5 consigli pratici per ritrovare l’autostima e la fiducia in te stesso.
“La fiducia in se stessi è il risultato di una situazione rischiosa superata brillantemente.”
Jack Gibb.
Ecco… lo sapevo, adesso anche il Blog EfficaceMente si mette a parlare di autostima. Magari mi vuole vendere anche un corso da 3.000 €, un dvd in cui il formatore gesticola in maniera imbarazzante e 7-8 e-book su come allacciarmi le scarpe!
Non preoccuparti, nulla di tutto ciò. In questo articolo voglio parlarti di 5 modi pratici per ritrovare la fiducia in te stesso, aumentare la tua autostima e… imparare ad allacciarti le scarpe! ;-)
1. Completa un’attività
Il primo ingrediente per ritrovare la fiducia in noi stessi è l’azione. Definisci un obiettivo e compi le azioni necessarie per raggiungerlo. Ecco alcuni consigli pratici per ritrovare la tua autostima attraverso l’azione:
- Inizia con il piede giusto. Quando dai alle tue giornate il giusto ritmo, completare le tue attività e raggiungere i tuoi piccoli obiettivi quotidiani ti sembreranno giochi da ragazzi. Più accrescerai queste giornate e più accrescerai la tua autostima.
- Concentrati sul presente. Puoi rimpiangere il passato e farti spaventare dal futuro, oppure… puoi agire nel momento presente e riprendere in mano il timone della tua vita.
- Smettila di procrastinare. Rimandare i nostri impegni è come continuare ad infrangere le promesse che facciamo a noi stessi. Cosa succede quando non mantieni una promessa? Gli altri non si fidano più di te. Smettila di procrastinare per ritrovare la fiducia in te stesso.
2. Affronta una paura
La paura è un’insegnante preziosa. Non c’è modo più efficace di educare la nostra autostima dell’affrontare una nostra paura.
Cambia atteggiamento nei confronti delle tue paure: non vedere le tue paure come limiti, piuttosto considerale delle occasioni. Ogni paura che affronti è un’occasione per diventare una versione migliore di te stesso.
Ogni volta che affronti e sconfiggi una tua paura, allarghi il recinto in cui le tue paure ti hanno confinato. Sii grato alle tue paure: sono li per renderti migliore.
3. Preparati
Autostima e preparazione sono direttamente proporzionali. Maggiore è la tua preparazione, maggiore è la fiducia nelle tue capacità.
Prova a ripensare ad un’attività che hai imparato negli ultimi anni (suonare uno strumento, utilizzare un software, praticare uno sport, etc.): come ti sentivi le prime volte che hai affrontato questa attività? Il termine imbranato è corretto? ;-) Prova ad immaginare come ti senti adesso. Probabilmente hai preso confidenza con questa attività, quello che riuscivi a fare con difficoltà ora è diventato un riflesso incondizionato.
Se la tua scarsa autostima è legata alla scarsa preparazione… indovina cosa devi fare?! Preparati.
Tendiamo ad ammirare ed accorgerci solo delle grandi performance del nostro calciatore o cantante preferito, ma il talento non è sufficiente a giustificare questi risultati: quello che conta è l’allenamento quotidiano.
4. Fallisci più spesso
Ci illudiamo di poterci rifugiare nel nostro piccolo universo fatto di persone che ci conoscono e azioni che conosciamo, un piccolo universo in cui il vocabolo fallimento è bandito. Ma paradossalmente è proprio il fallimento che può aprirci le porte del successo è quindi accrescere la nostra autostima.
Impara a fallire più spesso, impara a prenderti rischi calcolati, impara a sentirti a tuo agio nelle condizioni che ti mettono a disagio.
Ah… quasi dimenticavo, voglio confidarti un piccolo segreto: a dispetto di quello che dice la Vodafone, il mondo non è tutto intorno a te. Gli altri non sono poi così interessati a quello che fai, hanno le loro vite, i loro problemi e le loro preoccupazioni. Questo significa che gli altri non sono li per controllare ogni istante se stai facendo qualcosa di sbagliato o hai fatto un errore. Concediti il lusso di fallire più spesso… per avere successo.
