L’Effetto Farfalla determina la nostra realtà: se impariamo a conoscerlo possiamo riprenderci il controllo della nostra vita.
“Chi sono oggi è il risultato delle scelte che ho fatto ieri.”
E. Roosevelt.
A quanto pare esiste una particolare sintonia tra la Crescita Personale e le Farfalle: forse è perché molti di noi si sentono come dei bruchi, e non aspettano altro che liberarsi dei loro bozzoli e librarsi in volo con leggerezza. O forse è solo una casualità; fatto sta che, dopo averti raccontato la storia della farfalla (e l’importanza di affrontare le difficoltà), oggi vorrei parlarti dell’Effetto Farfalla, anche noto come The Butterfly Effect.
Oh!!! Finalmente un post sulla gnocca! E vai André! Lo conosco eccome ‘sto Effetto Farfalla: l’anno scorso giornali e telegiornali ne hanno parlato per un mese. Viva la farfalla di Belen!
No, niente farfalline tatuate in zone sospette: oggi parleremo di teoria del caos, scelte quotidiane e conseguenze a lungo termine; ma soprattutto parleremo di come puoi riprendere il controllo della tua esistenza. Chissà, magari leggere questo semplice post potrebbe avere effetti inaspettati sulla tua vita… ;-)
Cos’è l’Effetto Farfalla
“Si dice che il minimo battito d’ali di una farfalla sia in grado di provocare un uragano dall’altra parte del mondo.”
The Butterfly Effect.
Si apriva con questa citazione il film fantascientifico del 2004 intitolato “The Butterfly Effect“. Film mediocre, ma idea molto interessante. La pellicola si ispira infatti a quello che nella scienza è noto come Effetto Farfalla: il principio fisico, riconducibile alla Teoria del Caos, che descrive come “piccole variazioni nelle condizioni iniziali, possano produrre grandi variazioni nel comportamento a lungo termine di un sistema fisico” (cit. Wikipedia).
Senti André a me ‘sti pipponi scientifici mi annoiano: ho capito che se mangio fagioli a pranzo potrei scatenare un uragano negli Stati Uniti, ma non mi è chiaro che cavolo c’entri tutto questo con la mia Crescita Personale!
Possiamo paragonare la nostra vita ad un sistema fisico da indagare e (possibilmente) migliorare: a questo punto dovremmo chiederci cosa sono quelle piccole variazioni alle condizioni iniziali, che sono in grado di produrre grandi effetti a lungo termine. Io un’idea me la sono fatta… ti va di leggerla insieme? ;-)
Effetto Farfalla e Teoria del caos
Il concetto dell’Effetto Farfatta rientra nel discorso, ben più vasto, della teoria del caos. Spieghiamo più da vicino anche cos’è questa teoria tanto famosa quanto discussa.
È un ramo affascinante della matematica e della fisica che si occupa di studiare i sistemi dinamici complessi e le loro proprietà. Questi sistemi sono caratterizzati dalla loro alta sensibilità alle condizioni iniziali, il che significa che anche piccole variazioni nel punto di partenza possono portare a risultati completamente diversi nel corso del tempo.
Questo comportamento imprevedibile può essere riscontrato in diversi ambiti, come il clima, il sistema solare, il battito cardiaco e persino il mercato azionario. Nonostante questi sistemi appartengano a campi scientifici differenti, hanno in comune il fatto di essere soggetti a cambiamenti nel tempo e influenzati da molteplici fattori.
Ciò rende estremamente difficile fare previsioni a lungo termine, poiché anche le più piccole variazioni iniziali possono amplificarsi progressivamente e portare a esiti molto diversi da quelli attesi. Esattamente ciò che vuole insegnarci l’Effetto Farfalla.
