Svegliatevi! è un appello a tutti coloro che vogliono vivere appieno la propria età, senza rimpianti, ma soprattutto senza aver paura di osare, sbagliare e ritornare a provare.
“Il coraggio è fatto di paura”
Oriana Fallaci.
Negli ultimi post abbiamo visto argomenti molto specifici e, passami il termine, “tecnici”: come affrontare un colloquio di lavoro, come superare l’ansia da esame, come migliorare la concentrazione. Prendiamoci una pausa. Questa settimana voglio proporti un articolo diverso dal solito, un articolo scritto di getto, ma che mi auguro possa darti una bella… scrollata.
Il post di oggi vuole essere un appello ai miei coetanei, i trentenni. Forse tu appartieni ad una generazione diversa. Non importa, continua a leggere. In tutta onestà mi sarebbe piaciuto leggere questo appello quando ero ventenne e spero di non dimenticarlo quando sarò quarantenne, cinquantenne, e così via.
Non si tratta di un mio appello. Non mi sento nella posizione di scrivere manifesti generazionali o dare lezioni a chicchessia. Questo appello è stato scritto da una scrittrice, giornalista ed attivista italiana. Una donna con gli attributi. Una donna che è stata spesso al centro di polemiche e controversie: amata da molti, odiata da molti, ma indifferente a nessuno. Ho condiviso alcune sue posizioni e ne ho disprezzate altre. Qualunque sia la tua opinione su questa autrice, mettila da parte e leggi il suo appello ai trentenni.
Se te lo stai ancora domandando, sto naturalmente parlando di Oriana Fallaci e del brano “Svegliatevi trentenni!” contenuto nel suo libro “Se il sole muore“. Buona lettura.
Svegliatevi trentenni! di Oriana Fallaci
“[…] Io mi diverto ad avere trent’anni, io me li bevo come un liquore i trent’anni: non li appassisco in una precoce vecchiaia ciclostilata su carta carbone. Ascoltami, Cernam, White, Bean, Armstrong, Gordon, Chaffee: sono stupendi i trent’anni, ed anche i trentuno, i trentadue, i trentatré, i trentaquattro, i trentacinque! Sono stupendi perché sono liberi, ribelli, fuorilegge, perché è finita l’angoscia dell’attesa, non è incominciata la malinconia del declino, perché siamo lucidi, finalmente, a trent’anni!
Se siamo religiosi, siamo religiosi convinti. Se siamo atei, siamo atei convinti. Se siamo dubbiosi, siamo dubbiosi senza vergogna. E non temiamo le beffe dei ragazzi perché anche noi siamo giovani, non temiamo i rimproveri degli adulti perché anche noi siamo adulti. Non temiamo il peccato perché abbiamo capito che il peccato è un punto di vista, non temiamo la disubbidienza perché abbiamo scoperto che la disubbidienza è nobile. Non temiamo la punizione perché abbiamo concluso che non c’è nulla di male ad amarci se ci incontriamo, ad abbandonarci se ci perdiamo: i conti non dobbiamo più farli con la maestra di scuola e non dobbiamo ancora farli col prete dell’olio santo. Li facciamo con noi stessi e basta, col nostro dolore da grandi.
Siamo un campo di grano maturo, a trent’anni, non più acerbi e non ancora secchi: la linfa scorre in noi con la pressione giusta, gonfia di vita. È viva ogni nostra gioia, è viva ogni nostra pena, si ride e si piange come non ci riuscirà mai più, si pensa e si capisce come non ci riuscirà mai più. Abbiamo raggiunto la cima della montagna e tutto è chiaro là in cima: la strada per cui siamo saliti, la strada per cui scenderemo. Un po’ ansimanti e tuttavia freschi, non succederà più di sederci nel mezzo a guardare indietro e in avanti, a meditare sulla nostra fortuna: e allora com’è che in voi non è così? Com’è che sembrate i miei padri schiacciati di paure, di tedio, di calvizie? Ma cosa v’hanno fatto, cosa vi siete fatti? A quale prezzo pagate la Luna?
La Luna costa cara, lo so. Costa cara a ciascuno di noi: ma nessun prezzo vale quel campo di grano, nessun prezzo vale quella cima di monte. Se lo valesse, sarebbe inutile andar sulla Luna: tanto varrebbe restarcene qui. Svegliatevi dunque, smettetela d’essere così razionali, ubbidienti, rugosi! Smettetela di perder capelli, di intristire nella vostra uguaglianza! Stracciatela la carta carbone. Ridete, piangete, sbagliate. Prendetelo a pugni quel Burocrate che guarda il cronometro. Ve lo dico con umiltà, con affetto, perché vi stimo, perché vi vedo migliori di me e vorrei che foste molto migliori di me. Molto: non così poco. O è ormai troppo tardi? O il Sistema vi ha già piegato, inghiottito? Sì, dev’esser così.”
