Quello del Mago è un archetipo potente. Impara come apprendere la sua arte ed i suoi poteri.
“Non credo nella magia dei miei libri, ma credo nella magia di leggere un buon libro.”
J.K.Rowling.
Questo è il quarto post di una miniserie di articoli dedicati agli archetipi dell’essere umano adulto. Se non hai la più pallida idea di cosa stiamo parlando, ti consiglio di leggerti l’articolo introduttivo, in cui è spiegato il modello degli archetipi, le sue origini e la sua importanza per il tuo processo di maturazione. Al termine della mini-serie non dimenticare di fare il test per scoprire il tuo archetipo dominante.
Non è stato un caso che la scorsa settimana ti abbia proposto un articolo sui segreti della memorizzazione. Uno dei tratti peculiari dell’archetipo del Mago è proprio la capacità di avere accesso ad una conoscenza riservata a pochi, grazie alla quale avere il pieno controllo dei propri strumenti e dell’ambiente circostante, così da poter raggiungere obiettivi all’apparenza impossibili. Ma i “poteri” del mago vanno ben oltre qualche tecnicuccia di apprendimento rapido. Scopriamoli insieme.
L’archetipo del Mago: da Merlino a Patrick Jane
“Higitus Figitus Figitus Sbum, Presti-Digi-Torium…” C’era una volta Mago Merlino: lo stregone buono con la barba bianca, sempre al fianco del futuro Re, per istruirlo ed aiutarlo a compiere il suo destino. All’apparenza una figura gregaria, il Mago ha sempre rivestito un ruolo chiave nella mitologia postmoderna (e non solo): non ci sarebbe stato Artù senza Merlino. Non ci sarebbe stato Harry Potter senza Albus Silente. Non ci sarebbe stato Frodo senza Gandalf.
Oggi l’archetipo del Mago ha abbandonato le lunghe tuniche, la barba ed i capelli bianchi, per rivestire gli abiti eleganti di Patrick Jane. Il mago moderno, il Mentalista, ricorre a psicologia, ipnosi, apprendimento rapido, scienza e statistica per trasformare a piacimento l’ambiente ed il comportamento (proprio ed altrui). Ti ho già parlato di mentalismo, proponendoti alcune tecniche di cold reading (la famosa lettura a freddo). Ecco, lo “stregone” dei giorni nostri ha rinunciato a formule e bacchette magiche, per abbracciare l’enorme potenziale assopito della mente umana. Dentro di noi si nasconde un potere immenso che grazie allo studio e alla pratica costante può aiutarci a raggiungere mete inimmaginabili.
Se anche tu vuoi imparare a sfruttare le risorse nascoste della tua mente, devi innanzitutto immedesimarti nell’archetipo del Mago. Sei pronto? Partiamo dal primo stadio di maturazione di questo archetipo…
L’archetipo del Bambino Precoce
Secondo il modello dei 4 archetipi di Moore, non è possibile accedere all’archetipo adulto se prima non si è sviluppato l’archetipo bambino. Nel caso del Mago, l’archetipo che lo precede è quello del Bambino Precoce.
Ricordo ancora quando da bambino massacravo le palline ai miei genitori chiedendo continuamente “Perché questo. Perché quello” e mio padre decise di regalarmi un libro illustrato intitolato “Perché, Perché“. Me ne innamorai subito. L’archetipo del Bambino Precoce emerge proprio nel momento in cui il bambino sente l’esigenza di conoscere il mondo che lo circonda. Curiosità e stupore sono i due tratti peculiari di questo archetipo. Il Bambino (o la Bambina) Precoce ama investigare ed esplorare il funzionamento delle cose, alla continua ricerca di risposte che possano saziare la sua fame di conoscenza. Ma anche questo archetipo può avere le sue ombre:
- La curiosità di un ragazzo è come una piccola fiamma, se non viene alimentata, inevitabilmente si spegne. Ed emerge così l’ombra dell’Inesperto, colui che ha perso qualsiasi interesse in ciò che lo circonda e ha deciso di non approfondire nulla, se non i piaceri più infimi (televisione, siti web spazzatura, videogames, etc.). L’Inesperto ha deciso di rinunciare alla scoperta non solo per mancanza di interesse, ma anche per paura: ogni volta che tentiamo di scoprire qualcosa di nuovo, ci esponiamo ad un rischio, il rischio di fallire, il rischio di essere inadeguati, il rischio di non essere all’altezza. L’Inesperto è dunque anche un fifone.
- All’altro estremo abbiamo il Piccolo Imbroglione; il classico ragazzo sveglio (troppo sveglio) che cerca di dimostrare ad ogni occasione la sua superiorità, facendo spesso ricorso all’inganno e alla manipolazione. Nella mitologia greca, questo archetipo è ben rappresentato da Ulisse, che nonostante riesca a tornare a casa grazie alla sua furbizia, si ritrova spesso nei guai proprio per causa sua. Un altro tratto tipico del Piccolo Imbroglione è l’amore per le apparenze: non ti sarà certo difficile pensare a quell’amico che, pur non potendo permetterselo, deve necessariamente mostrare lo smartphone di ultima generazione o l’auto nuova comprata con 180 rate che non saranno mai saldate.
Per non cedere alle sue ombre, il Bambino Precoce deve poter coltivare con passione la sua sete di conoscenza; non per sentirsi superiore agli altri, ma piuttosto per condividere le sue scoperte, diventare un mentore ed un maestro. Eppure, il bambino precoce è pur sempre un archetipo incompiuto. Per avere pieno accesso ai “poteri” del mago, dovrà apprenderne i segreti gelosamente nascosti…
L’archetipo adulto: il Mago
Come fatto per i precedenti archetipi, vediamo ora quali sono le caratteristiche uniche dell’archetipo del Mago. Caratteristiche in cui potresti ritrovarti, o semplicemente caratteristiche che ti sappiano ispirare nel tuo percorso di crescita personale.
