7 anni dalla nascita di EfficaceMente. 7 domande dei lettori. 7 risposte efficaci (si spera!).
“Non temere la perfezione, non la raggiungerai mai.”
Salvador Dalì.
Bentornato! In questo quarto articolo-intervista voglio affrontare un tema molto importante per chiunque si avvicini al mondo della crescita personale: la trappola della perfezione e in generale la ricerca ossessiva del perfezionismo.
Ho già affrontato questo argomento in un articolo tra i più letti del blog: “Come liberarti dal perfezionismo e goderti la vita“. Ma credo sia importante ribadire alcuni punti, magari raccontandoti qualcosa in più sulla mia vita privata.
Leggendo libri e articoli di miglioramento personale, infatti veniamo spesso colpiti da quella che chiamo la “sindrome del supereroe“. Ma davvero fa bene cercare di essere sempre impeccabili e perfetti su qualsiasi aspetto? Io credo di no.
Cos’è il perfezionismo
Il perfezionismo è un tratto di personalità che si caratterizza per il desiderio di raggiungere un elevato standard di eccellenza in ogni ambito della vita, accompagnato da una forte auto-critica e un elevato senso di responsabilità.
Chi manifesta questo tratto di personalità tende a fissare obiettivi elevati e a investire un’importante quantità di tempo e sforzi per raggiungerli, spesso senza badare alle conseguenze sul proprio benessere psicofisico.
Il perfezionismo, infatti, quando diventa patologico può portare effetti negativi sulla quotidianità e influenzare i nostri comportamenti in ogni ambito della nostra vita.
Come si può essere perfezionisti?
Ci sono tre tipi di perfezionismo patologico che si possono distinguere. Il primo è diretto verso sé stessi e comporta standard personali che sono impossibili da raggiungere, auto-imposti e spesso accompagnati da una grande severità nei confronti di sé stessi. Questo tipo di perfezionismo può portare a un forte senso di frustrazione e ad una serie di disturbi emozionali.
Il secondo tipo è diretto verso gli altri e si manifesta nella richiesta di un completo adeguamento degli altri ai propri standard di perfezione. Questo può portare a difficoltà nel delegare compiti ad altre persone, problemi nella gestione dell’aggressività verso gli altri e difficoltà nelle relazioni interpersonali.
Il terzo tipo è il perfezionismo percepito come socialmente imposto, in cui si percepiscono degli standard di rendimento imposti dall’esterno e si ha la sensazione che gli altri abbiano aspettative esagerate che devono essere soddisfatte per ottenere l’approvazione. Questo può portare a una forte irritabilità verso coloro che si dimostrano esigenti, nonché alla tendenza a stati d’animo negativi e alla fobia sociale a causa dell’impossibilità di soddisfare le aspettative degli altri.
Conseguenze del perfezionismo
Il perfezionismo può assumere forme diverse e non necessariamente negative: ad esempio, può spingere a dare il meglio di sé in un progetto o a perseguire la propria passione in modo costante. Tuttavia, quando il perfezionismo diventa eccessivo ed è patologico, può diventare un ostacolo alla felicità e al benessere, portando a stress, ansia, eccesso di autocritica e burnout.
Desideriamo ardentemente cambiare la nostra vita e ci convinciamo che l’unico modo per farlo sia vivere giornate perfette, fatte di: sveglie all’alba, corse mattutine, sessioni di studio/lavoro super-produttive, meditazione, diari personali, etc. etc.
Queste naturalmente sono tutte ottime abitudini, che ti ho suggerito nel corso degli anni, ma vorrei che ti fosse chiaro che non devi vivere il tuo percorso di sviluppo personale con troppe doverizzazioni.
Le caratteristiche del perfezionista
Randy Frost, docente di Psicologia allo Smith College, distingue alcuni fattori principali che caratterizzano i perfezionisti:
- esagerata preoccupazione di commettere errori, con conseguenti ansia e timore del giudizio altrui
- insicurezza e timore di non aver compiuto adeguatamente il proprio dovere
- standard personali irragionevoli e troppo elevati, con conseguenti vissuti di incapacità e inadeguatezza a seguito della difficoltà di raggiungerli
- bisogno di organizzazione con eccessiva meticolosità
- percezione che gli altri nutrano elevate aspettative nei confronti del soggetto, con conseguenti critiche eccessive in caso di fallimento.
