Sempre più spesso si sente parlare di dipendenza da internet. Dobbiamo preoccuparci? Ma soprattutto cosa possiamo fare per tornare ad utilizzare Internet e Social Network in maniera efficace e senza esserne schiavi? Ecco alcuni consigli pratici…
“Posso resistere a tutto tranne che alle tentazioni.”
Oscar Wilde.
Sgradevole l’immagine che ho scelto per questo articolo, non trovi?
Non ci piace pensare a noi stessi come a dei… drogati.
Eppure, spesso l’uso (anzi, l’abuso) che facciamo di Internet, app e social network, non ci rende poi così diversi da dei veri e propri tossicodipendenti.
Non è un caso che la dipendenza da internet (e le sue amichette: dipendenza da cellulare, dipendenza da social network, dipendenza da Facebook, etc.) siano così diffuse nella nostra società.
Naturalmente quando questa dipendenza, definita tecnicamente IAD (Internet Addiction Disorder), assume connotazioni patologiche, è indispensabile l’intervento di uno specialista.
C’è molto però che possiamo fare prima di arrivare a questi estremi.
In questo articolo voglio proporti le migliori strategie per usare le nuove tecnologie EfficaceMente ed evitare di finire nel tunnel della dipendenza da internet.
Tra l’altro ho pensato di farlo in un modo decisamente diverso dal solito ;-)
I dati della dipendenza da internet
L’Internet Addiction Disorder (IAD), negli ultimi tempi, ha ricevuto un’attenzione sempre maggiore da parte della comunità scientifica, ovviamente a causa dell’aumento esponenziale della presenza della tecnologia nella nostra vita quotidiana.
Sono quasi 4,54 miliardi le persone che oggi sono connesse a Internet e, circa la metà della popolazione mondiale, 3,8 miliardi sono gli utilizzatori quotidiani dei social network (+9% rispetto al 2019).
Sebbene la dipendenza da Internet non abbia ancora dei criteri diagnostici certi e coerenti in ogni parte del mondo, nel corso degli anni sono stati sviluppati una grande quantità di studi che valutano la sua prevalenza nella popolazione.
Alcuni di questi suggeriscono che lo IAD riguardi dallo 0,3% al 38% della popolazione generale (Cash et al., 2012; Moreno et al., 2019). La differenza ampiamente variabile nei tassi di prevalenza potrebbe dipendere dalle scelte metodologiche diverse degli studi, dalle diverse definizioni utilizzate e dal fatto che questo fenomeno viene studiato in modo diverso nelle differenti culture.
Al di là di quali siano le percentuali reali, parliamo di un disturbo che, con il passare di tempo, interessa milioni di persone e può portare gravi conseguenze sotto ogni punto di vista: sociale, lavorativo, affettivo ecc…
Sintomi della dipendenza da internet
Ma come ci possiamo accorgere e diventare consapevoli di essere davvero dipendenti da internet? I sintomi caratteristici dell’Internet Addicition Disorder sono davvero semplici da riconoscere e comprendono:
- La necessità di trascorrere in rete un tempo sempre maggiore e di connettersi sempre più spesso, per ottenere soddisfazione;
- la continua e costante riduzione dell’interesse per qualsiasi tipo di attività che non comprende anche l’utilizzo di Internet;
- L’incapacità di tenere sotto controllo l’utilizzo di internet, continuandolo ad utilizzare, nonostante le evidenti problematiche di ogni tipo stiano causando alla tua vita.
Se hai notato in te qualcuno di questi comportamenti, beh il consiglio è assolutamente di non sottovalutarli e di leggere attentamente questo articolo per provare ad uscire da questa brutta dipendenza nel minor tempo possibile.