- Curiosità intellettuale. Il Mago è il detentore della conoscenza, è colui che, grazie al continuo studio e alla costante pratica, è riuscito ad accedere a segreti riservati a pochi. Senza dover utilizzare necessariamente un linguaggio forbito, potremmo dire che il Mago è quello che Malcolm Gladwell definirebbe un Fuoriclasse, ovvero un individuo che è stato disposto a dedicare una significativa parte della sua esistenza, almeno 10.000 ore, alla pratica deliberata. Cos’è la pratica deliberata? Ne ho parlato in questo post.
- Amore per la tecnologia. C’è una scena molto simpatica de “La Spada nella Roccia“, in cui Mago Merlino è alle prese con un pozzo e si lamenta dei tempi bui in cui si ritrova a vivere: niente elettricità, niente acqua corrente, etc. Il Mago ama la tecnologia, è padrone degli strumenti tecnologici e sa servirsene per raggiungere i suoi obiettivi. Inventori, scienziati, visionari sono classici esempi di esseri umani che si identificano con l’archetipo del Mago. Un esempio su tutti? Steve Jobs naturalmente.
“Ogni tecnologia sufficientemente avanzata è indistinguibile dalla magia.”
A.C.Clarke.
- Inventiva. Il Mago mixa strani ingredienti per dar vita ad incredibili incantesimi. Immaginando dei maghi moderni pensiamo subito ad inventori e scienziati, ma anche gli imprenditori e gli startupper (termine oggi molto in voga), possono essere considerati a tutti gli effetti dei maghi. In fondo la capacità di creare dal nulla, di realizzare strumenti che ci semplifichino la vita è una caratteristica propria della specie umana. Spesso non ce ne rendiamo conto, ed invece di alimentare questa nostra abilità, ci accontentiamo di prendere ordini, imprigionati nella nostra corsa del topo.
- Riflessività. Come abbiamo visto, il Guerriero è l’archetipo dell’azione; ma spesso egli è troppo impulsivo. Il Mago invece è un giocatore di scacchi. Ogni sua mossa è ben ponderata, ed è in grado di prevederne in anticipo l’esito. Da questo punto di vista, il mago sa bene come prendere decisioni importanti.
- Passione per lo studio. Viviamo nell’era dell’informazione, ma non in quella della conoscenza. Informazione e conoscenza sono due elementi ben differenti. Oggi possiamo avere accesso a qualsiasi informazione in meno di 0,18 secondi (tempo medio di ricerca di Google), ma sono pochi coloro che sono disposti ad andare a fondo, a studiare con attenzione e ad apprendere gradualmente conoscenze sempre più avanzate. Questo atteggiamento è spesso dovuto all’assenza di un metodo di studio efficace.
Chi dispone di una grande conoscenza, si deve assumere anche delle enormi responsabilità. Per questo motivo, il Mago non deve mai cedere al suo lato oscuro…
Le ombre del Mago
Tra i 4 archetipi (Guerriero, Amante, Mago, Re), quello del Mago, più di ogni altro, può cedere alle lusinghe del potere e dell’indolenza. E’ così che il buon Merlino rischia di trasformarsi nel:
- Manipolatore. “The Mentalist” è senza dubbio una delle mie serie televisive preferite, anche perché ben fotografa l’archetipo del Mago. Il protagonista, Patrick Jane, ha ad esempio un passato travagliato da sensitivo manipolatore. La conoscenza può essere una droga che annebbia il nostro giudizio: disporre di segreti a cui pochi hanno accesso può portarci ad ingannare gli altri per un nostro tornaconto personale. Grazie alla democratizzazione dell’informazione è sempre più facile smascherare i manipolatori, ma come abbiamo visto, sono in pochi quelli disposti a trasformare l’informazione in conoscenza. Tu vuoi essere una vittima inconsapevole o il padrone del tuo destino?
- Sfaticato. All’altro estremo abbiamo la figura dello Sfaticato, colui che desidera ottenere “tutto e subito”, che vorrebbe avere accesso a gloria, successo e conoscenza, senza però dover impegnarsi troppo. Lo sfaticato spreca enormi energie alla ricerca della strada più semplice, trovando ogni scusa pur di rimandare l’azione e l’impegno: è così destinato ad essere un eterno “wannabe”, ovvero colui che desidera, ma non ottiene.
E’ curioso come Manipolatore e Sfaticato vadano a braccetto. Da una parte c’è una figura debole che cerca ogni via pur di ottenere risultati senza impegnarsi e dall’altra c’è chi è pronto ad approfittare di questa debolezza a proprio vantaggio.
Vedo questo accadere ogni giorno: studenti universitari o procrastinatori incalliti (spesso le due figure coincidono) che sono alla ricerca della pillola magica per risolvere tutti i loro problemi. Ne approfitto per ribadirlo: non leggere i miei articoli e non comprare le mie guide se non sei disposto a cambiare davvero, se non sei disposto a “sudare”. Ti assicuro che là fuori è pieno di sedicenti Maghi che non vedono l’ora di venderti la loro soluzione fantasmagorica: “Potrai realizzare tutti i tuoi sogni comodamente seduto sul divano. Cosa aspetti?! Chiama ora l’899 61 coglione!“
Corso pratico per apprendisti Maghi
Eccoci alla sezione pratica dell’articolo. Cosa serve dunque per diventare un Mago moderno?
