Vuoi conquistare il mondo? Vuoi realizzare i tuoi obiettivi più ambiziosi? Vuoi raggiungere il successo personale? Allora devi rispettare queste semplici regole (ho detto semplici, non facili).
“Quello che facciamo tutte le sere, Mignolo, tentare di conquistare il mondo!”
Il Prof.
La settimana scorsa abbiamo parlato delle 10 abitudini vincenti per diventare ricchi. Ora basta! Ritengo che questa ossessione per il successo e la ricchezza sia sbagliata e controproducente! Per questo motivo, nell’articolo di oggi vorrei fare un bagno di umiltà e condividere con te alcuni consigli pratici per… conquistare il mondo! Scherzi a parte, non posso garantirti che quanto leggerai nei prossimi minuti ti assicurerà il dominio globale, ma di una cosa puoi essere certo: applica questi semplici consigli e raggiungerai il tuo successo personale.
‘Mazza André, ‘na promessa da gnente?!
Prima di vedere come conquistare il mondo (o più semplicemente realizzare i tuoi obiettivi), vorrei farti una breve premessa e parlarti di un fenomeno della fisica quantistica noto come salto quantico. A fine post capirai il perché di questa (apparente) digressione e, come per magia, tutti i pezzi del puzzle andranno al loro posto…
Il salto quantico
Sai cos’è un salto quantico? In meccanica quantistica, il salto quantico (anche noto come quantum leap) è il passaggio immediato e discontinuo di un sistema da uno stato all’altro. Tanto per farti un esempio: quando all’interno di un atomo un elettrone passa da un livello di energia ad un altro, effettua un salto quantico.
Questo comportamento discontinuo e repentino non si riscontra solo nella fisica atomica, ma caratterizza anche molti altri fenomeni naturali: pensa all’energia sprigionata in pochi minuti da un terremoto, o all’eruzione esplosiva di un vulcano che è stato inattivo per secoli. Mettendo da parte gli eventi catastrofici, pensa ad un fiore che cresce lentamente per settimane e poi sboccia in poche ore o a quella singola cellula che duplicandosi dà vita in appena 9 mesi ad un bambino. Tutti questi fenomeni hanno in comune un aspetto: per lungo tempo sembra non accadere nulla e poi all’improvviso tutto cambia.
Salti quantici e successo personale
In Inglese, l’espressione quantum leap è spesso utilizzata anche in senso figurativo per indicare un successo immediato e repentino: il nerd che diventa milionario vendendo la sua start-up a qualche colosso tecnologico; la cantante che grazie ad un singolo di successo vende milioni di copie del suo album; il calciatore rivelazione che riesce a fare una stagione formidabile.
Rimaniamo sempre sorpresi ed affascinati da questi “salti quantici” personali, da questi fenomeni che sembrano essere nati dalla sera alla mattina. Per non sentirci troppo inadeguati proviamo a liquidarli con una semplice espressione: “botte di cu…“. Eppure ci rimane il sospetto che queste persone abbiano scoperto il segreto del successo, quel segreto che cerchiamo con affanno da anni, ma che inevitabilmente sembra sfuggirci. Cosa sanno questi signori che noi non sappiamo?
Il segreto svelato: la Curva del Successo
Tutti quei salti quantici e quei fenomeni che in natura avvengono in modo repentino e discontinuo hanno in realtà una spiegazione ben precisa. Durante il (lungo) periodo in cui nulla di rilevante sembra accadere, l’energia continua ad accumularsi in modo costante, giorno dopo giorno, ed una volta raggiunto il punto critico, questa energia esplode, dando vita a quei fenomeni eclatanti che sono sotto gli occhi di tutti.
Stesso discorso vale per il successo personale.
