Se vogliamo vivere felici dobbiamo scegliere con attenzione ciò che lasciamo entrare nella nostra vita (e ciò che invece dobbiamo imparare a tenere fuori).
“Ogni minuto che passi arrabbiato, perdi sessanta secondi di felicità.”
R.W. Emerson.
Ti capita spesso di farti rovinare la giornata dagli altri? Magari è per colpa del tuo capo, del prof. isterico o semplicemente dello str*!-o di turno. Non c’è niente da fare: per quanto ci sforziamo di vivere felici, per un motivo o per un altro c’è sempre qualcuno che è pronto a rovinare il nostro idillio.
Esiste una formula magica anti-stronzi? Possiamo farci scivolare di dosso le inutili arrabbiature e tornare a concentrarci su ciò che conta veramente? Insomma, è possibile vivere felici nonostante tutto e tutti? Qualche mese fa abbiamo visto i 4 errori che ti rendono infelice; nel post di oggi ti voglio parlare di una legge molto particolare, una legge che ti renderà impermeabile alle “secchiate” di negatività degli altri, oggi voglio parlarti della Legge del Camion della Spazzatura.
Il tassista newyorkese ed il segreto per vivere felici
Te lo ricordi il mio racconto del tassista milanese “zen”? A quanto pare non sono l’unico ad aver incontrato tassisti filosofi solcando le strade metropolitane. David J.Pollay, giornalista e blogger newyorkese, ha scritto addirittura un best-seller (“The Law of the Garbage Truck“) su un episodio accaduto 16 anni fa, mentre si recava in taxi verso Grand Central Station. Quel giorno, David imparò che la felicità è una nostra responsabilità e che niente e nessuno può portarcela via, a meno che non siamo noi stessi a permetterglielo. Ti va di leggere la storia di David?
André, io ancora non ho capito che c’azzecca un camion della spazzatura con il vivere felici, anzi, ti dirò di più: stamattina, alle 5:30, quando hanno svuotato la campana del vetro, più che la felicità, mi hanno suscitato un leggiuero istinto omicida! E tu adesso mi parli di tassisti e giornalisti newyorkesi: io non ci sto a capì ‘na mazza!
David era di fretta, il suo treno sarebbe partito tra meno di mezz’ora e le previsioni del traffico non presagivano nulla di buono. Senza pensarci troppo saltò sul primo taxi libero, in direzione della stazione. Il taxi giallo sfrecciava sulla corsia preferenziale, quando all’improvviso una macchina scura sbucò da un parcheggio poco più avanti: il tassista premette con tutta la sua forza il pedale del freno e le ruote iniziarono a fischiare. Dopo alcuni secondi, che erano sembrati interminabili, il taxi finalmente si fermò, a pochi centimetri dalla macchina scura.
David aveva il cuore in gola, ma le sorprese non era ancora finite. Il guidatore disattento, non solo non si scusò, ma iniziò ad inveire contro il tassista, per poi andarsene con un bel dito medio che sporgeva dal finestrino. David non poteva crederci: quel tizio stava per causare un incidente potenzialmente mortale ed invece di scusarsi si era comportato da perfetto stronzo. Ma a sorprenderlo davvero fu la reazione del tassista…
Il tassista non solo non si scompose più di tanto: sorrise e salutò amichevolmente il guidatore disattento. David era incredulo: “Come hai potuto lasciarlo andare così? Stava per ucciderci!“. Fu allora che David venne a conoscenza della “Legge del Camion della Spazzatura“. Continuando a sorridere il tassista guardò David nello specchietto e disse:
“Un sacco di persone sono come camion della spazzatura. Vanno in giro pieni di ‘rifiuti’: frustrazioni, rabbia, malcontento. Più questi ‘rifiuti’ si accumulano e più loro sentono l’urgenza di cercare un posto dove scaricarli. E se glielo permetti, te li scaricheranno addosso. Quindi amico, quando qualcuno cercherà di scaricare la sua rabbia e la sua frustrazione su di te, non prenderla sul personale. Sorridi, augura loro ogni bene e vai avanti. Credimi: sarai più felice.”
Sorridi, augura loro ogni bene e vai avanti.
Ti è piaciuta la storia di David? Che ne dici di vedere qualche consiglio pratico per applicare la “Legge del Camion della Spazzatura”?
