Una tecnica pratica ed immediata per ritrovare la calma, anche nelle situazioni più stressanti.
“Esercita la tua calma e dominerai qualunque situazione.”
Giustiniano.
Studio, lavoro, riunioni, esami: le nostre giornate somigliano spesso a corse caotiche, in cui è difficile riprendere il fiato. Riusciamo a malapena a risolvere un’urgenza, che subito se ne presenta un’altra, in un ciclo senza fine che ci priva di ogni energia e della motivazione necessaria per perseguire i nostri obiettivi più ambiziosi. Siamo continuamente sotto stress e viviamo nell’attesa spasmodica che arrivi la prossima “piazzola di sosta”.
Questo è davvero l’unico modo per (soprav)vivere in questa società? Possibile che non esista un’alternativa? Come sarebbe la nostra vita se riuscissimo ad affrontare le emergenze e le sfide quotidiane con calma e tranquillità?
Nel post precedente, ti ho parlato dell’Effetto Farfalla e del potere delle scelte. Certo, non possiamo scegliere (ovvero controllare) tutto: nonostante i nostri sforzi, ci saranno sempre emergenze da affrontare. Possiamo tuttavia scegliere come reagire a queste emergenze: andando nel panico o mantenendo calma e sangue freddo.
Nell’articolo di oggi voglio proporti una tecnica di respirazione, non molto conosciuta, ma estremamente efficace, che, praticata con costanza, ti permetterà di affrontare con calma e serenità anche le situazioni più stressanti. Un bel respiro e… partiamo!
La respirazione in 4 fasi
Già in passato ti ho parlato di alcune tecniche di respirazione per il rilassamento, in primis la respirazione diaframmatica. La tecnica di cui parleremo oggi è stata ideata dal Dott. Randy Paterson, PhD in Psicologia all’University of Western Ontario, e riprende, almeno in parte, questo principio di respirazione diaframmatica, ma ne rappresenta, a mio avviso, una notevole evoluzione. Prima di vederla nella pratica però, una breve nota.
Nota dell’autore: il respiro è quanto di più naturale possa esistere e le tecniche di respirazione non sono di per sé dannose, ma se sei a conoscenza di problematiche respiratorie, prima di praticare quanto suggerito in questo articolo, chiedi un parere al tuo medico curante.
Detto questo, qui di seguito trovi tutti i dettagli per praticare la respirazione in 4 fasi. Iniziamo da quella che potremmo definire la fase “0”, ovvero la preparazione.
Preparazione
Un aspetto chiave, e spesso sottovalutato, delle tecniche di rilassamento è il periodo di preparazione. Siamo infatti abituati a soffocare qualsiasi sensazione di disagio con qualche “pilloletta magica“: mal di testa? Pilloletta! Mal di pancia? Pilloletta! Mal di schiena? Pilloletta! Anche quando siamo agitati e nervosi vorremmo che le tecniche di rilassamento funzionassero come “pillolette magiche”; ma praticare per la prima volta una tecnica di rilassamento in un momento di grande stress, è la peggiore delle scelte che potresti fare. Qualsiasi tecnica inizierai ad utilizzare mentre sei nervoso, sarà ricollegata dal tuo cervello a quello stato di disagio (un po’ come avveniva per il cane di Pavlov).
Le tecniche di rilassamento, per garantire la loro efficacia, devono essere esercitate inizialmente in un ambiente “protetto” ed in uno stato di calma e tranquillità. Vedremo poi, nella parte finale dell’articolo, un programma graduale che ti permetterà di sfruttare tutti i benefici della respirazione in 4 fasi, anche (e soprattutto) nei momenti di massima tensione.
Trova dunque una stanza silenziosa della tua casa dove rilassarti per almeno 5 minuti senza essere disturbato. I momenti ideali, per mettere in pratica questa tecnica, sono la mattina, dopo il risveglio, e la sera, prima di andare a dormire.
A questo punto, distenditi sul letto (o sul divano) e posiziona la mano sinistra sul tuo petto e la mano destra sul tuo addome, come raffigurato nell’immagine qui a fianco. Se ti è tutto chiaro, non dovrai fare altro che chiudere gli occhi, rilassarti e passare alla fase successiva (non adesso! occhi aperti e continua leggere ;-)
Fase 1: Inspirazione diaframmatica
Inspira lentamente utilizzando solo il tuo diaframma.
Per effettuare correttamente questa fase, la tua mano destra si dovrà muovere verso l’alto, spinta dal tuo addome che nel frattempo si gonfierà come un “pallone”. La tua mano sinistra invece, quella appoggiata sul petto, dovrà rimanere immobile. Insomma, un po’ come se “respirassi con la pancia”.
Quando il tuo addome sarà ormai gonfio, potrai passare, senza pause, alla fase 2.
Fase 2: Inspirazione toracica
Mantenendo l’addome alzato, e senza lasciar uscire l’aria dai tuoi polmoni, dovrai effettuare una seconda inspirazione, utilizzando questa volta il tuo torace.
Questa seconda fase ti apparirà un po’ strana, in fondo avevi già inspirato nella fase precedente, ma è necessaria per garantirti una respirazione profonda e completa.
