Le balle che ti raccontano gli esperti di crescita personale per vendere i loro prodotti.
“Se non riesci ad avere successo al primo tentativo… il paracadutismo non fa per te.”
Sono un appassionato di crescita personale da ormai 11 anni. In questo periodo ho avuto la possibilità di leggere decine di libri di self-help, ascoltare ore ed ore di audio-book sul miglioramento personale e leggere centinaia di articoli sullo sviluppo personale.
‘sti catsi Andre… se ti annoiavi potevi anche dirmelo eh?! ;-)
Ma solo sperimentando sulla mia pelle i consigli più o meno ragionevoli dei così detti guru della crescita personale, sono riuscito a farmi un’idea piuttosto chiara di cosa è efficace e cosa invece è semplice spazzatura. In fondo, l’idea stessa di creare il Blog EfficaceMente è nata dalla volontà di dire la mia su questo mondo fatto di appassionati del miglioramento, ma anche di troppi ciarlatani.
Nell’articolo di oggi voglio condividere con te quelle che a mio avviso sono le 4 balle per antonomasia dell’industria del miglioramento personale, nella speranza che la prossima volta che acquisterai un libro, seguirai un corso o leggerai un articolo di un blog di crescita personale, lo potrai fare con la giusta “armatura”.
Non esiste alcun segreto
Eh… già (come direbbe Vasco Rossi): non esiste alcun segreto.
Per quanto gli esperti di crescita personale possano utilizzare inglesismi, nomi altisonanti o addirittura appellarsi alla fisica quantistica o a strane vibrazioni cosmiche pur di dimostrare le loro tesi strampalate, la realtà è che la crescita personale non è altro che buon senso applicato alla vita quotidiana.
Questo significa sminuire il valore dei consigli sul miglioramento? Tutt’altro: spesso dimentichiamo proprio il buon senso, e più le nostre vite si complicano e diventano sofisticate e più dimentichiamo le semplici regole del gioco. Per questo motivo sono il primo fan del miglioramento personale, ma allo stesso tempo sorrido di chi cerca di trasformare consigli semplici ed efficaci in segreti esoterici e che possono essere compresi solo da pochi eletti.
La prossima volta che un guru promette di svelarti l’ennesimo segreto, fai un favore a te stesso e al tuo portafoglio: mandalo a zappare l’orto.
La crescita non è lineare
Ammettiamolo, le storie di crescita personale di alcuni personaggi sono spesso romanzate: questi piccoli fiammiferai cercano di convincerti che dopo essere nati nella povertà e nella disgrazia, grazie ad una costante crescita e al miglioramento continuo, sono riusciti a raggiungere le vette del successo. Balle!
Il miglioramento non è mai un percorso lineare e convincersi del contrario è un ottimo modo per essere continuamente delusi e demotivati.
A nessuno piace parlare dei propri fallimenti, tanto meno alle persone di successo: ma la realtà è che la strada verso i tuoi traguardi sarà inevitabilmente caratterizzata da insuccessi, periodi di stallo e cocenti sconfitte.
Più che ad una linea retta, la strada verso il successo somiglia ad un grafico azionario fatto di alti e bassi; ricordati che ciò che conta è soltanto il trend e non le singole giornate. Non permettere a sconfitte momentanee di determinare la direzione della tua vita e diffida di chi parla solamente dei suoi successi.
Non hai bisogno di un guru
Esiste un noto koan (dal giapponese: “affermazione paradossale”), che dice:
“Se incontri il Buddha per strada, uccidilo.”
Avere delle guide in alcuni momenti della nostra vita è importante, ma nel momento in cui diventiamo dipendenti da questi guru, maestri, guide, la nostra crescita si blocca ed iniziamo ad indietreggiare.
L’industria dello sviluppo personale è maestra nel creare questa dipendenza: in fondo i guru continuano a guadagnare solo se tu… non cresci.
Ricorda: nessuno potrà cambiare la tua vita al di fuori di te stesso. I maestri sono dei semplici strumenti che devi utilizzare per trovare e ritrovare le tue risorse nascoste. Una volta trovate: uccidi il Buddha… ecco, magari non alla lettera, soprattutto se EfficaceMente rientra tra i tuoi blog di crescita personale preferiti! ;-)
Un libro non ti cambierà la vita
Per quanto abbia cercato, non sono ancora riuscito a trovare un libro di crescita personale che non promettesse di cambiarmi la vita!
La verità è che nessun libro, neanche il migliore, ti cambierà la vita: solo tu puoi cambiarla.
Prima di iniziare il prossimo libro di self-help, prova a dare un’occhiata a questo articolo su come si dovrebbe leggere un libro di crescita personale: inutile sprecare altro tempo ed altri soldi se non sei disposto a mettere in pratica quanto appreso.
A te cosa ha deluso del mondo del miglioramento personale? Cosa ti ha entusiasmato invece? Fammelo sapere nei commenti!
Andrea Giuliodori.
Bell’articolo come sempre! Nel secondo punto, quando parli della “crescita non lineare”, io spesso la crescita poco a poco l’ho sempre intesa così: come un susseguirsi di successi e fallimenti, ma con un bilancio positivo. Sono l’unico?
Ciao Stefano,
la vediamo esattamente allo stesso modo.
Purtroppo, e mi ci metto anche io, quando inizi un percorso di cambiamento hai spesso molte aspettative, che vengono inevitabilmente disattese nel periodo iniziale. Queste aspettative sono irrealistiche e rappresentano una delle principali fonti di demotivazione.
Ciao Andrea,
complimenti per quest’articolo. Mi trovo in accordo con tutti e quattro i punti da te analizzati. Anch’io, come te e Stefano, ho sempre pensato alla crescita personale (e alla vita in generale) come una serie di cicli ad onde ascendenti e discendenti: l’importante è che il trend sia positivo, come tu sottolinei.
I libri non cambiano la vita: quello che può fare la differenza è l’esperienza quotidiana, giorno dopo giorno, e l’applicazione di determinati principi nella vita pratica. I libri sono importanti perché possono aprirci la mente, mettere un tarlo nelle nostre mappe mentali, così da portarci ad ampliarle un pochino di più…ma non sono certo delle formule magiche che basta recitare a voce alta e..puff…eccoci trasformati in super-uomini e super-donne!!!!
Mi piace molto quando scrivi “non hai bisogno di un guru”, verissimo! Cito una delle mie frasi preferite di Einstein “Non insegno mai nulla ai miei allievi. Cerco solo di metterli in condizione di poter imparare”: è questo che ogni vero maestro, insegnante o guru dovrebbe fare.
Un caro saluto
Marta
Ciao Andrea,
sono una persona alla continua spasmodica ricerca del miglioramento personale sotto tutti i punti di vista e devo dire che ho già provato più di una volta sulla mia pelle quello che hai scritto; quindi non posso far altro che appoggiarti e darti pienamente ragione quando consigli di non affidarsi ciecamente ai cosidetti guru; solo noi stessi siamo i principali artefici del nostro destino; è più che giusto ascoltare e meditare sul pensiero altrui, ma filtrato dalla nostra mente; più di noi stessi ci conosce solo il buon Dio.Complimenti per gli articoli, credo tu svolga realmente un’opera socialmente utile
eh gia…come tutti i “bisinisse” anche la crescita personale non sfugge alla regola. L’importante è saperlo e affrancarsi il più possibile dalla dipendenza.
A me quello che urta da morire è l storia dei segreti, manco wikileaks ne ha tanti quanto la crescita personale.
Ti svelo un segreto per la mia crescita personale ne ho fatto una Buona Abitudine leggendo il blog Efficacemente…
Sei il mio guru, spero di incontrarti presto hehe
Grazie del continuo supporto Roberto! ;-)
La frase sul Buddha l’ha detta il Buddha, fa parte dei suoi insegnamenti :). Tanto per dire…
L’esperienza sintetizzata da Einstein nella frase riportata da Marta è ben nota agli insegnanti che fanno e conoscono bene il loro mestiere. E’ quella che Socrate – figlio di una levatrice – definiva capacità “maieutica”. Nel dialogo platonico “Menone” si discute se la virtu’ si possa insegnare (!! giusto per essere in tema) e Socrate fa dimostrare a uno schiavo privo di conoscenze di geometria il teorema di Pitagora, semplicemente ponendogli delle domande.
Nel bellissimo – e introvabile – libro di Elisabetta Leslie Leonelli “Al di là delle labbra”, dedicato alla sessualità femminile, l’altro ieri ho letto, proprio nelle prime pagine: “Nel novembre 1973 due femministe del Women’s Health Center di Los Angeles vennero in Europa per un giro di conferenze e dimostrazioni sul self-help. (Il self-help significa “auto-aiuto”. In Italia è stato identificato a torto con l’aborto senza l’assistenza del ginecologo. In realtà il self-help è una pratica per riconoscere infezioni e malattie soprattutto nell’apparato genitale, per poi curarsele da sole oppure per attenuare lo stato di soggezione di fronte al medico tipico di chiunque sia costretto ad affidarsi ciecamente a qualcun altro per completa ignoranza. Il self help è nato dunque come pratica femminista di conoscenza del proprio corpo.)”
E’ proprio vero: “Se incontri il Buddha per strada, uccidilo!” :)
Ciao Andrea.
Condivido al 120% quanto hai scritto.
Quando si entra nel “magico” mondo della crescita personale si resta abbagliati dalle potenzialità effettivamente immense della disciplina e si diventa quasi delle “spugne”, voraci nel catturare e leggere tutto ciò che è disponibile in materia.
Ma, contemporaneamente, si incappa in molte speculazioni ed in molti “guru” pronti a spremerti come un limone e a vendere fumo.
Anche io ho vissuto, e sto vivendo, fasi alterne: imparo moltissimo (migliorando la qualità della mia vita) e attraverso momenti di vere e proprie “crisi di rigetto”, nel rispetto dell’andamento del grafico azionario da te citato nell’articolo.
Condivido queste quattro balle ma solo in parte. Non perchè voglio fare il bastian contrario ma per dei semplici punti.
Punto primo: è vero il buon senso è maestro, peccato che in pochi se lo ricordino e per fortuna che ci sono “anche i guru dell’industria dello sviluppo personale” a ricordartelo :-)
Punto secondo: è vero il percorso di crescita non sempre è lineare anzi è pieno di alti e bassi ma se c’è la volontà si sale sempre e grazie all’esperienza gli errori si possono anche ripetere e cadere di nuovo ma ogni volta si possono vedere sfumature diverse dello stesso errore e crescere ancora di più. E’ anche vero che le persone di maggior successo sono sempre passate da grandi crisi che le hanno stimolate a crescere e a risvegliare il loro potenziale inespresso. Cosa c’è di sbagliato in questo non lo so :-(
Punto terzo: Il vero maestro interiore è dentro ognuno di noi è vero! E’ la nostra parte divina. Peccato che spesso e volentieri non ce lo ricordiamo, ma per fortuna ci sono certi “guru” che ce lo ricordano! Altrimenti come faresti? Sul fatto che loro continuano a guadagnare solo se tu non cresci è un’affermazione un pò sbagliata a mio avviso e ti spiego anche il perchè: esiste una particolare che molto spesso tanti si dimenticano che è il libero arbitrio, il prenderti le tue responsabilità. Molti guru anche qui in italia continuano a darti gli strumenti per migliorarti e crescere ma se tu non ti prendi la briga di applicarli e veramente cambiare… beh allora incolpare i guru di creare dipendenza mi sembra molto non prendersi la responsabilità della propria crescita!
Punto quattro: E’ vero in libro non ti può cambiare la vita ma ti può dare gli spunti per farlo e se te continui a prendere spunti ma non agisci per cambiare veramente allora nessun corso, nessun libro, nessun seminario può servirti. Proprio perchè esiste il libero arbitrio e nessuno può cambiarti se non tu! E qui torniamo ancora all’assunzione di responsabilità del proprio cambiamento :-)
PS Questo articolo mi sembra un pò una critica a tutto il mondo della crescita e sviluppo personale (è vero che c’è anche tanta fuffa in giro) e sembra tornare ai soliti concetti che le persone che ci lavorano o che vogliano guadagnarci non possano farlo o che in qualche modo devono farlo per forza gratuitamente. Mi sa che tornano le solite convinzioni negative sul denaro & company ma allora mi chiedo tu stesso publicizzi libri di guru di crescita personale nella tua pagina “libri” con link affiliato sperando di guadagnarci qualcosina oppure anche vendi spazi pubblicitari sul tuo blog…dove sta la differenza?
