Sai cos’è la libertà finanziaria? E sai anche come raggiungerla? Se hai risposto “no” anche ad una sola di queste domande, ho scritto questo articolo per te.
“Regola n.1: non perdere mai soldi. Regola n.2: rispetta la regola n.1.”
Warren Buffet.
L’altro giorno stavo guardando “The Gambler“, un film del 2014 interpretato da Mark Wahlberg e John Goodman. La pellicola parla della spirale auto-distruttiva del professore di letteratura inglese, nonché accanito scommettitore, Jim Bennett.
Detto tra noi, sono 111 minuti da sufficienza scarsa, c’è però una scena che mi è rimasta particolarmente impressa, un dialogo tra Bennett e l’allibratore Frank (John Goodman) incentrato sulla libertà finanziaria, o meglio, su quella che Frank definisce la posizione del “fottiti”…
La posizione del “fottiti”
Ecco un estratto del dialogo tradotto in italiano:
Jim Bennett: Ero sopra di 2 milioni e mezzo.
Frank: Cosa ti è rimasto?
Jim Bennett: Niente.
Frank: Cosa hai messo da parte?
Jim Bennett: Niente.
Frank: Con 2 milioni e mezzo di dollari, qualsiasi stronzo al mondo sa cosa deve fare: prendi una casa, un’indistruttibile scatoletta giapponese a quattro ruote e investi il resto al 3-5% per pagare le tasse. Questa è la tua base, mi segui? La tua cazzo di fortezza della solitudine. Questo ti mette, per il resto della tua vita, nella posizione del fottiti. Qualcuno vuole obbligarti a fare qualcosa? Fottiti! Il tuo capo ti fa incazzare? Fottiti! Prenditi una casa di proprietà, tieni qualche risparmio in banca, non bere. Questo è tutto quello che suggerisco a chiunque, a qualsiasi livello sociale. […]
2 milioni e mezzo di dollari? Macchina e casa di proprietà? Azioni al 3-5% annuo? Seh, magari Andre’, così so’ boni tutti!
Lascia stare i consigli più o meno banali legati alla trama del film, il punto chiave è un altro.
Ti ho parlato spesso di come essere più efficace nel tuo lavoro, ma ti sei mai chiesto perché ti svegli ogni mattina per andarci… a lavoro?
(Se sei in ferie, questo è proprio il momento ideale per farlo, continua a leggere).
Vai in ufficio, nel tuo studio o ovunque tu lavori per costruire, giorno dopo giorno, la tua posizione del “fottiti”, o ci vai piuttosto per ritrovarti puntualmente nella posizione del… “fottiMi”?
Sai, cambia solo una letterina (una “M” al posto della “T”), però ti assicuro che può fare tutta la differenza del mondo: se hai un lavoro che ti mette nella posizione del “fottiMi” infatti, non importa quanti straordinari tu possa fare, quante promozioni tu possa ottenere o quanti clienti tu possa soddisfare, ti ritroverai comunque a correre su un “tapis roulant”. Un tapis roulant che con gli anni si arricchirà di accessori e funzionalità, ma che in nessun modo ti consentirà di raggiungere quello che dovrebbe essere il reale scopo della tua attività lavorativa: la libertà finanziaria.
Fidati: ci sono passato.
Ooook Andrè… ma, che sarebbe ‘sta libertà finanziaria di cui si riempiono tanto la bocca molti esperti di crescita personale?!
Che cos’è la libertà finanziaria?
Definire il termine libertà finanziaria non è così semplice come si potrebbe immaginare. È convinzione comune, infatti, pensare che questa espressione indichi il possesso di una ricchezza tale per cui non sia più necessario pensare e preoccuparsi dei soldi. In realtà, non è proprio questo il concetto che vogliamo esprimere quando parliamo di libertà finanziaria.
“La vera libertà finanziaria è la capacità di vivere appieno la propria vita.”
Henry David Thoreau.
Direi che Frank spieghi il concetto egregiamente: puoi definirti finanziariamente libero solo nel momento in cui niente e nessuno può avere un impatto significativo sul tuo tenore di vita.
- Se lavori come dipendente e hai bisogno di uno stipendio per vivere, NON hai raggiunto la libertà finanziaria (ah sì, c’è la pensione, giusto: hai già controllato sul simpatico sito dell’INPS quanto ti spetta tra 132 anni?).
- Se vivi di trading e devi stare tutto il giorno davanti ad un grafico azionario, NON hai raggiunto la libertà finanziaria.
- Se hai puntato tutte le tue fiches sul network marketing, ma rischi di vedere la tua downline disgregarsi dopo qualche anno di inattività, NON hai raggiunto la libertà finanziaria.
- Se hai un’attività online che genera un reddito passivo, che però può essere spazzata via dal prossimo aggiornamento di Google, NON hai raggiunto la libertà finanziaria.
- Se sei il “capo di te stesso“, ma ti ritrovi a rincorrere tutto il giorno nuovi clienti, NON hai raggiunto la libertà finanziaria.
Quindi André, visto che nulla sembra funzionare, ora mi svelerai il segreto segretissimo per diventare liberi finanziariamente grazie al tuo corso dal vivo (alla modica cifra di 2.997 euri + IVA)?
Nope: naturalmente il tema della libertà finanziaria richiederebbe tutta una serie di approfondimenti che non possono esaurirsi con un semplice articolo.
Quindi, cosa si intende in concreto per libertà finanziaria?
La libertà ha un significato diverso per ognuno di noi, ma ci sono alcuni concetti comuni che si applicano a tutti, come:
- Avere una fonte di reddito stabile.
- Gestire autonomamente le proprie finanze.
- Raggiungere gli obiettivi finanziari personali.
- Avere abbastanza risorse finanziarie per mantenere lo stile di vita desiderato.
- Disporre di un fondo di emergenza per far fronte a spese impreviste.
Poter contare su risorse sufficienti per realizzare i propri sogni, vivere secondo standard personali (e non) che ci soddisfino senza stress e preoccupazioni, sono le basi su cui si fonda il concetto di libertà finanziaria. Questi aspetti, ovviamente, contribuiscono in generale a creare un senso di sicurezza e benessere economico per tutti.
I benefici della libertà finanziaria
È innegabile che l’influenza della libertà finanziaria può variare da persona a persona, considerato che le fonti di benessere e soddisfazione possono essere diverse per ciascuno di noi.
È altrettanto evidente, però, come l’indipendenza economica possa portare diversi benefici alla qualità della quotidianità di ogni singolo individuo.
Godere di libertà finanziaria, infatti, dà maggiori opportunità in diversi ambiti della vita, più autonomia e controllo sulle proprie scelte economiche, notevole riduzione delle preoccupazioni per il futuro e, se vuoi, ti permette anche di avere una maggiore flessibilità o equilibrio tra vita e lavoro.
Gli studi sui benefici della libertà finanziaria
D’altronde, sono diversi gli studi che nel corso degli anni hanno messo in evidenza il legame tra libertà finanziaria e benessere. Tra gli ultimi, c’è senz’altro “The Impact of Financial Well-being on Psychological Health: A Mediation Framework” di Sarah D. Asebedo e Brad T. Klontz (2018). Questa ricerca, infatti, esplora il ruolo del benessere finanziario come mediatore tra fattori finanziari e salute mentale. I risultati suggeriscono che un maggiore benessere finanziario può contribuire ad una migliore salute mentale, fornendo una base solida per il benessere generale.
Quello che voglio fare con questo post, quindi, è fornirti un elemento pratico da cui iniziare a lavorare, ovvero il primo passo fondamentale che devi compiere per raggiungere la tua libertà finanziaria (mica pizza e fichi! :-D).
Come raggiungere la libertà finanziaria partendo da zero: il primo passo fondamentale che devi compiere
“Il metodo più sicuro per raddoppiare i tuoi soldi è piegarli a metà e rimetterli in tasca quando stai per comprare qualcosa di stupido.”
Kin Hubbard.
Citazione a parte, il primo passo fondamentale non consiste nel risparmiare (anche se capire come costruirsi un capitale male non fa: leggi qui). Il primo passo è qualcosa di molto più concreto, così concreto da poter essere raffigurato da un singolo numero.
Se vuoi diventare finanziariamente indipendente devi decidere, oggi stesso, qual è l’esatta cifra che devi avere nel tuo conto corrente per essere nella posizione del “fottiti”. Nei prossimi paragrafi ti spiegherò come calcolarla, passo passo.
Quando si parla di libertà finanziaria infatti, molti di noi iniziano a pensare a macchine sportive, ville di lusso, vincite alla lotteria e altri stereotipi da film.
Sai perché lo facciamo?
Se consideriamo un obiettivo così grande da non poter essere raggiunto, ci sentiamo di fatto giustificati a non fare nulla per realizzarlo.
Se invece ti dicessi che la posizione del “fottiti” è alla tua portata, che è più vicina di quanto potresti immaginare? Se ti dessi un obiettivo finanziario fattibile e preciso al centesimo… beh, a quel punto non avresti più scuse, giusto?
E allora definiamolo questo obiettivo e iniziamo a costruire la nostra “fortezza”.
Calcola il tuo MVNW (Minimum Viable Net Worth)
Nel mondo aziendale, in particolare modo in quello delle start-up, si parla spesso di Minimum Viable Product, ovvero un prodotto/servizio che abbia le caratteristiche minime ed essenziali per essere lanciato quanto prima sul mercato, in modo da testarne il gradimento.
Ho voluto prendere in prestito questo concetto per rendere quanto più concreto il tuo percorso verso la libertà finanziaria. Ho pensato allora di coniare il termine: Minimum Viable Net Worth (MVNW) – Patrimonio Netto minimo, ovvero l’ammontare di risparmi di cui hai bisogno per coprire le tue spese minime essenziali, anche non disponendo di altre fonti di reddito.
Per calcolarlo il MVNW abbiamo bisogno di 2 elementi:
- Il totale delle tue spese mensili essenziali.