Tipi di Dipendenze da Internet
Nel 1995, Kimblerly Young, psicologa e massima esperta in quest’ambito, ha fondato il primo centro per dipendenze tecnologiche, il Centre for Internet Addiction, riadattando la diagnosi di gioco d’azzardo patologico alle differenti dipendenze virtuali. L’esperta ha individuato e sistematizzato diverse tipologie di online addiction:
- dipendenza da giochi on line (internet gaming disorders);
- dipendenza dalle relazioni virtuali (cyber-relational-addiction);
- dipendenza da shopping compulsivo online (online shopping addiction);
- dipendenza dal sesso virtuale (cybersexual-addiction).
- dipendenza ricerca informazioni (information overload);
Dipendenza da Internet: come sconfiggerla grazie ad… Internet!
Hai mai sentito parlare di Quora?
Quora è un Social Network americano incentrato sulle domande.
Gli iscritti pongono domande, più o meno tecniche, e ricevono risposte dagli altri iscritti, ma anche da alcuni dei massimi esperti nei rispettivi settori.
Non stiamo dunque parlando di domande stile Cioè (“il mio ragazzo mi ha baciata sulla guancia, sono incinta?“) e risposte generiche o, peggio, i commenti spazzatura che infestano la rete.
Per intenderci, puoi trovare ad esempio una domanda di Geopolitca sull’Iran e sotto 31 risposte, tra cui quella di uno dei più rinomati storici Iraniani o del Presidente americano Barack Obama (non sto scherzando!).
Insomma, Quora è uno di quei siti che ti fanno ringraziare la Rete di esistere…
E non è un caso che te ne abbia parlato in questo articolo dedicato alla dipendenza da Internet…
Voglio infatti che ti sia chiaro un punto: Internet non è altro che uno strumento e in quanto tale ha una natura “neutra“. Puoi trovarci siti idioti in cui sprecare le tue giornate o siti interessanti come Quora.
Il problema NON è Internet.
È tua responsabilità scegliere se diventare schiavo della rete o utilizzarla per crescere, formarti e perché no… conquistare la tua libertà (magari inventandoti un lavoro online).
Sì sì Andre’, bel discorsetto: Internet è bello, salverà il mondo, bla bla bla. Io però ci spreco troppo tempo, non dovevi parlarmi di dipendenza da internet: che c’entra Quora?
L’altro giorno spulciando alcune domande su Quora, ho trovato questa:
“What are the most productive ways to spend time on internet?” (ovvero “Quali sono i modi più efficaci per trascorrere il tuo tempo su internet?“).
La domanda ha ricevuto molte risposte, ma ce n’è stata una che mi ha colpito particolarmente.
Non avrei infatti potuto trovare parole migliori di quelle dell’utente Evan DeFilippis per scrivere un articolo sulla dipendenza da internet.
…motivo per cui ho deciso di riprendere esattamente i suoi consigli!
(Ps. all’inizio probabilmente riconoscerai cose di cui in parte abbiamo già parlato in passato, ma arriva fino alla fine dell’articolo, ti prometto che ne varrà la pena ;-) ).
Le strategie di Evan DeFilippis contro la dipendenza da internet e per un uso consapevole
Scavando un po’ ho scoperto che Evan DeFilippis è un analista presso il Quest Opportunity Fund, a breve frequenterà l’Università di Princeton ed è senza dubbio uno degli utenti più attivi su Quora.
Più di una volta le sue brillanti risposte sono state riprese da Time Magazine, Business Insider e adesso pure da… EfficaceMente! :-D
Ecco qui di seguito la sua riflessione su quello che dovrebbe essere un uso efficace di Internet, ma soprattutto come possiamo evitare di diventare degli internet-dipendenti.
Scommetto ti piacerà ;-)
(Ps. ho riadattato un po’ la traduzione e l’ho suddivisa in paragrafi in modo da renderla più leggibile. Trovi qui la sua risposta originale).
Leggiamola insieme.
(A) La società della distrazione
Il problema non è la scarsità di pagine internet davvero utili, ma piuttosto la nostra incapacità di sfruttare a dovere quelle che già esistono.
Oggi abbiamo la possibilità di accedere tramite Internet ai corsi universitari dei migliori atenei al mondo, e possiamo farlo gratuitamente, eppure passiamo il tempo a guardare video di gattini!