Migliorarci giorno dopo giorno deve essere qualcosa che ci fa star bene, qualcosa che desideriamo fare per noi stessi, e non perché ci sentiamo obbligati. Approfitto allora della quarta domanda di Alessio, per raccontarti qualcosa in più sul “vero” Andrea Giuliodori.
Domanda #4: com’è il vero Andrea Giuliodori?
Eccoci alla domanda #4. A quanto pare Alessio vuole farsi una sforchettata di affaracci miei! ;-)
Da ormai qualche settimana ho in bozza un articolo intitolato: “le 10 cose che vorrei non farti sapere su di me“. Credo sarebbe perfetto per rispondere nel dettaglio a questa domanda.
L’idea di questo articolo non nasce da una pulsione di egocentrismo, ma proprio dalla volontà di farti capire che io sono tutto fuorché perfetto, e di certo tu non devi esserlo per raggiungere i tuoi obiettivi:
- Ci sono periodi in cui non sono affatto costante nei miei buoni propositi.
- Ci sono giorni in cui… procrastino, magari proprio la stesura di un post anti-rimandite (ok, l’ho detto).
- Ci sono mattine in cui invece di svegliarmi per andare a correre, accendo lo smartphone e passo 20 minuti a letto a strofinare quel cazzo di schermo touch, tra social ed email.
- Ci sono pomeriggi in cui mi perdo per ore dietro a delle minchiate invece di lavorare su ciò che so essere davvero importante, con buona pace di pomodori, meloni e tutto il resto dell’orto.
- Ci sono sere in cui resto a casa ed invece di meditare, continuo a guardare serie TV o navigare senza meta online.
Quando mi capitano questi periodi (l’ultimo è stato nei giorni immediatamente successivi al mio trasferimento a Londra), la mia prima reazione è tirar fuori la famosa “determinazione del coccodrillo“, di cui ti ho parlato qualche giorno fa nel gruppo Facebook.
Beh, indovina un po’: promettersi che “da domani sarà una giornata perfetta” è un approccio alquanto… inefficace.
Quando ne prendo consapevolezza, decido finalmente di fare l’unica cosa che funziona davvero:
Scegliere una ed una sola sana abitudine da cui ripartire e concedermi il lusso di essere imperfetto su tutto il resto.
Ecco, questo è il percorso di crescita personale del “vero Andrea Giuliodori”. Ci sono settimane in cui faccio 3 passi avanti e altre in cui ne faccio 1 indietro. Altre ancora in cui sono semplicemente fermo. Alla fine però conta solo non abbandonarsi completamente all’effetto “chissenefrega” ed accettare che possiamo crescere anche se non siamo perfetti.
Questo tra l’altro ci fa vivere con molta più serenità.
In fondo la ricerca della perfezione è solo l’ennesima scusa che ci raccontiamo per non progredire in questo “caos elegante” chiamato vita.
Bene, anche questo mini-post termina qui. Domani arriva la risposta #5: Mary mi chiede come fosse la mia vita prima di avvicinarmi ai testi e ai metodi di crescita personale. Beh… la risposta è un po’ diversa da quanto potresti aspettarti ;-)
Ci leggiamo domani. Andrea.
Ps. la bat-caverna è a Londra, nelle sotteranee del palazzo in street… seh, col cavolo che te lo dico!
I 7 articoli-intervista
- [Risposta 1 di 7]: Sei solo chiacchiere e distintivo?
- [Risposta 2 di 7]: I 5 principi chiave della Crescita Personale
- [Risposta 3 di 7]: Opportunità di guadagno per studenti universitari
- [Risposta 5 di 7]: Il mio percorso di miglioramento personale: prima e dopo
- [Risposta 6 di 7]: Il legame tra successo e felicità
- [Risposta 7 di 7]: Fare soldi: quando ho iniziato a guadagnare davvero
Foto tratta da Google Immagini.
