Una tecnica pratica per aiutarti a prendere decisioni importanti per la tua vita.
“Niente è più difficile, e quindi più prezioso, dell’abilità di saper prendere decisioni.”
Napoleone Bonaparte.
Sono ormai settimane, se non addirittura mesi che sei tormentato e non sai quale strada prendere.
Quando pensi di aver finalmente preso la decisione definitiva, inevitabilmente qualche elemento ti fa tornare sui tuoi passi.
No, non preoccuparti, non sto applicando alcun stratagemma di “lettura a freddo“. Diciamo piuttosto che sto attraversando un periodo in cui ho preso e dovrò prendere decisioni importanti e ho immaginato che non fossi il solo. Magari…
- Sei all’ultimo anno del liceo e devi scegliere la tua facoltà universitaria.
- Stai per laurearti e sei preoccupato dalla difficile situazione lavorativa che ti aspetta.
- Hai già un lavoro, ma non ti soddisfa e vorresti dare una svolta alla tua vita professionale.
In questo articolo di approfondimento voglio parlarti di una tecnica che mi è stata di grande aiuto nell’individuare gli aspetti davvero importanti da considerare quando si deve prendere una decisione che può cambiarci la vita.
Ho stuzzicato la tua curiosità? Allora seguimi.
La tecnica della “bussola”
Non ricordo dove lessi per la prima volta di questo modello decisionale. Probabilmente ne sentii parlare durante un corso di formazione aziendale. Fatto sta che lì per lì non mi colpì particolarmente.
Fu solo dopo qualche mese che decisi di rispolverarla per prendere un’importante decisione professionale. Apriti sedano!
Il solo fatto di essere riuscito a mettere a fuoco determinati aspetti legati alla mia decisione, mi aiutò non poco a ponderare bene le azioni che stavo intraprendendo, ma sopratutto, mi aiutò a smettere di procrastinare.
“Rimandare una decisione è di per sé una decisione.”
Frank Barron.
Qui di seguito ti ho sintetizzato in un bello schemino i cardini della tecnica della “bussola”:
Non c’hai capito una mazza vero?!
In realtà la tecnica della bussola è molto più semplice di quanto possa apparire. Fondamentalmente questo schema ti dice che, ogni volta che ti trovi a prendere una decisione importante, devi:
- Porti 5 semplici domande.
- Scegliere tra una delle possibili 6 vie d’azione alternative.
Vediamo nel dettaglio domande e vie d’azione.
5 domande per prendere decisioni
Ogni volta che ti trovi di fronte ad un bivio, prendi un foglio di carta, un bloc notes digitale o il tuo diario personale. Su questa pagina bianca scrivi e rispondi alle seguenti domande.
- Da dove vieni? No, “Casalpusterlengo” non è la risposta adatta a questa domanda! Scrivi sul foglio bianco chi eri prima di arrivare a questo punto e cosa sei adesso; quali sono le tue origini, la tua formazione; quali sono stati gli eventi decisivi della tua vita che ti hanno portato dove ti trovi ora.
- Cosa conta davvero per te? Scrivi 4 cose a cui non potresti mai rinunciare nella tua vita. Quali sono i punti cardine, senza i quali la tua esistenza non sarebbe più la stessa. Insomma, quali sono per te il Nord, il Sud, l’Est e l’Ovest?
- Chi conta davvero per te? Quali persone nella tua vita sono in grado di influenzare le tue decisioni? A quali persone dai ascolto? Di chi ti fidi? Chi ti impaurisce? Completa questa lista delle persone fondamentali della tua vita.
- Cosa ti trattiene? Cos’è che ti spaventa della nuova direzione che dovresti intraprendere? Quali sono gli ostacoli, le persone e le situazioni che ti tengono bloccato?
- Cosa ti spinge? Cos’è che ti motiva di una specifica decisione, piuttosto che di un’altra? Perché sarebbe bello andare in quella determinata direzione? Elenca i “pro” delle diverse decisioni che ti trovi ad analizzare.
