Come essere felici? In questo articolo trovi 3 gesti immediati per aumentare la propria percezione di felicità.
“La suprema felicità della vita è essere amati per quello che si è o, meglio, essere amati a dispetto di quello che si è.”
Victor Hugo
Ritengo che la ricerca della felicità sia un percorso lungo, fatto di grandi scelte di vita, ma anche di piccole conquiste quotidiane.
Personalmente sono ancora alla ricerca della felicità, ma nel corso della mia vita ho imparato a riconoscere alcuni semplici gesti che hanno trasformato immediatamente il mio stato d’animo, dandomi quel senso di leggerezza, determinazione, invicibilità, euforia, che amo racchiudere nel termine: felicità.
Qui di seguito voglio parlarti di 3 gesti immediati, che per me si sono dimostrati estremamente efficaci nel rendermi meno preoccupato e più felice.
1. Confessa una cosa di cui ti vergogni
Ma come?! viviamo in una società competitiva, dove chi mostra il più piccolo segno di debolezza è immediatamente emarginato e tu mi vieni a raccontare che dovrei mettermi a confessare qualcosa che mi mette a nudo?!
Si. Confessare un tuo difetto, una cosa di cui ti vergogni, toglie alla tua debolezza il suo potere.
Non fraintendermi, non si tratta di confessare al mondo intero i tuo segreti più intimi: sarebbe stupido.
Devi scegliere accuratamente la persona, o le persone, a cui senti di confessare una tua debolezza.
Potrebbero essere i tuoi genitori, il tuo partner o magari i tuoi amici più cari.
Poter essere con queste persone completamente te stesso, senza dover fingere o simulare quello che non sei, ti darà un immediato senso di intensa felicità.
Non solo. Confessare una cosa di cui ti vergogni a persone a cui tieni, è un eccezionale strumento di crescita personale: da questo momento in poi sarai responsabile, non solo di fronte a te stesso, ma anche di fronte a persone per te speciali, di ogni passo che compirai per migliorarti, per superare i tuoi difetti e raggiungere i tuoi obiettivi.
2. Aiuta qualcuno che non conosci
Ti sei mai chiesto perchè quasi nessuno si rifiuta di dare delle indicazioni ad un viaggiatore un po’ confuso?!
Semplice: ti fa stare bene.
Ma cos’è che ti fa sentire realmente bene di questo piccolo gesto? prova ad indovinare… si esatto! è il sentirti utile che ti rende felice.
Ecco allora un altro gesto pratico ed immediato per essere felici: aiuta qualcuno che non conosci, in modo incondizionato, ovvero senza aspettarti nulla in cambio.
Approfitta delle occasioni che ti capitano ogni giorno:
- Offri a qualcuno di sedersi al tuo posto sul bus/tram/metro.
- Lascia passare alla cassa del supermercato quel tipo che ha solo uno shampoo in mano (io!).
- Aiuta la vecchina a compilare quel modulo alle poste.
Ma soprattutto… dai le indicazioni giuste a quel tedesco! ;-)
Nel mondo anglosassone hanno coniato il termine: Random Act of Kindness (RAK: gesti casuali di gentilezza); noi italiani che non abbiamo nulla da imparare dagli anglosassoni la chiamiamo semplicemente… cortesia.
3. Affronta qualcosa che ti spaventa
Veniamo all’ultimo dei 3 gesti che danno immediata felicità: affronta una tua paura.
Ti riesce difficile pensare che dover fare qualcosa che ti spaventa possa renderti felice? beh.. potresti sorprenderti.
Prova questo piccolo esercizio pratico:
- Fai una lista ordinata delle 5 cose che ti spaventano maggiormente, partendo dalla più terrificante.
- Prendi l’ultima cosa che hai scritto ed immagina un gesto, anche piccolissimo, che puoi compiere per affrontare questa paura (hai paura di volare? allora limitati a prendere il bus per l’aeroporto).
- Poniti come obiettivo quello di compiere questo piccolo gesto entro i prossimi 3 giorni. Mi raccomando è importante non procrastinare!
- Chiudi gli occhi e… VAI!
Superare questa piccolissima sfida ti renderà entusiasta. Ora pensa a come ti sentirai dopo aver superato tutte e 5 le paure scritte sul tuo foglietto… lo stai immaginando? si… felicità allo stato puro.
