Quando una semplice domanda ti aiuta a superare le tue paure e a cambiare la tua vita.
“Don’t be afraid your life will end; be afraid it will never begin.”
Grace Hansen.
Già in passato ti ho parlato del potere delle domande. Le domande innescano affascinanti meccanismi nella nostra mente: il nostro cervello infatti è nato e si è sviluppato per rispondere alle domande e risolvere i problemi pratici che l’uomo ha dovuto affrontare dagli albori della sua evoluzione.
Ma alcune domande sono più efficaci di altre e la qualità delle risposte che otteniamo dipende dalla qualità delle domande che poniamo al nostro cervello.
Voglio approfittare di questo articolo per proporti una domanda che ho sempre considerato particolarmente “potente“. Ma se è vero che le giuste domande possono aiutarci a risolvere dei problemi, bisogna innanzitutto definire il problema:
Quella paura che ti paralizza
Ogni volta che definiamo un obiettivo, affrontiamo una sfida o ci troviamo di fronte ad un cambiamento, una piccola paura si insinua nella nostra mente; questa piccola paura all’inizio è solo un fastidioso rumore di fondo, ma lentamente diventa un rumore assordante che ci paralizza e ci costringe ad interrompere il nostro percorso di cambiamento e crescita personale.
Si tratta della paura di fallire.
La paura dell’insuccesso è ciò che tiene i tuoi sogni sigillati nel cassetto, lascia i tuoi obiettivi scritti e mai raggiunti, e non permette mai al tuo futuro di diventare presente.
Esiste un modo per azzittire questa paura? Per privarla del suo potere?
Questa paura si alimenta di domande, domande sbagliate, come: “sarò all’altezza?”, “avrò il tempo per farlo?”, “cosa penseranno gli altri di me?”.
Ma proprio un’altra domanda, la domanda, può essere la risposta per sconfiggere la paura del fallimento.
Una domanda per superare la paura di fallire
André… pensi di tirarla ancora per le lunghe o è arrivato il momento di dirci questa cavolo di domanda?!
Hai ragione, ecco la domanda che dovresti farti quando la paura di fallire si insinua nella tua mente:
Qual è la cosa peggiore che potrebbe accadere?
Già, ci hai mai pensato? Qual è la cosa peggiore che potrebbe accadere se iniziassi a seguire la strada verso i tuoi sogni?
Prendi il tuo diario personale ed inizia a scrivere nel dettaglio le situazioni più catastrofiche in cui potresti ritrovarti se decidessi di mettere in pratica il tuo sogno nel cassetto.
Hai deciso di realizzare una tua idea imprenditoriale? Cosa è che ti sta fermando? Hai paura di non avere più la certezza di un lavoro da dipendente? Temi che nessuno crederà nel tuo progetto? Qual è la cosa peggiore che potrebbe accadere?
Qualcuno potrebbe obiettare che focalizzarsi su ciò che di peggio potrebbe accadere è rigorosamente vietato da qualsiasi libro di crescita personale. Potresti addirittura rischiare di inviare vibrazioni negative all’universo e mandare a “ragazze di facili costumi” la Legge di Attrazione (oh my God!).
Beh, hai ragione. Non devi continuare a chiederti qual è la cosa peggiore che potrebbe accaderti. Questa domanda è una sorta di vaccino antinfluenzale: lo fai una volta, crei gli anticorpi, e non ci pensi più fino al prossimo anno.
Concedi alla tua paura di fallire uno spazio ed un tempo ben definiti. Non permettere alla paura di presentarsi quando non è invitata: scrivi nei minimi dettagli le situazioni più catastrofiche in cui potresti ritrovarti, rendile concrete e realistiche, ma decidi tu quando e come farlo.
La prima cosa di cui ti accorgerai è che in fin dei conti non può andare così male. Che nonostante i tuoi sforzi di immaginazione, il peggio del peggio non sembra essere così spaventoso, anzi è un rischio che puoi assumerti senza problemi.
Da quel sorrisetto che hai stampato in viso, vedo che inizi a comprendere il potere della domanda. Questa semplice domanda (qual è la cosa peggiore che potrebbe accadere?) è in grado di frantumare la paura del fallimento, ancorando quella paura alla realtà e non permettendole di rimanere una sensazione indefinita che paralizza la tua azione.