Non male vero? Mi piacerebbe sapere nei commenti cosa hai provato leggendo ed ascoltando questo brano. Io ho avuto delle sensazioni nette e contrastanti…
Non avrai seconde occasioni
Ho letto per la prima volta questo brano qualche settimana fa e ho subito provato un misto di angoscia e determinazione. Angoscia per il tempo che sta scivolando via senza sosta come i granelli di sabbia in una clessidra. Determinazione per la consapevolezza che posso fare molto di più che starmene a guardare inebetito quella clessidra.
Ho accettato gli errori che ho fatto a vent’anni (beh, non tutti), ho preso consapevolezza che ne commetterò altrettanti a trent’anni, ma leggendo questo brano della Fallaci ho deciso che in questa decade non intendo avere rimpianti (soprattutto questi venti).
Non voglio aggiungere altro a questo articolo: niente bullet point con “stratagemmi pratici”, niente “10 consigli per…“, solo una frase: non avrai seconde occasioni. I tuoi vent’anni, i tuoi trent’anni, i tuoi quarant’anni e così via, non torneranno mai più indietro: ridi, piangi, sbaglia, ma non sprecarli.
Buona settimana,
Andrea Giuliodori.
Avrei fatto meglio a “procrastinare” la lettura di questo articolo a domani mattina e invece no, l’ho voluto leggere prima di andare a dormire. E adesso andrò a dormire pieno di domande, dubbi e anche tanta determinazione… dormirò dopo questo articolo? Forse no o forse sì… e forse sognerò qualcosa di illuminante per i miei nuovi progetti ;-)
Ciao Giancarlo,
mi auguro che alla fine tu abbia dormito ;-)
Nel caso… “Come dormire bene: 5 consigli pratici” XD
Ahahahahahahah se solo mi avessi risposto ieri notte, forse avrei dormito XD
Bell’articolo Andri..ma una domanda mi sorge spontanea:
-quali sono gli errori che hai fatto a ventanni? :)
questo articolo cade a fagiuolo.
in questi anni sono stata divisa tra un continuo rimpianto e una spinta verso qualcosa che solo da poco sono riuscita a definire e sto cercando di incanalare. ho cominciato a fare tutto quello che ho sempre desiderato ma ho sempre considerato impossibile da realizzare.
non mi sono sentita tanto sveglia nella mia vita come adesso, ho deciso di imparare le cose a cui ho sempre rinunciato perchè ” tanto a che ti serve”, di viaggiare più che posso finchè mi reggeranno le gambe ( e mi sopporterà mio marito ahah), di lasciar andare le persone che non mi hanno a cuore e smettere di perdere tempo a rimurginare. senza rimandare ad un indefinito domani.
p.s.ieri ho cominciato a leggere il libro di Carnegie che consigliavi e stanotte continuavo a riflettere su Lincoln e il suo cambiamento e mi sto proponendo di iniziare a cambiare atteggiamento verso un paio di persone. iniziamo da un paio intanto :)
Ciao Enza, che bel commento :-) Grazie.
Ciao Leo,
ah tranquillo ne ho fatti. Un mio sogno tra i 20 e i 30 anni era quello di entrare in una delle top Business School con la borsa di studio di una società di consulenza strategica: non mi è riuscito ed è stato un rimpianto che mi sono portato dietro per anni.
Poi ci sarà un’altra ventina tra minchiate e rimpianti; come scritto nell’articolo, molti li ho accettati, ho capito che facevano parte di un percorso. Altri, senza far finta di essere l’uomo maturo che non ha fatto errori, sono state cavolate punto e basta ;-)
A presto,
Andrea.
ops, ho scritto come fosse in risposta a Leonardo!
oh si, provo anche io la medesima sensazione che non posso sprecare quest’opportunità. Tutto intorno a me sembra stia collimando verso la mia direzione, la base su cui si fonda il mio progetto. E’ un’occasione unica e se la spreco credo che non me la perdonerei mai. ;-)
Cavoli GVB78 hai fatto venire l’ansia anche a me!!! XD
i brividi….quelli veri. Ed io di anni ne ho 29. Buona settimana!
Ci siamo quasi eh Antonio… dai che fra poco tocca anche a te!
Andrea.
