Non ci sono bugie buone e bugie cattive, ma tra le diverse bugie quelle che raccontiamo a noi stessi sono sicuramente tra le peggiori.
“Se vuoi avere successo devi rispettare una sola regola: non mentire mai a te stesso.”
P. Coelho.
Ti sei mai chiesto quante bugie ci raccontano mediamente in una giornata? 3, 10, 20? Secondo lo psicologo sociale Jerald Jellison della University of Southern California, l’individuo medio racconta 200 bugie al giorno. Dai più recenti studi del Prof. Robert Feldman, della University of Massachusetts, emerge invece che vengono dette all’incirca 2-3 bugie nel corso di una chiacchierata di soli 10 minuti.
Numeri impressionanti.
In un post precedente ti ho parlato dei 10 migliori indizi per smascherare questi bugiardi patentati. Tra di loro però se ne nasconde uno particolarmente subdolo e nessuna delle strategie viste finora ti aiuterà a coglierlo con le mani nella marmellata. Questo losco individuo è talmente bravo che sono anni ormai che ti sta infinocchiando alla grande. Chissà, magari lo conosci. Ti do un indizio: lo incontri ogni mattina allo specchio appena sveglio.
Tra le menzogne che ci raccontiamo, le bugie che raccontiamo a noi stessi hanno del paradossale. Lo facciamo quasi tutti, lo facciamo quasi ogni giorno. Mentiamo in mille modi diversi, ma alla base di tutte queste auto-balle ci sono due ragioni ben precise:
- Non vogliamo affrontare la realtà. In questo primo caso “mentiamo sapendo di mentire“, in altre parole ci inventiamo scuse che giustifichino il nostro scarso impegno ed i conseguenti fallimenti. Continuiamo a fare promesse che puntualmente disattendiamo, deludendo noi stessi e gli altri. La procrastinazione ed una forza di volontà traballante trovano il loro humus preferito in questo terreno.
- Non conosciamo la realtà. In questo secondo caso “mentiamo non sapendo di mentire“. Ci siamo talmente abituati alle frottole che ci racconta quotidianamente quella vocina che ci ronza in testa che non riusciamo più a distinguere le nostre convinzioni limitanti dalla realtà. Questo tipo di menzogne sono ancor più pericolose delle prime, perché minano alle fondamenta la nostra autostima.
Nell’articolo di oggi vorrei elencarti le 3 bugie che ci raccontiamo più spesso. Mi auguro che vederle scritte nero su bianco ti aiuti a prenderne consapevolezza. Ecco le auto-balle che si racconta ogni giorno il nostro alter ego “Luigino Siprendeperilculino”.
Bugia #1: sulla felicità
“Se solo __________, la mia vita sarebbe fantastica.”
Siamo intimamente convinti che la nostra vita sarebbe un paradiso in terra se solo… avessimo più soldi, un corpo perfetto, più amici, un partner fantastico, più libertà, un lavoro migliore, etc. Siamo talmente focalizzati su questo futuro ideale ed idealizzato che ci dimentichiamo di vivere il presente, il viaggio che stiamo compiendo, il quiedora.
Non fraintendermi, non c’è nulla di sbagliato nell’avere degli obiettivi e delle ambizioni per il nostro futuro: il desiderio di progredire è un atteggiamento profondamente radicato nel nostro DNA ed è alla base del nostro vantaggio come specie animale. La balla è credere che saremo felici solo quando saranno soddisfatte queste condizioni. Questa bugia che ci ripetiamo ogni giorno ci condanna ad un perpetuo senso di frustrazione e, ironia della sorte, non ci è di alcun aiuto per realizzare quel futuro tanto sperato.
“Il successo non è la chiave per essere felici. Essere felici è la chiave per il successo”.
A. Schweitzer.
Inizia a goderti il viaggio, il sapore della sfida. Chissà, forse una volta arrivato in cima ti guarderai indietro e capirai che la vetta di per sé non è poi così importante, che ciò che conta davvero è chi sei diventato per arrivare fin lassù.
Bugia #2: sul tempo
“Se avessi più tempo, potrei finalmente ___________.”
Sai qual è la differenza in minuti tra la nostra giornata e quella di una persona che è riuscita a realizzare gli obiettivi a cui aspiriamo? ZERO, nisba, nada.
Mediamente trascorriamo ogni giorno 4 h e 34 m davanti alla TV (dati Eurispes), 1 h e 22 m a navigare su internet (dati Audiweb) e il resto del tempo a mandare messaggini su Whatsapp! Continuare a raccontarci la balla che non riusciamo a praticare i nostri buoni propositi perché non abbiamo abbastanza tempo è come incolpare la gravità se siamo fuori forma.