Se preferisci, una volta risposto a queste 5 domande, puoi anche costruire una mappa concettuale, evidenziando le parole chiave che contraddistinguono le tue risposte.
Queste domande ti aiuteranno a fare chiarezza e a prendere una decisione ben ponderata.
Spesso però ci troviamo di fronte, non ad un bivio, ma ad un incrocio infernale con infinite strade. Per questo motivo, il modello decisionale della “bussola”, per darci una direzione, ci suggerisce soltanto 6 possibili vie d’azione.
6 vie d’azione da intraprendere
Grazie alle 5 domande avrai raccolto e sistematizzato abbastanza informazioni per prendere una decisione, o meglio, per prendere una via d’azione. Eh già, perché non basta decidersi, bisogna poi agire di conseguenza.
Ecco le 6 alternative vie d’azione suggerite dal modello decisionale della “bussola”:
- La via che ti affascina. Quale decisione esercita il maggior fascino su di te? Se nel passato hai spesso seguito il tuo istinto con successo, se quello che conta per te è provare nuove esperienze, se le persone che ti sono vicine ti hanno sempre spronato a metterti alla prova, se ciò che ti trattiene vale molto meno di ciò che ti spinge, devi seguire la via che ti affascina.
- La via sognata. La via sognata non è detto che sia la vita che ti affascina. Spesso infatti, per raggiungere i propri sogni più ambiziosi è necessario fare sacrifici che ci affascinano ben poco. Per intraprendere questa via devi aver risposto alla 5° domanda con motivazioni MOLTO solide, motivazioni che ti hanno fatto ardere il fuoco dentro solo scrivendole sul tuo foglio di carta.
- La via razionale. Cosa ti suggeriscono le persone di cui ti fidi e che a tuo parere hanno maggiore giudizio? La sicurezza e la riduzione del rischio sono valori importanti per te? Allora devi perseguire la via che ritieni più razionale.
- La via del ritorno. Spesso ci troviamo a decidere se dobbiamo o meno abbandonare un progetto che non ci sta dando i risultati attesi. In questo caso ci troviamo di fronte ad un dilemma? Dobbiamo continuare ad investire risorse ed impegno su questo progetto nella speranza che un domani ci ripaghi, o dobbiamo tagliare quanto prima le perdite? Se non ci sono più sufficienti motivazioni a spingerti, devi valutare attentamente la via del ritorno, ovvero chiudere il progetto intrapreso.
- La via nota. A volte, nelle relazioni ad esempio, capita di dover scegliere se proseguire sulla via nota o imbarcarsi in una nuova avventura. Se i nostri valori e le persone a cui teniamo si trovano lungo la via nota, la decisione che ci farà stare meglio sarà proseguire lungo questa direzione, magari apportando i giusti cambiamenti.
- La via sconosciuta. Ci sono momenti nella nostra vita in cui ogni giorno in più che trascorriamo sulla via nota ci succhia letteralmente le nostre energie vitali. Questo accade quando scendiamo a compromessi su ciò che conta davvero per noi, quando agiamo spinti dalla paura di non soddisfare le aspettative di una persona che rispettiamo o che ci incute timore. Se avrai risposto istintivamente alle 5 domande per prendere decisioni, sono certo che questi elementi saranno emersi e che quindi ti sarà chiaro che è arrivato il momento di intraprendere la via sconosciuta, per quanta paura questa possa farti.
Personalmente non ho ancora preso quella famosa decisione di cui ti parlavo, ma sto completando le risposte alle mie 5 domande ed inizio a pensare che la via sognata sarà molto probabilmente la via che devo e voglio intraprendere.
E tu?
Buona settimana. Qualcosa mi fa pensare che questa sarà per te una settimana… decisiva.
fantastico! Ho aggiunto la pagina ai preferiti.
