Uno spettacolare monologo attribuito al grande comico americano.
“La più grande arroganza di tutte: salviamo il pianeta… Cosa? Mi state prendendo per il culo? Salvare il pianeta? Ma se ancora non sappiamo prenderci cura di noi!”
George Carlin.
Oggi voglio proporti un articolo diverso: non il solito stratagemma di crescita personale, ma piuttosto un articolo che ti spinga a riflettere, un articolo che ti faccia indignare ma al contempo, ed è la cosa più importante, ti spinga ad agire diversamente.
In questo articolo ti proporrò un monologo spesso attribuito a George Carlin. Se non conosci George Carlin ed i tuoi riferimenti comici non vanno oltre Colorado Café o Zelig, beh ti consiglio caldamente di guardare alcune delle sue performance su youtube, magari sottotitolate in italiano. Luttazzi in passato ha provato ad imitarne la tagliente ironia (diciamo anche a copiarne svariate battute), ma non ne ha mai raggiunto il livello. Comunque, inutile perderci in discussioni sui gusti comici, ti lascio al monologo sul “Paradosso”, fammi sapere cosa ne pensi nei commenti: mi farebbe molto piacere.
Il paradosso dei nostri tempi
Il paradosso dei nostri tempi
è che abbiamo edifici sempre più alti, ma moralità sempre più basse,
autostrade sempre più larghe, ma orizzonti sempre più ristretti.
Spendiamo di più, ma abbiamo meno, comperiamo di più, ma godiamo meno.
Abbiamo case più grandi e famiglie più piccole, più comodità, ma meno tempo.
Abbiamo più istruzione, ma meno buon senso, più conoscenza, ma meno giudizio,
più esperti, e ancor più problemi, più medicine, ma meno benessere.
Beviamo troppo, fumiamo troppo,
spendiamo senza ritegno, ridiamo troppo poco,
guidiamo troppo veloci, ci arrabbiamo troppo,
facciamo le ore piccole, ci alziamo stanchi,
vediamo troppa TV, e meditiamo di rado.
Abbiamo moltiplicato le nostre proprietà, ma ridotto i nostri valori.
Parliamo troppo, amiamo troppo poco e odiamo troppo spesso.
Abbiamo imparato come guadagnarci da vivere, ma non come vivere.
Abbiamo aggiunto anni alla vita, ma non vita agli anni.
Siamo andati e tornati dalla Luna, ma non riusciamo
ad attraversare il pianerottolo per incontrare un nuovo vicino di casa.
Abbiamo conquistato lo spazio esterno, ma non lo spazio interno.
Abbiamo creato cose più grandi, ma non migliori.
Abbiamo dominato l’atomo, ma non i pregiudizi.
Pianifichiamo di più, ma realizziamo di meno.
Abbiamo imparato a sbrigarci, ma non ad aspettare.
Costruiamo computers più grandi per contenere più informazioni,
per produrre più copie che mai, ma comunichiamo sempre meno.
Questi sono i tempi del fast food e della digestione lenta,
grandi uomini e piccoli caratteri,
ricchi profitti e povere relazioni.
Questi sono i tempi di due redditi e più divorzi,
case più belle ma famiglie distrutte.
Questi sono i tempi dei viaggi veloci, dei pannolini usa e getta,
della moralità a perdere, delle relazioni di una notte, dei corpi sovrappeso,
e delle pillole che possono farti fare di tutto, dal rallegrarti, al calmarti, all’ucciderti.
È un tempo in cui ci sono tante cose in vetrina e niente in magazzino.
Ricordati di spendere del tempo con le persone che contano ora,
perchè non saranno con te per sempre.
Ricordati di dire una parola gentile a qualcuno che ti guarda dal basso
in soggezione, perchè quella piccola persona presto crescerà, e lascerà il tuo fianco.
Ricordati di dare un caloroso abbraccio alla persona che ti sta a fianco,
perchè è l’unico cosa che conta, e non costa nulla.
Ricordati di dire “grazie” alle persone, ma soprattutto pensalo.
Un gesto di gratitudine può curare ferite che vengono dal profondo dell’anima.
Dedica tempo alle persone, dedica tempo alla conversazione,
e dedica tempo per condividere i pensieri preziosi della tua mente.
E ricorda sempre…
la vita non si misura da quanti respiri facciamo,
ma dai momenti che ce li tolgono.
Mi auguro che questo monologo ti sia piaciuto: seh.. in alcuni passaggi è un po’ smielato, eppure alcuni contrasti sono molto potenti e spero ti facciano riflettere, ma soprattutto ti spingano ad agire un po’ diversamente questa settimana.
