Saper controllare la rabbia e riuscire ad indirizzarla può essere l’arma segreta per raggiungere i tuoi obiettivi. Un’antica leggenda Cherokee ti spiega come farlo (no, questa versione non la conosci).
“Parla senza controllare la rabbia e terrai il miglior discorso di cui tu possa pentirti.”
A. Bierce.
La rabbia è una delle 4 sensazioni di fondo. Se ci domina, ne siamo schiavi, ma se riusciamo ad indirizzarla può darci quella spinta necessaria per affrontare anche gli ostacoli più ostici.
Nell’articolo di oggi vorrei parlarti di come controllare la rabbia. Occhio: “controllare”, non reprimere. La rabbia repressa infatti può avere conseguenze ben più pericolose della semplice ira. Per affrontare questo tema ho scelto di proporti un antico racconto dei nativi americani: la leggenda Cherokee dei due lupi.
Di questo racconto esiste una versione breve molto conosciuta, che viene spesso riproposta sui social. Sono certo l’avrai letta. Questa versione è caruccia, ma la morale che intende trasmettere non mi ha mai convinto del tutto. Per questo motivo ho deciso di riportarti una versione molto meno diffusa, ma che ha delle implicazioni ben più interessanti per quanto riguarda il controllo della rabbia e, in generale, la gestione delle emozioni. Che ne dici, la leggiamo insieme?
La leggenda dei 2 lupi: la storia che non ti hanno raccontato
Nella versione più nota di questo racconto, si parla di un anziano della tribù dei Cherokee che spiega al nipote come nel suo cuore e in quello di tutti gli esseri umani dimorino due lupi: un lupo nero e un lupo bianco. Il lupo bianco è docile e di buon animo, mentre quello nero è violento e rabbioso. I due lupi combattono continuamente tra di loro. Alla domanda del nipote su quale dei due lupi prevarrà, l’anziano Cherokee risponde: “Quello che nutriamo di più“.
Ne siamo sicuri? L’idea che il lupo rabbioso (nero) vada affamato, come vedremo, non è una scelta particolarmente brillante. La soluzione proposta nella versione inedita di questa famosa leggenda mi convince decisamente di più…
Perché entrambi i lupi vanno nutriti
Un giorno il capo di un villaggio Cherokee decise che era arrivato il momento di insegnare al suo nipote prediletto un’importante lezione di vita. Lo portò nella foresta, lo fece sedere ai piedi di un grande albero ed iniziò a raccontargli della lotta che ha luogo nel cuore di ogni essere umano:
“Caro nipote, devi sapere che nella mente e nel cuore di ogni essere umano vi è un perpetuo scontro. Se non ne prendi consapevolezza, rischi di spaventarti e questo, prima o poi, ti porterà ad essere confuso, perso e vittima degli eventi. Sappi che questa battaglia alberga anche nel cuore di una persona saggia ed anziana come me.
Nel mio animo dimorano infatti due grandi lupi: uno bianco, l’altro nero. Il lupo bianco è buono, gentile e amorevole; ama l’armonia e combatte solo per proteggere sé stesso e il suo “branco”. Il lupo nero invece è scontroso, violento e rabbioso. Ogni piccolo contrattempo è un pretesto per un suo scatto d’ira. Egli litiga con chiunque, continuamente, senza ragione. Il suo pensiero è ottenebrato dall’odio, dall’avidità e dalla rabbia. Ma la sua è una rabbia inutile, perché non gli porta altro che guai. Devi sapere che ci sono giorni in cui è davvero difficile vivere con questi due lupi che lottano senza tregua per dominare la mia anima.“
Al che il piccolo Cherokee chiese ansiosamente al nonno: “Ma alla fine quale dei due lupi vincerà?“
Il capo indiano rispose con voce ferma per sovrastare il rumore degli alberi della foresta:
“Entrambi. Vedi nipote, se nutrissi solo il lupo bianco, quello nero mi attenderebbe affamato nell’oscurità e alla prima distrazione attaccherebbe a morte il lupo buono. Se al contrario gli presto la giusta attenzione, cerco di comprenderne la natura ed imparo a sfruttarne la forza e la potenza nel momento del bisogno, i due lupi potranno convivere pacificamente nel mio animo.“
Il ragazzo sembrò confuso: “Come è possibile che vincano entrambi, nonno?!“
L’anziano Cherokee sorrise al nipote e continuò il suo racconto: “Il lupo nero ha molte qualità di cui tutti noi possiamo avere bisogno in determinate circostanze. Egli è temerario e determinato, astuto e capace di ideare strategie indispensabili per dominare in battaglia. I suoi sensi sono affinati e i suoi occhi, abituati alle tenebre, possono scrutare anche il minimo movimento e salvarci così da un’imboscata notturna. Insomma, se sapremo addomesticare il nostro lupo nero egli potrà dimostrarsi il nostro più valido alleato.“
Per convincere definitivamente il nipote, il capo indiano prese dalla sua sacca due pezzi di carne e li gettò a terra, una a sinistra e l’altro a destra, ed indicandoli disse: “Qui alla mia sinistra c’è il pezzo di carne per il lupo bianco e alla mia destra il cibo per il lupo nero. Se darò ad entrambi da mangiare, i due lupi non lotteranno tra loro per conquistare la mia mente e potrò scegliere io a quale lupo rivolgermi ogni volta che ne avrò bisogno. Ricorda:
La rabbia repressa, come il lupo affamato, è pericolosa.
