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Non esiste alcun segreto per raggiungere i tuoi obiettivi. Tutto quello che devi fare è iniziare.

Inizia

“Non aspettare, non arriverà mai il momento perfetto. Inizia con gli strumenti che hai a disposizione. Condizioni migliori si presenteranno lungo la strada. Semplicemente inizia.”

Napoleon Hill.

Esistono decine di studi psicologici, stratagemmi di crescita personale ed applicazioni per battere la rimandite, ma la verità è che si potrebbe sintetizzare il tutto con una semplice parolina: Inizia.

Andre, ma mi prendi per il cubo?! Cioè, fammi capire: sono anni che leggo i tuoi articoli sulla procrastinazione, sono stato trai i primi ad acquistare Start!, la tua guida anti-rimandite, e tu… tu ora hai il coraggio di dirmi che era tutto uno scherzo e avrei dovuto semplicemente… INIZIARE?!

La semplicità è l’ultima sofisticazione

Leonardo da Vinci, in un suo celebre discorso, una volta disse:

“La semplicità è l’ultima sofisticazione”.

Leonardo Da Vinci.

Conoscere la soluzione, non significa aver risolto il problema.

Per raggiungere quella semplicità, naturalezza e spontaneità a cui si riferisce Leonardo da Vinci, può servire anche un’intera vita di intensa pratica. Lo sanno bene artigiani, artisti ed atleti.

Lo stesso principio si applica alla lotta alla procrastinazione.

Anni di condizionamenti sociali e di intense seghe mentali hanno radicato nella nostra mente comportamenti automatici che ci spingono a rimandare tutti quei compiti che riteniamo gravosi e che, guarda caso, sono esattamente quelli che ci permetteranno di raggiungere i nostri obiettivi: studiare con passione, andare in palestra, iniziare la nuova dieta, lavorare in modo produttivo, etc.

Pur sapendo che dovremmo semplicemente iniziare, di fatto ci ritroviamo a passare ore tra facebook, news online, messaggini e chi più ne ha più ne metta.

Ci diciamo che abbiamo scarsa forza di volontà, ma la verità è che lottare contro la nostra mente, senza gli strumenti adatti, è un’ambizione vana.

Per sradicare la procrastinazione dovremmo piuttosto realizzare un processo che prende il nome di reverse engineering: dobbiamo prendere le nostre certezze, le nostre convinzioni e le nostre abitudini, “smontarle” una ad una ed analizzarle nel dettaglio. Questo ci aiuta a prendere consapevolezza del perché ci stiamo comportando in un determinato modo. In un secondo tempo poi, dobbiamo rimettere insieme tutti i “componenti” per realizzare una nuova versione di noi stessi che sia più efficace e focalizzata sugli obiettivi.

Gli articoli che scrivo sulla procrastinazione e la mia guida Start! vogliono essere un piccolo contributo a questo processo di “ingegneria inversa”; se infatti è vero che “la semplicità è l’ultima sofisticazione”, per imparare semplicemente ad iniziare, spesso è necessario acquisire per intero nuovi modelli comportamentali.

Tuttavia, questo processo non deve essere per forza così complicato: c’è qualcosa che puoi iniziare a fare oggi, in questo preciso momento (beh, dopo aver completato l’articolo!).

Perché non iniziamo?

In uno dei suoi ultimi articoli (“The Habit of Starting“) Leo Babauta ha elegantemente sottolineato le due motivazioni per cui iniziare appare tanto difficile:

  1. Quello che stai facendo in questo momento è piacevole. Magari stai navigando in internet o stai leggendo la tua posta elettronica (ti ho beccato!) e queste attività sono ben più piacevoli (e semplici) di ciò che dovresti realmente fare.
  2. Iniziare è troppo complicato. Non sai dove mettere le mani, non hai gli strumenti giusti o magari sei semplicemente stanco e non hai voglia di fare fatica.

Ti ritrovi anche tu in queste 2 cause della procrastinazione?

Personalmente preferisco pensare che iniziare sia difficile per lo stesso motivo per cui nella realtà fisica è più difficile spostare un oggetto fermo, piuttosto che farlo quand’esso è in movimento: questo è dovuto al diverso valore di attrito statico ed attrito dinamico. Da qui l’idea di coniare il concetto di procrastinazione statica™ (Tu! Guru che rivenderai questo concetto in un corso da 10.000€: ricorda che ho segugi ovunque!!! ;-)

Come possiamo “oliare” il pavimento delle nostre attività per ridurre la procrastinazione statica, ovvero la difficoltà ad iniziare?