Scusa ma questo articolo non mi è piaciuto molto e se mi conosci mi piace essere molto schietto e trasparente dicendo quello che penso. Poi se sbaglio sono ben lieto di correggermi ed imparare. Tutto qui :-)
Un caloroso saluto
Marco Ferraro
Articolo davvero eccezionale Andrea, non potrei essere più d’accordo con quanto dici.
Io più che di crescita personale sono appassionato di ricchezza personale (interiore ed esteriore), anche se queste due cose spesso si legano tra loro; e anche in questo campo mi capita di leggere e sentire di tutto, dai guru che si autoproclamano tali, ai segreti per diventare supermilionari in poche semplici mosse, e via dicendo.
Poi per quanto riguarda la crescita lineare beh….io dico sempre che come non può esistere il bene senza il male, il giorno senza la notte ecc, non può nemmeno esistere il successo senza l’insuccesso.
Può non piacere è vero, ma cadere si cade sempre, solo chi non cammina o rinuncia alle cadute non cadrà mai: e soprattutto NON CRESCERA’MAI.
Il quarto punto è forse l’unico su cui potrei obiettare un pochino, per il semplice fatto che dalla mia esperienza è stato proprio un libro a farmi scattare la scintilla.
Poi ovviamente non è il libro che ti fa crescere e/o arricchire, sei solo tu a poterlo fare: però il libro piuttosto che il corso di formazione può sicuramente aiutarti a tirare fuori quella parte nascosta di te che magari nemmeno sapevi di avere.
Accumulare (o collezionare) informazioni sembra quasi un alibi per non passare mai all’azione.
Quanto mi trovi d’accordo!! :-)
Molto carino questo articolo!
mandalo a zappare l’orto …quanta gente dovrebbe farlo! LOLL
Non sono del tutto d’accordo: ci sono libri e testi che possono cambiare la vita! A volte basta un concetto vero, magari trovato su un libro e messo in pratica poi nella vita, per rivoluzionare tutto quanto!
Condivido le tue parole al 100%…nel senso che leggere, informarsi, fare corsi è certamente importante, ma alla fine devi fare i conti con te stesso….soprattutto quando la spinta motivazionale cala. Ed è inevitabile che accada! In questo senso forse-forse può cambiarti di più la vita leggere un libro (meglio se sono più di uno! :) …), che non fare uno di questi corsi che vanno per la maggiore adesso e che promettono di farti acquisire una mente milionaria in tre giorni o poco più. Dico questo perché alcuni di questi li ho fatti e so bene come ci si sente dopo una settimana (e anche prima) quando ti scende l’adrenalina.
Leggere un libro è più faticoso, richiede concentrazione, devi meditarci su, rileggere alcune frasi. Oggi invece nessuno vuole più far fatica, tanto meno a pensare. Ecco perché hanno successo i corsi di miglioramento personale, perchè la gente spera in pochi giorni di scoprire chissà quale segreto nascosto. Mentre come dici tu, il vero segreto è il buon senso e le semplici regole del gioco…che significa il gioco di vivere e fare esperienza VIVENDO.
Oggi invece vogliamo tutto e subito, senza fatica e senza sofferenza e non accettiamo nemmeno il fatto che il vissuto di ognuno di noi è diverso e per tanto, purtroppo e inevitabilmente, sono diverse anche le risorse personali. Articolo bellissimo da diffondere….Ciao!
Ciao Andrea e assidui frequentatori di questo prezioso spazio di crescita personale; dopo aver letto il tuo articolo e i commenti, sono tanti gli spunti: – a me personalmente è proprio il meccanismo della “industria” dello sviluppo personale che mi urta parecchio, perché sono dell’idea che ciò che serve alle persone che hanno voglia di evolvere non debba essere venduto, comprato a pagamento, come se fosse proprietà intellettuale esclusiva di pochi concessa solo a chi può permetterselo, perché migliorare è un diritto di tutti coloro che lo desiderano e condividere gratuitamente ciò che fa stare meglio è il modo migliore di crescere. ‘Se vuoi cambiare il mondo dedicati al cambiamento delle coscienze’ ha detto un grande Maestro… – il libero arbitrio esiste solo per coloro che si ostinano a percorrere il sentiero della sofferenza; ognuno di noi è libero di scegliere le proprie azioni ma non le conseguenze delle medesime; chi invece segue il sentiero dell’evoluzione (conosciuto da alcuni come ‘il sentiero della prova’) sa che o si allinea alla corrente evolutiva con le buone o sarà costretto a farlo nel tempo con le cattive, quando sarà stufo di soffrire: riassumendo: ‘o ti elevi o ti levi’…
Quanti sono i ‘guru online del miglioramento’ che ‘ti vogliono bene’ e proprio per questo hanno un corso, un e-book, etc. che ti cambierà la vita… basta scrivere nome ed e-mail e ovviamente pagare.
Migliorare, crescere, evolvere… a pagamento?
A me questo sembra tanto ‘fare il ricchione col cxxx degli altri’
Come dire: ‘Io so come farti stare meglio, basta che paghi…’ E il servizio dov’è? è in questo modo che pensi di migliorare? sì, le tue tasche, ma, come ho letto in un ‘libro’, a che serve conquistare il mondo se perdi l’anima? …
Non voglio passare per moralizzatore, perché anche a me piace guadagnare soldi oltre che cercare di diventare migliore, ma è proprio perché mi impegno a diventare migliore che non voglio guadagnare soldi per aiutare altri a diventare migliori.
Mi impegno ad aiutare altri a diventare migliori condividendo gratuitamente, con chi lo desidera ovviamente, ciò che ho constatato efficace sulla mia pelle e ha reso migliore me.
Probabilmente sbaglio, sicuramente mi sfugge qualcosa sulle regole del mercato, ma mi interessa di più essere a posto con la mia coscienza.
Chiedo scusa per questo mio lungo intervento, ma ringrazio Andrea e voi tutti (anche chi sicuramente non sarà d’accordo con ciò che ho scritto) per avermi dato la possibilità di essermi tolto questo sassolino dalla scarpa, su un argomento che è da tempo su cui medito.
Il meglio dipende da noi! ^^
Ciao Claudio, condivido pienamente ciò che dici e concordo anche con Andrea.
Trovo assurdo e ripeto “Assurdo” che per aiutare la crescita personale si debba pagare…dovrebbe essere un’aiuto gratuito…oltretutto questo, chiaramente, implica anche il fatto delle bufale che dicono…ho sentito anche:”che solo pochi eletti capiscono e comprendono queste cose… e quindi siano in grado di crescere interiormente e anche in ricchezze materiali”. Ahahahah… scusate ma credo più che la forza e il buon senso sia in tutti noi e non è che attaccandosi a polipo con strani esoterismi, regole, e modi di agire che si camba d’incanto la nostra vita.
Siamo dotati di INTELLIGENZA… grazie a Dio.
Secondo me questi guru se si continua a seguirli (cosa che non faccio assolutamente),trasformano il “myself” di ognuno. Grazie EfficaceMente!!!
Ciao Claudio, rispondo a te e ne approfitto per rispondere anche a Marco Ferraro, in quanto discutete due punti di vista diametralmente opposti, ma sullo stesso argomento; argomento su cui ho avuto modo di riflettere proprio creando il Blog EfficaceMente.
Tanto per sintetizzare: è giusto guadagnare aiutando gli altri?
La mia risposta è: non solo è giusto, ma è un dovere
(un po’ comodo per chi come me, guadagna da un progetto di crescita personale, ma cercherò di spiegare il mio punto di vista, con la schiettezza di sempre ;-)
1. L’Italia, a differenza del mondo anglosassone, è un paese paradossale: se guadagni soldi aiutando gli altri, sei visto come un profittatore senza scrupoli, se invece sei il furbetto del quartierino che guadagna soldi speculando, sei considerato un dio sceso in terra. Dal mio punto di vista, se crei valore è giusto che ti sia riconosciuto; se speculi soltanto… devi andare a zappare l’orto. Da questo punto di vista internet è molto “democratico”: se scrivi cagate non ti fila nessuno, se scrivi cose di valore cresci.
2. Ciò che è gratis non è percepito come di valore. Potremmo avere accesso alla stessa informazione/risorsa e paradossalmente se paghiamo, cambiamo, se non paghiamo, ce ne dimentichiamo presto. Questo lo dico perché l’ho vissuto in prima persona: quando siamo disposti a spendere risorse (tempo, fatica e soldi), automaticamente scatta in noi un qualcosa che ci rende più recettivi e disposti al cambiamento; è un po’ come bruciarsi le navi alle spalle: quando ci mettiamo in gioco e mettiamo in gioco le nostre risorse i risultati arrivano.
In conclusione, rispondendo a Claudio: in questo blog io condivido gratuitamente le mie esperienze di crescita personale attraverso articoli brevi (600-700 parole) con cui spero di ispirare chi legge e allo stesso tempo essere ispirato da chi commenta.
Ma il blog è anche un mio piccolo progetto imprenditoriale: non l’ho mai nascosto e non ci trovo nulla di squalificante, anzi. L’attuale “modello di business” prevede di condividere gratuitamente contenuti brevi utilizzando pubblicità ed affiliazioni esterne come entrate.
Il mio sogno per il futuro è quello di creare un modello basato esclusivamente sui miei contenuti: per intenderci, vorrei liberarmi di pubblicità spesso antiestetiche, invasive e non sempre coerenti e allo stesso tempo integrare gli articoli con contenuti più approfonditi e specialistici, come l’e-book che sto scrivendo sulla procrastinazione.
Rispondendo a Marco: si, questo articolo presenta sicuramente delle critiche all’industria dello sviluppo personale e, no, la critica non riguarda il fatto che alcuni ciarlatani si facciano pagare, ma il fatto che lo facciano senza creare valore e speculando sui problemi delle persone.
Andrea.
Niente… ormai mi è partito l’embolo!!! Aggiungo una cosina per Claudio:
Nel mio mondo ideale le persone si guadagnano da vivere proprio aiutando gli altri, o meglio: coltivano le proprie passioni, mettendo le proprie qualità a servizio degli altri.
Proprio in questo weekend pasquale mi è capitato di parlare con i miei genitori del mondo del lavoro: sono convinto che in Italia, e nel mondo occidentale in generale, c’è un 50-60% di lavoratori (sia nel pubblico, sia nel privato) che “gira a vuoto”: 8/9 ore al giorno seduti ad una scrivania a creare il nulla che magari serve ad alimentare altri lavori inutili. Che spreco… immagina se tutte queste risorse fossero utilizzate per creare attività veramente utili.
Deciso: prossimo articolo “la legge del valore” ahahaha ;-)
CARISSIMO ANDREA!
Tanto di cappello per la tua grande capacità di sintesi ed efficacia comunicativa e per la tua estrema generosità.
La generosità sta nell’aver risposto ai dubbi dei tuoi lettori. Faccio una piccola confessione: a certi tipi di domande io non me la sento piu’ di rispondere, non credo valga la pena di spiegare e chiarire a chi è cosi’ potentemente convinto che non sia giusto pagare per essere aiutati o guadagnare per aiutare gli altri. Ribadisco: complimenti sinceri per esserti preso la briga per farlo con tanta chiarezza e brevità.