Caro nipote, devi comprendere che non dobbiamo reprimere o affamare nessuna sfaccettatura del nostro carattere. Per controllare la rabbia e gli altri lati oscuri che si nascondono nei meandri della nostra mente, dobbiamo imparare a conoscerli, accettarli e sfruttarli nelle circostanze più adatte. Solo in questo modo la lotta interiore tra i nostri due lupi cesserà.“
Mi auguro che questa versione della leggenda Cherokee ti sia piaciuta e ti abbia dato qualche nuovo spunto. Vorrei ora condividere con te alcuni consigli pratici per controllare la rabbia, anche nei momenti in cui vorresti mandare a fancubo tutti e tutto ;-)
Consigli pratici per controllare la rabbia
La rabbia è come un torrente in piena: se qualcosa lo ostacola, viene travolto e le macerie creano ancora più distruzione. Esistono però delle strategie pratiche per controllarne il flusso ed indirizzarlo verso i nostri obiettivi. Ecco le 3 che considero più efficaci:
- Ricorda il dito sul rubinetto. Ti è mai capitato, magari ripulendo un lavandino, di appoggiare un dito sul rubinetto per ottenere un getto d’acqua più potente? Cosa succede se fai troppa pressione con il tuo dito? Già, il getto va fuori controllo e ti ritrovi con schizzi d’acqua ovunque. Con la rabbia succede la stessa cosa: se cerchi di reprimerla, di tappare il flusso, la pressione si innalzerà a tal punto che non riuscirai più a controllare le conseguenze. Togli il “dito”, lascia che la rabbia fluisca, accettala, osservala, non affamare il tuo lupo nero, dagli giusto quel che serve per tenerlo al guinzaglio e utilizzarne la potenza a tuo vantaggio. La repressione è sempre la scelta sbagliata: quando senti la rabbia crescere dentro di te, prova ad applicare la tecnica dei 15 minuti che ti ho spiegato in questo articolo dedicato all’autocontrollo. Il suggerimento funziona perfettamente anche con gli scatti d’ira.
- Usa il grandangolo. La rabbia ha la capacità di farci considerare importanti le cose frivole e trascurabili le cose importanti. Quando siamo arrabbiati perdiamo la prospettiva degli eventi e mettiamo il nostro ego davanti alle relazioni e alla nostra felicità a lungo termine: è stupido. La prossima volta che stai per avere uno scatto d’ira, prova a farti questa semplicissima domanda: “Ciò per cui mi sto innervosendo avrà importanza tra 5 anni?“. Questo quesito funziona come il grandangolo di una macchina fotografica, ti aiuta a staccarti dalle piccole incazzature quotidiane e a vedere il quadro generale.
- Metti la rabbia per iscritto. Quest’ultima strategia è in assoluto una delle mie preferite, ma a differenza delle altre non può essere applicata quando ci troviamo nel bel mezzo di una discussione. Ti sarà però estremamente utile per comprendere come puoi indirizzare EfficaceMente la tua energia nervosa. Quando senti la rabbia ribollirti dentro, prendi un foglio di carta o apri una nota sul tuo smartphone e rispondi a queste 3 domande: Chi/cosa ti sta facendo arrabbiare? Perché questa persona o questo evento ti innervosisce così tanto? Come puoi agire per utilizzare la rabbia a tuo vantaggio? Quest’ultima domanda è la più importante. Parafrasando Gordon Gekko, potremmo dire: “anger is good“. La rabbia non solo non va repressa, ma non va neanche sprecata in inutili esplosioni teatrali: lasciale ai bimbominkia isterici. Ricordi l’archetipo del guerriero? Uno dei suoi tratti caratterizzanti è l’aggressività positiva, ovvero quella forza interiore che gli consente di spingersi ai limiti della propria zona di comfort. Usa la rabbia e trasformala in aggressività positiva; cavalca il lupo nero e sfrutta la sua forza per dimostrare chi sei e quanto vali.
L’articolo di questa settimana termina qui. Fammi sapere se ti è piaciuto utilizzando i commenti o i pulsantini social. Ti auguro di affrontare la settimana con sana aggressività ;-) Andrea.
“Stay ANGRY. Stay foolish”
Black wolf.
Ps. la chicca che ho riservato agli iscritti alla newsletter questa settimana è una quarta strategia di controllo della rabbia, il cui nome riprende la sigla “Ctrl + Alt + Canc“, sì, esattamente: il famoso comando di Windows per resettare un pc che è andato in palla. Puoi utilizzare la strategia “Ctrl + Alt + Canc” ogni volta che andrai in palla anche tu a causa della rabbia.