Sino ad ora oltre ad un brainstorming, se il dubbio rimaneva mi “affidavo” al caso…
ai Ching o alla monetina… :)
Premsesso che il caso non esiste, in realtà era un “mettermi alla prova” supponiamo il bivio e quindi la monetina,
Prima di lanciarla mi dicevo e se viene davvero un no (stessa cosa per il si) è davvero quella la strada che vorrei seguire?. Gia mettermi davanti a questa domanda “finale” mi obbligava a non procastinare e a scegliere.
la stragrande maggioranza delle volte sceglievo prima ancora e evitando di affidarmi al caso. se poi il dubbio era veramente bilanciato allora perchè non affidarsi alla monetina?
questa della bussola mi sembra una occasione migliore sia del brainstorming che del “caso”
grazie
Bella la citazione di “Collateral” ;-)
Mi è anche piaciuto il tuo metodo… sicuramente più immediato.
Il modello decisionale della bussola naturalmente è più approfondito: il suo obiettivo è quello di mettere in evidenza quello che in realtà già sappiamo. E’ molto interessante fare questo esercizio con una persona cara o un amico speciale.
A presto,
Andrea.
Ciao Andrea,
fantastico articolo!! Complimenti!! Mi serviva anche a me!!
Aggiungerei anche:
1) Al di fuori delle opzioni disponibili che tipo di esperienza/e vuoi provare?
Non l’ho inventata io ma Steve Pavlina!
2) “Don’t ask yourself what the world needs. Ask yourself what makes you come alive and then go do that. Because what the world needs is people who have come alive” by Howard Thurman, influential American author, philosopher, theologian, educator and civil rights leader.
In italiano: “Non chiederti cosa ha bisogno il mondo. Chiediti cosa ti rende vivo e fallo. Perchè il mondo ha bisogno di persone vive”
Diciamo che questa seconda è abbastanza potente e come tutte le tecniche ha dei pro e dei contro. Ovviamente poi soppesare bene i pro e i contro dipende anche dallo stato d’animo del decisore!!
Comunque è sempre vero secondo me che chi non rosica non rosica!!
“Nothing Ventured, Nothing Gained”
Però rispetto anche chi la pensa che è meglio un uovo oggi che la gallina domani!!
Comunque, sicuramente il mondo è andato avanti grazie a gente che ha saputo rischiare altrimenti saremo ancora con la lampada a olio di balena!!
Per la tua decisione definitiva, prenditi i tempi giusti ( non alle calende greche ma nemmeno in fretta e furia!!) e visto che hai avuto i tuoi bei successi, qualunque decisione prenderai sarà un altro successo!!
You’ll make it!!
Ciao!
Fab
Ciao Fab,
un aspetto chiave di questa tecnica, di cui non ho parlato nell’articolo, è l’aspetto tempo.
Un elemento, spesso sottovalutato o mal interpretato, è che una decisione, anche se sbagliata, è una buona decisione se presa rapidamente. Questo naturalmente non significa prendere decisioni avventate. Ma se continuiamo a procrastinare una determinata decisione, i potenziali vantaggi positivi, diminuiscono di molto.
Grazie del commento,
a presto.
Andrea.
Correzione:
No:
“Comunque è sempre vero secondo me che chi non rosica non rosica!!”
Ma ovviamente:
“Comunque è sempre vero secondo me che chi non risica non rosica!!”
Una o in meno e una i in più ed è cambiato tutto!!
Oddio… in realtà anche “rosicare”, desiderare di più, può essere una motivazione niente male (non la migliore) ma niente male.
Quindi… coniamo ufficialmente il detto.
chi non rosica, non rosica
non ho capito la differenza tra la via “sognata” e la via che “affascina”?
L’unica differenza è che la via “sognata” comporta dei sacrifici mentre la via che “affascina” no?
Ciao Sabner, la differenza tra la via che affascina e la via sognata è la stessa che c’è tra piacere e felicità, come discusso in questo articolo.
Per farti qualche esempio pratico, chi segue sempre la via che affascina è colui che prova mille cose, ma non necessariamente porta a termine questi progetti: conoscerai senz’altro quell’amico o quell’amica che hanno fatto lezioni di cucina, di canto, teatro, chitarra, e chi più ne ha, più ne metta.
La via sognata invece è quell’unica via che abbiamo in testa fin da piccolini: la bambina che vuole diventare ballerina alla scala, il bambino che vuole fare l’astronauta, etc.