Conosci anche tu gesti immediati che ti rendono felice? condividili nei commenti!
Foto di greekadman
L’articolo mi è piaciuto molto ed effettivamente sono consigli utili. L’unica cosa però è che quelle cose per essere efficaci devono coincidere con uno stato interno e mentale che le giustifica.
Se aiuti qualcuno che non conosci solamente per vedere se ti senti più felice non funzionerà. Insomma questi più che punti di partenza, sono cose che vengono naturali quando già si è felici.
La mia visione è che la felicità dipenda piuttosto da 4 cose.
1-Quanto si riesce e si ha successo nel campo che si ama
2-Quanto gli altri ti apprezzano e ti fanno sentire la propria riconoscenza (specialmente nei campi che ami)
3-Quanto ci si sente pieni di risorse ed in grado di affrontare situazioni nuove e impreviste.
Inoltre c’è un 4 punto che è molto interessante.. e dipende dal sesso della persona
4-Quanto ci si sente mascolini se si è uomini e quanto ci si sente femminine se si è donne.
Più sei vicino a mettere a posto questi punti.. più sarà probabile che comincerai appunto a sorridere alle persone che non conosci, a fare tante amicizie, a regalare “energia in eccesso” agli altri..
E… cosa estremamente interessante ti verrà NATURALE affrontare fiducioso nuove situazioni di cui prima avevi paura.. E parlare dei tuoi sogni, dei tuoi segreti e dei tuo progetti, ed anche dei tuoi DIFETTI apertamente e ONESTAMENTE. Anzi facendoli apparire come… particolarità.. :) Perchè tu sei cosi e non hai niente di cui vergognarti!!
E succederà che Questo tuo non fregartene niente di quello che pensano gli altri, ti renderà paradossalmente ESTREMAMENTE ATTRAENTE nei loro confronti.. e ti accorgerai che appena hai smesso appunto di cercare approvazione nelle altre persone, quest’ultime hanno hanno cominciato a dartene a tonnellate…
Ma forse sto approfondendo troppo.. meglio fermarsi qui ;)
Bellissimo post cmq !! Avanti cosi! :)
I punti che hai elencato… quella non è felicità, è soddisfazione sociale. Che è un surrogato della felicità.
dei 4 punti che ha elencato “LoSpagnolo” solo il 2 potrebbe essere considerato come “soddisfazione sociale”
Hai ripartito i giusti ruoli, facendo delle giuste considerazioni, non si puo’ generalizzare sui metodi per sentirsi felici. La felicita’ e il riflesso a cio’ che ci da’ soddisfazione, nei sentimenti, nel lavoro, nelle passioni che si hanno.
Complimenti “Lospagnolo” sei una persona molto intelligente.!!
Grazie
Grazie mille per questo commento: ecco che cosa significa creare valore con un commento ;-).
Sono daccordo con te sui 4 punti. Quelli che hai evidenziato, a mio avviso sono i percorsi di “lungo termine” utili a raggiungere uno stato di felicità solido e duraturo.
Questo post in realtà aveva minori ambizioni: avevo intenzione di suggerire soltanto dei piccoli gesti immediati, che nella mia esperienza sono stati in grado di cambiare radicalmente il mio stato d’animo.
Grazie ancora per il commento! Super!
La felicità dipende moltissimo dalle nostre convinzioni riguardo a cosa abbiamo bisogno per essere felici.
Se lo standard è troppo elevato siamo destinati a non esserlo per la maggior parte del nostro tempo.
Il segreto secondo me è riuscire ad essere felici di niente. Solo per il fatto di esserci.
Non è facile ma con un po’ di addestramento si può fare. Una volta raggiunto questo stadio, i momenti di felicità si moltiplicheranno e non avranno niente a che vedere con l’approvazione altrui (pericolosissima), con i beni posseduti, con i soldi etc.
Ciaoooo
Le “lenti” che utilizziamo per leggere la realtà sono determinanti per i nostri stati d’animo.
E sono d’accordo con te quando dici che dovremmo poter apprezzare le piccole cose, o addirittura dovremmo essere grati di essere qui ed avere l’occasione di vivere questa avventura.