Se già ricevi le mie email, trovi questa quarta tecnica in allegato al messaggio che ti ho inviato per presentarti questo post. Se invece NON sei ancora iscritto e vuoi scaricare lo schemino “Ctrl + Alt + Canc”, puoi farlo iscrivendoti alla newsletter di EfficaceMente attraverso il pulsante arancione qui sotto. Clicca, completa il form e scarica la quarta strategia controlla-rabbia:
Foto tratta da Google immagini.
Oggi mi sono svegliato arrabbiato alle 5 di mattina anche se sono andato a dormire all’1 di notte.
Ho fatto ‘colazione’ e subito sono andato a studiare , direi che mi ha fatto un buon effetto.
Buon giorno a tutti !
Bravo Daniele!
Io invece sono andata a dormire alle 3.30 e mi sono svegliata nera per la rabbia!E non sono andata a studiare..ecco l’esempio pratico di Lupo Bianco e Lupo Nero.
Rimedierò!
Andrea, chiara e corretta interpretazione di ciò che spesso ci domina ma che è una risorsa fondamentale per spingersi oltre se stessi. Nello sport la rabbia e’ indispensabile durante allenamenti, smorza fatica e dolore ma al momento giusto bisogna essere lucidi perché solo la concentrazione può portarti alla vittoria. Complimenti!
Ciao Enrico,
il tema rabbia & sport è venuto fuori in diversi commenti e in diverse email che ho ricevuto oggi in risposta a questo articolo: concordo assolutamente. Mi è piaciuto il tuo passaggio sulla lucidità ;-)
Bella Andrè… anche se all’improvviso mi sento come se @@#!!!###@#!!!!!!xx####@@«««““““
:-)
:-D
Questo racconto è decisamente meglio di quello più noto. Tiene conto del concetto junghiano dell’ombra: quelle parti di noi che releghiamo nell’inconscio poi influenzeranno la nostra vita. Eh sì, gli indiani erano molto avanti.
Ciao Carla,
non è un caso che tra i post che ho linkato in questo articolo abbia riportato uno della mini-serie sugli archetipi, dove tra l’altro si parla proprio delle ombre (di chiara derivazione junghiana).
Grazie del commento,
a presto.
Andrea.
Questa è la logica versione della storia. Anch’io ho sempre pensato che affamare il lupo nero lo avrebbe reso più aggressivo e pericoloso.. Io riesco abbastanza a controllare la rabbia, ma il più delle volte la reprimo con conseguenti problemi per la salute.
Grazie e buona settimana anche a te.
Ciao Andrea, bella questa versione della leggenda indiana, mi sará di ispirazione in ambito lavorativo. Buona giornata ;-)
Mi fa piacere Dani,
alla prossima.
Andrea.
Il mio lunedì mattina è iniziato con un’arrabbiatura causata da un “tiro mancino” di un Andrea. Ed ecco che un altro Andrea (tu :-P) giusto oggi ci regala questo articolo sul controllo della rabbia… Lo dico sempre che i cerchi si chiudono! Grazie, ottimo articolo e, soprattutto, ottimo tempismo! ;-)
Buona settimana!
A quanto pare c’è più di un lettore efficace che “sta ‘ngazzatu” oggi: questa cosa sul tempismo l’ho già sentita ;-)
Come sempre un ottimo articolo..Appena svegli è bello leggere questi argomenti e poterli mettere in pratica subito. Grazie di questo bel risveglio :)
Ok, con questo articolo hai sfornato un’altra perla. Devo dire che come teoria è molto simile alla famosa filosofia orientale dello Yin e dello Yang, del bene e male che coesistono per creare.
Ciao,
Lorenzo
Ps.: personalmente la nuova newsletter mi piace un po’ meno ma sono certo che tutti noi capiamo e accettiamo il fatto che sia meglio per te e per il tuo lavoro agire in questo modo:)
Grazie Lorenzo,
non ho citato esplicitamente la filosofia orientale dello Yin e dello Yang, ma direi che i riferimenti erano piuttosto chiari :-)
La mia istruttrice di equitazione horsemanship dice che la rabbia (che viene spesso sfogata sul cavallo a suon di botte, frustate e punizioni) deriva semplicemente dal fatto di non avere le conoscenze (e le capacità) per comprendere quello che sta succedendo e trovare la giusta soluzione.
Se il cavallo fa una cavolata e non so perchè, ma soprattutto non so che fare per porre rimedio, che faccio? M’inKazzo. Se invece provo a capire PERCHE’ E’ SUCCESSO e soprattutto so COME RISOLVERLO, l’inKazzo non trova spazio, bisogna soltanto agire per insegnare (e non per punire, che sono due cose molto diverse: se insegno, il cavallo impara a rispettarmi, se punisco, il cavallo impara a temermi, la sua prestazione sarà permeata di paura e il suo istinto lo porterà comunque via da me). Ma se non so capire e non so risolvere, non è colpa del cavallo, sono IO CHE DEVO IMPARARE (ma è più facile arrabbiarsi e sguinzagliare il lupo nero contro il cavallo, che ammettere un proprio deficit…).