Esempi di Effetto Farfalla nella storia
Prima di andare nello specifico della nostra vita quotidiana, ciò che poi realmente alla fine ci interessa, andiamo a vedere, anche un po’ per ‘gioco’, un paio di esempi di Effetto Farfalla che hanno cambiato la storia:
- La scoperta della Penicillina: nel 1928, Alexander Fleming, un medico e microbiologo scozzese, notò casualmente che una muffa di Penicillium stava crescendo in una capsula di Petri nel suo laboratorio. Questa scoperta ha portato allo sviluppo dell’antibiotico Penicillina, che si è rivelato fondamentale nel trattamento di molte malattie infettive. Se Fleming avesse gettato via quella capsula ammuffita senza analizzarla, potremmo non aver avuto l’antibiotico Penicillina così rapidamente, con conseguenze significative per la salute e la medicina.
- Lo scandalo Watergate: nel 1972, durante un’operazione segreta, gli agenti del presidente Richard Nixon fecero irruzione nel complesso Watergate di Washington DC per spiare il Partito Democratico. Durante il loro ingresso, un pezzo di nastro adesivo venne utilizzato per tenere aperta una porta, attirando l’attenzione di una guardia di sicurezza che li colse in flagrante. Questo evento portò allo scandalo Watergate, che alla fine portò alle dimissioni del presidente Nixon nel 1974. Se l’agente avesse chiuso la porta invece di usarvi il nastro adesivo, potrebbe essersi evitato il rilevamento dell’operazione, potenzialmente cambiando il corso della presidenza di Nixon e della politica americana.
La tua vita è la somma delle tue scelte
Applicando l’Effetto Farfalla alla nostra vita, quelle piccole variazioni non sono altro che le nostre scelte quotidiane. Nel suo libro “Abitudini da 1 milione di dollari“, Brian Tracy ha spiegato questo concetto in modo molto… efficace:
“Tu sei dove sei e ciò che sei a causa di te stesso. Tutto ciò che sei oggi, o che sarai in futuro, dipende da te. La tua vita attuale è la somma delle tue scelte, decisioni e azioni fatte fino a questo momento. Puoi plasmare il tuo futuro modificando i tuoi comportamenti. Puoi fare scelte nuove e prendere decisioni che siano più coerenti con la persona che vuoi essere e con le cose che vuoi realizzare nella tua vita.“
Personalmente, ho iniziato a vedere le piccole scelte quotidiane come scambi ferroviari di qualche stazione di campagna. Nella maggior parte dei casi, questi “scambi” periferici non se li fila mai nessuno, eppure possono avere un impatto davvero radicale sul nostro “viaggio”. Se non prestiamo la dovuta attenzione alle scelte che compiamo ogni giorno, potremmo ritrovarci facilmente sul binario sbagliato: all’inizio neanche ce ne accorgeremmo, i diversi binari infatti corrono paralleli per chilometri e chilometri, ma con il passare delle settimane, dei mesi e degli anni ci ritroveremmo in una “stazione” completamente diversa da quella che avevamo programmato all’inizio del nostro viaggio, senza saperci spiegare il perché.
Nessuno di noi sceglie deliberatamente un biglietto per la “Stazione del Fallimento”, eppure ci ostiniamo a trascurare tutti quegli “scambi ferroviari” che incontriamo durante il viaggio, e così…
Il ‘Butterfly Effect’ nella vita quotidiana: qualche esempio pratico
E così rischiamo di prendere tante strade sbagliate. Dopo la metafora del treno, è il momento di farvi capire a volte nel pratico, quanto prendere delle piccole scelte nel modo giusto possa cambiare notevolmente in meglio la nostra vita quotidiana e favorire la nostra crescita personale:
- Scegliamo di svegliarci sempre all’ultimo minuto, maledicendo la nostra sveglia, invece di assaporare la magia dell’alba attraverso l’ora sacra.
- Scegliamo di iniziare la giornata riempiendo i nostri polmoni di catrame e nicotina, invece di ritrovare la nostra energia con una sessione di breathwalking.
- Scegliamo di buttare le nostre giornate nel ces…to rincorrendo le notifiche di WhatsApp, Facebook ed Email, invece di rispettare il segreto della prima ora.
- Scegliamo di riempire le nostre giornate lavorative di tante piccole attività urgenti, ma del tutto inutili, invece di applicare la strategia del vuoto, concentrandoci su quelle poche attività davvero importanti.