- Un tasso di rendimento annuo ragionevole per i tuoi risparmi.
Con questi due numeretti puoi ottenere il tuo MVNW applicando questa semplice formula:
MVNW = spese mensili essenziali x 12 / tasso di rendimento annuo
Ti ho perso?!
Non preoccuparti, ho preparato per te un esempio e un foglio di calcolo che si occuperà di tutti i passaggi al tuo posto (compresa inflazione e tassazione sul capital gain). Partiamo dall’esempio…
Un esempio di calcolo del Patrimonio Netto Minimo
Immagina di avere spese mensili essenziali pari a 750€ e che i tuoi risparmi possano avere un rendimento annuo netto del 4%. In questo caso, per raggiungere il primo stadio di libertà finanziaria dovrai accumulare un Patrimonio Netto Minimo di… 225.000€.
Grazie agli interessi generati da questa cifra infatti potrai coprire le tue spese essenziali, senza intaccare altre tue fonti di reddito.
Una cifra importante, senza dubbio, ma forse molto più raggiungibile rispetto alle fantasie milionarie che hai collegato fino ad oggi al concetto di libertà finanziaria, vero?
Come anticipato, se desideri calcolare in modo puntuale il tuo MVNW, ho preparato per gli iscritti di EfficaceMente un foglio di calcolo che si occupa di tutti i passaggi. Tu dovrai semplicemente inserire un paio di numeretti (è tutto spiegato nelle istruzioni del foglio di calcolo).
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Naturalmente il MVNW è solo la prima tappa nel tuo percorso di crescita economica.
Tony Robbins, nel suo recente libro “Money, Master the Game: 7 Simple Steps to Financial Freedom“, individua addirittura 5 tappe verso la libertà finanziaria assoluta.
Inutile complicarsi la vita ora però, l’importante è avere una prima meta che ci guidi.
Insomma, mi auguro che lo strumento che ti ho fornito in questo articolo ti aiuti a chiarirti le idee, ma soprattutto ti dia un obiettivo ben definito su cui lavorare nei mesi e negli anni a venire ;-)
Non mi resta che augurarti buona settimana!
Ps. Visto che mi aspetto la domandina nei commenti, rispondo direttamente qui: “Andrè, ma tu che parli tanto di libertà finanziaria, l’hai raggiunto il tuo Patrimonio Netto Minimo?!” Sì, nel novembre del 2014, altrimenti non avrei mai scritto un articolo su questo tema. Immagino ci saranno anche altri dubbi e “ma, secondo me…” nei commenti: come al solito cercherò di rispondere a tutti :-)
Pps. Se pensi che questo post possa essere utile ai tuoi conoscenti, condividilo pure sui social network utilizzando i pulsanti qui sotto: lo apprezzerei molto.
Ri-buona giornata!
Bibliografia
Dopo la pubblicazione di questo post, diversi lettori mi hanno chiesto da quali testi partire per iniziare il proprio percorso verso la libertà finanziaria. Oltre al già citato libro di Robbins, ecco gli altri che ho trovato particolarmente utili per la mia formazione in tema soldi:
- MJ DeMarco – The Millionaire Fastlane. (Qui la versione in italiano).
- Robert T. Kiyosaki – Padre ricco, Padre povero.
- Steve Siebold – How rich people think. (Solo in inglese).
Fammi sapere come li avrai trovati dopo averli letti ;-)
Foto tratta da Google Immagini.
Andrea Giuliodori
interessante, intanto scarico il libro di TONY ROBBINS che gia’ volevo leggere da un po’, pero’ potresti creare un corso su come raggiungere il MVNW una volta calcolato… perche’ ste’ cifre da 6 numeri mettono un po’ d’ansia :))))) saluti e buona settimana …le ferie aime’ sono solo un ricordo !
Ciao Isabella, in questa sezione del blog trovi già diversi spunti sull’argomento. In merito al corso, come detto in passato, sono un po’ allergico agli show da palco con cui viene intesa la formazione in Italia, ma già da qualche tempo sto riflettendo su come portare offline EfficaceMente, coerentemente con quanto ho condiviso in questi anni. Diventare un formatore non è la mia priorità, ma comprendo bene che i tempi siano maturi per andare oltre i semplici articoli e manuali :-)
A presto e grazie del commento,
Andrea.
ciao Andrea,
hai ragione li avevo ‘leggiucchiati’ all’inizio quando mi ero appena iscritta alla newsletter e non riuscivo molto a relazionare le ‘istruzioni per l’uso’ alla mia realta’… cioe’ era molta teoria per me…ma forse ora e’ diverso. ora li rileggo e magari la prospettiva e’ cambiata..ti (vi) faro’ sapere …. Per quanto riguarda il diventare formatore… in verita’ ho seguito parecchi formatori on line per capire di cosa si trattava e alcuni sembravano anche interessanti e autorevoli (la parola magica), ma non avendo un business specifico ne’ una idea di business non mi servivano molto. Ora invece sto iniziando a vedere le cose sotto un’altra luce e ad elaborare idee bizzarre di possibile business, vuoi perche’ stufa della mia gabbia dorata vuoi perche’ influenzata da persone come te e tanti colleghi tuoi… ed e’ entusiasmante vedere che anche alla mia eta’ esistono altre opportunita’ e che non e’ mai troppo tardi, anzi l’esperienza aiuta sempre. Quindi attendo con ansia le tue novita’!! saludos e grazie ancora
Ciao Andrea,
è la prima volta che ti scrivo anche se ti seguo da anni e ho anche comprato una tua guida.
È proprio grazie al tuo blog che ho scoperto questo fantastico mondo della formazione e della crescita personale, nel 2012.
Quindi prima di tutto grazie mille!
Articolo interessante ma se ad esempio oggi il mio patrimonio netto minimo per tirare a campare può essere di 100 (numero a caso) e fra dieci anni per mille ragioni diverse dovesse aumentare (costo della vita più alto, eredi succhiasangue, fidanzate più costose ed esigenti, cure mediche ecc) va da se che devo tornare a lavorare per riaccumulare capitale
Dato che nessuno può affermare quanto vivrà e quanto costerà la vita nel 2060 non è meglio continuare a creare asset finanziari ed entrate passive sempre nuovi nel tempo?
E non parlo di netuork marchetting e di condividere…ma di asset finanziari, immobiliari e aziendali diversificati.
Ma soprattutto se lavorare e creare aziende e business dal nulla ti diverte perché smettere (finché ti diverti ovvio…)?
Un saluto.
Ciao Diego,
grazie per avermi lasciato il tuo primo commento :-)
rispondo subito alla tua domanda: come spiegato nell’articolo, il Patrimonio Netto Minimo rappresenta solo un primo stadio, ma è importante visualizzare fin da subito un obiettivo concreto e raggiungibile. Nel foglio di calcolo inoltre ho tenuto conto anche dell’aumento del costo della vita (inflazione) e se temi che la tua situazione possa essere molto diversa tra 10 anni, definisci pure le tue spese minime essenziali di conseguenza.
Detto questo però, ci tengo a precisare un aspetto ancor più importante.
Libertà finanziaria significa innanzitutto libertà di scelta. Se raggiungi il tuo Patrimonio Netto Minimo non significa che DEVI smettere di lavorare, al contrario. Significa che puoi finalmente iniziare a lavorare da una posizione ben diversa, la posizione del “fottiti”. Significa che inizi a lavorare davvero per te stesso e non per pagare le rate del mutuo di casa o della macchina. Significa che se non ami il tuo attuale impiego, puoi permetterti di cercarne un altro senza il timore di rimanere senza entrate. Significa che se vuoi provare a creare qualcosa di tuo, hai il margine per farlo senza rimanere impiccato con i debiti. Significa essere… libero.
Come spiegato nel post, ho recentemente raggiunto questo primo stadio di libertà finanziaria e non ci penso minimamente a smettere di lavorare o di far crescere i miei progetti. Sapere però che ho una rete di salvataggio mi consente di lavorare con molta più serenità e focus.
A presto,
Andrea.
Come al solito, molto interessante, preciso e soprattutto realistico!
Mi piacerebbe leggere un tuo articolo sul pagamento delle imposte per chi decide di guadagnare online con le proprie passioni, magari raccontandoci la tua esperienza! Complimenti, per questo articolo e per tutti gli altri ;)
Ciao Eliss, casomai lo faccio scrivere alla mia commercialista :-)
Scherzi a parte, il tema tasse non è poi così complicato: in Italia sono tante e del tutto ingiustificate per un’attività online, ma la legge è abbastanza chiara a riguardo. Io fin dall’inizio ho scelto di affidarmi ad una professionista, in modo da potermi focalizzare sull’attività principale del blog.
Ciao Andrea,
complimenti per il bellissimo articolo e per le istruzioni chiare e precise su come calcolare il patrimonio netto minimo per raggiungere la libertà finanziaria.
Prima di ora non avevo mai fatto un calcolo simile e non mi ero mai reso conto che la cifra necessaria fosse così bassa.
Sono ancora molto lontano da tale cifra, ma è sicuramente molto più raggiungibile degli n milioni di euro che credevo fossero necessari.
Rimane solo il “piccolo” problema di come raggiungere tale cifra.
Non so se hai letto il libro di MJ DeMarco “Autostrada per la Ricchezza”.
In quel libro MJ dice chiaramente che gli investimenti in borsa sono un ottimo modo per mantenere o aumentare il capitale, ma non vanno bene per crearlo.
Investire 50/100 euro al mese pensando che poi diventeranno milioni per via dell’interesse composto non funziona. Ci vuole troppo tempo.
La strada per creare il patrimonio deve essere un altra. Poi, una volta creato, potrai investirlo per mantenerlo o aumentarlo.
Non resta che mettersi al lavoro per crearlo il “Patrimonio Netto Minimo”.