5. Conosci te stesso
Gli antichi greci utilizzavano l’espressione gnōthi seautón: conosci te stesso. In fondo, avere maggiore autostima significa proprio avere maggiore consapevolezza di sé.
Impari a conoscere te stesso quando definisci un piccolo obiettivo e lo raggiungi con successo.
Impari a conoscere te stesso quando affronti e superi una tua paura.
Impari a conoscere te stesso quando ti prepari e diventi consapevole di ciò che sei in grado di fare.
Impari a conoscere te stesso quando fallisci, sbagli, cadi… ma continui a risollevarti.
Quando impari a conoscerti e a conoscere cosa vuoi dalla vita, l’autostima sarà l’ultima delle cose di cui avrai bisogno.
Per concludere, come promesso, ecco un video per imparare ad allacciarsi le scarpe in meno di 1 secondo XD
Se invece te la cavi abbastanza bene con le scarpe, ma l’autostima è ancora un problema, il mio consiglio è di prendere il problema di petto. Non hai idea da dove partire? I consigli di questo articolo sono la base ottimale, se invece senti l’esigenza di un percorso guidato più strutturato, ti consiglio la mia nuova guida APP – Autostima Passo Passo.
A presto. Andrea.
Foto di Wagner Machado Carlos Lemes
beh! giusto! per avere una buona autostima ed avere successo… allaccirsi le scerpe in modo corretto è fondamentale! :D
Ahahah… d’accordissimo.
Andrea.
“Cambia atteggiamento nei confronti delle tue paure: non vedere le tue paure come limiti, piuttosto considerale delle occasioni. Ogni paura che affronti è un’occasione per diventare una versione migliore di te stesso.
Ogni volta che affronti e sconfiggi una tua paura, allarghi il recinto in cui le tue paure ti hanno confinato. Sii grato alle tue paure: sono li per renderti migliore.”
Ciao, queste qui sopra..sono parole tue ? :) Mi sono permesso di condividerle sul mio profilo di facebook :)
Ciao Carlo,
benvenuto.
No, le parole non sono mie. Io mi sono limitato a pensarle e a scriverle.
Ma spero che queste parole diventino di tutti quelli che le leggeranno, magari anche sul tuo profilo! ;-)
Buona serata.
Andrea.
oh cielo…risposta: “Io mi sono limitato a pensarle e a scriverle”
Andrea..non ti seguo..se non sono tue di chi sono? :) volevo sapere quello :)
vorrei solo dire che si è infelice perchè non puoi cambiare la tua vita quando hai una figlia disabile e ti devi occupare anche se lo fai con amore ma non avendo un affetto perchè purtroppo quando sanno che ho una figlia disabile scappano, prima avevo un lavoro con il mio ex adesso alla mia tenera età di 54 anni chi ti prende e poi mi vorrei attrezzare per i miracoli ma non ci sono riuscita io sono molto solare ma senza soldi e senza macchina vorrei vedere.
Cerca di vedere il tutto partendo da un punto di vista che escluda il “bisogno” (bisogno di avere un sostegno affettivo ed economico) ed affronta la situazione con l’atteggiamento di chi affronta una sfida (soprattutto evolutiva) che alla fine se affrontata con il giusto piglio si concluderà per il meglio.
Fede, pazienza e gratitudine (per quello che hai già) ti aiuteranno ad uscire da una situazione che ora, con le zavorre emozionali che hai (comprensibili ma del tutto inutili per uscirne), ti sembra senza via d’uscita.
Gli attuali momenti d’oscurità ti aiuteranno domani ad accendere la luce. Tanti auguri.
Perdonami Carlo ho fatto un gioco di parole. Naturalmente le parole che hai citato sono mie e mi fa molto piacere che tu le abbia condivise.
Andrea.
Rita mi permetto di riportare questo estratto, che penso sia di Gallwey, utile sempre ma in special modo in momenti di “crisi”.
“Cambia le tue abitudini, perseverare nel pensiero e nell’azione che ti ha portato al disagio va affrontato, modificato, sviluppato, ma soprattutto consapevolizzato! Se non sai come sei arrivato a questo punto tenderai a ripetere gli stessi errori.