Per effettuare correttamente questa fase, dovrai sentire la tua mano sinistra innalzarsi, sospinta dalla tua gabbia toracica che si alza e si allarga.
Non forzare questa seconda inspirazione: non è necessario che sia della stessa intensità della prima; limitati ad allargare la tua cassa toracica utilizzando i muscoli intercostali. Potrai poi passare alla fase 3, anche questa volta (aspetto molto importante) senza alcuna pausa.
Fase 3: Espirazione
In questa terza fase, dovrai rilassare i muscoli e lasciare che l’aria esca naturalmente dai tuoi polmoni: mi raccomando, non forzare l’espirazione in alcun modo.
In questa fase sentirai le tue mani abbassarsi e sarai pervaso da un generale senso di benessere. Lasciati andare completamente, non cercare di limitare in alcun modo l’aria che sta uscendo dai tuoi polmoni.
In questi casi, può essere molto utile immaginare la tensione come un fumo nero che abbandona il tuo corpo. Una volta che avrai completato l’espirazione, passa alla quarta ed ultima fase.
Fase 4: Pausa
Dopo aver espirato tutta l’aria presente nei tuoi polmoni trattieni il fiato per 3-5 secondi.
Non è una gara di apnea: anche in questo caso, niente forzature. Trattieni il respiro giusto per qualche secondo, fin quando il tuo corpo vorrà inspirare nuova aria. Appena senti questo desiderio, ricomincia a respirare, ripartendo dalla Fase 1 e ripetendo l’intero ciclo.
Beh, che ne pensi? Come avrai potuto leggere, nulla di esoterico o fantascientifico: la respirazione in 4 fasi è una tecnica tanto semplice quanto efficace. Nel caso tu abbia dei dubbi, ho provato a rispondere ai più frequenti nella prossima sezione.
Alcune utili precisazioni
Applicata in combinazione con il pensiero tridimensionale, la respirazione in 4 fasi può essere una tecnica di rilassamento formidabile; ma è opportuno praticarla nel modo corretto. Di seguito trovi le risposte ai dubbi più frequenti su questo esercizio respiratorio.
Per quanto tempo devo respirare in questo modo?
Dovrai praticare la respirazione in 4 fasi per una durata di 3-5 minuti. Questo breve lasso di tempo è sufficiente per fartene apprezzare i principali benefici. Utilizzarla per un tempo più lungo non ha particolari contro-indicazioni, ma non aggiungerebbe nulla.
Per quante volte al giorno devo ripetere questo esercizio?
Affinché la pratica della respirazione in 4 fasi si radichi, dovrai ripetere l’esercizio 2 volte al giorno. Si tratta di un totale di 10 minuti: se ci tieni davvero a ritrovare calma e tranquillità, sono certo che troverai il modo di ritagliarti 10 minuti. Ricorda:
“Il miglior momento per rilassarsi è quando non abbiamo neanche un momento per farlo.”
S.J. Harris.
Ho provato e ho sentito le mie mani sudare e formicolare, è normale?
Come detto, questa tecnica di respirazione non ha particolari contro-indicazioni, ma se applicata frettolosamente potrebbe darti una leggera sensazione di disagio: testa leggera, formicolio alle mani, sudorazione dei palmi. Nulla di cui preoccuparsi, devi semplicemente rallentare il ritmo delle respirazioni. Se provi queste sensazioni è perché stai incamerando troppo ossigeno. Rallenta le fasi di inspirazione e di espirazione, ed allunga la pausa. Il ritmo ideale è di 2-3 respiri al minuto. A tal proposito, se non hai un timer o altro, la durata ideale dell’esercizio è pari a 12 respiri.
Dopo quanto tempo posso utilizzare questa tecnica in situazioni stressanti?
Come detto, è di fondamentale importanza iniziare a praticare questa tecnica in un ambiente “protetto” ed in uno stato di calma, ma sarebbe del tutto inutile se poi non potessimo beneficiarne quando siamo stressati. Per questo motivo, nella prossima sezione ti ho riportato un programma in 6 settimane per sfruttare appieno il potenziale di questa tecnica, soprattutto in quei momenti.
Un programma di 6 settimane per vivere con più calma
Attraverso questo programma graduale potrai iniziare ad utilizzare la respirazione in 4 fasi nelle situazioni più disparate, trasformando questa tecnica nel tuo piccolo segreto per mantenere la calma, quando tutti gli altri intorno a te sembreranno impazzire.
Sfruttando i principi della formula segreta della memoria (soprattutto la componente #1), ho preparato per te una piccola vignetta per aiutarti a memorizzare i tuoi “compiti” per le prossime 6 settimane: abbi pietà, se avessi saputo disegnare, non sarei stato qui a fare il blogger! XD
Non ci hai capito una mazza?! Come biasimarti! Provo a scrivertelo che forse è meglio ;-)
- Settimana #1. Pratica la respirazione in 4 fasi disteso, su un letto o un divano, con le mani in posizione (sinistra sul petto e destra sull’addome).