Faccio una provocazione che è soprattutto una presa d’atto della realtà: com’è che le persone sgomitano e sudano per pagare a caro prezzo: capi di vestiario standardizzati made in China con etichette “firmate” che dovrebbero giustificare prezzi “stellari” totalmente immotivati, prodotti tecnologici della piu’ grande varietà (penso ai videogiochi, alle Playstation e alle Wii che succhiano tempo e bruciano neuroni), generi di consumo per lo piu’ inutili e dannosi (cibi, bevande, alcolici), SIGARETTE (!!) i cui prezzi sono gonfiati non solo da politiche industriali e di marketing sofisticate e di dubbia etica, ma da una tassazione spesso spropositata etc etc etc (l’elenco delle cose con le quali le persone si fanno del male pagando in denaro sonante e a caro prezzo è infinito) e poi, quando si tratta di avere qualcosa che potrebbe aiutarli a cambiare la loro vita (“aiutarli a cambiare” o “permettere loro di cambiare” , beninteso, non:”farli cambiare”. Perché non c’è nessuno che puo’ cambiare nessuno, se il soggetto interessato non lavora duramente di olio di gomito) si mettono a fare i “sofisti” i “moralisti”? “Se mi aiuti, devi farlo gratis. Se mi avveleni, mi fai ingrassare, mi fai perdere tempo e mi intontisci, invece, voilà, ti pago in denaro sonante e senza esitazioni…”
Ma non è forse questa pretesa, questo terribile paradosso, la vera grande scusa, la grande immensa complicità con chi davvero ci vuole male e ha tutto l’interesse che si stia nella propria scatola chiusa di mediocrità e inganno?
Grazie per il confronto. Buon proseguimento!
eh… mo, addirittura CARISSIMO! ho detto che è tutto gratis! ;-) Grazie del commento Ilaria: praticamente era il terzo punto che non ho messo!
Ahahahahahah! Anche a me è partito l’embolo, credo che dal mio commento sopra si capisca.
Embolo! Anche tu hai un’utilità! :)
Un abbraccio, Andrea!
Io ritengo che non ci sia nulla di male nel pagare qualcuno per avere in cambio degli insegnamenti. Ritengo però che i prezzi devono essere accessibili o comunque ragionevoli, democratici insomma! e non gonfiati al punto tale da far supporre che dietro a “quella” cifra ci sia la risoluzione a tutti i tuoi problemi. E’ qui il punto cruciale o meglio l’inganno del marketing da sempre!
Non si può imparare in tre giorni o in una settimana quello che necessita di tempo, sedimentazione, esperienza….e diciamolo pure: fatica, perché “cambiare” e in questo senso migliorare se stessi è impegnativo!
Quindi, pagare va bene ma limitatamente all’apprendimento di qualche tecnica in più, qualche punto di vista a cui non avevi pensato, per avere un confronto; mentre pagare per credere di risolvere il tutto in breve tempo è non solo una chimera per chi spende, quanto soprattutto un furto vero e proprio per chi lo propone.
E poi aggiungo anche che i veri maestri sono anche capaci di NON farsi pagare e accettano di buon grado ogni tanto di “darsi gratuitamente!”,
fornendo ugualmente insegnamenti preziosi e sinceri senza creare l’aspettativa che se paghi milioni avrai di più.
Pochissimi lo fanno e infatti pochissimi al mondo sono degni di questo attributo! Il problema in Italia è che, come sempre, se gli insegnamenti sono gratuiti la gente non ci crede, mentre se paga tanto è convinto di avere in cambio chissà che cosa….oppure se cominci a dare qualcosa gratis, poi la vogliono sempre gratis!
Insomma, come sempre il buon senso e dunque una giusta via di mezzo sembra sempre la cosa più difficile da ottenere! Ciao a tutti. :)
Dunque, vorrei tornare, prendendo spunto dal gratis/non gratis e dalle suggestioni date dal commento di Monica su un tema schiettamente di crescita personale e di “atteggiamento mentale. E riprendo il paragone con altri tipi di “merci”: credo che nessuno di noi entri in un supermercato con l’intenzione di andare alla cassa dicendo: “Il vino, il caffé e la pasta te li pago perché mi sembra giusto. Le pizzette, la caramelle e i dolci – che piacciono tanto alla mia nonna – me li regali, vero?” o nessuno entra dal macellaio aspettandosi che gli regali le quattro fettine per la cena o che il negozio di intimo gli regali il reggiseno o i collant. Su questo siamo d’accordo. E siamo anche d’accordo che il macellaio regala la fettina, il supermercato la pasta e il ristorante la zuppa: lo fanno sì, verso i “bisognosi”, verso gli “indigenti”. Quindi credo che chiunque di noi sarebbe – spiacevolmente – sorpreso se il macellaio, anziché fare la battuta di cassa dicesse: “Cara/o, oggi lascia stare, considera le fettine un regalo da parte mia…”. Diciamolo: chiunque si sentirebbe umiliato. Chiunque entrerebbe in una posizione di negatività. Ecco dove è importante e sottile la distinzione: se la “pretesa” di qualcuno è per il gratis, non si tratta del fatto che è il guru che è saggio e puro o no oppure la merce “sacra” o no, ma è la posizione di questa pretesa a essere negativa e penalizzante. Che piaccia o no, significa porsi in una posizione di inferiorità, di debolezza. Non è essere alla pari. E, a livello di atteggiamento mentale, questa è un’immensa fregatura, per la quale si possono fare tutti i corsi e leggere tutti i libri del mondo, ma non si arriva davvero da nessuna parte…
@Andrea: grazie per la tua risposta, giustamente fai la distinzione tra chi crea valore aggiunto e gli speculatori; il problema, dal mio ovviamente opinabile punto di vista, è che gli speculatori non si presentano certo come tali, e non tutti hanno l’esperienza per riconoscerli, soprattutto coloro che hanno bisogno di aiuto e quindi sono più delicati e conseguentemente esposti a perdere risorse personali.
Faccio un esempio da ‘convinto’ moralista (etichetta da cui rifuggo, come da tutte le etichette che spesso è facile dare agli altri,sicuramente più facile che avere la generosità di fare la fatica di rispondere a chi la pensa in modo diverso,vero Ilaria?);
se, Andrea, il diavolo dovesse bussare alla tua porta promettendoti di esaudire le tue aspirazioni di successo, si presenterebbe nei panni di una ‘femme fatale’, e non certamente con il volto caprino e le corna dicendo ‘piacere, sono il diavolo’… (spero così di aver fatto contento chi vuole darmi del moralista, tanto per me è lo stesso).
E’ semplicemente questa la distinzione che volevo evidenziare, ribadendo il sacrosanto diritto di ricevere un compenso se si crea veramente un valore aggiunto.
Sono molte le persone che impiegano risorse in modo improduttivo o addirittura auto-distruttivo, rispetto al numero ben più esiguo di coloro che si impegnano concretamente a cercare di cambiare in meglio; ed è pur sempre vero che ognuno coi propri soldi è libero di fare quello che vuole…
Ma di solito, chi spende soldi stupidamente per farsi del male, non è da quelle stesse persone (o istituzioni, dal momento che è lo Stato ad avere, ad esempio, il monopolio sui tabacchi) che può aspettarsi di chiedere – pagando – o pretendendo – gratis – di farsi aiutare a stare meglio…
Eh sì, ho proprio le idee confuse, meno male che ci sono persone piene di certezze.
Andrea, ti ringrazio con gratitudine per il sincero e costruttivo confronto, senza la pretesa da parte tua di voler giudicare gli altri.
Claudio
Ciao Claudio,
grazie a te: hai toccato un argomento su cui ho riflettuto più volte da quando ho creato il blog ;-)
Caro Claudio, chi ti ha dato l'”etichetta del moralista”? :) :) Chi ha parlato di te? :) :)
Tra l’altro, nei miei commenti, io ho scritto molte altre cose oltre alla parola “moralista” e alla parola “sigarette” (che sono commercializzate da grandi multinazionali – le piu’ grandi multinazionali di tutti i tempi – mica solo dallo stato italiano, anche nella stessa Italia :) :) :)).
E’ vero ci sono persone piene di certezze a questo mondo e anche persone confuse, biondi e anche bruni, grandi e anche piccoli:
“Ci sono più cose in cielo e in terra, Orazio, di quante ne sogni la tua filosofia.”
E questo è davvero straordinario… :) :) :)
@Ilaria: così mi era sembrato, ti chiedo scusa se ho frainteso, non è assolutamente mia intenzione polemizzare.
So che sei una persona intelligente e in gamba, purtroppo esprimere pienamente un concetto online sotto le sue varie sfaccettature, soprattutto se ampio come questo, è un’impresa superiore alle mie capacità, non riconoscendo in me propriamente il dono della sintesi.
Penso inoltre che se potessimo parlare davanti ad un caffè, pur magari avendo posizioni diverse, alla fine, almeno io, ne sarei comunque arricchito.
Abbi cura del tuo embolo ;-) perché se non stai bene tu non puoi fare stare bene altri… la base di partenza di ogni miglioramento è la salute
Un caro saluto a te.
“Disapprovo quello che dici, ma difenderò fino alla morte il tuo diritto a dirlo”
‘Evelyn Beatrice Hall, The Friends Of Voltaire’
Ciao Andrea,
il koan giapponese che hai citato racchiude un significato intenso dentro pochissime parole. Un concetto che forse non basterebbe un intero libro per spiegarlo, in Giappone l’hanno espresso in maniera così sintetica e diretta. Ed io amo arrivare all’essenza, quindi ti ringrazio ancora per questo articolo!
Si incontrano molti Buddha nella vita, e ogni volta bisogna trovare il modo di apprendere, come quello di separarsi.
Buona giornata!
Davide
Claudio, hai perfettamente ragione e sottoscrivo le tue considerazioni sulla limitatezza del mezzo e sul rischio di fraintendimenti attraverso i commenti su un blog e apprezzo molto le tue considerazioni equilibrate al riguardo, che sono segno di intelligenza e di apertura.
Guarda caso rientro adesso adesso da una visita medica che mi destava un po’ di ansia e che si è risolta in maniera eccellente, convincendomi del buon lavoro che sto facendo su di me per certi aspetti della mia vita (molto piu’ ampi della “salute fisica” in senso stretto) e che, soprattutto, continuero’ a fare.
Quanto al mio embolo, ne avro’ si’ cura, ma proprio perché parta quando deve, dato che anche lui serve a farmi star bene e a tirare fuori certe parti di me che sono utili, proprio per la loro spigolosità :) ;)
Grazie di tutto e a presto! :)
Rieccomi.
Leggendo i commenti ho notato che forse siamo tutti un pò caduti nella trappola di Andrea. Nel suo post non dice che la crescita personale sia una bufala ma con un sapiente uso delle negazioni ( sennò che guru sarebbe :-)) mette l’accento sulle nostre debolezze.
Segreti, guru, libri self-help ( grazie della spiegazione Ilaria ) non sono altro che specchi dove vediamo riflessi i nostri desideri e le nostre debolezze. Quello che dice Andrea è che non possiamo cambiare l’immagine agendo direttamente su di essa ma possiamo cambiare noi stessi.
Non possiamo dipendere dalla nostra immagine riflessa, rischiamo altrimenti di rimanerne imprigionati come Narciso per questo sono d’accordo con lui quando dice nessun segreto nessun libro e nessun guru potrà cambiare la mia vita. Loro possono solo mostrarmi chi sono ora il resto, la differenza tra chi sono e chi voglio diventare dipende solo da me.
e qui entra in gioco la questione denaro. La crescita personale passa per forza di cose attraverso l’acquisizione di concetti, tecniche e principi tra cui un senso critico del valore dei soldi. Si può dare un valore monetario a chi ci dà e ci insegna ad usare questi strumenti di crescita? penso di sì per esperienza personale ho imparato che ho un valore quello che ho imparato negli anni ora lo insegno, quello che mi è “costato” fatica soldi e impegno ora lo restituisco e gli dò un valore, io valgo tot se vuoi acquisire le mie conoscenze e migliorarti c’è un prezzo.
Il punto è sempre lo stesso non diventare dipendenti dagli specchi. Non delegare ad altri quello che dobbiamo fare noi, il cambiamento finale, l’azione è solo nostra. Il mio consiglio finale è solo uno prendere il tutto con leggerezza e ironia, lasciare che una buona dose di divertimento e disincanto accompagni gli alti e bassi del notro percorso di crescita…
cò sta perla de saggezza si spegne l’energia del mio embolo…un saluto a tutti i comnentatori
“non diventare dipendenti dagli specchi”
Parole sagge Roberto!