- Scegliamo di studiare per i nostri esami come se stessimo leggendo la Gazzetta dello Sport al bar sotto casa, invece di prepararci con un metodo di studio efficace.
- Scegliamo di mettere a rischio la nostra libertà finanziaria, indebitandoci per comprare l’ennesimo gadget tecnologico, invece di rispettare le 3 regole del Monopoly.
- Scegliamo di lobotomizzarci il cervello davanti alla televisione per 1.460 ore all’anno, invece di leggere 1 libro a settimana.
- Scegliamo di sballarci ogni weekend rincorrendo un piacere ossessivo che ci consuma, invece di ricercare la vera felicità.
Ma fra tutte le scelte sbagliate che possiamo compiere, fra tutti i battiti d’ali di farfalla che possono scatenare un uragano nella nostra vita, la peggiore delle scelte che possiamo fare è quella di scegliere di non scegliere.
Conclusioni: concentrati sul ‘Butterfly Effect’
Per concludere niente stratagemmi di crescita personale dal nome accattivante: nell’elenco qui sopra ne trovi quanti vuoi. Vorrei solo che questo post ti aiuti a riflettere: sull’Effetto Farfalla e su come anche le più piccole variazioni possano avere enormi conseguenze (nel bene e nel male); sugli scambi ferroviari che incontri ogni giorno lungo il tuo viaggio; sulle scelte che farai questa settimana, scelte che possono avvicinarti ai tuoi sogni o relegarli definitivamente in un cassetto a prender muffa. A te la scelta.
Buona settimana, Andrea.
Foto di Rene Mensen
Posso solo che condividere Andri, anzi mi permetto di aggiungere una cosa:
è vero che dove siamo è dato dalle nostre scelte passate, ma anche dalle persone che abbiamo incontrato lungo la via.
Ci stavo riflettendo proprio ieri.
Tutte le opportunità che ho avuto durante il mio percorso mi sono state date (direttamente o indirettamente) dalle persone che ho incontrato strada facendo.
Quindi occhio alle scelte che fai e soprattutto alle persone con cui ti circondi!
Leo
Ciao Leo,
sì, non potevi aggiungere cosa migliore, ed anche in questo caso spesso siamo noi a scegliere quali ambienti frequentare e quindi quali persone incontrare. In altri casi poi continuiamo a frequentare persone che si sono ormai allontanate dai nostri valori e dal nostro percorso, solo per… abitudine.
Un ottimo spunto per riflettere.
Andrea.
Ciao,
Attenzione a spiegare l’effetto farfalla in modo così parziale.
C’è una cosa da ricordare bene, il fatto che siamo dentro un sistema caotico e che quindi io non sono solo la sommatoria delle mie scelte. Sopratutto c’è in me qualcosa che vive nel senza tempo e che non viene modificata dalle scelte che faccio. La si può chiamare anima, essenza vitale…. Ma c’è.
La mia paura è che spiegando in questo modo carichi di responsabilità il singolo individuo. Noi siamo parte di un tutto. Possiamo si fare le nostre scelte, ma non dobbiamo aver l’idea di essere frutto solamente di tali scelte. Ci sono condizioni a contorno di cui ancora ignoriamo l’esistenza.
Quindi attenzione.
Nel tuo modo di vedere invece scarichi i TUOI errori (ma anche le scelte giuste) sugli ALTRI. In questo modo vivi meglio? No, perché oltre ad essere sempre frustato passi ogni momento della giornata a “maledire gli altri perché ti hanno rovinato la vita”.
No. È l’estremismo che te mi hai appena mostrato a frustarti e a rovinarti la vita.
Niente flame: Alessandro ha la propria opinione, che rispetto e che ritengo possa arricchire i commenti. Io non la condivido, credo anzi nella piena responsabilità del singolo individuo, ma ognuno sceglie ciò in cui credere.
Mi raccomando, ho sempre apprezzato il dialogo che si sviluppa a partire dai miei post: non roviniamolo.
Grazie,
Andrea.
situazione = ambiente + scelte
.
Con questo Alessandro e Andrea voglio dire che avete ragione un po’ entrambi, ma principalmente Andrea :) vedi sotto
.
