Cos’è il minimalismo? Una moda, un trend passeggero, il credo di chi non accetta i nostri tempi? No, il minimalismo è molto di più (anzi, molto meno dovrei dire) e può davvero renderci più felici. In questo articolo esploro questa filosofia di vita e come sempre cercherò di darti degli spunti concreti per iniziare a sperimentare sulla tua pelle ciò di cui parleremo.
“La semplicità è l’ultima sofisticazione.”
Leonardo Da Vinci.
Ultimamente si sente sempre più spesso parlare di minimalismo.
Forse è solo una moda o forse è la naturale conseguenza di un’epoca di consumismo sfrenato, fatto sta che riviste di settore, influencer, artisti e aziende tra le più famose al mondo professano e diffondono il minimalismo nell’architettura, nella fotografia, nel design industriale, nella moda, nell‘arte e addirittura nella musica.
Ma tolti tutti i fronzoli (cavolo, è o non è un articolo sul minimalismo?!), qual è la vera essenza di questa filosofia di vita e, soprattutto, come possiamo implementarla per vivere più sereni, felici e… leggeri?
Da aspirante minimalista ho cercato a lungo le migliori risposte a queste due domande e nei prossimi minuti mi piacerebbe condividere con te ciò che ho scoperto nel mio viaggio. Iniziamo :)
Che cos’è il minimalismo?
Esistono diverse definizioni e sfumature di minimalismo:
- C’è chi ha una concezione puramente estetica di questa filosofia e pur apprezzando il minimalismo nel design, nell’arte e nell’architettura lo ignora in altri ambiti della propria vita.
- C’è chi vede il minimalismo quasi come un credo politico o religioso e ne sposa i principi per portare avanti le proprie battaglie di difesa ambientale e decrescita economica.
- C’è chi più prosaicamente vede il minimalismo come un semplice approccio per organizzare il proprio guardaroba, la propria casa e la propria vita.
Ognuna di queste scuole di pensiero ha pregi e difetti, durante le mie ricerche però ho preferito andare più in profondità, all’essenza della questione, e questa è la definizione di minimalismo che più mi ha convinto:
“Il minimalismo è la ricerca consapevole di ciò che porta gioia nella nostra vita e l’eliminazione volontaria di tutto il resto”.
Amo questa definizione perché incarna i principi stessi di questa filosofia: nessuna parola è superflua e nessuna parola necessaria è assente.
Quello che emerge da questa definizione ad esempio è che il minimalismo non consiste semplicemente nella rimozione di oggetti: c’è innanzitutto una “ricerca consapevole” di ciò che ci rende felici. Sposare la filosofia minimalista significa quindi scegliere in maniera cosciente quegli oggetti, quelle attività e quelle persone che portano felicità, gioia e serenità nella nostra vita.
Solo una volta individuate queste “gemme” nella nostra vita, avrà senso iniziare il processo di eliminazione e anche questo processo dovrà essere volontario e non imposto da qualcuno o qualcosa.
Molto altro si potrebbe dire sulle origini, spesso molto antiche, di questo bisogno umano di ricerca dell’essenziale, ma in questo articolo ti avevo promesso di rispondere a due domande, senza perderci in superflue divagazioni e sono intenzionato a mantenere la promessa.
Ora che ci è chiaro cos’è il minimalismo, vediamo come poterlo applicare concretamente nella nostra vita. Seguimi.
Il minimalismo in pratica
In questa seconda parte dell’articolo vorrei vedere insieme alcune idee molto concrete per mettere in pratica da subito la filosofia minimalista nella nostra vita.
Prima di farlo però è importante chiarire un punto: il minimalismo, così come l’abbiamo definito qualche riga fa, non è una moda del momento di cui puoi leggere in qualche rivista glamour, ma un’esigenza dell’anima.
Chi si avvicina al minimalismo e vuole davvero sposare questa filosofia, lo fa perché è stanco di sentire la propria mente appesantita dal superfluo, lo fa perché ha bisogno di tornare a respirare, di tornare ad essere più leggero, di liberarsi dalle incrostazioni che lo stanno incatenando ad una vita che gli è stata imposta ma che non sente più sua.
Se sono questi bisogni ad averti spinto ad approfondire il tema del minimalismo, gli spunti pratici che vedremo a breve saranno per te un ottimo punto di partenza. Vediamoli.
Semplifica il tuo guardaroba
Parlare di guardaroba minimalista dopo tutto il filosofeggiare sulle esigenze dell’anima potrebbe strappare un sorriso a qualche lettore, ma da qualche parte bisogna pur partire e il guardaroba è un ottimo candidato per intraprendere la via minimal.