Io…sto dove sto perche altrove nn potrei…lavoro casa amore. ..tutto e cosi stretto e legato..ci sono poche strade secondo me, troppe poche opportunita per così tante persone. .. con il fiatone e il cuore pesante che a volte solo lo sguardo felice della mia ragazza mi da la forza di proseguire… ma mi manca sapere che nn siamo felici… abbiamo tutto ma ci manca l essenziale. ..
Ciao Carmine,
mi è piaciuto particolarmente il tuo commento, soprattutto l’ultima frase.
questo articolo mi è stato taggato una settimana fa da una mia amica su fb….quando l’ho letto ho pensato che era tutto vero….i 30 anni…mi facevano paura e pensavo di iniziare ad essere vecchia….ma poi mi sono accorta che sono un’età così bella….siamo finalmente noi stessi….e abbiamo così tanta consapevolezza e potere… ;)
Positiva!
Grande Emybb!
Io 30 li ho da poco più di venti giorni…..e non vedo l’ora di viverli a pieno…nonostante sia un periodo in cui ho forte bisogno di stabilità tra lavoro,sentimenti,famiglia ecc… (insomma vi sono molti cambiamenti in corso)…ma la forza dei 30, grazie anche a queste pillole di saggezza di questo blog, sono certo che prevaleranno su tutto..o almeno spero ;) !!!
Wow :) Come cominciare bene la giornata: colazione abbondante accompagnata da determinazione Livello 1000 :D Grazie per aver condiviso questo bel pensiero, ed andiamo a stracciare questa carta carbone :)
Propongo la creazione del movimento anti-carta carbone! XD
Andrea GRAZIE. Sono sempre più attonita dalla precisione con la quale ogni settimana indovini i momenti della mia vita. Da quando hai venduto la tua ferrari mi fai paura. Grazie Andrea, grazie di cuore.
Ferrari?! Chi?! Dove?! Quando?! Nooooo la voglio indietro!!!
Scherzi a parte, grazie pera avermi paragonato al famoso “monaco” :-)
Sì, questo è un periodo di grande ispirazione, sto scrivendo molto: post, update, Pillole di Efficacia, nuove Guide. Mi fa piacere essere in sintonia con i miei lettori (beh, la maggior parte spero).
Andrea.
Salve, sono Mirko e ho 20 anni. Stamattina, ho ripreso a praticare la mia ora sacra, stavo quasi per procrastinare! L’articolo mi ha fatto riflettere su una cosa, ovvero: corro, corro perché poi a trent’anni voglio assaporare i frutti di chi sarò. A volte mi sento troppo attaccato a costruirmi un ME FUTURO che spesso mi dimentico di vivere i miei vent’anni. Esiste una condizione di equilibrio? Oppure è solo una questione di ottica?
I 20 anni sono così, sei tutto proteso a raggiungere obiettivi sociali (laurea, lavoro, indipendenza dai genitori, magari un partner con cui stare), non è che non te li godi, è che sei proteso in avanti “di natura”. A 30 anni sei un po’ più sistemato, nel senso che gli studi sono fatti, se ti è andata bene anche il lavoro è già “incardinato” in qualche modo, se hai il lavoro hai di conseguenza l’indipendenza, insomma raccogli un po’ di frutti e ti godi la vita! Maturi proprio una nuova consapevolezza che a 20 anni non hai, in fondo devi ancora vivere!
Grazie del feedback gattolibero, farò il possibile per vivere a pieno i miei vent’anni :)
Ciao Mirko,
grande per l’ora sacra!
Mi è piaciuta molto la risposta di Gattolibero.
Per quella che è la mia esperienza ti direi: a 20 anni… DAJE tutta!
Quella tra i 20 e i 30 anni è una decade fondamentale. C’è un bellissimo libro che ti raccomando che si intitola: “The Defining Decade“. Leggilo, magari trovi una risposta più arguta alla tua domanda.
Non mi ha colpito molto perché mi do la sveglia da solo tutti i giorni e in modo più traumatico.
Mi dico per esempio:
“Stai morendo ogni giorno”
“La felicità non è per i deboli”
“A chi vuole vivere comodamente, un po alla volta verrà tolta ogni cosa”
Ciao Andrea,
il testo mi ha messo molta ansia e mi ha confermato che sto solo sprecando del tempo molto prezioso….ok, non posso lamentarmi più di tanto perchè ho 25 anni ma ultimamente mi sembra di non avere tempo e che tutto scorra troppo velocemente…..
“Fai quello che devi, smettila di procrastinare e goditi la vita” scommetto che mi dirai… Ma ultimamente non ci riesco! Più faccio e più mi sembra di fare nulla e, ovviamente, se non faccio mi sento una fallita.