La vita di una persona dipende sia dalle sue scelte personali sia dall’ambiente in cui vive:
1) vivere in Finlandia o nel congo fa una bella differenza
2) provenire da una famiglia ricca o da una famiglia povera
3) essere in salute o avere una malattia ereditaria che ti limita molto, magari fin da quando eri bambino
4) avere come genitori delle persone equilibrate oppure dei drogati
.
L’ambiente in cui si vite (paese, persone, patrimonio di famiglia, salute …) può influenzare molto la propria vita.
.
Però, e qui sta il bello, a parità di ambiente noi possiamo fare molto per influenzare la nostra vita e questo si vede quando persone con condizioni simili imboccano strade decisamente diverse.
.
Penso che oggi il 99% delle persone con una vita insoddisfatta siano arrivate a quel punto principalmente a causa delle loro scelte, non a causa di fattori ambientali !!!
Ottimo commento Sabner: lo condivido da cima a fondo.
Andrea.
Chi sono oggi è il risultato delle scelte che ho fatto ieri.”
E. Roosevelt.
Ma non sempre siamo siamo liberi di scegliere
Parlavi di me vero Andrea in questo articolo? Anche se seguo il tuo blog e leggo e rileggo i tuoi articoli da un anno non riesco a svegliarmi all’ora che programmo…….
Ciao Lidia, affronterò questo argomento (sonno e sveglia) in modo molto approfondito più avanti nel corso del 2014.
Andrea.
Ciao Andrea,
sono contenta di aver scoperto il tuo Blog,
il quale mi stà permettendo
di effettuare riflessioni sul mio IO
e di scoprire a piccoli passi
oserei dire, un nuovo modo di affrontare
la vita quotidiana
in modo EfficaMente.
Grazie per il tuo lavoro.
Che bel commento :-)
Grazie Antonietta.
Andrea.
Attenzione perche’ in realtà l’Effetto Farfalla indica che non abbiamo alcuna possibilita’ di prevedere le conseguenze delle nostre scelte. Un concetto inquietante, a ben pensarci.
Ciao Roby: se ci illudiamo di poter controllare tutto, l’Effetto Farfalla ci inquieta, proprio perché la vita non ha nulla di… deterministico.
Se al contrario leggiamo nell’Effetto Farfalla il potenziale delle piccole scelte che compiamo ogni giorno, allora ne usciamo rafforzati: non potremo mai controllare le correnti oceaniche, i venti e le onde, ma potremo sempre intervenire con piccoli aggiustamenti sul timone della nostra vita, in modo da non perdere la rotta.
Quello che sostiene davvero l’Effetto Farfalla è che “anche la più piccola variazione può determinare un effetto molto rilevante nel lungo termine“. Questa idea mi ha sempre dato un’incredibile motivazione: i nostri obiettivi possono essere così lontani ed ambiziosi, ma se oggi stesso iniziamo a fare anche una piccola azione, nel corso delle settimane, dei mesi e degli anni, quella distanza sarà annullata.
Hai ragione quando dici che non potremo mai conoscere nel dettaglio l’effetto finale, ma potremo sempre conoscerne la “natura”: tante piccole variazioni negative conducono inevitabilmente ad un grande effetto negativo, così come tante piccole variazioni positive conducono ad un grande effetto positivo. No, non sapremo mai le coordinate GPS puntuali della nostra meta finale, ma possiamo decidere ogni giorno, oggi stesso, verso che direzione andare.
Andrea.
Mi piace pensarla come te. Pero’ per esempio il film che citi non lega affatto la bonta’ delle scelte a quella dei risultati. Tutt’altro. In realta quella teoria va presa nel nostro contesto solo per la parte che puo’ darci la spinta giusta. Va un po’… piegata, diciamo cosi’.
Oh… io adoro piegare le teorie per quello che mi fanno comodo! :-)
Grazie del confronto Roby.
Andrea.
Grazie anche da parte mia, Andrea.
Come sempre i tuoi interventi fanno riflettere.