Non fraintendermi, non necessariamente la via che affascina è negativa e quella sognata è positiva. Anzi. Diciamo che scegliere sempre e solo la via che affascina non è la decisione più saggia. Allo stesso tempo la via sognata può riservarci più dispiaceri che soddisfazioni.
Credo che sia molto importante rispondere alle 5 domande che ho proposto con sincerità proprio per fare chiarezza su questi punti.
Ma alla fine dovremmo sempre rischiare un po’ e seguire il nostro istinto.
A presto,
Andrea.
@Andrea
“inizio a pensare che la via sognata sarà molto probabilmente la via che devo e voglio intraprendere.”
Di solito “voglio” è molto più forte che “devo”!!
DOMANDA:
Ma visto che sei un esperto di crescita personale, su quali basi consideri che “Devo” è più forte di “Voglio”?
Tue esperienze personali? Intuizioni tue particolari? Studi particolari? Oppure il “devo” prima del “voglio” fa parte congenitamente della tua personale “Tignosità”? O che altro?
Attendiamo una Sua Risposta Ingegner Giuliodori!!
Dipende Fab.
Se tu vedi il “devo” come imposizione esterna, ed il “voglio” come spinta interna, allora hai perfettamente ragione: il voglio è più potente.
Ma se entrambi nascono da dentro, allora no, il “devo” è più forte.
Una cosa è desiderare fare qualcosa, una cosa è essere profondamente convinti che quella è la nostra strada e che dobbiamo seguirla.
Andrea.
Io non credo molto nelle decisioni prese a tavolino! Anch’io mi trovo nella stessa situazione! Come te non ho ancora preso una decisione perché le decisioni giuste vengono da dentro,forse anche per te non è ancora il momento giusto! Meglio aspettare e “guadarsi vivere ” arriverà il segno della cosa giusta da fare!
Ciao Elisa,
già… siamo sempre affascinati dal nostro carattere istintuale: ma qui la differenza non è tra ragione ed istinto. La vera differenza è tra consapevolezza ed inconsapevolezza.
Come detto qualche commento fa: il quid che spesso ci spinge a prendere la decisione è sempre legato al nostro istinto, cuore, stomaco (chiamalo come preferisci), ma per far nascere quel quid, dobbiamo essere innanzitutto consapevoli e la consapevolezza nasce solo dalla conoscenza di noi stessi.
Mi auguro che questo “modellino” possa aiutare qualche lettore a prendere decisioni più consapevoli.
Grazie del commento,
Andrea.
Ciao Andrea,
grazie delle tue puntuali risposte!!
1)Per quanto riguarda:
“Una cosa è desiderare fare qualcosa, una cosa è essere profondamente convinti che quella è la nostra strada e che dobbiamo seguirla.”
Tu avevi riportato in un precedente post:
“Una delle caratteristiche più importanti del genio è la capacità di far ardere il proprio fuoco interiore” by John Foster
Ergo: un conto è un “Burning Desire” ma un altro conto è il “Burning Duty” che sinceramente non lo riesco a capire!!O meglio, lo riuscirei a capire se il “Burning Duty” è la fonte di una passione particolare da mettere in atto contro particolari ingiustizie oppure è la fonte di una passione da spendere verso una particolare causa sociale!!
Ma nel tuo caso non riesco a vederti come un combattente, guerriero per cause sociali o robe del genere, per cui alla fine dei conti non l’ho capita!!
Never mind!!!!
Sant’Andrea finora l’ho visto solo nel calendario!!
2)Per quanto riguarda:
“Oddio… in realtà anche “rosicare”, desiderare di più, può essere una motivazione niente male (non la migliore) ma niente male.
Quindi… coniamo ufficialmente il detto.
chi non rosica, non rosica”
Nel proverbio che ho riportato “Rosicare” vuol dire mangiare, rosicchiare e non “Rosicare” come viene inteso nel dialetto romano ossia provare invidia!!
Sarebbe come dire: chi non mangia, non mangia – chi non rosicchia, non rosicchia.