Dietro ogni grande conquista si celano anni di studi, allenamenti e fallimenti. Se prese singolarmente, queste semplici azioni quotidiane appaiono insignificanti, ma la loro “energia” cumulata nel corso del tempo permette di raggiungere quel famoso punto critico (questo concetto è descritto egregiamente nel libro “Il punto critico” di Malcolm Gladwell). Da questo momento in poi tutto cambia e, come per magia, gli sforzi di anni vengono ripagati in pochi giorni. Da bravo Ing. Dott. Test. di Caz. provo a spiegarti questo concetto con un grafico, la Curva del Successo:
Molti di noi si aspettano che il successo sia lineare: ad ogni piccolo sforzo DEVE corrispondere un risultato immediato, tangibile e possibilmente superiore alle nostre aspettative. Non è così. La Curva del Successo è terribilmente noiosa per un luuuuungo periodo di tempo: nonostante i nostri continui sforzi, nulla sembra accadere di realmente importante. Anzi. A ben vedere, i risultati che otteniamo appaiono del tutto casuali: ci sono volte in cui ci impegniamo e le cose vanno per il verso giusto, altre volte invece, possiamo studiare/lavorare giorno e notte ma le cose non vanno.
Ci convinciamo che sia stata colpa della sfiga (dimenticando che la sfiga non esiste) ed iniziamo a mettere in dubbio il nostro impegno: “ma ne vale davvero la pena?“, “che senso ha darsi da fare se poi i risultati non arrivano?“, “per quanto tempo ancora dovrò fare sacrifici senza vedere l’ombra di un successo?“. E così, senza accorgercene, ci ritroviamo a mollare, magari a pochi centimetri da quell’agognato punto critico.
Furbi come le volpi del deserto, invece di provare una nuova strada per raggiungere lo stesso obiettivo, torniamo a percorrere la stessa strada fallimentare per raggiungere un nuovo obiettivo. Ripartiamo da zero, arriviamo a pochi centimetri dal punto critico e rinunciamo nuovamente, bloccati in questo circolo vizioso fatto di tentativi a vuoto.
“Invece di provare una nuova strada per raggiungere lo stesso obiettivo, torniamo a percorrere la stessa strada fallimentare per raggiungere un nuovo obiettivo.”
Non sei stufo di tutti questi obiettivi lasciati a metà? Non vorresti, almeno per una volta nella tua vita, raggiungere questo benedetto punto critico? Qual è il segreto?
Sì André, fico tutto sto preambolo sulla meccanica quantistica, la Curva del Successo e cazzi e mazzi vari, ma… nella pratica: cosa devo fare per conquistare il mondo, o semplicemente per realizzare i miei obiettivi personali?
Come conquistare il mondo (un centimetro alla volta)
Scordati di quanto è successo ieri. Smettila di farti pippe mentali su domani. Conta soltanto quello che farai oggi. Se vuoi conquistare il mondo, se vuoi realizzare i tuoi obiettivi più ambiziosi e raggiungere il tuo successo personale, tutto ciò che conta sono le scelte e le azioni che compi ogni giorno:
- Presentati. Che si tratti di andare a lezione all’università, di andare dal cliente o di andare in palestra, la regola #1 è presentarsi e farlo ogni maledetto giorno. Sei stanco, non te la senti, hai avuto una nottataccia? Fregatene! Tu sei più forte di ciò che ti accade: presentati.
“l’80% del successo è presentarsi.”
Woody Allen.
- Concentrati sui progressi (non sui risultati). Uno dei capitoli di “Start! La guida anti-rimandite” che preferisco è intitolato “La trappola dei risultati“. Viviamo in una società-pulsante: basta pigiare un pulsante per avere subito un risultato o una pseudo-gratifica. C’è il pulsante delle macchinette automatiche, il pulsante del bancomat, il pulsante “mi piace” (guai a te se non lo clicchi per questo post! ;-) e chi più ne ha, più ne metta. Però il pulsante per il successo non esiste: realizzare i propri obiettivi è un processo fatto di impegno quotidiano e piccole scelte (giuste) cumulate una sull’altra. Queste scelte sono i progressi che facciamo ogni giorno. Smettila di ricercare la gratifica immediata e sforzati di fare ogni giorno un piccolo progresso verso il tuo sogno.
- Smettila di fissare il muro. La conosci la storiella del guidatore e del muro? Si dice che se un guidatore sta per andare a sbattere e continua a fissare il muro davanti a sé, inevitabilmente si schianterà; se invece sposta l’attenzione sulla strada, riuscirà a cavarsela. Nel dubbio è meglio andare piano, ma la storiella ha una morale interessante: se vuoi raggiungere un obiettivo, smettila di concentrarti su quello che non va nella tua vita e focalizza tutte le tue energie su ciò che vuoi ottenere. No pressure: male che va, ti schianti!