- Settimana #2. Pratica l’esercizio di respirazione, come al solito 2 volte al giorno, seduto su un divano con la schiena reclinata. Utilizza un cuscino per supportare la tua schiena.
- Settimana #3. Pratica la tecnica di respirazione da seduto. Schiena dritta, piedi poggiati a terra e gambe che formano un angolo di 90°. Come per le settimane precedenti, mantieni le mani in posizione.
- Settimana #4. Pratica l’esercizio in piedi. La durata è sempre di 3-5 minuti per 2 volte al giorno. Anche in questo caso la mano sinistra è poggiata sul petto e quella destra sull’addome.
- Settimana #5. Qui le cose si complicano un po’: dovresti praticare l’esercizio in piedi, camminando, ma comunque mantenendo le mani in posizione. Mi rendo conto che non sia semplicissimo andare in giro con le mani appoggiate su petto ed addome e non sembrare un po’… “strano”. Un’ottima soluzione potrebbe essere quella di praticare questo esercizio la mattina presto, durante la tua “ora sacra“. Al massimo spaventerai qualche netturbino. Se però non hai davvero alternative, passa direttamente alla settimana #6.
- Settimana #6. Tempo di lasciare le mani al loro posto ed iniziare a praticare la respirazione in 4 fasi con maggiore naturalezza, mentre stai camminando, o in qualsiasi altra situazione della tua vita quotidiana (no, quando sei al bagno non è consigliabile!).
A partire dalla settimana #6 potrai iniziare ad utilizzare liberamente questa tecnica di rilassamento anche nei momenti di maggiore tensione, ottenendo immediatamente quei benefici che avrai sperimentato nel corso del programma.
Piccolo bonus: se vuoi adottare da subito un atteggiamento mentale improntato alla calma e alla serenità, ti consiglio di leggere la storia del professore e del bicchiere d’acqua. Fammi sapere cosa ne pensi ;-)
Per ora ti lascio e ti auguro una buona settimana. Prima di salutarti però, vorrei dedicarti questa citazione, che mi è stata di aiuto per ritrovare la calma ed il sangue freddo; mi auguro che abbia lo stesso effetto anche su di te. Andrea.
“Se non vuoi essere dominato dalla tua mente, devi imparare a dominarla.”
Proverbio zen.
Foto di WanderingtheWorld
Ciao Andrea,
seguo da tempo il tuo blog. complimenti sinceri e auguri per il cambio di look del sito, davvero bello ;)
posso garantire che le tecniche di respirazione sono un ottimo mezzo per iniziare la giornata nel modo giusto ma soprattutto per raggiungere la calma nei momenti in cui ne abbiamo veramente bisogno.
la cosa divertente è che si tratta di un mezzo rapido, concreto e soprattutto efficace :)
ciao, alla prossima e grazie mille per i preziosi consigli :)
Ciao Mimmo,
mi fa piacere ti piaccia il nuovo tema: naturalmente è in fase di test. Vedremo come andrà nelle prossime settimane, poi deciderò se mantenerlo o tornare al vecchio tema.
Sì, anche io ho maturato la stessa esperienza sulle tecniche di respirazione: il respiro è lo strumento più naturale ed efficace che possiamo avere a nostra disposizione.
Andrea.
Ciao Andrea!Complimenti x il sito, scoperto x caso vagolando su internet, e x l’approccio estremamente pratico e “semplice” (in senso positivo!). Oltre che simpatico:) Per cui sto provando a pubblicizzarti più che posso con amici/conoscenti che credo possano apprezzare. Sono alla seconda settimana degli esercizi di respirazione e…incorcio tutte le 20 dita in mio possesso per riuscir nelle tecniche deicisonali!!che sno il mio punto debole…AUGHH!!!!Grazie ancora!!!Continua così!;)
Ciao Anna,
innanzitutto grazie per il tuo primo commento e per il passa-parola: lo apprezzo davvero.
In bocca al lupo per le tue sfide.
Andrea.
Capita proprio a pennello questo articolo!
È stata una settimana stressante e ora sono sdraiato sul letto a leggere l’articolo prima della nanna.
Ora spengo la luce e provo ;)
Ciao Leo,
come sta andando con la tua nuova esperienza?
In bocca al lupo.
Andrea.
Ottimo, proverò ad aggiungere questa nuova sana abitudine! Efficace la suddivisione graduale in 6 settimane! In quanto al blog ho apprezzato i cambiamenti delle ultime ore e mi piacciono molto, grande Andrea, stiamo crescendo! :-)
Ciao Crystal: ti piace il nuovo tema? Mi fa piacere: sì, da gennaio ci è stato un altro importate salto. Vedremo cosa ci riserva il futuro ;-)
A presto,
Andrea.