[Willy Wonka mode on] Ti prego raccontami di come in realtà questo monologo non sia stato scritto da George Carlin, ma da un pastore di Redmond (tale Bob Moorehead), sono sicuro che individuare il DNA dell’autore di questo testo sia molto più importante del messaggio che trasmette [Willy Wonka mode off]
Ciao Andrea,
Questa è la prima volta che commento sul tuo blog e sono anche il primo a commentare su questo articolo ( non sai che sensazione ahaha).
Comunque bellissimo questo articolo, fà riflettere molto sul moderno stile di vita del 2012.
Al giorno d’oggi, abbiamo i secondi e i minuti contati, non ci facciamo più caso a quei piccoli momenti che sarebbero di intenso piacere.
Questo articolo sarebbe da attaccare sulla mia parete!
Rubel
Grazie del commento Rubel!
A presto,
Andrea.
Un pochino smielato!!!
“Ricordati di dire una parola gentile a qualcuno che ti guarda dal basso
in soggezione, perchè quella piccola persona presto crescerà, e lascerà il tuo fianco”
A me una lacrimuccia stava per cadere! Ho pensato a mio figlio di quasi sei anni che in situazioni “socialmente nuove” cerca di nascondersi al mio fianco, e io che lo sprono ad uscirne!
Tutto il resto …stupendo!
PS:Ho visto i risultati del sondaggio… allora muoviti!! :-)
Mi fa molto piacere che ti sia piaciuto Maurizio. Si lo ammetto, in alcuni passaggi è un po’ banale e questo mi conferma che non sia stato scritto da Carlin, ma per il resto ho trovato carino condividerlo con i lettori del blog.
Mi viene in mente l’avviso nell’aereo che suggerisce alle mamme di mettersi per prime le mascherine e dopo pensare al proprio piccolo.
Come puoi progredire migliorando il mondo se tu rimani indietro?
Lo ammetto non mi è facile ma cerco di seguire le parole di Ghandi:
“Sii il cambiamento che vuoi vedere avvenire nel mondo”
Ciao Claudio,
su questo punto condivido all’800%. Spesso chi è appassionato di crescita personale viene accusato di egoismo: tutti concentrati a migliorare se stessi. In realtà se non miglioriamo noi stessi difficilmente possiamo essere di qualche aiuto.
Applausi…..per la citazione e per il tuo tentativo! In bocca al lupo ;-)
In effetti c’è tanta povertà spirituale in giro, tante persone insicure, la nostra società è molto malata :( Io nel mio piccolo cerco di essere una persona diversa, cerco di avere rapporti umani più profondi, di fare le cose che mi piacciono e di evitare attività che non mi danno niente (per esempio non guardo più la TV)
Grazie del commento Sabner
Volevo solo dirti che a me il link x il sondaggio “Cliccando qui” invia alla pagina di acquisto di “Start!” e non al grafico dei risultati…
Ciao Elle,
grazie mille per la segnalazione.
Credo di aver capito a cosa è dovuto il problema.
Adesso dovrebbe essere risolto, fammi sapere se il link funziona.
Grazie e perdonami per l’inconveniente,
Andrea.
…perché poi c’è chi segue silenziosamente, ma non si perde un post…e un sondaggio :)
Ciao Alice,
eh si.. ho notato: il pubblico di EfficaceMente è come un iceberg, c’è una zona ben visibile, che commenta e partecipa attivamente. E’ li che brilla alla luce del sole. Poi c’è una zona sommersa, che naviga in acque silenziose, molto più grande della parte visibile, ma che non fa mai mancare il suo sostegno :-)
….e se poi facciamo un sondaggio su chi segue Silenziomente? :)
Mi è piaciuto, ma quante cose ho letto di questo tipo? migliaia.
Sono d’accordo su tutto quello che dice tuttavia, non per essere pessimista: molte persone si limitano a leggere e cliccare su “mi piace” e poi subito dopo postano i loro soliti post in cui non fanno altro che lamentarsi di quanto questo mondo è una cacca e le persone intorno a loro egoiste.
Comincio a pensare che molte persone desiderino infondo rimanere nella loro situazione dandone la colpa agli altri perché è più facile così. Non ti prendi alcuna responsabilità e puoi continuare a lamentarti.
Onestamente trovo questo stile di vita semplicemente terribile:
1. che lo vogliamo o no finiamo sempre col pagare il prezzo delle nostre azioni, anche se non facciamo niente(e questa è la scelta peggiore).
2. dal momento che siamo le uniche persone che possiamo cambiare, pensare che sia sempre colpa degli altri significa praticamente arrendersi.
Ti leggo spesso ma ho capito che piuttosto che parlare sia meglio agire, tradurre il pensiero in azione. Il proprio esempio è la migliore arma di convincimento.
L’azione, la pratica sono il mantra di questo blog.
Condivido il tuo commento al 100%.
Non aggiungo altro,
Andrea.