Ma come si semplifica il proprio guardaroba (e mi rivolgo soprattutto alle lettrici)?!
Con un bel project 333™️ naturalmente!
Project 333 è un’idea di Courtney Carver, autrice del blog “Be more with less” e non è altro che una sfida che consiste nel vestirsi per 3 mesi con non più di 33 capi di abbigliamento.
Vediamo però le regole della sfida nello specifico, perché come al solito il diavolo si nasconde tra i dettagli:
- I 33 capi di abbigliamento includono vestiti, accessori (cinte, etc.), gioielli, giacche e scarpe.
- Le fedi e altri gioielli con cui abbiamo un legame affettivo, la biancheria intima e il vestiario da palestra non va contato nella lista dei 33 capi.
- Una volta scelti i 33 capi da indossare nei successivi 3 mesi, tutti gli altri oggetti di abbigliamento vanno sigillati in uno scatolone.
- Il progetto non ha scopi masochistici: se uno dei capi scelti si rovina o non ci sta più bene, può essere sostituito.
Tutto chiaro? Fammi sapere nei commenti se intraprenderai il project 333 ;-)
Semplifica il rumore digitale
Negli ultimi 10 anni la tecnologia è probabilmente diventata una delle principali fonti di complessità nella nostra vita: il continuo flusso di informazioni con cui siamo bombardati ogni giorno crea in noi ansia, FOMO (fear of missing out), e un perenne stato di allerta.
Avere un approccio minimalista nei confronti della tecnologia significa…
“…scegliere con consapevolezza quegli strumenti e quei siti che ci portano gioia ed eliminare volontariamente tutto il resto.”
Sì ma come farlo nella pratica?
Beh, sull’argomento ho scritto e realizzato davvero molti contenuti, perché sono profondamente convinto che un uso sano della tecnologia è ciò che davvero distinguerà chi avrà successo nel futuro, da chi sarà risucchiato in un perenne circolo di distrazioni.
Ti elenco qui di seguito alcune delle mie migliori risorse sull’argomento. Leggile, approfondiscile, poi scegli una delle tante strategie suggerite e mettila in pratica:
- Quinto capitolo di “Riconquista Il Tuo Tempo” (da pag. 77 a pag. 106).
- Articolo: “Nomofobia: una cura in 3 passi per la dipendenza da cellulare“
- Il mio TEDx:
Semplifica i tuoi spazi
Dicono che i geni nutrano la propria creatività grazie al caos. Balle!
La creatività per svilupparsi ha bisogno di aria, luce e leggerezza.
Se gli spazi in cui viviamo e lavoriamo sono infestati dal disordine, questo inconsciamente creerà in noi un sottile ma insistente rumore mentale, un rumore mentale che ci rallenterà, ci appesantirà, ci inquieterà.
Vivere in spazi minimalisti al contrario comunicherà alla nostra mente un senso di benessere e levità.
Per semplificare i nostri spazi non abbiamo certo bisogno di formule complicate, ma una lettura che può ispirarti ad iniziare ad avere un approccio più minimalista a casa e in ufficio è sicuramente il buon: “Il magico potere del riordino” di Marie Kondo.
Semplifica le tue relazioni
Che c’entra il minimalismo con le relazioni?! C’entra, c’entra…
Le relazioni possono essere per noi la più grande fonte di gioia o di stress. Saper selezionare con cura le persone che vogliamo nella nostra quotidianità e (educatamente) allontanarci dalle altre può fare un’enorme differenza sulla nostra qualità di vita.
Lo so, il tema è spinoso.
Se le relazioni fonte di stress e infelicità sono quelle familiari, come possiamo “semplificarle”? Se sono invece relazioni necessarie per il nostro lavoro, come ce ne liberiamo? Se semplifichiamo troppo e ci ritroviamo soli, cosa fare poi?
Questo vale per le relazioni come per tutto il resto: spesso scegliamo di rimanere attaccati a qualcosa, non perché quel qualcosa ci dà felicità (anzi!), ma perché siamo terrorizzati dal cambiamento, siamo spaventati dalla possibilità di fare scelte sbagliate e allora preferiamo una vita mediocre, ma che in fondo conosciamo, piuttosto che un rischioso salto nel buio.
Comprendo questa paura, la comprendo davvero, non immagini quanto, ma non c’è alternativa; finché il cambiamento per noi non diventa un comandamento, nulla potrà davvero cambiare (e migliorare) nella nostra vita.
Ricorda: il mio non vuole essere un invito a fare scelte azzardate, ma fanne almeno qualcuna di queste scelte!