Ora, poi, sono pure ‘limitata’ perchè ho fatto un’operazione a livello sacrale e quindi non posso stare seduta ma solo stesa e non posso fare tantissime cose…..è frustrante!
Magari è solo un periodo no. Passerà.
Ti ringrazio di tenere questo blog
Ciao Deborah, invece ti propongo una risposta diversa: fermati, rifletti su ciò che vuoi veramente, focalizzati sull’essenziale. Il fatto che tu sia “costretta” a rallentare in questo periodo, potrebbe non essere un male. Anzi.
A presto,
Andrea.
Leggendelo ho due sensazioni: una bella, una che brucia.. Quella bella è perchè sto facendo esattamente ciò che voglio fare e sto godendomi i bei momenti. Quella che brucia è perchè vorrei e potrei fare, davvero, molto di più.. Non ho trent’anni, sono nei venti, ma l’ultima parte di questa lettera la stamperò e metterò nella bacheca in camera, così da averla li, a portata di mano!
Grazie Andre!
*leggendolo
Ciao Luca!
Secondo me stai facendo già molto… ;-)
Andrea.
Grazie.
:-)
davvero fantastico questo passaggio della Fallaci. ………fa tanto riflettere sull’ipocrisia che nn ci rende ciò che vogliamo essere
“Sull’ipocrisia che non ci rende ciò che vogliamo essere”. Bella frase ;-)
grazie andrea, sei sempre così presente con noi.
Come sempre è un piacere iniziare la settimana con la lettura del tuo blog!! Che “svegliata” stamattina!!!
Grazie!!
Il servizio radiosveglia di Zio Andrea è sempre puntuale (beh, quasi sempre!)
Mi piace questo articolo, lo trovo molto propositivo, a sognare, agire, fare, sbagliare, indovinare ma cmq a vivere i nostri anni fino in fondo
Non solo gli anni Paolo, ma anche i mesi, le settimane, i giorni ed i singoli attimi che li compongono :-)
Buon lunedì Andrea …
bisogno di respirare e pensare prima di risponderti, nell’immediato ci sono confusione e smarrimento.
Parole meravigliose di una grande Donna, ma nella realtà litigo ancora con troppe cose, rimpianti, rimorsi a volte, disfatte … e gli anni scorrono veloci, senza concedere tregua.
Claire
Ciao Claire,
in parte capisco quel tumulto…
Andrea.
Grazie di esserci.
Questo brano mi è piaciuto molto e lo condivido in pieno. Ho 37 anni e da diversi anni il giorno del mio compleanno lo vivo come un giorno bellissimo, penso che i 30 anni (intendo la decade dai 30 ai 40) sia la più bella. Sei indipendente economicamente, sei sicuro di te stesso, sei ancora giovane, puoi fare davvero quello che vuoi. Non ho mai capito i 30enni “vecchi”, ne ho conosciuto parecchi. La chiave è non conformarsi. Se ti conformi alle aspettative sociali e vivi una vita non autentica invecchi rapidamente. Nei miei 30 anni, tra le altre cose, ho girato il mondo, ho imparato a giocare splendidamente a tennis :-) e ho iniziato a dipingere e disegnare. Tutte le mie passioni.
Ciao, ecco… forse io ho girato troppo (sempre di corsa) e ho viaggiato troppo poco.
Sul discorso passioni invece direi che ce la sto mettendo tutta ;-)
Grazie del commento,
Andrea.
Non è tanto importante quali errori facciamo, ma cosa impariamo quando sbagliamo.
La cosa peggiore sono i trentenni, quarantenni o xenni che continuano a fare le stesse cose di quando avevano 10 anni di meno. Quello è spreco.
Non ci sono le istruzioni per l’uso di questa vita, tutti sono pronti a darti consigli, ma è veramente difficile capire quali sono quelli che meritano di essere seguiti. Alla fine l’esperienza personale è la migliore maestra.
Ma bisogna accettarla, comprenderla e andare oltre.
Ciao Samuele,
sottoscrivo parola per parola il tuo commento :-)
Andrea.
Sicuramente sono in anticipo visto che ho 20 anni, ma almeno ho 10 anni in più per vivere:)
:-)
Bell’articolo Andrea…..però permettimi, io che di anni ne ho 50, di correggerti, quel “non avrai seconde occasioni” è un’affermazione troppo perentoria e per quel che mi riguarda falsa! ;-)
Non esiste un’età in cui “non avrai seconde occasioni”, io ad esempio oggi ho scelto, consapevolmente, a quest’età di rimettermi in gioco e lo faccio con la maturità di una persona che ha avuto non una, non due e nemmeno tre occasioni per crescere, ne ha avute tante….tutto sta nel dare l’esatta priorità ai valori che giocoforza dovrai mettere in campo lungo il tuo cammino esistenziale (e per conoscerli e maturarli spesso non basta una vita intera), e come ha scritto giustamente Samuele a non ripetere continuamente le stesse cose che facevi 10 anni prima….altrimenti non esisterà mai alcuna evoluzione, e questa non è sicuramente una condizione dovuta unicamente ad un fattore anagrafico!
