Una applicazione pratica della Legge di Parkinson per gestire al meglio il tuo tempo riuscendo a fare il doppio delle cose in metà del tempo.
Ogni dottrina umana ha i suoi principi basilari: ci sono le leggi della termodinamica, le leggi di Keplero… le leggi di Murphy! ;-)
Anche il mondo dell’efficacia e della produttività ha i propri comandamenti.
In questo articolo voglio parlarti di uno di questi comandamenti, e di come puoi sfruttarlo per fare il doppio delle cose in metà del tempo.
La legge di Parkinson
“Il lavoro si espande fino ad occupare tutto il tempo disponibile; più è il tempo e più il lavoro sembra importante e impegnativo.”
Cyril N. Parkinson
Una sorta di legge di Parkinson “de noartri” dice più semplicemente:
“Più tempo avrai, più ne sprecherai.”
Probabilmente questi principi non ti suonano completamente nuovi.
Quella volta all’università, quando hai scoperto di avere una settimana in più per preparare l’esame, hai studiato comunque fino a mezzanotte anche l’ultimo giorno (tra l’altro, senza questo metodo di studio efficace). E di quella bolletta ti ricordi? sapevi della scadenza da 2 mesi, eppure hai rischiato di pagare la penale. Per non parlare di quel progetto al lavoro, la scadenza è stata prorogata, ma tu sei più incasinato di prima!
Ma se è vero che più tempo abbiamo, più ne sprechiamo, è anche vero il contrario: quando il tempo scarseggia, tendiamo a lavorare per priorità e con maggiore efficacia.
– tempo = + motivazione
Una scadenza ravvicinata ci costringe a focalizzarci sugli obiettivi che dobbiamo raggiungere: il rischio di non riuscire a completare il lavoro, e le possibili conseguenze negative, ci motiva.
Pensando al binomio “il bastone e la carota”, la scarsità di tempo è sicuramente un “bastone”, e quindi un tipo di motivazione poco apprezzabile, ma il punto è che… funziona. Se sei un procrastinatore incallito, sai benissimo che una scadenza imminente a volte è l’unico sprone che ti spinge ad agire.
Vediamo allora come possiamo utilizzare la legge di Parkinson per imparare a fare di più con meno tempo.
Applicazioni pratiche
Mentre stavo pensando a quale potesse essere l’esempio pratico più efficace per dimostrarti quali risultati si possono ottenere volgendo la legge di Parkinson a proprio vantaggio, mi sono accorto che la stavo applicando senza accorgermene.
Il conto alla rovescia sul mio iPhone segna 5′ 22” (21”… 20”… 19”). Quando l’ho attivato prima di iniziare a scrivere questo articolo era impostato su 30′ 00”.
Quando devi completare un’attività, prova ad utilizzare questa applicazione pratica della legge di Parkinson:
- immagina quanto tempo potresti impiegare per completare un’attività
- dividi per 2 il tempo immaginato
- imposta un timer ben visibile con la nuova scadenza
- VIA!!!
Avere una scadenza sfidante per completare un’attività ti da l’impulso ad agire immediatamente e ti permette di focalizzarti sul tuo obiettivo senza perderti in distrazioni.
Un consiglio: attento a non esagerare! scadenze impossibili rischiano di essere controproducenti. Se decidi di scrivere la Divina Commedia in 3 minuti, l’unico risultato che avrai ottenuto è quello di non essere riuscito a rispettare la tua scadenza; più demotivato di prima, imposterai un’altra scadenza impossibile, cadendo in un circolo vizioso che ti porterà solamente a perdere tempo e motivazione.
Conto alla rovescia dell’iPhone: 0′ 48”.
Per una volta predico bene e razzolo… bene!
Utilizzi anche tu trucchi interessanti per applicare la legge di Parkinson a tuo vantaggio? che aspetti?! scrivili nei commenti!
P.S
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Foto di prettywar-stl
Fantastico Articolo :D Io AMO questo blog :D
Grazie per il feedback LoSpagnolo! Sul serio.
Andrea.
………Quella volta all’università, quando hai scoperto di avere una settimana in più per preparare l’esame, hai studiato comunque fino a mezzanotte anche l’ultimo giorno….
quanta verità in queste parole!!!
Io cmq il tuo metodo lo usavo già…solo ke poi appunto non rispetto la scandeza e ne fisso mille altri…e poi se ho scadenze mi prendeeee…l’aaansiaaaaa…
consigli?