Sviluppa creatività, magari investendo su te stesso. Allena la mente a trovare soluzioni diverse agli stessi problemi. Questi sono atteggiamenti che puoi gestire da subito, ad esempio rispolvera vecchi desideri, sviluppa nuovi modi di vivere il quotidiano, bastano piccole cose per iniziare. Abitua la tua mente a essere “multidimensionale” e le diverse dimensioni della vita saranno, come gli imprevisti, meno spaventose.
Usa il tuo coraggio, osa. Pensa che la fatica iniziale è lo stesso respiro che hai dato alla nascita. Il bimbo piange quando nasce, ma inizia a vivere.
Non perdere di vista i tuoi obiettivi, e se fatichi a risintonizzarti su te stesso, non avere paura di farti aiutare. Anche questo è coraggio.”
Finalmente ho trovato un blog che tratta l’argomento in maniera interessante e non scontata!!! Complimenti veramente!
…e se permetti un OT complimenti anche ad ilarialab per il suo che mi è stato utile in più occasioni!
Saluti
Claudio
Ciao Claudio,
ti ringrazio molto per il commento: uno degli obiettivi del Blog EfficaceMente è proprio quello di presentare la crescita personale con un nuovo punto di vista.
Per quanto riguarda ilarialab, mi sono limitato a mettere un link scherzoso, ma indubbiamente il suo blog offre numerose risorse utili.
Andrea.
“Procrastinare”, ora conosco questo termine. Grazie Andrea :-)
Ciao Pino,
benvenuto.
Ahahah… non pensavo fosse un termine così… desueto… ehm.. poco utilizzato!
Andrea.
Semplicemente strepitoso… questo blog supera ogni giorno se stesso … copio alcune frasi da un libretto che mi è capitato tra le mani giorni fà… ….decisivo è accettarsi con tutto ciò che sta dentro di noi, non solo con i nostri punti forti, ma anche con le nostre debolezze. Per l’autore… ha un sano senso di autostima solo chi si …PERMETTE ..anche di essere debole … chi sa guardare con umorismo alle sue debolezze …se si è capaci di riconciliarsi con la propia storia, allora si scopre che tutto ha un senso: ci rendono capaci di vivere in maniera diversa , più sensibile, più intensa, più riconoscente e aperta… le ferite nel momento in cui ci riconciliamo con esse, divengono fonte di benedizione per noi e gli altri….
Grazie di cuore e complimenti per l’ottimo lavoro che svolgi sempre con tanto entusiasmo un abbraccio a te e ai tuoi “ospiti” Anto
Ciao Antonella,
benvenuta.
Grazie per i complimenti e per aver condiviso queste parole!
Buona serata,
Andrea.
In questo mese ho deciso di studiare per un quarto d’ora il polacco alle 5.30 del mattino per almeno un quarto d’ora. Ho appena finito, posso dire che la mia giornata sia partita con il piede giusto. ;-)
Ciao Andrea
Ciao Pasquale,
apprezzo molto la tua determinazione!
Powodzenia!
Ciao a tutti.
Scusate però voi parlate come se superare una paura fosse facile però cosi non è,soprattutto se non sai come fare::
Eh si, è proprioi cosi!!!
=/
Ciao Mia,
concordo con te sul fatto che superare una paura non sia semplice.
Al contrario sono altrettanto certo che il modo per superare una paura sia semplice: non servono tecniche complicate o astruse è sufficiente affrontare quella paura, prima a piccole dosi e poi con sempre maggiore spavalderia.
In fondo la paura è come un virus ed il miglior vaccino è proprio una piccola quantità dell'”agente infettante”.
Andrea.
Che bello scambio!
Di mio ho realizzato che ci sono modi ancora più rapidi per smettere di avere paura. In fin dei conti basta trovare il modo di smettere di concentrarsi su di sè. Se vogliamo dire le cose come stanno, siamo in genere troppo rivolti a noi stessi e alla nostra vita, dentro un mondo interno fatto perlopiù di fantasmi inconsistenti. La paura esiste solo dentro, siamo noi a crearla, a custodirla e a coltivarla.
Bisognerebbe che chi vive nella paura fosse talmente fortunato da trovarsi in una situazione di pericolo immane, da lui dipendesse la vita delle persone che ama, ed essere spinto a manifestare il suo coraggio, che raramente viene richiamato nelle vite che viviamo. La paura, tolta l’attenzione e l’importanza spropositata che siamo soliti fornirle, può sparire in un istante, ed a quel punto possiamo renderle molto difficile tornare a trovarci.