Una strofa di una canzone che mi è sempre stata cara è:
“La libertà non è star sopra un albero /
Non è neanche il volo di un moscone /
La libertà non è uno spazio libero /
Libertà è partecipazione”
(Cit. Giorgio Gaber).
Ecco: la più grande delle libertà che abbiamo è quella si SCEGLIERE la nostra vita. Leggiamo tanti libri, seguiamo i seminari di crescita personale, siamo sempre alla ricerca di nuove “informazioni”, ma a mio modo di vedere non cambieremo nulla fino a quando non batteremo le nostre ali.
“Partecipiamo” attivamente alla nostra vita per cambiarla in meglio.
Permettimi un’altra citazione:
“Il modo migliore per realizzare un sogno è quello di svegliarsi”.
(cit. Paul Valery).
Ciao Massimo,
ma che ficata di commento.
Grazie per aver condiviso la strofa di Gaber.
Andrea.
ciao
Bellissimo questo post e la teoria dell’effetto farfalla e dei piccoli passi
grazie
Ciao Andrea,
sono d’accordo con te, i piccoli progressi sono spesso sottovalutati specie nel lungo periodo.
Ogni tanto però, anzichè accumulare piccoli cambiamenti positivi è meglio scegliere un percorso più radicale e cambiare vita e abitudini in una volta sola, creando uno shock positivo.
Amo molto questo tipo di crescita personale, che ho applicato con successo più di una volta (andando in Erasmus prima e lavorando all’estero poi).
Tu che ne pensi? E’ un sistema che hai provato o che comunque consiglieresti o preferisci fare piccoli passi verso l’obiettivo?
PS: Grazie per la tua risposta veloce e precisa, mi hai dato una grossa mano! ;)
Ciao Lorenzo,
penso che quando ci troviamo bloccati e non riusciamo ad avanzare neanche a piccoli passi, “tuffarsi in acqua” possa essere un’ottima spinta per iniziare a nuotare.
Mi piace l’idea dello shock positivo: non ne abuserei però. Quando perdiamo fiducia nei nostri mezzi, ovvero quando ci poniamo dei piccoli obiettivi e continuiamo a non centrarli, possiamo rischiare di tuffarci in acqua e… affogare!
A presto,
Andrea.
Ciao Andrea,
che bel post, complimenti!
Amo il modo in cui affronti le questioni: non banalmente, non superficialmente, ma con cura, attenzione e semplicità.
Ti confesso che sei un’ispirazione per me che, nel mio piccolo, faccio parte di quel groppuscolo di “folli” che credono veramente di poter cambiare e migliorare il mondo e le persone ogni giorno.
Mi pare che implicitamente il tuo post tratti parecchio delle decisioni e del loro potere… ci ho preso un pochino?
Ei, mi piacerebbe poter scrivere qualcosina anche qui, che ne pensi?
Grazie!
Ciao Mauro,
grazie ;-)
voglio fare la voce in corsivo dei tuoi post:
Oh André ma se invece di creare sti post che rimandano solo a dieci mila altri post e non dicono niente di chè, non è meglio che magari aspetti una settimana in più e pubblichi un contenuto di qualità che possa servire veramente alla gente?
Grazie del feedback Michael, ne terrò conto per i futuri post.
Andrea.
Capita ogni tanto di essere a corto di idee!
Andrea ,
bellissimo post. Non solo è la carica settimanale come il primo caffè la mattina.. ma questo post l’ho apprezzato davvero tanto perchè è andato oltre la tecnica.
Una cornice filosofica che tocca le corde dell’anima. Ovviamente parere personale.. Però se devo essere sincero mi piacerebbe leggere altri post di questo tipo.. Chissà magari “Sceglierai” di continuare.. e io ne sarò più che felice di leggerne altri..
Vinny
Grazie davvero Vinny ;-)
Ciao Andrea, dal 1° dell’anno il tuo blog è il mio punto di riferimento per i cambiamenti che ho deciso di affrontare nella mia vita, tutti utilissimi, pensa che ho scelto di lavorare solo al mattino per stare di più con i miei figli e godermi gli ultimi anni con loro prima che diventino troppo grandi e passino il tempo con gli amici.