Come detto nell’altro commento, se le scadenze ti spaventano, fissane di così ridicolmente facili che non potrai che rispettarle. Ottenuta una piccola vittoria, prova con qualcosina di leggermente più sfidante, fintanto che i muscoli della tua disciplina non saranno ben allenati.
L’unico modo per rapportarsi alle proprie paure ed ansie è affrontarle: un cm alla volta.
Mi raccomando, torna a raccontarmi come è andata! ;-)
mmm però.. buona idea…
io sono una di quelle che in presenza di scadenze si fa venire l’ansia e a volte si blocca al punto di non combinare nulla…
vediamo di allenare “i muscoli dell’autoisciplina”..proviamo=)
veramente interessante, ottimo articolo!
Fammi sapere se funziona anche per te questa strategia ;-)
Andrea
io rendo meglio sotto scadenza ,ma sono stufa di arrivare sempre all’ultimo secondo.
proverò questo sistema ???
Volevo segnalare la tecnica del pomodoro di Cirillo, recentemente ripresa anche un programmatore svedese:
http://www.pomodorotechnique.com/
http://www.pomodoro-book.com/
che utilizza una tecnica a blocchi molto interessante, per il perseguimento realistico e concreto di obbiettivi anche complessi.
La utilizzo da un paio di mesi e devo dire che effettivamente ha fatto una gran differenza, parola di procrastinatore semi-professionista! La consiglio a tutti.
Omar
Ottimo ;-)
Grazie mille Luca, ne parlerò presto in un nuovo articolo.
Ti aspetto nuovamento qui sul blog.
Andrea.
Grazie Andrea aspetto una tua recensione (ti seguo su Twitter).
Nel frattempo segnalo il link diretto al manuale del metodo scritto in italiano (l’Autore è italiano):
http://www.pomodorotechnique.com/resources/cirillo/LaTecnicaDelPomodoro_v1-3.pdf
Certo ;-). Pubblico l’articolo con la citazione della tecnica del pomodoro lunedì 23.02
Buon we.
Ciao ;-)
applicherò questa tecnica da oggi in poi!time compreso!:) ottimo articolo andrea! sono un tuo seguace!
Ciao Alessio!
Mi fa molto piacere saperti tra i miei lettori!
Fammi come va con l’applicazione della legge di Parkinson ;-)
Incredibile. NEi 7 giorni precedenti ho studiato per un esame e non avevo tempo. Utilizzavo il cronometro del cell e mettevo in pratica la legge di Parkinson senza accorgene.ahahahah. Micidiale.
Funziona alla grande vero?
A presto,
Andrea.
Ho conosciuto questo blog questa mattina è già penso di amare ques’uomo !
Uno dei migliori blog che abbia mai letto sulla crescita personale. Complimenti!
Grazie veramente Giovanni,
spero di rivederti presto sul Blog EfficaceMente.
Andrea.
Anche io ho iniziato a usare la tecnica del pomodoro e la trovo molto utile, solo che è necessario decidere precisamente il compito da svolgere in un determinato… pomodoro!
Ciao e complimenti per il blog (scoperto da pochissimo)
Ciao Marina:
si.. definire in modo chiaro quale compito vogliamo completare e quando questo compito può essere considerato completo è fondamentale per una gestione del tempo ottimale.
A presto,
Andrea.
Ciao ,
innanzitutto complimenti per il tuo fantastico blog ! Conoscere
Avevo un paio di domande da farti :
1)è circa una settimana che sto usando la tecnica del pomodoro e nonostante mi sia trovato benissimo ho notato che forse venticinque minuti non siano proprio abbastanza , soprattutto quando si deve studiare. Sarebbe sbagliato aumentare il temp a 35 o 40 minuti a periodo ?
2) secondo te potrei usare la tecnica del pomodoro e il sistema Autofocus insieme ?
Grazie mille !
Ciro
Ciao Ciro,
l’obiettivo della tecnica del pomodoro è quello di creare un periodo di studio continuo: naturalmente più questo periodo è lungo e meglio è!
Non andrei comunque oltre i 35, 40 minuti. Svariati studi hanno dimostrato che sopra i 35 minuti di studio si tende a perdere la concentrazione.
Per qaunto riguarda autofocus + pomodoro, assolutamente si: sta a tre trovare il tuo sistema di produttività personale.
Andrea.