(ovviamente non sono le uniche, complimenti a tutti voi per l’eleganza del livello di interazione di questa pagina…)
Personalmente lavoro da diversi anni in questo settore, e credo nel valore di rispecchiare gli altri quando loro pensano di aver perso il senso di se stessi…
In fondo il succo della questione (o per meglio dire: il MIO succo della questione, chi vuole qui trova del materiale gratis di crescita personale: http://www.wecoclub.it) è la differenza tra la logica del COACH a termine (quello vero, basato sulle domande, di impostazione socratica) e quella del TRAINER stupefacente (non ne senso di “grandioso”, ma ne senso di “creatore di dipendenza”, quello che si fa pagare per il pesce e non insegna a pescare).
Grazie davvero per il bel post, Andrea! :)
:D :D
“Va’ dove ti porta l’embolo” I.C.
“Se incontri l’embolo per strada, prenditene cura!” I.C.
Battute a parte: grazie ad Andrea e a tutti i commentatori per aver sollevato e discusso temi tanto importanti per me e il mio lavoro (e, credo, anche per quello di altri che hanno scritto). :)
Penso che terro’ a mente e come riferimenti importanti per attuali e future riflessioni sia il post, sia i commenti relativi.
Ho sempre letto con molto interesse e ammirazione i blog-post di Andrea condividendone il pensiero.
Questa volta però mi trovo a pensarla in maniera differente (al di là della piega che hanno preso i post di commento).
Rimanendo ad un livello molto pratico senza cioè addentrarci in spiritual coaching, ipnosi regressive, angeli e cose più vicine al paranormale, non esistono segreti perché il miglioramento personale prevede l’utilizzo di strumenti e abitudini a noi sconosciute o che non abbiamo mai applicato! Come segreto non mi pare niente male!! :) Il punto è che le persone hanno libretti di istruzioni per le cose più disparate, mentre alla nascita non ci hanno dato l’indispensabile libretto di istruzioni per il nostro cervello!!
Lo scopo della formazione non è di rendere le persone dipendenti dalla formazione ma di renderle autonome con degli strumenti e delle abitudini potenzianti. Poi ci sta che dopo aver imparato a gestire le emozioni si possa fare un corso sulla comunicazione efficace o qualcos’altro… si tratta solo di migliorare aspetti diversi.
Sul discorso Guru, io sono convinto che le persone dovrebbero ispirare (fiducia, stima, esempio, congruenza…). In nessun caso prendere ciò che ci viene detto per oro colato o verità assoluta.
Ciascun coach, formatore porta le proprie conoscenze, competenze ed esperienze di vita, se ci limitiamo a prenderci quello che può fare la differenza per noi e non smettiamo di usare la nostra testa, non si creano meccanismi di dipendenza o nocivi a tal punto da sopprimere il Guru!! :)
Un libro non ti può cambiare la vita semplicemente perché la tua vita la puoi cambiare solamente tu, la prospettiva del concetto è diversa: un libro, una parola possono cambiarti la vita se ti danno uno stimolo se ti fanno accendere la lampadina, se generano quell’idea quella consapevolezza che ti farà agire e andare nella direzione che ti fa sentire più in linea con i tuoi sogni e i tuoi valori.
Per chi vorrebbe formazione “aggratisse” per congruenza domani passi dal suo datore di lavoro dichiarando che lavorerà gratis…
Per me le vere “balle” sulla crescita personale si materializzano quando ti viene detto che dopo questo o quel corso sarai in grado di fare qualcosa con assoluta certezza e fuori da ogni ragionevole dubbio: quelli si chiamano miracoli e costerebbero molto di più!!
La responsabilità del risultato non è del coach ma del coachee (dando per scontato che il coach dia il 110%). Il coach è un mezzo uno strumento che può aiutarci a raggiungere obiettivi, traguardi o altro
Il miglioramento a prescindere, senza uno scopo vero, senza un sogno non ha senso perché non ci sarà la giusta motivazione ;)
Ciao Patrik,
grazie del commento: lo apprezzo particolarmente perché so che sei un profondo conoscitore dell’ambiente.
Proprio perché sono un appassionato di crescita personale, ogni tanto mi piace stimolare le discussioni, anche attraverso post provocatori. Come ha sottolineato bene Roberto, i 4 titoli in grassetto sembrano un’attacco diretto alla crescita personale, ma in realtà nel contenuto ho cercato di proporre un punto di vista, sicuramente critico, ma non distruttivo.
Su un unico punto probabilmente abbiamo una visione differente: il guru ;-)
[modalità provocazione on]Appena si parla di crescita personale molti pensano al motivatore con il microfonino che parla ad una platea di “adepti”… ecco, questo approccio semplicemente non mi ha mai affascinato e convinto del tutto. Questo distacco tra chi è sul palco e viene riconosciuto come detentore di segreti mistici e chi è tra il pubblico e spesso è visto come uno dei tanti da spremere… nzomma: non mi piace. Io credo in una crescita personale un po’ diversa; una crescita personale in cui non c’è qualcuno dall’alto che mi svela la verità assoluta, ma piuttosto un compagno di viaggio, che sta facendo un percorso simile al mio e che magari, avendo iniziato prima, riesce a consigliarmi le strade più veloci ed efficaci. Quindi non un rapporto 1 a molti (guru – adepti), ma un rapporto molti a molti (community di appassionati di crescita personale), dove tutti danno il loro contributo, ma poi ognuno si prende la responsabilità al 100% del suo personale percorso.
My 2 cents ;-)
Ciao Andrea,
non era assolutamente in discussione la costruttività del tuo blog-post ;-)
Parole come Guru, adepti, motivatore sono parole che non apprezzo.
Sanno di setta, di plagio.
E ovviamente non hanno a che fare con la formazione, il coaching.
Per fare questo tipo di attività occorre avere una forte passione, avere come mission quella di aiutare gli altri ad otterene risultati. Altrimenti non si va molto distanti! :-)
Può non piacere palco e microfono (oltre un certo numero di persone in sala sono indispensabili ;-) ), ma dalle tue parole credo che sostanzialmente a te piaccia il concetto di crescita personale legato ad un gruppo dove c’è un interscambio di idee ed esperienze.
Ovviamente in qualsiasi lavoro c’è l’esperto, la persona che per capacità, competenze, esperienze e risultati ha raggiunto sul campo un backgruond tale da poter trasferire agli altri le sue conoscenze.
Il fatto di vederlo con un esperto, un guru o una persona normale potrebbe dipendere da chi assiste?
Ciao,mi interesso di miglioramento personale da più di un anno ormai e ho raggiunto obiettivi molto importanti anche grazie al tuo blog.Potresti consigliarmi degli obiettivi di miglioramento personale che secondo te sono importanti? grazie =)
Che bel post,da incorniciare….perchè chi non si accorge di tutto ciò richia solo di rimanere li fermo come un sasso e continuare a finanziare questi guru-cialtroni (alcuni di essi lo sono inutile nasconderci). Io però adesso come adesso sui libri posso dire che non li compro tanto perchè mi cambino la vita ma proprio perchè mi piace leggere di queste tematiche…. comunque grande perchè hai scritto ciò che penso anche io e che mi sono trovato a riflettere dopo un pò che ho intrapreso un percorso di crescita…. che poi non è nient’altro che vivere.
Salve complimenti per il blog,avrei una domanda da fargli che mi permetterà di chiarire alcuni dubbi su questo articolo:cosa pensa di Antony robbins? dei suoi libri? dei suoi corsi?
Dammi pure del tu Luigi.
Anthony Robbins è certamente l’impersonificazione del “Guru”; ecco cosa penso: è il formatore # 1 al mondo, ascoltarlo, anche solo attraverso un audiobook, ti da una carica difficilmente descrivibile, non parliamo degli eventi dal vivo, Tony è un “animale” da palco. Per quanto riguarda i libri, sono interessanti, ma probabilmente la parola scritta non è il suo mezzo migliore, sicuramente non i libri tradotti in italiano (opinione personalissima).
Detto questo, credo che la crescita personale così come intesa da Anthony Robbins ed i suoi emuli sia ormai superata: personalmente apprezzo molto di più una crescita personale più… privata, con meno show e più esperimenti pratici. Per intenderci, i miei riferimenti sono senza dubbio Steve Pavlina e Leo Babauta di zenhabits.net.
@ Andrea, posizione equilibratissima la tua su A.R.
Io lo considero un genio assoluto (e i geni non sono dèi, né uomini perfetti) e, personalmente, in quanto tale, non credo che sia superato, anche perché, tra l’altro, continua ad aggiornarsi (bisognerebbe per questo seguire più da vicino le sue attività in America e all’estero). Probabilmente i suoi emuli, soprattutto italiani, cominciano a essere superati e soprattutto ripetitivi e vagamente noiosetti.
Di sicuro, soprattutto all’estero, si sono sviluppate “scuole”, “tesi” e “approcci” diversi, ricchi, di certo efficaci e in qualche modo più “umanistici” oltre che “umani” :).
Io ho frequentato un suo corso dal vivo (a Londra), ai tempi in cui avevo deciso di vedere di persona alcuni “grandi” che mi interessavano e, per me, è stata un’esperienza indimenticabile sotto molti punti di vista, nella quale ho potuto apprezzare la quasi “perfezione” della costruzione di un sistema molto coerente e “compatto”. Credo che tornerò a vederlo. Non mi precipito, ma prima o poi lo farò.
Sui libri sono d’accordo: pubblicati già anni fa, in Italia sono stati tradotti da una casa editrice non proprio specialista del settore e in anni in cui si può dire che di sviluppo personale qui da noi non se ne sapesse proprio nulla. Ovvio che la traduzione ha penalizzato uteriormente la resa.
Comunque se A.R. piace, fa bene seguirlo: l’importante – seondo me – è non entrare nella foltissima schiera degli “invasati” che ne ripetono superficialmente concetti e frasi che ormai sono diventati stereotipi quasi ridicoli (e facilmente ridicolizzabili) e si cerchi, invece, di apprezzarne il messaggio un po’ più in profondità. Per chi sa individuarli, anche il buon Tony trasmette messaggi profondi. E non pochi…
Per Luigi e Andrea:
personalmente il libro di Robbins “Come ottenere il meglio da te stesso e dagli altri” (letto nell’estate del 2007), ha cambiato la vita.
In particolare la cara e vecchia (e tutt’ora validissima) tecnica del “re-framing”, spiegata nel libro, è stata uno dei concetti che ha scardinato il loop negativo nel quale ero ficcata a causa di una questione professionale negativa (come farne una questione personale…). Ho fatto “due orecchie così” a tutti i miei amici (che mi hanno sopportato pazientemente).
Sono andata avanti così, anche a seguito dei corsi che iniziai a frequentare di lì a poco, per un bell’annetto, stordendo tutto e tutti.
Poi, come evidenzia Andrea, sono entrata in una fase più privata; infatti sempre gli stessi amici mi chiedevano come proseguiva la mia avventura (non sentendomene parlare più). E credo che sia la strada giusta da seguire da un certo punto in poi.
Robbins (un “certo modo Robbins”) appartiene forse ad una filosofia più da anni ’80 e di cultura americana: spettacolarizzazione, rampantismo, ecc. ecc. E’ giusto così, per quel particolare momento e per quella cultura.
Qui (in questa realtà culturale) e ora (in questo momento) è diverso.
E, anche per chi segue corsi e legge libri, penso sia un passaggio fisiologico obbligato quello di transitare dalla fase entusiastica e di “superficie” (attenzione: NON nell’accezione negativa del termine) ad una fase più “intimista” (quando certi concetti entrano nel profondo ed iniziano a sedimentare).
Barbara,
non averei potuto esprimere meglio il mio pensiero ed il mio percorso… e infatti lo hai fatto tu al posto mio! ;-)
Grazie per la risposta ma c’è ancora qualcosa che non mi convince,forse perchè come dice Barbara mi trovo nella fase “entusiastica” e vorrei discuterne con te:
1)Non esiste alcun segreto: Non sono molto d’accordo, si è vero sono semplici tecniche basate in qualche modo su un semplice studio della mente ma purtroppo per noi NON le conosciamo e non ci rendiamo conto dello nostre immense potenzialità.