Consigli pratici per evitare i Camion della Spazzatura
Tu normalmente ti comporti come il giovane David o come il tassista newyorkese? Permetti agli altri di scaricarti addosso la loro spazzatura o semplicemente impari ad andare avanti, facendoti scivolare di dosso le frustrazioni delle altre persone? Applicare la “Legge del Camion della Spazzatura” non è semplice, ma se non impariamo a farlo, rischiamo di trasformarci nelle discariche di turno per qualsiasi testina di kaiser la fuori. Ecco allora qualche consiglio pratico per evitare i Camion della Spazzatura e vivere felici:
- Se li conosci li eviti. Qualsiasi percorso di crescita personale ha inizio con una presa di consapevolezza. Finché non ti renderai conto di tutti quei Camion della Spazzatura che ti ronzano attorno e che non vedono l’ora di scaricarti addosso i loro rifiuti, non potrai difenderti EfficaceMente. Quando qualcuno si sfoga con te, fermati per un istante: invece di reagire allo stesso modo, prendi consapevolezza del fatto che sei di fronte ad uno di questi “sacchi di rifiuti” ambulanti, sorridi, fai spallucce e vai avanti per la tua strada. Stesso discorso vale per i Camion della Spazzatura mass-mediatici: smettila di farti riempire di rifiuti da giornali, telegiornali e talk show politici. Fidati. Fatti una bella dieta mediatica.
- Riprendi il controllo della tua vita. Gli studi dello psicologo Roy Baumeister della Florida State University hanno dimostrato come i brutti ricordi tendano a persistere nella nostra memoria molto più dei bei ricordi. Si tratta di un meccanismo evolutivo di difesa che ci ha permesso di sopravvivere per millenni ai pericoli della savana. Oggi, però, questo meccanismo mentale ci rende depressi e frustrati. Ogni volta che permettiamo ad un Camion della Spazzatura di scaricarci addosso i suoi rifiuti, creiamo un brutto ricordo e ci ritroviamo a rivivere all’infinito nella nostra mente quella spiacevole situazione, dimenticandoci di assaporare la straordinaria bellezza derivante dal vivere il presente (a questo proposito, devi leggerti assolutamente questo post). Se vuoi davvero riprendere il controllo dei tuoi stati d’animo e, in definitiva, della tua vita, devi imparare a non alimentare questi brutti ricordi, scegliendo deliberatamente di dedicare le tue energie a momenti e ad obiettivi positivi.
- Impara dalle persone di successo. Oltre ai fan club, le persone di successo si ritrovano spesso ad avere dei veri e propri “hate club”, gruppi di persone che non fanno altro che esprimere disprezzo ed odio nei loro confronti (i cosiddetti “haters“). Molte starlette si fanno travolgere da questi haters, ma i veri leader, i veri campioni e le vere star, semplicemente se ne fregano e vanno avanti per la loro strada, consapevoli che ogni minuto che dedicano agli haters è un minuto in meno che possono dedicare a costruire il loro successo.
“Le piccole menti, hanno piccole preoccupazioni; le grandi menti… non hanno tempo per le preoccupazioni.”
R.W. Emerson.
- Smettila di comportarti come un Camion della Spazzatura. Evitare accuratamente quelle pile di rifiuti su ruote che ti girano attorno non è sufficiente per vivere felici. Devi imparare a non essere tu stesso un Camion della Spazzatura. Nessuno vuole sminuire le difficoltà che stai affrontando, ma continuare a frignare non ti aiuterà a migliorare la situazione. Più ti concentri su ciò che non vuoi e più lo vedrai spuntare in ogni dove nella tua vita. Se vuoi evitare che la tua vita diventi miserabile, impara a sfruttare a tuo vantaggio la formula dell’atteggiamento mentale.
Mi auguro che questo articolo ti sia piaciuto, ma soprattutto mi auguro che questa settimana tu riprenda in mano la tua vita e non permetta a nessun Camion della Spazzatura di frapporsi tra te ed i tuoi obiettivi. Buona settimana.
Andrea Giulioodori.
Foto tratta da Google Immagini.
Ciao! ottimo articolo! grazie!
Temo di esser stata una grande discarica, tempo fa… e ho preferito allontanare definitivamente quel camion della spazzatura! più me ne fregavo, più alimentavo la sua invidia perchè continuavo a vivere felice e più spazzatura ricevevo! ora la sua spazzatura se la beccherà un’altra persona… ed io mi sono trasformata da discarica a prato fiorito!
Buona settimana! Rossana
Ciao Rossana,
grazie del commento: non è mai troppo tardi per tornare ad essere “prati fioriti”.
A presto,
Andrea.