Beh, hai già pensato alla peggiore cosa che potrebbe accadere se seguissi i tuoi sogni? E sei ancora qui a leggere? ;-)
Grazie Andrea, il post è davvero interessante. Riconoscere le paure, ma anche dargli uno spazio e un tempo limitati, mi consente spesso di dare loro “libero sfogo” ma al tempo stesso di esorcizzarle e superarle, senza consentirgli di ostacolarmi.
A presto,
H.
Vedo che la pensiamo allo stesso modo sulle paure H. ;-)
Andrea.
La vera domanda è perché ci sono persone che scrivono qual è con l’apostrofo? :P
Ops… “non cìè più chi a’pprezza l’ha grammticha kreativa hai giorni doggi!!!” ;-)
Grazie kiro, ho corretto! Mi raccomando, che rimanga tra noi due… ;-)
bella per te Andrea. Ora sono da cellulare però appena arrivo a casa lo considero meglio. ;)
Però c’è un detto che dice “Non c’è mai fine al peggio!” e “Dalla padella alla brace!” :) ahahahah e se qualcuno ha fatto i detti, è perchè non è così raro che accada! Anche se esite pure il detto “di bene in meglio” :)
Beh inseguire i propri sogni certamente dà grandi motivazioni e risveglia tutto il nostro essere da un sonno latente e credo che chi insegue davvero i sogni… lascia tutto e parte, rischiando tutto! Talvolta però credo che inseguire un qualche sogno – che appunto essendo sogno non è realtà! – è come un inseguire fantasmi e chimere.
Io sono un buon sognatore e credo che sognare sia importantissimo ed ancor di più impegnarsi per realizzare i sogni: ma “tra il dire ed il fare c’è di mezzo non solo il mare ma un oceano” :) tanto per rimanere sui proverbi :)
Un in bocca al lupo a tutti i sognatori :)
Grazie Lorenzo,
spesso il dramma dei sogni è che siamo convinti che debbano essere per forza delle fantasie: quando iniziamo a credere che possono essere la nostra realtà… lo diventano.
Andrea.
questa è una domanda molto usata nei libri di PNL e simili, solo che io avrei un’obbiezione:
L’impiegato che vorrebbe aprire un’impresa e c’ha una famiglia alle spalle da mantenere come paura avrebbe che rimangono con la fame. E’ una grossa responsabilità, non certo una cosa da [i]”in fin dei conti non può andar tanto male”[/i].
Ritengo che la recente crisi abbia dimostrato che non c’è sicurezza nel lavoro dipendente e chi crede il contrario si illude.
Grazie per il commento Martins.
Andrea.
L’unico modo per superare la paura è passarci nel mezzo. Difficile a farsi, certo. Ma ricordiamoci che nella vita esiste solo la paura e non il coraggio, che altro non è se non la paura affrontata.
Mi è piaciuta molto questa frase:
Ma ricordiamoci che nella vita esiste solo la paura e non il coraggio, che altro non è se non la paura affrontata.
mi sa che te la ritroverai scritta in qualche articolo del blog… ;-)
“La Paura busso’ alla porta. Il Coraggio ando’ ad aprire e dall’ altra parte non c’ era nessuno”. Aggiungerei anche:
“La Paura di fare una cosa può essere sconfitta solo facendola.”
ciao Andrea, a presto.
ottima serata!
Michele.
Grazie Michele!
Andrea.
Ok, l’idea è giusta, se si pensa: ‘peggio di così…’, poi fai i tuoi conti.
Ma istintivamente mi sembra che manchi qualcosa, cioè non basterebbe questo pensiero, ci vuole qualcosa in più? Cosa sarà?
probabilmente la “botta di *ulo”!!!!
ma se nn ci si prova…
mauro
Beh.. naturalmente questa domanda ha l’obiettivo di spingerci all’azione: spesso viviamo una sorta di blocco, e fare la domanda giusta può aiutarci a superare questo ostacolo.
Andrea.
A mio avviso una domanda molto potente da porsi, soprattutto nei momenti “no” della vita, è: Qual’ è l’aspetto positivo che si nasconde dietro quello che mi sta accadendo?
Questa domanda ha il potere di frantumare la convinzione che ci fa pensar di essere in balia degli eventi, ponendoci ad un nuovo livello di consapevolezza in cui riusciremo a comprendere che nulla accade per “caso”, in quanto quello che inizialmente poteva apparirci come un dramma, un ostacolo, un blocco, se visto da una prospettiva più “allargata” può divenire invece fonte di ispirazione e di nuove opportunità.