Che sono due frasi senza senso logico!!
Ciao!
Fab
Sono d’accordo con la precisazione dell’ultimo commento di Andrea: il metodo proposto non l’ho sperimentato (io, pensate un po’, non sono di fronte a decisioni importanti in questo momento della mia vita, sto semplicemente gestendo le conseguenze di una serie di decisioni prese nel passato, alcune sbagliate, altre giuste, tutte impegnative). Pur non avendo ancora avuto modo di sperimentare la “tecnica della bussola” mi pare evidente la sua grande utilità nel raggiungere consapevolezza e sinceramente credo che sia essenziale decidere “consapevolmente” anche per mettersi al riparo da rimpianti e da rimorsi :) .
Ciao Ilaria,
grazie del commento: sì credo anche io che il maggior pregio di questo approccio sia la capacità di far emergere in modo chiaro tutti gli elementi necessari per prendere una decisione consapevole.
Andrea.
ho usato questa bussola per prendere una decisione molto importante, una decisione che credo cambierà abbastanza la mia vita d’ora in poi…
ti ringrazio di aver condiviso questa formula per decidere perchè è davvero improntata su ciò che siamo e ciò in cui crediamo davvero, noi. Costringe davvero a guardarsi dentro e chiedersi davvero cosa si vuole.
La decisione che mi sono trovata ad affrontare è stata sostanzialmente questa: i soldi possono comprare il rispetto e la dignità di qualcuno? credo di no. anzi.
Nonostante la mia cronica mancanza di soldi…preferisco mille volte scegliere altre strade in cui la mia dignità e il rispetto che porto verso me stessa siano tutelate, rispetto ad un lavoro con due persone che hanno insinuato cose profondamente false di me. Queste persone sanno della mia indigenza economica e pensano anche purtroppo che io possa svendere la mia dignità per soldi.
Forse questo mio commento potrebbe sembrare fuori luogo ma c’e’ un motivo per cui sto raccontando i C**zi miei al web e si ricollega proprio alla sostanza su cui si fonda questo metodo per prendere decisioni. Questa sostanza siamo noi, sono i nostri valori, i nostri principi, i nostri desideri e i nostri sogni. La nostra dignità di persone pensanti e con un cervello. Ognuno di noi è un bene prezioso.
Non scordatevene mai. Non rinunciate mai al rispetto, la dignità e i vostri sogni….il mondo ha bisogno di persone vive. :-)
Ciao GVB,
grazie di questo commento “a cuore aperto”.
Andrea.
Ciao Andrea,
hai ragione. Una delle cose più difficili per tante persone è che non riescono a prendere decisioni velocemente e a volte sbagliano di grosso. Per avere successo in qualsiasi campo bisogna prendere buone decisioni.
Il tuo articolo spiega molto bene come fare.
Bravissima,
uno dei punti essenziali è anche la rapidità con cui le decisioni devono essere prese.
A presto,
Andrea.
Niente male!
L’ho utilizzato su di me e permette di fare delle riflessioni anche abbastanza sofisticate.
Complimenti e buon lavoro!
Marcella
Grazie Marcella,
naturalmente è una tecnica perfettibile e bisogna metterci del proprio, ma anche per me è stata molto utile in svariate occasioni.
Andrea.
Ottimo articolo!
Ottimo commento! ;-)
Ottimo articolo Andrea!
Fin’ora ho sempre usato le mappe mentali per prendere le decisioni, mettevo le opzioni e poi i PRO e i CONTRO. Ma questo metodo sembra ancora più efficace.
Non vedo l’ora di provarlo nella prossima “Decision Time” :D
P.S. Ma quale programma o applicazione usi per creare queste immagini così efficaci? Ho notato che tutte le immagini con il marchio efficacemente.com hanno caratteristiche simili.
Rubel
Ciao Rubel, come stai?
Sì, il metodo dei Pro e dei Contro sicuramente funziona, ma la tecnica della bussola permette di mettere in evidenza più elementi a mio avviso.
Le immagini a marchio EfficaceMente sono banalmente schemini fatti su PowerPoint ;-)
Andrea.