Non è il tempo a mancarci. Ciò di cui scarseggiamo davvero è il sisu finlandese, ovvero quella volontà incrollabile di portare a termine ciò che ci siamo ripromessi, costi quel che costi.
Ehi, qui nessuno dice che non puoi (o non devi) rilassarti, ma c’è una bella differenza tra lo sprecare tempo prima di aver completato i tuoi impegni e il goderti un meritato riposo dopo aver affrontato la tua giornata come un vero guerriero. La qualità di un periodo di riposo senza rimorsi non ha pari. Pensaci la prossima volta che stai per digitare www.Face…
Bugia #3: sulla procrastinazione
“Da domani inizio.”
Questa balla è spettacolare. Prova ad immaginare la scena: ti sei svegliato male (e tardi), durante il giorno sei svogliato e portare avanti i tuoi progetti è terribilmente faticoso. Hai l’impressione che sia tutto vano e che ormai la giornata sia “segnata”. Ad un certo punto un retro-pensiero si insinua dolce e caldo nella tua mente, lentamente prende forma, inizi già a sentire i sensi di colpa sciogliersi come la brina sotto i raggi del timido sole invernale.
Hai deciso! Oggi ormai è una giornata da buttare, tanto vale arrendersi all’effetto chissenefrega. Ti senti già più leggero e allora pronunci le fatidiche parole: “Cascasse il mondo, da domani inizio seriamente!“
…arriva il famoso “domani” e nulla è cambiato, ad eccezione del nostro naso che si è allungato di un paio di cm ;-)
“Se oggi non stai vivendo i tuoi sogni è perché ieri hai deciso di rimandare a domani.”
Andrea.
Tra le pagine di Start! la guida anti-rimandite, parlo diffusamente dell’auto-inganno e degli altri “raffinati” meccanismi mentali messi in campo dai procrastinatori seriali. In questo articolo però vorrei porti una semplice domanda: se non sei in grado di iniziare in questo preciso istante, cosa ti fa credere che domani andrà meglio?
Sei davvero così ingenuo da pensare che domani sarà una giornata perfetta, che sarai finalmente motivato e pieno di energia? La verità è che né io, né te sappiamo come ci sveglieremo domani o quali urgenze dovremo affrontare. Smettila di raccontarti la favoletta del “da domani inizio” e cerca invece di capire cos’è che ti sta bloccando oggi, in questo preciso istante: osserva questa emozione, guardala fissa negli occhi e poi… agisci.
Dimostra a te stesso e al mondo intero quanto vali. Dimostra che sei tu a dettare le regole e non la stanchezza, la demotivazione, la frustrazione. Tu sei infinitamente più potente dei tuoi pensieri e delle tue emozioni.
Tu sei più forte di quella vocina
“Tu sei infinitamente più potente dei tuoi pensieri e delle tue emozioni.”
Sai cosa accomuna queste tre balle che ci raccontiamo ogni giorno e le altre decine di menzogne che ci ripetiamo come un disco rotto? Il nostro dialogo interiore. Quella vocina che ci ronza in testa e che ci accompagna dalla mattina alla sera è spesso il nostro peggiore nemico. Un nemico talmente potente da riuscire a mettere in dubbio la fiducia che nutriamo nei nostri confronti.
Non è un caso se ho deciso di dedicare il primo modulo della mia nuova guida APP – Autostima Passo Passo proprio a questo chiacchiericcio mentale e alle convinzioni limitanti che instilla dentro di noi, bugia dopo bugia. Nell’estratto gratuito del corso potrai leggere quelle che sono le 5 tipologie di dialogo interiore. Scommetto un caffè che ti ritroverai in almeno una di esse.
Sei già iscritto? Trovi l’estratto nella pagina delle risorse gratuite linkata in tutti i messaggi della newsletter. Non sei ancora iscritto? Clicca il pulsante arancione qui sotto ed iscriviti ora:
Ps. nell’estratto troverai anche l’intera sezione propedeutica della guida APP ed il sommario completo. Mi farebbe davvero piacere sapere quali sono le tue prime impressioni. Se ti va, puoi lasciarmi un tuo feedback direttamente nella sezione commenti di questo post.
Per il momento ti auguro un buona settimana, anzi una settimana… sincera, senza bugie, sopratutto quelle che raccontiamo a noi stessi. Ci risentiamo martedì prossimo. Andrea.
Foto tratta da Google Immagini.
Purtroppo la realtà è davvero questa! Condivido il fatto che la nostra vocina interiore può essere il nostro peggior nemico, ma penso che se ben allenata (e non ci vuole poi cosi tanto impegno!) può essere il nostro motivatore personale disponibile 24 ore su 24!
