Il nostro cervello è una macchina ideata per generare risposte. Se sarai in grado di fare le domande giuste, otterrai le risposte giuste.
“Domande di qualità ti permettono di avere una vita di qualità. Le persone di successo fanno le domande migliori, e come risultato ottengono le risposte migliori.”
Anthony Robbins.
Spesso pensiamo che per cambiare vita avremmo bisogno di: uno stipendio più alto, di una casa più grande, di una macchina nuova, di una nuova relazione, insomma di… qualcosa di esterno che come una bacchetta magica trasformerà la nostra esistenza. Eppure svariati studi scientifici hanno dimostrato che anche i vincitori della lotteria, dopo un’iniziale euforia, tornano alla normalità se non ad una vita peggiore (cara dea bendata… se vuoi, io sono pronto a sacrificarmi per la scienza! ;-)).
Se non sono i soldi, o comunque, dei fattori esterni a cambiarci veramente la vita, cosa potrebbe essere? La mia risposta è: una buona domanda. Le domande sono strumenti comunicativi eccezionali e quando impariamo a rivolgere a noi stessi delle buone domande, queste possono letteralmente cambiarci la vita.
Sì sì… belle parole, ma… quali cavolo sono queste domande?! Eccone 3 che dovresti iniziare a farti:
Come posso permettermelo?
In questo tempo di recessione e crisi economica ci capita spesso di pronunciare la frase: “non me lo posso permettere”. Quando pronunciamo questa frase, è come se spegnessimo automaticamente il cervello, senza permettergli di fare il suo lavoro: trovare delle risposte.
La prossima volta che ti capita di dire “non me lo posso permettere”, prova a sostituire questa frase con la domanda: “come posso permettermelo?”.
Questa semplice domanda vale tutto il libro di Robert T. Kiyosaki, “Padre ricco padre povero“: da leggere.
Cosa dipende da me?
Spesso torturiamo noi stessi per cose su cui non abbiamo controllo: continuiamo a criticare il nostro capo, la nostra azienda, il vicino di casa, senza mai focalizzarci su come possiamo contribuire per risolvere il problema.
Prova a chiederti: “cosa dipende da me?”, cosa rientra nella tua sfera di controllo e cosa invece è fuori da tuo controllo? Quando affronti un qualsiasi problema, utilizza questa domanda per capire su cosa devi concentrarti e di cosa invece devi smetterla di preoccuparti!
Cosa posso fare in questo momento?
Esistono decine di tecniche di time management, ma a volte tutto quello che serve per gestire al meglio il nostro tempo è una semplice domanda: cosa posso fare in questo momento… che avrà il maggiore impatto nella mia vita? Continua a ripeterti questa domanda nel corso della giornata e non avrai bisogno di pomodori o quadranti: concentrarti su questa domanda ti darà la possibilità di investire il tuo tempo nelle attività più importanti.
E per te… quali sono state le domande che ti hanno cambiato la vita?
Foto di Oberazzi
Ciao Andrea! è il classico post che ti “apre la mente” ti incuriosisce e ti porta a sondare una strada sino a pochi secondi fa ignorata, tuttavia non tralascerei un altro aspetto della nostra vita, a mio parere, un pochino più importante di quello “materiale”. Oggi più che mai ciò che conta, che da VALORE AGGIUNTO ad una persona, sono i BENI RELAZIONALI, i RAPPORTI, LE AMICIZIE, è finito l’epoca della felicità legata alla proprietà e ai beni “consumistici”. Se vogliamo essere persone MIGLIORI investiamo in questo senso, definiamo BENE I NOSTRI CONFINI con chi ci circonda. Riconosciamo prima i NOSTRI bisogni, e poi quelli degli altri. Impariamo anche a DIRE DI NO e a non ASSeCONDARE nei rapporti…magari solo per non ferire o deludere. La CONSAPEVOLEZZA ( di tutto ciò…) è uno strumento potentissimo, potrebbe ELEVARCI tutti ad una dimensione migliore dell’intera società….
AMORE e PROSPERITà alle VOSTRE VITE!!
Ciao Michele, ben tornato!
I cambi di prospettiva sono momenti straordinari di crescita personale.
Ti ringrazio per aver arricchito il post con il tuo commento: sono d’accordo con te, l’articolo è orientato su alcune tematiche specifiche.
Per quanto riguarda gli aspetti che hai affrontato… quale domanda pensi potrebbe aiutare a riflettere e migliorare?
Andrea, in effetti non ti ho mai abbandonato :=)
ti seguo con i feed e ho letto tutti i post del blog…;-)
a proposito COMPLIMENTI, te li rinnovo, li meriti.
in merito al tuo quesito, beh… è cosa buona e giusta chiedersi, x es, quali sono i confini che abbiamo eretto tra noi e gli altri. La nostra “casa interiore” deve avere pareti solide, un tetto sicuro e una porta da aprire e chiudere a nostro piacimento. Gli altri non sempre hanno parametri giusti per capire che stanno invadendo casa nostra, non trovano confini, ostacoli, per cui entrano in salotto quando e come vogliono: che senso ha, x es, prendersela con loro, quando non hai mai eretto mura che delimitino i tuoi confini?
A presto :=)
Mi fa molto piacere Michele!
Grazie per il tuo prezioso contributo.. porsi certe domande può determinare un momento di svolta molto importante.
Articolo e commenti davvero interessanti. Una domanda da porsi è anche “Cosa penso di…” La sincerità dev’essere un elemento fondamentale nella vita di tutti.