La rabbia (come la paura, o come l’incertezza) accanto a un animale preda istintivamente portato alla fuga, non sono emozioni concesse. Ma noi siamo umani, accanto a una bestia venti volte più forte e più veloce di noi, e spesso e volentieri queste emozioni arrivano. Allora che si fa? Si osserva: MMMH, INTERESSANTE QUESTA COSA CHE SENTO. In questo modo non è più strettamente adesa a noi, l’emozione non è più NOI. E “sapere cosa fare in questi casi” impedisce al lupo nero di sbranare noi e l’equide. A volte la sua forza serve per agire tempestivamente (in un branco di cavalli, la lezione – ribadisco, NON PUNIZIONE – del capobranco a una caxxata di un gregario arriva entro 3 secondi), a volte bisogna soltanto ammettere che non si è in grado, e scendere. In questi casi il lupo nero può aiutarci a trovare la tigna (eh eh eh!) per migliorare, così la prossima volta che le cose non vanno come previsto, sapremo cosa fare e il lupo non sbranerà nessuno (o saremo davvero così bravi che non ci sarà nessuna prossima volta!).
Comunque il succo del discorso è: NON MENATE I CAVALLI!!!
Ciao!
Ahahaha ottimo “succo del discorso”. Grazie per aver condiviso la tua esperienza equestre: è stato molto interessante leggerla.
Andrea.
Grazie per tutto quello che fai!
:-)
Profondamente interessante l’argomento della rabbia.
Grazie Andrea
Un interessante corollario dell’articolo sull’autocontrollo, che ho trovato davvero superbo. Non riesco ad aprire la quarta tecnica pur essendo iscritta, puoi fare qualcosa? Grazie.
Ops! Ho visto adesso l’allegato in fondo: scusa.
Bene ;-)
Per dominare la rabbia basta ricordare che si origina da una nostra visione del mondo, quando le cose vanno come secondo noi non dovrebbero andare (il figlio che lascia in disordine la camera, l’automobilista che va ai 40 all’ora mentre noi abbiamo fretta, …) ci arrabbiamo perché la realtà si dimostra diversa da come secondo noi dovrebbe essere (da come secondo noi DEVE essere)
.
ampliare la propria visione del mondo (rendendola meno rigida e più ricca di possibilità) toglie qualsiasi occasione per arrabbiarsi
Ciao Andrea. Sono d’accordo con questo tuo voler “correggere” la versione che circola della storia: in medio stat virtus, sempre e comunque. Le cose drastiche, gli estremi, il bianco o nero, completamente giusto o completamente sbagliato non portano a niente di buono. Quindi ben venga nutrire tutte le sfaccettature del nostro carattere.
PS Mi sa che il mio lupo nero è ancora un cucciolo, non ha neanche i denti per mordere: consigli per sviluppare un po’ più di sana aggressività e rabbia?
Buongiorno Andrea e a tutti i lettori di Efficacemente.
Io non credo tanto alle semplici coincidenze, questo articolo per me “casca a pennello” !!!
Da 1 mese a questa parte non mi riconosco più (io la persona più calma di questo mondo… modestie a parte), sono quasi sempre iroso, nella mia mente sovraggiungono pensieri, scenari di litigi con persone che nemmeno conosco, il tutto però da quando ho ripreso ad aggiornarmi con le news (radio, tg, ecc…).
STOP, da questa mattina ho ripreso “l’abitudine” di accompagnare la mia doccia mattutina con l’ascolto di musica classica, al posto della “radio” rassegna stampa + radiogiornale news.
Devo anche notare (in questa mia autoanalisi) che è da proprio 1 mese che ho deciso (non so il perchè) di prendere una pausa dalla pratica della meditazione. Stavo pensando proprio questa mattina di riprendere e così farò.
Ma da questa storia dei lupi, comprendo anche come tutto quello che accade ad ognuno di noi deve essere sempre analizzato come spunto di miglioramento. Devo giugere alla conclusione che riprendendo le mie abitudini meditative devo anche imparare a non reprimere la rabbia.
Grazie Andrea, buona giornata a tutti.
Caro Andrea,
mi ripeterò ma mai articolo fu più azzeccato. Io sono proprio la classica persona che, per non fare discussione, si è sempre tenuta calma esteriormente, mentre dentro stavo scoppiando. Tutto ciò mi ha fatto, creandomi una cosa bruttissima che si chiama Rancore. Tanta rabbia repressa mi ha fatto stare malissimo. Dunque farla diventare sana aggressività dovrebbe aiutarmi ad utilizzarla, perché veramente uccide troppo questo reprimere.
Mi è piaciuta molto la favola così interpretata, è stata illuminante. Ottimi i consigli, cercherò di metterli in pratica, anche se è molto difficile il punto Canc della tastiera. Le persone mi deludono sempre, come posso sfruttare la rabbia che mi fanno a mio vantaggio? Indifferenza? No, sarebbe sempre una momentanea repressione della rabbia. Discutendo? Rischierei di ritrovarmi da sola. Vendetta? Me ne pentirei amaramente, perché non mi è mai servito ripagare con la stessa medaglia. Oppure … la rabbia potrebbe aiutarmi ad allenarmi con maggiore intensità, a studiare maggiormente, pensando: ecco, dimostro a me stessa quanto valgo, chissene degli altri! Se la loro vita si basa sul ferirmi, beh, prima o poi si stancheranno e si troveranno con un pugno di mosche in mano!