Un sito dal tema moderno, essenziale, semplice, pulito e sopratutto privo di pubblicità fatta esclusione per le guide! Mi piacerebbe, in futuro, poter scaricare anche l’app per smartphone di efficaceMente! Quando la farai? Sarebbe bello poter ricevere delle semplici notifiche al posto delle email. Sia chiaro che non ho nulla contro la posta elettronica, soltanto la vedo più come luogo di lavoro! :) Inoltre, proporrei, per il futuro la possibilità di registrarsi al sito per dare la possibilità a chi è iscritto di poter salvare gli articoli preferiti oppure di salvarli per leggerli in seguito o di poterli votare così da stilare una lista degli articoli più apprezzati! Spero di non essermi “allargato” molto nel dare consigli e in quel caso chiedo scusa! Complimenti per l’ottimo lavoro fatto fino ad ora! :) Gabriele
Ciao Gabriele, no, no: non ti sei “allargato”: questi feedback sono oro.
In realtà c’è anche la pubblicità di AdSense, ma la faccio comparire solo sui post più vecchi di una settimana: sto comunque valutando di farla scomparire e focalizzarmi esclusivamente sui miei contenuti a pagamento e pochissimi contenuti selezionati di altri blogger che stimo.
Per quanto riguarda l’app, la risposta è sì, ma non ho ancora programmato per quando: dopo il tema, previsto per febbraio, il prossimo obiettivo è la nuova guida sull’autostima che vorrei pubblicare tra fine marzo ed inizio aprile.
Grazie ancora per gli spunti ed il commento.
Andrea.
Andrè guarda che i disegni erano carini! :-D
Ahahaha, guarda, avevo provato anche a fare le vignette delle 4 fasi, ma non si capiva veramente ‘na mazza!!! A presto,
Andrea.
Ciao Andrea
sono ugo e sono un fisioterapista che pratica tale professione da vent’anni ormai.
Ammiro il tuo sito che seguo da anni ma consiglio personale,limitati a dare consigli sulla “mente” non a caso il sito si chiama efficacemente per il resto fai fare ai professionisti laureati e con anni di studi alle spalle che sanno che certi esercizi possono essere utili in alcuni casi ma dannosi in tanti altri ;)
eh no caro andrea non ti proteggere dietro la frasetta “consulta il medico prima di farlo” perchè sappiamo benissimo che lo farà l’1% delle persone che leggerà questo articolo.
Articolo superficiale,se mi permetti, che parla di rieducazione diaframmatica senza parlare di lordosi,cifosi,problematiche gastriche,crdiache e respiratorie,non valuta alterazioni del rachide come la scoliosi,non parla di retrazioni muscolari e tanti moltissimi aspetti da considerare prima di minimizzare la respirazione diaframmatica come “un modo per trovare la calma”, è come dire vuoi farti passare il mal di testa? Prenditi l’aspirina ogni giorno senza considerare gli effetti dell’aspirina
Purtroppo questa moda dove tutti sono medici è una piaga di internet,i medici e i professionisti sanitari facciamoli fare a chi sa farlo,gli ingegneri facciano gli ingegneri ;)
Forse non pubblicherai questo commento,ma sicuramente lo leggerai quindi fanne tesoro per il futuro…
Ciao Ugo,
grazie del commento. Rispondo partendo dalla fine. Pubblico tutti i commenti: gli unici che sono moderati sono quelli offensivi e quelli smaccatamente pubblicitari, ma fortunatamente sono una minoranza, di fatto non faccio moderazione.
Condivido appieno la necessità che ognuno rispetti il proprio mestiere: in questo articolo ho sbagliato a non riportare l’ideatore di tale tecnica, rischiando di far passare il messaggio fuorviante che me la sia inventata di sana pianta (ho appena modificato il post). La respirazione in 4 fasi è stata ideata dal Dott. Randy Paterson, PhD in Psicologia all’University of Western Ontario. Il Dott. Paterson ha un’esperienza pluridecennale, maturata nelle migliori cliniche di Canada e Regno Unito; da quasi vent’anni tiene workshop in mezzo mondo per i professionisti che si occupano di crescita personale, psicologia e psicoterapia.
Detto questo, noto in molti professionisti italiani una sorta di “gelosia” nei confronti della rete: la guardano con sufficienza, rifugiandosi dietro il loro titolo e metodi di comunicazione con il paziente ormai vetusti. Mi sarebbe piaciuto leggere nel tuo commento meno astio e più dettagli, basati sulla tua esperienza, che potessero arricchire questo articolo. Da sempre i commenti sono parte integrante dei miei articoli e questa poteva essere un’ottima occasione per mettere a disposizione la tua professionalità e le tue conoscenze sull’argomento. Internet è condivisione, non dogma. Io non mi sento di poter insegnare niente a nessuno, neanche su tematiche ingegneristiche, ma amo condividere quelle strategie che si sono dimostrate efficaci nella mia vita, nella speranza che possano esserlo altrettanto per chi mi legge. Conosco perfettamente i miei limiti e sia in pubblico, che in privato, alzo bandiera bianca quando le richieste che mi vengono fatte vanno oltre la mia esperienza, rimandando i lettori a chi di dovere.