Come abituarsi ad iniziare

Purtroppo, per sradicare completamente la procrastinazione ed esprimere finalmente il nostro vero potenziale, dobbiamo fare un bel lavoro su noi stessi (te lo dice un ex procrastinatore seriale di professione). Esistono però azioni molto pratiche per instaurare l’abitudine ad iniziare e che puoi applicare da subito:

  • Concentrati sulle piccole cose. Spesso quando dobbiamo iniziare a lavorare siamo presi da mille dubbi; è come se decine di voci si accavallassero nella nostra mente, ognuna con la sua opinione su ciò che dovremmo fare: è quello che ho definito il nostro “parlamento mentale“. Per evitare che la fazione sbagliata prenda il sopravvento, impara a focalizzarti sulle piccole cose e sul momento presente. Lascia stare i “voli pindarici” ed i timori per il lavoro da fare; concentrati su una semplice azione: inizia.
  • Preparati in anticipo. Quando si tratta di iniziare, ogni scusa è buona per rimandare. Magari devi andare in palestra e non hai voglia di preparare il borsone o magari devi iniziare quel progetto e non hai tutto quello di cui hai bisogno (la risposta di un tuo collega, quel documento, l’autorizzazione, etc.). In questi casi il segreto è prepararti quanto più possibile in anticipo, in modo da non avere scuse quando si tratta di iniziare.
  • Fai leva sulla forza di volontà estesa. Ne abbiamo già parlato in un precedente articolo in termini di obiettivi pubblici, in realtà la forza di volontà estesa può essere utilizzata anche in altri modi: utilizza un compagno di allenamento/dieta in modo che possiate controllarvi a vicenda; partecipa a gruppi di studio che si incontrano regolarmente; coinvolgi nei tuoi progetti dei collaboratori con cui condividere obiettivi e scadenze.
  • Consolida il contenitore. Quest’ultima tecnica è particolarmente efficace quando hai intenzione di instaurare una nuova abitudine. Magari non lo hai mai notato, ma ogni abitudine ha un contenitore ed un contenuto. Il contenitore dell’abitudine è il tempo ed il luogo in cui realizziamo la nostra abitudine, il contenuto è l’azione vera e propria che definisce la nostra abitudine. Se vogliamo andare a correre tutti i giorni alle 06:00 del mattino nel parco vicino casa: correre è il contenuto della nostra abitudine e le 06:00 del mattino ed il parco sono il contenitore. Naturalmente senza il contenuto non usufruiremo mai dei benefici della nostra nuova abitudine, ma nelle fasi iniziali è di fondamentale importanza rafforzare il contenitore. Questo significa che non importa che tu sia motivato o meno, stanco o in forma, felice o depresso: rispetta sempre l’orario ed il luogo della tua abitudine, soprattutto nei primi giorni. Hai deciso di andare a correre al mattino e ti sei svegliato di merda? Fa nulla, correrai/passeggerai anche solo per 5 minuti, ma esci nell’orario che ti sei prefissato e vai al parco.

Allora? Sei pronto ad iniziare questa settimana?!

Foto di rgusick

Avatar di Andrea Giuliodori
Sono un Ingegnere, nato e cresciuto tra le ridenti colline marchigiane ed oggi vivo e lavoro a Londra. Ho lavorato a Milano come Manager per una multinazionale della Consulenza Direzionale per 7 anni. Da inizi 2015 ho deciso di dedicarmi a tempo p...

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Giovanni

Sono d’accordo con l’articolo di Andrea e anche con le considerazioni di Babauta soprattutto tra il contrasto fra il piacere di quello che si sta facendo (rimandando) e la concentrazione/sforzo/dedizione per quello che invece si dovrebbe fare ( per raggiungere gli obiettivi).

C’è da aggiungere secondo me, in alcune persone, come il procrastinare sia legato alle paure. In particolare paura del fallimento o al contrario la paura del successo, paura di non essere approvati in quel che si fa o di deludere/essere allontanati da altre persone . Allora in questi casi bisogna mettere in discussione le convinzioni che stanno alla base di queste paure e sostituirle con altre più funzionali. È un processo che non accade dall’oggi al domani, in un attimo,ma con il tempo e la pratica costante si arriva a cambiare questo modo di pensare. E poi tutto avviene in maniera più leggera.