Buongiorno,
leggo il tuo blog da un pò ma è la prima volta che scrivo un commento. Innanzitutto volevo farti tanti complimenti! Poi volevo condividere un risultato che ho ottenuto anche grazie ai tuoi consigli.
Ho usato la Tecnica del Pomodoro per un esame che non riuscivo proprio a superare(diritto processuale civile)…il risultato è che ieri l’ho sostenuto ed ho preso 30!
Non posso dare tutto il merito alla tecnica perchè l’ho adottata solo per gli ultimi dieci giorni, ma comunque mi è stata molto utile per il “rush finale”!
Quindi volevo dare la mia testimonianza e ringraziare te e Luca per averla segnalata.
Continuerò ad adottarla anche per il prossimo esame e questa volta dall’inizio della preparazione e poi ti dirò.
Volevo anche rispondere alla domanda di Ciro (me stò allargà? :))
Secondo me la durata del pomodoro dipende anche dalle attività che devi fare, se pensi che sia meglio per te un pomodoro più lungo, prova, l’importante è che tutti i pomodori siano della stessa durata. Comunque ti consiglio di scaricarti il manuale della tecnica in italiano, c’è il link in un commento precedente di Luca.
Un saluto,
Eli
Ciao Elisa,
grazie veramente per il commento, sono molto felice che quello che scrivo in questo spazio virtuale abbia un impatto reale su alcuni dei lettori.
Buona serata.
Andrea.
ciao Andrea, leggendo nuovamente quest’articolo mi chiedevo…:
cosa intendi per “dividi per 2 il tempo immaginato” nell’applicazione pratica della legge di parkinson?
Ciao Alisa.
Ogni volta che dobbiamo completare un’attività, generalmente abbiamo una vaga idea di quanto potrebbe impegnarci: 30 minuti, 1 h, 1 giorno etc. L’idea in questo caso è di fare una stima del tempo necessario a completare la nostra attività e poi dividere questa stima per 2.
Questo trucco funziona particolarmente bene per attività di massimo mezza giornata.
Andrea.
grazie andrea.
dunque il timer va impostato sulla metà del tempo stimato?
se così, perdonami, ma a quale scopo dividere la stima iniziale?
se un’attività so che posso completarla entro un’ora non dovrei attenermi unicamente a questa stima anzichè conteggiare solo mezz’ora?
scusami se ho reso contorto il concetto! ;)
La Legge di Parkinson funziona particolarmente bene con scadenze stringenti: il mio consiglio è quello di non utilizzare scadenze impossibili (creano solo demotivazione), ma scadenze sfidanti rispetto alla nostra stima iniziale.
Ti è mai capitato di dover completare un lavoro prima del previsto? Sei riuscita a completarlo ugualmente? A me è capitato giusto ieri: avevo una scadenza prevista per questa mattina all’ora di pranzo e ho invece dovuto terminare il tutto entro ieri sera.
interessante… geniale… originale modo di svegliarsi…
caspita non ci avevo pensato… ma non so se mi possa servire… forse mi farebbe aumentare l’ansia… io comunque non mi troverei bene con le mappe mentali, ma piuttosto con le immagini a colori che richiamano concetti; è difficile trovare quelle adatte soprattutto per termini ad esempio medici; come mi consigli di migliorare questo mio metodo grafico?
Ciao Helga,
prova a leggere questo articolo:
Migliorare la memoria: 3 tecniche efficaci.
In generale quando mi trovo di fronte a termini tecnici, per memorizzarli provo a storpiarli in termini buffi o dialettali. L’effetto comico ha la capacità di imprimere il termine nella memoria.
Spero di esserti stato utile,
Andrea.
Complimenti vivissimi per il blog, l’ ho scovato proprio oggi e l’ impatto è decisamente positivo!
Grazie mille per i vari consigli ;)
Grazie Alex,
alla prossima :-)
Bel articolo completo ed efficace
Ciao a tutti, volevo dare un mio contributo, al momento sto preparando concorsi pubblici, sono laureata in economia e commercio da 5 anni. Ho scoperto questo sito perchè cercavo un modo per rimettermi “in carreggiata”: la voglia di studiare ormai è poca, la mente arrugginita, le motivazioni si arenano di fronte alla difficoltà di raggiungere l’obiettivo, vista la concorrenza…
Ai tempi dell’università il mio metodo di studio era basato su queste tecniche:
-a lezione prendevo appunti.