Concordo con chi sostiene che sia un pezzo retorico e anche un po’ scontato: non c’è artista, di nessun genere e di nessuna epoca che non lamenti i pessimi tempi in cui vive (è un tratto psicologico umano quello di pensare di vivere in “tempi peggiori che peggiori non si può” e gli artisti incarnano e cavalcano questo tratto)…
Fatto sta che tanto di quel che dice mi trova d’accordo, tristemente :)
Ed è vero: pare più opera di un predicatore che di un comico ;) .
Mi viene in mente un concetto che abbiamo affrontato a scuola, durante pedagogia. Interessantissimo, peccato non aver avuto la possibilità di discuterne in modo più approfondito…
[Il discorso si riallaccia al libro “La testa ben fatta” di Edgar Morin].
Due problemi cruciali del nostro tempo sono quello della globalità e quello della complessità, strettamente interconnessi fra loro.
Viviamo in un mondo in cui viene privilegiata la specializzazione (basti pensare al percorso scolastico, che da infarinatura generale diventa poi qualcosa di molto specifico, con il passare del tempo e con le scelte specifiche dei vari corsi all’università); e in questo modo, non riusciamo a cogliere la golobalità, di ciò che ci circonda. Ci focalizziamo soltanto su certe cose, semplificando anche quando non si può. Facendo così, si perde anche la “complessità”. Ciò che è complesso fa paura. Tra l’altro, più aumenta la complessità del sapere (pensiamo fino a che punto il sapere sia specializzato), più se ne perde la globalità. Possiamo cogliere solo “un pezzettino del tutto”, insomma.
(Spero che il discorso sia capibile ^^).
Poi, beh, attorno a me vedo che la gente, sempre più spesso, non è capace di assaporare i piccoli piaceri e le piccole cose di tutti i giorni. Magari è un’impressione mia, ma ho come l’impressione che non si riesca più a provare MERAVIGLIA. Tutto è scontato e banale… Boh. Io sarò un caso a parte, affascinata da praticamente tutto ciò che mi circonda, ma il grigiore con cui certe persone si guardano attorno, mi spaventa.
Quel testo mi spaventa, quasi, da quanto è “vero”.
(Non piangere, non piangere…)
quoto a pieno quanto hai detto!!!
Io amo le cose semplici e tradizionali, credo che valori quali famiglia (unita chiaramente) e amicizia siano da difendere oggigiorno
….se considerate che mi sento trasgressivo per essermi sposato entro i 30 anni….fa un po’ strano no?
Bellissimo monologo, prendo la palla di Wonka al balzo per dire come un divertentissimo comico ateo (che ridicolizza chiesa e religione) poi utilizza un monologo di un pastore traboccante di cristianesimo…
:D Che coerenza!
Ciao Luciano,
eh no… qui devo prendere le difese del buon vecchio (e defunto) Carlin: questo monologo gli è stato attribuito da molti e io stesso, pur conoscendo il vero autore ne ho approfittato per questo post; in realtà lo stesso Carlin ha smentito categoricamente che il monologo fosse suo, non lo ha mai utilizzato (molti dicevano che lo avesse utilizzato nel corso della veglia funebre della moglie), e anzi interpellato per darne un parere disse testualmente: “this is a load of stupid shit” ;-D. A me personalmente piace non avere pregiudizi e se un messaggio mi piace lo pubblico ;-)
;-D Ho capito Andrea, meglio così allora, anche io sono contro i pregiudizi e credo che se qualcuno dice qualcosa di giusto e di valido valga la pena farlo proprio ( a mo’ di Seneca nelle lettere a Lucilio, che ti consiglio vivamente di leggere per quanto siano adatte a “EfficaceMente” :-D )… l’importante (da buon ipocrita incallito che sono) è però essere coerenti o almeno sforzarsi di esserlo :-)
Grazie del consiglio. Proprio recentemente ho pubblicato una bellissima frase di Seneca sulla pagina facebook del blog.
Sulla coerenza ti voglio “deludere”: non la considero tutta questa gran virtù. Sai com’è sono fissato con l’efficacia, ovvero con ciò che funziona. Se mi accorgo che un nuovo approccio funziona meglio del mio, abbandono il mio senza tanto pensarci ;-)
Preferisco avere risultati, piuttosto che avere ragione.
A presto,
Andrea.
E l’ebook sui metodi di studio l’hai abbandonato?
Assolutamente no, Daniele ;-)
Trattandosi però di una guida completa con tecniche e metodi di studio inediti, che ho dovuto realizzare da 0 e su cui sto lavorando ormai da diversi mesi (febbraio per l’esattezza), non sono riuscito a pubblicarla prima della sessione estiva, come progettato inizialmente. Credo che settembre, con il “back to school”, sia il periodo ideale per la pubblicazione.
Andrea.