- Pratica le 3 “L”. Sai cos’è il Lifelong Learning? L’apprendimento continuo è uno dei tratti peculiari del Mago. Se hai smesso di studiare e ti ritrovi a fare un lavoro a basso contenuto di conoscenza, smettila di prendertela con i politici o con la crisi economica: hanno sicuramente le loro responsabilità, ma tu devi assumerti le tue responsabilità. Oggi la Cina sforna 100.000 ingegneri all’anno e ci sono almeno 1 miliardo di persone che possono fare il tuo stesso lavoro meglio e ad un decimo del costo: sei irrilevante. A meno che tu non decida di investire su te stesso. Studiare continuamente, anche dopo la laurea, apprendere sempre nuove conoscenze, conoscenze difficilmente replicabili, è questo l’unico segreto per non essere irrilevanti. Viviamo ormai nella Connection Economy: o ti distingui o ti estingui. I corsi specialistici costano troppo? E se ti dicessi che puoi frequentare i corsi di Harvard, Oxford e MIT da casa o mentre fai il pendolare… a gratise?! Chiama ora l’899 61… XD sto a scherzà! Trovi il post che ho scritto sul Lifelong Learning cliccando qui.
- Leggi 52 libri all’anno. “Perché dovresti leggere 52 libri all’anno” è stato in assoluto uno degli articoli di maggior successo di quest’anno. Questo mi ha sorpreso molto: in fondo l’Italia, in quanto a lettura, è il fanalino di coda di qualsiasi classifica; probabilmente il lettore medio di EfficaceMente ha poco a che spartire con l’itagliano medio (mih, che ruffiano che sono oggi!). Detto questo, se vuoi davvero assorbire l’archetipo del Mago non puoi prescindere dalla lettura. Fanne un’abitudine quotidiana, leggi almeno 1h al giorno ed alterna libri tecnici a libri di narrativa. Proprietà di linguaggio, comunicazione efficace, nuove idee: questi sono solo alcuni dei vantaggi che potrai trarre dalla lettura. Leggi.
- Apprendi 4 nuove abilità all’anno. Qual è stata l’ultima cosa che hai imparato? L’essere umano per sua natura tende a “sedersi”; concluso il periodo canonico degli studi, il tasso di apprendimento decresce in modo impressionante. Serve un’enorme auto-disciplina per continuare ad apprendere e praticare nuove abilità. Personalmente ogni anno mi pongo l’obiettivo di imparare almeno 4 nuove abilità: che si tratti di una nuova lingua, di una tecnica di memorizzazione o lettura veloce, di un linguaggio di programmazione, o dei segreti del mentalismo, ha poca importanza. Non deve essere necessariamente qualcosa che abbia risvolti pratici immediati, l’obiettivo è tenere il cervello in continuo allenamento e… divertirsi. Cos’è che vorresti imparare a fare nei prossimi 3 mesi?
- Crea. Hai 10.000 idee ma non ne metti mai nessuna in pratica? Il Mago è in grado di creare dal nulla. Questo non significa che dobbiamo essere tutti artisti, inventori o imprenditori, ma oggi, più che mai, abbiamo bisogno di nuove idee, nuovi servizi, nuove scoperte. Qual è quell’idea geniale che non hai ancora realizzato? Di quale abilità o risorsa hai bisogno per metterla in pratica? Essere creativi è importante, ma creare lo è ancor di più. Smettila di procrastinare e realizza il tuo sogno nel cassetto. Oggi stesso.
- Insegna. Parlando del Cono dell’Apprendimento di Dale, abbiamo visto come mettere in pratica ciò che apprendiamo è la strategia più efficace per ricordare. Insegnare agli altri è la forma più elegante di pratica: solo se hai appreso davvero qualcosa sei in grado di trasmetterla a qualcun altro. Il Mago è un mentore, una guida, un insegnante. A differenza del Manipolatore, condivide la sua conoscenza, perché sa che più condivide la sua conoscenza, più è in grado di apprenderla a fondo ed acquisirne di nuova.
“Se tu hai una mela, e io ho una mela, e ce le scambiamo, allora tu ed io abbiamo sempre una mela per uno. Ma se tu hai un’idea, ed io ho un’idea, e ce le scambiamo, allora abbiamo entrambi due idee.”
G.B.Shaw
Ti auguro una settimana piena di nuove scoperte e nuove conoscenze. Andrea.
Clicca e leggi gli altri articoli di questa mini-serie
- Guerriero, Amante, Mago e Re: scopri il tuo archetipo
- L’archetipo del Guerriero
- L’archetipo dell’Amante
- L’archetipo del Re
- Test: scopri il tuo archetipo dominante
Immagini tratte da google immagini o elaborate dall’autore.
Buongiorno ,
Ti voglio ringraziare per gli articoli che hai scritto sugli archetipi. Con l’ultimo ho capito finalmente , perché ho sempre fame di conoscere come sono fatte le persone, perché certo sempre libri di cold reading , psicologia del comportamento umano e soprattutto perché ho sempre cercato “tecniche” per imparare e leggere piu velocemente.
Ti voglio chiedere se puoi farmi un esempio di una persona esistita o meno,del archetipo dello sfaticato.
Grazie ancora è buonagiornata
Kratos
Ciao kratos,
detto tra noi, la vedo dura che una persona che si identifichi nello sfaticato abbia avuto gli onori delle cronache ;-)
Sicuramente ci sarà stata una qualche rappresentazione cinematografica, ma così su due piedi, non mi viene in mente il personaggio dello sfaticato per antonomasia; magari qualche lettore riesce ad aiutarci!
Paperino?…
Io direi Ed Crane de “L’uomo che non c’era”, dei fratelli Coen, che afferma “La vita mi ha servito delle mani perdenti, o magari non le ho sapute giocare, chissà…”, e altri personaggi sempre dei film dei Coen. Poi Belluca de “Il treno ha fischiato”, di Pirandello.
Oblomov, e’ un personaggio che si presta a rappresentare molto bene, a mio avviso lo sfaticato. Personaggio pigro, riottosoche, ecc vive senza compuere nessuna attivita’ .
