Trovare la voglia di studiare non sempre è facile, ma con le giuste strategie potrai finalmente mettere a frutto le tue ore di studio.
Ogni tanto mi diletto con la lettura a freddo: ti va di fare un esperimento insieme? Vediamo se riesco a leggerti la mente ;-)
Dunque… sono giorni che dovresti iniziare a studiare seriamente per gli esami universitari della tua prossima sessione, eppure stai lì a gingillarti.
Continui a prometterti che da “domani” diventerai uno studente modello, studierai millemila ore e completerai uno zilione di pagine di quel maledetto tomo.
Peccato che questo fantomatico “domani” è da 2 settimane che non ne vuole sapere di arrivare!
Insomma, per quanto tu possa continuare ad illuderti sul “domani“, la verità è che appena apri quei maledetti libri la tua voglia di studiare svanisce come neve al sole… Beh, come sono andato? Fuochino?! :-)
Qualche mese fa ti ho parlato delle 3 paroline magiche che devi utilizzare quando sei demotivato.
Nel post di oggi voglio invece parlarti di 5 strategie pensate specificatamente per farti ritrovare la voglia di studiare; ma prima di vederle, dobbiamo capire come mai la motivazione per lo studio ci abbandona sempre nel momento del bisogno…
Perché non hai voglia di studiare
Gli universitari sono i soggetti di studio preferiti dagli psicologi: molto probabilmente perché gli studiosi sono pigri ed esistono migliaia di “cavie” a due passi dai laboratori universitari.
Fatto sta che sono state condotte decine di studi legati alla scarsa motivazione e alla procrastinazione nello studio.
Molti di questi studi sono giunti alle stesse conclusioni; se non hai voglia di studiare è perché:
- La media dei tuoi ultimi esami somiglia in modo impressionante a delle temperature primaverili (18, 20, 19, 21, non pervenuto).
- Ti sono rimasti indietro così tanti esami universitari che hai deciso di aprire un mercatino dell’usato per le matricole: “ESAMI!!! Vendo esami d’annata: Anatomia, anno accademico ’98-’99, come nuovo!“
- Nella partita a poker che stai giocando con la vita hai avuto alcune mani sfortunate che hanno distolto la tua attenzione dall’Università (un incidente, un lutto, etc.).
- Hai capito che vuoi diventare un domatore di tigri, o perlomeno hai obiettivi a breve termine che hanno reso il tuo percorso di studi irrilevante.
- Stai preparando esami difficili ed il fatto che il prof. delle superiori ti lasciasse leggere la Gazzetta dello Sport durante le lezioni, non si sta dimostrando di grande aiuto.
- Sei un cazzaro.
A parte l’ultima motivazione, le altre 5 cause sono state individuate attraverso vere e proprie indagini scientifiche; beh sì, forse gli studiosi di Harvard le hanno presentate in modo un tantino differente: sta a guarda’ il capello :-D
Ma perché ti ho parlato delle cause? A te interessano le soluzioni, giusto?
Se in questo momento sei preso da problemi più gravi dell’esame di Analisi I (causa 3) o hai realizzato che per fare il domatore di tigri, non serve necessariamente una laurea in veterinaria (causa 4), non c’è tecnica o strategia che possa farti ritrovare la voglia di studiare.
Per tutti gli altri casi, le strategie che vedremo sono estremamente efficaci (soprattutto se sei un cazzaro). Pronto? Iniziamo dalla prima.
Think different (pensa differente)
Posso confidarti un segreto? Questi studiosi pomposi, con i loro dottorati e le loro ricerche asettiche in laboratorio, secondo me hanno cannato di brutto.
La vera causa #1 della demotivazione studentesca sono le seghe mentali! Ahhh, l’ho detto!
Secondo la dottoressa Sharon Melnick, autrice di Success Under Stress, ogni giorno abbiamo circa 60.000 pensieri a livello conscio.
Se ti sei appena chiesto: “che diamine è un pensiero a livello conscio?!” Ecco ne hai appena avuto uno. Il punto è che ognuno di questi pensieri può avvicinarti o allontanarti dai tuoi obiettivi.
Il 99,9% dei pensieri di uno studente demotivato che deve preparare un esame universitario, sono seghe mentali: “non ce la posso fare“, “è troppo difficile“, “non ci capisco niente“, “ho troppo poco tempo“, “forse dovrei rimandare alla prossima sessione“, “voglio tornare alle superiori, gnégnégné gnégnégné“, devo andare avanti?
La regola #1 per ritrovare la voglia di studiare è pensare differente.
Devi sostituire in modo consapevole quelle 59.999 seghe mentali che hai al giorno, con pensieri efficaci: “posso farcela“, “ho già superato in passato altri esami“, “sto migliorando ogni giorno“, “Andrea di EfficaceMente è un genio!“. Ok, l’ultimo pensiero potrebbe essere un tentativo di innesto di idea stile Inception, ma direi che hai colto il messaggio.
“Siamo ciò che pensiamo. La nostra vita è il prodotto dei nostri pensieri.”
Buddha.
Studia per le giuste ragioni
Stai leggendo questo articolo perché vuoi la spinta necessaria per superare i tuoi esami, giusto? Sbagliato!
Se la tua motivazione allo studio si basa esclusivamente sul desiderio di “superare esami” o magari, ancora peggio, sulla volontà di fare contenti i tuoi genitori, non avrai mai sufficiente “benzina” per affrontare EfficaceMente il tuo percorso universitario.
Per ritrovare la voglia di studiare devi scavare più a fondo.
Smettila di studiare per gli esami e il voto finale: sono solo artifici creati per testare il tuo livello di preparazione. Studia per il sincero desiderio di apprendere nuove conoscenze e per una sana voglia di dimostrarti il migliore nel tuo campo.
Riscopri i tuoi sogni d’infanzia: magari oggi vedi l’esame di Diritto Privato come un ostacolo invalicabile, ma quando eri più piccolino sognavi di diventare il Perry Mason de noartri.
Detto tra noi, a me frega poco meno di niente del tuo sogno d’infanzia, ma a te dovrebbe interessare molto invece e questo è il momento giusto per rispolverarlo. Non studiare per il voto, studia per quel sogno, studia per te stesso.
Adotta la strategia “giardino Zen”
Sono sempre rimasto affascinato dai giardini Zen. La loro semplicità mi trasmette un senso di quiete e benessere.
In un giardino Zen nessun elemento è di troppo: ogni singolo aspetto dell’ambiente è curato nei minimi dettagli, affinché l’osservatore possa immergersi nella contemplazione senza distrazioni.
L’ambiente in cui studi può influenzare molto il tuo grado di motivazione. Il computer accesso sulla pagina di Facebook, lo smartphone che continua a notificarti i messaggi di WhatsApp, la tv che parla in continuazione: tutti questi elementi inficiano la tua concentrazione, rendendo inefficaci e frustranti le tue sessioni di studio.
