Un articolo ispirato alla vita e alle opere del Bardo, William Shakespeare, che ci aiuterà a comprendere quali sono le abitudini che ci avvicinano ai nostri obiettivi.
Dopo averti parlato di Dante, il grande poeta italiano, e di come le sue opere possono ispirarci a fare chiarezza nella nostra vita, in questo articolo voglio rendere onore al più grande poeta del Regno Unito, paese in cui ormai vivo da diversi anni.
Sto naturalmente parlando di William Shakespeare.
Che tu conosca a memoria o meno interi brani delle sue tragedie, di sicuro nella vita hai letto almeno qualche verso di Shakespeare (o lo hai visto interpretare al cinema).
Pochi altri artisti, infatti, sono riusciti a lasciare un’impronta tanto profonda nella storia della cultura e del costume.
In realtà la sua figura storica è avvolta nell’oscurità, ma alcune testimonianze e la sua vasta produzione letteraria possono farci intuire il pensiero di Shakespeare e darci utili spunti per il nostro percorso di crescita personale.
Nello specifico in questo articolo dal sapore storico ho voluto individuare per te 7 abitudini che possono avvicinarci ai nostri obiettivi più ambiziosi, ispirate alla vita del grande poeta inglese.
“L’abitudine può cambiare lo stampo di natura, vincere il male, detronizzarlo con forza di miracolo.”
Addestrati
“Essere questo o quello dipende solo da noi. Il nostro corpo è un giardino, e la nostra volontà il giardiniere.”
In diverse opere Shakespeare cita l’abitudine come una forza eccezionale, in grado di trasformare gli uomini in schiavi o, viceversa, di provocare miracoli.
Il Bardo era particolarmente attento alle abitudini in grado di migliorarne le prestazioni fisiche.
Shakespeare, infatti, che per mestiere faceva anche l’attore, doveva essere sempre pronto a tirare di scherma, ballare, muoversi con estrema agilità sul palco.
Non solo.
Doveva avere una voce in grado di farsi sentire anche dal pubblico più lontano (senza nessun tipo di amplificazione, naturalmente) e soprattutto doveva mantenersi in salute per affrontare le tournée e le quotidiane fatiche di un lavoro non prettamente intellettuale.
Insomma, il mestiere dell’attore, agli inizi del ‘600, richiedeva un vero e proprio addestramento.
Ora… le probabilità che ci siano attori del ‘600 tra i lettori di EfficaceMente sono alquanto scarne, eppure, che tu sia uno studente, un professionista o un imprenditore, l’addestramento fisico non può mancare nella tua vita.
Un costante e mirato allenamento fisico è in grado di migliorare la tua concentrazione, i tuoi livelli di energia e la tua autostima.
Hai dunque già deciso come curerai il tuo “giardino” nel nuovo anno?
Muori una volta sola
Quasi tutte le opere di Shakespeare sono intrise di coraggio. Pensa ad esempio all’epica battaglia tra Macbeth e Macduff, da cui è tratto il bozzetto qui sopra.
Lo stesso poeta inglese si è preso diversi rischi nella sua vita per realizzare i suoi sogni.
Primo tra tutti, l’aver lasciato la natale Stratford-upon-Avon per andare a vivere a Londra in cerca di fortuna, nonostante avesse già formato una famiglia e in quel momento le economie del padre non fossero particolarmente floride.
Qualche anno più tardi, poi, investì il suo denaro nelle quote della compagnia del lord Ciambellano, quando il pubblico apprezzava più le sue liriche che i suoi drammi teatrali.
Eppure, il suo intuito lo portò sulla giusta strada ed il resto è storia.
Quindi ricorda…
“I vigliacchi muoiono molte volte innanzi di morire; i coraggiosi provano il gusto della morte una volta sola.”
Se vuoi realizzare i tuoi sogni nel nuovo anno abituati a rischiare.
No, non devi fare gesti azzardati o stupidi, ma impara ogni giorno ad affrontare qualcosa che ti spaventa e ad uscire dal tuo guscio.
Perdi degli anni
Dal 1585 al 1592, prima che Shakespeare si trasferisse a Londra, non si sa bene quale fosse la sua occupazione principale.
Alcuni studiosi sostengono che insegnò e viaggiò per mezza Europa. Altri che aiutò il padre come apprendista nella sua bottega di guantaio. Altri ancora che incominciò ad avvicinarsi all’ambiente della recitazione custodendo i cavalli dei gentiluomini all’ingresso di alcuni teatri.