Ciao Marzio,
sì sì, conosco molto bene The Millionaire Fastlane: qualche post fa ho proposto i passaggi più interessanti del libro agli iscritti. Sulla parte investimenti secondo me DeMarco è un po’ superficiale, ma concordo che l’idea di investire piccole cifre sperando che si trasformino in milioni è illusoria.
Io il mio primo capitale l’ho costruito in borsa, ma a posteriori credo che si sia trattato più di culo e incoscienza giovanile che di altro. Oggi penso che disporre di un portfolio diversificato di investimenti sia indispensabile, ma non può essere l’unico elemento della nostra strategia di crescita finanziaria.
Come hai giustamente sottolineato, è necessario innanzitutto costruirsi un sistema che possa generare abbastanza reddito da poter dar vita al nostro Patrimonio Netto Minimo. Una volta raggiunto questo primo obiettivo potremmo pensare a come investirlo in modo intelligente.
Ciao Andrea,
il tuo articolo è interessante ed intrigante, ma c’è una cosa che non mi torna sui calcoli del foglio che hai riportato. Probabilmente sbaglio io, non ho le competenze adeguate al riguardo, quindi magari se puoi, correggermi.
Mi spiego. L’esempio che hai portato è interessante; 1385 euro di spese mensili possono essere una realtà, ma è il raggiungimento del patrimonio minimo netto che lo trovo comunque una cosa difficile – non impossibile e tu ne sei l’esempio, ma molto difficile – da raggiungere nella realtà del mondo del lavoro disponibile oggi.
Mi spiego ancora. Immagino una persona che ha una spesa mensile di 1385 euro e che dispone di un guadagno netto mensile di 2.500 euro, quindi con un risparmio mensile annuale di circa 13.400 euro circa.
Con questo risparmio, per raggiungere il PNM necessario, mi da un risultato di circa 30 anni. E fin qui non è una cosa sconvolgente, considerando che una persona inizia a lavorare a 20-25 anni in pratica potrebbe raggiungere il PNM necessario entro i 60-65 anni (senza ovviamente considerare l’ipotesi di doversi acquistare un’automobile o di dover mantenere dei figli e tutta la serie di imprevisti che possono succedere in questo lasso di tempo) a ridosso della pensione.
Ma a prescindere da questi aspetti… la mia perplessità sono qui 2.500 euro netti mensili di guadagno. Per me sono quelli il muro di gomma per la maggioranza delle persone, specie per chi comincia oggi a 25 anni a buttarsi nel mondo del lavoro.
Che ne pensi? Dove sbaglio?
Ciao Alessio,
ho affrontato questo tema nel post: “Come fare soldi senza lavorare“.
Per quanto mi riguarda, circa un anno dopo aver iniziato a lavorare come dipendente ho capito che non era la strada giusta per raggiungere la mia libertà finanziaria, da lì ho esplorato le altre 5 alternative per generare reddito, trovando quella per me più congeniale nello sviluppo di business online (non è l’unica, è semplicemente quella che ho scelto IO).
Sono pienamente d’accordo con te: se sei nella trappola del topo, correre più velocemente non è la soluzione per uscirne… Mi auguro che questo articolo ti dia lo spunto per iniziare a pensare a come “rompere” il limite dei 2.500€ netti su cui sei tarato in questo momento.
Ehi, qui nessuno dice che sia alla portata di tutti Alessio, ma quello che conta è se è alla TUA di portata: quello lo decidi tu.
Ciao Andrea, come sempre articolo davvero interessante e soprattutto “illuminante”!
Una sola curiosità per una persona assolutamente inesperta in campo finanziario…..quel 4% di tasso di rendimento annuo di cui parli nell’articolo (che ovviamente è solamente un esempio) come consigli di ottenerlo? Investimenti in borsa (non credo dato che non sono stabili)?, tassi di interesse nei conti bancari (mmmmm…..le banche….con quello che accade per ora all’interno delle banche più importanti)? insomma, che suggerisci?
Ciao Roberto, se sei proprio a digiuno di investimenti finanziari io direi di andarci molto cauto. Oggi per raggiungere i tassi di rendimento netto di cui parlo nel post e nel foglio di calcolo è necessario investire il proprio capitale in un portfolio diversificato che preveda l’acquisto di bond, etf azionari, materie prime, etc.
Come detto a Valeria, esistono siti specializzati che creano e gestiscono questi portfolio in modo piuttosto semplice anche per i meno esperti, ma ripeto, un minimo di cultura dovete farvela, altrimenti rischiate di non poter andare oltre il conto deposito…
Grazie mille Andrea,
Sicuramente mi informerò e divorerò informazioni a riguardo, quando un argomento mi interessa sono un “professionista” della ricerca ;D
Una buona giornata!
Per orientarsi e muovere i primi passi nel l’argomento, da quale risorsa consigli di partire? Ho trovato qualche blog su google, ma in un caso era troppo tecnico e complicato e nell’altro troppo generico. Vanno bene anche risorse in inglese e corsi. Grazie
Ciao Andrea come sempre un articolo fantastico complimenti, ti faccio una domanda super ignorante ma per tasso di rendimento annuo intendi il tasso che il conto dove decido di mettere i miei risparmi mi darebbe? Grazie mille
Ciao Valeria, sì il tasso di rendimento annuo sono gli interessi che riesci a generare con i tuoi risparmi. Se conosci solo conti deposito o similari, probabilmente non arriverai a più del 1% netto all’anno, che con l’inflazione rischia addirittura di essere un tasso negativo.
Il dato esemplificativo riportato nel foglio di calcolo fa riferimento al tasso di rendimento medio annuo di 9 delle strategie di asset allocation più famose al mondo: queste strategie prevedono l’investimento dei propri risparmi in un mix di obbligazioni, azioni, materie prime etc. So che può suonare complicato, ma oggi esistono strumenti che consentono di effettuare questi investimenti praticamente in automatico. Non mi interessa fare pubblicità, ma provate a fare una ricerca con il termine “robo-advisor”, “robo-advisor italiano”, etc.
articolo utile e interessante, ma…non riesco a modificare il foglio di calcolo! :( gmail me lo apre come pagina web e non come file vero e proprio, quindi non è editabile.. come posso fare? grazie
Ciao Giorgia, nella pagina riservata agli iscritti e nel file stesso ho inserito il link per scaricare il file in formato xlsx. Dato l’elevato numero di accessi contemporanei, alcuni iscritti vedono il file solo come pagina html.
grazie!!!! in effetti ora vedo anche il link. ^-^
grazie ancora e buona settimana!!
Molto interessante Andrea! È da un’ora che rompo le scatole a mio marito con i tuoi conti :)
È vero, uno pensa che per raggiungere questo tipo di libertà servano cifre molto più alte.
Però purtroppo anche per noi le entrate attuali, anche pensando di risparmiare al massimo, non sarebbero sufficienti (considerata la mia età). Ma avere un modello chiaro a cui fare riferimento, e non idee preconcette e fumose, è importantissimo. Almeno sai se è come puoi lavorarci.
Grazie davvero! Ho idea che questo articolo sarà per me un punto di partenza importante.
Ciao Andrea, ho trovato il tuo esempio pratico molto interessante, per raggiungere l’obiettivo questa mattina comincio a risparmiare non mangiando il cornetto (che fa pure male) :-)
I calcoli sul foglio Excel sono molto chiari, quello che mi lascia perplesso è quale istituto mi da il 9.78% annuo oppure anche solo il 4%? Sono consapevole di non essere un mago con la contabilità, quindi se pf mi puoi aiutare :-)
Grazie e buona giornata
A guarda Sergio, nessuna banca ti da il 9,78%, scordatelo :-)
Nel foglio di calcolo ho inserito la fonte di quel 9,78% lordo: lo si può ottenere solo attraverso un portfolio diversificato, come spiegato in altri commenti :-)
Ciao Andrea,
sono Tiziana e ti seguo da un annetto circa..i tuoi articoli sono sempre molto interessanti e spesso li condivido su Google più.
Quest’ultimo articolo però … a me non dice nulla…cioè ..il calcolo delle spese essenziali, il calcolo di ciò che devo risaparmiarmi x mettermi da parte qualcosa e le rinunce sulle cose futili…le faccio da una vita ( visto che guadagno 1200 euro al mese e a 43 anni …non è semplice cambiare posto di lavoro…già quando ne avevo 33, tutti mi rispondevano che cercavano gente + giovane…xkè risparmiano sui contributi ).
Vero che tu dici che questo è solo il primo passo..però insomma… x fare questo tipi ti calcoli… non avevo bisogno di un file da scaricare e che qualcuno me lo suggerisse… MA forse sono io che da “testona” non ho capito bene l’articolo…
In ogni caso ho solo lasciato il mio commento e non vuole essere una critica a te o un offesa al tuo blog…anzi continuerò a seguirti con grande stima ed interesse!!
Un saluto cordiale al quale aggiungo l’augurio di un bel Ferragosto !!
:-) Tiziana
Grazie per questo articolo, una vera perla. In genere mi appassionano più altri tipi di contenuti: gestione del tempo, motivazione, costruzione di nuove abitudini…
Ma hai ragione, è molto utile avere un’idea più chiara di quale sia l’ammontare preciso della propria meta finanziaria (anche se concorderai con me che la vera meta nella vita è vivere con le proprie passioni e realizzare i propri obiettivi). Farlo nella posizione del fottiti però dev’essere fantastico!
Bello scoprire che ho bisogno di una cifra meno fantasmagorica di quella che avevo in mente.
Certo è che dovrei farmi una cultura sui prodotti finanziari che adesso proprio non ho. Anche per questo ti ringrazio, era un aspetto che stavo assolutamente non considerando.
Sarebbe utile avere una sorta di bibliografia di base, almeno per cominciare a farsi un’idea.
Grazie Andrea per questa perla d’Agosto!
Un po come dire che se non ti vuoi bene, non puoi voler bene agli altri. Ma in campo finanziario.