Se si ha la giusta attitudine le occasioni ce le creiamo senza limiti quando vogliamo….certo concordo con te che certe occasioni è sempre meglio crearsele prima che poi…..però la soddisfazione o l’emozione che ne deriva non deve essere catalogata in base all’età in cui ce la stiamo godendo, altrimenti siamo noi stessi che mettiamo lì dei paletti legati a pregiudizi convenzionali che rischiano solo di farci vivere limitati nelle nostre reali potenzialità!
Ciao Pier Paolo… e dai, così mi rovini il post!
Ho messo il pezzo struggente della Fallaci per poi terrorizzare i lettori più giovani e tu mi vieni fuori che in realtà si hanno sempre delle seconde occasioni?!
Scherzi a parte, io sostengo che non avrai seconde occasioni per vivere appieno la tua età (i tuoi vent’anni, i tuoi trent’anni o i tuoi x’anni). Tu sostieni che se anche falliamo ad una certa età, possiamo rifarci più avanti. Le due affermazioni appaiono contraddittorie, ma sono in realtà complementari. Giusto qualche parola più avanti della frase che hai citato, ho scritto infatti “ridi, piangi, sbaglia, ma non sprecarli.”
Il mio non è un invito a non sbagliare nulla a non avere fallimenti: anzi, il contrario. I fallimenti sono parte essenziale del nostro percorso e come hai giustamente sottolineato, avremo sempre una seconda occasione per rifarci. Il messaggio che ho voluto trasmettere con questo post è di non sprecare i nostri anni, a nessuna età.
Grazie del confronto.
Andrea.
Certamente Andrea hai ragione ed infatti alla fine diciamo le stesse cose….il mio è stato un voler puntualizzare ANCORA di più il concetto (sbagliare è terapeutico a qualsiasi età…..a patto che si impari ovviamente dai propri errori!!) perché ho letto alcuni commenti un po’ sul terrorizzato da parte di alcuni lettori e volevo dunque tranquillizzarli!! ;-)
Non c’è un’età giusta per imparare e per ripartire……non abbiate paura “fanciulli, l’età è spesso un comodo alibi che ci cuciamo addosso o perché così ci è stato inculcato da un certo condizionamento sociale, o perché così giustifichiamo meglio la nostra pigrizia nell’ evitare di prenderci la responsabilità nell’osare un cambiamento!
Grazie a te Andrea per essersi confrontato con un “arzillo” vecchietto come me!!
Ciao Andrea,
innanzitutto complimenti per l’articolo di oggi, è stato un ottimo “stimolo” per fare un altro piccolo passo verso me stessa. Grazie, come sempre
“stimolo”?! Insomma… ti ha fatto… ca**re?! XD
Grazie Elisa, battute da camionista a parte, sono davvero felice di ricevere continuamente questo tipo di commenti: sono per me di grande… “stimolo” :-)
Ahahahahaha Andrea ma tu sei pazzo, avvisami prima di spararle così, mi hai fatto quasi strozzare con l’acqua che stavo bevendo!!!! :D
Svegliarsi,esserci, che fatica, ma che soddisfazione…. grazie Andrea,riesci sempre ad aprirmi gli occhi….! buona settimana a te.
Buona settimana Lucia.
Davvero pieno di consapevolezza e riflessioni azzeccate.ora affronto i miei 30 anni con più senso..anche perché sono da godere prima della decadenza ove avrò motivi maggiori per essere scontenta
Ne sono felice Ali.
A presto,
Andrea.
Io leggendo l’ultima frase ho avuto paura che il ‘sistema’ mi avesse già inghiottito, come dice la fallaci.. La sensazione più brutta è di nn poterne uscire e tornare in libertà come prima :)
Mi capita ogni volta che trovo un lavoro nuovo questa sensazione, perché sento come se non è quello che desidero fare, ke le mie aspirazioni sono altre..e in effetti lo sono. Ma non so come fare per tornare sulla mia strada, che ho abbandonato da un po’..
Anche io ho voluto leggere l’articolo prima di andare a dormire…. Direi una bella doccia fredda! Ovviamente in senso positivo… Potrebbe essere una piccola e intensa lettura da fare ogni tanto.. Giusto per mantenere la “retta via” … Grazie Oriana.. E ovviamente grazie anche a te, Andrea!