-studiavo a casa sui libri, leggendo ogni paragrafo 2-3 volte per fissarlo.
-a fine giornata, o dopo alcune ore di studio, ricapitolvo mentalmente ciò che avevo studiato.
– ripetevo a voce alta soltanto in fase di ripasso (una volta studiato tutto il programma, e a ridosso della data dell’esame, a seconda della mole dell’esame.. per quelli grossi, la fase di ripasso durava anche 3 settimane o +).
Il mio andamento universitario (che era diciamo soddisfacente,ma migliorabile) è cambiato, quando un giorno ho deciso di usare gli evidenziatori…sembrerà una sciocchezza, o una bambinata, ma non è così…
Ogni paragrafo veniva evidenziato con blocchi di colore differenti: il giallo per i titoli e le parole chiave (che a volte cerchiavo), il rosa per le frasi molto importanti (definizioni), il verde per le frasi meno importanti ma cmq necessarie in fase di ripasso per collegare logicamente il contenuto.
Bhè, da quando ho iniziato ad applicare sistematicamente questo metodo, ho velocizzato di molto l’apprendimento (i blocchi di colore diversi, aiutano la memoria visiva), e rendere + efficace il ripasso. Risultato: ho sostenuto esami molto difficili e grossi in relativamente breve tempo, e con risultati sorprendenti… Avevo la media del 26, ma nei successivi esami ho preso una sfilza di 30, 29 e 28… mi sono laureata con 110 e lode!
Un giorno sono andata da una mia prof. per chiederle chiarimenti, quando ha visto il mio libro, tutto colorato… ha esclamato “ma lei come fa a studiare su quel libro??”… Se sapesse!!! :-)
Ora che lavoro, e che ho perso il ritmo nello studio, è molto dura riprendere.. ma spero di farcela, in questo momento mi serve soprattutto ritrovare la motivazione, imparare tecniche di lettura veloce, e la capacità di spiegare ciò che ho appreso a voce… per il resto, riapplicherò il mio vecchio metodo, con qualche correzione magari… Ciao Andrea, e grazie
Grazie Paola,
sei stata gentilissima a condividere le tue esperienze sul metodo di studio!
Andrea.
La uso da sempre anche quando non la conoscevo!!!
Verissimo! un mio zio diceva “il tempo manca all’ultimo”…!
Ciao Andrea! Ti leggo da un pò e devo dire che trovo molto interessanti i tuoi articoli! Purtroppo però spesso non riesco a mettere in pratica i tuoi consigli perchè, oltre ad essere una procrastinatrice seriale, mi ritrovo in un periodo della mia vita in cui davvero mi sento bloccata! Sono al secondo anno fuoricorso all’università e lavorando per mantenermi agli studi procedo ad un ritmo lento! Ma il vero blocco è dovuto dal fatto che sono 2 anni che provo e riprovo a dare sempre gli stessi esami, fallendo, e questo, ogni volta che devo tornare con la testa sui libri per riprepararli oltre a demoralizzarmi, mi causa davvero la nausea! …sono 2 anni che cerco di studiare le stesse cose e più ci devo tornare su e più mi sembra di capirci meno della volta precedente!! ….Consigli??? Ho anche acquistato la tua guida Sm2 ma per quanto trovo brillanti i tuoi metodi, nel momento in cui devo applicarli non riesco assolutamente a farlo! Sono disperata!!!! Un abbraccio!!
Un consiglio… Punta a fare prima gli altri esami e distacca la tua mente da questi che non riesci a passare… Passa gli altri e vedrai che poi quando tornerai su questi tutto sarà più semplice ;)
Ciao Andrea! che bellissimo blog questo! Il metodo migliore è proprio il vostro e questo perché la mente (ricordiamolo: è la mente che legge, non il cervello, non gli occhi) funziona proprio come i muscoli del corpo: dà il massimo quando è sotto sforzo, “a caldo”. Grazie infinite per i tuoi consigli… Da oggi adopererò il timer!
Condivido in parte questo articolo, perché sono dell’avviso che non tutto può essere scandito dallo scorrere dei secondi, credo che molte attività debbano essere fatte con calma e serenità senza un angoscioso conto alla rovescia.
Salve, questa mattina devo sistemare camera e lavare i pavimenti, facendo uscire la casalinga che è in me ;-)… sarà per me un ottima occasione per applicare la legge di Parkinson…. Grazie Andrea!