Tratto dal romanzo dello scrittore russo A.Goncarov.
Tratto dal romanzo , , il teatro, il cinema e in audio libro, si trova la sua storia
La psicologia di Oblomov , raffigura la pigrizia diagnosticabile ,come malattia,.
Homer Simpson
In parte Drugo de “Il grande Lebowski”
Ciao Cratos,
nella letteratura del ‘900, a partire da Gogol, è stato tutto un susseguirsi di romanzi incentrati sulla figura dell’inetto, simbolo perfetto del personaggio (o persona) che non abbia ancora raggiunto la propria maturità psicologica, che dice di volere ma non fa nulla per ottenere ciò che desidera, e dunque non vive ma “si lascia vivere”.
Penso al Mattia Pascal di Pirandello o ai personaggi delle opere di D’Annunzio (Il piacere), Svevo (La coscienza di Zeno) o Moravia (Gli indifferenti), per citare i più famosi.
Sono solo personaggi, per l’appunto, ma di persone che conducono la propria vita alla stessa maniera io ne conosco tante.
E del resto molto spesso è la realtà ad ispirare la Letteratura.
A buon intenditor…
Ciao,
Ambrosia.
Se non fosse stato per questo post, la mia giornata sarebbe cominciata certamente male. Ma ho un dubbio: girovagare su wikipedia serve a qualcosa? Tempo fa ero solito trascorrere i pomeriggi leggendo pagine a caso, e tuttora ricordo qualcosa (poco)
Ciao Andrea,
nell’articolo ho fatto un riferimento al fatto di dover leggere 52 libri all’anno. Naturalmente la cifra è simbolica: non conta quante informazioni immagazziniamo, ma quanta conoscenza apprendiamo. Due cose ben diverse ;-)
Era quello che pensavo. Hai consigli da darmi su come capire quale sono le discipline che potrebbero interessarmi? Quelle che mi affascinano sono molte, ma ho paura che, dopo mesi passati ad approfondire, una di quelle possa annoiarmi. Sarebbe tempo sprecato.
No, non credo sarebbe tempo sprecato: oggi mi capita di trovare ispirazione per una articolo partendo da argomenti ben lontani dalla crescita personale.
In generale approfondirei quelle materie che ti incuriosiscono maggiormente, quelle materie di cui ti ritrovi a leggere qualsiasi cosa ed in qualsiasi momento. La curiosità è un ottimo indicatore di interesse.
Andrea.
Ho impiegato circa sei ore e trentasei minuti pensando a cos’è che da piccolo e fino a poco tempo fa mi affascinava. Ho preso i libri della mia ex scuola (scientifico) e li ho sfogliati in cerca di quel poco che mi spingeva a studiare. Ho fatto anche qualche piccolissima ricerca su internet, e sono giunto alla conclusione che atomi, quanti, teorie impossibili (heisenberg) e (spazio)tempo sono ciò che caratterizzano la disciplina cui vorrei dedicare la maggior parte del mio tempo libero, oltre che alla scrittura.
Ora non resta che informarmi su quale branca della fisica studia quelle determinate cose.
Tutto ciò grazie al tuo articolo!
E io che avevo perso fiducia nei blog…
non ho trovato il “rispondi” sotto la risposta (miii come sono ridotta a quest’ora!) riguardo “quale branca della fisica…”
credo sia fisica indirizzo astronomico…
bellissima la fisica, poi l’universo è ancora pieno di fenomi inspiegabile e per spiegarli sono stati inventati la materia oscura, l’energia oscura e (l’ho sentito qualche giorno fa) il flusso oscuro. Nuove forze e nuove particelle (entrambe la cui esistenza non è ancora certa) inventate per spiegare fenomeni che altrimenti restano senza spiegazione.
Ciao Andrea grazie! Che la forza sia sempre con te
Per Andrea(Commento) (se ti può interessare), penso non possa esistere la conoscenza assoluta, trovare il proprio “argomento” e approfondire in particolare quello. La buona riuscita dipende dalla quantità di impegno e da quanto crediamo di poter riuscire. Concetto applicabile sono ad argomenti che ci accendono veramente. Un salutone!
Il problema è capire cos’è che mi piace realmente! Ogni giorno dedico due tre ore alla scrittura, ma è l’unica cosa che so che mi appassiona. Citologia, astronomia, chimica, fisica, psicologia, fisica quantistica… Non so quale scegliere né da dove iniziare
Allora scrivi!…e studia tutto quello che gravita intorno ad essa. Per trovare cosa ti piace realmente basta immaginare come vorresti essere tra ad es. 5 anni. Ti vedi muscoloso e autore di un bestseller? Allora la tua strada è la palestra,libri di training scrittura,lettura e stop!
(Esempio al solo scopo illustrativo… cosa serva ad uno scrittore per diventare tale lo si scopre strada facendo) spremiti e dai il 101%.Il resto(uscire al pub leggere cose “apparentemente” utili, fare la pizza) significa procrastinare.
Ciao Andrea buona scrittura e che la forza sia con te!
Ottimo articolo Andri,
Per quanto riguarda i corsi universitari a gratisse segnalo http://www.coursera.org che ormai utilizzo da diverso tempo.
_Leo
Ciao Leo,
grazie del link: ottima risorsa.
Andrea.
Grande!!
Grazie!!
Mi riconosco in moltissimi punti, questo archetipo oggi fa proprio al caso mio, grazie!
Mi fa piacere Crystal ;-)
Post davvero interessante!
Leggo da un po’ il tuo blog, ma non ho mai commentato!