Ciao Marco,
hai praticamente sintetizzato in poche righe la filosofia del blog: trasformare la mente, da peggior nemica a migliore alleata ;-)
A presto e grazie del commento.
Andrea.
Parlando di vocine interiori.. io a volte sento la mia vocina “negativa” che mi suggerisce pensieri negativi… e di conseguenza, mi fa fare azioni negative, che non proprio vorrei fare. L’ho notato stasera… di conseguenza, se io non l’ascolto, a volte sto meglio con me stesso….
1. Le prime pagine ti rappresentano bene: scrivere fluido, chiaro e dritto al punto con una nota ironica che alleggerisce il tutto.
2- Le prime pagine incuriosiscono e fanno venire la fregola di leggere anche il resto.
3- Tagliare sul più bello sarà anche efficace, ma non è per niente carino…
Ciao Laura,
grazie davvero per il tuo primo feedback.
Nessuna volontà di tagliere sul più bello, anzi, ho cercato di condividere un estratto piuttosto corposo, che inoltre trattasse un tema in linea con questo post. Per quanto riguarda le mie guide poi, cerco sempre di “progettarle” in modo che ogni parte sia funzionale e integrata in un percorso chiaro e ben delineato, forse per questo l’estratto da l’impressione di “tagliare sul più bello” :-)
A presto,
Andrea.
Ciao Andrea, il punto 3 non voleva essere una critica! Consapevole di tutto quanto hai tenuto a precisare, la sensazione credo sia molto più banalmente dovuta al fatto che quando si trova qualcosa di interessante, si è spinti a proseguire tutto d’un fiato, mentre in questo caso ci si deve fermare…del resto, se così non fosse, che estratto sarebbe??!
:-)
Ciao,
Mi dispiace ma non riesco a scaricare l’estratto … eppure ricevo regolarmente le tue e-mail. Ciao
Ciao Maria,
prova a cliccare sul link che trovi al termine dell’email :-)
Andrea.
cavolo!!!è così…è proprio così……sembra che tu abbia il potere di entrare nella mia mente e dare voce ai miei pensieri…..anzi,frustrazioni come tu spesso scrivi……
Ciao Luisa, è un commento che leggo spesso. Mi piace anche un po’ giocarci, ma la verità è che cerco solo di osservare gli altri, ma soprattutto me stesso e, nel corso degli anni, ho imparato che su certi comportamenti siamo molto più simili di quanto potremmo aspettarci.
A presto,
Andrea.
Ciao Andrea come al solito fai centro! Ho letto il tuo estatto, mi è piaciuto moltissimo, e mi sono ritrovata un po’ nel profilo della conformista (dico un po’ per non dire tanto!!), e anche qui hai ragione ci raccontiamo sempre tante bugie, ci nascondiamo e me ne sono resa conto oggi con questo post! E’ bello essere qui e mettersi sempre in discussione, per migliorarsi.
Ciao Antonietta,
sono davvero felice per il tuo commento sull’estratto e ancor più sul blog in generale :-)
A presto,
Andrea.
Ciao Andrea….
preso in pieno …come sempre direi…
da ripetere ogni mattina davanti allo specchio: Tu sei più forte di quella vocina!
buona giornata
Sì, è una convinzione che può davvero fare la differenza :-)
A presto,
Andrea.
Bellissimo articolo Andrea! E’ arrivato proprio nel momento giusto. Mi ha fatto riflettere su alcune menzogne che mi sto raccontando in questo periodo.
In bocca al lupo per la nuova guida!
Grazie!! :)
Rubel
Grazie Rubel ;-)
Ho letto l’estratto e mi ha fatto venire una gran voglia di percorrerla questa scalinata.
Conservo i miei dubbi e domande una volta letta la guida per intero.
A proposito del dialogo interiore credo che il problema sia, come dici tu, che spesso è un mix delle tipologie che presenti. Difficile reprimere l’ambizioso senza far crescere il conformista, o limitare il controllatore senza passare alla procrastinazione del fifone.
Spero che questa guida mi aiuti a fare un po’ di chiarezza, perché perseguendo il mio obiettivo sono un po’ altalenante, da periodi stakanovisti (purtoppo non lunghissimi) ad altri mooolto più rilassati.
A presto.
Ciao Mirko,
APP affronta un tema, quello dell’autostima che, come scritto nella sezione propedeutica della guida è stato un po’ bistrattato. Per questo motivo ho deciso di affrontarlo in linea con quella che è la mia visione di crescita personale. Vedrai nel resto della guida come molti dei pezzi del puzzle visti nel blog nel corso degli anni si incastreranno molto bene con queste nuove tematiche.
A presto,
Andrea.
