I 4 motivi che ci fanno continuamente rimandare i nostri impegni e come contrastarli.
“Non rimandare a domani quello che potresti fare oggi.”
Benjamin Franklin.
La nostra vita è piena di cose che dovremmo fare, ma che per un motivo o l’altro continuiamo a rimandare. Che si tratti di fare sport regolarmente, portare a termine una dieta, imparare a risparmiare soldi, o studiare per il prossimo esame, spesso preferiamo scegliere il piacere al dovere.
Ma perché lo facciamo?
Nella mia guida anti-procrastinazione, Start!, ho analizzato nel dettaglio le cause della procrastinazione e le strategie pratiche per sconfiggerla. In questo articolo ti presenterò i 4 motivi per cui continuiamo a procrastinare: se li conosci, li eviti.
1. La zona di comfort
Tony Robbins direbbe che tutto quello che facciamo lo facciamo per evitare il dolore o per ricercare il piacere. Questo senz’altro è uno dei concetti del “Guru” che preferisco, ma non spiega in modo efficace perché non facciamo quello che dovremmo fare e continuiamo a rimandare.
La realtà è che dolore e piacere rappresentano per la maggior parte di noi solo uno stato momentaneo della nostra esistenza: per il resto passiamo gran parte delle nostre giornate in una sorta di limbo in cui le cose vanno maluccio, ma neanche così tanto da giustificare radicali cambiamenti, oppure vanno benino, per cui impariamo ad accontentarci.
Questo limbo, anche noto come zona di comfort, è il peggiore nemico dei nostri sogni e dei nostri obiettivi. Senza che ce ne accorgiamo sprechiamo il nostro tempo inutilmente. Ma che fare quando ci troviamo in questa zona grigia?!
Esistono essenzialmente due strade:
- Aumenta il dolore. No, non preoccuparti, non sono un masochista, né ti suggerisco strade auto-lesioniste, ma a volte per ritrovare la giusta carica dobbiamo rendere la situazione attuale… insopportabile. Per farlo è sufficiente ricordare a noi stessi tutte le opportunità che stiamo perdendo e tutti gli obiettivi che stiamo mancando. Scettico? Prova a leggere la tabellina del tempo.
- Aumenta il piacere. Una via ancora più efficace per uscire dal limbo della procrastinazione è quella di far leva sul piacere. Ok, ma… come?! Non c’è nulla di più piacevole dei progressi. Quando ti senti annoiato, triste e demotivato impegnati a fare un piccolissimo passettino verso il tuo traguardo; datti un obiettivo ridicolmente facile, ma agisci, smettila di rimandare!
2. Le distrazioni
La seconda grande causa del nostro rimandare continuamente sono le distrazioni. A volte sappiamo esattamente cosa dobbiamo fare, abbiamo le giuste motivazioni per farlo, eppure… aspetta devo rispondere a quella e-mail / un secondo devo aggiornare il mio stato su facebook / chatto 10 minuti con questo mio amico e poi inizio! / ok finita la trasmissione in TV, inizio, non ci sono cazzi! / ok, una sbirciatina alle news e poi mi metto sotto.
Ti è mai capitato di trovarti in una di queste situazioni per poi accorgerti che le ore sono volate senza concludere nulla? Benvenuto nel club.
Per evitare le distrazioni impara a concentrarti sull’essenziale, magari iniziando una sana dieta mediatica.
3. Le scuse
La nostra mente è uno strumento tanto affascinante quanto subdolo: per ogni buona motivazione che abbiamo per fare qualcosa, la nostra mente è in grado di trovarne almeno due altrettanto buone per non fare la stessa cosa e rimandarla a domani. Queste ultime si chiamano… scuse.
Alcuni di noi sono degli artisti della scusa: troviamo qualsiasi motivazione pur di rimandare i nostri doveri. In queste situazioni la nostra fantasia supera il genio creativo di Walt Disney, Tolkien e J.K. Rowling messi insieme. Non c’è situazione che ci colga impreparati: abbiamo sempre la scusa pronta. Niente scuse.
4. L’incertezza
L’ultima grande alleata della nostra tendenza a rimandare a domani è l’incertezza.