Questo certo non significa puntare in basso… anzi ;-)
Ricky col tuo post sottointendi che hai in qualche modo paura delle delusioni.. Perchè appunto se miri troppo in alto e non ottieni niente hai una bella batosta.
Infatti il segreto non è l’essere felici di niente. Facci caso sono solo parole. Ma come si fa ad essere felici di niente?
Trovamene solo uno, uno che è FELICE con niente.. Non è nella natura umana. Forse solo San Francesco..
Adoperiamo qualche volta un po di disilluso, distaccato e SANO cinismo e capiamo che l’uomo senza una “motivazione” non agisce. Hai ragione magari a dire non puntare ad avere domani una ferrari testarossa fiammante sotto casa con un’attività di pescivendolo al mercato la domenica. Ma non condivido la solita idea del non illudersi per non disilludersi.. Intendo tutto ciò che abbiamo ottenuto invita.. è stata un”illusione” un’immagine nella nostra testa, prima di diventare realtà. E sono proprio le illusioni, le idee (eidos in greco=immagine) nella nostra testa che ci danno MOTIVAZIONE! E spinta ad agire e a CREARE.
Quindi il problema non sta nelle Alte Aspettative. Il problema sta in come sai gestire il caso in cui non raggiungi le aspettative.
Se riesci a gestire tranquillamente quella situazione (Punto 3 del mio precedente commento) questo ti aiuterà ad essere e sentirti molto più sereno :)
Se posso consigliare un post leggiti questo http://www.seducere.com/2008/10/sii-il-tuo-regista-il-buddha-che-e-in-noi/
La conversazione comincia a farsi interessante :D
condivido in pieno, è fondamentale avere degli obiettivi e dei sogni e non è detto che non raggiunterli sia frustrante è un imput a migliorare e riprovare
Mi ritrovo perfettamente d’accordo……Mi sto’ innamorando!!
Condivido a pieno i consigli del nostro amico, ma c’è ancora una cosa da sapere, senza la quale nessuna di queste strategie può avere buon fine.
Bisogna avere la “consapevolezza” che non si può essere felici per sempre!
L’alternanza del nostro stato d’animo è fondamentale in tutte le dinamiche del nostro vivere quotidiano.
La mancata coscienza di questa elementare capacità introspettiva, può causare danni irreversibili e seppur tutto ci dovrebbe andare bene nelle finalità materiali della nostra esistenza, potrebbe facilmente innescarsi quel senso di malessere interiore che comunemente viene chiamato “noia”.
Scommetto 1 € che qui qualcuno ha letto The Secret: intendo scrivere un post un po’ fuori dal coro a riguardo.
Per quanto riguarda quanto detto da Ricky, come ho sottolineato ieri, penso sia importante saper godere dei piccoli piaceri della vita.
Allo stesso tempo non bisogna mai smettere di puntare ad obiettivi che ci portino ad uscire dalla nostra zona di comfort, che siano sfidanti per noi.
Oggi intorno a 12:00 pubblicherò un post su come vivere una vita fuori dall’ordinario secondo le regole di Tyler Durden (Fight Club).
Stay tuned…
Grazie ancora per la tua partecipazione LoSpagnolo, e complimenti per il tuo blog.
Non sono daccordo con LoSpagnolo per quanto riguarda l’esempio di aiutare qualcuno per sentirsi felici. Cioe’ che bisonga essere gia’ felici per poter fare spontaneamente il gesto. La cosa puo’ secondo me invece andare anche in senso contrario.
Sullo stesso concetto, un esempio: se sei in tensione, guardati allo specchio e prendi l’epressione che avresti se stessi tranquillo, distendi i muscoli facciali, rilassa le sopracciaglia etc. facendo questo automaticamente ti sentirai veramente rilassato.
Grazie per il suggerimento Maicol. Anthony Robbins direbbe:
;-)
aiutare qualcuno per sentirsi felici?? Non so…mi ritrovo abbastanza nel commento di Maicol. La mia esperienza mi ha fatto capire che solo toccando il fondo ho potuto trasformare le mie debolezze e angosce in risorse positive da offrire a chi ora sta vivendo le mie stesse paure. E vi assicuro che questa donazione è incondizionata e non sempre mi dà gioia perchè a volte, nell’atrio di una terapia intensiva neonatale, non sono in grado di trovare le risposte giuste. Torno a casa e penso di non aver ricevuto indietro nulla,anzi spesso porto con me l’immagine di disperazione ma sono sempre più certa che il poco tempo dedicato all’ascolto sia semplicemente un atto d’amore.Non per questo mi sento più felice…credo in cuor mio sia mia figlia Chiara a chiedermi da quando è nata di fare qualcosa per il dolore di altre mamme.