Silvia
Grazie Silvia,
un commento straordinario.
Mi sono ripromesso più volte di scrivere un articolo su questo passeggero oscuro che a volte ci portiamo dentro e che prende il nome di paura.
Ho preso appunti dal tuo commento per arricchire il futuro articolo di spunti.
Andrea.
e se ogni giorno ti senti assalita da questa maledetta paura di sbagliare e nn riesci a sconfiggerla? se hai sempre paura che ogni cosa che dici possa essere trasformata da gli altri in qualcosa di negativo? e su tutto quello che dici gli altri hanno sempre da ritrattare ?? o ti senti inferiore a gli altri? o provi invidia per una persona stupida ? non so come faccio a combatterla e ad avere piu fiducia in me ??
complimenti x il blog..bellissimo..mai come ora mi ritrovo con l’autostima sotto i piedi e penso che mi servono più di 5 “aiuti” x uscirne fuori..delusa,ingannata,innamorata e soprattutto debole come non mai..in questi casi dove si trova l’autostima?ho solo un senso di vuoto dentro di me….
scusate x lo sfogo….
donna 35
Ciao donna,
beh la si trova dove è sempre stata: dentro di noi.
Anche se alcuni titoli pretenziosi di questo blog potrebbero farti pensare il contrario, non ho tutte le risposte ;-) Ma penso che sia un peccato lasciare che qualcuno o qualcosa decida come dobbiamo sentirci. Esiste una spazio infinitesimale tra l’accadimento di un evento e la nostra reazione: ci hanno da sempre insegnato che le due cose (causa ed effetto) sono indissolubilmente legate, eppure in quello spazio infinitesimale si nasconde il nostro potere più grande; il potere di dire “basta”, il potere di alzarsi una mattina e decidere di cambiare vita, il potere di prendere il controllo delle nostre reazioni ed emozioni. Io per primo, pur essendo consapevole di questa piccola grande verità, ho difficoltà ad applicarla ogni giorno, chissà che tu non sia più brava! ;-)
Ps. come direbbe Yoda: sfogarti o non sfogarti, non esiste scusarti ;-)
come faccio a preparare la mia autostima?
E se la mancanza di autostima deriva dal fatto ch non riusciamo ad accetare il nostro aspetto fisico? perchè magari ci hanno preso in giro da piccoli, o i nostri genitori mettevano in evidenza continuamente i nostri difetti….
Giusto, se l’autostima carente è causata proprio dall aspetto esteriore?
Cioè: so che potrei fare molto, ma sta benedetta insicurezza (causata da ciò) mi frena e mi autosminuisco, quasi per difendermi da un pseudo fallimento!
ciao
posso chiederti se hai studiato psicologia?
Certo, puoi chiedermelo.
:-)
Hai studiato psicologia?O meglio, sei laureato in psicologia?
No Linda, sono laureato in Ingegneria :-)
ciao andre:) innanzitutto ti devo ringraziare perché nei momenti difficili e di scarsa motivazione leggere qualche tuo articolo mi da ,molte volte, l’ispirazione per affrontare la giornata successiva:).In questo articolo mi ha colpito questa frase: I “Puoi rimpiangere il passato e farti spaventare dal futuro”; essendo io molto nostalgico e pensando anche molto ai miei anni avvenire(io sono un giovane ragazzo ma nn ti dico l’eta), volevo chiiederti se potevi scrivere un’articolo riguardo a concentrarsi sul presente e smetterla di pensare a passato, futuro o altre distrazioni che non c’entrano in quel momento.