Non siamo mica fessi noi… se non siamo certi di riuscire ad ottenere quello che vogliamo, non sprechiamo il nostro prezioso impegno e lavoro. Eh no… siamo proprio furbi noi!
Eppure non esistono vittorie certe, se non quelle per cui non vale la pena combattere. Al contempo non esistono successi che non siano stati preceduti da innumerevoli fallimenti.
Non pensare all’incertezza come ad una tua nemica, ma piuttosto come ad un’affascinante compagna in grado di aggiungere quel pizzico di imprevedibilità alle tue sfide. In fondo, sono sempre i traguardi più improbabili a portare le maggiori soddisfazioni.
Foto di Photo Extremist
Eh si l’essere umano è veramente il numero 1 quando si tratta di rimandare, inventare scuse, distrarsi e via dicendo.
La cosa buffa è che riprendiamo sempre i bambini quando fanno i capricci e magari abbiamo pure il coraggio di dire loro “cresci!!”
Hai citato Tony Robbins; beh lui parla anche di bisogno di sicurezza e insicurezza.
Tutti noi ricerchiamo la sicurezza in ciò che facciamo, non ci piace quella sensazione di rischio e abbiamo paura dell’ignoto: secondo me questo è un altro motivo che spinge le persone a non agire – anche se sa di doverlo fare – o a rimandare le cose di continuo.
“Oddio e se poi mi succede questa cosa qui……no no meglio non rischiare e restare dove sono….”
La ricerca della sicurezza si ricollega in un certo senso al punto 1, non amiamo particolarmente uscire dalla nostra zona di comfort.
Ma l’altra cosa buffa è che allo stesso tempo abbiamo anche bisogno d’insicurezza: si perchè se qualcuno ci dicesse esattamente cosa succederà domani, dopodomani e il giorno dopo ancora, vivremmo costantemente in una situazione di noia mortale che giustamente cercheremmo di evitare.
Quindi, anche se può sembrare paradossale, l’essere umano ha bisogno di entrambe le cose: eh si siamo veramente incasinati, forse rimandiamo sempre perchè non sappiamo nemmeno noi quello che vogliamo.
Faccio un intervento a gamba tesa, senza alcuna malizia. :) In casi di procrastinazione eccessiva io adotto il metodo di Alessandro Magno con il famoso nodo di Gordio. Nessuno riusciva a scioglierlo – chi l’avesse sciolto avrebbe avuto un destino memorabile – lui, semplicemente, lo tagliò. Se ci sono azioni che proprio non ce la fate a portare a termine, tagliate. Lasciate perdere. Dedicatevi ad altro. Vi saranno momenti e occasioni più propizi.
Tutto sacrosanto quel che è stato detto e scritto, ma a volte ho pensato anche che il fatto di rimandare dipendesse dalla mancanza di energia necessaria per affrontare l’ostacolo in quel momento…. scuse? mi piacerebbe sentire il vostro parere.
Grazie e ciao a tutti
Ciao Fabrizio, per quanto riguarda la mancanza di energie ti racconto la mia esperienza. Qualche anno fa ho iniziato a correre al mattino prima di andare al lavoro: le prime 3 settimane sono state micidiali! Appena sveglio avrei fatto tutto tranne che correre… eppure, passati 15 minuti neanche, una volta all’aria aperta, facendo dei semplici esercizi di respirazione le energie comparivamo magicamente.
Se aspetti che tutte le condizioni siano perfette (le energie, la motivazione, la voglia, etc.) per fare qualcosa, la verità è che non la farai mai. Una lezione che ho imparato in questi anni è che l’azione viene prima della motivazione.
Mmm… Parli spesso della corsa al mattino… Così spesso che quasi mi viene voglia di provarci. Intanto ti lascio una frase a cui appigliarsi nei momenti davvero duri: il periodo è brutto ma io sono bello!
Le cause che possono indurci a rinviare una decisione, un impegno,… sono molteplici.
A titolo esemplificativo, può essere indicato soffermarsi un attimo a riflettere sulle motivazioni più profonde inerenti il nostro inconscio.