- Prenditi un impegno a lungo termine. Qual è stato l’ultimo obiettivo per cui ti sei impegnato costantemente per più di 3 mesi? Ricordo che quando ho creato EfficaceMente mi sono ripromesso di scrivere almeno 500 articoli prima di decretarne il successo o il fallimento. All’epoca scrivevo 2 articoli a settimana, quindi stiamo parlando di un impegno a 5 anni. Se vuoi davvero conquistare il mondo, se vuoi raggiungere vette inesplorate, non puoi fare i classici buoni propositi di inizio anno per poi mollare a metà gennaio. Lo vuoi davvero questo tuo sogno? Allora devi essere disposto ad impegnarti ogni giorno, ogni settimana, ogni mese per almeno 5 anni. A proposito, te la ricordi la regola delle 10.000 ore?
- Credici. Il successo somiglia spesso ad una scala a chiocciola: devi salire, gradino dopo gradino, senza esitazione, anche se non riesci a vedere il punto di arrivo. A volte dubiterai della scala e di te stesso, sarà in questi momenti che dovrai zittire quella vocina bastarda nella tua testa e continuare a mettere un piede davanti all’altro.
- Mantieni la promessa. Molti pensano al successo come ad un viaggio epico fatto di decisioni che cambiano la vita, incredibili coincidenze ed imprese memorabili. Sì, vivrai anche questi momenti, ma per il 99% del tempo avrai giornate monotone, fatte di scelte monotone, tra azioni monotone. Ma è in queste giornate tutte identiche le une alle altre che plasmerai il tuo destino. Ricordati allora questa semplice regola: fai ogni giorno quello che ti sei ripromesso di fare.
“Se riuscirai a conquistare te stesso, conquisterai il mondo.”
Mi auguro che questo articolo ti sia piaciuto. Prima di salutarti vorrei dedicarti un video, un video che i primi lettori di EfficaceMente conoscono bene, un video che riassume in 4′ e 31” l’importanza di lottare ogni giorno per i nostri sogni… un cm alla volta.
Allora? Ti sono venuti i brividi, eh? Che ne dici di iniziare a lottare per quei centimetri? Che ne dici di iniziare oggi stesso? Chissà… magari lungo il viaggio potresti davvero conquistare il mondo. Buona settimana.
Andrea Giuliodori.
Uno degli articoli più fighi che hai scritto Andrè.
Proprio qualche giorno fà ho sentito parlare del libro di Seth Godin, The Dip, che non ho letto ma che in poche parole ti spiega l’importanza di portare avanti i tuoi progetti per un tempo minimo in base all’ obiettivo.
Per esempio se hai come scopo quello di imparare l’inglese devi darti almeno 6 mesi (non so di preciso, ho messo a caso) di tempo prima di vedere qualche risultato.
Lo stesso vale per qualsiasi altra cosa.
Ora personalmente questo era un concetto che incosciamente sapevo ma che non ho mai applicato.
Ho iniziato diversi progetti senza mai “presentarmi” nel lungo periodo, vuoi per la diminuzione di motivazione, vuoi per vicessitudini varie.
Morale della favola ho appreso due cose dai miei fallimenti:
1) meglio avere 1-2 obiettivi alla volta.
2) se la tua passione iniziale è svanita o trovi il modo di riaccenderla o tanto vale farla finita il prima possibile.
Personalmente ti stimo molto soprattutto per il fatto che ormai sono diversi anni che ogni settimana pubblichi un articolo ed ogni settimana sono quì che lo leggo!
Ciao Leo,
grazie per i complimenti e per aver condiviso le tue esperienze :-)
Andrea.
Stamattina mi sono svegliata un’ora prima della sveglia, non volutamente, e mi sono messa a rimuginare nel letto sulle mie scelte. Ero piena di dubbi, terrorizzata dal futuro e demotivata perché il famoso pulsante del successo non l’avevo ancora trovato nonostante tutti gli sforzi fatti fin ora. Poi ho detto… Dai andiamo a vedere cos’ha scritto Andrea. Ed eccolo qui, in questo articolo hai superato te stesso e mi hai dato tutte le risposte di cui avevo bisogno. Ergo, basta lamentarsi, basta ricerca del successo immediato. Tutto quello che mi serve ce l’ho già ed è quasi tutto dentro di me. Ciao Andrea, grazie! Ora ti saluto che devo PRESENTARMI come si deve per la mia nuova giornata che mi aspetta.