2)La crescita non è lineare: ovvio che ci saranno dei fallimenti ma come dici tu è giusto fallire e la differenza la fa chi riesce a cogliere spunti importanti da questi fallimenti. perchè non nè parlano i guro?
perchè viviamo perennemente con l’angoscia del fallimento e parlare di insuccessi farebbe accedere soltanto a convinzioni limitanti e blocco mentale
3)Non hai bisogno del guru: io più che altra direi ne hai bisogno una volta sola,il guru è fondamentale perchè è colui che per esperienze e capacità ha raggiunto un certo traguardo ed è risaputo che per ottenere i risultati migliori abbiamo bisogno degli strumenti migliori,tuttavia concordo che bisogno stare attento alle dipendenze è inutile seguire 100 corsi e leggere altrettanti libri,una volta capito il meccanismo applica e agisci punto
4)Un libro ti non ti cambierà la vita: provo a modificare punto di vista, senza un libro, un corso qualcuno che t spieghi queste tecniche credi che la maggior parte delle persone riuscirebbero a raggiungere i propri obiettivi?riuscirebbero a risollevarsi da momenti di difficoltà?riuscirebbero a vivere la loro vita al 100%? l’esperienza dimostra che facendo sempre le stesse azioni si ricavano sempre gli stessi risultati quindi probabilmente è meglio promuovere il fare piuttosto che rimanere inattivi.
Mi e’ paicuta la metafora della strada del successo che hai inserito all’interno dell’articolo…
Creo che ci sono diverse persone (nelle mie conoscenze ,almeno un 65%) che danno troppo “peso” al, secondo loro, “fallimento”(io li chiamo esperienze o feedback) istantaneo o nel breve termine e dimenticano che le cose importanti richiedono del tempo,dedizione,convinzioni,capacita’ e in generale un atteggiamento,identita’ e spirito equilibraro e allineato…
Sono proprio i “trend” che arricchiscono, secondo me la CRESCITA PERSONALE perche’ aumentano continuamente quelle che sono le nostre capacita’ di problem solving e ci mantengono sempre in guarda e concentrati…Chi crede di avere costantemente diverse problematiche “probabilmente” le aggira o, si concentra du di esse e non sulle soluzioni…
Comunque io credo che nell’uutilita’ delle guide perche’ possono permettere all’inizio d definire un percorso e in un secondo tempo salvaguardarlo,ad arricchirlo…
Per me un libro e’ una guida (uno strumento come lo hai definito tu) che puo’ e deve essere preso in consideraizone come tale,un modello di rappresentazione di un punto di vista specifica della realta’.
Interessantissima, stimolante ed equilibrata discussione, sinceri complimenti ad Andrea e a chi ha commentato.
L’annosa questione del “gratuito o meno”, vecchia come il mondo, ma ritorna sempre a galla..
Mi sembra che tra le righe dell’articolo ci sia molto di più, forse anche ben oltre le intenzioni di Andrea.
– “Diamoci una specchiata”
C’è, come ho scritto anche ad Ilaria, finalmente la voglia di una sana riflessione su di noi e su quello che stiamo facendo. Con rinnovato coraggio e autocritica, riprendere a far funzionare la coscienza, e di mettere in discussione certi tic del miglioramento… traffico, copy-writing, contenuti, bla, bla… Lo sappiamo tutti in fondo che i contenuti non equivalgono a sostanza…
– “Bolle”
Tranquilli, tutti i fenomeni culturali che esplodono, poi implodono. E’ fisiologico. Come la musica negli anni ’70, come la discoteca negli anni ’80, ecc. anche questa ipertrofica marea editoriale sul miglioramento si aggiusterà da se.
– Prezzi:
Ecco come la vedo io sui Guru, i super-guru e le leggende, tipo Robbins.
La leggenda è leggenda, chi la discute?! Ma ragazzi, è un altro mondo oggi. Credo che oggi la quantità di conoscenze disponibili è talmente dilatata e moltiplicata, che ci sono infiniti modi per avere infinite informazioni più o meno equivalenti a molto meno di 2.500 euro.
Che io non spenderò mai né per Robbins né per altre leggende.
– “Straniero è ok, italiano no”
Secoli di oscurantismo religioso e di cancellazione del Genio naturale Italico, quello che nasce con i Romani per intenderci, ci hanno portato a dimenticare completamente le nostre risorse più vere e ad una totale e paradossale idolatria di ciò che è “estero”.
Veneriamo gli altri, ma qui in patria non sei mai un profeta. Anzi ci si fa la guerra tra poveri.
E siccome noi abbiamo cancellato tutto, siamo sempre tra oriente e USA, scimmiottando e cercando di assomigliare ai modelli…
Per essere schietti…Recentemente sono stato ad un seminario di Wayne Dyer a Roma, si quello famoso. Di che ci ha parlato? Di S. Francesco e di Assisi… Ma è roba nostra… Ma ci facciamo vendere le nostre tradizioni dagli americani!? Oh, eravamo 1.200!!!… Sostanza? Zero. Novità? Zero. “Eh, ma lui è Dyer…”
La conoscenza e la potenza che abitava qui, Bandler e Grindler – con tutto l’amore e il rispetto del mondo – se la sognavano…
Ma questo l’abbiamo dimenticato noi per primi.
Riscopriamo il genio, lo spirito e le conoscenze di questa terra!
salve a tutti…mi è piaciuto molto leggere il tuo articolo
soprattutto perchè l’ho letto come una “critica” a chi segue libri, guru e segreti in modo a mio avviso sbagliato e/o superficiale.
anche io potrò essere oggetto di critica, a 20 anni non hai ancora l’autorità di parlare e trovare consensi, ma in relazione al mio percorso ho chiamato “segreto” la legge d’attrazione che ad esempio mi è stata molto utile, almeno almeno vedere le cose con una luce più positiva mi ha aiutato a credere più in me stesso e non mollare già dal principio. In seconda sede, credo di non aver mai letto e interpretato una crescita in senso lineare, ma ho imparato che gli errori non sono fallimenti, sono lezioni e la crescita sarà costante se imparerai da essi, proprio come dice Anthony Robbins “spera di fare errori, di correggerti, migliorarti affinchè la tua crescita possa essere continua”
in terzo luogo si è parlato di guru. Caspita, a pensare male si fa sempre bene, ma secondo me anche questo ragionamento è troppo semplicistico. Dovvessi promuovere delle mie idee attraverso seminari e dvd e sentirmi dire che sono un approfittatore, nonostante sia fermamente convinto del loro contenuto, non è il massimo delle aspettative, parla uno che è stato fregato e rifregato, ma che comunque crede nel valore delle persone e delle idee. tra i miei guru ad esempio c’è Anthony Robbins, (vi chiederete come un ragazzo di 20 anni con un guru come lui? in realtà anche io me lo sono chiesto)e io non seguo lui, seguo i suoi insegnamenti, la sua visione delle cose, il suo “manuale di istruzioni” per mettersi sempre nella migliore delle condizioni interiori per poi decidere ed agire. magari è un po’ troppo scenico, ma non è che lo stimolo, alla fine gli effetti speciali restano impressi solo nel caso in cui la trama del film faccia schifo(hehehe).
per ultimo i libri…un libro non cambia la vita, la vita si cambia se una volta letto un libro se ne vogliono mettere in pratica gli insegnamenti (per rimanere nell’ambito del miglioramento personale, si intende). io per esempio adoro le immagini che si proiettano nei libri e mi aprono ad un livello di vita che magari non avrei nemmeno creduto di poter raggiungere (forte del classico pessimismo genitoriale e dell’uovo oggi che batte la gallina domani 10 a 0).
per concludere ho molto apprezzato il modo in cui non mi è sembrato semplicemente critico, non c’è disprezzo nei confronti dei guru, ma un campanello d’allarme per coloro che guardano il Buddah dal basso invece di essere IL BUDDAH… ps non toccatemi Robbins o potrei fare una carneficina…(ahahah sto scherzando).
Personalmente ritengo che i più grandi (e seri) maestri del miglioramento personale siano stati alcuni filosofi che possono aiutarci davvero a rendere la nostra vita più piacevole e ricca di significato. Invece di rincorrere chimere…
devo ammettere che ci sono cascata in pieno nelle balle dei cosiddetti guru. quanti soldi ho speso in libri che, alla fine, non mi hanno mai detto niente di nuovo! peggio, la mia situazione, seguendo quei guru, è peggiorata sensibilmente, perché le cose miglioravano un pochino, dopodiché, giustamente, si bloccavano. d’altra parte, con tutti che ti insegnano che ti basta startene seduto in divano e le cose ti piombano dall’alto, cosa diavolo si poteva pretendere? intanto, leggevo le testimonianze di altra gente che dichiarava che la loro vita era un continuo miracolo. e mi sentivo in colpa perché io non ce la facevo. e riprovavo alla stessa identica maniera. finché non ho realizzato che qualcosa non andava (grande novità del secolo!). e così ho lasciato perdere tutti quei santoni. ormai è solo uno l’autore che seguo, l’unico che ha dichiarato che la visualizzazione è sì utile, ma serve anche un minimo di azione. l’unico che ha ammesso di avere avuto un periodo di fallimenti e che gli ci è voluto un bel po’ per ritirarsi su. il resto… bah! per quanto sia convinta che effettivamente non sono tutte stronzate (scusate il francesismo) quelle che dichiara la cerchia mistica del segreto, ho deciso di lasciar perdere quella particolare visione del mondo. e di ricominciare con un po’ di buone abitudini. del tipo, smettere di rimandare lo studio di diversi esami (infatti fra poco mi avvio verso la mia camera!), e smettere di rimandare i miei stessi sogni! peccato che, al momento, non ho un soldo bucato, altrimenti le tue guide le prenderei!
Complimenti, ottimo articolo e gran bel sito. Lo sto consultando molto e ho da poco acquistato Start!, l’ho trovata una giuda illuminante per certi aspetti. Ti ringrazio davvero di cuore!
Grazie a te del commento Crystal,
buona giornata.
Andrea.
Io aggiungerei un altra cosa:
eliminare dalla propria mente il desiderio di maggiore successo, soldi, brama e potere.
Per quanto possa sembrare banale, fino a che non si cresce per il solo piacere di crescere per sè, non si raggiungerà mai niente di valido.
Caro Andrea,
condivido molte delle tue opinioni, ma ci sono alcuni punti sui quali avrei da aggiungere qualcosa.
E’ vero che non esistono segreti da essere rivelati o riti occulti da essere fatti.
Esistono pero’ modi di vivere che ci possono aiutare a raggiungere i propri obiettivi! Questi modi possiamo trovarli attraverso la lettura, per quanto mi riguarda se non avessi letto “The Secret” non avrei mai scoperto la crescita personale, la meditazione e il rebirthing e la mia vita non sarebbe cambiata.
Certo non ci sono libri che ti cambiano la vita, ma ci sono informazioni o strumenti che ti aiutano passo dopo passo a trovare te stesso e la tua strada
ciao Andre!!
bell’articolo io ho comprato qualche mese fa il libro istruzioni x vincere(te lo consiglio) di livio sgarbi e ho ottenuto ottimi risultati nello sport e anke in altri ambiti.ho visto ke questo tizio fa anche dei corsi aperti al pubblico: tolto ke costano 1 barca di soldi contengono informazioni nuove o sono sempre informazioni e teorie prese dai libri e cambiando le parole?grazie e continua cosi!!!!!
a presto:)
Ciao Federico, no, mi spiace, non conosco i lavori di Livio Sgarbi e non ho mai partecipato ad un suo corso. In generale partecipo molto poco ai seminari di crescita personale: credo più ad uno sviluppo fatto di esperimenti personali. Il guru con il microfonino sul palco da adorare, non è mai stato il mio genere.
Andrea.
ah quindi secondo te alla fine nei corsi i guru dicono più o meno le stesse cose ke scrivono nei loro libri??
No Fede, non è quello che ho detto: poi dicono che sono critico a priori! Io personalmente non ho una grande opinione di questi corsi, soprattutto se si tratta dei cosiddetti corsi/seminari piattaforma: dove ti fanno pagare 100-200€ per ascoltare il guru di turno e ti ritrovi 10 scappati di casa che provano a venderti il loro corso da 5k€, che naturalmente ti cambierà la vita.
grazie per la risposta la pensiamo allo stesso modo:)
Sono Assolutamente d’accordo con Te.