Ho scaricato l’estratto di APP. Mi è piaciuta l’introduzione, la differenza che c’è tra terapia e crescita personale e la metafora della ferrari. E’ giusto delineare tale differenza, anche perchè così una persona che effettivamente ha bisogno di uno psicoterapeuta non si sente sopraffatta da consigli utili di crescita personale che però non riesce a mettere in pratica perchè una patologia le è di impedimento. Io stessa, nel leggere gli articoli di efficacemente, ho dovuto porre una barriera tra ciò che potrei fare e non faccio -perchè preferisco mentire a me stessa :)- e ciò che invece è un limite per me. Da adesso terrò in mente anche la metafora della ferrari!! :)
Ciao Martina,
il post che ho pubblicato la scorsa settimana non è arrivato per caso: in alcuni momenti della propria vita, quando ci troviamo ad affrontare problematiche che sfociano nel disagio psicologico, assumersi il 100% della responsabilità significa innanzitutto chiedere aiuto.
Andrea
Ciao Andrea, come sempre i tuoi articoli sono molto interessanti.
A proposito dell’argomento sulle famose “voci interiori” mi permetto di segnalarti un link di una esperta di una terapia chiamata “Voice Dialogue”.
Non voglio fare pubblicità a nessuno, quindi se vuoi cancella pure il mio commento se non lo ritieni opportuno, ma dato che lo ritento interessante e coerente con questo argomento lo vorrei condividere con te e con gli altri lettori del tuo blog.
Ciao
Grazie del contributo Paola :-)
Caro Andrea
Quando ti riferisci a Tu sei….
“Tu sei infinitamente più potente dei tuoi pensieri e delle tue emozioni” a chi ti stai riferendo?
All”ego. al corpo, all’io, all’IO, al Se oppure ad altro.
Grazie sempre per tutti questi interessanti articoli.
Antonio
Ciao Antonio,
immagino tu faccia riferimento alla categorizzazione dell’Io nella psicoanalisi. Come dico spesso, preferisco non fare confusione tra psicologia/psicoterapia e crescita personale.
Volendo comunque rispondere alla tua domanda è difficile rapportare quella mia frase al modello Es – Io e Super-io. Scrivendola avevo piuttosto in mente il concetto tipico nella meditazione dell’osservatore imparziale e i più recenti studi neuroscientifici legati al pensiero (es. illusioni della percezione), che di fatto confermano questa tradizione millenaria. Per concludere, quella frase vuole suggerire l’idea che è sbagliato identificarsi con il nostro pensiero, siamo molto di più: cosa siamo di preciso… beh questa è una domanda a cui né scienziati, né filosofi hanno saputo rispondere, non credo di poterlo fare io qui su EfficaceMente :-)
Spero di aver risposto (almeno in parte) alla tua domanda.
Andrea.
Grazie per la risposta.
Concordo sul fatto che l’osservatore imparziale o il “Testimone” è colui che è in grado di uscire dagli schemi inconsci della società, dei genitori, dalla religione.
Il distaccarsi è prendere consapevolezza dei meccanismi che controllano la nostra vita.
La filosofia orientale ci può dare un valido aiuto.
Antonio
Ciao Andrea,
come dici spesso, preferisci non fare confusione tra psicologia/psicoterapia e crescita personale, forse perché nella crescita personale uno può dire liberamente quel che gli pare.
“Tu sei infinitamente più potente dei tuoi pensieri e delle tue emozioni”
Di cosa si sta parlando? L’ego, il corpo, l’io, l’IO, il Sé, l’es, il Super-io, osservatore-imparziale, il “Testimone”… chi dice questo?
Scrivendo quella frase avevi piuttosto in mente il concetto tipico nella meditazione dell’osservatore imparziale, osservato da quello che osserva l’osservatore imparziale, osservato da cosa osserva quello che osserva l’osservatore imparziale, osservato da chi osserva cosa osserva quello che osserva l’osservatore imparziale…
Insomma, l’infelice connubio tra l’illusione della percezione e i più recenti studi neuroscientifici legati al pensiero confermano questa tradizione millenaria: il fatto di continuare a non sapere di cosa si sta parlando, facendo finta di saperlo.
Un pensiero dice che è sbagliato identificarsi con il nostro pensiero, e un altro pensiero ci dice che noi siamo molto di più. Cosa siamo di preciso? …beh questa è una domanda a cui né scienziati, né filosofi hanno saputo rispondere, e certo neanche tu, ma tu sai che siamo infinitamente più potenti dei nostri pensieri e emozioni, che siamo molto di più…
Parlare di qualcosa senza conoscerla è un’altra diffusissima forma di mentire.
Grazie del commento Gianni,
buon sabato.
Complimenti! L’estratto è davvero interessante e utilissimo.