Brava mi piace il tuo commento
Grande Lavinia! Sono davvero felice che questo post ti abbia dato questi spunti… è bello leggere questi commenti.
Ciao Andrea,
Complimenti vivissimi per l’articolo!
È già da un bel po’ che ti seguo e ho capito subito che sarebbe stata “cosa buona e giusta” seguirti!!
L’articolo di oggi è davvero speciale per questo non ho potuto fare altro che condividerlo in tutti e tre i social
Grazie Edoardo!
mi ha fatto sorridere l’espressione che hai utilizzato: “cosa buona e giusta”. La stavo per scrivere nel post, ma ho desistito nel dubbio di offendere qualcuno (sai, connotazioni religiose, etc.). Beh, alla fine in questa pagina ci è finita! Curioso :-)
Ottimo Andrea! Mi sembra riduttivo parlare di articoli e di post. I tuoi sono sempre più “apporti concreti”, centrati, veri. Invito tutti i tuoi lettori a coniare un “neologismo” per definire i tuoi scritti!
Minchiate?! Ahahaha, grazie Luigi, grazie davvero.
Andrea.
CIAO ANDREA E MILLE GRAZIE….ARTICOLO BELLISSIMO
Yeah ;-)
Stimolante direi!!!!
Spero non come le prugne secche!
Ciao Andrea,
bellissimo articolo! Stamattina ero proprio giù di corda, perchè sono anni
che cerco di dare una svolta alla mia vita ma non ci riesco, anche a causa di
problemi di salute che mi stanno condizionando la vita. Ma lotterò giorno dopo
giorno, cm dopo cm, per tornare a star bene e riuscire a ritrovare il vero Fabio!
P.S: avevo commentato un altro post ma non mi avevi risposto perchè ne avevi
ricevuti migliaia. Mi era parso di leggere tempo fa di una proposta di meeting
tra i lettori di Efficacemente. Ora che sei più libero, è sempre in cantiere la proposta?
Fabio ti faccio l’in bocca al lupo per i tuoi problemi di salute :-)
Per quanto riguarda l’incontro, nel prossimo articolo c’è una mezza proposta legata ad un evento a cui parteciperò a Bologna a fine maggio. Per il resto, prima delle vacanze estive mi piacerebbe organizzare un bel aperitivo “efficace”.
Magari un incontro a Bologna, tienici aggiornati!
Buongiorno Andrea,
davvero gran bell’articolo! Ottima struttura, buon punto di leva … e ora solleviamo il mondo!
Buona settimana a te :)
E solleviamolo… ;-)
Quanta energia riesci a trasmettermi!! mi viene solo da dire: sì c***o!! ce la faccio! un cm alla volta, una piccola cosa ogni giorno!! è difficilissimo, ma è la vita…se fosse facile non sarebbe così bella forse!
Grazie!!
All’inizio dell’articolo ho scritto una frase che forse è sfuggita ai più: “Vuoi raggiungere il successo personale? Allora devi rispettare queste semplici regole (ho detto semplici, non facili)”
Ecco, sono convinto che la vita sia semplice e qui su EfficaceMente cerco di condividere quei stratagemmi di buon senso che possano farla funzionare al meglio, ma questo non significa che sia facile metterli in pratica.
Serve molta consapevolezza, tigna e voglia di riuscire :-)
In bocca al lupo per i tuoi obiettivi Paola.
Andrea.
Complimenti Andrea, tocca il punto centrale di ogni fallimento nella vita.
Dirti grazie non mi sembra carino Alessandro, ma mi auguro che il post possa darti una nuova consapevolezza.
Quando parli del punto critico mi viene in mente questa citazione:
“E venne il giorno in cui rimanere chiuso era piu´ doloroso del diventare un fiore”
Che bella Alexandra :-)
Il video finale è davvero illuminante! In questo momento di svolta della mia vita era proprio ciò di cui ho bisogno..Grazie Andrea! Sempre strepitoso. Buona settimana!
E’ ‘na bomba, vero? ;-)
Ottimo articolo
.
grazie a te, la convinzione che “per realizzare i miei obiettivi devo impegnarmi quotidianamente” è entrata nel mio DNA ormai da tempo
.