Ciao Rosi,
grazie per il commento: l’esperienza di cui mi parli ha connotazioni indubbiamente tragiche. Nell’articolo mi sono limitato a ricordare che semplici gesti di gentilezza nei confronti degli altri, spesso possono donarci momenti di felicità inaspettata.
Andrea.
Infatti Andrea sono pienamente daccordo con te,non si dà necessariamente per essere felici, questa felicità è tanto più bella se è inaspettata.
Non volevo inoltrarmi troppo sulla mia esperienza ma per me è il miglior esempio per esprimere il concetto di “dono” come offrire a qualcuno la tua forza, il tuo ascolto, la tua vicinanza fatta anche di silenzi…
Rosalba
Apprezzo molto le tue parole Rosi. Grazie.
Grazie per questo bellissimo blog Andrea… l’ho scoperto solo oggi ma dire mai!!!
Secondo me la ricerca della felcità deve puntare su tre obbiettivi fondamentali:
– vita lavorativa;
– vita affettiva;
– vita sociale.
Nessuno prescinde dall’altro, nel senso che non si completano, anzi si intersecano nel loro esprimermersi. Spesso però diamo più peso all’uno anzichè all’altro e ciò compromette “il nostro stare bene” in un tempo che ci vuole assolutamente al massimo in ogni aspetto. Da ciò nasce il nostro non stare bene al mondo. Il giusto sarebbe trovare l’equilibrio dei fattori ma sinceramente, a tutt oggi, mi rendo conto che è davvero difficile. Certo, provarci ogni giorno è d’obbligo e l’accontarsi per ogni traguardo raggiunto è positivo.
Mi dilungerei troppo.. avavnti così e ancora complimeti
Ciao Giandomenico,
benvenuto!
Mi piace molto la tua idea di equilibrio tra vita lavorativa, affettiva e sociale.
Anche io cerco di mantenere un costante equilibrio tra 5 componenti essenziali:
– mente
– corpo
– relazioni
– carriera
– finanze
Ma come hai giustamente sottolineato… non è facile! ;-)
Ciao Andrea,
Grazie per questo interessante blog.
Alessandro
Grazie a te Alessandro per aver lasciato un commento.
Andrea.
la cosa più stupida che ho fatto? confessare ciò di cui più mi vergognavo….mi si è ritorto contro, ci ho sofferto e poi…chi sa come, non me ne sono fatta più un cruccio…non è andata come doveva, ma …insomma, non so se mi ha fatto crescere…(alla mia età c’è poca speranza)….ma ecco….non mi ci arrovello più il cervello, questo si!
e se tutto pratticamente ti spaventa, che cosa devi fare e soppra tutto farlo in modo giusto.
mi spiego ,se la vita in generale ti rende un parsona talmente insensibile a tutto quello che ti succede ,e la conseguenza e`;terrore di svagliare ,cometere sempre gli stessi errori…..
Provi sempre a rialzarti ma nuovamente qualcuno cerca il modo di buttarti giu …e quando ti rialzi nuovamente il tuo io e´nuovamente cambiato ….piu´forte forse … ma piu´insensibile soppra tutto,,
Hai ragione … con il passare del tempo sto diventando un animale freddo e calcolatore. Quelle elencate tra i consigli sono solo regole che riguardano l’accettazione sociale, si tratta solamente di diventare esseri finti e manipolatori. E chi si ribella a queste convenzioni sociali si ritroverà, come me, ad essere una persona emarginata, giudicata, sola e sommersa dall’ansia di essere continuamente osservata e criticata. Buona fortuna …
Purtroppo è vero, l’ho fatto anch’io. Mi ha lasciato………..sob
Davvero interessante tutto quello che avete detto voglio provare tutti i vostri consigli:D un sincero sorriso a tutti
Grazie a te del commento.