Ciao! Ci credi che sono sconvolta? Proprio questa mattina un grosso furgone è uscito dal piazzale di un parcheggio e si è immesso in strada diretto, senza guardare e veloce, ho evitato l’incidente per un soffio! Istintivamente ho suonato a lungo il clacson e lui che fa? Inchioda affinchè io lo tamponi, si sporge dal finestrino, mi fà il dito medio e se ne va, pianissimo e ogni tanto inchiodando. Sono arrivata in ufficio mezzora dopo con le gambe ancora tremanti, il respiro affannoso e tanta, tanta rabbia in corpo.
Poi leggo il tuo post e resto di stucco. ‘Le coincidenze sono le uniche certezze’, diceva Saramago, quindi grazie per questo post, cercherò davvero di lavorare in questa direzione. Buona settimana a te,
Rosy
Ciao Rosy,
che coincidenza eh. Innanzitutto sono felice che non ti sia accaduto nulla, per il resto, come hai giustamente sottolineato, “le coincidenze sono le uniche certezze”.
A presto,
Andrea.
E buongiorno!
Sarà che al momento la colonna sonora è allegra, sarà che ho cominciato con una buona notizia … ma oggi tutto è possibile.
Grazie Andrea, sempre grazie per gli articoli, sono un momento per me, in cui prendere consapevolezza, giorno dopo giorno … sempre avanti!
“Qualcuno” diceva … in direzione ostinata e contraria.
Oggi amo il mondo, va così ^_^
Claire
Ciao Claire!
Mi piace quando certi commenti sprizzano positività da tutti i pori.
Andrea.
Ciao un commento a caldo dell’articolo, leggendo sentivo una parte di me che diceva è vero bisogna far così, e un altra parte (diciamo più di pancia) che si opponeva e desiderava portare tutti i camion della spazzatura nella terra dei fuochi in Campania e farli sparire.Credo che sia utopistico ed infantile pensare di eliminare ed aver ragione di tutti i “camion della spazzatura” che ci circondano, forse è meglio dedicarsi alla propria crescita ma com’è difficile reprimere certi istinti….
Ciao Livio,
concordo pienamente con te, non è un caso che abbia sottolineato nell’articolo questo passaggio:
Applicare la “Legge del Camion della Spazzatura” non è semplice, ma se non impariamo a farlo, rischiamo di trasformarci nelle discariche di turno per qualsiasi testina di kaiser la fuori.
Io stesso cado spesso nella trappola; mi capita ad esempio con alcuni commentatori qui sul blog. Ultimamente direi che sono diventato abbastanza bravo a far scivolare via, ma in passato mi sono perso più di una volta in discussioni futili.
Come si suol dire: il rischio con gli idioti è che ti portano al loro livello e ti battono con l’esperienza ,-)
Grazie del commento,
Andrea.
Andrea ciao, io oltre ad un lutto (ho perso mamma l anno scorso) il mio compagno credo mi tradisca (sono 18 anni che viviamo insieme) come faccio a non essere una Frignona, ci ho provato a non rimurginare, sto sempre con pensieri ricorrenti negativi, non riesco ad essere positiva, sto male
Bella metafora per rappresentare un atteggiamento. Bisogna sempre valutare quello che ci arriva dall’esterno, a volte le critiche sono utili, anche se ci fanno male, possono aiutarci a crescere; altre volte invece sono solo spazzatura, in quel caso non bisogna dargli peso.
.
Riguardo all’eppisodio col tassista, rispondere con un altro dito medio e sunargli col clacson, non significa necessariamente arrabbiarsi, non vedo perchè bisogni trattar bene tutti a prescindere da come si comportano. L’importante e non darci peso
Ciao Sabner,
se senti l’esigenza di rispondere in quel modo, in realtà gli stai dando peso: quando riconosci un Camion della Spazzatura non riesci proprio a mandarlo affancubo, il sentimento di compassione per quel povero sfigato che si porta sulle spalle tutta quella spazzatura supera di gran lunga qualsiasi sentimento di rabbia nei suoi confronti.
Sarebbe come sparare sulla croce rossa. Certo, compassione non significa che devi sobbarcarti le sue frustrazioni. L’indifferenza (positiva, non altezzosa) è un’arma estremamente potente.
Andrea.
Verissimo, Andrea. Visto che hai menzionato la parola “compassione” (da intendersi chiaramente nel senso latino del termine), consiglio a tal proposito la lettura di un libro molto interessante del monaco buddhista Thich Nath Hanh, dal titolo “Spegni il fuoco della rabbia”. Offre diversi spunti molto interessanti su come trattare con i soggetti rabbiosi partendo primariamente da un lavoro su se stessi.