Quando inizi a studiare crea intorno a te il tuo personale giardino Zen: chiudi il computer (a meno che non sia indispensabile per lo studio), silenzia lo smartphone, spegni la TV.
Di fatto, il giardino Zen è un’ottima applicazione di quella strategia del vuoto di cui ti ho parlato qualche post fa.
Nel tuo ambiente di studio deve vigere una semplice regola: o studi, o non fai una beneamata cippa fritta, niente, nisba… vuoto assoluto. 0 distrazioni, 100% concentrazione.
Fai un programma di studio (e aggiungi il 34% di ore in più)
Spesso non abbiamo voglia di studiare perché siamo letteralmente sopraffatti dalla mole di materiale da preparare. Non sappiamo da dove iniziare e quindi… non iniziamo! Il mio consiglio è di affrontare ogni singolo esame partendo da un bel programma di studio.
Come si definisce un programma di studio efficace lo abbiamo già visto parlando di backward planning, quello che non ti ho mai detto è che un programma di studio può essere un’arma a doppio taglio: se fai un programma che prevede più ore di studio del necessario, ti ritrovi a perdere tempo inutilmente; al contrario se fai un programma troppo “compresso”, rischi di non rispettarlo, generando inutili ansie e frustrazioni.
Che fare dunque per migliorare le tue capacità di pianificazione?
Questa settimana datti degli obiettivi di studio giornalieri, ad esempio: “studio 3 capitoli in 5 ore“. Poi misura il tempo che impieghi effettivamente a studiare quei capitoli. Infine dividi il tempo impiegato con quello inizialmente preventivato: il numero che otterrai è il tuo personalissimo “errore di pianificazione“.
Quando ero studente ho applicato questo semplice stratagemma e ho scoperto che su 100 ore di studio pianificate, quelle realmente impiegate per completare il materiale erano mediamente 134 ore: il 34% di ore in più.
Scoprire il mio errore di pianificazione mi ha aiutato a realizzare programmi di studio migliori, ma soprattutto programmi di studio che riuscivo a rispettare.
Utilizza la regola dei 12 pomodori
Ok, le cagatone psico-motivazionali-programmatorie le abbiamo viste: adesso è arrivato il momento di studiare sul serio.
Immagina di aver acquisito l’atteggiamento mentale giusto, di aver ritrovato le tue motivazioni più profonde, di esserti immerso nell’ambiente ideale e di aver fissato dei target di studio giornalieri ben precisi: e adesso?! E adesso si studia… un “pomodoro” alla volta.
Naturalmente sto facendo riferimento alla tecnica del pomodoro: suddividi le tue sessioni in intervalli di 25 minuti di studio e 5 minuti di pausa.
Perché proprio 25? Perché la nostra concentrazione tende inevitabilmente a deteriorarsi dopo 25-30 minuti. Ogni 4 pomodori prenditi una pausa più lunga (10-20 minuti).
Poniti un obiettivo di studio giornaliero di 12 pomodori, corrispondenti a circa 6 ore. That’s it. Finiti i tuoi pomodori, stacca completamente: fatti una corsetta, vai in palestra, pratica un hobby; quello che preferisci, l’importante è che lasci al tuo cervello il tempo di far sedimentare quanto hai appreso durante la giornata.
Conclusioni
Mi auguro che applicando queste strategie tu possa davvero ritrovare la voglia di studiare. Se sono riuscito ad accendere anche solo una piccola scintilla, smettila di cazzeggiare e affronta quei tomi universitari a testa bassa.
Se poi la voglia ti è tornata, ma è il metodo di studio a mancarti, allora devi partire dall’individuazione del tuo stile cognitivo!
“Andrè, ma che novità è mai questa?”
Lascia che ti spieghi, la voglia di studiare è un fattore di estrema importanza ma, se non affiancata ad un metodo strutturato e comprovato, difficilmente ti basterà a raggiungere i tuoi obiettivi.
È un po’ come avere un arma carica ma senza un bersaglio a cui sparare… Abbastanza inutile non credi?
Immagino che avrai sentito parlare di “metodo di studio” un numero infinito di volte ma, quello a cui mi riferisco io, è calibrato sul tuo personale stile cognitivo.
Siamo sempre stati portati a credere che lo studio sia un processo standard e che funzioni per tutti allo stesso modo, ma ti garantisco che non c’è nulla di più lontano dalla realtà.
Ognuno di noi ha un proprio stile cognitivo, ovvero un insieme di caratteristiche specifiche che influenzano in modo determinante le nostre modalità di apprendimento. Come potrai immaginare, in base allo stile di una persona, ci sono tecniche di studio estremamente efficaci mentre altre invece risulterebbero solo una perdita di tempo.
Se davvero vuoi migliorare la qualità del tuo studio allora devi iniziare con l’individuare il tuo stile cognitivo, le tecniche di studio più adatte a te e capire come sviluppare il tuo personale piano di apprendimento!
Per aiutarti in questa fase ho preparato per te un test gratuito. Lo puoi completare in meno di 5 minuti cliccando il pulsante “FAI IL TEST” nel box qui sotto.
In bocca al lupo per il tuo Test!
Andrea Giuliodori.
partendo dal presupposto che nn si finisce più di studiare…beh… direi che comunque questo articolo mi è servito per il lavoro…:-) (e comunque si devo studiare comunque perchè sono alle prese con un sito ecommerce e devo studiare il php e i database… ‘na mazzataaaaaa)
buona settimana!
Ciao,
guarda, se cambio il titolo e qualche frasetta qua e la, il post si adatta perfettamente alla “voglia di lavorare”. Molte strategie le applico tutt’ora nel mondo del lavoro.
Andrea.
si infatti, ma lo immaginavo…
Devo dire che sei veramente in gamba, sto studiando scienze della comunicazione e tu saresti un modello d’ispirazione, sai calamitare la gente ai tuoi articoli, e ogni articolo ti rimanda ad altri articoli altrettanto interessanti ed utili, in più riesci anche a strappare un sorriso nella lettura; non so come tu ci riesca ma sarei curioso di sapere come sei arrivato a tutto questo…In più questo articolo è arrivato puntuale per il mio preappello di psicologia, ti ringrazio, un saluto :D
Ciao Luigi,
ti ringrazio del commento.
Ho cercato di crearmi negli anni un mio personale stile comunicativo facendo esperimenti ed errori. In generale amo scrivere e leggere, e credo che queste mie passioni mi abbiano aiutato.
In bocca al lupo per il tuo preappello di psicologia.
Andrea.
Ottimo articolo, come sempre.
Domanda al brucio, come si può coniugare il lavoro e lo studio in maniera efficace? E non parlo di studio relativo al proprio lavoro ma relativo alla realizzazione dei propri sogni….
Lavoro in proprio dal 2004 e la giornata lavorativa non si ferma alle 8 ore canoniche ma il cervello non smette mai di pensare/elaborare/progettare.
