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Ti sei mai trovato davanti a un bivio, con la sensazione che il tuo cervello stesse per andare in cortocircuito? Benvenuto nel meraviglioso (e a volte terrificante) mondo del decision making.

D’altronde, se ci pensi, la stessa nascita di EfficaceMente, e quindi la storia di come è cambiata la mia vita, è una testimonianza vivente di decision making in azione. Quella scelta di abbandonare la “sicurezza” di una carriera aziendale per tuffarmi nell’incertezza di un progetto tutto mio non è stata solo una decisione: è stata una vera e propria masterclass di problem solving e decision making. E sai una cosa? Ogni giorno, guardandomi indietro, capisco sempre di più quanto quel processo decisionale abbia plasmato non solo il mio futuro, ma anche il modo in cui affronto ogni nuova sfida.

Cos’è il decision making (e perché dovresti capire che la sua importanza)

Il decision making, o processo decisionale se preferisci l’italiano, è quell’abilità che ci permette di fare scelte consapevoli senza finire in posizione fetale sul pavimento. È come avere un GPS mentale che ti guida attraverso il labirinto delle possibilità.

Ma attenzione: non stiamo parlando solo delle grandi decisioni della vita. Ogni giorno prendiamo centinaia di piccole decisioni che, sommate, plasmano il nostro futuro. Dalla scelta della camicia al mattino (sì, anche quella conta) alla decisione di chiamare quel cliente difficile, ogni scelta è un mattoncino nella costruzione della nostra vita.

Il decision Making e il problem solving: i fratelli siamesi della crescita cersonale

Immagina il decision making e il problem solving come due fratelli siamesi: inseparabili e complementari. Mentre il decision making si occupa di scegliere tra varie opzioni, il problem solving è quella voce nella tua testa che dice “Ehi, abbiamo un problema qui. Come lo risolviamo?”.

Ma la vera magia accade quando questi due processi lavorano in tandem. Pensa a questo scenario: sei un imprenditore e il tuo prodotto di punta non sta vendendo come previsto. Il problem solving ti aiuta a identificare le possibili cause: forse il prezzo è troppo alto, o forse il marketing non sta raggiungendo il pubblico giusto. Il decision making entra in gioco quando devi scegliere quale soluzione implementare: abbassare il prezzo, cambiare strategia di marketing, o magari pivotare completamente il prodotto?

Come alternare problem solving e decision making davanti a un problema

Ecco un esercizio pratico che puoi fare: la prossima volta che ti trovi di fronte a un problema, prova a separare mentalmente le fasi di problem solving e decision making. Prima, elenca tutte le possibili soluzioni senza giudicarle (problem solving).

Poi, valuta ciascuna opzione e scegli la migliore (decision making). Vedrai come questa semplice separazione può rendere il processo molto più chiaro e meno stressante.

E ricorda: la capacità di alternare fluidamente tra problem solving e decision making è ciò che distingue i leader eccezionali da quelli mediocri. Non è un’abilità innata, ma una competenza che puoi allenare ogni giorno.

Se vuoi approfondire il tema del problem solving (e ti consiglio vivamente di farlo), dai un’occhiata all’articolo dedicato su EfficaceMente. Ti prometto che non te ne pentirai!

Il processo del decision making: come non perdersi nel labirinto delle scelte

Ok, ora che abbiamo stabilito cos’è il decision making e perché è fondamentale, vediamo come metterlo in pratica senza impazzire. Ecco le fasi principali, con un tocco di EfficaceMente:

  1. Identifica il problema: sembra ovvio, ma quante volte ci troviamo a risolvere il problema sbagliato? Prenditi un momento per chiederti: “Qual è il vero nodo da sciogliere qui?”.
  2. Raccogli informazioni: ma attenzione! Non cadere nella trappola dell’analisi paralisi. Stabilisci un limite di tempo per questa fase, altrimenti potresti ritrovarti ancora lì tra 10 anni.
  3. Valuta le opzioni: qui entra in gioco la tua creatività. Non limitarti alle soluzioni ovvie. Chiediti: “Cosa farebbe qualcuno che ammiro in questa situazione?”.
  4. Scegli l’opzione migliore: ricorda, non esiste la scelta perfetta. Esiste la scelta migliore con le informazioni che hai in questo momento.
  5. Agisci: questa è la parte difficile. Ma ricorda: una decisione non implementata è come un libro non letto. Inutile.
  6. Valuta i risultati: sei un essere umano, non un robot. Imparerai dai tuoi errori. L’importante è farlo.
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La psicologia del decision making: il tuo cervello ti sta Ingannando (ma puoi batterlo)

Ora, preparati a una rivelazione scioccante: il tuo cervello non è sempre dalla tua parte quando si tratta di prendere decisioni. Shock! Orrore!

La psicologia del decision making ci insegna che siamo influenzati da una serie di bias cognitivi che possono sabotare le nostre scelte. Il più insidioso? Il “bias di conferma“. È quel piccolo demone che ci fa cercare solo le informazioni che confermano ciò in cui già crediamo. È come se il tuo cervello fosse un avvocato difensore delle tue convinzioni, ignorando tutte le prove contrarie.