Grazie e continua ad ispirarmi:)
Caro Andrea, hai una laurea in ingenieria. Sono sicura che tu abbia letto diversi testi di psicologia e bla´bla´. Ma purtroppo emerge quello che e´una forma di conoscenza “cristallizzata”, che si esprime come mancanza di flessibilita´. Infatti solo un laureato in psicologia e in filosofia puo´avere una conoscenza fatta di flessibilita. Amettiamo che tu abbia una laurea in ingenieria civile, e io mi metta a discorrere sulle nuove tecniche di costruzione del ponte di “Pinko pallino”, con un articolo dal titolo:” Corso pratico di progettazione del ponte di “Pinko Pallino” scritto da una laureata di psicologia, la cosa fa sorridere :). Ma torniamo a te, un esempio della conoscenza cristallizzaza che hai messo su emerge gia´dal titolo del tuo articolo “Autostima: corso pratico in 5 lezioni”. In tale articolo che tu definisci come “corso” tu prometti il cambiamento. Immaginiamo Gaia che riversa in una condizione di “carenza assoluta di autostima che dura da 20 anni, e come spesso capita, (dal momento che avere dell´autostima e´fondamentale); Gaia inizia a nutrire la sua autostima rivolgendosi all´esterno,´cosi finendo tristemente in balia dell´esterno e del fato. Cosi´Gaia “centrata sull´esterno” ma in fondo a se “a disagio” per via della mancanza di autostima sostenuta autonomamente e di controllo di se stessa, legge l´articolo di Andrea ” Autostima: corso pratico in 5 lezioni”. Gaia legge con entusiasmo sto articolo,(lo stesso entuasiasmo che ha Francesca che da anni rimanda la dieta del lunedi, con il suo “ottimisco irrealistico) ma cio´che non sappiamo di Gaia e che lei di articoli come questi ne ha letto migliaia ma nulla e´cambiato in lei. Gli articoli che scrivi e i corsi e corsetti che proponi in realta sono “utili” solo a chi ha gia´avviato in cambiamento,( e in tal senso costituiscono una ciliegina sulla torta, ma la torta e´gia stata messa su;)) in caso contrario rischiano di essere dannosi, perche´alimentano un autostima “centrata all´esterno”. Questo perche´tu dici cosa fare, proponi contenuti, invece il modo migliore sarebbe quello di proporre dei “modus operandi”. Tu hai una formazione in ingeneria e cio´ha in qulache modo strutturato la tua mente in quel modo e l´imporonta si nota. Un consiglio e di attenerti al tuo settore che e´l´ingegneria e la psicologia lasciala agli esperti del settore; Poi puoi scrivere quanti articoli vuoi, ma non porti come “esperto”, in posizione “up”, apri una discussione ma poni la tua “opinione” perche´di questi si tratta allo stesso livello degli altri.
Distinti Saluti
Silvia
Ciao Simona,
grazie del commento: a me piace parlare delle mie esperienze di crescita personale e condividerle con chi, come me, ha la passione per il miglioramento personale. Su questo, senza offesa, ma non credo di doverti chiedere il permesso o di doverlo chiedere ad uno psicologo. Ho sempre sottolineato la differenza tra crescita personale e psicoterapia (lasciamo da parte la psicologia, la cui definizione è più elastica): la psicoterapia ti aiuta a superare un disagio mentale, la crescita personale invece ti aiuta a raggiungere un atteggiamento mentale vincente. La distinzione per me è netta. Purtroppo alcuni psicoterapeuti (pochi per fortuna), per ampliare il proprio bacino di pazienti, tendono a classificare come disagio mentale, stati mentali del tutto naturali: è così che la tristezza diventa depressione, il nervosismo, ansia etc. Stesso discorso vale per alcuni (para)guru che pensano di poter aiutare tutti con le loro formulette magiche.
Leggendo attentamente il tuo commento ho notato con piacere che anche tu hai fatto una distinzione netta parlando di chi può trarre benefici dalle strategie di crescita personale e chi no. Concordo appieno e, coerentemente, a chi si è rivolto a me per risolvere un disagio mentale ho sempre consigliato di parlare con uno psicoterapeuta.
Attenzione però a non fare la pipì fuori dal vaso: se chi parla di crescita personale non dovrebbe mai arrogarsi competenze che non ha, chi ha studiato psicologia non dovrebbe pensare di avere l’esclusiva per parlare di come affrontare le sfide della vita.