Vorrei potermi ritagliare 5/6 ore settimanali per i miei hobby (es studiare elettrotecnica applicata, ripassare economia aziendale ecc) ma non riesco a trovare il tempo… Arrivo a casa e inizio un ‘secondo lavoro’: la gestione famigliare (fidanzata, gatti ;p )
Grazie mille e continua così. Ora entro in ufficio. Buon inizio settimana
Ciao Michel,
ti capisco: da 6 anni lavoro per una società di consulenza in cui ci sono periodi da 12-14 ore di lavoro al giorno. Conciliare la mia passione per la crescita personale ed il blogging non è stato facile.
La vera differenza l’ha fatta svegliarmi presto. Molti fanno l’errore di dedicarsi alle proprie passioni dopo aver fatto tutto il resto. Se lo fai come prima cosa, ogni giorno, sei più fresco, più produttivo, più ricettivo e poi dai un tono diverso al resto della giornata.
Spero di esserti stato utile.
Ps. se non hai la determinazione per alzarti 1h prima al mattino per coltivare le tue passioni, magari non sono proprio delle passioni… ;-)
Grazie Andrea,
Mi sveglio alle 5 per essere in studio alle 5.30 e poter lavorare tranquillamente fino alle 8 dove la quiete lascia il posto al delirio ;) (colleghi, telefonate, mail, ecc)
Proverò a dedicarmi alle mie passione almeno una mezz’oretta appena arrivo in ufficio…
Merci beaucoup
Grazie mille per l’interessante articolo che come sempre apre ogni lunedi mattina…..
Mi fa piacere ti sia piaciuto Fabrizio.
Alla prossima settimana,
Andrea.
ciao Andrea
bellissimo post, come sempre. negli ultimi tempi sto pensando di iscrivermi all’università, ma per lo “scoglio” economico in primis ed il secondo dello studio, non riesco a decidermi. non sono mai stata appassionata dello studio, anche se della lettura si, molto. se ho effettuato il primo anno di uni (molti anni fa) con bei voti d’esame, ma ho abbandonato dopo un anno ed ora mi trovo questo pensiero ricorrente, qualche consiglio?
ps vorrei conseguire una laurea per migliorare la mia posizione lavorativa
grazie per ogni tuo prezioso suggerimento
Monica
Ciao Monica,
tornare a studiare dopo molti anni non è facile. Ma quello che posso dirti è che ho molti studenti “diversamente giovani” tra i miei lettori e tutti mi parlano di questa esperienza come di una ventata di freschezza. Certo, le difficoltà ci sono, ma le soddisfazioni alla fine del percorso non mancano.
Andrea.
La regola numero uno la riassumerei con il detto americano: “fake till you make it”! Questo cambio di prospettiva è davvero utile quando si stanno preparando esami molto tosti!
Infine ritengo che la regola del pomodoro sia una delle migliori!per quanto mi riguarda, la applico sempre ed è veramente molto efficace!
Ti permette di mantenere massima la concentrazione su quello che si sta studiando e inoltre ti consente di mettere tante “tick” sulla lista delle cose da studiare durante il giorno con la conseguenza di far accrescere l’autostima e la voglia di fare!
Grazie Andrea, articolo eccellente e utile come sempre!=)
Ahahaah,
il detto “fake it till you make it” mi piace troppo :-)
Sì, non è la prima volta che suggerisco la tecnica del pomodoro: continuo a farlo perché la utilizzo da quasi un decennio in prima persona ed è la migliore strategia di produttività personale che abbia adottato finora.
Andrea.
… potrei scrivere ore in effetti, cercando di capire per quanta parte io appartenga alla categoria 3 e per quanto alla 4, ma in realtà non è precisamente calzante fare questa suddivisione,del resto … chissene! A volte non serve scoprire i perchè, è meglio trovare le soluzioni.
Quindi mi armo di pomodori – che no, non ti tiro! – e vado a rifare i miei programmi tenendo conto del 34%! Ecco, che sforassi lo avevo capito anche da sola, ma è comodo che il conto lo abbia fatto tu :D
Buona settimana e sempre grazie!
Ciao Claire,
il famoso 34% è il mio personalissimo “errore di pianificazione”: come suggerito, ognuno dovrebbe calcolare il proprio errore.
Andrea.
Ciao Andrea!
Questo era proprio l’articolo di cui avevo bisogno, proprio ieri mi sono messa a leggere un po’ di tuoi articoli per ritrovare la motivazione a studiare (da un po’ di giorni continuo a dire domani studio, stasera studio, tra un’oretta studio… e non lo faccio mai) quindi mi fa davvero molto piacere trovare questo post! Quindi ora mi metto a studiare!
PS non è che hai qualche consiglio su come rimanere costante? Ci sono periodi in cui realizzo tutto ciò che pianifico, ma altri come questo in cui riesco a perdere intere giornate non facendo proprio niente! Consiglio per non perdere buone abitudini? Grazie
Ciao Alessandra,
per rimanere costante prova a seguire questi accorgimenti:
– focalizzati sui progressi e non sui risultati: datti target di studio giornalieri ed utilizza tutte le tue energie per rispettarli, quello che succederà domani o quello che è successo ieri non deve interessarti.
– utilizza la tecnica del pomodoro per suddividere la sessione di studio in tanti “bocconi” affrontabili.
A presto,
Andrea.
Io però non capisco… come fate a studiare sei ore al giorno?! O.O
Non so, a me sembra eccessivo, sinceramente. Magari mi sbaglierò, eh ;) però non ho mai studiato così tanto, credo che otterrei l’effetto inverso. Io sto molto attenta a lezione, oltre ad ascoltare provo sempre a riflettere su ciò che viene detto; ascolto gli interventi degli altri e intervengo io stessa, oppure mi fermo a fine lezione a fare qualche domanda. Per me il trucco è guardare a ciò che mi viene presentato a lezione come a un sapere che mi arricchisce, qualcosa di mobile. Riguardo i miei appunti delle lezioni e mi chiedo: “e se?… questo cosa significa?… questo cosa comporta?… com’è possibile che?… perché?…” eccetera.
Però non riesco mai a mettermi a studiare per delle ore ^^
Ciao Valentina,
stare attenti a lezione, ovvero apprendere nel momento in cui entriamo in contatto per la prima volta con un concetto, è uno dei segreti degli studenti efficaci.
C’è però un momento di rielaborazione che necessariamente necessita del tempo. Molto poi dipende dal tipo di facoltà che si frequenta.
A presto e grazie del commento.
Andrea.
Ciao Andrea,
interessante articolo, sul quale non ho molto da obiettare. Lascio solo un appunto.
Delle tante belle cose che il Buddha ha detto, non mi ritrovo per niente nel “Siamo ciò che pensiamo” di Cartesiana memoria.
Siamo molto di più, se riuscissimo tutti quanti a spegnere il lato conscio di pensiero, riusciremmo tutti quanti ad accedere alla nostra vera intelligenza.