Purtroppo mi rivedo molto nelle bugie che ho letto, soprattutto la seconda, la mia scusa per tutto: mi manca tempo. Ma anche le altre due non sono da meno, anzi.
Il mio problema è l’organizzazione che mi porta a sprecare tempo, però cercherò di imparare ad organizzarmi passo dopo passo, a fare in modo che a fine giornata io vada a letto soddisfatta.
Una domanda riguardo l’ultimo punto: a volte capita che buona parte della giornata se ne sia andata per futili cose. Tipo: arrivano visite inaspettate, a cui non puoi dire di no, si arriva alle 20.00 di sera, come fare per recuperare il tempo perduto?
Ciao Angy,
il punto non è eliminare gli imprevisti, ma avere un “sistema” di organizzazione e gestione del tempo (che poi in realtà deve essere un sistema di gestione di noi stessi) che ci consenta di affrontare gli imprevisti, di “assorbirli”. Ricorda, un sistema troppo rigido va sempre in frantumi.
Scendendo nel pratico, a me aiuta molto focalizzare la prima parte della mattinata (ma proprio “prima”: tipo alba) sulle attività stra-importanti, per poi dedicare il resto della giornata ad attività con priorità sempre minore. Esistono poi molti altri “trucchetti” ma non è questa la sede: ti consiglio gli articoli del blog dedicati alla produttività personale.
Andrea.
Ciao Andrea, nel secondo paragrafo di pagina 41 dell’estratto forse c’è un errore: “ma poi cediamo e quella vocina critica […]”, non è invece “ma poi cediamo a quella vocina critica […]”… PS sarà mica la mia vocina perfezionista che mi ha ordinato di scriverti? ;-)
Grazie Giovanni,
correggo quanto prima. Sì, si tratta di un errore.
Andrea.
Mi piace molto la tua APP! dall’estratto si capisce già molto bene che anche questa volta hai fatto centro! complimenti e grazie per i continui stimoli,
Nora
Ciao Nora!
Grazie mille per questo primo feedback.
Mi farà molto piacere avere il tuo commento sulla guida completa.
Andrea.
Ecco, io penso di essermele raccontate tutte e tre queste balle, e in parte lo faccio ancora, ma per fortuna con un pizzico di consapevolezza in più che mi consente quanto meno di tentare di correggere la rotta.
E poi la cosa su cui ho riflettuto dopo avere letto l’articolo è l’effetto terribile della combinazione di tutte e tre. Perché appunto ti convinci (balla n.1) che sarai felice solo quando avrai ottenuto la cosa X. Però non hai il tempo che ti serve per fare i passi necessari a ottenerla (balla n.2) e ti racconti che comincerai a darti da fare domani (balla n. 3). E così non avrai mai quello che credi che ti serva per essere felice. È la ricetta perfetta per l’infelicità perenne.
Personalmente sto sperimentando come smettere di raccontarsi la prima bugia possa scatenare un effetto positivo su tutto il resto. Almeno nel mio caso, quando ho cominciato ad apprezzare di più la mia vita come è ora, ho liberato energie per trovare il tempo di seguire i miei desideri e smettere di procrastinare :)
Cara Marina: complimenti davvero per questo commento, sei riuscita ad integrare in maniera egregia i diversi elementi che ho toccato nel post. Grazie per l’arricchimento :-)
Ciao Andrea,
l’estratto è molto “invogliante”, come hanno già detto molte persone.
Una domanda tecnica: la guida APP sarà disponibile solo in *.pdf o anche in altri formati (es. kindle)?
Grazie
Ciao Luca, come Sm2 e Start preferisco utilizzare il formato universale .pdf
Io sono un fan sfegatato di kindle, ma il modo in cui presento i contenuti (schemi, flash, etc.) è parte integrante del corso e purtroppo su eReader non rendono :-(
Comunque non credo di lasciare a bocca asciutta gli appassionati di kindle ancora a lungo.
A presto.
Andrea.
Affrontare la realtà senza addolcirla con bugie è sempre stato un punto cardine del mio modo di pensare, per quanto difficile possa essere
.