Quest’archetipo é sicuramente il mio preferito, ed era quello che attendevo di più leggere. Mi chiedo se la passione per i maghi in sé sia legata a quest’archetipo…ho sempre ammirato maghi, streghe e la conoscenza che hanno di non un mondo a noi sconosciuto. Ovviamente non parlo di telecinesi o pirocinesi, ma di quella conoscenza della natura, di ciò che ci circonda e quella loro funzione di custodi dell’ordine delle cose! In ogni caso, ogni volta che leggo un tuo articolo mi rendo sempre più conto di qual é la strada che devo percorrere e degli strumenti di cui ho bisogno che tu mi fornisci settimanalmente. Ora devo solo trovare un po’ di sana forza di volontà per alzarmi presto, cosa che, ahimé, non riesco proprio a fare!
Concludo con un : grazie, grazie, grazie!
Ciao Amedeo,
grazie a te del commento e del contributo.
Buongiorno e buona settimana =)
Oh … dopo **anni che ci penso e mi rigiro l’idea tra i neuroni,fondamentalmente lasciandola a prendere polvere, oggi, GRAZIE A QUESTO POST ho preso il mio sogno e l’ho tirato fuori dal cassetto.
*brivido di paura, emozione, stupore, leggero attacco d’ansia*
Riprendo il controllo su di me e sul mio sogno. Non ci sono motivi che mi facciano pensare di non esserne all’altezza (il sogno non è nè di andare a vivere su Marte nè di diventare Miss Mondo – saichemmeffrega).
Quindi, che ci fa ANCORA lì a prendere polvere nel cassetto? FUORI! Diamine è primavera e si fanno le pulizie del caso!
FUORI TUTTI I SOGNI DAI CASSETTI! :)
Non so cosa succederà, non so se si realizzerà nè eventualmente in quanto, ma certo se non comincio … hai voglia ad aspettare!
Bene, vado, ho da fare.
C’è un sogno che NON attende PIU’ di realizzarsi.
:)
Ciao Claire,
questo motto mi piace molto:
FUORI TUTTI I SOGNI DAI CASSETTI!
In bocca al lupo,
Andrea.
E’ particolarmente interessante questo articolo, davvero. E io ho un problema: la tecnologia sinceramente non mi fa impazzire (ho altri interessi, diciamo) eppure ne riconosco l’utilità, soprattutto per il mio lavoro. Da anni uso il computer eppure, di fatto, sono imbranata, subisco e non sfrutto le potenzialità (per esempio quelle dell’I-phone). Questa cosa mi fa sentire frustrata. Qualcuno ha dei consigli per me? Andrea, un bel post su quali sono le 10 applicazioni davvero importanti da usare e perché e come, non hai voglia di scrverlo? ;)
Ciao Ilaria,
beh, la tecnologia naturalmente è uno strumento e non è indispensabile, ma di certo averne padronanza può garantirci notevoli benefici.
La lista di cui parli credo debba essere molto legata ai singoli obiettivi che ci prefiggiamo.
Ne feci una volta una legata alla produttività personale: Le 10 migliori applicazioni iPhone per la tua produttività personale
Andrea ti posso fare una domanda? Non c’entra molto con l’argomento in se’, ma con la crescita personale in generale. Perchè secondo te, nonostante infiniti sforzi per migliorare, consigli messi in pratica tramite articoli, libri e corsi, risultati raggiunti con fatica, soddisfazione nel vedere i nostri progressi, arriva un momento in cui abbiamo la tendenza a sabotare noi stessi consapevolmente rischiando di rovinare tutto e ripartire da zero o comunque da un punto più basso rispetto a quello raggiunto? E’ un controsenso, ma perchè accade questo? Cosa scatta in noi in quel momento e cosa possiamo fare per ridurne la frequenza fino a, se possibile, eliminarla del tutto? Ti ringrazio molto in anticipo per un’eventuale risposta e per tutto il tuo impegno!
Sai qual è l’altra grande paura dopo la paura del fallimento? La paura del successo. Se abbiamo successo siamo costretti a confrontarci con una nuova realtà, ma soprattutto siamo costretti a confrontarci con noi stessi: “perché ho rimandato tanto prima di realizzare il mio sogno?”. Ecco, questo, per quanto assurdo possa sembrarci, ci spaventa e come la forza di gravità ci spinge a tornare indietro, in un contesto che non ci piace, ma in fondo ci da sicurezza, perché conosciamo molto bene.
In generale, come già spiegato in questo articolo, il percorso di crescita personale non è mai lineare, ed i passi indietro fanno parte del gioco. Guai a disperarsi e mollare la presa per una sconfitta momentanea. Anzi, per quella che è la mia esperienza, il segreto sta proprio nel trovare nuova energia da questi passi indietro.
A presto,
Andrea.
Ritengo suggestivo questo passo, tratto da http://www.ereticidelterzomillennio.org/download/files/Eretici%20del%20Terzo%20Millennio%20n.2.pdf
“È infatti un’era di terrore, la nostra: terrore
delle responsabilità, terrore di essere messi alla
prova, terrore di fare delle scelte e di esserne
soddisfatti”
Quest’articolo e’ veramente un bel buongiorno! :)
Mi chiedo come posso fare a superare lo stato di “sfaticato”. Sto andando a correre da quando ho deciso di applicare i tuoi consigli sulle abitudini e sta funzionando ma sulle cose piu’ intellettuali faccio fatica a dare una regolarita’. Come faccio a superare l’ansia e la pigrizia per attivita’ come cercare un lavoro (quindi creazione cv, info, etc) o studiare?
Anche perche’ reagisco con l’immobilita’ o la distrazione a questa situazione ma di fatto rimando e quando mi ci metto faccio cmq poco rispetto a quello che vorrei fare.
In questo modo vivo le mie giornate come un disastro perche’ faccio poco di quello che realmente vorrei fare e gli obiettivi prefissati sono lontani.