La lealtà, la sincerità sono fra i doni più belli che ognuno di noi può sviluppare e accrescere, basta con i finti buonismi, io penso che a volte la verità è dura, difficile, brutta, ma sapere sempre la verità è fondamentale per lo sviluppo e la crescita personale. Imparare ad essere sinceri con gli altri (a proposito dei rapporti interpersonali) aiuta moltissimo anche noi stessi. Per finire ringrazio Andrea per l’articolo davvero originale e utile!
Queste domande sono sicuramente utili. Aggiungerei una quarta domanda da farsi prima di queste tre: — Cosa voglio veramente? —
Grazie Maicol: ottima domanda. Spesso la paura di cambiare ci tiene ben lontani dal porci certe domande.
Andrea.
@Ottantotto: la domanda che hai proposto penso sia importante anche per essere sinceri con se stessi…
Una delle domande che mi pongo spesso è simile alla terza che hai scritto e cioè… che cosa posso fare adesso per migliorarmi?
Qualè la cosa che mi mette più paura ed ansia?
Spesso infatti la cosa che ci mette + paura o che rimandiamo sempre creandoci delle scuse è proprio quella che dobbiamo fare.
Il problema è che associamo il cambiamento al dolore come meccanismo di protezione alla nostra sicurezza e per cambiare aspettiamo che il dolore di non fare una cosa sia superiore a quello di agire.
Io ultimamente cambiando prospettiva e associando al cambiamento il piacere a lungo termine stò vedendo splendidi risultati nella mia vita… è proprio vero per vedere bisogna AGIRE!
Ciao Stefano.
Penso che tu stia parlando della necessità di uscire dalla nostra zona di comfort.
Mi piace osservare e scovare quei principi generali che caratterizzano il comportamento umano: ogni volta che ci mettiamo alla prova, che superiamo i nostri limiti, che affrontiamo le nostre paure, miglioriamo.
E ancora una volta condivido il tuo punto di vista: l’azione è alla base di qualsiasi cambiamento. Possiamo stare qui a scrivere bei articoli o commenti, ma se poi non facciamo nulla… allora stiamo parlando solo di aria fritta!
Buonasera….
scusate l’intromissione, ma è per me gratificante leggere le cose che penso…
scusate di nuovo e buona serata a tutti.
azzurra
Intromissione?! Benvenuta Azzurra
ma in tutto questo domandarsi che ruolo ha la pigrizia, o meglio la lentezza? Cioè, ho la sensazione che si sia sempre all’erta e/o in “movimento” per tendere a…mentre l’investimento più importante sta nella riflessione, nella visualizzazione del proprio sé nella consapevolezza di chi si è e dove si vuole andare e questo, credo, si possa raggiungere fermandosi…questo è un mio pensiero, ovviamente, opinabile. Grazie e complimenti per questa tua sferzata di ottimismo costruttivo.
Ciao Antonella… in diversi miei articoli condanno la filosofia dominante dell’always on, del dover essere produttivi a tutti i costi. Credo che la vita segua un ritmo che è quello del respiro, ci sono momenti in cui siamo attivi e produttivi ed altri in cui dobbiamo necessariamente ricaricare le pile, in fondo gli stessi romani parlavano di “otium” e “negotium”, dove il secondo era negazione del primo, sottolineando proprio l’importanza dell’otium.
Detto questo, l’otium non corrisponde all’accezione negativa della pigrizia. L’ozio è un momento di ristoro per la mente, il corpo e lo spirito: cazzeggiare su Facebook, guardare Uomini e Donne o la TV in generale non è ozio è solo un modo per nascondersi alla vita, dimenticandosi che ci è stato fatto un dono molto importante e non solo abbiamo il diritto di goderlo, ma anche il dovere.
Buona domenica.
Ciao, perchè non hai le date nei posts?
Ciao Helga,
mi piace pensare che le cose di cui parlo nel blog non siano legate ad una data particolare: insomma, non sono news o passi di un diario, ma riflessioni che spero possano superare l’esame del tempo.
Detto questo, nell’indirizzo dell’articolo in realtà trovi la data: questo ad esempio è del marzo 2009.
Grazie ♥
Sto leggendo e cerco di applicare.MI è PIACIUTA MOLTO LA FIABA DELL’AUTOSTIMA: IO CREDO DI AVER BISOGNO DI UN MENTORE, COME POSSO FARE???grazie katia
senza saperlo ste domande me le faccio tutte e 3 soprattutto le prime 2
E’ una cosa che ti mette in continuo sul chi va là, cercandoti di farti essere utile a qualcosa per sbloccare i problemi che ti assillano
Ciao Andrea,bel post come gli altri del resto,ho 16 anni e ho iniziato a seguirti da poco,ci tengo a ringraziarti per i tuoi consigli. Adesso sto finendo la lettura di “padre ricco padre povero” un libro che mi ha aperto la mente e che consiglierei a tutti i miei amici,complimenti per il tuo blog,grazie.
Ciao Tommaso, sapere che un ragazzo di soli 16 anni legge Kiyosaky mi rende veramente felice, oggi hai circa 19 anni e sicuramente avrai una visuale molte diversa rispetto hai tuoi coetanei… mi farebbe piacere sapere cosa fai e cosa sogni di fare da grande….
Grazie grazie Andrea per questi post interessanti che mi mandi
Fare domande e molto importante per una comunicazione efficace sono uno stimolo e ti aiutano a riflettere