Semplifica i tuoi impegni
“Lo scopo del fare non è produrre di più, ma avere il tempo per vivere di più”
E siamo arrivati al termine di questo approfondimento sul minimalismo.
Inutile sbarazzarci di tutto ciò che di superfluo possediamo se ad appesantirci davvero sono i mille impegni che intasano la nostra agenda, le nostre giornate e le nostre teste.
Anche se non se ne sente spesso parlare nei blog di settore, liberarci dai troppi impegni professionali e personali è forse il primo vero passo per intraprendere la via minimalista.
Semplificare i propri impegni però è più facile a dirsi che a farsi.
Come possiamo davvero liberarci dagli impegni già presi? Come fare poi con gli impegni lavorativi spesso improrogabili? E gli impegni familiari?
Beh, il primo passo è sicuramente quello di imparare a dire qualche “No” in più: banale, ma pur sempre efficace.
Anzi, ti lancio una sfida: oggi declina almeno un impegno già preso. Ti sentirai meglio, promesso.
In generale però semplificare i propri impegni richiede un approccio più articolato e soluzioni un tantino più sofisticate.
Non a caso ho scelto di dedicare a questo tema un’intera sezione di approfondimento del corso Crea Tempo: se non ci alleggeriamo di impegni inutili, distrazioni e cattive abitudini, difficilmente potremo creare il tempo per ciò che amiamo davvero.
Ps. Non so quando leggerai questo articolo, magari lo stai leggendo oggi 1° ottobre 2018, giorno di pubblicazione, o magari lo leggerai tra 3 mesi.
Comunque, se lo stai leggendo appena sfornato magari ti interessa sapere che le iscrizioni a Crea Tempo chiudono proprio in queste ore e non riapriranno più nel 2018: se non solo vuoi semplificare la tua vita, ma vuoi anche moltiplicare la tua produttività, puoi iscriverti ora da questa pagina (clicca qui).
Per concludere: ricorda almeno queste parole…
Se dovessi ridurre questo articolo all’essenziale lo comprimerei in quest’unica frase:
“Il minimalismo è la ricerca consapevole di ciò che porta gioia nella nostra vita e l’eliminazione volontaria di tutto il resto”.
Ecco, se null’altro ti rimarrà di questo post, appuntati mentalmente almeno queste parole, lasciale germogliare nella tua mente e quando lo avranno fatto, decidi se è tempo di intraprendere la via del minimalismo; decidi se è tempo di vivere con più gioia e leggerezza.
Buona settimana.
Andrea Giuliodori.
Fantastico articolo! Il magico potere del riordino penso sia uni dei pochi libri che mi ha VERAMENTE cambiato la vita. Da quando uso uno stile di vita minimalista sono molto migliorato sia nel carattere che nel mero lato economico.
Consiglio a tutti Minimalism, il documentario che Netflix ha fatto sull’argomento. È molto interessante e divertente!
Grande Marie Kondo, che rivoluzione nella mia vita.
Grazie del suggerimento, lo guarderò sicuramente.
Buo giorno Andrea,
Interessantissimo il passaggio “lo fa perché è stanco di sentire la propria mente appesantita dal superfluo, lo fa perché ha bisogno di tornare a respirare, di tornare ad essere più leggero, di liberarsi dalle incrostazioni “. Sto cercando di adottare la filosofia del minimalismo da ormai qualche tempo scegliendo cosa tenere e cosa no. È certo una liberazione non da poco. Attualmente sto scegliendo di cedere oggetti a me cari ma che comprendo mi risucchiano l’energia e non fanno bene né a me né a chi mi sta intorno.
..E per l’armadio credo che la teoria marie kondo sia molto utile ed efficace.
Buona giornata a te.
Preziosissimo articolo! Il tema mi interessa moltissimo. Mi auguro che approdmfondirai il tema in seguito, mgari man mano che anche tu lo sviluppi nella tua vita.
Comunque penso che questo blog sia sempre stato in qualche modo minimalista, questa è solo una dochiarazione esplicita
Ottimo articolo . È la seconda volta che mi trasferisco andando a vivere in un altro paese. Forse proprio per la ricerca del minimalismo. Devi ricominciare tutto daccapo con una valigia.
Ahahah, quanto è vero Michele: il miglior metodo per diventare minimalisti è trasferirsi in un’altra città. Ancora ricordo il mio trasferimento da Bologna a Milano su un treno regionale con 2 valigie con dentro tutta la mia vita.