Potrebbero essere considerati ‘anni persi’, ma molto probabilmente è proprio da questi momenti di sperimentazioni, tentativi, pause e osservazioni che il suo talento ha potuto svilupparsi.
Quel che è certo, infatti, è che, alla fine di questo periodo, Shakespeare cominciò a scrivere.
Smettila dunque di fustigarti se in questo momento hai l’impressione che la tua vita non stia andando da nessuna parte. Il tuo percorso non sempre sarà lineare.
Intendiamoci, non ti sto suggerendo di abbandonarti alla pigrizia e al fancazzismo sfrenato, ma non pretendere di dover avere le idee chiare su ogni minuscolo particolare del tuo futuro. Non pretendere di sapere sempre e perfettamente, senza fallo, quale strada devi imboccare.
La strada verso la nostra realizzazione è fatta anche di ‘vuoti’, di rincorse e di momenti in cui utilizziamo esperienze apparentemente confuse per acquisire maggiori competenze e avere le idee più chiare su di noi, i nostri talenti e i nostri veri obiettivi.
Quello da cui dobbiamo sempre farci accompagnare non è la rigidità di mantenere una rotta che magari ci rende infelici, ma la curiosità, la volontà di crescere, la disponibilità a reinventarci e a iniziare di nuovo, il coraggio di tentare.
“I nostri dubbi sono dei traditori che ci fanno spesso perdere quei beni che pur potremmo ottenere, soltanto perché non abbiamo il coraggio di tentare.”
Nel nuovo anno concediti la possibilità di sbagliare e di perdere un po’ di tempo per esplorare.
Diventa amico di re e ubriachi
“Sappiamo chi noi siamo ma non quello che potremmo essere.”
Shakespeare leggeva, osservava e soprattutto ascoltava moltissimo.
Le parole della gente del popolo, le storie dei viaggiatori, le ballate popolari. Era sempre pronto a farsi raggiungere e ispirare da qualche idea che poteva rielaborare e trasformare in opera.
Allo stesso modo, una mente aperta ed elastica ci permette di intercettare più rapidamente i trend, le occasioni e le persone che ci possono avvicinare ai nostri obiettivi.
Nel nuovo anno impara ad ascoltare di più.
- Amplia il tuo giro di frequentazioni.
- Confrontati con professionisti che appartengono anche ad altri settori.
- Approfondisci argomenti che non hai mai esplorato.
Per quanto riguarda Shakespeare, furono proprio alcuni amici molto potenti, appartenenti ad ambiti molto diversi tra loro, che gli permisero di arrivare a esibirsi di fronte alla regina Elisabetta, entrando nelle sue grazie.
Alla prossima difficoltà… parti per una tournée
“Non c’è notte che non veda il giorno.”
La vita di Shakespeare non è stata certo tutta rose e fiori.
Basti pensare che, oltre alle tragedie familiari, come la morte del figlio undicenne, ad un certo punto della sua carriera, Londra fu messa in ginocchio dalla peste e tutti i teatri della capitale rimasero chiusi per mesi.
In quel frangente, per poter continuare a guadagnarsi da vivere, Shakespeare e la sua compagnia decisero di organizzare una tournée fuori Londra fino a quando non sarebbe stato di nuovo possibile recitare nella capitale inglese.
Così mantennero in vita la compagnia, viaggiarono e acquisirono molte nuove conoscenze.
Per quanto ci riguarda, viviamo in un’epoca storica in cui la peste è l’ultima delle nostre preoccupazioni, ma anche nel nostro caso, ci sono momenti della nostra vita in cui pur impegnandoci con tutte le nostre forze, qualcosa si mette di traverso e sembra che ci impedisca di andare avanti.
Sono questi i momenti in cui realizziamo due cose importanti:
- Se ai nostri obiettivi ci teniamo veramente.
- Di che stoffa siamo fatti.
Nel nuovo anno, di fronte agli inevitabili affondi della sfiga, non arrenderti:
- Cambia approccio, ma continua ad inseguire i tuoi sogni.
- Chiediti come poter peggiorare ancor di più la situazione in cui ti trovi (e poi fai l’esatto contrario)
- Pensa a cosa consiglieresti ad un amico che si trovasse nella tua stessa situazione.
La determinazione sul lungo termine e la flessibilità sul breve termine è una delle abitudini che maggiormente ci avvicinano ai nostri obiettivi.