Ho un mentale cosi attivo che si scarica quando faccio cose con il corpo o quando medito (dopo un po’ almeno) ma non quando lavoro o studio al pc o mi metto di fronte a un libro.
Mi piacerebbe leggere qualche risposta.
Grazie.
Ciao Davide,
hai letto la mia guida sulla procrastinazione?! Guarda che mi offendo se non lo hai fatto! Scherzi a parte, non sei solo: la procrastinazione è una vera e propria malattia endemica che colpisce milioni di persone in tutto il mondo. Prendere consapevolezza che siamo di fronte ad un problema e non alla semplice svogliatezza è il primo passo. E’ necessario poi ritrovare la giusta motivazione, ma soprattutto agire.
Ti consiglio di leggerti i diversi articoli che ho scritto sull’argomento. Li trovi in questa sezione.
Si, eccome se l’ho letta! E’ quello il problema! Oscillo tra la preoccupazione e la rilassatezza. Ho fatto anche diversi pi percorsi terapeutici e di cambiamenti ce ne sono stati ma dal punto di vista lavorativo faccio una fatica immensa. Ho preso talmente tante batoste che adesso appena vedo delle difficolta’ rinuncio anche se magari potrei essere preso. Ho un percorso molto vario e quando mi devo presentare per lavori meno qualificanti non ho tutti i requisiti richiesti e per quello che voglio fare veramente mi mancano degli studi avanzati oppure ho dei problemi con le certificazioni che ho gia’. Per questo pero’ mi servono soldi!
Insomma mi sento sempre un pesce fuor d’acqua. E visto che ho un mentale molto attivo, penso molto, magari ho delle ottime idee ( anche a detta di altri) ma poi non concretizzo!
Ho letto gli articoli sulla resilienza e una vocina dentro di me dice: “ma tanto che risultati hai ottenuto quando ti sei impegnato veramente? Che prezzo hai pagato?”
Mi sembra un cane che si morde la coda! :(
Caro Davide, dal punto di vista lavorativo non sei certo il solo a fare una fatica boia. Diciamo che oggi l’Italia non è propriamente un Paese per giovani.
Però farci condizionare troppo dalle esperienze del passato è la via certa per non avere un futuro.
A presto,
Andrea.
Perdona la brutalità Davide, ma le idee che non vengono concretizzate non servono ad un ca**o. Anche io in questo periodo ho un sacco di idee sullo sviluppo del blog, ma sto concretizzando poco e con tutte queste belle idee posso fare un bel rotolo da mettere in bagno. Pratica. Azione. Concretezza. Sono 3 parole che continuo a ripetermi come un mantra.
A presto,
Andrea.
Infatti questi problemi li riscontro qui in UK dove c’e’ una competizione bestiale e anche qui c’e’ crisi ma si vede molto meno. E mi ritrovo tutti a giorni ad avere a che fare con i miei limiti linguistici e lavorativi perche’ Paese che vai usanze che trovi, quindi devo riadattarmi a nuove regole.
E qui vedo anche persone qualificate che hanno dovuto ricominciare daccapo e sentirsi trattare come stracci perche’ stranieri.
Cmq e’ un bel mantra! Te lo copio! Vediamo se mi smovo dallo stagno! ;)
Ci stiamo affezionando a questa mini-serie che hai creato sugli archetipi… Con cos’altro ci stupirai nelle prossime puntate? ;)
Quello che stavolta ho apprezzato in maniera particolare è stata la molteplicità delle fonti dei tuoi riferimenti: da Ulisse a J.K.Rowling, da Mago a Merlino a Patrick Jane… Sarà anche per questo che conquisti un pubblico così ampio ed eterogeneo di lettori? ;)
Buona settimana,
Ambrosia.
Prossima settimana un articolo sui generis: “Come leggere il pensiero” ;-) Sì, questi articoli sugli archetipi mi hanno preso, mi spiace non abbiamo riscontrato particolare interesse, ma probabilmente hanno bisogno di un po’ di tempo, come il vino buono.
A presto,
Andrea.
Gli archetipi sono una buona fonte d’ispirazione ma soprattutto sono dei mezzi per RIASSUMERE/COLLEGARE diversi argomenti, non a caso nei post in cui parli degli archetipi ci sono numerosi link ad articoli che hai scritto in passato
Ciao Sabner,
quello di linkare i diversi articoli del blog cerco di farlo in gran parte dei post che pubblico: uno dei punti deboli di un blog è quello di non avere un filo logico chiaro. Il bello è che anche la crescita personale è poliedrica, ma arriva un punto in cui è necessario tirare le fila ed i link mi aiutano in questo compito.
Andrea.
Grazie Andrea
è bello riconoscersi e riconoscere persone negli archetipi, è un modo per abbracciare forze ed ombre, per accettare anche il perché della continua ricerca, curiosità, condivisione.
Grazie a te del commento Paola.
Non credo che quello degli archetipi sia l’unico modello di interpretazione o il migliore, ma ispirarmi a degli archetipi mi ha sempre aiutato nel mio percorso e spero possa essere di aiuto anche per i lettori.