Provare per credere! ;-)
Le persone hanno paura di farsi domande di cui già conoscono la risposta. Preferiscono aggirare l’ostacolo, non se le pongono ma poi…tutto resta invariato!
Grazie Ale,
commenti preziosi come al solito.
Andrea.
Se fallissi inseguendo un mio sogno, al massimo andrei a fare lavoretti qua e là per riprendermi. Io sono fermamente convinto che chi ha voglia di lavorare il lavoro lo trova sempre. L’ostacolo più grande è abbandonare il proprio lavoro stressante e poco piacevole per paura di fallire inquello per cui in realtà siamo perfetti.
Ciao Andrea e grazie per questo articolo ;-)
Grazie a te per il commento Paco,
Andrea.
Non e’ ostacolo da poco lasciare il lavoro stressante ed alienante che hai adesso per l’incerto lavoro dei sogni. Almeno per me, adesso. Fallire quando hai la responsabilità di una famiglia non e’ cosi’ indolore. Anzi direi che e’ da irresponsabili egoisti. E, per il momento, ingoio continuamente bocconi amari e delusioni. In attesa di tempi + promettenti.
Sai quante volte mi sono detto ” il momento migliore per piantare un albero era 40 anni fa, il secondo e’ adesso…..” ma l’albero deve ancora essere piantato e “Il monaco” e’ li sul comodino…;-))
Perdona la franchezza stefano:
i tempi + promettenti non arriveranno mai.
Comprendo e rispetto la responsabilità di cui mi parli, ma è nostra responsabilità anche essere felici e trasmettere la nostra felicità alle persone più care.
Grazie per il commento,
Andrea.
magari per le scelte più azzardate, tipo lasciare un posto sicuro (ne esistono ancora?) e iniziare una nuova attività, avendo una famiglia alle spalle, si potrebbe procedere un passo alla volta. Non è mica necessario mollare subito il posto di lavoro.
Grande Agata,
concordo al 100%. Esistono 1000 modi per fare un passaggio graduale, sarebbe anzi da irresponsabili lanciarsi nel vuoto.
Grazie ancora.
Andrea.
Io mi faccio sempre un sacco di domande… ma mai quella giusta :D
Proprio poco fa comunque mi è capitato di farmi questa domanda: “qual è la cosa peggiore che potrebbe accadermi?” e così la cosa che andava fatta, l’ho fatta! :D
Per moltissime cose, io penso, visualizzare la cosa peggiore che potrebbe accadere è importante, proprio perché non è poi così male.
Inoltre bisognerebbe farlo sempre perché quando si opera una scelta bisogna mettere sulla bilancia sia gli aspetti positivi che quelli negativi, e tirare la somma.
Grazie Rioda.
Commento prezioso.
ciao voglio farti i complimenti riguardo al tuo blog devo dire che e forse il migliore in tutta Italia!
volevo farti una domanda te cosa ne pensi della NLP?
Riguardo al cambio delle convinzioni modellamento..etc..
Ciao Cratos,
ti ringrazio per la stima.
Non è la prima volta che ricevo domande sulla PNL: sinceramente la programmazione neurolinguistica è una di quelle aree della crescita personale che non ho ancora approfondito.
Per il 2012 mi sono ripromesso di farlo: già da alcuni mesi sto leggendo i migliori testi a riguardo e ho iniziato i miei “esperimenti”: mi riservo di esprimere un parere verso la fine dell’anno, magari con una serie di articoli a riguardo.
A presto,
Andrea.
“Un giorno la paura bussò alla porta,il coraggio aprì e non trovò nessuno”
Meno male che ci sono i tuoi articoli :)
Grazie Andrea, ormai leggo il tuo Blog anche solo per ritrovare la carica quando sono giù di morale.
EfficaceMente è un’idea meravigliosa, il tuo stile simpatico fa tornare la voglia di mettersi alla prova anche ai più pigri e sfiduciati.
Grazie di cuore, davvero.
Grazie a te del commento Chiara :-)
Qui la paura è essenzialmente una paura per il l’azienda, l’attività, il lavoro… E se la paura fosse per malattie ?
Come diceva l’allenatore di Rocky Balboa Miki : “La paura è come il fuoco ed a seconda del tuo approccio può scaldarti o bruciarti”
Cosa ne pensi ? Cosa dire a chi ha paura di andare a fare gli esami, i controlli, di andare in ospedale ecc.?