Bell’articolo come sempre, bravo :)
A.
se uno guida male e tutti lo trattano bene continuerà sempre così, se invece gli suonano il clacson magari col tempo iniziera a porsi delle domande e magari si corregge da solo prima di tirare sotto qualcuno
Bellissimo articolo, grazie!
Bel problema quando il camion è in famiglia e non puoi sempre evitarlo se non trasferendoti a 10 mila km di distanza!
Farsi scivolare tutto addosso diventa spesso difficile, è un lavoro costante da portare avanti nel tempo finché gli altri non si rendono conto che sei inattaccabile e preferiscono cercare altri “terreni più fertili”… auguri a loro!
Ciao Sunshine,
ah… non è facile per nulla, ma iniziare a vedere certe persone per quello che sono, Camion della Spazzatura appunto, è già un grosso passo avanti.
Andrea.
Articolo fantastico!! Grazie Andrea!
Prego!
Ho mandato questo tuo post a diverse persone che conosco…:-) vedi tu. Da tempo quando qualcuno inizia ad assumere la forma del camion della spazzatura lo elimino dalla mia vita. Gente che non mi apprezza, che è invidiosa, che non mi rispetta, che mi usa come discarica delle sue frustrazioni personali in maniere più o meno infami e becere. Ecco tutta sta gente riceve da me una letterina (che io son pur sempre una signorina di classe) e da quel momento non riceve più alcuna considerazione.
Ahaha, grazie della condivisione: che dici avranno capito l’antifona?
Andrea.
Ciao Andrea,
Ottimo articolo! Adesso e diventato un abitudine controllare il tuo blog ogni lunedì. Mi sento davvero fortunato per aver conosciuto il tuo blog.
Volevo farti una domanda riguardo ad un tuo articolo in cui parlavi dell’importanza di leggere 52 libri all’anno e in un altro in cui dici di mettere in pratica quello che leggiamo.
Recentemente stavo leggendo, “The 7 habits of highly effective people” , per mettere in pratica quello che dice questo libro mi servono diversi mesi…quindi se tu riesci a leggere un libro a settimana, come fai a mettere in pratica ciò che leggi?
Scusa se te lo chiedo, ma sono un po confuso.
Grazie,
Rubel
Ciao Rubel,
Ohhh, FINALMENTE!!! Qualcuno che abbia messo in evidenza la contraddizione di base tra questi 2 articoli:
Come leggere un libro di crescita personale
Perché dovresti leggere 52 libri all’anno
In passato leggevo un libro di crescita personale, lo applicavo per filo e per segno, salvo poi accorgermi che quello specifico metodo non si applicava a me o si trattava di un’accozzaglia di stro*?!-te. Insomma, mi ritrovavo a perdere un sacco di tempo, senza fare particolari progressi. Da qualche anno a questa parte ho adottato un metodo diverso: scelgo un’area che voglio migliorare, compro i 10 migliori testi sull’argomento, li leggo nell’arco di un paio di mesi e mi creo il MIO set di strategie efficaci che sperimento nei mesi successivi. Considera che dei 52 libri che leggo ogni anno, circa 30 sono testi “tecnici”, il resto sono romanzi. Questi 30 libri trattano 3-4 aree al massimo, per cui nel corso nell’anno, di fatto, dedico circa un trimestre per leggere e mettere in pratica le migliori strategie su una specifica tematica.
Spero di aver chiarito i tuoi dubbi,
Andrea.
Direi che è un metodo geniale! :D
Adesso mi è tutto chiaro. Grazie Andrea!
A presto,
Rubel
ciao Andrea, come al solito un ottimo post per iniziare la settimana :)
stavo facendo questi ragionamenti:
a) ma se nel momento in cui un camion della spazzatura “sconosciuto” ti riversa addosso i suoi rifiuti (come il tizio della macchina scura, per intenderci) tu stesso sei a tua volta un camion della spazzatura per varie ragioni, come si fa a farsi scivolare addosso tutto?
b) per “camion della spazzatura” s’intendono anche persone come familiari/amici/parenti/conoscenti che ci travolgono con le loro paturnie? Io ad esempio ho una specie di amica che per mesi mi ha tormentato con i suoi problemi coniugali sfociati nella separazione. Adesso che IO ho una serie di problemi, di altro genere, è sparita.