Andrea.
ecco vedi…illuminate…
ora capisco tutto…quando da bambina mi svegliai correndo in camera da mia madre chiedendole “mamma perché vediamo i colori?”, ricevendone un sonoro “a marì ma ce pensi la notte a ste str….” è li che mi hanno “uccisa” ahahahahah
no vabbhè dai poi per natale ricevetti il piccolo chimico (che allora era pieno pieno di sostanze più o meno pericolose e con serpentine e bekerini in vetro soffiato) e il microscopio (con tanto di vetrini in vetro delicatissimi e un bisturi non proprio adatto ad un bambino), ma vista la mia natura femminile ci aggiunsero le tazzine da thè in porcellana…ahahahaha
mi ci rispecchio molto in questo archetipo…peccato che poi da grande mi sono persa verso lo sfaticato…
ci lavorerò su…
grazie delle illuminazioni continue che mi dai
Ciao Marina,
beh… il piccolo chimico e le tazze da tè insieme sono state una genialata! Secondo me tu a 12 anni, intorno alle 5, ora del té, eri fuori come un balcone! XD
ahahah si hai ragione…prendevo le mie beneamate chiavi a cricchetto e andavo a smontare tutto quello che potevo…una volta ho smontato le gambe del tavolo della cucina mentre ero sotto, mi ha salvata un gesto atletico di mio padre ahahaha
e ho avvelenato non sai quante piante di mia madre con i miei esperimenti…
ero un vero disastro in un verso da bambina…e nell’altro ora…
io non ho in mente eppisodi particolari ma ricordo che i miei genitori non avevano mai voglia di rispondere alle mie domande
PS in realtà avevo intorno ai 6-7 anni quando mi regalarono il kit della piccola pazza XD
io davo fuoco alle immondizie e facevo combattimententi in stile fight club poi a 8 anni ho cambiato casa e ho interrotto una promettente carriera nella criminalità :)
anche io da bambina ero violenta…alle elementari mamma era sempre a colloquio con la maestra perché a ricreazione con i bambini ci davamo appuntamento per fare a botte…poi mi sono iscritta ad un corso di arti marziali e lì mi a raddrizzata il maestro…e ad ogni sgarro…giù a far flessioni…
andrea, ma sarà mica violento in fondo sto mago?
in una mano la bacchetta e nell’altra la spada?
alla gandalf ahahaha
Allora, qui le cose sono 2: o i commenti stanno degenerando in un vortice di viulenza come nei libri di Chuck Palahniuk, o il blog si sta trasformando in un’agenzia di incontri e Marina e Sabner sono anime gemelle! XD
qui richiedo l’intervento di Ilaria per bacchettarti sull’idea di anime gemelle ahahahah
stop…niente più simil-chat ;)
;)
Questo post è Magico :D
Ahahaah Magggggico ;-)
Ok, non infieriamo sui poveri tifosi della Roma…
come giustamente hai detto precedentemente, credo nell’introduzione, bisognerebbe sviluppare tutti i 4 archetipi… e da tempo mi sono resa conto che c’è un archetipo che raramente viene fuori…quello del guerriero.
Una cosa che ho sempre invidiato nel mio ex era appunto che a differenza di me, che sono una persona di “intelletto” più che di azione, lui faceva. E per diverso tempo mi metteva in crisi con me stessa (presente quando si dice: mangi così tanto che mi fai passare l’appetito? ecco!!!) insomma il suo agire mi inibiva e mi metteva in crisi.
Ad ogni modo io vorrei superare questa paura ma sapendo bene che non andrà subito tutto bene vorrei poter superare la fase in cui non andrà tutto bene…ecco…
dici di andare avanti ad oltranza?
Ciao,
dico, dico.
Arrendersi al primo ostacolo è la ricetta per fallire continuamente.
Attenzione però: se continuiamo a sbattere contro un muro di gomma significa che il metodo che stiamo adottando è errato. Fallire serve semplicemente a dirci che dobbiamo provare un metodo nuovo, non che dobbiamo abbandonare il nostro obiettivo.
Andrea.
il mio problema negli ultimi due anni è stata l’instaurarsi di una specie di situazione in cui qualsiasi cosa facessi non solo le cose non andavano ma addirittura peggioravano…
per esempio: con la bella stagione quando c’è bel tempo molta più gente esce e sta fuori, i ristoranti cominciano a mettere fuori i dehors e quindi c’è maggiore possibilità di trovare un lavoro presso questi esercizi. ebbene io mi prendo bene e mi dico: fermiamoci al 100 rifiuto (come avevi consigliato tu). il giorno dopo mi alzo e dopo 10 giorni di bel tempo e di sole (senza alcuna previsione di brutto tempo ma si sa che in italia le sbagliano) che spacca le pietre è tornato novembre, con pioggia torrenziale..(e chiaramente i titolari di ristoranti che speravano pure loro in una ripresa immagino siano presi male pure loro) in più mi arriva lettera non per sollecitare un debito ma con minaccia di esproprio. L’unica cosa positiva è che non hanno proprio nulla da espropriare.
e cose simili vanno avanti da due anni. Non legate al mio approccio ma casuali. Mi pare logico che dopo un pò una persona si prende male…
adesso ho deciso di andare avanti ad oltranza… chiaramente facendo attenzione e variando l’approccio in base ai feedback. e se le circostanze si fanno avverse, mi dedico a sviluppare la mia attività
Un altro gran bel post!Come ombra femminile del mago propongo la strega: approfitta dei poveri uomini e li fa diventare pazzi(ovviamente scherzo ;-)) !!! Buona settimana
ciao Andrea, sono da poco iscritto e sono molto soddisfatto di aver trovato un lavoro molto ben fatto. volevo chiederti cortesemente se l’accesso al sapere tramite l’intuizione,priva di uno studio , puo’ ritenersi una caratteristica del mago. E’ una forma diversa di ricerca di conoscenza, che e’ in un certo senso innata e difficile da sviluppare se non abbiamo una certa predisposizione.
Grazie mille
Ciao Andrea. Vista l’ora e considerato che mi sono ripromesso di leggere con più attenzione tutta la mini-serie domani, mi limito a dirti questo: è molto facile conoscere pseudo-guru o esperti di psicologia pluri-laureati che magari, dissertando, perdono di vista la bellezza e l’unicità dell’uomo. Leggo i tuoi articoli da un paio di anni e ho la presunzione di dire che ti ritengo un uomo che cerca il vero con onestà. Il valore aggiunto è che, con questo blog, pensi anche a chi, nel viaggio della vita, incontra qualche difficoltà. A te va tutta la mia stima e la mia gratitudine. Emanuele
Ti ringrazio molto per questi articoli, che mi hanno ispirato un confronto tra l’archetipo junghiano e la stirpe platonica, che ho abbozzato qui: https://docs.google.com/document/d/1msCgr3r_hzuA-1DcxLFpNvXnYJm2XPS_ZGSdmRy6hak/edit (e che approfondirò al più presto).