Bene,grazie. =)
No, non ci posso credere, hai usato solo PowerPoint! Io che pensavo chissà qualle applicazione sconosciuta…
A presto!
Rubel
Tu con questa storia della lettura a freddo non me la racconti giusta… :D
Proverò: decisioni molto importanti in arrivo!
Che bell’articolo.
Poi per una dubbiosa di prima categoria come me : O
Spero di riuscire a fare maggiore consapevolezza.
Sto anche pensando di tenere una sorta di diario.
Diciamo, che quello che mi spinge a leggere questo, come altri, blog sul genere, non è solo quello di migliorarmi, ma anche, e forse sopratutto, quello di conoscermi meglio.
Ciao Giulia,
beh… il diario è sicuramente uno dei pilastri per qualsiasi appassionato di crescita personale.
A presto,
Andrea.
Ho scelto la via razionale (ingegneria) e vivo con un eterno rimpianto il fatto di non aver intrapreso la strada filosofica, nonostante i buoni risultati fino ad ora ottenuti.Per questo aggiungerei che il primo fattore da seguire sia esclusivamente il proprio istinto senza farsi influenzare dai pareri dei genitori e/o della società materialista che, logicamente, non apprezza nulla di cio’ che non sia produttivo economicamente.Nel caso dovessi diventare un ingegnere, dovessi trovare subito lavoro , dovessi avere una bella casa, una bella macchina, tante COSE, bene, in quel caso mi sentirei la persona piu’ infelice del mondo perchè non avro’ coltivato abbastanza quella parte evasiva e antisociale che freme in ciascuno di noi. Sulla mia scrivania, di fianco al libro di fisica tecnica tengo quello di filosofia del liceo per ricordarmi che osservare uno stupido pistone che va su e giu’ nel cilindro non è altro che un modo di farsi inglobare ancora di piu’ in quest’etica quasi folle dell’utilitarismo piu’ becero e del denaro.
PS. Il tuo blog è assolutamente validissimo per spronare persone accidiose come la sottoscritta, mi è stato davvero molto utile nello psicotico periodo pre-esami.
@Sara
un preparazione tecnica solida con una preparazione umanistica solida molto spesso nel medio e lungo termine sono un mix esplosivo!!
Esempio di applicazione pratica: quando ti laurei ti specializzi nel settore delle energie alternative per cambiare il mondo e quindi metti in pratica anche una parte della tua filosofia e questa è la vera Saggezza!!
In altre parole, la filosofia è amore della conoscenza ma la saggezza è l’applicazione pratica della conoscenza ed è con quella che si cambia il mondo!!
In giro per il mondo ci sono un sacco di imprenditori che hanno reso prospere le loro imprese anche grazie alla loro filofia: un esempio su tutti è Steve Jobs che diceva che ciò che aveva imparato dalla filofia orientale gli fu molto ma molto utile nella sua vita di imprenditore!!
Magari anche tu fondi la tua startup e ti chiameranno l'”Ingegnere Filosofo” che ha sempre una marcia in più!!
Ciao!
Fab
ciao Andrea,
sono tornata qui perchè evidentemente per me “la fine del mondo” secondo i maya, consta proprio di decisioni belle pesanti da prendere.
ne ho approfittato per creare un template sia in versione word (RTF) quindi editabile, che pdf (magari da stampare) da tenere sempre a portata di mano in caso non si abbia l’accesso a internet…
l’ho già condiviso su fb (ovviamente citando la fonte) e ora se vuoi lo condivido qui.
https://dl.dropbox.com/u/29380861/Bussola%20delle%20decisioni.zip
a presto…
Mi piace! Grazie mille per il contributo!
Andrea.
La via che mi affascina!
decisamente!
grandi cambiamenti in arrivo!
grazie Andrea!
Silvia
hai mai scritto o pensato di scrivere un articolo su adriano olivetti? o magari hai preso ispirazione da questo personaggio?