Concordo poi con te sul fatto che temi, soprattutto quelli legati alla sfera medica, vadano trattati con molta cautela su Internet e qui su EfficaceMente semplicemente non ne parliamo. Ho ribadito più volte la netta distinzione che esiste tra Crescita Personale e Psicoterapia o altre forme di intervento medico, se questo non bastasse, il blog ha un regolamento molto chiaro. La “Nota dell’autore” voleva ribadire questa forma di trasparenza che pratico da anni. In generale poi, mi ha sempre infastidito l’atteggiamento di alcuni medici (possiamo chiamarla supponenza?), che trattano i propri pazienti come deficienti. Non vorrei poi che tu avessi letto questo post attraverso la tua lente di “fisioterapista”: sarebbe paradossale chiedere il permesso ad un medico per respirare ;-)
Chiudo questo intervento, ritornando a chiederti un tuo contributo che arricchisca la conversazione, senza bollarla semplicemente come superficiale. Cosa non ti convince della tecnica del Dott. Paterson? A quali soggetti la sconsigli assolutamente? Su quali aspetti ti concentreresti per una corretta esecuzione?
Grazie Ugo,
a presto,
Andrea.
La piaga su internet sono i commenti in rete (non mi riferisco al tuo) che seminano negatività, complottismo, flame, negatività, qualunquismo…
Trovo il blog di Andrea uno dei pochi posti in re te sani, dove si torna a “respirare”. Dove si prova a immaginare per sé e per gli altri un futuro migliore invece di stare fermi a lamentarsi. Senza atteggiarsi mai da Guru.
Per la polemica medica, mi pare che Andrea sia stato fin troppo scrupoloso.
Ciao Mirko,
grazie per questo commento, mi ha fatto molto piacere, soprattutto questo passaggio:
“Trovo il blog di Andrea uno dei pochi posti in re te sani, dove si torna a “respirare”. Dove si prova a immaginare per sé e per gli altri un futuro migliore invece di stare fermi a lamentarsi”
A presto,
Andrea.
Andrea ti rispondo per ordine:
La psicologa in questione non ha ideato un ben niete ha semplicemente fatto copia incolla da una parte di una metodica riabilitativa creata da una fisioterapista francese,Mézières,nel lontano 1947 e l’ha applicata nel suo campo…sicuramente ha la sua validità in termini di psicoterapia peccato che un qualsiasi operatore della sanità (che sia medico,psicologo,fisioterapista,infermiere..) prima di proporre un qualsiasi tipo di trattamento sia obbligato deontologicamente a consultarsi con altri professionisti che conoscono il paziente per valutare l’efficacia o gli eventuali danni…se non lo fanno sono penalmente perseguibili
Tu che ruolo hai in quest’equipe?Che titolo hai?In che albo sei iscritto?Conosci personalmente la storia clinica di tutte le persone che leggono questo blog…la risposte la conosci bene
Inoltre vorrei sottolineare che la respirazione a quattro fasi è SOLO UNA PARTE di approccio riabilitativo di quello che viene chiamato METODO MEZIERES,un bravo psicoterapeuta che ha studiato questo approccio sicuramente conosce eventuali ripercussioni ed è consapevole che è un approccio limitato e quindi sicuramente si consulterà almeno con il medico di famiglia prima di proporre tale trattamento.
Scrivere l respiro è quanto di più naturale possa esistere e le tecniche di respirazione non sono di per sé dannose,denota nessuna conoscenza in campo medico,conosci l’anatomia del diaframma?Sai che è il muscolo CHIAVE del nostro corpo sia per la sua biomccanica ma soprattutto perchè si trova nela cosidetta catena muscolare detta centrale?Sai che un suo alterato reclutamento può comportare PROBLEMATICHE DAVVERO SERIE soprattutto perchè a stretto contatto con tutti i visceri del nostro corpo?
Allora diciamo che muoverci è naturale però facciamolo saltellando così rafforziamo i muscoli,poi ci ritroviamo l’impiegato che il giovedì sera si rompe il crociato alla partitella di calcetto e deve stare 6 mesi invalido
Cosa dovrei spiegare in questo commento,dovrei scrivere anatomia e studi del diaframma che durano da 80 anni in campo medico in 4 frasi?se un ragazzo che ti legge ha un iperlordosi lombare (e non tutti sono consapevoli di averla) sai che questi esercizi fanno solo male e anzi accentuano la curva patologica?probabilmente te non sai nemmeno cosa sia un iperlorodosi forse l’hai sentita da luciano Onder dopo il tg2 ma vedi questa è la differenza tra chi ha un bagaglio medico e chi legge l’articolo su donna Moderna e si spaccia per medico
Al paziente non interessa questo ma sicuramente serve a chi ne parla perchè a costruire case sappiamo tutti i materiali che ci servono,ma non è che so fare la malta allora so fare un palazzo…la SALUTE NON AMMETTE IGNORANZA e te da persona che non ha studiato nulla di tutto ciò ma ha semplicemnte copiato un abstract di una psicoterapeuta,con rispetto parlando, sei ignorante in materia come io sono ignorante in altri lavori e non mi permetterei mai di dare consigli.
Senza offesa ma di cosa dovrei discutere con te? se non sai nemmeno origine ed inserzione del diaframma?