Oltre a queste 4 balle bisogna aggiungere una verità scomoda…
..la colpa è nostra, perché è molto più facile fare tanti corsi e leggere decine di libri piuttosto che guardarci dentro ed ammettere con sincerità i nostri difetti…
tuttavia chi avrà il coraggio di scendere nelle profondità del suo cuore e guardare in faccia ciò che più lo fa soffrire… avrà una grande ricompensa… scoprirà se stesso, ovvero un tesoro di valore inestimabile, la felicità da sempre cercata, l’eldorado confinato nel limite illimitato del suo Essere!
Molto interessante!
E’ giusto fidarsi di libri e maestri per apprendere nuovi strumenti, è vero anche che nessun cambiamento avviene magicamente. Ci vuole impegno costante e ben direzionato, spesso ci saranno molti più ostacoli di quello che ci aspettavamo.
Ciao e grazie! Hai scritto in forma chiara delle idee che da un po’ mi frullavano disordinatamente nella testa.
Ciao ragazzi, volevo solo fare i complimenti ad Andrea per la sua maturità e a voi tutti quanti per i toni usati in questo post.. sinceramente penso sia il dialogo più armonioso e costruttivo che ho mai visto su internet! Merito della crescita personale!? Ai posteri l’ardua sentenza.. :)
Ps: Stephen R. Covey credo abbia l’approccio più umano e nel contempo efficace alla crescita personale
ciao andrea mi pare di aver scritto già un altra volta , mi sono avvicinato alla crescita personale , perchè facevo parte di un multilivello …. anche li le dicotomie , e contraddizioni , dubbi ecc si sprecano …, iniziai con la legge di attrazione dvd , premetto che non ho ancora capito , se sono io che da quando mi alzo e vado a letto vivo perennemente con dubbi …., personalmente leggendo un pò qua e là si avverte un susseguirsi di ripetizioni , cose già lette .., hai ragione quando sui libri cìè tanta mondezza .., personalmente ho libri tipo anthony robbins , david bach, kiyosaki .. e altri ., ma in effetti e vero, pare che non succeda mai niente di diverso a parte le dicotomie e dubbi , per quanto mi riguarda ..,la legge di attrazione dice ad un certo punto , che la gente andava alavorare in fabbrica , mentre i GRANDI fliosofi poeti ecc non volevano condividere il segreto con nessuno , la mia domanda è stata a me stesso,?? se è stato così .. forse forse così grandi non lo erano…………!!!! saluti sarò un tuo lettore assiduo saluti
……dimenticavo : il libro da me consigliato è maxwell maltz PSICOCIBERNETICA. gran libro. saluti
Ciao Andrea, rispondo alla domanda con cui hai chiuso il post: del rutilante mondo della crescita personale mi ha deluso spesso uno stile di scrittura troppo fuffoso (la cosa non riguarda il tuo blog ;)), nel senso che spesso i guru impiegano volumi su volumi per dire una cosa che poteva essere detta in 4 righe. Non amano la sintesi, devono condire poca sostanza con fiumi di riempitivi…ma io non ho tempo da perdere e preferisco che lo dicano in modo sintetico. Invece ciò che mi entusiama sono le piccole metafore, piccoli concetti nuovi che mi fanno osservare le cose da un punto di vista diverso (un esempio è nel tuo post: il concetto di progresso “non lineare”). Ahimé se ne trovano poche (a parte nel tuo blog ;))
Ciao Stella,
grazie del commento: anche io ho sempre apprezzato le metafore e ne faccio ampio uso in ciò che scrivo.
Ho sempre pensato che se riesci a fare una metafora di un concetto significa che lo hai realmente interiorizzato.
Andrea.
Ciao Omonimo! :-)
Eh sì devo dire che anche se sono un po’ drogato di crescita personale :-)… sono perfetamente d’accordo con te, intanto sul fatto che la crescita non è lineare… anzi, proprio perché quando riesci ad esprimere con una metafora un concetto vuol dire che l’hai quasi sicuramente capito, giorni fa ascoltando il mio dialogo interno ho scoperto che parlava, guarda un po’, di crescita (personale o spirituale che sia non ha importanza), perché la metafora non cambia, ne ho trovata una che credo coincida esattamente con la tua visione: “L’onda!”
“Ma cosa c’entra l’onda?”
Credo che tutti noi sappiamo che le onde non sono sempre regolari: delle volte sono calme, alcune altre sono agitate, altre ancora (forse molto rare), possono avere la forza di uno tsunami… Comunque siano le onde, proprio perché la sicurezza, diciamolo, fortunatamente è un’utopia altrimenti diventerebbe noia, come capitani della nave che guidiamo insieme a chi ci circonda, dobbiamo saperci addestrare e salvare il nostro mezzo per quanto ci è possibile…
Poi, anche le storie che leggiamo nei libri di sviluppo personale, sembra un po’ come se le cose fossero accadute quasi per miracolo e, soprattutto, in modo definitivo.
“…E dopo innumerevoli sacrifici, fallimenti, disastri e così via, oggi è diventato il più grande capitano d’industria!” Sì, magari lo sarà anche diventato, ma mi chiedo: “Fin quanto durerà questa situazione?;)”
Certo, è un nostro potenziale quello di rendere la nostra vita paragonabile a una delle ruote della nostra macchina (bella questa metafora di quando una vita ha tutte le aree pienamente soddisfatte;))… e credo anche che (vale anche per il sottoscritto, cioè io;)), che quello di cui avremmo davvero bisogno e capire cosa significa per noi “elasticità” e svilupparla, quanto meno per resistere o dare un significato potenziante alle situazioni, anche avverse, che ci accadono…
E mentre scrivo questo commento, mi sta venendo in mente che se non sempre possiamo controllare le situazioni che ci capitano dall’esterno (anzi quasi mai possiamo riuscirci), possiamo però assumere quel totale controllo alle metafore o a che significati ha per noi quella situazione.
Sempre sulle storie che, tra virgolette, dovrebbero “stimolarci” a fare quei cambiamenti che trasformeranno la nostra vita, ne ho letta una su un libro di sviluppo personale… e… a dire il vero ho smesso di leggerlo proprio perché quella storia mi trasmetteva dei valori, che per me sono via da… In pratica questa storia parlava di un avvocato che riuscendo a utilizzare le argomentazioni del criminale assistito, usando esattamente il suo linguaggio, la sua fisiologia (in termini tecnici, a ricalcarlo), è riuscito a difenderlo… Naturalmente il lavoro di un avvocato è quello di difendere il cliente, indipendentemente da che tipi siano… ma non dovrebbe essere questo un’argomentazione (per altro trattata con questi termini), da riportare in un libro che, molto teoricamente, dovrebbe riguardare una crescita personale e, credo, anche in termini di valori…
Ripeto, se entri in sintonia (naturalmente e senza forzature) con chiunque puoi raggiungere, insieme a questa persona, risultati di ogni tipo (ovviamente nel caso siano buoni per entrambi e per la società globale)… la domanda da farci quindi è: mentre entriamo in sintonia con questa persona, i valori che condividiamo, sono a vantaggio della nostra società o sono totalmente via da, cioè a nostro danno?
Ora ricordo l’autore di un libro in cui ho trovato questa storia e, prima di svelarlo, posso immaginare che moltissimi di voi, come me quando me ne sono reso conto, rimarranno a dir poco basiti…
Bene l’autore è Richard Bandler. Il libro non sono sicuro se sia “Usare il cervello per vincere” o “La struttura della magia”…
Grazie per le tue riflessioni,
Andrea
Grazie a te del commento Andrea.
Hai proposto punti molto interessanti.
Mi impressiono sempre di fronte alla qualità dei commenti che ricevo.
Andrea.
ciao Andrea e ciao a tutti gli intervenuti :)
da tempo mi occupo di discipline bio-naturali e di comunicazione, partendo dalla mia esperienza posso dire che le posizioni estreme non servono a molto, come non serve a molto lo sterile giudizio, senza una proposta alternativa (che, anche se difficile, è sempre possibile).
Se è vero che i maestri non esistono è altrettanto vero che per imparare dobbiamo essere allievi virtuosi, ed avere l’energia necessaria all’azione dell’apprendere.
Il punto è proprio questo. Posto che ho bisogno di migliorare la qualità della mia vita (se così non fosse non andrei alla ricerca di tecniche per la crescita personale) in che modo riesco a farlo?
Leggendo le esperienze degli altri e prendendo spunto?
Utile ma non basta.
Ho bisogno di ritrovare il mio equilibrio energetico per sentire di avere la forza, quindi energia, per agire, altrimenti avrò soltanto un’ intenzione….. non realizzabile. Così si spiega la valutazione pessimistica di chi non è riuscito, e la carenza del percorso di crescita scelto.
Allora trovo efficace (almeno questo è nella mia esperienza di terapista dbn) unire quei principi di semplice buon senso (come se fosse facile applicarli :) ai quali tutti attingono, vecchi di migliaia di anni, alle tecniche bio-naturali, anch’esse vecchie di migliaia di anni. Il risultato è che mente e corpo, inscindibili, insieme, determinano il mio benessere.
Strade come queste sono facilmente riconoscibili e si distinguono molto bene dal business, perché tutti posso percorrerle a prescindere dall’aspetto economico. Una strada che ti impedisce di percorrerla perché richiede un pagamento che non tutti possono permettersi, non potrà mai essere una buona strada. Una buona strada è aperta e accessibile a tutti. Ma anche dalla strada sbagliata possiamo imparare qualcosa ;)
In bocca al lupo ai cercatori ;)
Fabrizio
Caro Andrea grazie per questo bell’articolo: non esiste alcun segreto!
Voglio portare in brevissimo la mia esperienza perchè è incredibile quanto sia facile friggersi il cervello con lo sviluppo personale.
Verso Aprile 2013 ho iniziato l’ascolto di “The ultimate goals program” di Brian Tracy, che al primo ascolto risulta una sana doccia di buon senso, al secondo una panacea per tutti i mali cioè la vera scoperta del segreto, al terzo cominci a paragonarti a quello che viene detto e inevitabilmente cominci a sentirti un fallito. Il punto è che, arrivato a 34 anni con una splendida moglie e 2 splendidi figli, una brillante quanto inutile laurea in storia dell’arte, e un lavoro che ho sempre considerato mediocre, mi sono sentito una merda totale nel momento in cui ho cominciato a paragonarmi a quest’uomo venuto dalla strada che si è fatto da solo. Per farla breve ho rischiato di lasciare il lavoro, cosa non succesa fortunatamente, e mi sono buscato una ricca depressione condita da attacchi di panico che sto attraversando con alti e bassi. Conclusione:
1- NON esiste alcun segreto: vivi la tua vita senza paragonarti agli altri nè tanto meno sentendoti inferiore;
2- Se continui a darti del fallito alla fine ti sentirai un fallito e reagirai di conseguenza;
3- Occhio ad incamminarsi da soli nel bosco, perdersi è facilissimo. Poi serve l’intervento di uno specialista, come sta capitando a me, per rimettere a posto le cose;
4- Cambiare è una questione di buon senso: se stai male è evidente che qualcosa devi cambiare, ma comincia in modo soft, parlandone prima di tutto con le persone che ti vogliono bene e che ti sono vicine.
Che ne pensate?
Ciao Sandro,
grazie davvero del commento: lo trovo una sferzata di buon senso.
Solo su un punto mi sento di aggiungere qualcosa: più che “occhio ad incamminarsi da soli nel bosco”, “occhio ad incamminarsi con le persone sbagliate”.
Andrea.
Grazie dell’apprezzamento Andrea e trovo perfetta la tua precisazione: è difficile per un “neofita” dello sviluppo personale sapere chi o cosa seguire, proprio perchè ciascuno di noi è unico nel mondo e nella storia, e ogni momento nella vita presenta sfide differenti per chiunque. Oggi, complice la crisi economica, c’è una grande corsa ai materiali motivazionali ed è in posti come questo blog che si può ricercare un giusto e doveroso equilibrio.