Davvero bello questo post… in effetti… scrivi tutte cose normalissime… Ognuno di noi si perde in inutili faccende, che a volte ritornano utili per noi stessi, altre volte invece si rivelano un autentico disastro e dobbiamo ripartire da zero… diciamo che dalla mia piccola esperienza posso dire che perdersi in cose futili è utilissimo quando il resto della giornata ti sei “scassato” di lavoro o di cose importanti da fare… allora diventa il miglior metodo di relax… molto meno utile, se non dannoso, passare intere giornate così, in balìa del vento…
Buona giornata a tutti!
Concordo al 100% e aggiungerei una cosa. Il non fare voluto e meditativo, il fare e il pensare positivo sono il nostro vaso di Pandora, una fonte inesauribile di ricchezza.
Su questo punto ho scritto un articolo in cui faccio una distinzione tra ozio rigenerante e puro cazzeggio. Spesso confondiamo i due :-)
ahahahahah sei grande Andrea… hai un articolo per tutto… :D corro a leggerlo!
Grazie per aver ammesso di essere una persona normale!!!! Senza saperlo seguivo il tuoi esempio: quando perdo la motivazione riparto da una sola abitudine e poco per volta riprendo il ritmo…. ma quanta è dura la salita!!!!
Eh già Rossana, ma ne vale la pena :-)
Ci sono attitudini personali che non sono brutte abitudini, semplicemente attitudini da rispettare. Ho la fortuna di non dover puntare la sveglia al mattino, e mi sveglio spontaneamente verso le 8,30 riposata e serena. Ho provato mesi ad anticipare la sveglia alle 7,30 ma è stato un disastro: sveglia di soprassalto mentre stavo sognando, stanchezza, malumore, ed alla fine ho accettato il fatto di non essere mattiniera. Va bene così-se non devo prendere un treno o aereo, ovviamente! E mi godo fino all’ultimo secondo di sonno il calduccio delle copertucce… Niente è più importante che svegliarsi di buon umore!
Ho cominciato a leggere questo blog penso verso la fine del 2011. È stato leggendo qui che ho capito un errore che avevo ripetuto per moltissime volte: il classico “da domani sarà tutto perfetto”. Qui ho letto gli articoli sulle abitudini, su quanto sia importante cambiare una sola cosa alla volta, sui piccoli passi, sul fatto che il miglioramento non è lineare, su quanto sia importante “cominciare” accettando l’imperfezione e gli errori. Queste cose le ho imparate tutte qui, e sono tra le più preziose perché le ho proprio fatte mie e non le scordo più.
Ne sono davvero felice Marina :)
Della serie, sono una persona normalissima, coi miei alti e bassi.
Tranquillo Andrea, non pensavamo tu fossi un Terminator inviato dal futuro :)
“Scegliere una ed una sola sana abitudine da cui ripartire e concedermi il lusso di essere imperfetto su tutto il resto”. Davvero bello questo post, Andrea. Grazie perché conoscerti più da vicino è ciò che da tempo desidero… volevo farti una intervista e tu sei andato a Londra… quando torni? Potrei venire a Londra, io!
Già. Grazie per avermi ricordato questa citazione. Una trentina d’anni fa lessi un libro che descriveva la confusione, come stato mentale, come l’ultimo dei gradini dell’ordine fisico prima di cedere all’oblio e da cui si può uscire solo prendendo in mano un oggetto e focalizzandosi su quello. Tu diventi con l’oggetto parte del movimento stesso e puoi fare qualcosa. Veramente un bel post! Non ero abituato a leggerti quotidianamente e devo dirti Andrea, che non mi spiace affatto.