Andrea.
sono una ragazza di 31 anni e dopo anni di depressione perchè penso che mi manca sempre qualcosa dalla vita:l’amore di un ragazzo e sono tra quelle che non hanno ancora scoperto quel piacere perchè sono talmente timida e timorosa che non mi avvicino nemmeno,non sto bene con gli altri perchè dialogando senza aver timore di essere derisa ,giudicata male.. non è facile da superare,o sapere che devi per forza contare su te stessa perchè sai che nessuno ti aiuterà,e ti senti il peso del mondo sulle spalle;che fai un lavoro precario e non sai se potrai permetterti una casa decente ecc ma con questo non bisogna abbattersi è la conquista di ogni giorno.Capire per CHI soffri e prenderne coscienza cosi superari le tue paure.
Secondo me, ragazzi, la felicità non dipende assolutamente da qualcosa di esterno, ma è data da qualcosa che si trova dentro di noi a prescindere da quello che ci circonda, anche perché noi siamo lo specchio del nostro ambiente e, se cambiamo noi, il nostro ambiente agisce di conseguenza. A volte la risposta non è positiva nonostante stiamo cambiando in meglio, ma questo è naturale: ciò è dato dal fatto che, visto che stiamo facendo progressi, ci saranno sicuramente degli ostacoli pronti ad intralciare il nostro cammino. La cosa importante è determinarsi ogni giorno, credere in se stessi e creare valore sempre e comunque. Questi sono i 3 punti fondamentali per essere felice.
… dare per essere felici …
oppure essere felici per poter dare?
=)
(Mi sto rileggendo un po’ di vecchi post, non fa mai male, anzi!)
Buona giornata,
Claire
Ho bisogno di ritrovare la felicità qualcuno mi può dare un consiglio?
Salve a tutti,
Purtroppo io credo che la felicità non fa proprio per me.
Non ho avuto nulla dalla vita se non l’amore incondizionato dei miei genitori.
Ad oggi ho quasi 30 anni e non ho un lavoro ne una ragazza.
Non ho più progetti per il futuro ne sogni nel cassetto.
Ultimamente mi ero anche innamorato ma si trattava di un amore impossibile infatti è durato poche settimane.
Insomma che altro aggiungere? Il mio vero e unico desiderio è che la mia vita non duri troppo a lungo perché sinceramente stare così non ha senso.
Nando, se pensi di trovare qualcuno che ti compatisca frignando come stai facendo in questo commento, hai sbagliato blog.
Tira fuori gli attributi e vattelo a prendere il tuo futuro.
Visto che citi Tyler Durden (Fight Club), ti consiglio un altro romanzo di Palahniuk, Soffocare, che e` correlato al tuo secondo gesto su come essere piu` felice…
Letto Marco,
grazie comunque del consiglio.
Alla prossima,
Andrea.
Bellissimo articolo. I post con il tag felicità sono fra i miei preferiti :)
La felicià è uno stato d’animo di durata limitatissima.
Mi pare, leggendo ciò che in tanti hanno scritto, che si tratti di trovare la serenità, che è un’altra cosa.
I punti indicati nel primo post, ma anche gli altri posts, quasi tutti, a mio parere, fanno riferimento alla serenità, non alla felicità,
Pongo una domanda: come restare sereni quando si è anziani e non puoi quasi più progettare, se non a breve scadenza, perchè sai che non potrai realizzare i tuoi progetti. Devi restringere il campo ed il pensiero che ti accompagna sempre è quello della fine.
Mi piacerebbe sentire il parere di altre persone su questo argomento.
Come mantenere la serenità mentre si invecchia?
Io ho 61 anni e ancora tanti progetti e desideri.
a 61 hai ancora tanti anni da vivere, puoi ancora fare proggetti, credo che il problema ci sia se hai vissuto male e quindi sei pieno di rimpianti, se invece hai vissuto bene sei soddisfatto della tua vita e stai bene.
Poi altra cosa, certe persone hanno paura della morte, non l’ACCETTANO e questo gli fa vivere male soprattutto gli ultimi anni.
Chi può dire di avere vissuto bene, sempre bene, intendo.
Impossibile non avere qualche dolore alle spalle, essere retrospettivi anche se non vorresti e ci presti attenzione.