Apprendi e improvvisa
“Nulla verrà dal nulla.”
L’epoca in cui visse e lavorò Shakespeare è simile alla nostra per quanto riguarda l’innovazione lavorativa.
Quando iniziò a fare l’attore, questa professione non era ancora ben codificata e non c’era un percorso di studi preciso.
Ma Shakespeare si aprì lo stesso la sua strada.
Cominciò affiancando come “apprendista” alcuni attori, imparando tutto quello che poteva.
In tutta la sua vita, non smise mai di osservare, migliorare e apprendere da chiunque gli fosse vicino.
Si confrontava con professionisti di tutte le età e coglieva il meglio che poteva da ogni situazione.
Utilizzava, ad esempio, la sua esperienza di attore sul palco per rendere più efficace la sua carriera di scrittore.
Arrivava a cambiare anche all’ultimo istante delle battute o degli snodi drammatici, se vedeva che c’era qualcosa che non funzionava.
Poi arrivò il momento in cui i teatri stessi cambiarono forma: per la prima volta furono costruiti con una chiusura superiore che permise di rappresentare gli spettacoli anche con il brutto tempo, di introdurre dei particolari effetti speciali e di rivolgersi a un pubblico molto più ristretto.
Per certi versi, questa metamorfosi è analoga alla situazione che stiamo vivendo noi rispetto allo sviluppo tecnologico, e a tutte le nuove opportunità professionali correlate.
Se hai un obiettivo ma non ti è ben chiaro il percorso che puoi fare per raggiungerlo, non bloccarti.
Cerca delle opportunità per affiancare qualcuno che sta già facendo quello che tu desideri, un mentore.
Una volta diventato “apprendista”, impara tutto ciò che puoi.
E, come Shakespeare, sii sempre agile e pronto a improvvisare, a correggerti in corso d’opera, a provare nuove tecniche (o tecnologie) e nuovi modi di lavorare.
Fai di questo approccio la tua guida nel nuovo anno.
Fregatene se ti definiscono “un selvaggio ubriaco”
“Lascia che il dolore si converta in rabbia. Non spegnere l’impeto del cuore, infiammalo.”
Un selvaggio ubriaco: è proprio così che Voltaire definì Shakespeare.
Per la precisione, disse che Amleto era il lavoro di un selvaggio ubriaco.
In un’altra occasione, anche Georg Bernard Shaw stroncò pesantemente il Cimbellino.
E, come ti ho anticipato sopra, all’inizio della sua carriera la gente mostrava nettamente di apprezzare più le sue poesie che le sue opere teatrali.
Quindi, se perfino Shakespeare ebbe i suoi detrattori e i suoi haters e i suoi fraintendimenti, possiamo tranquillizzarci.
Evitiamo il perfezionismo, e smettiamola di voler andare bene a tutti. Liberiamoci dell’ossessione del giudizio degli altri.
Sai cos’è davvero decisivo per realizzare i tuoi sogni?
Non il plauso di tutti, ma il supporto dei veri fan del tuo lavoro e il tuo amor proprio.
Per concludere…
Mi auguro che questo articolo ispirato alla vita e alle opere di William Shakespeare ti abbia dato degli spunti originali per vivere il nuovo anno al meglio.
Se desideri riscattarti da un anno davvero difficile e trasformare il prossimo nell’anno della tua svolta, ho preparato, per un numero selezionato di lettori di EfficaceMente, un percorso annuale di 365 sfide di crescita personale che ti aiuteranno a sviluppare quei muscoli mentali necessari per raggiungere i tuoi obiettivi più ambiziosi.
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Buona settimana.
Andrea Giuliodori.
Andrea, questo articolo mi ha davvero colpito, probabilmente era qualcosa che mi serviva leggere in questo momento. E mi sa anche che quest’anno rileggerò qualche opera di Shakespeare :D
Mi fa molto piacere Enza :)
Solitamente non commento dedicandomi a riflessioni personali ma credo che questo articolo meriti di essere apprezzato a gran voce: sarà la coincidenza che io stia tornando proprio ora dal mio primo viaggio a Londra ( di cui mi sono innamorata) ma credo che questo articolo sia davvero uno dei migliori di sempre (come ritenuto da molti altri nei commenti). Farò della frase ” La determinazione sul lungo termine e la flessibilità sul breve termine” il mio nuovo mantra per il 2020. E poi tanti spunti preziosi come l’addestramento anche fisico, l’abbandono del perfezionismo, l’umanità e l’ispirazione che si può trarre dagli errori. Grazie di aver reso parola ciò che avevo bisogno di sentire!