Ciao Andrea,
premesso che secondo me leggere è già un’attività che ti lascia qualcosa, solo altresì convinto che i corsi, le certificazioni e quant’altro non fanno altro che aumentare l’entropia dell’universo.
Io ho estrema diffidenza di quanti antepongono alla comunicazione e il VERO aiuto l’elargizione di un ricco bonifico (l’ho anche scritto a Roberto Re su Twitter), perché mi dai l’indicazione di quale sia il vero scopo di quello che fai e quello che dici.
Nei vari libri che ho letto e sto leggendo di Bandler, Napoleon Hill, Anthony Robbins e Robin Sharma, ho carpito alcune cose, ma a volte mi sembro stupido, perché non riesco ad “impicciolire un’immagine, farla in bianco e nero e sostituirla con una positiva”…
A me piace questo periodo storico solo perché permette una comunicazione che non si era mai spinta a questi livelli, ma allo stesso tempo spesso ti senti solo, perché non riesci a parlare (presenti esclusi e questo ti fa onore), con chi DICE di volere il tuo bene e farti apprezzare il mondo.
Grazie ancora Andrea, perché probabilmente in questo momento, tra tutti i miei voli pindarici attraverso vari “guru” e motivatori, sei l’unico che parla EFFICACEMENTE!
Ciao Danilo,
grazie del commento. Fin dal primo articolo di EfficaceMente ho fatto una scelta molto chiara: io non sono un guru e non ci provo neanche. Sono un appassionato di crescita personale e mi piace confrontarmi con altri appassionati come me. Non mi piace l’immagine del paraguru che dal palco ti insegna come DEVI vivere. Preferisco la piazza (per ora virtuale) in cui scambiare idee e strategie che si sono dimostrate realmente efficaci. Insomma, un mio articolo non è mai completo senza i commenti dei miei lettori.
Questo non significa che sia sbagliato guadagnare parlando di crescita personale: per me EfficaceMente è anche un piccolo progetto imprenditoriale. Trovo enorme soddisfazione nel poter generare delle entrate aiutando chi mi legge nel superare problematiche contro cui mi sono scontrato a mio tempo. Quello che non tollero è chi lucra: guide con paragrafi copia e incollati da internet, webinar e audiobook di scarsa qualità, corsi dal vivo da 2.000€ con frasi trite e ritrite o ancor peggio utilizzati per promuovere il corso da 10.000€ (T.Harv Eker docet). Credo fermamente che anche “l’industria” della crescita personale abbia bisogno di una sferzata di professionalità e qualità. Io nel mio piccolo, in questi 5 anni, ci sto provando a proporre uno stile diverso: schiettezza, post basati su ricerche scientifiche e psicologiche, dialogo diretto con il lettore, ironia ed autoironia. Faccio cazzate? Un mare! Ma i feedback dei lettori servono anche a questo.
Grazie ancora del commento,
Andrea.
Andrea ti ringrazio per gli articoli che hai messo a mia-nostra disposizione. Il tuo punto forza è la semplicità con cui ti esprimi: grande Talento!
Ciao Andrea,
leggo per la prima volta il tuo sito. Faccio parte di quella schiera di persone che sono alla ricerca dei segreti per stare meglio e devo ammettere che in questo post mi hai fatto sorridere poichè in effetti non posso che essere d’accordo con te sul fattoche nessuno ha la verità in mano per migliorarsi nella vita. Certo le esperienze e opinioni concetti vanno condivisi e poi ognuno ne trae il proprio messaggio per proseguire nel proprio accrescimento personale. Ti ringrazio per i consigli e mi sono iscritta alla New per leggerti. Ciao
Ciao Andrea,
Sono laureato in psicologia clinica e lavoro come terapista, ho ricevuto il tuo Link da un collega
E devo riconoscere e confermare quello che io e altri colleghi sosteniamo spesso : nozioni, cultura etc hanno poco a che fare con l’efficacia legata all’aiuto terapeutico e non
Sorrido spesso quando qualche collega inizia a fare l’intellettuale, il sacrificio, il senso pratico e il buon senso generale sono gli ingredienti fondamentali per costruire una relazione terapeutica con un possibile buon esito.
L’accettare l’insicurezza e l’incapacità di poter prevedere i progressi è essenziale nel nostro ambito, atteggiamento contrapposto ai guru e Co che sembrano dare ricette magiche facendo leva sul bisogno di una risposta rapida da parte di chi soffre
Ho trovato interessante inoltre, l’uso che fai delle metafore, aspetto fondamentale nella terapia professionale in particolare in quella di stampo psicoanalitica
Insomma tutto questo per dirti e confermare che non è necessario essere super titolati per aiutare il prossimo è essenziale invece sperimentare su se stessi le varie esperienze della vita, e poter di conseguenza “passarle” a chi ci sta accanto
Al contrario chi segue troppo il “metodo”?? Lo fa per comodità propria e per mettere in una falsa posizione di comodità l’altro
Siamo frutto di una serie infinita di esperienze e per cambiare abbiamo bisogno di altre esperienze, che poco hanno a che fare con il ragionamento o con le nozioni, ma con il mondo del sentire
Ad un bimbo per crescere non gli si insegna la critica della ragion pura piuttosto a tentativi e con pazienza “il bambino impara” e soprattutto quando si soffre siamo proprio come dei bimbi
Concludo quindi facendoti l imbocca al lupo per il tuo progetto e riconoscendoti dei meriti che molti miei colleghi purtroppo non hanno. Un saluto
Ciao Alessandro,
ti ringrazio davvero per questo commento.
Personalmente però ho sempre preferito separare nettamente terapia e crescita personale.
Io so bene quali sono le mie esperienze e le mie competenze e so altrettanto bene quali non sono. Non è questione di titoli, su questo concordo, ma quando una persone sta attraversando un periodo di disagio, quando ciò che vive limita profondamente la propria esistenza quotidiana, la terapia è l’unica via da percorrere.
Sono profondamente critico nei confronti dei vari formatori, para-guru e fuffacoach che si vendono come “curatori di ogni male”.
EfficaceMente non si rivolge a chi è in una posizione di disagio, ma a chi desidera realizzare i propri obiettivi nello studio, nel lavoro e nella vita quotidiana, attraverso strategie pratiche ed efficaci di miglioramento personale.
Buon lavoro,
Andrea.
Sono capitato su questo articolo per caso e in questo modo ho scoperto il blog. Davvero interessante, mi piace molto il tuo approccio appassionato ma al tempo scettico (nel senso buono : non accontentarsi di risposte semplici ma continuare a porsi domande).
Bell’articolo. Purtroppo molto spesso l ‘utente vuole pagare, anche caro, un guru o un brand famoso, perché così si risparmia la fatica di scegliere e valutare da solo. Da qui, secondo me, l’ origine di tutti i problemi…lasciar fare agli altri! Le scelte in tal modo sono sempre sballate e chi è più abile a pilotare i pigri diventa inspiegabilmente il più gettonato. Il tuo blog mi piace tanto, perché non è un pilotaggio per pigri :) o cmq, non solo
Anch’io sono un fruitore di libri e seminari di crescita personale da una dozzina d’anni. Per dieci anni ho seguito formatori e trainer di ogni genere e letto oltre 400 libri “a tema”.
Certo, prima di parlare di “crescita personale”, bisognerebbe essere un po’ più precisi.. perché può voler dire tutto o niente… Magari avere anche il coraggio di parlare di persone specifiche, perché no. In caso contrario, secondo me, non si fa un gran buon servizio…
Al di la dello stile dell’articolo – che mostra una prospettiva critica nei confronti del mondo della crescita personale per suscitare (giustamente) interesse e trovare consensi – commento volentieri sui contenuti.
Alcuni aspetti criticati mi sembrano il frutto di distorsioni cognitive personali o condivise, più che di ciò che viene “dichiarato” da formatori & co. Esempio: chi ha mai detto che la crescita sia lineare? Il fatto che nelle storie si mettano spesso in luce i successi non significa che vi siano stati solo quelli. Per quanto mi riguarda, nella maggior parte dei casi, ho ascoltato racconti di molti fallimenti prima di poter raccogliere risultati positivi.
In merito a “non esiste alcun segreto”: nella mia esperienza ci sono informazioni determinanti la cui acquisizione trasforma sostanzialmente la vita. Entrare in contatto con quelle informazioni, di per sé, rende l’esistenza differente, perché non possiamo far finta di non sapere qualcosa che sappiamo.
Sappiamo bene tutti e due (spero) che alcuni “stili” di comunicazione servono a creare maggior interesse e una tensione al cambiamento. Il fatto che un’informazione venga definita segreto serve a questo, niente di più. Se poi questa informazione non è mainstream… beh… io credo che si possa considerare giustamente “un segreto”.
Aggiungerei anche che il buon senso serve a poco, se non appoggia su basi di informazione, conoscenza e consapevolezza solide. Esempio: il buon senso potrebbe suggerirmi di aiutare una persona in difficoltà, ma se mi rendessi conto che quella persona si è creata quella situazione per riuscire a superarla con le proprie forze… beh… forse il mio buon senso non sarebbe poi così buono in quella situazione.
In merito a “non hai bisogno di nessun guru”, due questioni: da sempre l’essere umano segue maestri, perché possano fornirgli informazioni e guidarlo verso una consapevolezza, perché possano portar luce soprattutto in momento di difficoltà profonda e oscurità. Maestri, mentori o guru (portatori di luce) possono essere molto utili.
In secondo luogo siamo tutti più o meno dipendenti da un’incredibile quantità di cose e persone.
Credere di poter “debellare totalmente” la dipendenza è… semplicemente un’utopia.
(Dipendiamo dal cibo e dall’acqua per sopravvivere, ti stai occupando di questa “dipendenza” per risolverla??)
Spesso la dipendenza nasce dall’insicurezza delle persone e dal loro rifiuto delle responsabilità, non per forza dal desiderio di “creare dipendenza” del guru.
L’uso strumentale del koan “Se incontri il Buddha per strada, uccidilo.”… beh… mi fa venir voglia di chiederti: sai cos’è un koan e a cosa serve?
Come ho scritto, anch’io sono un fruitore di libri e seminari di crescita personale da una dozzina d’anni. Per dieci anni ho seguito formatori e trainer di ogni genere e letto oltre 400 libri “a tema”.
Oggi sono uno di quelli che le cose che ha appreso vuole passarle ad altre persone, perché possano crescere ed essere più consapevoli di sé.
Forse chi non ha mai fatto questo “mestiere” (perché non lo considero un lavoro, ma sicuramente un mestiere si!) non può capire quanto sia difficile trovare un buon equilibrio fra etica, sopravvivenza (o vita agiata) e desiderio di aiutare se stessi e gli altri allo stesso tempo.
Nessuno si stupisce se un architetto, un ingegnere o un idraulico chiede soldi (o costruisce un business) sulla propria competenza e abilità, mentre molti si stupiscono se la stessa cosa la fa un esperto di discipline che fanno crescere… chissà perché!
Ciao Marco innanzi tutto massima stima per la tua tigna e desiderio di migliorare io che invece sono alle prime armi ti vorrei chiedere cosa ne pensi del formatore fabrizio mellone??? Grazie in anticipo saluti
Tutto ‘sto pippone per dire che fai il “laiffe coch”? Ma quanti siete?! :-D
Buona giornata,
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Grazie e che Dio benedica
Mr ken
Quello che dici e’ ingiusto soprattutto nei confronti di chi fa questo lavoro con passione e dedizione per aiutare gli altri. Non sono tutti forti come te. Mi spiace…
Quale dei 4 punti ritieni ingiusto Fabio?
scusami se rispondo in ritardo Andrea
TUTTE E 4 IN VERITA’ li trovo ingiusti
diciamo che siamo una generazione che proviene dal carosello e pubblicita’ invadente, dopo ogni 15 minuti di intrattenimento e di messaggi sublimali…cosa vuoi che sia:
1-un po’ di romanzo in una storia vera
2-un po’ di misticismo
3-un libro che ti aiuti a scoprire che in fondo non sei tu lo sbagliato
4-una persona che ti apra la mente
sai che molti atleti e campioni hanno dato tanto grazie a queste persone che reputi, inutili???