La vita è ingorda, anche se non avessi alcun rimpianto, penso che la morte sia desiderabile quando non hai più la testa, non hai più l’autosufficienza, allora non ti rendi conto e forse vai via senza rimpianti.
Altro tema che mi appassiona, ma probabilmente non appassiona molti, possibile innamorarsi da anziani, tra anziani e non ???
Apparentemente, cara Grazia, la nostra testa e’ lo strumento piu potente che abbiamo. Tutto parte da li… Anche la nostra serenita’… Tu hai fatto del tuo meglio fino ad oggi, includendo tutti gli errori e le cose buone che hai commesso, i tuoi sorrisi e i tuoi pianti, cio che hai dato e cio che hai preso, tanto poco… Quello che e’ successo fin ora nella tua storia sei tu, anche le cose di cui meno vai fiera sono cose che dovresti cmq amare xche sono venute da te, se poi sono risultati errori, ti hanno fatto crescere. Le brutte esperienze esterne anche ti hanno reso la splendida persona che tu sei oggi… Perche non dovresti essere serena se capisci tutto cio? Buon proseguimento di vita cara, e sii felice di quella che sei, sii serena xche hai fatto sempre il tuo meglio in ogni situazione, anche se non pensi sia cosi… Cio che hai fatto e’ sempre stato il tuo meglio in quel momento.
Mimi
grazia, nessun anziano può dire di aver avuto una vita perfetta senza dolore e senza rimpianti ma questo non significa aver vissuto male. Guardandosi indietro avrà avuto dei momenti difficili, avrà sofferto ma avrà avuto anche dei momenti felici e alla fine il bilancio della sua intera vita potrà essere positivo e quindi in generale essere felice della propria vita.
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Riguardo la morte, non è una questione che a una certa età sia desiderabile o meno, il punto è che ci sono persone che proprio non accettano e non vogliono morire, terrorizzate, queste vivranno malissimo l’ultimo periodo della loro vita. Se invece una persona si rende conto e accetta nel suo profondo che è in questo mondo solo per un tempo limitato senza fare tante tragedie è meglio
Per essere felici non bisogna mai dare niente per scontato..
Credo che la felicità si possa raggiungere. Personalmente posso dirvi ciò che non mi rende felice.
Nella vita ci si pone in continuazione degli obiettivi e il fatto che alcuni di questi non si realizzino provocano uno stato di malessere e di infelicità. Credo che la cosa migliore sia quella di lasciar scivolar via gli obiettivi non raggiunti. Sicuramente il fallimento di quell’obiettivo costituirà un nesso causale per la realizzazione di un altro obiettivo, il quale non sarebbe potuto verificarsi se non ci fosse stato il fallimento del primo.
Pensare positivo anche quando le cose non vanno per il meglio credo che sia la cosa migliore.
Un saluto a tutti
Riccardo
Ciao Riccardo,
grazie del commento.
L’ho trovato molto interessante e veritiero. Anche io ho spesso riflettuto su ciò che non mi rende felice, ma poi ho sempre preferito tornarmi a concentrami su ciò che invece mi rende felice.
Più diamo spazio a ciò che vogliamo nella nostra vita e più lo vedremo comparire sempre più spesso.
A presto,
Andrea.
Molto spesso è la paura che non permette di vivere appieno la vita!
Ciao Tipo strano, ma sei uomo o donna?
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Kmq non vedo il mondo così nero come lo vedi tu. Da quello che scrivi sembra che tu stia soffrendo, che non ti senta accettata e dai la colpa alla società. E’ un discorso lungo … ma ti assicuro che ribellarsi alle convenzioni non porta per forza all’emarginazione.
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Mi ha colpito quando scrivi che ti senti osservata e criticata, in effetti vivere così è brutto, bisogna imparare a fregarsene di quello che pensano gli altri senza però andare ad isolarsi o diventare insensibili
Ciao Andrea, io volevo commentare a proposito delle paure. Ne ho tantissime ma non molte così “semplici da risolvere”… In primis la paura della morte, seguita da una paura terrificante di non provare più emozioni, paura degli sguardi altrui, paura dei cani liberi (forse questa è la più “semplice”) o la paura del futuro e dell’ignoto. Per affrontare questo genere di paure cosa bisognerebbe fare? Hai scritto qualche articolo al riguardo? Grazie :) Leggere i tuoi articoli mi sta aiutando tanto.