Ovviamente se solo prova a rifarsi viva e a ricominciare la lagna, la blocco immediatamente. C’è un limite a tutto insomma.
Grazie per l’attezione :))
Ciao Elena, come buon proposito per quest anno mi sono ripromesso di non rispondere ai commenti che iniziano con “E se…” XD
Scherzi a parte, nessuno dice che sia facile, ma credi veramente che reagirai allo stesso modo ora che inizierai a vedere certe persone come camion della spazzatura? La consapevolezza è un’arma molto potente.
Rispondendo alla tua seconda domanda, sì assolutamente. Il suggerimento non è quello di fregarsene di tutto e tutti, ma piuttosto di capire quando gli altri ci usano come zerbini per pulirsi le scarpe e quando invece possiamo essere davvero di aiuto per chi ci sta vicino (e non solo).
Dal tuo commento direi che nel caso della tua amica, la distinzione ti fosse piuttosto chiara.
Andrea.
Ahh…non c’era modo migliore di cominciare la settimana, grazie Andrea!
Prego!
Ciao Andrea.
Che dire…un post a dir poco fantastico!
Grazie mille sempre per i consigli che ci dai
Fabrizio
Grazie a te del commento Fabrizio ,-)
Alla prossima,
Andrea.
Ciao ,andrea è impressionante l’impegno che ci metti nel curare il blog , gli articoli e rispondere alla maggior parte di commenti e email . Comunque , se qualcuno riversa su di te alcuni dei suoi problemi , forse per sfogarsi o chiedere consiglio , non è meglio saper ascoltare e comprendere invece di fregarsene ?
Grazie, danilo .
Scusa Andrea, ma chi non è milanese e non ha mai ascoltato la dolce e irripetibile sinfonia del momento magico in cui svuotano la campana del vetro, che cosa ci capisce della tua battuta? :D :D
Bellissimo il tuo articolo, molto molto utile per me. Credo che ne trarrò benefica ispirazione ;)
Ilaria… le campane per la raccolta vetro esistono in tutta Italia, la battuta è chiara a tutti :-)
Grazie di cuore Andrea per questo prezioso articolo. Lo stavo aspettando. Vorrei commentarlo semplicemente così:
L’arte di non rispondere alle provocazioni
Vicino a Tokyo viveva un grande samurai, ormai anziano, che si dedicava a insegnare il buddismo zen ai giovani. Malgrado la sua età, correva la leggenda che fosse ancora capace di sconfiggere qualunque avversario.
Un pomeriggio, si presentò un guerriero, conosciuto per la sua totale mancanza di scrupoli. Era famoso perché usava la tecnica della provocazione: aspettava che l’avversario facesse la prima mossa e, dotato com’era di una eccezionale intelligenza che gli permetteva di prevedere gli errori che avrebbe commesso l’avversario, contrattaccava con velocità fulminante.
Il giovane e impaziente guerriero non aveva mai perduto uno scontro.
Conoscendo la reputazione del samurai, egli era lì per sconfiggerlo e accrescere in questo modo la propria fama.
Tutti gli allievi si dichiararono contrari all’idea, ma il vecchio accettò la sfida. Si recarono tutti nella piazza della città e il giovane cominciò a insultare il vecchio maestro.
Lanciò alcuni sassi nella sua direzione, gli sputò in faccia, gli urlò tutti gli insulti che conosceva, offendendo addirittura i suoi antenati.
Per ore fece di tutto per provocarlo, ma il vecchio si mantenne impassibile.
Sul finire del pomeriggio, quando ormai si sentiva esausto e umiliato, l’impetuoso guerriero si ritirò. Delusi dal fatto che il maestro avesse accettato tanti insulti e tante provocazioni, gli allievi gli domandarono: “Come avete potuto sopportare tante indegnità? Perché non avete usato la vostra spada, pur sapendo che avreste potuto perdere la lotta, invece di mostrarvi codardo di fronte a tutti noi?”.
“Se qualcuno vi si avvicina con un dono e voi non lo accettate, a chi appartiene il dono?”, domandò il samurai.
“A chi ha tentato di regalarlo”, rispose uno dei discepoli.
“Lo stesso vale per l’invidia, la rabbia e gli insulti”, disse il maestro: “Quando non sono accettati, continuano ad appartenere a chi li portava con sé”.