Voglio condividere una citazione che secondo me è semplice ma molto incisiva (però non ricordo chi l’ha detta):
Avere DISCIPLINA significa RICORDARSI ciò che VUOLE
.
P.S.: Il video me l’ero già guardato almeno una decina di volte, è uno dei miei preferiti :)
Mi fa davvero piacere Sabner. Per me crescita personale significa proprio questo: avere la consapevolezza che la nostra vita è nelle nostre mani e che le scelte che facciamo ogni giorno, per quanto insignificanti possano apparire, ne decideranno la direzione futura.
Articolo molto interessante e ben fatto, come sempre.
La domanda che mi pongo ( e vi rigiro) vedendo il video è:
puoi conquistare il (tuo) mondo senza una squadra che lotta insieme a te?
o noi come singoli siamo destinati a fallire, sulle lunghe distanze, nonostante i cm guadagnati con fatica?
Saluti.
Sergio
Mi suona tanto come una scusa … “non ce la faccio perché nessuno mi aiuta”
.
P.S. ovviamente non dico che tu utilizzi questa scusa, non mi riferisco a te
Ciao Sergio,
che la nostra conquista richieda gioco di squadra o meno, ogni singolo giocatore dovrebbe vincere la sua personalissima partita. Evitando supercazzole, penso che se si vogliono raggiungere determinati livelli, non si possa fare a meno di avere un proprio team.
Andrea.
Vorrei integrare il tuo articolo con un osservazione che mi è venuta in mente dopo aver letto il tuo articolo :)
Il raggiungere o meno il punto critico dipende dalle nostre azioni.. Dal tipo di azioni. Ci sono azioni che ci accelerano, ci fanno guadagnare accelerazione e ci fanno avvicinare al punto critico.. Proprio come un acceleratore di particelle se vogliamo restare nel campo della fisica :)
Ci sono azioni invece che ci decelerano, o addirittura ci rimandano indietro.. Ritardando il raggiungimento dell’obiettivo.. Identificare questi due tipi di azioni e eliminare le seconde, permette di aver successo in minor tempo..
Grazie per aver postato il tuo punto di vista :-)
Complimenti per l’articolo! Arrivi sempre nel momento giusto.
;-)
Non c’è niente da fare, sei fico ed esci con questi articoli sempre con un tempismo micidiale.
Mi fa molto piacere leggere questi commenti sul tempismo: significa che siamo sulla stessa onda ;-) (o che vi leggo nel pensiero)
Ho letto questo articolo stamattina appena sveglia. Poi, malgrado il lunedì, è stata una buona giornata. All’insegna della parola: fiducia.
E poi ripensandoci mi sono resa conto che l’idea di fiducia aveva cominciato a illuminare il mio lunedì proprio con la lettura di questo articolo!
Già, fiducia Marina.
Quel “credici” parla proprio di questo elemento.
Andrea.
Salve Andrea, ti ritengo un grande. E’ un periodo di tempo che ti seguo costantemente, ritengo i tuoi articoli perfetti! Ogni settimana è una nuova iniezione di fiducia. E pensare che come risposta “libera” al questionario online ho scritto che il mio obiettivo era: “Tentare di conquistare il mondo” ovviamente, ho poi aggiunto che scherzavo.
Saluti
Salvatore
Ciao Andrea, grazie di cuore per tutto ciò che scrivi. I tuoi articoli sono davvero preziosi per guardare alla vita in modo diverso e con rinnovata speranza, anche nei momenti in cui si brancola nel buio. A me stai dando un aiuto enorme! Continua così. Alessandra
Cara Alessandra,
grazie davvero per questo tuo commento :-)
Post bellissimo, forse ti ha anche stimolato il commento di Simone della scorsa settimana? Well done!
Per continuare con l’inglese mi permetto di dare un altro consiglio che ho imparato nel tennis:
Are you a talent? Find a good teacher
Il successo in ogni campo dipende anche dai mentori che troviamo lungo la strada, impariamo a sceglierceli e a cambiarli se non abbiamo trovato delle persone valide (nel lavoro, nello sport, nell’imparare una lingua, in tutto).
In realtà il titolo ed il leit motiv del post mi è stato ispirato da una risposta libera che ho letto sul famoso questionario che ho posto ai lettori di EfficaceMente.