Ma va beh… già faccio fatica a metterla in pratica io questa cosa, figuriamoci se riesco a descriverla a parole :p
Ciao
Grandissimo, stavo sprofondando nella procrastonazione, grazie a Dio c’è il tuo blog :)
Ahahaha, mi fa piacere che il post abbia fatto il suo dovere :-)
Grazie come sempre Andrea!
Riesci sempre a dare spunti interessanti.
Ne sono felice :-)
Bell’articolo andrè , adesso mi rimetto subito su facebook …. ehm sui libri !!
A parte gli scherzi , il lunedì un visita sul tuo blog è d’obbligo .
Ciao , buona settimana . :)
E vorrei ben vedere, con tutti i soldi che spendo per le strategie ultra-segrete-avanzate-cazziemazzi per fidelizzare i lettori, sarebbe il colmo se il lunedì non si facesse vedere nessuno!
Buona settimana,
alla prossima.
Ps. adesso devo trovare il modo di farvi tornare anche martedì, mercoledì, giovedì, venerdì e domenica. Sabato no, il cazzeggio settimanale ci sta! ;-)
Grazie per l’articolo! Visto che non è la prima volta che ne parli, credo che mi deciderò a provare la tecnica del pomodoro. Ultimamente non ricordo un bel niente di quello che studio: magari sovraccarico il cervello! :)
E, dato che non riesco mai a trovare il tempo e la concentrazione necessari, proverò anche a svegliarmi presto per dedicarmi alla mia passione di “domatrice di tigri”. Che poi si tratta del mio sogno da quando ero piccola: non voglio il rimorso di non averci provato solo perché è una cosa ambiziosa. Chi lo sa che non sia la mia vera strada, dopo tutto?
Ma d’altra parte credo sia meglio tenerlo solo come un hobby, per ora, e non gettare al vento anni di sacrifici sopra i libri (visto soprattutto che “Diritto Privato” l’ho già passato! :D).
Okay, questo non c’entra niente, ma… sbaglio o oggi sei più pimpante del solito, zio Andrea? ;)
(Perdona cotanta frivolezza, ma oggi mi hai fatto sorridere più di una volta, e ho pensato di fartelo sapere).
Ciao, e grazie a tutti per i vostri commenti: li ho trovati molto utili!
Martina
Ciao Martina,
grazie del commento.
Mi hai sgamato subito… diciamo che questo fine 2013 è un momento di passaggio importante per me: avremo modo di parlarne tra qualche mese ;-)
A presto,
Andrea.
davvero bravo. Dovrebbero essere tutti pragmatici (ma ottimisti) come te. Davvero notevole la capacità di veicolare i propri pensieri verso la direzione giusta, hai tutta la mia stima. Visto che si parla di studio, ti chiedo cosa ne pensi della lettura veloce, perchè mi interessa il parere di uno come te che ha questa forte attitudine alla sperimentazione di metodi nuovi. Magari se hai già scritto un articolo a riguardo me lo linki! Grazie!
Ciao Marco,
ne ho scritti ben 3 a riguardo: eccoteli.
Lettura veloce: esempi pratici
Lettura veloce: le 3 cattive abitudini che ti rallentano
3 tecniche di lettura veloce
Cosa ne penso? Penso che non sia la panacea di ogni male e che non debba essere applicata ad ogni ambito, ma sicuramente è uno strumento importante da avere nel proprio arsenale.
Andrea.
ti ringrazio..li ho letti e ne ho approfittato per leggere anche altri articoli, tra cui quello sulle mappe mentali e quello sulla strategia del vuoto (quest’ultimo è fenomenale!). ancora complimenti!
In effetti anche io ho notato un alter ego più “pimpante” del solito :)), è visto che nella vita non si finisce mai di studiare ed imparare mi immergo nella lettura …..”Socrate!!!!” ;)
Ottimo libro e grazie per il consiglio.
Ah… vedo che ti è piaciuto La via del guerriero di pace, mi fa piacere Max. Leggiti anche gli altri di Millman, non sono male :-)
A presto,
Andrea.
Io in questo periodo ho le lezioni obbligatorie quotidianamente, e solitamente non finisco prima delle 5 del pomeriggio, quindi teoricamente “mangiare” sei pomodori è teoricamente impossibile, anche perché dopo che torno dalla lezione sono sfinitissimo mentalmente. Cosa posso fare per preparare comunque bene la mia sessione d’esami?
Ciao Mike,
naturalmente durante le lezioni la regola dei 12 pomodori non si applica. In questi casi bisogna approfittare quanto più possibile del tempo in aula: partecipando in modo attivo alla lezione, prendendo appunti efficaci e rielaborandoli una volta tornati a casa (per non più di 1 oretta).
Spero di esserti stato utile,
Andrea.
Ciao Andrea! Leggo sempre i tuoi articoli (mi arrivano alla mailbox ogni lunedì), ma oggi volevo entrare per ringraziarti. Non tanto per l’articolo di oggi (anche se il consiglio di calcolare l’errore di pianificazione lo applicherò), ma in generale per il tuo blog. Mi piace un sacco. A differenza di altri blog, mi piace molto che orienti il tuo pensiero alla ricerca della felicità. Difatti, molte delle cose che dici le applico non solo sul lavoro, ma anche alla mia vita personale.
Grazie per i tuoi consigli
Ciao Agnese,
grazie davvero per essere passata a lasciare un commento: lo apprezzo molto.
Alla prossima,
Andrea.
bene..dopo questa Forse posso ricominciare a studiare inglese! vado di pomodoro! :) grazie Andrea!
Facci una bella salsa Sara! ;-)
Buono studio.
ciao, sono iscirtto alla newsletter e tempo fa ho acquistato sm2, e sto cercando di mettere in pratica quanto letto.
cosa consiglieresti contro i cali di voglia di fare quando qualcuno ti fa cadere le… scatole nonostante l’impegno che uno ci mette nel migliorare?
complimenti per il magnifico sito!
Ciao Mirko,
se stai lavorando ad obiettivi tuoi, che ti frega di cosa pensano gli altri? Ti fanno calare le pal….pebre? E tu smentiscili con i fatti.
Andrea.
Grazie della risposta! volevo farti un’altra domanda, cosa consiglieresti per avere una costanza (specialmente nello studio) in un ambito come quello universitario?
Volevo inoltre esprimerti un mio pensiero: sono uno di quelli che è convinto che il discorso “magari non è la tua strada” non sia un discorso che regga. Tranne particolari occasioni, qualsiasi persona sufficientemente determinata, può fare tutto quello che fa un altro, sempre però seguendone una crescita personale simile ed avendo specialmente un metodo di pensare affine. Che ne pensi?
Ciao!
Io sono quella che è cadita e si rialza. Approfitto di questo post per ringraziare Andrea di questi anni in cui, un post alla volta, mi ha insegnato a rialzarmi e a non abbandonare i miei obbiettivi, nonostante le condizioni sfavorevoli, mi ha insegnato che raggiungere quelllo che voglio dipende solo da me. Per a dare ava ti basta sciacquarsi la faccia con acqua fredda.