(Paulo Coelho)
Come hai detto anche tu nei commenti Andrea, non accettare la spazzatura degli altri non significa fregarsene completamente. Questo articolo va inteso, secondo me, soprattutto nei confronti degli sconosciuti e dei conoscenti; nelle relazioni più intime bisogna sviluppare una sensibilità molto maggiore, un intuito decisamente più fine per riconoscere la differenza tra l’essere usati come zerbini e il bisogno disperato di comunicazione da parte dell’altro. In casi come questi bisognerebbe cercare di far aumentare la consapevolezza dell’altro o, se vogliamo rimanere all’interno della metafora del camion, aiutarlo a comprendere ché la spazzatura ché si porta appresso altri non è ché oro mascherato.
Altra cosa ché voglio dire :)
Troppo spesso le persone più timide, introverse,ché iniziano un percorso verso una vita più felice e serena(soprattutto se hanno una infarinatura di sviluppo personale o pensiero orientale di pochi mesi) , tendono a tagliare completamente i ponti con alcune delle persone ché frequentano, usando come scusa argomentazioni come quelle trattate in questo articolo; argomentazioni ché (è chiaro) vengono tatticamente distorte per evitare di fare i conti con sé stessi. Inconsciamente pensano “Se le persone negative attirano altre persone negative, io, se caccio via le persone negative dalla mia vita sono cambiato, no? Sono diventato una persona positiva.” Qui casca l’asino! Bisogna accettarsi per come si è e accettare le persone ché si attrae con la propria energia (so ché non ami molto queste frasi alla “the secret” :P ); SOLO DOPO si è in grado di cambiare (in meglio) la situazione: scappare dagli incubi è inutile e contro natura.
Scusami se sono un pò uscito dal tema del post. A proposito: stra- bello come sempre ;-) buona settimana!! (E buoni 5 anni del sito)
Ciao. Marco.
Andrea,
sei un grande.
Continua a renderci partecipi della tua passione. Sei sempre di grande aiuto!
Ciao
Luca
Grazie!
Il messaggio è bello e non va distorto: non assimiliare negatività, frustrazioni e cattiverie gratuite degli altri. Tuttavia lasciarsi scivolare o essere superiori a queste modalità non sempre è un processo spontaneo, ma è esso stesso un atteggiamento che si acquisisce e comporta energia. In particolare se per indole sì è sensibili o empatici, lo si è in ogni occasione e non si ha un filtro speciale per scegliere le circostante che meritano o meno la nostra attenzione. L’elaborazione avviene ex post, difficile essere pronti e analitici a caldo.
Inoltre a mio avviso dipende dalla frequenza dei “camion” che passano, se passa un estraneo per strada imparare a ignorarlo è anche una questione di astuzia e buona educazione, ma se i nostri “camion” scaricano quotidianamente, ad esempio sul lavoro per 8 ore (…), finisce che anche per evitarli o non dargli peso si impiega più energia in uscita che quella in entrata e ci vuole molta concentrazione, che a volte si perde, assieme alla pazienza!
Resta comunque che nel momento difficile ritornare con il pensiero al camion aiuta per lo meno a fare un sorriso… che non è poco!
Ciao MG
Ho letto anch’io il libro di Pollay e l’ho trovato illuminante. Il camion di spazzatura che mi si riversa addosso ogni giorno è la mia responsabile, persona che riversa la sua negatività e la sua frustrazione addosso a me, la sua unica collega purtroppo. Polemiche su ogni cosa, ogni giorno, alzando anche la voce, persona detestabile, ma purtroppo l’unico modo per evitarla è licenziarsi. In questi casi è molto difficile difendersi, te ne puoi fregare fino a un certo punto, sei comunque sottoposto a un martellamento quotidiano che nemmeno un monaco buddhista riuscirebbe a reggere facendoselo scivolare addosso. Questa situazione c’è anche in altri uffici della mia azienda, ma i “grandi capi” a quanto pare se ne fregano che il proprio personale sia demotivato e infelice perché il coordinatore che loro hanno scelto è un vero camion di spazzatura emotiva. Qualcuno si è anche licenziato per colpa di queste persone, ma purtroppo il turn-over non è elevato perché di questi tempi cerchi di non licenziarti da un posto di lavoro anche se non ti piace e non ti trovi bene. Dovrebbe cambiare la mentalità delle imprese all’origine, io comunque farò di tutto per cambiare azienda.
sembra di leggere me un anno fà, io dopo un po’ ho preso coraggio, mi sono licenziata e sono partita per il sud est asiatico. è stata la scelta migliore che potessi fare. Spero l’abbia fatta anche tu in questo anno.