Concordo assolutamente sul discorso “mentore”. Per me sono stati fondamentali e lo sono tutt’ora.
Andrea.
Ciao Andrea, è da moltissimo ormai che seguo il tuo blog anche se non ho mai lasciato un commento.
Scrivi dei post stupendi, davvero molto motivanti e che hanno anche influenzato il mio modo di vivere e pensare.
Ora sono decisamente più positiva rispetto al passato e sono anche determinata a raggiungere i miei obiettivi.
E poi i tuoi articoli capitano sempre al momento giusto! :)
Volevo ringraziarti per il lavoro che fai, perchè aiuti me e un sacco di altre persone, fai riflettere parecchio… davvero grazie di cuore.
Cara Attya,
grazie a te per questo commento, per me sono davvero utili per capire se sto andando nella giusta direzione.
Andrea.
Ciao Andrea. Leggo i tuoi articoli con regolarità da ormai qualche anno credo, e non ho mai lasciato un commento. Oggi però vorrei dirti semplicemente due cose: la prima è grazie. Grazie per i contenuti SEMPRE di qualità, per l’energia che riesci a trasmettere e per la voglia di fare che riesci a mettere addosso.
La seconda è: continua sempre così, perché quello che fai è FONDAMENTALE per tante persone, me compreso, di questo sono convinto.
Francesco, leggere anche questo tuo commento, simile per alcuni aspetti a quello subito prima del tuo, mi ha fatto un immenso piacere. Andiamo avanti così ;-)
Andrea.
Ah, capito! Il diodo è la curva del successo! :)
Questa la capiscono in pochi! :))
Nerdazzi!!! XD
Ciao Andrea.
ho il morale a terra da due giorni. Errori del passato sono tornati ieri e oggi a chiedere il conto. Ho sbagliato a gestire due attività economiche e ammetterlo significherebbe che non sono così brava come ho voluto dimostrare in questi otto anni di lavoro. Temo di deludere i miei soci e ho paura di affrontare la sconfitta. Mi sembra che il mio scopo e i miei obbiettivi fino a qui siano stati un fallimento. Mercoledì prossimo ci sarà la resa dei conti e non riesco a pensare ad altro da questa mattina. Mi sembra di essere un vegetale sul divano, alla ricerca di un salvagente.
per favore dammi un input che da sola non lo trovo. Grazie
Raggiungere i propri obiettivi presuppone come prima cosa il sapere cosa si desidera e secondariamente in che modo ottenerlo.
Queste cose possono apparire “teoricamente” scontate ma la pratica dimostra che non lo sono affatto ed è per questo che professionalmente parlando molte persone spesso brancolano nel buio in balia di una moltitudine di variabili che spesso le rendono disorientate e confuse circa ciò che realmente desiderano fare della propria vita.
La tenacia, il non mollare mai, la costanza nell’impegno sono sicuramente essenziali ma reputo che siano dei “passaggi” successivi: i mattoni a mio avviso sono il trovare il proprio scopo ed il lasciarsi trasportare dall’istinto che naturalmente ne deriverà…..spesso accadrà che non ci sarà bisogno di usare troppa “tigna” perché, se si sarà centrato REALMENTE il “bersaglio”, le cose tenderanno ad armonizzarsi senza ricorrere ad uno sforzo troppo eccessivo!
…e…se uno non riesce a essere abbastanza motivato perché non riesce a capire, tra varie possibilità, quello che veramente vuole fare, ovvero quali sono i suoi veri obiettivi?
Mettiamo una situazione così: uno sa fare molto bene una cosa, ma vorrebbe farne un’altra più ambiziosa, solo che, tutte le volte che ha provato a buttarsi in questa strada più ambiziosa, si è scontrato contro i suoi limiti… Ci sono cose che dipendono dai nostri sforzi, ok, ma bisogna ammettere che, se uno sviene a vedere il sangue, per esempio, forse non è il caso che provi a diventare un chirurgo… Ci sono aspetti del nostro carattere che non possiamo cambiare più di tanto… Allora come si fa a scegliere un obiettivo adeguato alla propria personalità ma anche alle proprie ambizioni?
Ti rispondo con un esempio reale da me vissuto.
Io sono una persona tendenzialmente introversa e timida (limiti) a cui però sono sempre piaciute le belle ragazze (ambizione).