Naturalmente non ci deve essere la scusa che prima di agire bisogna cambiare, perché come dici giustamente nell’articolo, il segreto sta proprio nell’iniziare ( al di là delle condizioni, come nell’esempio svegliato di merda/corsa al mattino) senza trovare mille scuse per rimandare, ma farlo e basta. Perché come disse qualcuno: “Nessuno può fare le flessioni per te” :D

Andrea

Ciao Giovanni, grazie del commento.
Credo che tu abbia centrato appieno il senso di questo articolo. Il tema della procrastinazione è semplice e complesso allo stesso tempo. E’ semplice perché tutto quello che bisognerebbe fare per sradicare la rimandite è iniziare. E’ complesso, perché dietro la procrastinazione si annidano motivazioni ben più profonde della semplice pigrizia.

Non solo, mi è piaciuto molto l’intervento sulla… “scusite”. Il fatto che dietro le nostre difficoltà ci siano problemi complessi, non può esonerarci dall’agire.

A presto,
Andrea.

Marcello

Una volta Alberto Lori(professore universitario e speaker), mi disse con la sua voce da doppiatore, che mi sembrava di parlare con una pubblicità: “Comincia a far uso di DUM”.
Ed io: “No, no niente droga grazie”.
E lui: “Ma quale droga DUM è l’acronimo di Datti Una Mossa!!!”.

Che dire Andrea, iniziare è qualcosa semplicemente complicata, una sfida avvincente.

Andrea

Questa mi è piaciuta… ruberò! ;-)

marina

allora domanda da un milione di euro…che sono una procrastinatrice doc e dop è assodato, però ho INIZIATO AD INIZIARE
con lo studio, vabbhè li la noia ha il sopravvento il 99% delle volte…però mi “costringo”, ma devo per forza ripetere? lo detesto…leggo sottolineo, schematizzo…poi poof quando devo andare a ripetere…mi blocco…
ho iniziato la dieta da 5 settimane, ma anche senza grandi risultati…continuo…sarà che la fanno anche le mie coinquiline e abbiamo messo in cucina una lavagna con i nostri pesi settimana per settimana e insomma come lumache, ma in tre…ci sosteniamo…

ora LA DOMANDONA: ci aggiungo lo smettere di fumare?

sembra strano ma odio fumare, solo non riesco a smettere…diciamo che un aiuto alla procrastinazione…quando il gioco si fa duro…io mi fumo una sigaretta…ma già chi c’è passato ti sconsiglia vivamente di abbinare dieta e smettere di fumare, se poi ci aggiungi lo stress da esami che già reggo poco di mio…non rischio di uscire pazza e crollare in tutto? oppure è meglio approfittare dello slancio iniziale per una cosa per portare avanti anche le altre? insomma secondo te si possono alimentare l’un l’altra o si soffocano?

non sono riuscita a trovare quel bel post in cui parlavi di come fosse importante il curare tutti gli aspetti della vita…per evitare che mentre uno va alla grande, gli altri li tralasci e…giù tutto…

Andrea

Ciao Marina, il mio consiglio è di focalizzarti su una buona abitudine alla volta: questo non significa che nel corso dell’anno tu non debba equilibrare i diversi “spicchi” della tua esistenza; in fondo, la vita è un’arancia (immagino fosse questo il post a cui ti riferivi).

A presto,
Andrea.

GVB1978

Babauta ci azzecca per la seconda, almeno per quanto mi riguarda.
Spesso mi prende lo sconforto nel non sapere da dove cominciare, vedendo che le cose sono molto complicate e complesse da fare, senza contare che man mano che le faccio altre se ne aggiungono.
Tuttavia vado avanti…non mi arrendo. Anche perchè da questo dipende la mia vita.

Andrea

Qui il segreto è “oliare” quanto più possibile il percorso. Funziona.

Ilaria Cardani

PRIMA!!! L’idea del processo di “reverse engineering”, di ingegneria inversa, te lo rubo io!!! :D

A parte gli scherzi, negli ultimi mesi stavo pensando proprio a questo, sarà che io, invece, ho studiato filosofia, che, in barba ai luoghi comuni, non è tanto diversa dall’ingegneria.

A me sembra che di questo concetto tu ne avessi già parlato.

Tranquillo, a me serve per ragioni privatissime.

Anzi, per vere e proprie auto-riparazioni (parliamo di ingegeneria meccanica, quindi ;) )

Andrea

Sono 5 EURI per le roialtiiis! ;-)

Beh, il tuo commento non mi sorprende Ilaria: io sono sempre stato appassionato di filosofia, e per essere un ingegnere di seghe mentali me ne faccio a iosa!!! ;-)

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