Coraggio!
articolo bello ed interessante,non c’è che dire!!!!Bravo Andrea,mi hai ricordato di essere felce di ciò che vivo nel presente e di ricordare solo i bei momenti….i Camion della Spazzatura che restino nelle loro discariche,nella mia vita c’è solo un’oasi verde di pace e serenità
la spazzatura in giro abbonda…sono d’accordo con chi dice che non si può evitare tutta in quanto spesso non è così immediato riconoscerla…ma fare una BELLA DIETA MEDIATICA è già un bell’inizio…a me a 40 anni suonati, ex manager commerciale con tanto di Laurea e lingue straniere, mi hanno licenziato da un paio di mesi e a leggere quotidiani o a guardare talk show politici di questo periodo SAREBBE SOLO DA ANDARE A BUTTARSI IN DISCARICA…meglio ” IGNORANTE MEDIATICO” che DISOCCUPATO SCORAGGIATO A TEMPO INDETERMINATO!
Grazie Andrea per le tue pillole d’inizio settimana.
mi ricorda vagamente qualcosa che avevo scritto tempo fa. C’è solo una cosa che mi lascia un po’ perplesso della frase “Sorridi, augura loro ogni bene e vai avanti.” ed è il “augura loro ogni bene”: secondo me è tendenzialmente impossibile ai più.
Diciamo che ostentare la propria tranquillità (e se vogliamo anche lo scherno) serve a far arrabbiare ancora di più l’altro, e questa è la cosa che mi porta ad essere effettivamente felice e disteso. Più l’altro gesticola urla e s’arrabbia e più io provo felicità. Questo è il mio metodo per ovviare alla mia mancanza di non saper annullare all’istante l’odio a caldo :D.
Ciao Andrea,hai presente l’I-Ching o l’Hagakure,quei libri che si consultano in momenti particolari per ricavarne consigli e aiuto?Bhe’ il tuo blog sortisce lo stesso effetto!E’ da un paio di giorni che un problema mi assilla e mi preoccupa,un problema che proviene da un grosso camion della spazzatura (ahimè un parente!),mi rendo conto che pur non essendo la causa dei suoi problemi,sto correndo il rischio di diventare la sua ultima spiaggia,il che mi sta rendendo nervosa.Oggi pomeriggio girovagavo sul web alla ricerca di qualcosa di rilassante e interessante,per distrarmi,mi son detta faccio un salto da Andrea,non si sa mai riesca ad aiutarmi.Detto fatto! Scorro un paio dei tuoi ultimi articoli alla ricerca di quella parola o frase che possa ispirarmi,leggo il titolo,poi il primo trafiletto…e già sorrido!Trovato quello che cercavo,la risposta al mio problema!L’atteggiamento giusto per cambiare!Te lo avevo già detto ma te lo ribadisco: hai un grande potere come ridestatore di menti!Ti leggo sempre con piacere perche” quando leggo i tuoi articoli traspare il tuo impegno e la ricerca per quello che fai e lo sai fare molto bene!Grazie Andrea!
p.s: e da oggi insieme all i-Ching e all’hagakure consultiamo anche il blog di Andrea!;)
‘Un dono non accettato appartiene ancora a chi lo voleva donare’ (leggi un paio di post sopra)mi piace molto questa frase!calza a pennello!
Niente di più vero!
Devo dire di aver cominciato a pensare e applicare queste cose già da un po’. Inizialmente non è facile, per niente. Ma dopo il primo difficile periodo, viene così spontaneo che addirittura capita che le persone ti guardino male!
Mi ricorda tantissimo una storia, raccolta da P. Coelho.
C´era una volta un diavolo che era andato a bussare alla porta di un maestro. Questo diavolo inizio´ ad insultare il maestro ed a prendersene gioco. Ma il maestro lo guardava impassibile, come se tutto scorresse sotto i suoi piedi.
Parlando e parlando il diavolo si stanco´ talmente tanto che se ne´ ando´ via appesantito dalla situazione.
Allora l´ospite del maestro, che aveva visto tutto gli chiese: “Ma perche´ non gli hai risposto? Lui ha offeso il tuo onore.”
Allora il maestro rispose. “Le offese sono come i regali, se le accetti ti porti tu il peso, se non le accetti colui che ti offende ne porta il peso!
Ciao Andrea! Sono una tua grande fan, e spesso, quando ho bisogno, so che se vengo a leggere il tuo blog trovo sempre l’ispirazione giusta. Non smetterò mai di ringraziarti per tutto quello che inconsapevolmente fai per me. Grazie, continua così!