Conosci anche l’archetipo di Lacan?
Io sono totalmente innamorato dell’apprendere quanto più possibile cose nuove e soprattutto in qualsiasi disciplina,in particolar modo nelle discipline scientifiche.
Adoro il sapere,o meglio,adoro sapere!
Tra l’altro(si scusami Andrea,mi sto pubblicizzando),tanto amo il sapere che da pochi mesi ho aperto una pagina su facebook,un giorno più avanti diventerà un blog,che si chiama Overdose Di Conoscenza. :)
Archetipo del Mago…tutto torna. Sin da piccola ho sempre avuto una gran curiosità. Al di fuori del contesto scolastico, ricordo che mi mettevo ad approfondire argomenti, ne sceglievo uno…e lo esploravo in lungo e in largo. Quando entrai alle scuole medie non riuscii a far parte della sezione in cui in insegnavano l’inlgese, ne restai fuori, mi toccò stare in una sezione..non tra le migliori la “H” dove era previsto il francese come lingua straniera. Ne uscii fuori che …dopo un mio compagno di origine Belga, io ero in francese la seconda della classe. Ma non è questo il punto..il punto è che mi ostinai a studiare l’inglese per conto mio. E questo non vuol dire che i miei mi iscrissero ad un corso esterno di inglese, no..figuriamoci…l’unico mezzo che trovai fu un corso di Inglese per tutti, con testo scritto e audiocassetta che apparteneva a mio padre. Ecco avevo solo quello a quei tempi e volevo imparare più che potevo, ma il corso non era completo e i miei non ascoltavano molto i miei desideri. Avevo un desiderio pazzesco di imparare, ma non avevo i mezzi :(. Ricordo che giornalmente dedicavo ore a questa cosa…e lo facevo con molto più ardore di quando facevo i noiosi compiti per casa lasciati dagli insegnanti. Stessa cosa feci con i cani. Sono sempre stata appassionata di animali, in particolare di cani. Sempre durante il periodo dell’adolescenza approfondii un enorme librone che comprendeva una varietà infinita di cani..tantissime razze…e io arrivai al punto di sapere ogni peculiarità tipica di ogni razza, l’indole, ecc….Ero diciamo, assetata di sapere. Lo sono anche adesso, ma probabilmente con il tempo ho perso quell’entusiasmo di approfondire bene le cose, per pigrizia o perchè crescendo…le cose cambiano..
Grazie al test sugli archetipi, so da dove iniziare finalmente. =)
Ciao Andrea e grazie!
mi sono proprio riconosciuta in questo archetipo! bè per fortuna che allo specchio non ho la barba lunga come gandalf! =D ad ogni modo io già che leggo molto non sarà difficile arrivare alla cifra dei 52 libri annuali richiesti… però… mi domando: tecnici? del tipo? al momento sul comodino ho ” i segreti del codice ” di Dan Burstein. è un approfondimento sul famigerato ” codice da vinci ” di brown e del perché ha fatto così scalpore, laddove ha creato nuove domande sul graal, la maddalena e l’ influenza della chiesa riscoperti poi i vangeli degli apostoli…
questo è adatto al sinonimo di tecnico usato nell’ articolo? spero mi risponderai,
grazie =)
Ohibò! Il mio intuito non ha fallito, sono proprio una maghetta più di ogni altra cosa! E pure regina… insomma, ‘na figa! XD
A parte questo, ho appena scoperto il tuo blog tramite una mia carissima amica e credo ci metterò radici.
Complimenti!
Ottimo post, finalmente uno di quelli che non ti prendono per il **** con mille scempiaggini o fanno perdere tempo! Ho apprezzato tantissimo l’idea di usare un test anche per dare un’insieme di informazioni utili e sensate (siccome faccio il liceo delle scienze umane e mi interesserebbe diventare un’insegnante ho trovato diverse indicazioni davvero ottime; in più il profilo della maghetta è veritiero perchè mi rispecchia moltissimo!) .
Mi congratulo davvero per la tua diligenza, anche in queste piccole cose!
P.S: fantastica la frase “Chiama ora l’899 61…” mi ha fatto ridere un casino! ;D
lo sfaticato, il genio, il mago, l’eroe il guerriero….Homer Simpson. Sbaglio?
In questo articolo Andrea mia hai beccato! Complimenti, mi rispecchio esattamente e ora si spiegano determinate esperienze fatte, come il sogno dell’anima. E per questo che più studio e mi alleno e piu la mia sete di conoscenza cresce e curiosità Esatto hai proprio detto bene nell’articolo il mago è un mentore, una guida un maestro è questo il mio sogno essere una guida per le persone, illuminare la loro luce interiore:-) grazie di cuore un abbraccio
Scrivo solo una cosa… grazie.
:-)
Citazione finale impeccabile!
Però spiegami una cosa ti prego: le sai tutte a memoria (o almeno le vai a rispolverare appena ti vengono in mente mentre scrivi i tuoi articoli) o le cerchi di volta in volta inerenti a quello che stai scrivendo?
No perchè sono un patito delle citazioni, ma anche uno che non sa memorizzarle adeguatamente e leggere i tuoi articoli è sempre un piacere anche per le citazioni che contengono.
Come fai?
Ciao André volevo informarti l’899 61 risulta inesistente…?
Sei grande! Ciao.