Grazie Andrea!
Un articolo molto interessante. Trovo una forte analogia tra la storia dei lupi e il mondo inconscio che ognuno di noi sottovaluta e misconosce (se no che inconscio sarebbe! ;) ). Accettare il proprio lupo nero è una ricerca che potrebbe impegnare una vita intera… e non sarebbe una vita sprecata!
Iniziare il lunedì con questo splendido articolo è un toccasana.
Personalmente, al posto della scrittura, io ricorro alla corsa nel parco. Mi carico le batterie manco fossi Rocky Balboa :)
Grazie Andrea
Ciao Giuseppe,
se non sbaglio nei giorni scorsi ho visto su FB che hai beccato anche 1 delle 2 fonti che ho utilizzato per il post ;-)
Mi fa piacere ti sia piaciuto.
Andrea.
C’è un bellissimo racconto di robot di Isaac Asimov, uno fra quelli con la mitica Susan Calvin fra i personaggi, che racconta un ottimo modo in cui viene utilizzata la rabbia per risolvere un problema che sembra insolvibile :-)
veramente interessante! E per quanto riguarda la storiella Cherokee hai vinto la scommessa: non la conoscevo, e così è davvero tutta un’altra cosa….
ottima la tecnica ctrl+alt+canc… come ti è venuta?
Essendo in un periodo in cui sono mooolto incazzata ho preso l’abitudine di tenere un diario delle emozioni, in particolare quelle negative: TRISTEZZA, RABBIA, PAURA, DISGUSTO. che spesso creano un circolo vizioso capace di paralizzare la mia vita e la mia capacità di agire.
Descrivere cosa e perchè proviamo queste emozioni è utile sia per comprendere se stessi e anche come affrontarle…e incanalarle evitando di creare ulteriori danni se le si lascia fluire incontrollate o farsi bloccare da esse, ma trovando soluzioni efficienti per risolvere la situazione.
Certo a volte vorremmo salvare una situazione, soprattutto nel caso queste emozioni scaturiscono da incomprensioni con il proprio partner… però, un consiglio che mi sento di dare dal mio piccolo è: nella coppia ci sono incomprensioni, alti e bassi che occorre e vale la pena di superare, insieme, per progredire. Però purtroppo invece ci sono relazioni che sono squilibrate e nocive, che ci fanno stare bene per un pò (e spesso in maniera esplosiva e intensa) e poi si ricade di nuovo nel litigio e nell’incomprensione, in evidenti mancanze di rispetto e ripicche, ricatti morali e affettivi and so on. In questo caso occorre capire se davvero ne vale la pena (e la risposta è no)… spesso chi prova tristezza, rabbia, disgusto e paura in una relazione è vittima di un rapporto squilibrato e in particolare della paura di stare solo…e della convinzione che meglio male accompagnati che soli. E spesso le belle emozioni intense che proviamo (per un ridotto periodo di tempo) con questa persona sono quelle che ci fanno pensare che vale la pena di sopportare tutto il resto (che copre la maggiorparte del tempo).
Scrivo questo perchè i rapporti interpersonali e in particolare d’amore sono importanti per la maggiorparte delle persone e creano spesso importanti flussi emotivi che nel caso delle emozioni negative, se non comprese e incanalate correttamente rischiano di procurare danni a noi e a chi ci è vicino. Rischiano inoltre di portarci a trascurare la nostra vita, la nostra quotidianità per gestire un rapporto dove, dall’altra parte spesso e volentieri c’è una persona che ci sta USANDO e che non ha alcun RISPETTO per noi. Ci dice ciò che ci vogliamo sentire dire per tenerci buoni e quando non gli serviamo più ci abbandona…dall’oggi al domani senza spiegazioni.
Impariamo a Rispettare noi stessi, comprendiamo che noi dobbiamo sempre stare al centro del nostro universo non per egoismo…ma perchè nessuno deve potersi sostituire a noi per importanza. Se noi stiamo bene possiamo condividere il nostro benessere e aiutare il prossimo, se stiamo male non possiamo aiutare nessuno. Soprattutto oltre al nostro benessere tutto il resto è un di più… amore e amicizie comprese… se queste ultime ci provocano più rabbia e tristezza che altro queste emozioni finiscono col travolgere anche noi e compromettere il nostro benessere interiore.
Non abbiate paura della solitudine. imparare a stare con se stessi è la migliore arma contro chi ci seduce ed usa i nostri sentimenti e la nostra bontà, per manipolarci ed usarci. Possono avere tutti i problemi del mondo ma questo non giustifica il loro comportamento con noi. Non pensiate poi di curarli ed aiutarli…non pensiate che spendendovi fino ad annullarvi otterrete il loro amore e la loro gratitudine.
spero che questo contributo possa essere utile a qualcuno…
:-)
Caro Andrea, arrivi sempre con l’argomento giusto al momento giusto! Se potessi solo approfondire cosa dare da mangiare al lupo nero mi sarebbe molto di aiuto….non vorrei dargli un tipo di carne che non gli piace e magari farlo arrabbiare ancora di più!!! Grazie 1000 :-)
Dagli da mangiare i tuoi obiettivi più ambiziosi.