E se la rivoluzione Maya fosse questa!?!?…MAGARI, torniamo a lavorare per vivere e non a vivere per lavorare, torniamo a essere liberi di seguire il corso della natura e non a deviare la natura per assecondarci. Poi l’ articolo, bhe…GRAZIE per averlo pubblicato! =)
Vallo a spiegare a queste mummie nei palazzi del potere che sanno solo parlare di Spread e PIL. Guardati questo intervento del presidente dell’Uruguay alla conferenza RIO+20: ca**o questo è un politico, una persona che ha una visione e non un contabile di Varese che deve fare da esattore.
“la vita non si misura da quanti respiri facciamo, ma dai momenti che ce li tolgono”…..verissimo….ho visto carlin su youtube. Davvero una comicità geniale la sua.
Ciao Roberta,
si, io l’ho scoperto qualche hanno fa: mi ha subito colpito.
Bel monologo,ricco di spunti e riflessioni.
Non mi interessa molto chi sia l’autore ,semmai il messaggio che lascia.
“La vita non si misura dai respiri che facciamo,ma dai momenti che ce li tolgono” …..
Dobbiamo essere abili noi a crearceli!
Complimenti,ottimo lavoro Andrea ;-)
Grazie del commento Marco,
vedo che la pensiamo allo stesso modo.
Andrea.
é davvero la fotografia dei nostri tempi….purtroppo è proprio così!
Ho saputo solo adesso del sondaggio, la settimana scorsa sono stata latitante e me lo sono perso…comunque avrei votato ….. sìììììììììììììììììììììììììì!!!!
:-) :-)
Manu:-)
Mi raccomando Manu, niente latitanza la prossima settimana che la pubblico! ;-)
Grazie del commento, a presto.
Andrea.
Ok! ricevuto!!! :D :D
Bel monologo…
Credo che ognuno di noi dovrebbe sforzarsi a guardare il mondo con occhi diversi…sento persone che dicono che ai loro tempi il mare era più azzurro… le persone migliori… era più facile ottenere questo o quello…
Sicuramente il mondo ha accelerato ma dobbiamo stare attenti a non scegliere di indossare occhiali sempre più scuri per osservarlo…il mare è azzurro come sempre… ricordo che da piccolo lo vedevo brillare… per me era una festa andare in spiaggia e fare il bagno… adesso mi viene male solo a pensare di trovare parcheggio e un posto libero sul bagnasciuga. Idem per le persone… le vediamo con i nostri occhi, proviamo a essere migliori noi e ne attireremo altre intorno a noi. Smettiamo di procrastinare nascondendoci dietro scuse costruite ad-hoc dalla nostra mente per evitare di metterci in gioco ed otterremo più risultati, da subito :-)
Michele
Ciao Andrea mi sono iscritta da poco al tuo blog ma mi sto organizzando per seguirlo bene e mettermi alla pari, ho già letto diversi post precedenti molto interessanti.
Quanto al monologo.. bello e anche un pò triste perchè in effetti sono tante le cose che ci perdiamo in questa vita cosi’ convulsa e penso proprio che se tutti facessimo anche solo una minima parte di quello che viene consigliato il mondo sarebbe davvero migliore… al prox post! :-)
anch’io faccio parte di quelli che seguono il blog in modo “sommerso” perchè commento molto poco,ma leggo tanto di quello che pubblichi!
mi è piaciuto tanto questo articolo, soprattutto questa frase…
“Siamo andati e tornati dalla Luna, ma non riusciamo
ad attraversare il pianerottolo per incontrare un nuovo vicino di casa.”
è proprio vero!
…sono proprio queste riflessioni che ci devono far capire il vero senso della crescita personale, troppo spesso confusa con crescita economica….
meglio 10.000 e. in meno all’anno e un mese in più di vacanza !! ormai noto in giro la tendenza a godere al solo pensiero di possedere, non rendendosi conto di vivere una quotidianità pietosa,…. !!
Dall’esperienza di vita odierna tutti possono scrivere ed essere in accordo con tale monologo.Il problema è che dietro un PC siamo tutti benevoli e sensibili…Ma fuori di casa siamo tali? Alziamo il telefono per chiedere scusa a quella persona cara..? Andiamo nel pianerottolo a trovare una persona sola..? Abbiamo il coraggio di affrontare chi ci offende..? Riusciamo a smettere di pensare e dire: “..NON SONO AFFARI MIEI!”. Riusciamo a dedicare più tempo ai propri figli, giocandoci o condividendo i loro interessi..Riusciamo ad usare la consapevolezza e metterla in pratica ? E sopratutto riusciamo a fermarci un attimo per chiederci se vogliamo veramente vivere come stiamo facendo ? “Al giorno d’oggi siamo tutti liberi di vivere nella maniera in cui ci viene imposta”-