E’ vero la crescita non e’ lineare, eppure facciamo tutti attivita’ fisica, in un modo o nella’altro…allora anche i pt sono inutili?
Probabilmente abbiamo esperienze diverse sul tema. Conoscendo il mondo della formazione da “dietro le quinte”, ho sempre più la convinzione che chi cerca guru alla fine se la prende nel…
Gestendo però questo spazio da più di 8 anni ho anche imparato che è tempo sprecato cercare di convincere chi ha BISOGNO di credere in queste cose.
Ti faccio un in bocca al lupo per il tuo percorso di crescita Fabio.
Buonasera, mi chiamo Caterina e non sono né un ingegnere, né una manager, né parlo un inglese fluente (prediligo le lingue neolatine), né un’esperta in crescita personale. Sono una semplice infermiera, questo è il mio grande successo personale attuale. Mi sono approcciata al mondo della crescita personale, della pnl nella fattispecie, da circa un anno. Volevo fare una piccola osservazione a riguardo di ciò che é scritto sopra: non so se sono stata “fortunata” ma francamente ai corsi che ho seguito non mi è mai capitato che i docenti parlassero di “crescita personale lineare ed immediata” al contrario, mi è stato fatto più volte presente che è molto dura superare alcuni meccanismi mentali cronicizzati e lo posso confermare con i miei piccoli cambiamenti quotidiani che faccio per rendere la mia vita più utile agli altri e più soddisfacente per me! Francamente non condivido neanche la risposta data a Fabio(ecco perché rispondo qui) poiché credo che se una persona ha un’opinione diversa dalla nostra non è per forza un cerebroleso che non guarda oltre il proprio naso ma magari può essere utilizzato da spunto per noi per fare un’analisi introspettiva tramite la quale possiamo realmente capire se in realtà non siamo noi a ricadere nello stesso stato che tanto critichiamo. Esempi: siamo sicuri di non sentirci noi guru o predicatori della verità? Siamo sicuri di non parlare noi solo dei nostri successi e, di essere umili? Con questo commento non voglio essere scortese o creare “scompiglio” ma semplicemente capire e dare il mio feedback su ciò che mi è arrivato da questo articolo! Nel frattempo colgo l’occasione di fare un in bocca a lupo per il blog ?
Ciao Caterina, non mi risulta di aver dato del cerebroleso a nessuno, ho solo parlato di “esperienze diverse”.
Detto questo, rifiuto categoricamente l’idea malsana che le opinioni abbiano tutte lo stesso valore. È una convinzione molto diffusa, ma facendo un’analisi introspettiva capirai che non deve essere necessariamente vero ciò che è accettato comunemente.
Ti faccio un esempio molto concreto.
Innumerevoli studi hanno dimostrato come la PNL non abbia alcun fondamento scientifico, eppure migliaia di persone ogni anno investono tempo e soldi per seguire corsi di PNL (se vuoi approfondire, puoi farlo da qui: https://www.degruyter.com/view/j/ppb.2010.41.issue-2/v10059-010-0008-0/v10059-010-0008-0.xml).
Tu ascolteresti l’opinione di una persona che considera la terra piatta? Utilizzeresti questa sua opinione per fare un’analisi introspettiva tramite la quale poter realmente capire se la terra è piatta o sferica?
Il confronto è utile con chi ha esperienze maggiori o diverse dalle nostre, dove per diverse intendo però esperienze che non abbiamo mai fatto. Se queste esperienze diverse invece riguardano temi che abbiamo già approfondito e che si sono dimostrati insussistenti, francamente il confronto diventa una perdita di tempo per entrambi.
Come detto, alcune persone hanno bisogno di credere in certi percorsi e non è mia intenzione convincerle del contrario. Non troverai mai un mio commento o critica in un blog di PNL.
Curioso che queste persone sentano invece il bisogno di dare sempre il proprio feedback agli altri: ha un non so che di arrogante velato da una spruzzatina di falsa modestia e umiltà :)
Parlare di “terze” persone non è costruttivo a mio parere.Io ho semplicemente voluto “dare il mio feedback”, la mia piccola opinione inutile magari ma ho sentito di farlo e visto che sono incappata in questo blog per caso poiché ricercavo critiche al mondo che tanto mi appassiona, ho semplicemente letto ed ho voluto commentare. A me la PNL piace molto e ne sto traendo ciò che mi serve per superare alcuni miei limiti ma sono sempre aperta ad ascoltare altri punti di vista. Lungi da me l’essere arrogante e se lo sono sembrata mi dispiace e mi scuso. Pensavo si potesse intervenire senza dare adito a non so quale sorta di polemica, credevo fosse un blog aperto anche ad eventuali domande e punti di vista differenti! Ed in tutto questo prima di credere che chi commenta in modo differente sia una persona che ha un non so che di arrogante e di poco umile mi impegnerei ad approfondire. In PNL, come nella vita di tutti i giorni ,questi si chiamano pre-giudizi. Come ribadisco alzo le mani poiché voleva essere solo un semplice intervento in un blog che credevo fosse aperto!
Gentilissimo, il mio non e’ un percorso di crescita, ma di apprendimento.
I miei non sono dei mentori, sono persone dalle quali imparo alcuni modelli di businee, ma non e’ detto che io li pratichi, sono spesso solo delle conferme. Conferme che fuori di li ci sono falsi guru o pagine web farlocche, sapere che fuori di li c’e’ un mondo, sapere che fuori dal paese in cui ho sempre vissuto c’e’ altra gente, altre mentalita’…smettetla di essere convinti di essere il paese delle eccellenze, quando invece siamo il paese di pulcinella. Voi, uccidete un’economia che in altri paesi va bene e aiuta…appena sentiamo parlare italiano, pensiamo che sia una fregatura….ma quando capirete che nel mondo la gente parla inglese??? I migliori libri sono inglesi, si mangia bene anche in Spagna e il vino sud americano e’ favoloso…abbiamo 4 campionati del mondo di calcio perche’ due erano con 4 squadre…quando capirete che dobbiamo correre e galoppare, come India, Filippine, Corea…quando veramente aprirete le vostre menti??? Se l’avete presa nel guru, come dici tu, hai solo scelto la persona sbagliata, oppure non hai capito una mazza di quello che ti raccontavano….perche’ mancano le competenze…tutto qua…
Fabio, come detto, abbiamo probabilmente esperienze diverse sul tema.
Sono un ingegnere, come manager per una società di consulenza di direzione ho lavorato in mezza europa e oggi vivo a Londra, dove gestisco le mie attività online, tra cui EfficaceMente.
Per quanto riguarda il tema formazione, ho seguito i migliori formatori a livello mondiale e da più di 15 anni leggo esclusivamente testi in lingua inglese.
Ribadisco: l’80% dei contenuti di crescita personale è spazzatura, ma c’è un 20% che mi ha cambiato la vita ed è quello che condivido qui su EfficaceMente.
Da quanto scrivi ho il sospetto che tu non conosca questo progetto. Ti chiederei quindi la cortesia di approfondire, cercare di capire chi sono e qual è il mio lavoro e poi commentare, altrimenti rischi di scrivere ad minchiam :)
Buona giornata.
il Focus era sui guru=culo e su di un tuo post visto per caso…non conosco il progetto, appena avro’ la possibilità con piacere lo leggero’,
In quell’80% non c’e’ tutta spazzatura, forse dal tuo punto di vista…ma tu leggi libri da 15 anni, vivi a Londra da dove gestisci le tue attività online. Altri non si sono mossi dal paesello e vivono in un altro tipo di situazione.
Io vivo a Barcelona, gestisco da qui le mie attività online e offline. La mia formazione e’ economica, commerciale, marketing e da poco sto tentando l’avventura di marketer. Ho gestito la distribuzione di marchi nel settore Moda, Outdoor/tempo libero/sport in Europa attraverso l’organizzazione di una rete di vendita capillare.
Sono stato giocatore di pallanuoto, calcio e poi allenatore. In questo settore sto cercando fondi per la possibilita’ di aprire una Accademia di Alta competizione in Catalunya. Ho trovato la locatione tramite il comune di Barcelona…..
lasciamo perdere ingegnere…seguiro’ il tuo sito, potrebbe essermi utile…
Il business verte sulla persuasione del mediocre che dovrebbe divenire una persona di successo non attraverso la fatica, lo studio e l’applicazione, o nell’accezione negativa il crimine, il servilismo e l’opportunismo, bensì tramite l’accresciuta convinzione dei propri mezzi ottenuta frequentando un corso che ne liberi le energie mentali (o ne stimoli un percorso di crescita, altra frase sibillina che non vuol dire un cazzo). Ma un pirla, purtroppo, resta sempre tale anche dopo l’addestramento psicologico. Artefici ineguagliati di questa attività erano i dianetici che vendevano i costosissimi libri di Ron Hubbard agli adepti malcapitati, meglio se ricchi o ereditieri. Constatato che il ricavo economico era sensibile, sono successivamente nati anche localmente guru e maestri che propongono le loro consulenze in cambio di laute contribuzioni.
Interessantissimo questo articolo in cui ci sono proprio cascato dentro. In due parole la mia esperienza. Mi sono iscritto in un bel corso di crescita personale che prometteva (come sempre) successo, la fine dei problemi e assai soldi nel portafoglio. In buona fede ho anche pagato una cifra di 1k euro in due rate con la convinzione di avere una vita nuova. Da bravo scolaro ho studiato tutto il corso ( complicatissimo e voluminoso) come un matto. Il risultato? Mi sono perso. Nel senso che alla fine di tutto questa “spremuta” di cervello avrei dovuto uscirne luccicante come una moneta di zecca, invece stavo peggio come al punto di partenza. Grazie Andrea per questo articolo, questa “industria mentale” può fare davvero male alla gente, se fatta male. Alla fine, vale il buon senso e fare queste cose nella dose giusta. Per questo ti seguo. Buon lavoro e avanti cosí.
Non so a quale corso fai riferimento Devit, ma un’idea me la sono fatta.
Questi personaggi fanno un doppio danno: ai loro corsisti, che spennano e lasciano più confusi di prima, ma anche a chi cerca di proporre strategie di crescita personale davvero efficaci. Chi è rimasto “scottato” difficilmente farà nuovi investimenti, anche se altri corsi possono essere molto validi.
Grazie per la tua testimonianza.
Mi dispiace ma io sono un po contrario a quello che sostieni qui. Credo che non hai capito per niente cosa sono i guru: sono delle guide spirituali o religiose e non hanno come obiettivo principale “la crescita personale”. Ci sono molti libri che se non fossero esistite anni fa, non sarei quello che io adesso sono. Parlo per es. di alcuni come “The miracle morning” H. ELROD” – “The Secret” R. Byrne – “Puoi guarire la tua vita/guarisci il tuo corpo” L. Hay ecc. Non so se hai letto questi libri, ma hanno messaggi molto importanti da trasmettere. Prima di leggere questi libri non sapevo con quale ottica guardare la realtà, come percepire… mi sembrava tutto caotico e complicato nella vita. Dalla vita non sapevo cosa devo capire, qual’è l’importanza di essa. Quindi, renditi conto che la tua buona “crescita personale” ha avuto sempre luogo grazie ad altri elementi preesistenti che tu hai cercato di impararle e poi inconsciamente saperle. Se guardi nella giusta prospettiva, osservi che grazie anche alla Storia dell’umanità che è stata scritta siamo oggi un mondo migliore, se no, eravamo ancora indietreggiati nelle capanne come l’Homo Abilis. Un libro può cambiarti la vita se sai leggere gli aspetti più important; po’ cambiarti la prospettiva o il modo in cui vedi le cose. Ci sono libracci che non mi sono andati bene perché presentavano irrazionalità, ma è questione di scegliere con attenzione cosa vuoi leggere. Quando apri la mente, vuol dire che vedi e senti e certamente sei disposto a fare un cambiamenti sia nella mente, sia nel corpo, sia nella vita a prescindere dal tempo necessario. Tutto è a durata di tempo.
Sèrj
Credi che il metodo silva sia utile davvero?
No