A volte certi comportamenti, particolari azioni o inazioni, possono esprimere determinati stati d’animo, di disagio, di incertezza,…
mi raccordo a quanto detto da Fabrizio dicendo che a me succede spesso e vi spiego perchè. Sono un appassionato di astronomia e scienza a livello amatoriale e mi piace e rilassa leggerne passando dal livello divulgativo al livello un pò più avanzato. Lavoro come tutti in ufficio e mi occupo di progettazione industriale per 10/12 ore al giorno. Arrivo a casa e dopo la doccia e la cena e 4 chiacchere con mia moglie ho il cervello in stand-by. Quindi secondo voi qual’è il mio pensiero più frequente?… “no, stasera non ce la faccio sono a pezzi… farò domani”. Questo è proprio l’atteggiamento che si sta criticando. Ora però ve ne dico un altra e cioè che la mia scusa più potente è: ” no, dai, se mi metto ora non ci capisco niente, magari domani sarò un pò più fresco”. Cosa ne pensate?
Beh molto bello il grafico e questo discorso che fai Andrea. Lo trovo potente e con risvolti pratici davvero interessanti. La vita è un continuo movimento, e quando ci fermiamo nella zona grigia… smettiamo di vivere!
Grazie per la risposta Andrea, ne farò tesoro.
Caro Andrea, propongo una riflessione su un argomento succedaneo all’azione,e cioè al mantenere fede alle azioni intraprese….. un conto è iniziare la svolta, un conto è mantenerla; ci vuole costanza ed un continuo stimolo per mantenerla… che ne dici? si può fare?
ciao
Ecco il mio articolo..
Ho 33 anni le cose vanno benino non mi posso mica lamentare: ma mi annoio da morire. Fin da piccola ho imparato ad evitare la sofferenza della crescita. Eccomi ora una bambina mai cresciuta indipendente ma con la testa piena di pensieri inutitli….
Avvolte mi sento un pò di peso perchè bisogno riportarmi alla realtà e sono un pò impedita specialmente se mi sento osservata.
Sto benissimo da sola non ho bisogno di nessuno faccio le cose a modo mio. Ora sono in lotta con me stessa è una grande sofferenza!!
Tutti belli gli articoli Grazie per i tuoi consigli
qui ci sta bene un bel… smettila di rimandare la crescita! la solitudine estrema non è d’aiuto alla crescita e, secondo me, anche alla “sopravvivenza felice”. Cerca un hobby e delle persone con cui condividerlo. Vedrai che la noia sparirà.
prova a leggere il blog di raffaele morelli
Grazie Marco :D
Grazie :-)
l’azione viene prima della motivazione
Quando l’ho letta la prima volta sono passato oltre, senza dargli troppa importanza.
Poi ci ho riflettuto e mi sembra un concetto, molto importante: l’agire viene prima della motivazione, dello stimolo.
Ciao Lanfranco,
sì, sembra una banalità, ma è una delle lezioni di crescita personale che reputo più importanti.
Grazie del commento,
Andrea.
come al solito condivido il tuo post ed infatti non penso sia un caso che poco dopo che ho iniziato a seguire il tuo sito, ho trovato un nuovo lavoro… trovato dove non avrei mai pensato (vicino), per cui sono stato “preferito” a persone più titolate di me, ma probabilmente meno motivate (era un periodo in cui l’economia domestica era stata messa a dura prova, per usare un eufemismo…).
quando mi sono VERAMENTE deciso, sono passate davvero poche settimane ed il miglioramento (emotivo) è stato evidente. Concludo, scrivendo che, probabilmente non te l’ho mai scritto direttamente, ma Grazie, non di aver trovato concetti mai usati o mai trovati da altri (almeno non tutti, penso), ma probabilmente il modo in cui ti poni, il modo con cui scrivi era quello che più si adattava al mio carattere e ciò di cui avevo bisogno IO ed ha davvero cambiato il MIO modo di pormi in ambito lavorativo, non da primadonna (non è il mio ruolo), ma più convinzione nelle mie capacità.
Ciao Luca,
grazie davvero per questo commento: l’ho molto apprezzato :)
Sono arrivato a rimandare anche un cambio di scrivania e devo dire che dopo che l’ho fatto mi sono sentito meglio. Ora spero solo di ricominciare a fare qualcosa per me.