Adoro i contenuti dei tuoi articoli. Sono talmente scritti bene e interessanti da non annoiarmi mai. Inoltre, mi fanno iniziare la giornata con il piede giusto. Una buona giornata e grazie della condivisione
Meraviglioso! Da mesi lavoro su di me per la ricerca dell’ “essenziale” credo proprio per una necessità della mia anima e credimi non sapevo del “minimalismo”. Quando ti leggo sei sempre fonte di conferme e di scoperte. Mi mancava la spinta sul discorso guardaroba “project333”, mi hai fatto sorridere, metto subito in pratica, penso tra l’altro che possa essere divertente mettermi alla prova in questo reparto!
Per il resto ti ripeto sei conferma, ambiente minimalista, relazioni selezionate…. ormai necessità !!!! Salto nel buio… senza paura ma con il paracadute dell’amore per me! Grazieee
Meraviglioso articolo come sempre e soprattutto profondamente vero. Ho una casa piccola e scarnamente arredata x scelta perché sono minimal nell’anima e sedermi sul divano x 5 minuti a osservare la mia piccola casa pulita riordnata e semplice mi da un senso di soddisfazione e profonda leggerezza, potrei iniziare qualsiasi cosa dopo. Proprio come dici tu. Grazie a presto
Che bello Cira!
Articolo letto e stampato e appeso vicino al mio comodino, in modo da averlo sempre sotto mano. Come per l’articolo sull’ottimismo, ho deciso che piano piano proverò tutte le tecniche che hai esposto. Oggi si comincia con il guardaroba :)
E’ già da circa un anno che sto cercando di seguire la filosofia del minimalismo e devo dire che tutto è più libero e in ordine : non parlo solo dello spazio intorno a me, ma anche della mia mente e, anche se sembra un pò azzardato, della mia anima.
Il tuo blog è sempre di grande ispirazione, grazie per condividere i tuoi pensieri!
Buona giornata “minimal” a tutti.
Grazie a te per questo splendido commento Roxy.
Ciao Andrea .
E da un pò di anni che applico tale filosofia nella vita e nel lavoro , e da qualche mese anche sui contenuti
riguardanti la crescita personale . Seguivo qualche tuo articolo ma ero attratto dai contenuti di altri tuoi
competitor , ma poi mi sono reso conto che i tuoi consigli erano più adatti alla mia personalità e quindi ho applicato quella filosofia di vita che in questo articolo tu chiami minimal .
Grazie a presto
Mi fa molto piacere Carlo. Grazie del commento.
Ciao Andrea, c’è un passaggio dell’articolo che non riesce a convincermi del tutto, forse a causa di alcuni miei pregiudizi, o forse no. Dici che non c’è alcuna correlazione tra caos (o disordine) e creatività, vorrei che mi dessi qualche prova di questa affermazione, perché ,almeno per me, la questione non è affatto così semplice.Come al solito Grazie dello splendido lavoro che fai :)
Certo Nico,
ti faccio subito un paio di esempi molto pratici: due delle menti più argute e creative dell’occidente, Carl Jung e Immanuel Kant, avevano delle routine rigidissime, soprattutto nei periodi in cui dovevano elaborare alcune delle loro teorie psicologiche e filosofiche più avanzate. Approfondisci pure se sei curioso del tema. Esistono decine di altri esempi reali. Il problema è che Hollywood e l’immaginario pop ci hanno convinto che il genio è sempre “ribelle” e caotico. Nella realtà dei fatti non è quasi mai così, anzi le menti più brillanti e creative spesso non possono permettersi di sprecare un grammo di energia mentale nel caos.
Caro Andrea, con questo commento 6 riuscito a scrivere un articolo nell’articolo! Ho già fatto mia la tua definizione di Minimalismo..la trovo azzeccatissima..e non appena la applicherò son certa che si rivelerà anche… efficacissima ??
Andre i tuoi post mi capitano sempre a fagiUolo! Oggi primo giorno nella mia nuova casa! In cui non ho ancora gas, forno e ho il lavandino che perde! E ovviamente ancora tutte le mie cose negli scatoloni! Quale occasione migliore per iniziare il #project333?!Tirerò fuori dagli scatoloni solo 33 capi che userò per 3 mesi, il resto, finiti i 3 mesi deciderò se tenerlo o… Donarlo!
E voglio fare di più… Siccome anche pentole e oggetti da cucina sono ancora inscatolati, selezionerò solo 33 oggetti tra gli utensili da cucina, piccoli elettrodomestici e pentole, che potrò usare :D escludo piatti, bicchieri e posate, considerandole come oggetti affettivi o biancheria intima, cioè indispensabili per una casa sempre aperta ad ospiti!
Sono però avvantaggiata, perché anche io cambio spessissimo casa… Dunque sono gia minimal per esigenza e per essenza! ;)
Ahahaha, grandioso! Ottima idea.