Le bugie che le persone dicono ad altri sono eccezioni, quelle si raccontano a se stesse sono la regola. Molte persone invece di affrontare le proprie problematiche e rafforzarsi preferiscono seppellirle nella propria mente e portarsele dietro (come un peso) per tutta la vita
Mi è piaciuto sia l’articolo sia l’estratto fortunatamente non ho problemi di autostima
.Interessanti le 3 bugie, per quel che mi riguarda
.
la #1 è forte, fortunatamente ci sono tante piccole cose nella vita che danno felicità, poi anche la consapevolezza di essere sulla strada giusta per cambiare vita e per raggiungere i propri obiettivi rende felici
.
la #2 non regge proprio per uno che segue il tuo blog, hai spiegato bene quanto tempo si perde, se il tempo non basta lo si prende da attività non utili, 2 anni fa ho rinunciato alla TV, adesso sto ridefinendo le persone che frequento
.
riguardo la #3: la vita è fatta di giorni, rimandare a domani non ti farà vivere un giorno in più (altrimenti la maggior parte delle persone potrebbero considerarsi degli immortali)
Mi piace molto quanto hai detto in questo ultimo punto: “la vita è fatta di giorni, rimandare a domani non ti farà vivere un giorno in più”.
Ciao Andrea,
si vede benissimo che ciò che scrivi è un mix di lavoro duro/passione/amore per quello che fai e già solo questo mi da una carica pazzesca(e di conseguenza l’autostima cresce a dismisura).
Nonostante ci serva tantissimo tempo e costanza per realizzare i nostri sogni tu ci dai quella spinta che non tutti sono capaci.
Ci tenevo a dirtelo, è più di un anno che leggo il tuo blog e posso ammettere che qualche miglioramento personale c’è e lo vedo.
Grazie mille
Rucs
Ciao Rucs,
grazie davvero per questo commento: mi ha fatto molto piacere leggerlo :-)
Andrea.
Grazie dei tuoi bellissimi articoli.
Gli aspetto ogni settimana ma tassativamente vanno in spam con Gmail.
Ho modificato impostazioni ma non c’è niente da fare.
Hai qualche soluzione o modifica da fare?
Grazie mille
Ciao Giuseppe,
purtroppo ogni tanto capita: quello che puoi fare per evitare che si ripeta è selezionare una delle mie ultime email e creare un filtro con l’opzione “non inviare mai a spam”.
Fammi sapere se hai problemi.
Andrea.
Aggiungendo l’indirizzo da cui si ricevono le e-mail fra i propri contatti si dovrebbe ovviare a questo problema. Io ho salvato l’indirizzo come “Andrea [nome] Efficacemente [cognome]” e le e-mail mi arrivano senza problemi :)
Interessante, la virtù si sviluppa nella difficoltà, ma occorre anche fare pace con se stessi.
Mi piacerebbe sapere se hai scritto anche sulla equilibrata gestione delle energie, perché a qualche annetto in più di anagrafe occorre saperle dosare bene.
Mi piace il tuo metodo, applicando ti sapro dire se è efficace per me.
Intanto grazie per la condivisione dei tuoi lavori.
Ciao Luisa, ho scritto diversi articoli sul benessere: vedi se possono esserti utili.
Li trovi seguendo questo link.
Andrea.
Ciao Andrea,
innanzitutto grazie per l’articolo che come sempre è di un tempismo spiazzante, poi volevo complimentarmi anche per l’estratto gratuito della tua nuova guida che mi è parso molto interessante e sicuramente lo acquisterò appena uscirà.
Elisa
Ciao Elisa,
mi fa davvero piacere che ti sia piaciuto sia il post, sia l’estratto: senza nulla togliere alle altre mie due guide, ho lavorato molto sull’ultima nata (anzi, sto ancora sistemando gli ultimi dettagli). Mi auguro sarà apprezzata, senza dubbio è una tematica su cui molti di noi si trovano a faticare.
Andrea.
E’ incredibile quanta energia utilizziamo per raccontarci queste incredibili balle! Se potessimo soffermarci un attimo e chiederci “Ma cosa sto facendo????”. Se potessimo sfruttare questo stesso tempo e queste risorse per migliorare la nostra vita anziché sabotarla a discapito della nostra felicità? Ogni volta che mi imbatto in articoli di crescita personale si rafforza dentro di me la convinzione di quanto siamo strani! Vorremmo fare i salti mortali per vivere meglio ma ciò che poi realmente facciamo non è altro che l’esatto opposto. Ci siamo specializzati diventando dei veri professionisti in azioni di autosabotaggio. E’ un peccato: abbiamo sbagliato carriera. Fortunatamente possiamo sempre DECIDERE di cambiare specializzazione. ;-)
Grazie Andrea del post.
Marco.
Ciao Marco,
studiando ed applicando queste tematiche da più di un decennio mi sono fatto l’idea che non c’è nulla di sbagliato in noi e in quei meccanismi che si sono sviluppati nel corso di migliaia di anni di evoluzione. Il problema credo che sia la società in cui viviamo, sempre più aliena dai ritmi naturali e sempre più alienante.
Andrea.