Andrea, ancora una volta Grazie per la grande bellezza che viene dai tuoi articoli. Uno tra i migliori questo, a mio avviso, e poco importa se una parte fossero parole di qualcun’altro, se le apprezzi e’ perché sono anche tue!
Ciao Andrea, mi e’ piaciuta molto la prima parte mentre la seconda l’ho trovata un po’ paraguru. Ma era proprio necessario farmi apprezzare un brano della Fallaci??? :P Va beh a quasi trent’anni si e’ capito che non si puo’ essere in accordo o in disaccordo al 100% con una persona, fosse anche Oriana.
Ciao Andrea! Grazie x tuo articoli, mi arriva come anello al dito. Ti ringrazio tanto…. Buon lavoro. Auguri. Gracias de corazon.
grazie andrea per i consigli che ci dai
Ciao Andrea,
mi unisco ai complimenti per questo articolo e per molti altri.
Da 2 settimane circa, fatta eccezione per alcuni giorni, mi sento parecchio “bollito”. Bollito nel senso che avverto molta stanchezza specie mentale, con annesse ripercussioni sulle relazioni sociali (in calo) e nello studio, dove essendo all’ultima sessione assoluta di ingegneria, sto diventando stranamente troppo uno studente che vuol sapere anche le virgole!
Insomma Andrea sono in confusione, pensavo di prendermi una pausa assoluta e dedicarla solo a me stesso.
Tra l’altro ho perso anche 3 kg dal peso-forma, ma sto mangiando molto per recuperare.
Che ne pensi?
Stacca Mattia,
non perché te lo dico io, ma perché te lo sta dicendo il tuo corpo (e la tua mente).
Andrea.
Io ne ho venti e vivo ogni giorno all’insegna del dubbio. Stanco della mia situazione di immobilitá permanente, sono intrappolato in una ragnatela fatta di procrastinazione e riflessioni che mi lasciano in questo limbo di insoddisfazione. Mi lamento, ma non faccio nulla per cambiare… questo articolo dimostra, invece, quanto possa essere facile. Seguo efficacemente ormai da mesi. Sono un lettore silenzioso, non avvezzo al commento… andavo a letto con la tristezza nel cuore, a causa di un’altra giornata deludente… Dopo questo articolo vado a dormire col sorriso sulle labbra e con la consapevolezza che non é troppo tardi. Per questo stavolta commento, per dirti grazie.
Bello… un po’ dà ansia per il tempo che passa, un po’ da motivazione a sfruttarlo al meglio. Sicuramente da rileggere più volte per capirlo appieno…
Una cosa ho capito: cari trentenni, basta col perdere tempo sul blog di Andrea… e via a lavorare! :D :D :D
Due giorni prima di compiere trent’anni ho avuto un arresto cardiaco, ed ho trascorso il mio compleanno in coma dentro una rianimazione. Ora è passato qualche anno, ne ho trentacinque,sono guarita dopo un percorso impegnativo ma rigenerante,mi sono liberata di un lavoro che non mi piaceva scelto solo per accontentare la famiglia, e mi sono fatta su le maniche per svolgere l’attività che volevo fare fin da bambina. Questo articolo per me è stata una boccata d’aria fresca, una conferma della mia sensazione che il tempo è solo nostro e solo noi possiamo farne spazzatura o opera d’arte. Prima dei trenta i condizionamenti di famiglia e società sono molto forti perché spesso manca la consapevolezza di chi siamo davvero, intimamente ci conosciamo poco e l’idea che abbiamo di noi viene dall’impressione che riceviamo dall’esterno. Ma quando gli anni aumentano, è inevitabile arrivare alla coscienza di se profonda, ed è questa coscienza che bisognerebbe ascoltare per andare nella direzione che davvero ci appartiene. A volte è doloroso, a volte è sconvolgente perché scopriamo che siamo diventati tutt’altro rispetto a ciò che siamo veramente, ma non è mai troppo tardi, non ha senso perdersi nei rimpianti, una volta acquisita coscienza di chi siamo, basta avere la fiducia ed il coraggio di ascoltare e seguire ciò che l’anima ci racconta.
Grazie Margherita,
grazie davvero per questo tuo commento: mi ha fatto riflettere molto.
Andrea.
Margherita hai scritto un bel commento, in cui mi posso ritrovare. Le tue parole mi danno forza.
Condivido pienamente quanto scritto da Margherita,
avendo avuto una esperienza simile, vorrei solo aggiungere che il più delle volte riceviamo sonore batoste dalla vita proprio perché non ci si conosce abbastanza, e può succedere ad ogni età.