Caro Andrea questo articolo piove sulla mia vita nel momento giusto. Mi sono laureata tre mesi fa e sono tre mesi che cerco disperatamente lavoro. Ho ricevuto delle offerte (anche da aziende molto importanti), ma per posizioni pessime e senza un briciolo di possibilità. Io so in che settore vorrei entrare, io so di avere il potenziale per essere eccellente e so di voler trovare qualcosa che mi appassiona. Eppure sono soffocata dalla paura. Paura di non farcela, paura di sbagliare a inseguire qualcosa che forse non posso ottenere. Il tempo passa, il mio portafoglio piange e le giornate passate a mandare cv diventano sempre più pesanti e frustranti.
Forse sono in un momento storico in cui bisogna accontentarsi?E la via sognata forse per il momento è meglio metterla da parte?
Ciao Sara,
“accontentarsi” è una parola che odio. Una delle mie paure più grandi è la mediocrità. Al contempo però mi piace essere realistico. Il periodo è difficile, ma io non accetterei lavori non all’altezza, perché il periodo è difficile. Li accetterei piuttosto per maturare esperienza.
Anche il lavoro più merdoso può darci una qualche forma di esperienza. E poi, parliamoci chiaro: non è che se accetti una posizione, poi non puoi continuare a guardarti intorno, anzi…
Ciao Andrea,
ho letto alcuni dei tuoi articoli e… magari avessi letto questo della bussola un anno fa!!
mi sono iscritta al primo anno di università e spesso mi trovo in balìa di ripensamenti, che però nascondo a tutti per timore… sostanzialmente perchè la facoltà che ho scelto non mi aveva mai interessato prima, e sinceramente non me ne sono innamorata! così mi trovo a procrastinare,non sto avendo risultati che mi aspettavo e questo mi ha turbata. allo stesso tempo temo di cambiare strada senza una meta precisa. quello che so di certo è che da alcuni mesi a questa parte mi dedico, o meglio leggo articoli sulla crescita personale dal web.
Ciao Ilenia, quando mi sono trovato in una situazione di indecisione e procrastinazione, mi ha molto aiutato leggere questa frase.
In qualsiasi direzione vai, vacci con tutto il cuore – Confucio
Non so se sia veramente di Confucio, ma poco importa. Spero possa esserti di ispirazione.
Andrea.
grazie andrea, cercherò di metterla in pratica :)
Molto interessante. Conoscevo già metodi simili ma mi ci perdevo… questo è molto più immediato.
Da applicare subito!
Ciao andrea, avevo già letto questo post tempo fa, devo ammettere che è molto interessante ma, mi piacerebbe poter fare riferimento ad un esempio…
Mi spiego: secondo me sarebbe davvero utile avere un modello di riferimento, tipo un “soggetto A” che deve prendere una decisione, quindi creare un personaggio con uno status sociale e fargli prendere un decisione in modo tale che gli utenti possano seguire il precorso di questo soggetto come una guida o un manuale…O potresti fare riferimento agli Archetipi…Insomma credo manchi qualcosa che renda ancor più pratico ciò che proponi in questo post , d’altro canto una delle peculiarità di questo blog è proprio la praticità…;)
Ciao Pietro,
grazie del commento: ne terrò conto per un eventuale post di approfondimento.
Andrea.
Mi sono imbattuto nel tuo sito non per caso, cercavo qualcuno che potesse darmi un calcio in ..ulo, una dritta insomma.. Provengo da una situazione non poco facile, così ho iniziato a leggere vari articoli. Il sito è stupendo, ed internamente credo anche chi lo ha realizzato.
Grazie!