Il mio “siamo strani” vuole essere un modo ironico per dire “Svegliamoci, prendiamo in mano la nostra vita!” :-)
Sono d’accordo sul fatto che la società è aliena ed alienante ma da chi è composta la società? :-)
Dietro ci siamo sempre noi. :-)
Ciao Andrea, com’è che fai uscire la nuova guida il giorno del mio compleanno? Lo fai apposta? :P
Ho trovato molto interessante l’estratto, complimenti! Se non costerà così tanto ci farò un pensierino…
Io e l’autostima viaggiamo su binari paralleli, ogni tanto sono sicura di quello che faccio ma altre volte sono un vero disastro!
Ciao Federica,
visto?! Tutto studiato ;-)
Con il tuo commento hai centrato un punto molto importante sull’autostima: tutti noi sappiamo esattamente cosa significhi avere fiducia in noi stessi, perché c’è almeno un’area o un tempo della nostra vita in cui ci siamo sentiti così. Nella guida parlo spesso di RI-conquistare l’autostima, perché di fatto si tratta di un percorso di RI-scoperta ;-)
A presto,
Andrea.
Trovo i tuoi articoli sempre interessanti e molto spesso utili con spunti di riflessione notevoli, bella l’anteprima di APP non vedo l’ora di leggerlo. Grazie.
Ciao Sonia,
sono felice che ti sia piaciuto sia il post, sia l’anteprima :-)
Ciao Andrea, complimenti per l’articolo, saluti memole
Mah…io penso che l’argomento “autostima” stesso sia molto inflazionato e proprio per questo (più si discute su un qualcosa e più spesso ci si allontana dalla sua vera essenza) si finisce per generare solo un gran caos.
Io ho cominciato a capirci qualcosa quando ho capito che la cosa più saggia che potessi fare per me stesso era semplicemente ascoltarmi: ascoltare le mie esigenze, mettere da parte la mia feroce autocritica e concentrarmi prevalentemente sulla parte positiva che ne veniva fuori.
Per anni ho seguito “strategie” di autostima che avevano a che fare unicamente con il negare il proprio sentire: mettere la propria unicità da parte per rimpiazzarla con una personalità sintetica, una personalità ancora più omologata ad un modo di percepire la vita che era ben lontana dal mio, ma ben allineata al pensiero dominante su cosa dovesse essere un individuo con un eccellente livello di autostima -praticamente un pallone gonfiato!
L’aver percorso quella strada di contro mi ha fatto riscoprire chi sono veramente e quello che ho scoperto mi è piaciuto: e questo è stato il primo tassello, ma forse il più importante, della riconquista della mia rinnovata autostima!
Caro Pier Paolo, mi permetto di citare il tuo commento nel post di domani ;-)
Che onore!
Riba o Bonifico? ;-)
Ciao Andre,
a proposito della cima della vetta: spesso, proprio per ricordarmi da dove son partito, alle mie vecchie convinzioni, mi dico (o dico spesso agli altri), che il punto fondamentale non è salire fino alla vetta: la parte più dura del viaggio è ridiscenderla ;)…
Siccome una delle regole che mi sono imposto nella crescita personale è quella di focalizzarmi nel presente (sarò forse ostinato e sfegatato della mindfulness), proprio perché il viaggioè pi importante della meta, spesso riconosco di cadere nell’arroganza quando dopo una laurea di un mio collega sicuramente sudata (tra l’altro facendo una cosa che credo avrà un prezzo altissimo in futuro, dopo aver basato la nostra identità unicamente a quell’obiettivo), rispondo: “E allora?”
Se c’è una cosa che ho capito, anche se da qualcosa che per molti è considerata “fuffa”, ovvero i corsi di crescita personale, è proprio che la vita è davvero vissuta quanto più siamo poliedrici. Vero che quando studiamo dobbiamo focalizzarci unicamente su qualcosa per un certo tempo, se ci alleniamo in questo tipo di meditazione, alla lunga ne pagheremo inevitabilmente il prezzo… perché prima o poi dall’università dovremmo pur uscirne, almeno io non sarò mica uno studente a vita…
Immaginiamoci se ci chidessero: “Chi sei? Cosa fai nella vita?” Non sarebbe noioso limitarsi a rispondere “Sono uuno studente (o un laureato) della tale facoltà”? Sì, e poi? Oltre ad essere uno studente, avrai delle passioni, degli interessi?