Sono molto felice ti sia piaciuto anche questo Sara :)
Dall’estate scorsa il mio rapporto con Shakespeare non e’ piu’ lo stesso. Non so se amarlo ancora di più o se sto iniziando ad “odiarlo” per plagiarismo. Certo è solo una teoria, ma è successo talmente spesso che mi dico perché no? Magari donna, per lo più mezza Italiana!? https://www.theatlantic.com/magazine/archive/2019/06/who-is-shakespeare-emilia-bassano/588076/
Ciao Angela,
so che ogni volta che si cita un personaggio famoso, molte persone inevitabilmente si focalizzano su eventuali retroscena, difetti caratteriali, notizie di gossip, etc.
È successo anche l’altro giorno dopo aver condiviso una frase di Steve Jobs.
Inevitabilmente è arrivato l’esercito del “sfruttava i lavoratori cinesi”, “ha trattato male la figlia”, “era uno stronzo con i collaboratori”, etc.
In generale quando scrivo contenuti ispirati a personaggi famosi, cercate di non concentrarvi troppo su questi aspetti secondari e cercate di cogliere il messaggio chiave che voglio trasmettervi.
Insomma, il solito discorso del dito e della luna :)
Buongiorno Andrea,
innanzitutto voglio ringraziarti di tutti gli spunti che mi hai dato negli ultimi anni. Mi hai accompagnato e mi accompagni nel mio percorso di crescita personale che ho intrapreso proprio leggendo Efficacemente.
Penso che questo articolo sia uno dei migliori che abbia letto.
Grazie ancora!
Grazie, grazie davvero per questo commento Emanuela :)
Uno dei più belli e utili articoli che ho letto quest’anno…
Grazie Andrea
Grazie Alice!
Sarebbe stato bellissimo studiare Shakespeare con questo taglio. Me lo hai fatto apprezzare, mi hai fatto sognare e venir voglia di approfondire “la sua conoscenza”. Inoltre l’articolo fa riflettere tanto e in qualche modo riformula Shakespeare come un mentore dei nostri giorni. GRAZIE
Mi fa piacere ti sia piaciuto Giovanni :)
Studio medicina e convivo costantemente con la paura che non sarò capace di essere un bravo medico, e ieri è successa una cosa che mi aveva un po’ abbattuta. Ti ringrazio perché questo articolo mi ha risollevato, e mi ha ridato forza e voglia di impegnarmi sempre di più per migliorare!
Ne sono molto, moto felice Rosa :)
Il genere di articolo che mi serve in questo periodo.
Ben detto, chi vive da codardo muore tutti i giorni, chi osa muore una volta sola. E di codardi, ignavi, persone che “a questa età è troppo tardi, meglio rassegnarsi” e che cianciano di una presunta coerenza che verrebbe meno se solo si osa intraprendere una nuova strada, ne ho avute intorno fin troppè nella mia vita. È gente tossica che si fa del male e fa del male a chi gli sta intorno. Gente che rimane paralizzata in una spirale di negatività perché vede solo problemi anche laddove esistono soluzioni.
Bravo Andrea e continua così ?
Bellissimo articolo
:)
Complimenti Andrea, sei una inesauribile fonte di informazioni, altamente motivanti.
Grazie Andrea, adoro Shakespeare e questo articolo mi è stato di grande ispirazione e conforto <3
:) mi fa molto piacere.
Buonasera Andrea,
Articolo Illuminante, ti ringrazio molto come al solito.
Volevo farti una domanda ! Secondo te è da irresponsabili e stupidi candidarsi per una posizione per il quale non si hanno ancora le competenze , anche se faccio un piano( di un mese ) per imparare le skills richieste in quella offerta di lavoro ?
Sono ancora studente universitario, studio ingegneria informatica e mi trovo in una situazione in qui devo lavorare per studiare, ho sempre lavorato, pero per il nuovo anno volevo trovare un lavoro in ambito informatico.
No, assolutamente, candidati! Se l’azienda, o chi per lui è sveglio e vedrà del potenziale in te, ti assumerà.
Credo bene che Shakespeare non si sia fatto turbare dalle critiche di Voltaire e Bernard Shaw…?