Paura della morte, e perchè?. Siamo stati grandi durante la vita, lo saremo anche dopo la morte.
Per quanto riguarda le altre paure, sommariamente parlando, credo che si possono attribuire alla grande voglia di vivere che hai dentro (tranne la paura dei cani sciolti).
P.S.: gli sguardi altri si possono ricondurre al giudizio che tu hai di te stessa. Devi sono accertarti un po’ di più.
Spero di esserti stata utile. Buona vita ✌.
Andare in bici mi rende felice!!!
Per essere felici basta poco. Non significa accontentarsi ma fare in modo di dedicarsi a ciò che ci nutre, che ci rafforza. Per me lo sono l’arte, la musica, gli amici. L’aiutare le persone donando loro un sorriso.
Il mondo è bello, nonostante tutto, la vita è colore :)
La felicità e la crescita personale a mio avviso hanno un rapporto molto delicato e ambivalente.
Il cercare di migliorarsi può indurre all’idea che così come siamo non andiamo bene e DOBBIAMO fare qualcosa per diventare migliori, in modo da essere amati dagli altri e da noi stessi, e/o in modo da raggiungere alcuni traguardi che ci daranno soddisfazione e felicità. Questa situazione è una condizione sufficiente per non essere mai felici e sereni.
Bisogna capire innanzitutto che il miglioramento è un DESIDERIO E NON UN OBBLIGO: quindi non DOBBIAMO migliorare, ma VOGLIAMO migliorare, il che mette tutto in una prospettiva diversa e dà una carica incredibile. Io non DEVO andare in palestra per essere in forma, io VOGLIO andare in palestra per essere in forma. Io non DEVO svegliarmi presto per sfruttare la mattina, io VOGLIO svegliarmi presto per sfruttare la mattina.
Inoltre è necessario comprendere che la perfezione non esiste, noi possiamo tendere a migliorarci ma non saremo mai perfetti, possiamo tendere a migliorarci ma ciò non vuol dire che come siamo adesso non andiamo bene. CIASCUNO E’ SE STESSO, e il miglioramento personale non significa reinventarsi o cambiare, ma tirar fuori la propria personalità ed esprimerla al massimo, togliendo ogni maschera.
Riguardo all’argomento “accettarsi” consiglio il video https://www.youtube.com/watch?v=wViDAJD3yqs, che potrà essere criticabile sotto certi aspetti ma può dare stimoli importanti.
Riguardo all’argomento “crescita personale”, beh, come fonti online non saprei citare di meglio che questo sito :)
Vorrei tanto essere felice ma faccio molta molta fatica… Ho mille paure, evito le relazioni con gli altri perche’ non mi sento all’altezza e ho aempre paura di fare brutte figure, mi sento ignorante e ogni volta che provo ad imparare qualcosa di nuovo non riesco a memorizzarlo… Non mi sento bella, ho mille insicurezze, Sono troppo critica su me stessa, ho piccoli difetti estetici che mi sembrano insormontabili, mi sento sempre osservata e giudicata, ho quasi 35 anni, e il rapporto col mio compagno sta andando a rotoli, sono molto pessimista e negativa e non so proprio come fare… Mi sento inutile in tutti i sensi :-( ecco mi sono sfogata… Il mio compagno dice che non sono felice perche’ non voglio essere felice…. Sicuramente è vero ma non so come uscirne!
Ciao Ariel81 , credimi nn sei l unica a sentirti cosi. .mi ci rispecchio molto in quello che hai scritto e tra l altro abbiamo anche la stessa età!
Anch io sono piena di insicurezze e sono abbastanza pessimista…e mi rendo conto che a differenza di un tempo,ora ho sempre più difficoltà a reagirè di fronte alle difficoltà.
La cosa che poi mi pesa maggiormente è che faccio molta fatica a socializzare e a coltivare amicizie..sarà che sono stata delusa in passato e di conseguenza sono diventata diffidente verso gli altri,chiudendomi a guscio.
Tra l altro anche il mio ragazzo comincia a nn sopportare più il mio continuo lamentarmi senza far nulla per migliorare le cose e la mia paura è che a lungo andare lui si stanchi e mi mandi a quel paese.