Autostima, autorealizzazione, indipendenza economica. Chi fa l’uomo libero?
Come puoi vedere sono in vacanza, ho imparato a farle anche senza spostarmi di un metro da casa…(ma non sempre).
Occhio ai tecnicismi che richiedono le conoscenze di intermediazione finanziaria.
Ciao.
Tutto questo articolo per dirci che hai raggiunto il tuo primo milione di euro. ;)
Quello che volevo chiederti seriamente è se pensi che le entrate ricorrenti, esempio un affitto, sono da considerare parte di quell’importo mensile necessario per raggiungere il “fottiti”. Quindi diminuisce l’entità del tesoretto per diventare liberi.
Si certo, ma terrei in conto eventuali “rischi politici” (e non solo): fiscalità legata alla proprietà di immobili, affittuari che decidono di non pagare (prova a mandarli fuori poi…) etc. Comunque si, potrebbe essere un’alternativa all’investimento mobiliare, che non è certo esente da rischi.
Andrea, complimenti per la tua capacità di trovare sempre un aspetto estremamente pratico da applicare, subito. In questo caso la “formuletta” per il calcolo del PNM riassume in un numero, chiaro ed efficace, le infinite pagine di teoria scritte da molti sulla agognata “libertà finanziaria”: E’ un numero su cui riflettere e sul quale iniziare a costruire.
I 5 punti “NON sei finanziariamente libero se….” sono perfetti e credo che abbiano fatto cadere molte illusioni. Se fai trading direttamente, ma non crei un sistema “scalabile”, ti sei creato un lavoro autonomo, ma pur sempre un lavoro. Così come se guadagni con Adsense….vivi con il terrore di essere bannato o di un cambiamento nell’algoritmo di indicizzazione (il web è pieno di storie come questa…).
Il punto è proprio costruire ricavi da più fonti, possibilmente indipendenti l’una dall’altra.
Ho letto in un tuo commento che stai pensando di portare Efficacemente offline.
Hai creato un seguito molto importante con il tuo blog, la pagina ed il gruppo Facebook..perché non uscire dalla spersonalizzazione, inevitabile sul web, e incontrarsi di persona?
Non pensare alla classica “formazione”, con tu che parli munito di slide e puntatore laser di ordinanza, ma semplicemente sarebbe interessante che tu raccontassi la tua storia di successo, stimolando la discussione, la condivisione ed anche interventi dei presenti. Il tuo blog è una fonte inesauribile di contenuti sul tema della crescita personale e sono certo che non mancherebbero gli argomenti per un piacevole scambio di idee.
Esempio pratico:
Ho creato un gruppo locale Facebook su Firenze, collegato al mio blog, con lo scopo di organizzare incontri periodici per conoscersi, fare network e condividere esperienze e competenze.
Uno degli obiettivi del gruppo è proprio quello di presentare persone come te ed esperienze di successo come la tua.
Insomma, di spazio “offline” diverso dalla solita formazione “one-man show” ne vedo molto.
Che ne pensi?
Personalmente i gruppi di discussione o gruppi di formazione (chiamali come preferisci) non mi mandano fuori di testa, ma è una cosa caratteriale.
Penso proprio ad una impostazione diversa della formazione, in cui non c’è il semplice weekend formativo in cui ti vomitano addosso milioni di informazioni (spesso superflue) per giustificare prezzi esorbitanti, ma un vero e proprio percorso che integra tecnologie online per l’auto-apprendimento e momenti dal vivo per verificare e consolidare quanto si è imparato.
Una cosa che infatti manca del tutto nella formazione personale è la verifica delle conoscenze: tutti lì ad annuire davanti al para-guru di turno, poi tornano a casa e riprendono la vita come al solito, neanche fossero stati ad un concerto. Troverei molto più interessante un percorso in cui la pratica domina sulla semplice teoria e in cui ci possa essere una qualche forma di verifica oggettiva di quanto appreso dai singoli studenti.
Comunque ripeto, queste sono riflessioni che faccio di tanto in tanto e non sono per me prioritarie al momento: quando sarà il momento giusto, vedremo quali saranno le evoluzioni di questo progetto :-)
Mi piace molto l’idea del percorso di formazione con relativa verifica dell’applicazione pratica di quanto appreso e sono d’accordo con te sulla scarsa utilità degli one man show, una tantum… ;)
Però credo molto anche nella dimensione offline, per sviluppare idee ed arricchire le relazioni magari già instaurate sul web.
Non vedo il gruppo come “formazione”, ma come strumento per riunire persone attorno ad interessi comuni, con le quali organizzare incontri/eventi “live”, possibilmente dove un argomento oppure l’esperienza di una persona siano i temi principali, ma che non si assista ad una lezione tenuta dall’alto di una cattedra verso adulanti ascoltatori ;)
Al prossimo articolo! ;)
Bell’articolo Andrea! Grazie per il foglio di calcolo!!
Sarebbe interessante anche avere qualche info in più su dove andare a pigliare il 9.5% di interessi lordi B-)
Ciao Ilya, nel sito che ho linkato alla voce “fonte” trovi esattamente come sono costruiti i portafolio usati come riferimento. Puoi tranquillamente replicarli con degli ETF a basso costo.
Grazie Andrea! Ho dato un occhiata.. ma mi sembra scritto in cinese..
Anzi un saggio di matematica scritto in cinese ^;^
Guarda, volevo evitare di fare pubblicità, perché poi sembra che abbia scritto il post per fare una marchetta, comunque io investo circa il 60% del mio capitale utilizzando i servizi di Moneyfarm: ti suggerisci portfolio equilibrati basato su ETF a basso costo (di fatto strategie di asset allocation simili a quelle linkate, ma con una semplicità di esecuzione a prova di scimmia).
Per quelle che sono le mie conoscenze al momento è l’approccio più efficiente per ottenere rendimenti ragionevoli.
Dai un’occhiata, se può interessarti poi scrivimi che ti giro un codice per entrare a prezzo scontato.
Molto interessante!! Grazie Mille Andrea!
Ciao, e il restante 40% del tuo capitale come lo investi?
Interessante.
Io sono ancora uno studente quindi per ora non ho entrate o spese fisse sulle quali costruire un piano.
Tuttavia vorrei essere pronto quando avrò la possibilità.
Ho letto molti articoli della sezione SOLDI. Molto interessanti e ho già cominciato a ragionare su alcuni temi.
Hai un libro (o un percorso) da propormi per farmi una cultura su questi temi? Considera che per capire il tuo articolo ho aperto più volte wikipedia per capire di che parlavi :D
Grazie Andrea!
Ciao Andrea, scusa a me non mi torna la formula del MVNM…non capisco perchè dividi per un tasso di interesse..cioè l’obbiettivo è ottenere una cifra che mi permetta di vivere senza lavorare per il resto dei mio giorni no? Allora perchè non vengono considerati gli anni di vita ipotetici da vivere ancora? Non so io farei una formula di questo tipo: (stipendio medio mensile che mi occorre per vivere*12 mesi)*numero anni di vita* inflazione…Scusa ma non capisco proprio come hai impostato la tua formula. Puoi chiarirmi le idee a riguardo? grazie mille
E se sbagli qualcosa con la tua aspettativa di vita e ti ritrovi a 97 anni senza fonte di reddito e senza risparmi? T’attacchi?!
Il MVNW, se si raggiunge il tasso di rendimento prestabilito, in teoria non viene mai intaccato: si vive di interessi. Si ha inoltre un margine di sicurezza (il capitale) nel caso in cui le cose non vadano come preventivato.
I piani sono fatti per non essere MAI rispettati, sempre avere dei cuscinetti di sicurezza.
Andrea.
Dunque, forse adesso mi è più chiaro il calcolo che hai fatto, perdonami ma certe cose non sono così scontate e io sono abituato a ragionare sulle cose che leggo..vediamo se è così: il MVNW sono quella quantità di soldi che occorre mettere da parte, e che rendono un tot ( 4,23 % nel nostro caso); tot rendimento ti permette di avere una libertà finanziaria perché ogni mese ti entrano dei soldi solo da quel 4,23% di rendimento che sono uguali ai soldi che tu hai imposto come il minimo per sopravvivere. E’ corretto? Il problema non banale dunque sarebbe mettere da parte quella cifra e trovare dei rendimenti così alti e “sicuri” nel tempo..
In più un altro “problema” è che dopo che hai messo da parte quella bella cifra, probabilmente dopo 30 anni di lavoro, praticamente non la puoi toccare, non puoi utilizzare neanche un centesimo…perchè se no non hai più quel rendimento…E’ corretto quello che sto dicendo? E’ come una specie di fondo pensione che ti crei da solo andando a risparmiare cifre piuttosto alte, si parla di 340000 euro per avere 1200 euro che ti entrano ogni mese…credo che per il lavoratore medio sia molto difficile poter mettere in pratica questa cosa, più semplice invece per chi ha uno stipendio mensile consistente e vuole smettere di lavorare abbassare di parecchio il suo tenore di vita o comunque eliminando il superfluo..Andrea ho capito bene, è così?
Ciao Marco, sì corretto, naturalmente c’è anche la via di mezzo, in cui ti appoggi sia agli interessi sia ai risparmi (magari intaccando il capitale solo nell’ultima parte della vita).
Per il resto fattibile è fattibile, certo non seguendo gli schemi lavorativi tradizionali. La vera domanda è un’altra: ci saranno alternative in futuro? Tu te le giocheresti tutte le tue carte su mamma INPS?
Capisco…Beh si, come la maggior parte dei ragazzi della mia età (30 anni) io non credo di riuscire ad ottenere una pensione, quindi sicuramente ci dovrò pensare da me. L’ideale come dici tu è avere varie fonti di reddito per arrivare a mettere da pare una cifra cospicua…ma…non è assolutamente facile..cmq ci sto lavorando ma la strada è mooolto lunga :) cmq una passo dopo l’altro…
Carissimo Andrea,
premettendo che ti leggo da parecchio e che ti considero una delle persone che più stimo in assoluto, credimi davvero, consentimi però di punzecchiarti un po’: ma Tony Robbins non è uno di quei personaggi che spesso prendi in giro chiamandoli paraguru, che insegnano la PNL, che fanno le camminate sui carboni ardenti, etc …?