Ma non disperare! Conoscere questi bias è il primo passo per superarli. La prossima volta che ti troverai di fronte a una decisione importante, prova a chiederti: “Sto considerando anche le informazioni che contraddicono la mia opinione iniziale?”. Il tuo io futuro ti ringrazierà.

Decision making nella vita reale: esempi che ti faranno dire: “Ah, Ecco!”

Basta con la teoria! Vediamo alcuni esempi concreti di come il decision making può cambiare la tua vita:

  1. Carriera: ricordi quando ti ho parlato della mia decisione di lanciare EfficaceMente? Ecco, quello è un classico esempio di decision making in azione. Ho valutato i rischi, ho raccolto informazioni, ho considerato le alternative. E poi ho fatto il salto.
  2. Relazioni: decidere di chiudere una relazione tossica o di investire in un’amicizia importante sono decisioni che possono cambiare radicalmente la qualità della tua vita. Non sottovalutarle mai.
  3. Finanze: ogni volta che decidi di risparmiare invece di comprare l’ultimo gadget alla moda, stai facendo decision making. E credimi, il tuo conto in banca ti ringrazierà.
  4. Salute: scegliere di alzarsi un’ora prima per fare esercizio o optare per un’insalata invece della solita pizza è decision making allo stato puro. E sì, anche decidere di concedersi quella fetta di torta ogni tanto lo è!
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5 strategie per diventare un ninja del decision making

Ora che hai capito l’importanza del decision making, ecco 5 strategie pratiche per affinare questa abilità:

  1. Ascolta il tuo istinto, ma non fidarti ciecamente: le tue emozioni sono un’ottima bussola, ma non sempre puntano nella direzione giusta. Usale come punto di partenza, non come destinazione finale. Prova questo: la prossima volta che devi prendere una decisione importante, scrivi su un foglio la tua “reazione istintiva“. Poi, fai un passo indietro e analizza razionalmente la situazione. Confronta le due prospettive. Spesso, la decisione migliore si trova nel punto di incontro tra istinto e ragione.
  2. Usa la tecnica del “Futuro Me”: prima di prendere una decisione importante, chiediti: “Cosa penserebbe il me stesso del futuro di questa scelta?”. È come avere una macchina del tempo personale! Prova a scrivere una lettera dal tuo “io del futuro” (diciamo tra 5 anni) al tuo io presente. Cosa ti direbbe riguardo questa decisione? Questo esercizio può offrirti prospettive sorprendenti.
  3. Impara a dire di no: ogni volta che dici sì a qualcosa, stai implicitamente dicendo no a qualcos’altro. Scegli con saggezza. Sfida: per una settimana, prima di dire “sì” a qualsiasi richiesta o opportunità, aspetta 24 ore. Usa questo tempo per riflettere se quel “sì” si allinea veramente con i tuoi obiettivi a lungo termine.
  4. Crea scenari “E se…”: per le decisioni più complesse, immagina diversi scenari futuri. Cosa succederebbe se scegliessi l’opzione A? E se scegliessi la B? È come essere il regista del film della tua vita. Tecnica pratica: crea un “albero decisionale” su carta. Parti dalla decisione principale e ramifica ogni possibile conseguenza. Questo ti aiuterà a visualizzare l’impatto a lungo termine delle tue scelte.
  5. Fai una pausa: a volte, la migliore decisione è… non prendere una decisione. Datti il permesso di staccare la spina per un po’. La soluzione potrebbe arrivarti quando meno te lo aspetti. Prova la “tecnica del sonno”: se ti trovi bloccato su una decisione, scrivi il problema su un foglio prima di andare a dormire. Il tuo subconscio lavorerà sulla questione durante la notte, e potresti svegliarti con nuove intuizioni.

Strategia bonus: la regola del 10-10-10

Bonus: Una strategia che amo particolarmente è quella che chiamo “La regola del 10-10-10“. Quando ti trovi di fronte a una decisione difficile, chiediti:

  • Che impatto avrà questa decisione tra 10 minuti?
  • E tra 10 mesi?
  • E tra 10 anni?

Questa prospettiva temporale può aiutarti a valutare l’importanza reale della decisione e a mantenere un equilibrio tra le conseguenze a breve e lungo termine.

Ricorda, diventare un maestro del decision making è un processo continuo. Non aspettarti la perfezione, ma celebra ogni piccolo miglioramento. Con la pratica e la pazienza, vedrai che prendere decisioni diventerà non solo più facile, ma addirittura entusiasmante!

Conclusione: il tuo Superpotere segreto

Il decision making non è solo un’abilità: è il tuo superpotere segreto per navigare nel caos della vita moderna. Non aspettarti la perfezione, ma punta al miglioramento continuo. Ogni decisione è un’opportunità di apprendimento, di crescita, di evoluzione.

E ricorda: la prossima volta che ti troverai di fronte a una decisione difficile, non pensare “Oh no, e ora?”. Pensa invece: “Ecco un’altra opportunità per allenare il mio superpotere!”.

E tu, qual è la decisione più importante che hai preso ultimamente? Condividila nei commenti: potrebbe essere d’ispirazione per qualcun altro che sta affrontando una scelta simile.

Alla prossima, decisori seriali!

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