Vai Mirko,
rendi orgogliose le casalinghe di mezzo mondo ;-)
Andrea.
A me la legge di Parkinson funziona solo se IO decido che il mio obiettivo mi motiva a sbrigarmi presto, in caso contrario mi mette ANSIA. Un esempio: le numerose volte che ho rimandato gli esami universitari. Perché TEORICAMENTE una scadenza c’è, ma l’ho fissata io, non è una regola assoluta, e questo non mi convince mai a darmi da fare per rispettare le scadenze. Se invece sono motivata al massimo (e convinta) brucio le tappe, oppure se so che se non pago la bolletta prima o poi mi arriva una penale (mentre gli esami universitari li puoi rimandare all’infinito, nessuno viene a bussare alla porta di casa tua).
Forse la mia motivazione a sbrigarmi con gli esami non è abbastanza forte? Mi racconto scuse per non concludere? Eppure sono una persona che si dà da fare nella vita, credo proprio che il nodo da sciogliere sia questa maledetta motivazione che proprio non arriva, un motivo che mi convinca e non mi faccia restare disillusa nei confronti del mondo di oggi…
Beh… Io di tempo ne ho davvero poco. Due lavori, un marito e una casa, la scuola di specializzazione e tra meno di un mese l’esame di stato. Come faccio a massimizzare i risultati di studio utilizzando solo scampoli di giornata? Ho già sacrificato la vita sociale e ho davvero paura di non farcela.
Molto interessante….. Riesco così a spiegarmi il motivo per cui rendo al massimo quando sono sotto stress. Lo stress “positivo” rappresenta la molla per l’azione e le giornate sembrano scorrere al doppio della velocità. Adoro dire che vivo una vita la 90°. Al contrario, nei periodi di calma (e parlo di lavoro), le giornate sembrano rallentare inesorabilmente e la fiacca mi prende alla grande.
Ottimo Articolo…. come sempre Illuminante!
Io non so più in che altro modo ringraziarti grazie ai tuoi consigli in una sola sessione ho verbalizzato la bellezza di 7 esami certo non ho preso a tutti 30 ma sono soddisfattissima e quando cerco di procrastinare mi impegno veramente per non farlo e…. ci riesco!
Grazie!!!
Ne sono davvero felice Marilena :)
Bravo Andrea, sono appena sbarcato grazie alla mia fidanzata sul tuo blog e mi sto leggendo i tuoi articoli partendo da più vecchi. Ho visto e sto vedendo informazioni molto interessanti per me e per il mio modo di approcciare al mio lavoro. Questo mi sarà molto d’aiuto sia dal punto di vista mio personale che per insegnare agli altri il mio lavoro.
grazie a presto
Applicherò il metodo per fare i miei programmi universitari.
ciao, per quanto riguarda imparare tecniche di lettura veloce e la capacità di spiegare ciò che hai appreso a voce ma soprattutto ritrovare la motivazione, ci sei riuscita a raggiungere questi obiettivi? come hai fatto?
Ciao andrea,essendo un procrastinatore incallito soprattutto con lo studio(esami) voglio disciplinarmi utilizzando due tuoi consigli: la tecnica del pomodoro e dividere il tempo per 2.
se per ogni ”pomodoro” ci vogliono 25 minuti,come posso applicare entrambe le pratiche contemporaneamente?
Datti un pomodoro per studiare un capitolo che pensi ne richieda due.
Grazie Andrea di condividere queste importanti pillole di saggezza , tante volte sono come un faro nella nebbia
Grazie a te Felice :)
La legge di Parkinson è enunciata nel libro dal titolo medesimo (1957) e per quanto sia naturalmente umoristico, non è quella che si cita qui bensì:
“in qualsiasi organizzazione burocraticamente attrezzata il tasso di incremento del personale resta immutato, quale che sia la quantità di lavoro da svolgere” che poi, in altri termini porta a “le promozioni aumentano fino a raggiungere l’incompetenza”.
Eccetera. Ma in effetti la prima frase del primo capitolo cita a sua volta il principio che tu chiami “la legge di Parkinson”. Sono un totale estimatore di ogni libro di Arthur Bloch.
ne conosco molti facevo un lavoro per obbiettivi. Mi piace molto. Da un anno ho cambiato lavoro e vita e sento di essermi persa. Ricominciare a fare queste cose aiuta tantissimo. Questa del timer è utilissima. Penso la userò.
Ottimo!