Com’è mai adesso prendi spunto e fai addirittura pubblicità ad un suo libro?
Provocazioni a parte, fammi capire meglio come stanno le cose in proposito.
Grazie
Un tuo grande estimatore
Giuseppe
Ciao Giuseppe,
come sarà emerso in più di un post, ho sempre avuto un rapporto di odio e amore nei confronti di Tony Robbins.
Come molti appassionati di sviluppo personale, anche io ho conosciuto Robbins quasi da subito. Per anni l’ho ascoltato ogni mattina mentre correvo e mi è stato di grande ispirazione: la sua capacità di spingerti a dare il meglio di te è INNEGABILE.
Ma non sono il “tifoso” di nessuno.
Sono abituato a ragionare con la mia testa e negli anni ho imparato a separare le cose intelligenti e utili che Robbins dice, dalle stronzate (non poche). Il Robbins che parla di soldi, soprattutto quando lo fa intervistando i pezzi da 90 della finanza mondiale, non va ignorato, perché magari qualcosa di utile dice. Quindi lo linko eccome: sarà poi il lettore a farsi una sua opinione del testo.
Per quanto riguarda invece il Robbins santone che urla dal palco “SAY YEEEESSSS!”, ti spara la musica dance ogni 5 minuti per farti raggiungere il “peak state” e abusa di tecniche di manipolazione nei suoi seminari… no su quello, dopo l’ultimo evento a Londra ci ho messo sopra una croce grossa come una casa.
Ottimo articolo Andrea! Ancora una volta ci insegni che un sogno apparentemente irraggiungibile può diventare una realtà tangibile se perseguito nel modo giusto. Grazie!
Ciao Andrea. Non sono un esperto di economia, ma un foglio di calcolo come il tuo, me lo ero già fatto circa un anno fa, e ho notato che non consideri il bollo sul deposito titoli del 2×1000, che è abbastanza rilevante su patrimoni elevati (sufficienti a vivere di rendita). 500.000 euro, porterebbero a una tassa di 1000 euro annui, non noccioline. :-) Penso poi che un interesse lordo del 9,78% sia un po’ ottimistico. Perchè si possono anche scegliere investimenti aggressivi con guadagni medi annui elevati, ma sempre a spese della volatilità, e non gratis. Ne deriva che negli anni di minimo, le spese annuali per vivere intaccherebbero il patrimonio maggiormente, sottraendo quindi maggiori potenzialità di crescita, rispetto agli anni di massimo. In altre parole negli anni di minimo, a parità di spesa, si è costretti a vendere più quote di ETF o fondi, per vivere, poichè il loro valore è minore. E l’interesse medio annuo scenderebbe drasticamente, proprio per via delle spese annuali che intaccano il capitale anche negli anni di minimo. Quindi investimenti aggressivi vanno bene quando NON si vive di rendita e il capitale può riposare in banca fregandosene dei minimi e dei massimi relativi, puntando solo a obiettivi di lungo termine, con alti rendimenti finali. Nel caso di capitale da rendita, sono importanti i piccoli obiettivi annuali durante tutto il percorso. Quindi è anche importante abbassare al minimo la volatilità, e di conseguenza ridurre i rendimenti medi. Serve quindi trovare la combinazione ottimale tra volatilità e rendimento. Le asset allocation che hai linkato non so se siano concepite per affrontare capitali destinati a vivere di rendita. In quel caso non penso che si possa facilmente raggiungere il 9%. Non pensi? :) A presto.
Ciao Daniele, approfondendo il link che ho fornito, trovi per ogni portfolio un’analisi dettagliata dello stesso, compresa la volatilità, max draw down, etc.: fai pure riferimento a quei dati per approfondire i tuoi ragionamenti.
Per quanto riguarda il bollo sul deposito, ho volutamente sovrastimato i costi commissionali degli ETF, che si aggirano normalmente intorno allo 0,25 – 0,30% proprio per includere questi costi marginali (in termini percentuali, 1.000€ su 500.000€ SONO noccioline :-) ).
Detto questo Daniele, vi ho fornito un foglio di calcolo editabile: come indicato nelle istruzioni, se i dati esemplificativi non rispecchiano la tua realtà e le tue aspettative di investimento, usa pure qualsiasi dato tu ritenga più corretto.
Scopo dell’articolo è farvi individuare un obiettivo concreto per la vostra crescita finanziaria e temo che per raggiungerlo, prima di pensare al 2×1000 ci siano altri fattori su cui lavorare :-)
Grazie mille Andrea. :) Tra l’altro pensavo che non è detto che nei prossimi anni avremo la stessa crescita dei mercati finanziari degli anni precedenti. Anche per questo tendo ad essere cauto sul supporre rendimenti annui cosi alti. Secondo me, 200.000 o 300.000 euro non sono sufficienti a vivere di rendita, anche con spese mensili di 700 euro. Senza contare i prelievi forzosi sempre in agguato, tasse e ruberie varie che i governi inventano senza tanti complimenti. Ok sarò pessimista… ma credo sia bene salvaguardarsi, e risparmiare il più possibile, senza cullarsi troppo sperando in tassi di rendimento cosi alti. :) Grazie ancora per i tuoi preziosi articoli!
Grazie Andrea, il file è utilissimo :-))))))
Mi fa piacere!
salve andrea è la prima volta che scrivo ho letto la mail e mi sono incuriosito dal tuo articolo e ne faccio tesoro… Ti ringrazio perché leggendo “quasi” tutti i tuoi articoli (aime con lavoro il piccolo che mi prende quasi tutto il tempo e la moglie che a giorni partorisce il secondo) sono riuscito a incominciare a improntare un nuovo schema della mia vita futura che spero di riuscire a far tramandare ai miei figli un giorno…..mi hai cambiato la vita…per questo ti rigrazio….Gianni
Ciao Gianni, grazie di questo commento, sinceramente :-)
Auguri per il nuovo arrivo!
Ho letto l’articolo e gli attuali 40 commenti. Il problema è quello che mi pongo da circa 15 anni. A costo di essere un pò negativo (o realista) lo ritengo un pò un’utopia …ma si sa a volte le utopie……..
secondo me..non si tratta di una scelta di vita ma di una possibilità .. che una persona può arrivare ad avere ad un certo punto della sua vita grazie ad una vitù che è riuscito a mettere a frutto o in seguito ad una entrata inaspettata ma sono comumque condizioni che non rientrano nella normale vita di una persona quindi penso che la maggior parte della persone che leggeranno non potranno poi trasportare nel concreto in concetto. ….Piu fattibile mi sembra invece una via di mezzo almeno per cominciare questo porterebbe ad un capitale di partenza meno significativo e piu realisticamente raggiungibile ed avendo la possibiltà di ricavare solo in parte uno “stipendio” mensile da rendimenti di vario tipo, ma la possibilità comunque di avere piu tempo libero da dedicare a se stessi e alla propria vita…..
Forse questo sarebbe già possibile per un maggior numero di persone…..
Saluti……
Ciao Valerio, mi sembra un’ottima alternativa per molti. Io naturalmente sono portato a ragionare secondo le mie esperienze ed ambizioni, ma lo strumento che vi ho messo a disposizione può essere utilizzato anche per quanto suggerisci.
Puoi ad esempio chiederti: di quanto ho bisogno per garantirmi 5-600€ al mese in più? Magari quello di cui ho bisogno per chiedere un part-time al lavoro.
Io più che al downshifting di Perotti, credo all’upshifting, ma si tratta di scelte personali :-)
Ciao Andrea, complimenti a te a anche a me :-) Da tempo volevo metter nero su bianco per quantificare l’ammontare di denaro per poter vivere nel “fottiti” (io preferisco dirmi con la piena libertà di me stessa) e….. dopo aver compilato il tuo schema….. è venuta fuori la stessa cifra che avevo stimato ad occhio. Che dire? E’ prioritario avere le idee ben chiare e i passi da compiere per arrivare al fottiti e tu ci dai spunto e ci fai riflettere. Ognuno ha la sua storia e le sue storie col denaro, ma possiamo cambiare il futuro. uhmmmm penso a quelle persone che vivono di stenti, come potrebbero loro arrivare al fottiti? Si lo so, penso anche agli non solo a me. Grazie per tutto Andrea, buona vita e un abbraccio di cuore
Davvero interessante! Proviamolo!
Forse sono stato poco attento, ma come faccio ad avere un tasso di rendimento annuo dai miei risparmi in banca? Bisognerà attivare qualche opzione particolare sul conto corrente immagino. Vabbè che io di queste cose sono ancora un po’ a digiuno, per ora sono completamente concentrato sull’università :) Però sto quasi per finire. Quando troverò il primo lavoro rileggerò questo articolo. Qualche consiglio per una banca che abbia buone offerte intanto? :D
AHAHAHAHA, oddio MUORO!!! Bellissimo il video.
Ciao Andrea! Un articolo molto interessante. Ora devo capire pero’ qual è il tasso netto in UK. Ad ogni modo l’obiettivo anche se ambizioso e Zfidante (cit.) sembra fattibile :)
Buonasera Giuliodori,
questo articolo è molto utile e molto pratico.
Mi
piace molto …perchè è pratico ed efficace. E’ un periodo che sono
troppo su di giri e mi mancano le motivazioni per concludere e
perseverare nei miei obiettivi … ma dai un consiglio ?
Sono già un paio d’anni che ti seguo.