Circa 10 anni fa camminando lungo una strada della mia città vedo parcheggiare una Jeep, da questa Jeep esce una ragazza di una bellezza sconvolgente che attraversando la strada entra in un negozio.
Premetto che è vero che sono timido ma esteticamente però non sono malaccio!;-)
Rimango folgorato da quella visione ma anche bloccato dalla mia naturale timidezza…..però dentro di me voglio assolutamente conoscere quella ragazza: escogito dunque un’idea! Entro dentro il più vicino bar e scrivo su un tovagliolo di carta un messaggio divertente e romantico allo stesso tempo, accompagnandolo col mio numero di cellulare ed e-mail. Esco dal bar tutto ringalluzzito ma mi accorgo che la Jeep non c’era più! :-(
La mia intenzione era quella di mettere quell’improvvisato biglietto sul parabrezza della Jeep e sperare in un qualche “miracolo”! Purtroppo quell’occasione mi era sfuggita……ma fu proprio il fatto di aver mancato quell’occasione che mi fece scattare la scintilla! Pensai……a me piacciono le belle ragazze ma sono timido…..una tipa del genere non potrei mai affrontarla direttamente tentando di agganciarla in strada…..però mi è sempre piaciuto scrivere, perché non utilizzare allora questa mia risorsa per cercare di raggiungere comunque il mio obiettivo?
Da quel giorno, per non farmi trovare “impreparato”, qualora mi si ripresentasse un’occasione del genere, girai con dei bigliettini preconfezionati in tasca pronto a metterli sui parabrezza delle macchine delle ragazze che mi colpivano particolarmente. Morale della favola: con quello stratagemma ho conosciuto 4 belle figliuole e con 2 di queste c’è stato anche qualcosa di più! ;-)
Con questo esempio cosa voglio evidenziare Linda: che spesso i nostri limiti possono essere superati con la fantasia e la creatività, usando, per raggiungere lo scopo, i nostri punti di forza in una maniera anche anticonvenzionale e SOPRATTUTTO personalizzata.
E’ per questo che nel mio intervento precedente ho scritto che è IMPORTANTE trovare un “modo” per raggiungere i propri obiettivi…..e penso che se riesci a farlo in una maniera che sia confacente alla tua VERA natura e predisposizione, reputo non ci sia ambizione che sia irraggiungibile!
P.s. il sistema “bigliettini” è un mio copyright ma lo cedo volentieri a timidoni e non…basta non essere volgari o troppo sdolcinati……provare per credere!!!;-)
E quando avremo conquistato il mondo, cosa ne faremo? Ma non sarà un po’ troppo ingombrante, il mondo?
Ciao Carla… non immagini quanto spazio ci sia nell’universo allora ;-)
VEro. Prima di conquistare il mondo, però, è meglio cominciare a conquistare noi stessi. MI piace molto il tuo blog ;-)! Carla
Grazie del commento Carla, a presto :-)
Andrea.
Ripeto a dire quanto scritto su twitter: in qualsiasi articolo sulla conquista del mondo non può non esserci la seguente lezione che la storia ci insegna: “NON INVADERE MAI LA RUSSIA” (anche se poi la storia non ci insegna per niente cosa fare quando è la Russia ad invadere te… mavabbè, questa è un’altra storia).
Più seriamente parlando… articolo bello, di quelli belli… l’unica pecca che ci vedo è che non si dice che a volte un punto critico non c’è (…per vari motivi… come magari si è scelto a monte l’obiettivo sbagliato, quindi bisogna anche essere furbi ad accorgersi QUANDO mollare un obiettivo)… ma questo è un blog motivazionale… quindi fai bene a motivarci dicendo che un lieto fine c’è sempre!!
L’articolo mi ricorda un po’ quello sulla “svolta silenziosa” (più o meno il principio è lo stesso). Inoltre non puoi pubblicarmi quel video alla fine… sai che è il mio video motivazionale preferito? L’ho messo pure nel mio secondo post! A proposito del mio sito… io che sono ancora nella fase di fatica e melma di pochi seguaci… nonostante il mio sito sia visitato solo dai miei amici e da maniaci sessuali che cercano videocassette porno su Google, è 6 mesi che tengo duro per cercare di arrivare al punto critico! Però, è moooooolto faticoso! Sembra di predicare nel deserto (dei maniaci). Fammi gli auguri per il mezzo anno, mi raccomando!