Grazie Andrea
Ciao Ermelynda,
grazie davvero per questo commento :-)
A presto,
Andrea.
Ahahhahah mi hai fatto troppo ridere!
Uno degli articoli più ironici e contemporaneamente più pratici degli ultimi tempi <3
Ti leggo sempre con affetto, un bacio!
Ciao Andrea ,
applicherò i tuoi consigli e poi ti dirò :)
manca veramente poco alla laurea solo 5 esami che mi porto dietro da circa un anno… sono riuscita a recuperare 15 esami in un anno ma poi il vuoto il buio.
Ora non riesco ad andare avanti. ho attacchi d’ansia e di panico ;( che amarezza….
spero di farcela…
grazie
Ciao Tete,
quando sei a pochi esami dalla laurea è senza dubbio il periodo più tosto dell’intero percorso universitario.
Devo assolutamente scriverci un post a riguardo: ci sono passato anche io.
Quindi, nulla di grave, non abbatterti: questo è il momento di tirare fuori la giusta grinta e portare a casa il risultato.
Andrea.
Ciao Andrea, grazie tantissimo! Applicherò i tuoi consigli perché al momento la voglia di studiare è sotto lo 0…
Ciao, Andrea! Ottimo articolo!
Una riflessione personale: la nostra mente è un tesoro nascosto, dal quale possiamo ricavare enormi poteri. Il problema è conoscerli e sfruttarli.
Sono sempre stato un fanatico delle regole ferree (studio ingegneria, non a caso); come per la matematica, fisica, etc., esistono delle proposizioni universalmente vere riguardo mente, corpo e spirito, per il raggiungimento del vero obiettivo, ossia il raggiungimento della felicità eterna? Una sorta di applicazione del principio di Pareto alla vita ;-)
ciao andrea!
bellissimo questo come post, del resto anche gli altri! complimenti! è da poco che sono iscritta alla tua newsletter e sono davvero basita dalle tue numerose conoscenze, molto utili.. Efficaci. ahah dovevo dirlo :) Ti commento in questo post perchè sono universitaria anch’io e sono la prima a pretendere un silenzio assoluto mentre studio altrimenti è la fine.La mia domanda è : conosci un metodo davvero efficace che riesca a farti ricordare il più possibile quello che studi? questo credo sia un problema di molti, se non tutti. Auguroni per questo nuovo anno. katia :)
Avevo proprio bisogno di dare una rispolverata a questo articolo.
Grazie come sempre, zio Andrea :)
Kiki
E’ più o meno una settimana che leggo i tuoi articoli e ti devo confessare una cosa: “SEI TROPPO FORTE”..Hai una capacità nel non far annoiare mentre si legge impressionante!
Ahimè, sto attraversando la fase “da domani mi metto a studiare”, “ho una mole di roba da fare”, “perchè cacchio mi riduco sempre all’ultimo?”… Insomma, pensieri inutili che non fanno altro che farmi perdere ancora più tempo! Per fortuna ci sei te che non solo ci COMPRENDI ma ci dai anche la carica per andare avanti!
Grazie Andrea e continua cosi!
Ps. 3..2..1.. “Tecnica dei pomodori” a gogo!
Ciao Filomena,
grazie davvero per questo commento, mi ha fatto molto piacere :-)
A presto,
Andrea.
ciao andrea
secondo te 25 minuti di studio e 5 di pausa non sono troppi? Personalmente dopo 25 minuti non mi sento stanco,magari non sarebbe meglio 50 minuti di studio e 5 di pausa?
Ciao Andrea!!Il mio problema più grave è che dopo tanti anni di Università mi rendo conto di non saper studiare…o meglio di studiare male. Faccio fin troppa fatica a memorizzare gli argomenti e a ripeterli con un filo logico. Adesso devo preparare un esame impegnativo, che ho evitato per troppo tempo e sinceramente non so da dove inziare. Help Me!!
Ciao Alessandra,
prova a partire da questo post:
Un metodo di studio efficace.
Andrea.
ma.. se mi da noia studiare.. come puoi pensare che abbia voglia di leggere tutto questo lunghisssssimo post?? ;) XD
Cavoli, hai ragione: la prossima volta scrivo un post intitolato “come trovare qualcuno che studi al tuo posto” XD
Ciao.
grazie,sei come sempre di grande aiuto :)
Ciao Andrea, ho appena finito di leggere la tua guida sm2 e mi sento in dovere di scriverti un commento.
Prima di acquistarla ti avevo scritto una mail con tutti i miei problemi da universitario e tutte le pare che mi facevo nella speranza che rispondendomi, mi avresti dato la soluzione a tutti i miei problemi. Non nascondo che per i primi 3 giorni guardavo la mia casella mail una volta ogni 2 ore nella speranza di ricevere una tua risposta. Puntualmente…non mi hai risposto e se devo dire la veritá, a primo impatto sono rimasto deluso e amareggiato. Poi, ho comprato sm2, l’ho letta e solo dopo averla finita di leggere ho capito il perchè non mi hai risposto. Sapevi fin da subito come andava a finire! Semplicemente nella guida ci sono tutte (posso sbilanciarmi, un 95%) le risposte alle mie domande da universitario.
Dunque ora come ora non so se questa guida è realmente efficace :) . Cercerò di mettere in pratica con impegno il maggior numero di insegnamenti che proponi, se sono stato corretto e onesto con me stesso a giugno/luglio (sessione estiva insomma) spero di riscriverti per decretare il successo o il fallimento di questa mia esperienza.
Nel frattempo complimenti per la guida e per il tuo blog!
P.s. Mi sto rendendo conto di una citazione maledettamente vera di Einstein: “La mente è come un paracadute, funziona solo se si apre”. La uso come frase motivazionale ogni giorno!
Un saluto, Giovanni.
Ciao Giovanni,
mi spiace davvero non essere riuscito a risponderti: mi arrivano decine di email al giorno e non sempre riesco a rispondere a tutti. Sono davvero felice che tu abbia trovato molte delle risposte che cercavi in Sm2.
Naturalmente rimango a disposizione. Ecco, a chi ha comprato una delle mie guide mi sento di rispondere sempre e comunque. A presto,
Andrea.
Io ad esempio fatico a studiare da quando ho un problema di vista che non mi fa vedere bene le parole nemmeno da vicino (a quanto pare legato a stress secondo i medici) ed è questo che principalmente non mi permette di studiare con concentrazione e costanza (e di ricordare) e soprattutto mi manda in crisi tutte le volte che apro un libro XD (il tutto mi ha reso svogliato e pigro da 4 anni) Cosa può fare qualcuno per riuscire a studiare anche così? Magari andando a Lourdes qualcosa per me la avranno pure!!