Mi piacciono molto gli argomenti che tratti e il modo che hai di affrontarli, a volte un po sintetico ma capisco che non puoi affrontare certi argomenti con un articolo sul blog; ma comunque dai sempre ottimi spunti. Ho seguito diverse volte i tuoi consigli, e quasi tutti i libri che proponi sono libri che ho letto. Generalmente non commento, ma questa volta voglio davvero farti i complimenti, un articolo interessantissimo che mi ha fatto riflettere; spero approfondirai l’argomento in futuro.
Ciao Andrea, Ti seguo da tempo e ahimè su questo bell’articolo non sono d’accordo anzi lo ritengo fuorviante. Ottenere una media del 10% circa è per certi versi difficilissimo perché i mercati sono altalenanti per cui puoi avere il 30% in un mese e sprofondare per svariati mesi nel più negativo drawdown.
In passato hai addirittura scritto che il 2% mensili (24% annuo!!!) è fattibile se si studia tanto tanto naturalmente il tutto condito dalla favola che solo il 2% dei potenziali candidati ci riesce: in tal modo hai giustificato l’intera stesura dell’articolo.
Ovviamente anche contestare è facile, denigrare e dare del bugiardo. Preferisco però una critica costruttiva.
Eccellente direi è la parte in cui spieghi che per avere la libertà finanziaria basta avere un capitale dalla cui generazione dell’interesse si potrebbe raggiungere la suddetta libertà finanziaria.
Ma io sono per una libertà “impura” e dico che se lasci il lavoro le Tue spese aumentaranno perché hai tempo per fare tanto “costose” attività ed allora Ti accorgi che quel capitale non basta più a generare un interesse che copra le nuove spese. Del resto caro Andrea adesso che guadagni 25.000 euro al mese se non lasci il Tuo nuovo lavoro il motivo potrebbe essere, a mio sommesso avviso, proprio questo! E non mi dire che Ti piace lavorare: a nessuno piace lavorare a Te come a tutti noi piace guadagnare e tanto: l’immenso piacere che ci dà è fonte di grande appagamento ed è questa la vera libertà.
Continua..
Ciao Gennaro, come spiegato in più battute, il dato del 9,78% è il rendimento annuo medio dei portfolio indicati nel link di approfondimento: sono delle classiche asset allocation che mixano investimenti in bond, indici azionari e materie prime. Nulla di esotico o stravagante. Si tratta di portfolio che esistono da decenni, sono utilizzati da alcuni dei più noti fund manager a livello mondiale e hanno superato qualsiasi test temporale (crash 2008 compreso).
Per quella che è la mia esperienza, se hai un portfolio opportunamente diversificato quel rendimento è un obiettivo ragionevole, se per te non lo è, indica pure qualsiasi tasso riesci a generare: il foglio di calcolo è editabile proprio per questo motivo :-)
Guarda Gennaro, non ti devo mica vendere un servizio di investimento o un corso sulla libertà finanziaria. Io investo da quando ho 22 anni, in quel tasso non ci vedo nulla di esoterico, ti fornisco pure la fonte sulla base del quale è calcolato, se comunque ritieni che non sia fattibile… amen: mettili sul conto arancio, a me va bene ;-)
In merito al 2% mensile a cui accennavo in un vecchio articolo, stiamo invece parlando di tutt’altro, ovvero investimenti speculativi attraverso operazioni di day trading. Altro livello di rischio, strumenti finanziari completamente diversi e un impegno quotidiano che può essere anche molto intenso. Lo si può riuscire ad ottenere tutti i mesi per decenni? Difficile, a meno che tu non sia Paul Tudor Jones :-D.
Comunque, anche in quel caso: io il mio primo capitale l’ho costruito in borsa e quel dato si basa sulla mia esperienza personale. Se per te è impossibile… vabbé, grazie per la tua opinione.
Il passaggio sulle spese e il lavoro invece non mi è proprio chiaro…
Il MVNW fa riferimento alla copertura delle spese minime essenziali (cibo, casa, etc.).
Queste tendono ad essere piuttosto stabili, naturalmente sono influenzate dall’inflazione (di cui il foglio di calcolo tiene conto). Semplicemente le “costose attività” di cui parli sono off topic: è evidente che, come spiegato nel post, il MVNW è solo il primo stadio della libertà finanziaria.
Per quanto riguarda la mia nuova attività, oh, ti dirò che a me non dispiace affatto: questo lavoro me lo sono creato e l’ho desiderato per 6 anni interi. Richiede impegno? Certo. Mi dà soddisfazioni economiche? Certo.
L’idea però che la libertà finanziaria corrisponda al fancazzismo totale credo sia del tutto errata. Raggiungere la libertà finanziaria significa avere la… libertà di scegliere se lavorare, quando lavorare, come lavorare e con chi lavorare.
Io questa attività me la sono creata ed è quella che al momento mi appaga: l’idea di un perenne ozio dorato non mi attira per nulla. Ho bisogno di sentire che la mia vita sta andando in una precisa direzione e che sto impegnando le mie giornate per costruire qualcosa di utile.
Ciao, a presto.
Ciao Andrea,
hai risposto così velocemente che non ho avuto il tempo di
completare il mio pensiero (avevo infatti concluso scrivendo “continua”) e mi
scuso se Ti ho offeso ma il mio intento è solo costruttivo e basato sulla mia
esperienza. Da ospite quale sono Ti ringrazio di darmi l’opportunità di
scrivere naturalmente pur nella libertà che ognuno di noi ha di esprimersi
senza però essere scortese.
Il 10% che ritengo difficilissimo, dal mix di portafoglio a
cui fai riferimento, anche riportando la fonte rimane nella mia convinzione:
dire che con un tot percentuale di bond, azioni, materie prime si riesce a
raggiungere quel traguardo non significa nulla: le azioni sono svariate decine
di migliaia, i bond altrettanto e il mix delle materie prime lasciamo perdere:
probabilmente quel link consente di abbonarsi ad un servizio di consulenza ma
dalla stesura dell’articolo né dalla traduzione del sito (dato il mio pessimo
inglese) non si capisce bene. Attenzione non sto dicendo che mi stai vendendo
qualcosa subdolamente e se lo facessi non avrei nulla in contrario visto che le
informazioni, soprattutto finanziarie, si pagano e Tu, come pochi in giro,
siete fin troppo generosi di contenuti gratuiti ma veramente non mi è chiaro come
potrei riuscire a replicare quelle performance semplicemente mixando azioni (a
caso?), bond (qualunque bond?) e così via. Chiedo lumi in tal senso.
Sul discorso del 2% al mese concordiamo e quindi inutile
ulteriormente soffermarsi.
Sul passaggio relativo alle spese e al lavoro che non
sono riuscito a chiarire, ci provo adesso.
Ritengo che la libertà finanziaria quella che Ti
consente di lasciare il lavoro oltre ad essere difficilissima da raggiungere è
fuorviante. E ciò per i seguenti motivi:
-partire da zero richiede, come Tu stesso hai scritto
del resto, un guadagno ben superiore alla media ed intendo ben superiore a
3.000, 4.000 o 5.000 euro al mese unitamente ad una capacità di risparmiare
notevole. Un semplice calcolo matematico ci dice che, come nel mio caso, con
1.800 euro di spese mensili e con il mio guadagno di 5.000 euro mensili (ahimè lordi)
avrei a disposizione (3.200 x 12) x 15 = 576.000. Solo così dopo almeno 15 anni
di privazioni si riuscirebbe a raggiungere almeno in parte la sospirata
libertà. Provate ad avere sul conto 200.000 euro e non toccarli perché dovrete
raggiungere almeno 500.000 che al tasso 10% vi consentirà di raggiungere un’adeguata
tranquillità. Una performance eccellente però ripeto molto difficile da avere
per ben 15 anni consecutivi. Più adeguata è il 5%. In tal caso il tempo
richiesto è 30 anni di grandissimi sacrifici! Mah.
La parte finale della Tua risposta è esattamente ciò
che ho scritto io: libertà “impura”, Se vuoi usare il termine che hai usato, il
blog è Tuo e per me va bene ma io ho scritto esattamente la stessa cosa e non
capisco cosa c’è da contestare.
A conclusione diciamola tutta. Le cose a mio sommesso
parere stanno così.
Se partite da zero e non avete almeno 5.000 euro al
mese naturalmente senza passione per il fumo, il bere, con una sola settimana
all’anno di vacanze, una/un sola/o compagna/o poco esigente, una vita
improntata al low cost, una sola auto per almeno 15 anni, facendo investimenti
corretti e non troppo rischiosi magari al 6% annuo allora riuscirete a coprire
in 15 anni tutte le spese fisse e medie: avrete raggiunto la libertà finanziaria.
Per gli extra converrà continuare a lavorare ed utilizzare lo stipendio per
tutti gli sfizi nei limiti dello stipendio: ecco questo mi sembra un obiettivo
plausibile: se fate di più buon per voi!
P.S.: di Andrea a 25.000 euro al mese a cui nessuno ha
regalato niente e che si spaccano in quattro ogni santo giorno c’è uno solo: non
illudiamoci!
Ciao Gennaro,
non preoccuparti, nessuna offesa: alla fine a me piace un confronto intelligente con i miei lettori, altrimenti non ci dedicherei parte del mio tempo :-)
Per quanto riguarda i famosi portfolio al 10%, no non credo che nel link che ho fornito vendano servizi a pagamento, anzi, direi che è tutto dettagliato in modo trasparente. Magari te ne prendo uno come esempio e ti dico esattamente quali investimenti suggerisce, potrebbe esserti di aiuto per ulteriori approfondimenti:
Risk Parity Portfolio
7.5% US Stocks -> Devi comprare l’ETF che replica l’indice azionario S&P 500, non ho il codice ISIN sottomano, ma con una ricerca lo trovi tranquillamente, anche per gli altri.
7.5% Foreign Stocks -> Qui puoi prendere 3 ETF che replicano gli indici di Europa, Asia e Giappone.
35% US 10 Year Bonds -> Per questa porzione del portfolio c’è proprio l’ETF dei bond governativi americani a 10 anni.