Daccordissimo con te i lupi vanno nutriti entrambi e il lupo nero puo diventare davvero un grande alleato.
Un consiglio per smaltire la rabbia nervosa: una corsa o qualsiasi tipo di attività fisica (i lanci con una palla da rugby sono i miei preferiti) ti permette di canalizzare quell’energia verso un attività costruttiva, eviti di dire o fare cose di cui potresti pentirti e quando hai finito non ti ricordi nemmeno perchè eri incazzato!
Una delle poche tematiche di crescita personale che non mi riguarda affatto (o forse proprio per questo mi riguarda eccome…)
Provo a spiegarmi. Ho il problema, opposto, non ho mai eccessi di rabbia. Ho imparato negli anni a gestirla, a fare un respiro e a tenerla sotto controllo. È un percorso che ho iniziato molto tempo fa, con lo yoga e la meditazione. Oggi mi sembra addirittura che non ci sia niente da controllare e canalizzare. Non sento che minimamente la rabbia. Il problema è che il mio modo di reagire alle cose finisce per stranire le persone che ho fianco, che si aspetterebbero ben altre reazioni.
Sono diventato apatico?
Come faccio a sapere se sto canalizzando la mia rabbia o se la sto reprimendo?
Non vorrei ritrovarmi con un lupo affamato in un momento inaspettato!
A volte mi sembra che il mio essere zen mi impedisca di avere la grinta necessaria per fare quel passo in più per migliorare veramente le cose.
Quindi,non so se hai risposte per me, ai quesiti che ti ho esposto, ma intanto ti faccio i complimenti per l’articolo. Ho iniziato a leggerlo pensando che non mi riguardasse e invece… solo che avrei preferito leggere qualcosa nella direzione opposta. Cosa fare se la rabbia non c’è più…
Chissà, forse va bene come sono io. Però è strano, quando succede qualcosa di brutto provo tutta una gamma di sensazioni negative. Posso provare paura, delusione, amarezza, ma mai rabbia. Se non in minima parte.
Il lupo nero è sazio o è latente e affamato? Come posso capirlo?
P.S. alla fine ho ceduto e mi sono iscritto di nuovo alla newsletter (però la penso come prima)
Ciao Andrea, buona settimana.
INedita? Buffò, io la conoscevo dall’asilo :-P
Dubito fortemente che tu la conoscessi Virantonio, ma probabilmente hai commentato senza leggere il post e la versione inedita della storia. Dai, questa volta non mi… arrabbio :-D
Ciao Andrea. Hai praticamente risposto al mio dubbio amletico di settimana scorsa circa il precedente articolo. Molto bello questo di questa settimana, mi piace il taglio inedito dei nuovi argomenti, è tutto estremamente utile e capitano in un periodo in cui ne ho davvero bisogno, grazie di cuore!
Uno degli articoli più belli che abbia trovato nel tuo blog.. bellissima questa versione inedita della storia dei 2 lupi.. Se è tua dovresti scrivere un libro di novelle :), ma se non è tua complimenti lo stesso: hai una proprietà di linguaggio eccezionale! Continua così
Ciao Andrea.bellissimo articolo come sempre.
Purtroppo la cosa per cui sono arrabbiato oggi avrà ripercussioni anche “fra 5 anni” ed é quello che mi fá arrabbiare di più…confido nel “ctrl/alt/canc” . :-)
Ciao Andrea,
questo argomento arriva proprio nel momento in cui sto lavorando sulla rabbia e sto cercando un modo utile per sfogarla senza far danni. Grazie per queste dritte e anche della chicca in più che trovo illuminante.
Buona settimana
Ciao Andrea, io ho nutrito troppo il Lupo Bianco così i Lupi neri degli altri mi hanno attaccato ma sto ponendo rimedi
Grazie Andrea, ti leggo sempre volentieri.
E non t’incazzare se non trovo il tempo per scrivertelo!
:)
Ahahaha, no, giuro :-)
Andrea….. che dire ???? …. grazie !!! come Carlo anche io ti leggo sempre ma non trovo il tempo per scriverti (hummm…. fa tanto “bambino frignone” questo ;-) … però una cosa te la voglio raccontare…. ho due figli … uno di 15 e uno di 20 anni …. ti leggo sempre al lunedi mattina appena arrivo in ufficio … poi stampo i tuoi post, li porto a casa e li appoggio sui loro cuscini ….mi piace pensare che tra un “selfie”, un “whatsapp”, un “FB” un “twitter” e non so che altro …. magari trovano anche il tempo per leggerli (???)…. grazie ancora :-)
Ciao Andrea,
questo post capita proprio al momento giusto: ho da poco fatto una scelta coraggiosa per il mio futuro e purtroppo ho ricevuto tante critiche al riguardo… Sfrutterò i tuoi consigli per incanalare la rabbia e dimostrare a me stessa e agli altri che ce la posso fare! Grazie :)
Ciao Andrea :) ho da poco iniziato a *Bazzicare* il tuo blog e lo trovo molto stimolante. Ho dato il via al mio processo di crescita personale da un paio d’anni e a volte è cosi’ difficile questa caccia al tesoro :) Per questo è stato rassicurante trovare uno come te che ha un modo cosi’ semplice di arrivare alla mente di chi legge… Grazie :)
Grazie Andrea per questo articolo che mi è stato molto utile come molti altri.