Il lavoro mi creava ansia e aspettavo da me stessa sempre il massimo. Ora vivo molto meglio il rapporto con il lavoro, ma mi accade questo:
Credo di essere sempre stata in competizione anche con le mie colleghe e mi sentivo addosso i giudizi gratuiti di quando commettevo qualche errore o ero imprecisa; ora che certe responsabilità sono passate da me a loro e le sento dire che devono ammettere di aver sbagliato, provo una certa soddisfazione.
Vorrei invece che la cosa mi lasciasse del tutto indifferente, sarebbe il sentimento più giusto e sano.
Puoi aiutarmi? Grazie
Ciao Michela,
non siamo perfetti, ne ho parlato anche in questo post di qualche settimana fa, che probabilmente avrai letto; personalmente non ci vedo nulla di sbagliato in questo tuo sentimento di rivalsa ;-)
A mio parere, il desiderio di voler controllare tutto, anche le nostre reazioni di istinto, è peggio delle reazioni stesse.
A presto,
Andrea.
Ciao Andrea, studio ingegneria e sono affetto da ansia da studio:continua tachicardia, paura di dimenticare, non affronto con tranquillità il momento dello studio…quasi temessi prima ancora dell’esame la preparazione allo stesso. Amo studiare , ma questa ansia mi tormenta, vorrei trovare un rimedio.
Ciao Michele,
se lo stato di ansia si è cronicizzato e si manifesta attraverso sensazioni fisiche anche violente, io non sono la persona adatta a cui dovresti rivolgerti, ti consiglio piuttosto di fare riferimento ad uno psicoterapeuta che ti permetta di ritornare a vedere lo studio e gli esami nella giusta ottica.
Spesso però accade che molti ragazzi utilizzino un po’ a sproposito i termini ansia e depressione, per descrivere semplici stati di nervosismo e tristezza. In questo secondo caso il mio consiglio è quello di seguire un approccio in 3 fasi:
– Prendi consapevolezza che gli esami non sono altro che un passaggio formale per valutare il tuo grado di preparazione. Che ci siano o meno, non dovrebbe fare alcuna differenza per te. Focalizzati sui contenuti del corso, non sul passaggio formale dell’esame.
– Allenati. Stai praticando uno sport Michele? Indirizzare l’energia nervosa sull’attività fisica è un ottimo modo per scaricarsi, ma, paradossalmente anche per ricaricare le batterie.
– Rilassati. Ti ritagli abitualmente dei momenti di relax e svago durante la giornata? Recentemente ho proposto una tecnica di rilassamento molto efficace. La trovi qui.
Spero di esserti stato utile,
Andrea.
Approvo al 100%il concetto espresso da Andrea Ho avuto la fortuna di vivere sulla mia pelle questo effetto e posso confermare che nn è’ solo un principio fisico ma un battito d’ali di 25 anni fa’ mi ha portato a fare delle scelte radicali oggi ,molto radicali.
Ciao Andrea,
trovo sempre molto interessanti i tuoi articoli e, questo sull’effetto farfalla, in modo particolare.
Io ho iniziato la mia crescita personale dando fuoco (letteralmente!) alla mia vecchia agenda: traboccava di “attività” da svolgere quotidianamente, programmate al minuto… Attività del tutto INUTILI! Chissà: forse riempiendo l’agenda pensavo di riempire anche la mia vita e di poterla controllare in ogni suo aspetto…
Ora sono più “leggero” e, soprattutto, più lucido: paradossalmente, controllo molto meglio la mia vita senza programmarne i dettagli ma tenendo sempre a mente i miei (pochi ma veri!) obiettivi da raggiungere :)
Quanta forza ogni giorno mi da leggere le tue parole prima di andare a letto…. Grazie.
Ciao Serena,
ne sono molto felice :-)
Andrea.
Ho sempre condiviso tale pensiero “chi sono oggi è il risultato delle scelte che ho fatto ieri” ,non sapevo, però, che ci fosse una vera e propria teoria al riguardo! :-D
Ogni qual volta leggo i tuoi articoli mi vien voglia , sempre più, di riprendere la mia vita in mano!