Credo di aver capito che se non possiamo cambiare il contesto in cui ci troviamo, possiamo sempre cambiarne il siegnificato… e il significato che ho dato io per rendermi la pillola dello studio un po’ più dolce, è immaginare di trovarmi in trattative commerciali fra venditore e cliente: quando il prof spiega, riveste i panni del venditore, quindi ti vende le sueconoscenze, il suo tempo, le sue emozioni specificamente su un argomento o un concetto. Noi ovviamente saremmo i suoi “clienti”. Durante una nostra prestazione (esame o interrogazione) i ruoli s’invertono: sarmmo noi i venditori dell’unico cliente importante… Attenzione, ho specificato proprio “unico” cliente importante, perché in quel momento lo è… e i modi per rendere il cliente più importante che ci sia, le tecniche possono essere tali e tante, ma in questo caso, se si tratta di materie che magari possono piacerci poco, o delle quali possiamo conservare convinzioni nostre (e non vogliamo sentirci contraddetti), possiamo usare la PNL ricalcando fedelmente le parole del professore (che abbiamo ascoltato durante le sue spiegazioni), se la nostra voce ce lo permette, il suo tono, la sua velocità emozionale riguardo concetti che abbiamo “registrato” come importanti per il professore, nella nostra mente. Naturalmente possiamo renderlo importante facendo i lecchini, ma le leccate si notano facilmente e non sempre questa sensazione cinestetica è particolarmente accettata.
Magari penseresti, e potrei essere d’acordo con te, che mantenere le nostre convinzioni non ci fa crescere… a meno ché, aggiungo, non conservino dei valori Verso cui muoverci… Credo che un leader abbia una cultura personalizzata, quindi si distingue dal gregge proprio grazie ai valori diversi dalla massa.
Grazie,
Andrea
Ah … dimenticavo, nel precedente commento… un altro motivo per cui mi “vendo” usando la pNL al professore che mi interroga, è perché sinceramente su certe questioni, per non dire a volte su tante, i professori stessi non spesso discordanti: un professore afferma che la formazione non si vende, mentre un altro, parlando dello stesso argomento (della formazione), parla di “Customer satisfaction”… e allora? Che si fa di questa formazione? Ecco perché sto ben attento a dire le mie convinzioni (che guarda caso sto ben accorto da non aggiornarle perché non sempre gli aggiornamenti sono “autentici”).
Magari durante le spiegazioni (se mi conviene), uso spesso lo Sleight Of Mouth dei controesempi, facendo quindi l’avvocato del diavolo, con la scusa (o forse può essere una strategia) che in questo modo posso capire meglio l’argomento trattato in aula… anzi, Andre, come sto facendo sul blog, per quanto io sia d’accordissimo su molte cose che scrivi, credo che una formazione efficaceMente ;)… non è accettare tutto ciò che arriva dall’alto, ma mettere sempre in discussione l’ovvio.
Spero di aver detto tutto, magari riscriverò se mi viene in mente qualcos’altro, intanto grazie per la pazienza con cui mi leggerai :)
Andrea
Ehm… per ovvio intendo le credenze della società, o quelle che si tendono spesso a trasmettere agli altri, come ad esempio quelle riguardo lo studio, (fino a tarda sera, anzi ancora meglio ripassare presto all’alba prima di andare a scuola o all’università)… alla fine il rischio in cui corriamo, seguendo pedissequamente questa strategia, è quella di essere inconsapevoli del mondo circostante…
Grazie,
Andrea
Buonasera Andrea, non sempre apro le tue mail, ma devo dire che, quando lo faccio, mi confermo nell’idea che NONSEIUNABALLACOOMERCIALE, infatti vi è sempre equilibrio nelle tue parole, peccato che non riesco ancora a farne buon uso, forse domani!
Procrastinatrice mai pentita
Ciao Antonella,
ho apprezzato particolarmente questo tuo commento.
Io attraverso i miei post promuovo e vendo i miei contenuti a pagamento, inutile nascondersi dietro una foglia di fico, ma cerco di farlo in maniera trasparente, soprattutto cerco di farlo dando sempre del contenuto gratuito di valore anche a chi magari non è interessato alle mie guide.
A presto ;-)
Andrea.
vero! :O
Mr. Gold
In effetti….da quando ti ho scoperto mi stai mettendo di fronte alla realtà delle cose…alla mia realtà…non so se odiarti o ringraziarti per questo ;-P
Incredibilmente vero! Ogni volta centri in pieno.. ma mi domando perche’ continuiamo a prenderci in giro pur sapendo in realtà che quel domani in cui ci siamo ripromessi di fare una determinata cosa sarà lo stesso di ieri se continuiamo ad assumere lo stesso atteggiamento!
Ps: volevo ringraziarti per le tue pillole di saggezza che ogni mattina ci regali :) Buona domenica!
ciao
io sono una persona abbastanza sensibile
ho l’impressione di vivere in un mondo di menzogne in cui le persone fanno le cose solo per soldi e che solo essi fanno la felicità. io ero frustrato dall’ ennesima bugia e presa in giro e per sfogarmi sono venuto a cercare qui
le cose che dici sono molto vere e concordo pienamente con te
ciao