Non siamo invidiosi di internet semplicemente se prima i consigli della nonna “per sentito dire” si limitavano ai membri della famiglia oggi con internet le varie nonne che conoscono un qualcosa per sentito dire raggiungono centinaia sennò migliaia di persone,peccato che poi ci ritroviamo queste persone distrutte da curare noi e spesso tante persone non hanno soldi per curarsi
Potrei dilungarmi tantissimo ma preferisco finirla qui
TI RIPETO LA SALUTE NON AMMETTE IGNORANZA,limitati ai alla crescita personale che sei prepratao per quel che riguarda tecniche,approcci “fisici” lasciali fare ai professionisti
Ciao Ugo,
continui a parlare di trattamenti, pazienti, equipe e a leggere questo post con la tua lente da fisioterapista (il collegamento con le metodologie di Mézières sarebbe l’espirazione libera?). Semplicemente parliamo ad un audience differente: tu sei abituato a confrontarti con i tuoi pazienti, io sto condividendo con i miei lettori una tecnica di respirazione che ho appreso e che ha apportato benefici nella mia vita. Io ho il massimo rispetto per il tuo bagaglio di studi e di esperienze, ma qui non siamo in uno studio medico e nessuno ha affrontato le complesse metodologie di Mézières.
Ho lavorato per 7 anni nel settore farmaceutico e della sanità (pubblica e privata), purtroppo conosco molto bene l’atteggiamento che sto leggendo in questi tuoi commenti e mi dispiace veramente non poter avere un tuo contributo diverso.
A presto,
Andrea.
Un mattone cadde sul piede del bambino,la nonna consigliò di metterci del ghiaccio perchè lei ha sempre fatto così,il bambino dopo un’ora andò al prontosoccorso con il piede ustionato.
Piccola storiella per farti capire che i consigli che vanno bene per la propria salute “perchè ci ho provato e mi è andata bene” vanno tenuti per se stessi e non diffonderli come consigli per altri…basta vedere cosa sta accandendo in questi periodi con il metodo Stamina per capire qual’è la differenza tra chi in campo medico ci lavora (e siccome conosce i rischi mantiene una certa rigidità) e chi per altri interessi s’improvvisa “consigliere” ;)
comunuqe la finisco qui,era solo per chiarire
se vuoi un consiglio articoli del genere sono molto utili e possono apportare un qualcosa ai tuoi studi di crescita personale però piccolo imprenditore ti consiglio che non sempre dobbiamo avere la presunzione di saper fare tutto e a volte per offrire un servizio più ampio e migliore possiamo avvalerci della collaborazione di professionisti del settore
Ad esempio potevi fare un articolo a due con Gennaro Romagnoli ;)
Comunuqe la chiudo qui non voglio essere uno spammer :D
Buona serata e buona vita :)
Ciao Ugo, confrontare questa tecnica di rilassamento con il metodo Stamina lo trovo un passaggio un pelino… “forte” e poco onesto intellettualmente. Concordi? :-)
Adesso ti racconto una storiella anche io, un episodio che mi è capitato un paio di anni fa:
Ero da un Medico dello Sport per una visita. Entro ed il medico, vedendo la mia prenotazione, mi saluta cordialmente chiamandomi per nome: “Andrea? Vieni pure“. Sentendomi dare del “tu”, utilizzo anche io il il “tu”, in fondo nelle Marche dare del “tu” è un modo per dimostrare un atteggiamento amichevole. Lo avessi mai fatto. Il dottore si irrigidisce subito, mi guarda con sguardo severo e mi domanda subito: “siamo colleghi?“. Io rispondo calmo: “no, non direi”, pensando tra me e me: “perché tra medici ci si può dare del tu e con gli altri sub-umani no?!”. Il medico: “allora mi dia del Lei!“.
Mi raccontava un primario del San Raffaele di Milano che questo atteggiamento è insito nei medici e viene inculcato a partire dai primi anni di Medicina: in fondo, per sopportare lo stress di decidere della vita o della morte di un paziente, serve una certa dose di distacco e superiorità.
Questo Ugo per dirti che nel corso degli anni, lavorando a contatto con gli operatori del settore sanitario, ho imparato a conoscere questo atteggiamento e anche ad accettarlo con il sorriso. Per il resto, quello che mi è dispiaciuto un po’ dei tuoi commenti è stata “l’aggressione”: io Ugo sbaglio, dico minchiate e faccio errori grossolani. Li ho fatti in passato e li farò in futuro. In fondo EfficaceMente non è Science, ma non sono proprio l’ultimo arrivato, ed anche se mi piace avere un tono scherzoso ed amichevole nei miei post, diciamo che i miei articoli non nascono da un copia-incolla di qualche abstract :-)
Ecco, al posto di alcune frasi inopportune, mi sarebbe davvero piaciuto leggere questi articoli di approfondimento che hai citato, mi sarebbe piaciuto avere un tuo parere professionale, anche se critico e schietto: leggere frasi come “Senza offesa ma di cosa dovrei discutere con te?” denotano una chiusura mentale che non ti fa onore.
Detto questo, non ho trovato i tuoi interventi spammosi in alcun modo, anzi, se in futuro vorrai approfondire queste tematiche con un tuo guest post, di taglio medico, qui su EfficaceMente, lo ospiterò con piacere… però prima mandami il curriculum completo! (scherzo! ;-)
A presto Ugo.