Mi permetto poi un’osservazione: in questi anni ho avuto la possibilità di confrontarmi con psicologi e psicoterapeuti con decine di anni di esperienza alle spalle. In tutti questi casi sono stato sorpreso dalla loro umiltà e dal loro interesse ed apertura nei confronti delle tematiche non strettamente cliniche e maggiormente legate alla crescita personale. Al contrario, con questo tuo commento, sei la seconda persona in 5 anni che vorrebbe insegnarmi cosa posso o non posso dire. Anche in quel caso si trattava di una laureanda/neolaureata in psicologia. Credo che l’umiltà e l’esperienza vada oltre qualsiasi titolo o facoltà.
Ps. Ingegneria: questo è il termine corretto. Tu lo hai riportato 4 volte, definendolo per 3 volte: ingenieria, ingenieria, ingeneria. Uno psicologo direbbe che hai un conflitto irrisolto con questa facoltà… (si scherza naturalmente ;-)
Se mi è permesso: io direi che certe questioni possono facilmente essere ricondotte nell’ambito di dinamiche esistenziali che tengano conto anche di una possibile interpretazione “spirituale” (senza scivolare però in misticheggianti cazzeggi da guru della mutua).
Una visione più allargata a mio avviso consentirebbe di approfondire certe tematiche andando oltre l’approccio “Più fighi in 10 mosse”: ma non penso che questo sia, almeno attualmente, il blog giusto per questo genere di approfondimento.
Non posso che essere d’accordo con te Andrea.
Ho vari colleghi e anch’io sono Psicoterapeuta quindi non vedo nulla di male nel tuo articolo. E’ chiaro che chi soffre di malattie mentali o ha una sofferenza molto grande non riuscirà ad avere benefici da un articolo del genere (come ho già sottolineato sopra).
Purtroppo a volte ci sono colleghi che si sentono superiori e probabilmente non hanno risolto ancora problematiche personali narcisistiche. E ce ne sono molti.
Anch’io ho un blog e cerco di fare giusta informazione psicologica proprio perchè ce n’è tanto bisogno. Stavo proprio pensando di scriverne uno sull’autostima, proprio per andare a completare ciò che è scritto qui da una visione più “psicoterapeutica”. Se ti fa piacere possiamo anche linkarlo per un approfondimento.
PS sono l’unico ad aver notato che la signorina Psicologa si è data il nome “SIMONA” e poi si è firmata “SILVIA” :D
Fantastico Andrea! Noto anch’io una grande saccenteria (o saccenza) da parte di neo laureati o laureandi in psicologia. Io stessa ho avuto un’amica per tanti anni. Gentile, educata, rispettosa. Finché non si è laureata in psicologia. Di colpo, dovevo chiederle pure come si faceva ad andare in bagno. Trovo fastidioso, se non inaccettabile, un atteggiamento del genere che prevede che, solo chi ha studiato la teoria (cristallizzata, appunto) ha più valore di chi ha vissuto, nella pratica, le sue sfide quotidiane.
Detto questo, sono da anni interessata al mondo della crescita personale. Sono anche stata in cura da uno psicologo per 3 anni che, certamente, mi ha dato delle basi (ma mi ha anche rovesciato addosso delle sue visioni personali, facendo alcuni danni). Credo di aver imparato moltissimo anche dai libri, dai corsi come i tuoi (ma quali corsetti?) e soprattutto da me stessa, ciò di cui avevo bisogno. Detesto anch’io i para guru (e gli arroganti sotuttoiotustaizitto), credo ormai che sia chiaro che il Maestro vero è dentro di noi, e quelli come te (e mi permetto di dire “Come me”), ne siano la testimonianza inequivocabile.
Grande Andrea, con grande stima e gratitudine, un grosso in bocca al lupo per le tue belle attività (alla faccia di chi si crede superiore).
Paola
Ciao Paola, grazie di questo commento :)
“Infatti solo un laureato in psicologia e in filosofia puo´avere una conoscenza fatta di flessibilita”
…Questa sì mi sembra un’ottima definizione di flessibilità!
Laureati in “ingeneria”, economia, lettere, o medicina… lasciate stare!
Mannaggia, a saperlo non avrei preso una laurea in architettura :)
Saluti,
Laura.
Articolo molto interessante anche se spesso i problemi di autostima vanno compresi tenendo conto della storia della persona e del suo vissuto all’interno delle prime relazioni genitoriali. Sicuramente il concetto di autostima dipende da ciò che facciamo ma anche da tutta un’altra serie di elementi che hanno basi molto più antiche