“[…]l’unica pecca che ci vedo è che non si dice che a volte un punto critico non c’è (…per vari motivi….come magari si è scelto a monte l’obiettivo sbagliato, quindi bisogna anche essere furbi ed accorgersi QUANDO mollare un obiettivo)…”
Più che di “furbizia” parlerei di autoascolto…….se siamo in grado di autoascoltarci, mettendo da parte tutte le “distrazioni” (desideri altrui imposti, convenzioni sociali, desiderio di emulazione, etc) siamo in grado di “percepire” il punto critico anche quando questo apparentemente non sembra esistere.
Essere tenaci nella direzione sbagliata non porta altro, prima o poi, che ad un crollo del lavoro inutilmente fin lì svolto…..spesso con grande frustrazione e delusione….ecco perché la determinazione è sicuramente importante, ma solo se finalizzata a farci andare ed a mantenerci nella direzione che desideriamo VERAMENTE percorrere. ;-)
Si, giusto !!
Ma nella pratica capire quando bisogna avere pazienza ed insistere, oppure è meglio mollare (perchè si rischia di faticare inutilmente) è molto difficile.
Certo una persona che ha una buona autoconsapevolezza è avvantaggiato; ma molto più spesso non è così ! Servirebbe qualche tecnica “efficace” per aiutare a capire qual’è la decisione migliore da prendere.
I consigli sono benvenuti !
Ciao Massimo,
ti consiglio le sfide da 30 giorni. Datti un obiettivo mensile ed impegnati per 30 giorni nel tuo buon proposito: in questi 30 giorni sospendi il giudizio; qualsiasi siano i risultati (positivi o negativi), focalizzati solo sui progressi e sul tuo obiettivo. Conclusa la sfida dei 30 giorni tira le somme e decidi se proseguire o provare una nuova strada.
Andrea.
Quando NON si ha la “passione” che ci brucia dentro o si hanno le idee ancora un po’ confuse circa il nostro vero obiettivo, è SAGGIO darsi un tempo limite per capire come procedere, come dice giustamente anche Andrea.
Vero è che ogni esperienza è sempre una lezione ed un insegnamento, ma spesso abbiamo la tendenza a prolungare queste esperienze oltre ciò che dovevano servirci, facendo tacere dentro di noi quella vocina che magari già da tempo ci suggeriva un cambiamento!
Grazie Andrea per le tue guide. Sono capaci di darmi la carica per perseguire i miei obbiettivi e non mollare!!!
Per me raggiungere gli obbiettivi un centimetro alla volta significa non rincorrere il risultato finale, ma lavorare per piccoli traguardi facilmente raggiungibili. Un piccolo traguardo per volta, per non perdere le speranze o la motivazione.
E’ come studiare un paragrafo per volta. Se hai davanti un manuale di 1000 pagine cominci a demoralizzarti, a pensare che non potrai mai farcela a ricordare tutte qelle nozioni. Ma se consideri quel manuale solo come la somma di tanti piccoli concetti, ogniuno dei quali semplice se preso singolarmente, allora l’anzia comincia a svanire!
Grazie ancora per i tuoi articoli!
Grazie a te del commento Enrico :-)
A presto,
Andrea.
Ciao Andrea, dopo una giornata difficile come ieri, per caso, stamattina mi sono imbattuta nel tuo blog.
Una scoperta meravigliosa.
Sono le sei del mattino, raro che mi svegli così presto.
Raro che legga qualcosa così presto.
Unico che abbia la voglia di alzarmi dal letto, farmi una bella doccia e presentarmi al mondo.
Oggi. Ora. Adesso.
Semplicemente grazie.
Benvenuta Laura e grazie a te per il commento.
Andrea.
Bello, davvero bello e concreto
Bello il topic ed in modo particolare il video…a dir poco adrenalinico. Peccato che sistematicamente alla motivazione subentrino sempre la confusione (per le troppe cose da fare) e la “lagnusia” (termine derivante dal siciliano stretto e che fa riferimento ad un profondo stato di ACCIDIA) :-). Come rimediare a tutto questo…e magari conquistare vermanente il mondo? Lina
Pelledoca!!
molto bello