35% Corporate Bonds -> Anche qui, basta cercare l’ETF che replica l’indice dei corporate bond.
5% GSCI -> Queste sono le materie prime, ti passo direttamente il nome dell’ETF che ho in portfolio io: UBS Bloomberg CMCI Composite Hedged EUR
5% Gold -> Qui io ho optato per l’acquisto di oro fisico, ma puoi sempre scegliere un ETF che replichi il prezzo dell’oro.
5% Real Estate -> Per questa porzione di portfolio, esistono i cosiddetti REIT, ovvero i Real Estate Investment Trust, che sono fondi immobiliari di cui è possibile acquistare azioni o, ancora una volta, ETF.
Ps. prima che qualcuno inizi con “ma, secondo me…”. Mi sono limitato a prendere come ESEMPIO uno dei portfolio suggeriti nel link di approfondimento e ho spiegato come replicarlo nella realtà. Non è un suggerimento di investimento o altro… fate i bravi :-)
—
Sulle spese alla fine hai ragione: la vediamo più o meno allo stesso modo. Io non credo che la libertà finanziaria sia per tutti, ma alla fine io non mi rivolgo a tutti (ne mi interessa farlo), mi rivolgo a persone che hanno deciso di investire su se stesse.
Se l’obiezione è: “guadagnando 1.800€ al mese e investendo sul conto arancio posso raggiungere la libertà finanziaria in 5 anni”, la mia risposta è #stocazzo.
In realtà però ho creato il foglio di calcolo per uno scopo ben preciso: è uno strumento di CONSAPEVOLEZZA. Serve, da una parte a rendere i propri obiettivi concreti, senza fantasticare troppo su sogni milionari, dall’altra parte a far capire che se la coperta è corta, o inizi a muovere il culo per allungarla o ti ritrovi nella trappola del topo a vita.
Probabilmente ho sbagliato ad inserire dati esemplificativi che, sulla base delle mia esperienza, reputavo del tutto ragionevoli: per alcuni lettori sarebbe stato sicuramente più utile avere delle caselle vuote. Un errore in buona fede :-)
A presto.
Risposta cristallina e per me di grande utilità. Grazie sinceramente.
Ciao Andrea,
Ho scoperto Efficacemente un paio di anni fa proprio cercando spunti in merito alla libertà finanziaria, quello sulla corsa del topo è stato forse il primo articolo che ho letto. Ho imparato tante cose in questi due anni (sulla mia pelle) avvicinandomi al mondo del trading online. Ho trovato il tuo post interessantissimo e con le mie conoscenze attuali riesco a capire abbastanza bene il percorso che ti ha portato a sviluppare quel foglio di calcolo. Ma onestamente, se mi avessi proposto lo stesso foglio excel 2 anni fa, probabilmente avrei avuto molti dubbi in merito alla sua attendibilità. Premesso che il target del blog non è quello di creare una squadra di traders (per quello esistono altri blog), forse il salto tra i precedenti articoli di crescita finanziaria e questo è stato un pò troppo lungo. In ogni caso grazie per tutto quello che fai! Ps L’amico Robbins farà anche 7 piccoli steps ma in quasi 700 pagine!!! Mica mi faresti un riassunto?!!! (scherzo :) :) :) ) Ciao!
Ciao Andrea, ti rispondo, qui. Le ferie non sono ancora cominciate, per me.
Hai ricevuto moltissimi complimenti, comunque ci tengo a congratularmi con te, per questo interessantissimo articolo.
Volevo chiederti, su cosa possiamo studiare notizie sugli ETF. Come comporre un portafoglio bilanciato?
Grazie!
Un caro saluto
Sempre Efficacemente!!!
Ciao Andrea, non ho mai commentato ma questo post e’ piuttosto “pressante” e mi ripropone delle domande che spesso mi faccio , con una nuova prospettiva: la tua.
Infatti spesso mi interrogo su questi temi ma non sono mai arrivato alla conclusione che dici tu, ovvero di dover davvero raggiungere quella situazione. Perche’ se da un lato non evdevo la necessita’ di dover avere una base che mi paghi le spese essenziali, dall’altra avere un capitae che sia li’ solo per rendere dei soldi mi lascia perplesso. In questo periodo in cui mia moglie vorrebbe cambiare casa il tema e’ addirittura urgente, in quanto la spesa annullerebbe la parziale liberta’ finanziaria attuale e addirittura ci indebiterebbe. E allora viene da chiedersi: il capitale deve stare la’ a fare rendita? E con cosa faccio gli investimenti? E poi l’obiettivo finale quale e’, lasciarlo in eredita’ a mio figlio? Si lo so, il tema e’ complesso, ma nella pratica poi questo e’ cio’ con cui ti scontri…
Marco, capiti a “fagiuolo”.
Devo ammettere che Andrea mi ha veramente scombinato qualche ora insonne con questo articolo, ed infatti gli ho scritto sia qui che su FB, ma alla fine sono arrivato alle tue stesse conclusioni.
Non credo siano giuste (le mie o le tue), ma credo che ogni uno di noi deva anche avere la consapevolezza nel dire “si ok, Andrea propone una strada, che però non può essere la mia”.
La perplessità è proprio quella che stai indicando tu. Per seguire la strada suggerita da Andrea dovrei rinunciare a tante cose (personali, della mia compagna e della famiglia). Talmente tante che finirei probabilmente per diventare schiavo stesso dell’obiettivo che invece mi doveva portare alla libertà.
Ok.. so già che Andrea mi dirà che ci sono tanti “topi” che continuano a girare nella ruota infinita e sono comunque felici, ma io comincio a nutrire qualche dubbio: non è che il topo sia anche la persona che per 20-30 anni rincorre il sogno di una sicurezza economica tale che alla fine si ritrova a 50-60 anni con tale sogno raggiunto, ma senza più le energie per godersela?
Proprio un paio di mesi fa, da quando ho cominciato a leggere Efficacemente, sono riuscito a ridurre drasticamente le ore di lavoro guadagnando però molto di più (grazie Andrea per l’imput che sei riuscito a darmi per fare un passo che non avevo il coraggio di fare). E ho realizzato che è questa la strada che devo percorrere e che mi da più soddisfazione. Più tempo libero e allo stesso tempo molte più disponibilità economiche per affrontare l’acquisto della sognata casa in montagna, lontano dalla confusione, e il Van per girare l’europa.
Questo comporta che mi troverò a 70anni a malapena con un fondo (pensione+integrativo) che coprirà le spese di bollette telefoniche e mangiare? Poco male… a 70-80 anni posso anche far a meno di certi “sfizi”, e comunque un tetto ce l’avrò.
Ciao Alessio,
Concordo.
Il punto probabilmente e’ che la liberta’ finanziaria e’ una possibilita’, che porta con se’ dei vantaggi. Ma non e’ un obbligo, e soprattutto come ogni cosa della vita porta con se degli svantaggi. Quindi anche qui si trattera’ di scegliere.
Ma probabilmente il punto cruciale sta nel fato che se vuoi poter fare determinate scelte “libere”, allora devi aver raggiunto la liberta’ finanziari, e col resto ti puoi muovere liberamente, sapendo che mal che vada la tua vita e’ protetta da quella sorta di “assicurazione”.
Quini bisogna mettere ogni cosa al suo posto e soprattutto vedere cosa mi porta piu’ vantaggi e cosa preferisco fare (e nelle preferenze ci entra pure la “filosofia di vita”).
Quindi chi mi vieta di vivere del mio stipendio e di essere finanziariamente suo schiavo, pur senza impoverirmi (e quindi vivere una parziale liberta’ finanziaria) e in un futuro vivere di pensione statale + integrativa?
In un precedente post vi ho parlato di The Millionaire Fastlane: a mio avviso la libertà finanziaria ha senso se è un obiettivo a medio termine (5-10 anni). Se diventa un qualcosa che raggiungeremo solo tra 30-40 anni, concordo che il gioco non valga la candela.
Scopo di questo articolo è fornirvi il vostro “numeretto”, un qualcosa di molto concreto da perseguire. Tutti possono avere come obiettivo quello di raggiungere questo “numeretto” in 5-10 anni, no, non credo proprio, ma come scritto in un precedente post, EfficaceMente non si rivolge a tutti.
Detto questo, non sottovalutate quali saranno i vostri bisogni a 70-80: non è detto che corrispondano a quelli che avete ora. Predisporre un Capitale di Sicurezza (concetto di cui avevo addirittura parlato in uno dei primissimi articoli di EfficaceMente), è semplicemente buon senso finanziario :-)
… e se non sono indiscreto, e senza entrare nel personale, qual’e’ stato il passo decisivo?
ciao andrea, per un pò non ho letto i tuoi articoli, avevo bisogno di metabolizzare certi suggerimenti, sei bravo.
Ottima sintesi dei vari libri che parlano di questo argomento,
bell’articolo come sempre…Andrè ;-)
Il foglio di calcolo è troooooppo comodo :-)
Appena raggiungo il mio patrimonio da 600.000,00 euro (me piace la bella vita che devo fa…)
te lo faccio sapere.
Buon ferragosto, aspettando il prossimo articolo.
p.s. sarebbe interessante, almeno per me,
capire meglio le differenze fra i vari sistemi di network marketing:
Piramidale,monolivello,multilevel ecc…
Grazie, ciao!!
Ciao Andrea articolo interessante!
Io ho letto tempo fa il libro di Mj De Marco e penso sia uno dei libri più interessanti che abbia mai letto!
Ciao Andrea, molto interessante questo articolo; è uno degli argomenti che preferisco e vedrò di leggere i libri che consigli. Adesso parto con l’elaborazione del google sheet perchè voglio inserire anche le spese futili mensili per vedere che patrimonio viene fuori ;-))))
Tu personalmente applichi uno dei 9 portafogli menzionati nel tuo link? Come consigli di gestire situazioni tipo crack Lehman Brothers dove in quell’anno è impossibile spuntare rendimenti positivi?