Vorrei tanto uscirne anch io !!!
Ciao a tutti ho visto che i commenti sono un po’ datati ma questo blog a sempre le parole giuste per tirarti su, in alcuni momenti mi è stato davvero utile e lo è ancora quando sono un po’ a terra.
La mia conclusione è che la felicità o serenità sono dentro di noi e ci saranno sempre quei giorni che ti senti a terra e quelli in cui ti senti su io li affronto sfruttando al massimo i momenti di alta e cercando di fare comunque anche quando sono a terra.
Leggendo un libro ho letto che il nostro cervello non è unidirezionale ma bidirezionale quindi quando sei a terra fai qualcosa che ti faccia ridere per forza, di caso obbligati a ridere e vedrai che tuo stato d’animo cambierà.
Un imbocca a lupo a tutti, credeteci credeteci credeteci.
Io ci credo e continuerò a crederci almeno finché respiro.
e tu sei felice?
Uno degli articoli più belli di Efficacemente.
Ciao Ande’!
Come anticipa il tuo titolo, le tre soluzioni che proponi sono “gesti immediati”, che effettivamente possono metterti in uno stato emotivo di maggiore contentezza.
Esiste però la possibilità di interpretare la felicità come qualcosa di più profondo, direi quasi “esistenziale”.
Tutta la branca della Psicologia Positiva di Seligman divide chiaramente la felicità in tre livelli: emozioni positive (ciò che ottieni se applichi ciò che hai scritto in questo articolo), coinvolgimento in ciò che si fa (tutto l’ambito del flow, presenza, deep work e focalizzazione, ambiti in cui sei un fenomeno! :) ) ed infine senso della vita (fare qualcosa che abbia un valore oltre se stessi).
Recentemente Seligman ha aggiunto anche altre due ambiti che influenzano la felicità: la soddisfazione per ciò che si fa e le relazioni positive.
Il limite di affidarsi solo alle emozioni positive è che per il principio di adattamento che ci caratterizza, rischiamo di dover alzare sempre di più l’articella, finendo per diventare schiavi della rincorsa al “sempre più emozionante”.
Essere pienamente coinvolti in ciò che si fa è già un passaggio oltre. Ma se non hai una direzione che ami (il “senso”) rischi di risvegliarti dopo anni chiedendoti a cosa è servito tutto lo sforzo e verso dove stai andando.
Condivido pienamente la visione di Seligman: serve un “meaning” forte, o un “perché” per dirlo “anna Sinek”.
Il senso ti motiva anche a superare emozioni negative, ostacoli e demotivazione.
Se poi riesci a costellarti di relazioni profonde e belle, ad ottenere piccoli-grandi soddisfazioni professionali, a lasciarti coinvolgere nella vita che conduci, ed infine a modellare le tue emozioni, decidendo istante per istante a quale emozione lasciare spazio, allora sì, secondo me, sei sulla strada giusta per essere felice.
E’ sempre un piacere leggerti!
A presto
Scusa se dico una. Una persona non si può sentire felice così
Non scusarti Luca, semplicemente prova e poi sarò felice di riparlarne.
Ciao Andrea, ho acquistato il tuo manuale sm2, fenomenale, e ho letto questo articolo perché sto facendo i “compiti per casa” (leggere articoli con spreader per allenarsi al meglio!) :P
Ma è andata a finire che l’ho trovato davvero molto interessante, e non un semplice allenamento.
Io non riesco a capire una cosa: a che tipo di paure si riferisce l’articolo? Molto spesso in realtà le paure vanno rispettate, perché conservano la nostra vita. Per esempio, se io dicessi che ho paura della violenza, in che modo potrei vincerla “spezzettandola” in piccoli mattoncini da scavalcare?
La mia domanda non è una provocazione, ma sinceramente curiosa e fatta con la speranza di un chiarimento.
Ciao Francy,
assolutamente! Le paura nascono per salvarci la vita, il problema è che oggi molte delle nostre paure non hanno più un ruolo nella nostra evoluzione, ma semplicemente ci bloccano.
C’è chi ha paura di stare in pubblico, chi ha paura di viaggiare, chi ha paura di parlare davanti agli altri, etc.
Geniale! Ora capisco!