Nessuno ce lo insegna, ansi la società cerca in tutti i modi di farci dimenticare chi siamo.
Io credo invece che la ricerca di se stessi sia essenziale ,la metterei tra le materie scolastiche :D
nel frattempo seguo efficacemente..
Ho 37 anni, e questo articolo mi lascia un retrogusto amaro, perché è forte la voglia di vivere veramente, ma altrettanto forte è la resistenza delle abitudini e del sistema di oggi;
Forse gli anni non esistono, e sono solo la condizione dell’ anima; magari potremmo essere bambini per sempre oppure vecchi per sempre; certo alcune cose si fanno meglio a trentanni e magari se ne gode a pieno, ma ogni giorno è una vita nuova da ricominciare da zero.” Svegliarsi ” non è semplice. Bisogna abolire la tv ( ancora non riesco a capire cosa mi attira nel vedere film che vanno a spasso per i canali tv da ormai 30 anni ) , abolire il nostro tempo morto facendo una spending rewiew ( si scrive così ? ) della nostra vita ed investendo tutto nelle nostre vere
potenzialità ( sport , libri, hobby, sentimenti .. poesia ) Bisognerebbe vedere con occhi nuovi, privi di ritualità borghesi e preconcetti; purtroppo siamo cresciuti a merendine e cartoni animati con la convinzione che la vita sia divano, pizza, film e divertimento;
nessuno mai ci ha detto che il sapore del successo è un retrogusto del nostro sudore,
che soffrire significa offrirsi per qualcosa di meglio; che avere paura è umano, che il dolore è umano, che svegliarsi la mattina alle 5 è faticoso ma è anche un piacere.
Nessuno mai ci ha insegnato questo ?
Perché ?
Non è una giustificazione, è solo un dato di fatto.
Auguri a Margherita.
Ciao Max,
complimenti davvero per questo tuo commento: l’ho molto apprezzato.
In particolare modo mi è piaciuto questo passaggio:
“nessuno mai ci ha detto che il sapore del successo è un retrogusto del nostro sudore,
che soffrire significa offrirsi per qualcosa di meglio; che avere paura è umano, che il dolore è umano, che svegliarsi la mattina alle 5 è faticoso ma è anche un piacere”
Hai fotografato con bellissime parole la filosofia di vita che sto cercando di onorare da diversi anni ormai (non sempre mi riesce, ma la vita è anche questo).
Grazie,
A presto.
Andrea.
Un Saluto A Te ed a Nicola Masiero … Grazie
A Max,
e con l’occasione approfitto per un saluto al caro amico Andrea :-)
Mi permetto di lasciarti un commento Max perché quello che hai scritto e’ molto bello!
Ed in particolare, mi ha fatto ricordare un concetto che mi e’ stato insegnato alcuni anni fa.
Devi sapere che la nostra mente si muove tra 3 diverse aree di consapevolezza, te le scrivo così come mi sono state “raccontate”:
1- we know what we know ( sappiamo quello che conosciamo )
2- we know what we don’t know ( sappiamo quello che non conosciamo )
3- we don’t know what we don’t know ( non conosciamo quello che non conosciamo )
Quello che hai scritto mi ha fatto pensare alla numero 2, “sappiamo quello che non conosciamo”.
Ad esempio, la maggior parte di noi non ne sa molto di fisica nucleare ( io! ;P ), ma per dire che non sappiamo nulla di fisica nucleare, dobbiamo avere delle conoscenze, seppur minime, di cosa sia la fisica nucleare! e pure di alcuni concetti di fisica nucleare! che comunque ci restano ahimè ermetici.
Magari mi sbaglio, e se e’ così me ne scuso anticipatamente, ma vorrei solo sottolineare come il tuo commento mi faccia pensare che tu stia trascorrendo un sostanzioso ammontare di Tempo nella seconda area più che nella prima. Nella prima, se sai che sai guidare la macchina, effettivamente la guidi ! E sicuramente, prima di poterlo fare, sei passato per l’area numero 2.
A me da l’impressione che tu ne sappia “abbastanza-molto” di crescita personale, di tecniche per rendere la tua giornata ed i tuoi piani più funzionali, ed aggiungo che hai una visione della realtà impregnata di una sana melanconica Poesia! Che credimi, e’ l’essenza del saper trasformare le parole in Bellezza.
Hai detto bene tu, puoi ricominciare da zero quante volte vuoi. Anzi, se togli un po’ di RETRO-gusto amaro e metti la PRIMA, parti davvero! Occhio..! Fai scendere l’insegnante di scuola guida prima! ;D ..certe cose le puoi imparare solamente da solo.