Ciao Giacomo,
i problemi di salute, come nel tuo caso, vanno affrontati nella sede opportuna. Senza saper né leggere, né scrivere, se i consigli del tuo medico non hanno risolto il problema, chiederei un secondo parere, magari facendo esami più approfonditi.
A presto,
Andrea.
ciao devo dire che il tuo articolo una piccola luce la stà accendendo! certo il fatto che siano le 18 mi sta facendo chiedere se mi convenga ormai aspettare domani per provare la tecnica dei pomodori, ma quantomeno mi sono prefissato di provare per 8..pomodori :) realisticamente da 0 a 8 sarebbe eccellente! complimenti con la simpatia ed un tono amichevole sei riuscito a trasmettere fiducia
Inizia adesso.
Anche solo per fare un paio di pomodori.
Ciao.
ciao Andrea! ottimo post,come sempre d’altronde!:) ti seguo già da un bel pò di mesi..vorrei anche acquistare start! e studia meno ,studia meglio..io sono una studentessa universitaria fuoricorso..vorrei però sapere,oltre al planning di studio, nel caso in cui si debba recuperare dell’arretrato,come mi muovo?grazie mille..:)
Grande!
Andrea.. io faccio Medicina.. mi rendo conto che la questione non è proprio facilissima, ma, in che maniera ci si deve comportare quando si è convinti che la propria voglia di studiare sia subordinata al modo col quale il proprio cervello inquadra la propria fisicità? Per farla breve, se al mattino mi guardo allo specchio e non mi piaccio (e questo succede nove mattine su dieci) io non sono motivata a far nulla, figuriamoci a studiare u_u qualche pseudo strategia confortante in merito al suddetto dramma? :(
Ciao Valy,
come si suol dire il tuo commento “cade a fagiuolo”. All’inizio di questo mese ho pubblicato APP – Autostima Passo Passo, dove affronto nel dettaglio queste tematiche.
Punto primo, non basta qualche tecnicuccia fast-food per ritornare ad essere orgogliosi di sé stessi: è necessario intraprendere un percorso ben preciso ed è necessario compiere dei passi ben precisi. L’autostima la si ricostruisce giorno dopo giorno. Il rapporto con il nostro corpo e con noi stessi, lo affronto in particolar modo nel passo #2.
All’interno della guida troverai anche un mini-ebook dedicato tra le altre cose “ad autostima & studio”, binomio spesso sottovalutato; anzi, da quanto mi risulta non ne ho mai sentito parlare nessuno.
Fammi sapere se la guida ti sarà utile.
Andrea.
Ciao Andrea, il tuo articolo oltre a fornirmi delle possibili soluzioni mi ha fatto molto riflettere.Grazie! Io ho lasciato la scuola prima della maturità per problemi di salute e dopo 3 anni mi sono iscritta all’università. Vuoi perché il metodo di studio era diverso o perchè non ero più abituata a studiare..alla fine mi ritrovo al secondo anno fuori corso e una marea di esami da dare. Mi chiedo..perchè non riesco ad impegnarmi, ad essere costante nonostante l’università, e in particolare l’indirizzo di studi, sia una cosa che ho desiderato fin dall’inizio? Magari è una stupidata..o magari è uno spunto per un tuo prossimo articolo ^_^ ciao!!
Da diverse settimane passo da questo blog e ho già letto molti articoli sugli argomenti più vari, soprattutto lo studio. Qualcuno di questi ho deciso di stamparlo e conservarlo in una sorta di “quaderno di crescita personale” da consultare all’occorrenza, soprattutto nei momenti più bui. Il tutto per trovare finalmente un paragrafo che ha colto nel segno, che al momento rappresenta il mio vero nodo insoluto: “Studia per le giuste ragioni”. Magari fosse così semplice.
Ho 26 anni. Ho lasciato l’università da 3 anni. Ho dato una decina di esami, mi manca l’altra metà. Ho una media del 27. Alcuni esami li ho preparati efficacemente, altri no. Studiavo perché mi piacevano gli argomenti, studiavo per me stessa, accettando il 30 come il 21. Poi sono arrivata a un punto di non ritorno. Ho iniziato ad annaspare, sono andata fuori corso. Ansia, paura… e intanto gli altri che si laureano in tempi record. Eppure a te sembra di avere più passione e curiosità di loro, qualcosa che va al di là di una corona di foglie. A darti la mazzata finale c’è la mentalità italiana, per cui la cultura non ti dà né il lavoro né il pane. E senti di persone che si sono laureate in Lettere (il tuo corso) due volte e lavorano in un pet shop. E pensi: “Se non ce l’hanno fatta loro che si sono laureati nei tempi giusti, che speranza ho io che ho il terrore di dare anche un solo esame alla triennale?”
Eppure il desiderio c’è, altrimenti non passerei ore qui a cercare un modo di uscire dalla situazione, una dritta, una spinta motivazionale che in un paese di provincia non proviene da nessuna parte, anzi, e in generale nel nostro Paese chi studia Lettere è visto come un povero sfigato. Non è facile remare controcorrente Andrea, davvero. Sprechi tempo ed energie. Però è in quella direzione che vuoi andare, e ti rimane solo un senso di frustrazione e una demotivazione esistenziale, la sensazione che non servi a nulla.
La laurea non serve per quello che voglio fare, ma resta il fatto di aver dato metà degli esami, aver speso soldi, resta il fatto che non sono l’ultima dei coglioni e che adesso si laureano anche i deficienti, resta il fatto che gli argomenti ti piacciono, ma li hai presi in odio con tutta questa situazione economica e sociale e hai paura di perdere tempo, che non ti serviranno a nulla, resta il fatto che le possibilità lavorative sarebbero di più, almeno nelle speranze.
Ciao Andrea, eccomi qua, come promesso nel mio post precedente, ora ti dico come si è conclusa la mia storia da 4 mesi a sta parte.
Andando subito al sodo, i dettagli li lascio per dessert. Mi sono prefisso di dare 6 esami. nella sessione di giugno-luglio.
RISULTATO: ne ho passati 3, 2 non li ho passati (ho preso 15/30 su entrambi cavoli!!) e l’ultimo non ho potuto fare lo scritto perchè non ho consegnato un progetto in tempo.
A primo impatto, uno può dire…pff, mica un gran risultato. Invece per me è stato un ENORME risultato. Non nascondo che l’anno e mezzo precedente ho dato 1 o forse 2 esami in tutto, ora mi sono ritrovato a passarne 3 e non passarne 2 per 3 punti in una sessione (ah io ho ancora trimestri nella mia facoltà) quindi praticamente in 4 mesi!!
I punti chiave della mia svolta?
1- Mi sono tolto da Facebook, Instagram, giochetti online, giochetti sull’ipad, via tutto.
2- Focalizzato tutta la mia mente, corpo, anima qualsiasi cosa sullo studio.
3- Con tutto, intendo anche (purtoppo) tagliare con gli amici, quindi sabato, domenica, festa o non festa ero sempre a studiare!