Grazie! Che botta di ottimismo :)
:-)
Sui capi di abbigliamento che utilizzo, li ho contati: sono 21. Ero già minimalista senza saperlo.
Beh sì, solitamente è un “problema” che riguarda più il gentil sesso.
Che emozione leggere un TUO articolo nel quale ritrovo fonti e strategie che seguo da un po’… Il fatto che le abbia citate TU danno più valore alla mia ricerca personale della…Serenità. grazie!
Ne sono molto felice Serena :)
Essere minimalisti nell’anima, riuscire a comprendere quanto sia importante per stare bene, per raggiungere i nostri obiettivi, realizzare i nostri progetti, è difficile, faticoso. Magari qualcuno lo è già per quanto riguarda l’armadio, ma poi non riesce ad esserlo per il lavoro. Personalmente sono arrivata a fare queste riflessioni dopo due lutti familiari ravvicinati e dolorosi, ciascuno ha il suo percorso.
Trovo che sia bellissimo nella teoria, ma difficile nella pratica quotidiana.
Interiorizzare un pensiero come questo completamente opposto da quelli che sono i messaggi esterni è una gran fatica e ogni tanto viene anche voglia di mollare.
Gli articoli come questo servono a ritrovare il centro, a darsi una “scrollatina” e riprendere il percorso. Grazie.
oddio non credo di aver mai messo più di 20 capi diversi in un anno… aumentare a 33 è complicato.
I problemi maschili :-D
Il magico potere del riordino è un libro che ho sentito nominare spesso, ma non ho mai approfondito l’argomento. Da studentessa universitaria, sono circondata da moltissime persone che più beni materiali possiedono e più sono fighi e purtroppo non è facile cambiare quando gli altri ti dicono che non serve a nulla. Comunque proverò la sfida del project 333, chissà magari inizierò a cambiare davvero e a fregarmene di quello che potranno dire i miei amici. P.S. forse devo minimizzare anche loro ahahah
Il minimalismo nell’armadio.
A me la cosa risulta complessa.
Non compro cose nuove (vestiti più larghi) perchè non voglio darla vinta ai chili di troppo che ho messo da un pò.
Non butto i vecchi vestiti che adesso non mi entrano più, perchè (mi dico) dimagrirò.
risultato, vesto minimal perchè non ho niente da mettere…. :-)))
Non mi ero resa conto che sono passati appena due giorni da quando ho letto questo articolo! Nel frattempo ho ascoltato l’audio libro di Kondo e ho già iniziato a metterlo in pratica. Era proprio lo stimolo di cui avevo bisogno da tempo. Solo che, a livello di modalità da utilizzare nel decluttering non mi ritrovo a pieno perché non riesco a fare mia l’idea che Kondo ha del rapporto con gli oggetti. Avete altri suggerimenti di letture sullo stesso tema?
Un po’ ti voglio bene sai? ;)
Bell’articolo… sto provando da un po’ a mettermi su questa strada! :)
:)
Grazie per i suggerimenti contenuti in questo articolo. Ultimamente la mia priorità mi richiede sfruttare ogni attimo e investirlo nell’obiettivo principale, ma avendo una casa e un bimbo di cui occuparmi un po” di “manutenzione” va fatta; perciò queste strategie mi saranno molto utili per eliminare il superfluo, limitando così decisioni sul vestiario e suppellettili da spolverare…i giocattoli ahimè, ancora dovrò riordinarli io! Ma in realtà lascio tutto molto al caso (o al caos) tanto per lui giocare è comunque divertente ordine o disordine!
Ps da quando ho letto il capitolo su “riconquista il tuo tempo” mi immergo nella noia ogni qualvolta mi trovo in attesa e mi diverto a stimare quante persone vedo con lo smartphone in mano…quasi sempre le statistiche danno più del 70%
Eh niente, non mi basterà una vita per imparare tutte le cose interessanti e fondamentali che hai da insegnarci… ogni giorno mi regali una Perla, GRAZIE di cuore Andrea, sono una persona migliore da quando ho scoperto questo blog.
Ne sono molto felice Jessica.
Grazie Andrea, ho guardato il tuo video, capisco bene che sia sconsigliato utilizzare il telefono appena svegli ed appena prima di dormire. La cosa che mi manca è capire bene fino in fondo il perché. Puoi approfondire o indicarci qualche altro articolo?
Ti ringrazio molto!
Ciao Elisa, dipende tutto dal valore che vuoi dare al tuo tempo: se per te è tempo di qualità e ben speso quello che trascorri sul cellulare, non hai bisogno che io ti dia un perché :)