Ho letto questo articolo un paio di giorni fa, mi sentivo in balia degli eventi e priva della possibilità di scegliere, poichè si trattava di scelte che spettavano ad altri ma le cui conseguenze mi avrebbero comunque coinvolta in modo profondo. La mia scelta è da tempo quella di continuare sulla via sognata, ma a volte mi chiedo se il mio sia un desiderio egoista valido per me e controproducente per il prossimo, quindi per prima cosa ho analizzato se effettivamente ero convinta della mia scelta, e poi ho fatto un passo in più pensando come questa avrebbe influito sulle persone a me più prossime. Bene, ho capito che il vantaggio immediato di una scelta facile e scontata, sarebbe stato una catastrofe per il futuro, di tutti. Allora la fiducia nella bontà della mia scelta è stata fondamentale per convincere gli altri a seguirmi. Un’analisi sincera ed obiettiva delle proprie capacità, dei propri limiti e delle profonde aspirazioni ci guida sempre nella giusta direzione, e ci dà la forza per scegliere il meglio anche quando la situazione è difficile e quando sembra che la scelta spetti ad altri, In realtà un margine d’azione c’è sempre.
Bella questa tecnica :) Immagino si possa adottare non solo per questioni lavorative e scolastiche ma anche per questioni sentimentali,scelte di vita come il decidere di andare a vivere fuori casa,fare un erasmus ecc!La proverò
Grazie mille ?
Ho appena finito di mettere su carta il test!
Sto decidendo se prolungare o meno il mio Erasmus.
Alle 5 domande ho risposto chiaramente, so i pro e i contro, i miei valori,..
Il mio problema è nella seconda parte. Soprattutto nella via “razionale”‘, perché le persone di cui mi fido e che ascolto consigliano la via meno razionale, cioè restare in Erasmus ancora qualche mese. Quando invece i miei pro sono più per il ritorno.
Purtroppo non mi é ancora venuta l’illuminazione per la mia decisione ma sono felice di aver messo su carta dei punti chiave.
Grazie Andrea!
Mio malgrado (non è un buon segno di crescita, purtroppo l’indecisione è il punto su cui devo lavorare di più :D !!! ) ricasco spesso su questo articolo.
Vai dritto il punto e ci fai finire anche me, sono costretta a rispondere a domande quasi ovvie, ma che svio in continuazione. La tua praticità mi riporta coi piedi per terra e la testa alta: accettare i miei limiti e ripartire da lì, con sicurezza.
Beh, sono felice ti siano utili :)
Ciao Andrea, io sono letteralmente paralizzato dalla scelta che devo prendere!!!
Dico subito che è una scelta sentimentale. Da una parte la sicurezza di un rapporto ventennale dove tutto è praticamente già collaudato e se vogliamo perfetto (naturalmente ci sono problemi anche gravi sennò non sarei qui), dall’altra parte un rapporto basato sulle emozioni profonde (non la banale scappatella).
Passo da momenti di euforia a momenti di sconforto, quando penso di aver capito la cosa giusta da fare prendo la decisione opposta. Sto procrastinando (odio questa parola), in attesa di qualcosa che possa togliermi il peso della decisione.
Non so come uscire da questa situazione.
Non sono riuscito(ancora) a rispondere alla prima delle domande: Chi sono, da dove vengo?
Grazie comunque
Posso dire la verità? Non ho capito come usare le 6 direzioni per dare risposta alle 5 domande.
Non ho proprio capito le direzioni.
Però rispondere alle domande già fa venire a galla risposte che già abbiamo dentro.
Mamma mia quanto pantano ho in testa
Mi sembra di mescolare catrame quando rispondo alle domande
Sarò micca così asino…..:(
Questo è un dilemma che mi trascino da qualche anno, e me ne vergogno.
Ho una decisione importante da prendere ma ho paura di perseguire quello che vorrei nella mia vita..
Spero grazie a questo articolo di riuscire finalmente a capire che io sono più importante delle persone per cui lavoro…
Ciao
Sono Daniela ! Appassionata di efficacemente .
Per me è impossibile prendere una decisione e cerco sempre il modo “giusto” …
Sono passata da Excel sheet di 100 colonne con i pro e contra alle decisioni preso appena sveglio ….
Il metodo da troppe alternative … ovviamente tutto vogliono la vita sognata …. Ma questo comporta dei sacrifici . Gli altri che ti consiglino vedono il loro resocontò .
Adesso potrei avere il mio lavoro di sogno , ma che comporterà dei sacrifici per la mi famiglia ( mamma in giro per il mondo , orari assurdi ) …
Che faccio ?