Grazie Lavinia :-)
Alla prossima.
Andrea.
solo tre lettere! wow
ciao Andrea! Argomento interessante…ma le persone che vogliono provocart o stuzzicarti fanno parte anch’esse del camion spazzatura? grazie :-)
Praticamente lo guidano….
Ciao Andrea, ti seguo da un po’ di tempo con grande piacere, ma non avevo mai commentato prima. Oggi per l’ennesima volta ho riletto questo articolo che ormai è diventato un mio must dato che da alcuni mesi ci sono un paio di camion della spazzatura che mi ronzano intorno e grazie a te ho imparato a riconoscerli! Ogni volta che mi fanno perdere la pazienza questo post riesce a calmarmi, hai veramente un dono per la comunicazione… Grazie per questo blog ;) Pao
Una sola parola GRAZIE!!! sono proprio consigli di cui avevo bisogno :)
Ciao Alessandra,
mi fa molto piacere che il post ti sia piaciuto.
Alla prossima,
Andrea.
Arrivo in notevole ritardo a quest’articolo, ma l’ho apprezzato tantissimo, molto illuminante e che mi ha fatto riflettere!
Questo articolo mi è piaciuto immensamente e mi fa pensare a quante persone intelligenti esistano oltre ai grandi scrittori e grandi personaggi a cui unicamente eravamo costretti a ispirarci prima che ci fosse internet (La tecnologia se usata bene può essere una meravigliosa fonte di risorse e di aiuto!). Mi viene in mente questa frase di Kafka: “L’obiettivo del male è di farci scendere al suo livello anche solo per combatterlo” e invece non bisogna dargliela vinta….
Leggo solo ora questo articolo, ci sono arrivato per caso ed era proprio quello che mi serviva in questo momento! Un sospiro di sollievo, grazie Andrea!
Ciao Andrea, e se i camion della spazzatura sono, per esempio, i tuoi clienti (fissi, non immaginarti clienti che vanno e vengono e non rivedrai più o non rivedrai spesso, ma persone con cui devi avere a che fare ogni giorno e hanno il coltello dalla parte del manico)? In quel caso, come si può fare?
grazie, molto interessante!
Sempre di grande ispirazione, grazie!
TI PREGO RISPONDIMO❤❤ Se un mio compagno di classe mi urla dicendo ( chiudi la finestra!!!) Io per non essere come un camion della spazzatura cosa posso fare?
Gli rispondi: CHIUDITELA COGLIONE! Qui non è questione di camion della spazzatura Juri: i bulletti vanno rimessi al loro posto e se dimostri la minima debolezza, loro si nutriranno di quella debolezza. Vivi la vita con la schiena dritta, senza farti mettere i piedi in testa da questa gente.
Non solo ho letto l’articol, ma anche quelli correlati con i link. Ottimi consigli, ma soprattutto mettono in moto gli atteggiamenti mentali che poi ti permettono di agire e metter in pratica i buoni consigli.
Grazie
Ne sono felice Elena, benvenuta tra i miei lettori :)
Salve, mi sono ritrovata a leggere questa pagina con la consapevolezza di voler automigliorarmi esistono diversi blog, pagine e forum, ma questa pagina ha forte e chiara l’idea di autoconvincersi di ciò che si fa. Sfogare il proprio malessere ci fa apparire stanchi e relativamente pessimisti, ma la vita va morsa con i denti e va strappata alle mani degli incompetenti e gli insoddisfatti. Cercare di migliorarsi è sofferenza quindi la tecnica ‘stay strong and never give up’ funziona. Grazie mille delle tue preziose nozioni di conoscenza.
Grazie a te del commento Carmen!
… bellissimo , ho bisogno di provare , sarà difficile perché il camion e in famiglia ?
Mi imbatto in un blog che ,capisco poco dopo, essere famoso, ricercato e acclamato tra i migliori sull’argomento. Inizio una serie di salti da un articolo ad un altro e poi questo: Illuminante!! Sono un camion della spazzatura, per adesso. Credo di avere intravisto una prospettiva diversa per affrontare la mia quotidianità. Ci proverò, perché ho bisogno di provarci. Grazie
Mi chiedo la tempistica, ma forse, cercando i tempi di rinascita, sto iniziando nel modo sbagliato.
Continuerò a leggerti.
Ciao Tatiana, grazie del commento e buona rinascita.
Sì, per il momento non preoccuparti troppo dei tempi e semplicemente inizia.