Ancora scusa per il consiglio non richiesto.. ma non ho resistito ;-)
E comunque ti e’ andata ancora bene, ad Andrea l’ho conosciuto mandandolo quasi a ‘fanciullo’ la prima volta che gli ho scritto… un momento di stanchezza.. hahaha.. :-)
Ciao Andrea, ciao Max :))))
nicola
Grande Nic!
Ben ritrovato! Piacere di tornarti a leggere qui sul blog ;-)
Grazie anche a te del commento: mooolto centrato, ma d’altronde, mi sarei sorpreso del contrario.
Spero di tornare presto negli Stati Uniti per farti un saluto.
Andrea.
Ti ringrazio Veramente per i tuoi consigli; li seguirò… alla prossima
Ciao !
Andre’.. e’ da mo’ che ti devo scrivere!
Ok, lo faccio in questi giorni! ….si procrastina si procrastina… LOOOL! ;-)
ps.: quando passi di qua, se ti va ci andiamo a fare una hike da paura! Una delle più belle degli States.
pps.: come si mette la foto nel cerchietto vicino al nome?
Grande ;-)
Per quanto riguarda l’hike, mi sa che ho visto qualche foto nel tuo profilo personale su FB: se è quella… stupenda.
Per la foto devi utilizzare gravatar
Messaggio giusto ricevuto al momento giusto. Ne avevo proprio bisogno quindi GRAZIE!
Se proprio dobbiamo sbagliare, almeno facciamolo come si deve che tanto il Maestro non è colui che non ha mai commesso errori ma anzi,colui che ne ha commessi più degli altri!
Trentenni, scateniamo l’inferno!!! :-)
Questo post arriva dritto al cuore e al cervello.
Ognuno vorrebbe migliorarsi apportando piccoli o grandi miglioramenti nella propria vita, ma al contempo facciamo un’incredibile, continua e consapevole resistenza a tali cambiamenti. Siamo spesso frastornati dalla quotidianità, fatta delle solite cose, che non riusciamo a trovare neppure un attimo per chiedersi cosa vogliamo fare della nostra vita. Sono sicuro che questo articolo ha scosso qualcosa dentro molti di noi. Auguro ad ognuno di poter sfruttare le forti emozioni suscitate dal post per trovare quell’attimo e decidere concretamente cosa fare con la propria vita. Facciamo in modo di non avere rimpianti.
Grazie Andrea.
Marco.
Quanto mi piace questa autrice. E quanto mi piace questo sito!! L’ho scoperto da poco purtroppo, ma da ora in poi lo visiterò spesso. Grazie!
Ottimo Massimo, mi fa molto piacere ;-)
Benvenuto,
Andrea.
Nn m è piaciuto l ‘articolo della Fallaci.. Penso che se molti trentenni (io ne ho 25) sono apatici, pigri o demotivati ci sono motivazioni che vanno oltre il loro possibile potenziale…è la società in cui viviamo, priva di stimoli VERI, ci fa vivere in un mondo sempre più artificiale, sempre più lontano dall’ambiente naturale.. Ma è quest’ultimo -secondo me- ad offrire i migliori stimoli! Nn siamo motivati a svegliarci, a inveire, a disubbidire.. Chi c’è lo fa fare? ..Allora perché appesantire i giovani di sensi di colpa (“state dormendo! Svegliatevi!”) quando magari abbiamo maggior bisogno di essere accettati e, perché no, consolati, con una bella guarnizione di aiuto PRATICO per un futuro migliore ??
In questo, io trovo utili diversi tuoi articoli: mi arrivano suggerimenti pratici che mi stanno aiutando molto a far emergere la mia personalità e te ne ringrazio davvero, Andrea :) però questo articolo non lo trovo affatto stimolante!!
Ricordo il momento esatto in cui lessi questo brano di questo libro, qualche anno fa… Mi colpì ma non mi sarei resa conto di quanto mi avesse illuminata, se non avessi riletto oggi queste righe… Avevo 31 o 32 anni e da allora ho nuove consapevolezze, vivo appieno la mia vita e cerco di non smettere di sognare, di provare e di non farmi piegare nè stereotipare dalla condizione che vivo, se non posso cambiarla nell’immediato cerco di non tediarmi e di trovare alternative! Grazie per avermi fatto risentire queste parole!
come si intitola il libro da cui è tratto questo saggio?
Io invece non so perché sto per avvicinarmi ai 30 eppure mi sento già vecchio, superato, occasioni perse, trovarsi in uno stato che non ci sarà più niente da imparare o da migliorarsi…