Ora devo “ritrovare” il mio lupo bianco e nutrire un po’ lui… prima che sia troppo tardi.
Buona giornata
Ciao andrea, non avrei mai pensato che su efficacemente fossero pubblicate frasi come “La rabbia repressa, come il lupo affamato, è pericolosa.” mi aspettavo qualcosa di più complesso e profondo. Mentre oggi sei stato chiaro e conciso(per chi sta seguendo la serie di post ovviamente)
bellissimo davvero…
Se solo potessimo ricordare tutte le volte che la rabbia ci assale questo bel insegnamento, e magari riuscire bilanciare equamente “ i croccantini” che nutrono le due belve…
Comunque ti leggo volentieri e scusami se non ti dico mai nulla
Grazie Andrea e buona giornata!!!
Articolo davvero esaudiente Andrea, e io che pensavo che solo i Gemelli avessero le due anime:-)
A parte gli scherzi, la consapevolezza e l’accettazione dell'”ombra” è fondamentale per non farsi surclassare da essa!
Tanti tanti punti stima per aver citato la storia di lungo che è MOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO […] OOOLTO meglio di quella corta che oramai mi aveva straziato i cogli…laprimamela.
Diciamo che l’articolo mi è piaciuto, il messaggio è straordinario, ma le tue strategie non fanno per me. Quando io mi inca**o, MI INCA**O. Se prendo uno smartphone in mano, è per lanciarlo addosso a qualcuno!! :D Battute a parte, forse per me la cosa migliore è sfogarmi in altro modo (chessò, come quelli nei film che prendono a pugni un sacco da pugilato)…
Questo articolo casca a pennello. Sono in un periodo molto stressante e incanalare il nervovismo e la rabbia in maniera produttiva è difficilissimo. ora sarà più “semplice”.
Inoltre adoro questa versione della storia; quella”classica” mi faceva sentire fin troppo “cattiva” essendo una persona piuttosto diretta, sarcastica e “aggressiva” (di solito un’aggressività “produttiva”:D); con questa versione imparo che è giusto nutrire entrambi i lupi e imparare quale dei due “utilizzare” nel momento giusto ;).
ps: approvo la nuoa newsletter. Mi sveglio, trovo la notifica dell’articolo sullo smartphone e poi corro, incuriosita, a leggere la chicca :D
ciao Andrea! Direi che leggendoti prendo atto di dover bilanciare la dieta! grazie ! i tuoi consigli mi sono sempre di grande aiuto ! Ciao
Ciao Andrea,
Nn commento mai ma sappi che leggo tutti i tuoi articoli. Nn vedo l’ora che arrivi la settimana per leggere i tuoi nuovi post.
Anche qst articolo mi è piaciuto molto. Anche se io più che controllare la rabbia dovrei imparare a tirarla fuori (trattengo troppo le emozioni sia positive che non).
Un ps. Sul tuo nuovo modo di inviare gli articoli: mi piaceva molto di più il precedente sistema, dove aprivo la mail e c’era subito l’articolo. Mi piaceva il fatto che era immediato senza dover passare da una “premessa”!
Detto qst grazie x il tuo lavoro. Apprezzato e illuminante molto spesso.
B settimana.
Marta
Emozioni represse = energia bloccata
Dimenticavo il feedback per la nuova newsletter, preferisco anch’io la versione precedente. Grazie ai tuoi articoli via mail era come avere un piccolo archivio di EfficaceMente immediato e offline sul mio iphone pronto ad ogni evenienza. Era molto comodo e lo usavo parecchio. Per il resto, Andrea, grazie come sempre per il tuo eccellente lavoro!
Ciao Andrea!
Ti leggo sempre molto volentieri e non lascio i commenti solo per la mancanza di tempo….ma analizzando bene il problema forse è solo la mancanza di organizzazione…mah…spero tanto che presto arrivi un illuminante pillola su come organizzarsi meglio….Grazie sempre!
by Katerin
Nel 2015 ne parleremo AbbondanteMente Katerin ;-)
ciao Andrea! anche se non commento trovo le tue ” pillole” molto utili!!! sono tre giorni che sto reprimendo la mia rabbia, imparerò a nutrirla meglio!!!
a presto!!
Andrea, rileggendo l’articolo non ho capito questo passaggio:
“La repressione è sempre la scelta sbagliata: quando senti la rabbia crescere dentro di te, prova ad applicare la tecnica dei 15 minuti”
Ma… Non è un controsenso? Applicare la regola dei 15 minuti non è una forma di repressione, se pur ingannevole? Ti ringrazio in anticipo!