Ah, se capiti Gloria, con piacere :-)
Grazie Andrea :-) Mi è piaciuto molto questo post. Spero tu non perda iscritti dopo questo “coming out” ;-) A me ha fatto esattamente l’effetto opposto: sapere che sei “umano” come me mi da la consolazione che anche tu ogni tanto sei nella m***a, ciò rafforza il valore delle tecniche e consigli che proponi nel blog (ma penso che prima di rispondere a questa domanda, tu avessi calcolato questo “effetto collaterale” ;-). Risultato: ti seguirò più di prima!
P.S.: ti seguirò finchè non capirò l’ubicazione di quella maledetta bat-caverna, puoi starne certo!
Sai Alessio, l’autenticità è da sempre uno dei cavalli di battaglia di EfficaceMente: diciamo che in questi post sono solo andato un pelino più sul personale ;-)
Sei un grande, un grandissimo esempio per noi. Ti auguro una marea di successi, Andrea.
Grazie Vincenzo! ;-)
La perfezione e il tempo sono due belle gatte da pelare. Il Dio cattolico è perfetto, ma anche la natura stessa lo è, o meglio, lo sarebbe, senza l’intervento dell’uomo.
Credo abbiamo più ragione di pensare di essere vicini alla perfezione quando non stiamo facendo un bel niente, che quando lo stiamo facendo. La mente non è mai soddisfatta dei risultati, il mercato neanche.
Ma la vera arte è da sempre piena di spontaneità e quindi di simpatici “errori”.?
Andrea, sei così perfetto che ti potevano mancare delle imperfezioni :D
Questo articolo mi serviva. :)
Ehhh io lo sapevo che questo articolo mi avrebbe dato tanta motivazione. Te lo scrissi proprio ieri sera Andrea.
Sapere che anche tu cedi a periodi a un pò di procrastinazione, a un pò di serie tv (a proposito, di che serie tv “ti fai” ? :D ), all’iphone appena sveglio per controllare mail e notifiche etc etc, ci fanno capire che sei umano.
Però non intacca il grande esempio che rappresenti per tutto questo forum.
Perchè come hai detto tu, se ci hai insegnato tanto, attraverso questo blog davvero fantastico è perchè nelle situazioni di cui ci parli ci sei passato anche tu e ogni tanto, si, può capitare, che la procrastinazione prenda un pò piede.
La citazione sul ricominciare un abitudine positiva alla volta, è davvero illuminante.
Grazie per questo prezioso post.
Mi serviva proprio adesso, proprio questo articolo.
Come al solito.
Grazie Andrea :)
Ah! Finalmente!
Ho sempre pensato che tu non fossi ‘umano’!
Ora sì che ti voglio bene! ?
Ciao Andrea,
complimenti sinceri per il tuo lavoro e il valore che dai alle persone che hanno la fortuna di seguirti!
Auguri per i 7 anni del blog, devo dire che della collana di 7 interviste in 7 giorni questo articolo rimane quello che preferisco, dato che mostra il lato più umano di te e poi lo considero valorizzante per me, spesso alla ricerca della perfezione….che chiaramente non esiste!!
Grazie Daniele ;-)
Ciao Andrea, leggo e condivido le riflessioni di questo simpatico post mente sto per iniziare la terza settimana di esercizi proposti nella tua guida “APP – Autostima Passo Passo”. Sto seguendo gli esercizi con cura e attenzione ma soprattutto con uno spirito di curiosità e divertimento tanto che sono diventati un piacevole momento della giornata dedicato solo a me stessa, per rilassarmi e distrarmi dai problemi quotidiani.Mi piace pensare che sia anche un modo per liberarmi un po’ dalla mia tendenza al perfezionismo e chissa’…magari proprio un benefico effetto di questo percorso. Insomma… Incrocio le dita e mi godo il Viaggio ! ;-)
In bocca al lupo per tutti i tuoi progetti.
Buona settimana e a presto :-)
Bello questo post..come tutti gli altri del resto!complimenti Andrea,leggere I tuoi articoli e’ sempre fonte di arricchimento! Personalmente sono in po intrappolata nel perfezionismo..MA forse e’vero che e’ solo una scusa per non progredire in questo “caos elegante”..qualcosa su cui riflettere :)