Buona serata,
Andrea.
Ciao Ugo, scusami l’intromissione, ci sono delle parti dei tuoi commenti che non trovo ben chiare:
“,limitati a dare consigli sulla “mente” non a caso il sito si chiama efficacemente per il resto fai fare ai professionisti laureati e con anni di studi alle spalle che sanno che certi esercizi possono essere utili in alcuni casi ma dannosi in tanti altri”.
Ora spiegami perché secondo questa logica un ingegnere può dare consigli sulla mente e non sul corpo: pensi che la mente sia da meno? In quanto studente, di psicologia trovo la cosa un po’ offensiva e classista, tu non credi?
“se un ragazzo che ti legge ha un iperlordosi lombare (e non tutti sono consapevoli di averla) sai che questi esercizi fanno solo male e anzi accentuano la curva patologica?”
La frase “rivolgersi prima ad un medico” non serve ai blogger (me incluso che la utilizzo quando opportuna) a nascondersi ma a mettere in guardia le persone che potrebbero esserci casi extra-ordinari in cui la pratica potrebbe portare a danni di vario tipo. Fare una telefonata al proprio medico di base qui in Italia non costa nulla, poi non so tu da dove scriva. Andrea scrive a gente ordinaria, sana fisicamente e mentalmente, anche un consiglio di tecniche di visualizzazione può essere nocivo se chi lo legge è uno squilibrato mentale (esperienze personali). Chi scrive sui blog di culturismo consiglia solitamente di fare lo squat e la panca piana più i vari attrezzi ed esercizi coi pesi (che immagino tu conosca bene dato che riguardano in un certo qual modo il tuo ambito di lavoro) che richiedono un notevole sforzo delle articolazioni: se uno ha le articolazioni rovinate e lo fa lo stesso non è una vittima, è un fesso. Tutti sappiamo che mangiare un po’ di frutta secca fa bene, molti lo consigliano sui propri blog, allo stesso modo c’è gente che è allergica alla frutta secca e magari non lo sa (è un caso extra-ordinario): potrebbero mai denunciarmi dicendo che li ho provocato uno shock anafilattico perché ho detto che mangiare frutta secca fa bene e lo hanno fatto anche in caso di allergia? Se io volessi allargare la veranda di casa di mano mia per puro divertimento e senso di auto-realizzazione, chiederei comunque prima il parere ad un ingegnere o ad un geometra per evitare di combinare guai, questo non vuol dire che devo per forza chiamare un equipe di esperti per mettere quattro sbarre e due vetri (di solito chi ha da lavorare non bada a chi “li ruba” il lavoro, è una mentalità di scarsità come si dice nell’ambito della crescita personale).
Io personalmente sul mio blog do direttive alla gente su come raggiungere la felicità dato che sono riuscito ad uscire da solo dal disturbo bipolare ma do sempre consigli generali che possono essere utili a migliorarsi, niente di mirato al singolo caso, neanche se fosse un altro bipolare perché ogni caso è diverso ed è lì che servono gli esperti, sul lavoro specifico.
A volte sembra più che la gente si nasconda dietro un titolo che dietro un “rivolgersi prima ad un medico”.
Perdonami tanto brio nel prendere le difese di Andrea, difendo i lavori ben fatti per una questione di miei valori personali, soprattutto se mi ci immedesimo.
Ti auguro di poter lavorare abbastanza da non badare agli altrui “errori” (sempre che siano davvero tali) e da non sentirti privato del tuo lavoro sanitario e specifico da chi tratta semplicemente di crescita personale.
Ps: vengo da una famiglia di medici di ogni genere, nel caso abbia da ostentare la tua ventennale esperienza nell’ambito della fisioterapia ;-)
“Non criticate, non condannate, non recriminate”
Dale Carnegie.
Ciao Giancarlo,
grazie del commento.
Ho apprezzato molto questo passaggio, di cui ti ringrazio:
“Perdonami tanto brio nel prendere le difese di Andrea, difendo i lavori ben fatti per una questione di miei valori personali, soprattutto se mi ci immedesimo.”
Rispetto l’intervento di Ugo a cui ho risposto secondo il mio punto di vista. Mi fa sempre molto piacere notare che il livello dei commenti qui sul blog (anche quelli critici) è sempre molto elevato.
A presto,
Andrea.
Bello il nuovo look del tuo blogg =)
Grazie Diego!
Ciao Andrea, comlimentoni per la nuova grafica… le scritte arancio le adoro! Ho provato questa sera stessa la tecnica che proponi, ci vuole un buon metodo per ritrovare la calma. L’ho usata subito perché come sempre mi lascio i tuoi articoli per un momento di calma così da gustarli appieno. Devo dire che i 5 minuti che avevo impostato sul Pomodoro sono volati via anche se ammetto che mantenere la fluidità del respiro senza pause non è affatto facile. Vediamo nelle prossime settimane, se ci riesco il 31 marzo commento con la mia esperienza.