Ciao Crystal,
pensa ad un fiume in piena: se trova delle macerie che ne ostacolano il flusso, accumula energia finché non scoppia (tipico dei comportamenti repressivi). Al contrario la strategia dei 15m è una strategia “deflessiva”: serve a spostare il flusso di rabbia impetuoso verso direzioni più efficaci.
Andrea.
Ciao Andrea!
Scrivo per la prima volta in assoluto, nonostante io ti segua nella penombra da più di anno e soprattutto per merito delle tue “perle di saggezza” utili ad ottimizzare la concentrazione (essendo una studentessa universitaria) e ridurre/eliminare la procrastinazione (essendo a volte incline, ahimé, alle futili distrazioni), per lasciarti qualche feedback , sicuramente positivo, sul nuovo layout e i “contenuti extra” della newsletter: molto bello l’incipit e il fatto che tu ti rivolga direttamente all’utente, conferisce alla mail un tono meno formale e limita maggiormente le distanze tra il locutore e il destinatario del messaggio; interessante il fatto che siano attive, per gli elitari, delle “chicche” in allegato (più apprezzate, a parer mio, rispetto agli impersonalissimi collegamenti ipertestuali e sempre per le motivazioni citate in precedenza!); nessun appunto agli articoli che sono sempre memorabili ed invitano, con simpatia, alla riflessione e all’autocritica costruttiva.
Purtroppo mi sono persa gli ultimi due articoli e antecedenti quest’ultimo, causa lavoro e soggiorno/studio in Giappone (per tali motivi non ti ho potuto rilasciare celermente le mie impressioni sull’avvenuto “restyling” della posta), che vedrò di recuperare dato l’acclamato successo riscosso (ed imputabile, in particolare, al post delle app che invitano alla diligenza! ;-)).
Attendo con ansia la tua prossima “life bite”, ti ringrazio per il lavoro che svolgi costantemente per noi e per rendere le nostre giornate “leggere, meno faticose, ma soprattutto più efficaci”!
Un grande saluto!
Ciao Andrea :-) volevo chiederti una cosa non inerente al tema dell’articolo : già da tempo sto portando avanti la famosa dieta mediatica compreso i giornali, solo che non ho idee su quale altre fonti fare affidamento per rimanere informati sul mondo. Potresti darmi qualche consiglio? Grazie ;)
ciao andrea, come va? è tipo una vita che scrivo sotto ad un articolo, ma questo casca a pennello. Dopo una giornata abbastanza stressante e frustante ho cominciato a far sbraitare il mio lupo nero. Sono riuscito a controllarlo capendolo e “curandolo” facendogli capire che non era il momento adatto per sbraitare ;-) restà comunque piu affamato che mai! :D
p.s. il lupo bianco può essere paragonato a quella “sana aggressività” che ognuno di noi dovrebbe sviluppare?o sono due cose distinte?
Fammi sapere, ciao!
Sei veramente bravissimo e con questi tuoi post la mia carriera scolastica (e anche quella sociale, con questo ed altri post) sta andando veramente molto meglio! Mi hai aiutato più di chiunque altro e te ne sono infinitamente grato!! GRAZIE! :D
Proverò andre, la rabbia alcune volte mi divora l’anima e non riesco a controllarla
Questo articolo è il mio preferito in assoluto. Sono da poco su questa pagina e già mi sono segnata degli spunti su cui lavorare. grazie, grazie! :)
Questa versione mi piace DECISAMENTE di più!!
Importante leggenda su come gestire la rabbia, non la conoscevo. Bisogna interiorizzarla e metterla in atto….
Bravi
Grazie Elvira.
Articolo spettacolare; la prima versione la conoscevo gia’, la seconda e’molto piu’realistica e concreta (il nostro lato ombra) e alla fine piu’saggia.
Grazie per i tuoi articoli, migliorano i la vita di tante persone
Gestire la rabbia repressa è stato da sempre un mio grande problema. Oltre al pungiball, cercherò di mettere in atto anche le tue strategie… grazie Andrea e buona settimana anche a te! :)
Grazie a te Simona, a presto.
Andrea.
Ciao Andrea mi rendo conto che tendo più a reprimere che a sfogare e questo spesso mi fa sentire in trappola… Il senso di inadeguatezza cresce e diventa enorme…
tutte e due sono identici hnno la stessa fame la differenza e’ che il lupo bianco è docile e gentile e segue il branco ,puo’ insegnare al lupo nero che la rabbia che ha e’ dovuta alla sua fame di notorieta nel branco vuole essere il primo a tutti i costi vedendo che non riesce la sua rabbia la puo’ ammansire con la grazia e la dolcezza e l’amore del lupo bianco tutte e due nutrndosi insieme possono essere vincenti allo stesso modus operandi . Un abbraccio.
Ciao Andrea! Non avevo ancora letto questo tuo post, che a mio modo di vedere le cose, lo reputo davvero interessante.
Se vogliamo poi il lupo è un animale che mi ha sempre affascinato, e credo in qualche modo di essegli legato.
Lupo bianco+Lupo nero= Lupo grigio?… trovare il giusto equilibrio con la pratica deliberata per spingerci oltre i nostri limiti giusto?
Un abbraccio
Grazie
Carlo