Complimenti !!!
Salve. Ho letto molti tuoi articoli senza mai intervenire. Intanto ti faccio i miei più sinceri complimenti: è raro trovare ragazzi cosi svegli come te. Ma soprattutto è da ammirare la tua saggezza. Per quanto riguarda questo articolo però, trovo una leggera contraddizione con altri tuoi articoli, nei quali affermi che non si può pensare di controllare tutto, e che non ci saranno mai le condizioni perfette a cui noi aspiriamo. Ripeti spesso che il fallimento è parte del percorso. Ora, a meno che tu non intendessi che occorre scegliere il fallimento, immagino tu ti riferissi a fallimenti determinati da cause esterne. Dunque, affermavi che non tutto dipende dalle nostre scelte, e che questo fatto va accettato. E cosi cadi in contraddizione, non trovi? In questo articolo affermi l’esatto contrario, e dici che noi siamo il mero prodotto delle nostre scelte: “La tua vita attuale è la somma delle tue scelte”. Ora, va bene responsabilizzare l’individuo. E’ giusto convincersi di questo, per vivere più EfficaceMente. Ma converrai che scientificamente, e realisticamente le cose non stanno proprio cosi, come d’altronde tu stesso hai affermato in altri post, come ti ho scritto. Mi farebbe piacere sapere cosa mi sfugge. :) Ciao e ancora complimenti.
Ciao Daniele,
grazie del commento: credo sia molto importante mettere in chiaro un punto che in fin dei conti contraddistingue molti articoli di EfficaceMente. L’idea di poter avere il controllo su qualsiasi evento della nostra vita è errata e può portare ad uno stato di perenne frustrazione. Ciò su cui invece possiamo e dobbiamo avere piena consapevolezza e pieno controllo sono le nostre scelte e le nostre reazioni di fronte a questi eventi. Naturalmente poi esiste una correlazione tra scelte ed eventi: ripetere scelte positive, quotidianamente, alza a dismisura la probabilità che si verifichino eventi positivi nella nostra vita, ma non li garantisce. Anche la persona più attenta, più motivata, più proattiva dovrà prima o poi affrontare eventi negativi: la differenza la fa il modo in cui decidiamo di affrontare questi eventi.
Andrea.
Già, il calcolo delle probabilità. Aumentare le probabilità di successo, fino a renderlo quasi inevitabile. :) Grazie ancora per i tuoi articoli, e per questa tua celere risposta che non mi aspettavo cosi presto. Mi sono sbranato molti tuoi articoli. Poi mi sono reso conto che ne stavo diventando dipendente, e cosi per adesso ho smesso. :D Anche perchè, devo mettere in pratica i tuoi consigli, e se continuo a leggere, non lo farò mai..dato che mi ci vorrebbe un mese per leggere tutto quel che hai scritto. Tanti sinceri auguri per la tua vita.
Credo di essere sempre più stupita di quanto sei in gamba!
Grazie :-)
Bellissimo e interessante, ottimo per apprendere e crescere…. “Andre sei proprio un ingegnere e che ca..o”
Sto affrontando un periodo molto brutto della mia vita… E so che la causa è solo mia… La piccole scelte sbagliate mi hanno portato a questo… Il tuo articolo è stato illuminante… Grazie di cuore…
Non tutti sbagliano perché non sanno scegliere cosa fare o chi frequentare.
Ci sono tante persone, e io sono una di queste, che hanno fatto scelte sbagliate senza nemmeno rendersene conto, perché deboli, insicure, con traumi relazionali che risalgono alla prima infanzia e che sono proseguiti fino alla prima età adulta, persone che hanno subìto violenze psicologiche e verbali. Tanti non scelgono bene perché non sanno che vi sia un’altra scelta.
Dai dei brutti esempi come cambiare la vita, insomma non saranno dei banditi a leggere questo post, quindi dovresti fare un post per persone semplici senza accentuare cose come fumare e “sballarsi”. Non direi che questo post potrebbe cambiare la vita di qualcuno. Questa è la mia opinione.