4- Ho cominciato a svegliarmi alle 7/7.30 tutti i giorni, ed andare a letto presto (coricarmi sulle 10.30/11)
5- finito di studiare, uscendo dall’aula studio sulle 18.30/19 vado a correre per circa un’oretta, (tempo permettendo) in modo da scaricare un po’ la tensione e riordinare le idee
Le difficoltà che ho incontrato:
Ho avuto dei seri momenti di crisi, non lo nascondo anche di pianto, soprattutto nei momenti in cui le cose non riescono oppure ti chiedi “perchè sto facendo questo? perchè faccio cosi fatica? perchè vedo gente piu giovane di me che si sta laureando e io sono inchiodato qua?” etc etc
Chi mi ha aiutato in momenti come questi? In primis io stesso, cercando di automotivarmi, anche guardando dei video motivazionali su YT e secondo, mia madre. In famiglia mi vedevano strano, spento, senza voglia, sono stati loro, i miei genitori a darmi forza.
Mi ha giovato molto trovare il vero focus, per me è stato importantissimo eliminare le cose che mi distraevano e puntare tutto sui libri!
Dalla tua guida start ho preso alcuni spunti, purtoppo in base a quello che studio, ho dovuto adattare alcuni metodi, ma devo dire che E’ EFFICACE!
In conclusione, ho provato sulla mia pelle che il cambiamento non avviene dalla sera alla mattina, o da un momento all’altro; bisogna aspettare, e continuare con quello che si crede anche se nell’immediato non si vedono risultati. NON ARRENDERSI, NON ABBANDONARE!! Cito una frase che mi piace molto: “Se fosse stato semplice tutti lo avrebbero fatto!”.
Di sicuro la parte piu difficile è l’inizio, far partire quella ruota gigante che si è fermata, ma quando pian piano prende velocità tutto va per il verso giusto!
Ora mi sono preso una decina di giorni di riposo/ricarico batterie, perchè penso che il cervello ha comunque un limite. Ti lascio con un’altra sfida,
a settembre devo darne 4 di esami, spero di scriverti verso la fine di settembre un post come questo, magari dicendoti 4 su 4!!!
Ciao Andrea, sei un grande!!
A presto, Giovanni.
Sebbene arrivi a due ani di ritardo, voglio comunque ringraziarti e farti i miei complimenti.
La tua situazione (crisi di pianto e incoraggiamento familiare compresi) è identica alla mia, per non parlare dello spauracchio dell’età e del lavoro.
Ho rischiato più volte di rompere con la ragazza per la mia incapacità di riprendermi dallo shock universitari e dal calo di motivazione.
Vorrei davvero sapere come ti va la vita ora? Se sei più riuscito a concludere quei 4 esami di settembre? Mi sei stato di ispirazione più di tutti gli articoli di questo splendido blog (Andrea non me ne voglia! Che sei bravo lo sai già!).
Saluti!
che bello giovanni!
Storie come la tua sono di ispirazione e d’incoraggiamento per molti di noi.
Complimenti! Continua…non ti fermare!!!!
Mi hai convinto! Spengo il computer e vado a studiare
Ciao!
Articolo molto interessante, complimenti! Il mio problema, purtroppo, è un po’ diverso. Ho avuto sempre voglia di studiare ( senza esagerare) è a luglio finalmente dopo 2 anni impiegati a superare matematica ho conseguito la laurea triennale. Ora ho cominciato a seguire la specialistica, ma riprendere le lezioni e studiare più materie sta diventando traumatico. Inoltre mi piacerebbe fare roba piu pratica e mi sembra di studiare ( ancora) aria fritta. Che mi consigli? Grazie.
grazie per quello che hai scritto… non sto facendo l’università ma la prima superiore ma dopo due mesi di scuola ho hgia perso la voglia di studiare… apro questa pagina ogni volta che inizio studiare cosi mi ricordo le tue regole. grazie ancora!
Mi sono appena iscritta alla newsletter, ma ti seguo da anni! Sei un GENIO. Grazie di tutto davvero :)
Grazie a te Giulia :-)
…..ciao Andrea, sono tra quelli che cercano di usare il cellulare “efficacemente”. È da un pò di tempo che leggo i suggerimenti dei coach per il miglioramento personale. Una esperta tra i tanti ripete spesso che è la differenza che fa la differenza. Tu fai la differenza. Sono d’accordissimo quando sostieni che svegliarsi prima è fondamentale. Bisogna andare a letto prima? Spero che continuando a “leggerti” anche io possa arrivare a fare la differenza………grazie
Sì, Domenico, ci sono molte (ripeto, molte) attività inutili su cui dobbiamo tagliare prima di tagliare le ore di sonno.
Innanzi tutto: GRAZIE!
Poi, sai invece qual’é la mia motivazione invece?
Saper che dopo aver studiato, posso leggere e imparare nuovi metodi per concentrarmi e nuovi metodi di studio sul tuo blog per applicarli!
Grazie ancora Andrea!!!
“completerai uno zilione di pagine di quel maledetto tomo”
Giusto, ma quando invece quel maledetto tomo (es. quello di Analisi 2…) è ormai stato completato da tempo in tutti i modi (letto, sottolineato, riassunto, schematizzato, esercizi tentati in tutti i modi e chi più ne ha più ne metta) e l’esame non si riesce ancora a superare? È ora di mettersi l’anima in pace e fare il domatore di tigri o c’è ancora un’altra possibilità?
risultato: inizierò da domani ad applicare questi consigli :D
Ciao Andrea! In 4 anni di università ho dato solo 7 materie… A ottobre inizio il 5 anno e i miei hanno deciso che non devo più fare l’università. Ogni volta è la stessa storia: Parto bene, studio, poi a metà programma mi perdo e non faccio più nulla praticamente…mi siedo davanti alla commissione come una deficiente e sistematicamente vengo bocciata Frequento giurisprudenza e di questo passo la laurea non arriverà mai… Cosa mi consigli? Mollo come dicono i miei o cerco di darmi una svegliata anche arrivando molto tardi al traguardo?
Secondo me quello che dovresti chiederti è perchè lo fai. Lo vuoi davvero? Se la rispostta è sì, allora non ti resta che darti da fare. :)
solo la lettura di questo post è servita a rimettere apposto le idee.. ho l ultimo esame di proc penale ed è già andato male una volta.. ora ho quel tomo da 1400 pag con cui da qualche giorno ci stiamo guardando con aria di sfida.. io non lo posso vedere cosi alto ed arrogante… ma a pomodoro alla volta lo sbuccerò e ne farò una grande passata.. per condire quella meravigliosa pasta al pomodoro che sarà la mia vita futura!! grazie Andrea!! 100000 mi piace!