Grazie e continua così!
Ciao Samuele, io investo la maggior parte dei miei risparmi in un’ottica di lungo termine, quindi sono perfettamente consapevole che ci saranno anni in cui subirò delle perdite. In generale per smorzare l’effetto delle oscillazioni del mercato, utilizzo un approccio dollor cost average e ribilancio periodicamente il mio portfolio.
Per sfruttare poi le opportunità di investimento che generalmente si presentano in tempo di crisi, ho una parte di risparmi che tengo liquida e dedico proprio ad investimenti speculativi.
Grazie Andrea, hai qualche sito/forum da consigliare per valutare al meglio le opportunità di investimento?
L’articolo è interessante, ma finché si campa con una sola entrata la vedo un po’ dura :) Ci tornerò su quando avrò più di una fonte di reddito (bisogna sempre essere ottimisti).
A presto!
Se dovessi raggiungere la posizione del fottiti credo che non direi fottiti solo a te André
Gran bell’articolo! Credo che quantificare la libertà finanziaria sia quanto di più pratico si possa fare. Non ville da sogno o auto di lusso, ma un numero preciso. Fantastico!
Qual’è però la strada più efficace e veloce per raggiungere quel numerino?
Ciao Andrea,
il tuo articolo “libertà finanziaria” è risultato molto bello, efficace e l’ho apprezzato molto.
Ho visto il tuo file excel e mi sembra molto valido.
Ho un solo dubbio, la fonte che tu hai citato, seppur valida, mi pare registri rendimenti degli investimenti un po’ alti (il 9/10% annuo) che forse possono essere raggiunti solo da fondi azionari decisamente rischiosi e speculativi (ottimi long term e che probabilmente non posso essere
liquidati subito).
Difatti raggiungere, allo stato attuale, tali performance è molto difficile sia per l’andamento di decrescita economica degli ultimi anni sia per la situazione contingente (quantitive easing in Europa ed il calo della borsa cinese).
Io, c’è da dire nella mia poca esperienza, faccio fatica a trovare rendimenti superiori al 5% e molti di essi sono molto rischiosi e/o vincolanti (es.fondi pensionistici).
Quindi, ti domando dunque se tu hai dei riferimenti concreti per chi non ha mai investito in maniera autonoma su come investi (tipo come raggiungere ed investire nei fondi che usi come fonte). Perché non scrivi un bell’articolo?
Nell’attesa di informarmi meglio può essere utile valutare siti come Moneyfarm / Whealthfront, che con relativa facilità consentono alti rendimenti?
Attendendo risposta,
Ti ringrazio
Luigi
Bell’articolo, e utile il foglio di calcolo. Certo, abbassando il rendimento indicato per l’asset allocation (9,78) con i rendimenti cui la maggior parte di noi sono abituati la posizione del fottiti si allontana di gran lunga.
A tal proposito, visto che il nostro comune obiettivo è la crescita, mai pensato a una guida o a un manuale sulla gestione degli investimenti, attività di trading, etc?
Visto che, mi è parso di capire anche in articoli passati, hai buoni risultati anche lì, penso che creeresti una guida migliore delle molte idiozie che si trovano in rete.
Mentre aspetto magari prendo il libro di Tony Robbins.
Ciao!
Ciao Andrea, ho letto in qualche tuo commento che ascoltavi Robbins durante le tue corse mattutine. Cosa in particolare?
Ciao Andre! Puoi dare anche a me il bonus x moneyfarm? Voglio investire pure io
Scrivimi un’email all’indirizzo da cui ricevi la newsletter.
grazie assale
Bell’articolo davvero, molti concetti sulla libertà finanziaria li conoscevo già (avendo letto in passato il libro di Kiyosaki e accingendomi a terminare in questi giorni The Millionaire Fastlane), ma è sempre molto utile dargli una ripassata ;)
Comunque ritengo il libro di MJ DeMarco consigliato a fine articolo una vera BOMBA! Da leggere per forza se si vuole raggiungere la libertà finanziaria!
Ho calcolato il numeretto… ed è un numerone!! A sentimento, visto il mio stile di vita non proprio lussuoso, direi che la mia posizione del fottiti potrebbe iniziare anche molto molto prima, tanto più che non penserei mai di stare senza lavorare, anzi, investirei in un’attività a cui sto faticosamente collaborando. Quindi, per me, la libertà finanziaria non è tanto rappresentata dal vivere della rendita di un capitale investito (che in qualche modo mi sembra bloccato e non disponibile), ma dal non dovermi preoccupare costantemente del conto corrente e del centesimo in più o in meno. Questa tranquillità (ecco, forse parlo di tranquillità più che di libertà) potrei raggiungerla con una cifra nettamente inferiore a quanto calcolato. Cifra che comunque mi pare lontanissima, da totale ignorante del settore finanziario…. prima o poi leggerò di più sull’argomento, grazie dell’imbeccata!
Ho utilizzato il foglio di calcolo e anche limitando al massimo le spese (500 euro al mese), inserendo un tasso lordo “credibile” (4,5%) il patrimonio netto minimo andrebbe oltre il milione. Con tassi vicini al 10 allora si torna su cifre più raggiungibili. Almeno per chi ha un normale lavoro da dipendente. Probabilmente è la mia scarsa propensione al rischio a parlare o forse una cosa che non capisco io: per avere rendimenti vicini al 10% il capitale deve essere messo a rischio di perdita totale, a quel punto non cadono alcuni presupposti legati al concetto di “libertà”? Cosa mi sfugge?
Il tasso di rendimento È una misura di rischio. Il paradosso poi è che nelle attuali condizioni di mercato anche per ottenere un tasso lordo “credibile” (es. 4,5%) è necessario rischiare molto più che in passato.
Il rischio comunque è ineliminabile e quello che molte persone non comprendono è che NON investendo comunque perdono soldi per via dell’inflazione.
Tu sei semplicemente un figo. Da quando ho conosciuto il tuo sito, so che se ho un problema inerente alle cose importanti della vita qui trovo una risposta e una via da seguire.Grazie. Bravo
Ahahaha, mi fa piacere Matteo.
Alla prossima.
Ciao ho provato a iscrivermi alla newsletter per ottenere il foglio di calcolo ma non mi arriva nessuna mail con allegato il foglio. Come posso fare per averlo?
Grazie
Domanda veloce..non ho trovato informazioni in merito sul sito di MoneyFarm..Ma i dividendi devono necessariamente essere reinvestiti nel fondo o possono essere incassati? Grazie
Servizi come Moneyfarm reivestono automaticamente i dividendi, naturalmente puoi liquidare la tua posizione quando vuoi.
Si di liquidare tutta la posizione senza problemi mi era chiaro. Volevo sapere se appunto i dividendi potessero essere ritirati invece che reinvestiti. Essendoci la possibilità comunque di ritirare anche parzialmente il capitale è una cosa fattibile no? Pensavo di aprire un conto Moneyfarm con un piccolo capitale e poi continuare periodicamente a investirci dei soldi con un piano di accumulo per poi annualmente ritirare i dividendi. È una cosa stupida da fare? Un’altra cosa se posso.. non ho ben chiara la tassazione.. sul sito dice l’1% per un capitale fino a 15 mila euro. Ovviamente non includerla tassazione del 22% iva sui rendimenti. Ma non ho capito perché la fattura viene fatta mensilmente.. cioè questo 1% viene spalmato nei 12 mesi? Grazie mille a chi risponderà
Guarda Matteo, io non lavoro per MoneyFarm, ti consiglio di porre queste domande al loro servizio clienti, dovrebbero avere anche la chat :)
Si certo, non voleva essere una pubblicità al servizio. Volevo sapere se come idea di fondo ci poteva stare:)
Ciao Andrea,
grazie per tutti gli articoli che scrivi sempre molto utili.
È molto interessante la teoria del MVNW. E non mi spaventa neanche la cifra da raggiungere per “mantenersi”. Quel che non so bene è come avere un rendimento annuo del 4%. È altissimo!!
Da che deriva??
Grazie
Un mix di bond, azionario e altri strumenti finanziari. Di certo la propria strategia di investimento non può ridursi ai conti deposito: con gli attuali tassi di interesse sono praticamente inutili.
Il link del foglio excel non funziona più…purtroppo!
Ciao Andrea, un nuovo articolo su questi temi è in cantiere? L’ho trovato molto ma molto interessante….;-)
Perché no :)
Ciao Andrea, mi sono riletto questo articolo dopo che la mail del lunedì mi ha catapultato qua. Mi interessa molto l’argomento ed è sempre un gran piacere leggerti ( e rileggerti). Mi è tornato in mente un tuo vecchio articolo dove ci consigliavi un webinar di una community finanziaria molto attiva. Il consiglio è ancora valido? Grazie.
Quello di Luca Lixi? Sì sì, Luca sul tema è molto bravo: lui però non si occupa di libertà finanziaria, o meglio, lui si occupa di investimenti finanziari, che rappresentano sicuramente una componente essenziale della libertà finanziaria (la terza per la precisione, se prendi come riferimento la newsletter). Non possono però mancare le altre due.
Articolo molto interessante, peccato che nonostante sia iscritto da anni il link 10/08/2015 non funziona potresti inviarmelo nuovamente Andre ? Grazie in anticipo ;-)
Ciao Gaetano, se sei iscritto trovi il link alle risorse riservate agli iscritti al termine di tutte le email del lunedì.
Andrè…sono andata a pescare la mail del 10 agosto 2015 ma i link in essa contenuti non funzionano, mi danno un bel 404. Ora cerco dov’è l’archivio dei contenuti riservati agli iscirtti..-dovrei poter accedere- se non potresti eccezzionalmente inviarmi le istruzioni e il foglio di calcolo via mail? (per una follower di così lungo corso….me lo merito no?:-) grazie!
ignoratemi pure, ce l’ho fatta. e scusate ma il commento che mi serviva era troppo in fondo….:-)