Buona settimana,
Valentino
Ciao a tutti e ciao Andrea, perdonami se mi intrometto ma, come neofita del blog (sono qui solo da qualche giorno), mi sento obbligato ad intervenire. Devo premettere che sono piuttosto esigente e selettivo (direi severo) riguardo certi siti che propongono soluzioni “magiche”. Qui no, qui ho avuto subito la stessa sensazione di Mirko, che non poteva trovare parole migliori per descrivere il tuo lavoro ed appassionato impegno. Non solo, oltre ad essere davvero un posto sano dove ho trovato validi consigli e anche speranza (quella buona, vera, solida e non campata in aria), trovo bellissima l’atmosfera creata da chi segue il blog da più tempo di me: tutti propositivi e indirizzati a costruire, confrontarsi, migliorarsi e contribuire, ognuno come può, con serenità e spontaneità. Dunque Andrea, ti becchi anche i miei complimenti, che estendo a tutti coloro che contribuiscono a rendere questo spazio molto gradevole e soprattutto utile.
Volendo enfatizzare, ma chissà, forse nemmeno troppo, un po’ di luce nell’oscurità.
Grazie,
Christian.
P.S. per Ugo: sicuro delle tue migliori intenzioni (il beneficio del dubbio va concesso), spero sinceramente vorrai arricchire con le tue conoscenze professionali, come auspica anche Andrea, i contenuti già molto brillanti di questo progetto. Un saluto ;)
Ciao Christian, me li becco con molto piacere :-)
Ti ringrazio del commento e ti do ufficialmente il benvenuto.
A presto,
Andrea.
Ciao Andrea,
innanzitutto complimenti per il nuovo look del blog, lo trovo molto azzeccato! In quanto all’articolo posso solo ringraziarti perchè ne avevo davvero bisogno e inzierò subito stasera a mettere in pratica questa nuova abitudine.
Ciao Andrea, ancora una volta hai fatto centro. E lo hai fatto alla tua maniera. Efficacemente. Chiaro e brillante. Efficace. Anche nei disegni ;-)
grazie Andrea comincerò oggi stesso ad esercitarmi. mi capita qualche volta di sentirmi agitata e ho bisogno di una tecnica che mi mi aiuti a gestire questa ansia per fortuna occasionale
Ottimo il blog….ottimi gli articoli, ti seguirò sicuramente!
Grazie Teresa,
benvenuta e a presto.
Andrea.
Nella seconda fase ,non riesco a riempire d’aria il torace mantenendo gonfio anche l’addome; per gonfiare il torace, devo necessariamente sgonfiare l’addome , e’ sbagliato?
Ciao Emilio, sì, la caratteristica della respirazione in 4 fasi è proprio quella di prevedere una doppia inspirazione, quindi è sbagliato sgonfiare l’addome nella seconda fase. Per riempire il torace prova semplicemente ad allargarlo, come se fossi davanti ad una bella ragazza e ti dovessi mettere in mostra ;-)
Ricorda che le due inspirazioni non devono essere necessariamente della stessa intensità.
Andrea.
Grande Andrea!
“Se volete diventare pigri e stupidi andate al college o all’università. Ma se volete farvi un’educazione andate in biblioteca.” Frank Zappa
Ai medici, (sopratutto italiani)e laureati(in generale) servirebbe la fetta di studio specifica in biblioteca, oltre all’onestà intellettuale di ammettere che ne hanno bisogno. Che poi, poveracci, dopo 18 o più anni di “studio”, li capisco…è dura pensare di iniziare a imparare qualcsa.
Vorrei portare la mia esperienza.
Ho messo in pratica l’allenamento per sette settimane ( ho avuto difficoltà alla quarta settimana – mi si irrigidiva il collo durante l’inspirazione – e quindi ho continuato l’allenamento una settimana in più).
Ora, a training concluso, posso dire che questo tipo di respirazione è fenomenale. La pratico ogniqualvolta sento che sto per perdere le staffe e dopo poco rirovo lucidità e serenità. Proprio oggi, dopo due treni soppressi, posso dire che anche quando le giornate non sembrano procedere per il verso giusto, l’applicazione di questo tipo di respirazione da enormi benefici. Per vedere i risultati bisogna fare l’esercizio completamente e per sei settimane complete (a mio parere non va bene un giorno si e uno no). Vorrei segnalare anche che ho tratto i maggiori benefici visualizzando una freccia azzurra durante l’inspirazione e una freccia nera (che simboleggia tutte le cose negative che voglio che escano da me) durante l’espirazione. Grazie Andrea, sei un gioiello per noi…se non ci fossi te come farebbero i tuoi affezionati lettori???=)
Ciao Chiara!
Grazie davvero per la tua testimonianza. Sono sempre curioso dei risultati che ottengono i miei lettori grazie alle strategie che condivido.
Toccando ferro, io vorrei esserci ancora a lungo, anzi… da quando mi sono dedicato full-time al blog, da inizio 2014, ho in testa mille progetti per far crescere EfficaceMente e questa “tribù” di appassionati di crescita personale che si è creata nel corso degli anni :-)
A presto.
Andrea.
Siamo affamati di novità!=)
Grazie a te Andrea per quello che fai!
Ps. io mi prenoto già per la guida sul sonno!