Ciao Andrea, io sono uno studente di quinta superiore e in tutti e quattro gli anni ho sempre mantenuto una media dell’8 e 1/2. Quest’anno a causa del comportamento di alcuni miei Prof. ho perso la voglia di studiare e quindi quest’anno non sono andato un gran che rispetto agli anni precedenti e questa cosa mi dispiace tantissimo; Ora poi che mancano tre settimane alla maturità e so che manca un’intero programma di studio perchè alcuni Prof sono stati assenti per salute e maternità ci hanno mandato dei sostituti ce poveracci non ci hanno insegnato più di tanto.. e guarda caso queste materie sono uscite anche esterne e quindi ultimamente sto facendo come hai raccontato tu, che ho un sacco di argomenti da sapere e rimando sempre a domani. Ti ringrazio tanto per i consigli ! Da stasera mi faccio subito un programma seguendo il trucco dei 12 pomodori che proverò a seguire costantemente per almeno due settimane. speriamo funzioni, per ora mi sembrano degli ottimi consigli! grazie di nuovo,
un saluto,
Alessandro
Questo articolo è di grande utilità per tutti quegli studenti svogliatelli o che dopo la pausa estiva si ritrovano un po’ in difficoltà a tornare sui libri, come sta capitando a me….pensavo di essere la sola….da domani inizierò a mettere in pratica questi 5 consigli…. grazie Andrea!!
Ottimo, fammi sapere come ti sarai trovata Marina!
Ciao, io mi troverei nella categoria lutti/partenze e ecc, un consiglio? :/
Mitici i consigli, anche sugli altri argomenti. Sono di forte impatto, ti fanno capire esattamente quale sia il problema
Il mio problema è differente ed un po’ complicato da inquadrare. Io posso studiare molto, mi piace anche farlo ma solo in certi momenti della giornata: al mattino oppure la sera.
Di norma al mattino, se non ho i corsi, studio tranquillamente, seguendo anche un programma, oppure la sera poco prima di cena e poco dopo. Non ho la forza mentale di sfogliare un libro nell’arco di tempo che va dalle 13 alle 19.
Ok, fin qui va bene, il punto è che se mi sveglio tardi (o mi dedico all’attività fisica) o semplicemente ho voglia di uscire la sera (sonno e vita sociale per me sono essenziali ed insostituibili) le mie ore di studio si riducono a 2, massimo 3. Non giova il fatto che io sia dell’idea che è l’università che sta ad i miei tempi, dunque non arrivo a dire che “studio troppo poco”; che sarebbe consigliabile fare a questo punto?
Trovare il modo di studiare anche il pomeriggio?
PS: sono al quarto anno di medicina ed ho 4 esami arretrati.
guarda motivazione ne ho ma in questi ultimi giorni in cui sto preparando un esame mancano le ultime videolezioni un pò mi sono demotivato ho tempi stretti questo si,ma d’altronde le uni online se non sei motivato è inutile farle , ora mi sono ripreso su di me ha un grande effetto ripetermi la frase di nelson mandela che diceva in carcere sono:” l’unico padrone del mio destino” ecco forza ragazzi solo 15esami e mi prendo una triennale questo è , e sarà il mio riscatto per la vita, dopo un anno glorioso di servizio civile nazionae :((( quanto mi manca , e quanto mi è piaciuto .
Ciao!
Sono appena arrivata qui ed è stato molto bello l’articolo!
Devo studiare geografia perché tra 2 giorni ho una verifica su 2 interi continenti… l’Asia e l’Africa.
Lo so… invece di stare qui dovrei studiare perché non vado all’Università ma alle medie… insomma, il tuo articolo mi aiuterà sicuramente moltissimo!
Grazie mille,
Lety
Il giardino Zen l’ho sempre avuto: in inverno metto in un cassetto il mio telefono e i miei libri (quelli che leggo nel tempo libero) per non distrarmi e non cadere in tentazione.
In estate, invece, esco di casa solo con il libro che devo studiare e i miei appunti e vado in mezzo alla natura. Il silenzio è l’unica cosa che mi serve per riuscire a studiare al meglio.
Studia per te stesso dovrebbe diventare un motto per noi studenti che, siamo troppo influenzati dal voto finale da non preoccuparci se alla fine ricorderemo quanto appreso.
Ho sempre cercato di programmare tutto, sono un po’ troppo precisa e puntigliosa (a volte mi do fastidio da sola), ma non avevo mai sperimentato il tuo metodo o comunque metodi diversi dal mio. Credevo che studiare senza fare pause, ripetendo tutto ad alta voce, facendo discorsi con il muro di fronte a me mi aiutasse ad ottenere dei progressi nel minor tempo possibile (anche perché ad ogni pausa che faccio, anche solo per guardare un momento che ore sono, mi sento in colpa. Ho la sensazione di star sprecando del tempo che potevo dedicare allo studio)
In conclusione grazie mille, credo che questi consigli potranno davvero essermi utili.
Bellissimo, complimenti per il blog
Grazie!
Si però mi viene il durello se studio, c’è in senso io per concentrarmi penso alle tette nude culo nudo e la figa con il perizoma c’è come posso studiare senza pensare a queste cose bellissime?
Ciao Riccardo… ma esattamente a quale facoltà sei iscritto?! :-D
vero
Riccardo
Studiare per dei voti è semplicemente una “bastarda”. Scusa il francesismo. Da quando mi sono iscritto all’università l’unico mio intendo è soltanto quello di superarli tutti; ma i voti contano davvero qualcosa?
a un certo punto leggo “Stai leggendo questo articolo perché vuoi la spinta necessaria per superare i tuoi esami, giusto? Sbagliato!” e io ho pensato e il vero motivo per cui l’ho sto leggendo perciò … sì .. ?
L’importante è leggere poi quello che segue ;-)
Ciao Andrea. Grazie dei tuoi consigli. Mi hanno fatto sentire un Leone! Stavo navigando per valutare la possibilità di un giorno finire la magistrale quando mi sono imbattuta nel tuo blog. Aspettavo giusto di cambiar lavoro per avere più tempo per dedicarmi allo studio, ma leggendoti mi é venuta la voglia di iniziare subito, magari ritagliandomi uno spazio di un’ora al mattino, dopo aver fatto yoga. Così guadagnerei molto più tempo. Sai ho sempre avuto fin da piccola il sogno nel cassetto di diventare insegnante di italiano. In fondo credo mi manchino solo 6 esami. Ora non so se é ancora quello il mio obiettivo visto che faccio un lavoro che mi piace e con possibilità di buone condizioni economiche. Tuttavia, la motivazione principale ora é quella di finire ciò che ho iniziato. Poi deciderò: ho 240 CFU, me ne mancano 60, sarebbe un peccato!!! Che dici?
Dico che è il momento di andarsi a prendere quella laurea e iniziare da subito, non domani mattina, ma stasera stessa, dedica almeno 30 minuti (o un “pomodoro“) per questo tuo sogno.
Ciao io sto usando questo metodo non x l’università ma x le medie ma è comunque molto utile😀🤩
Mi fa davvero molto piacere Antonio!