Le persone che completano i corsi gratuiti messi a disposizione da Coursera, Udacity e Khan Academy sono una percentuale così bassa da apparire un errore statistico.
La verità è che la nostra è la società della distrazione e la soluzione non sono siti Internet migliori, ma persone migliori.
(B) Come evitare la dipendenza da Internet
Per investire il tuo tempo online efficacemente, ti consiglio di seguire queste strategie:
1. Sbarazzati di Facebook, Twitter e tutti gli altri Social Network
Se non vuoi eliminare i social del tutto o ne hai bisogno per lavoro, limita il tempo che trascorri su questi siti e queste app a non più di 30-60 minuti al giorno.
Puoi farlo utilizzando applicazioni come Freedom: ottime per ridurre la tua dipendenza da internet e dai social in particolare.
Non smetterò però mai di ripeterlo: questi siti ti stanno rovinando la vita.
Molti difendono i social network giustificandosi con frasi come:
- “beh, io uso Facebook per rimanere in contatto con amici ed ex compagni di scuola”,
- “Twitter mi serve per informarmi in tempo reale”,
- “Mi piace seguire pagine utili e interessanti” (tipo questa :-D).
Eppure, analizzando l’utilizzo dei social network, si scopre che la stragrande maggioranza degli iscritti più che rimanere in contatto con i propri cari ed informarsi, spulcia questi siti in maniera compulsiva per guardare GIF animate, video-ricette che non avrà mai il tempo di cucinare e articoli spazzatura con foto “prima e dopo” di star della TV degli anni ’90.
Nessuno usa davvero i Social Network per quello per cui sono stati (in teoria) progettati.
Senza considerare poi che sempre più studi stanno dimostrando che l’utilizzo di Facebook ci rende più tristi e meno soddisfatti della nostra vita in generale.
2. Pratica la procrastinazione strutturata
Se hai bisogno di ricaricare le pile tra le tue sessioni di studio o di lavoro, invece di indulgere nella tua dipendenza da internet, trova piuttosto attività che ti rilassino e che ti rendano allo stesso tempo una persona migliore.
Per me, ad esempio, questa attività sono gli scacchi.
Durante le pause di lavoro, faccio sempre un partita online a scacchi, ma soprattutto non guardo quei maledetti video di gattini!
Se preferisci puoi suonare uno strumento, leggere un libro o meditare.
3. Usa una to-do list
Per evitare di cadere nella trappola di Internet, credo non ci sia nulla di più semplice ed efficace di una lista delle attività (to-do list):
- Metti per iscritto quello che devi fare.
- Ordina le attività per priorità.
- Sii estremamente dettagliato nel definire i tuoi obiettivi.
Non scrivere “Completa il report”, scrivi piuttosto “Completa 1 pagina della prima sezione del report”.
Più piccola e dettagliata è un’attività, più facile sarà per te iniziarla e portarla a termine.
Stabilisci da subito anche come intendi procrastinare in maniera strutturata tra un’attività e l’altra. Scrivi nella tua to-do list: “gioca a scacchi”, “guarda un TED Talk“, “Fai una lezione di DuoLingo“ o qualsiasi altra attività che ti aiuti a staccare e a migliorarti al contempo.
Se preferisci fai un sonnellino!
Ricorda: se non decidi in maniera consapevole come investire il tuo tempo, finirai col ripetere le vecchie cattive abitudini, ovvero ti ritroverai a controllare per l’ennesima volta l’app di Facebook o a rispondere a qualche messaggio su WhatsApp.
Ma c’è un punto ancora più importante…
(C) Ha davvero importanza?
La prossima volta che ti ritroverai a scrollare il feed di Facebook, a guardare un video divertente, a leggere un articolo virale o a polemizzare con degli sconosciuti online, fatti questa semplice domanda:
“Ha davvero importanza?”
Se un’attività non ti aiuta a migliorarti, probabilmente è solo una perdita di tempo.
Pensa che l’altro giorno ho letto un articolo su BuzzFeed intitolato: “Le migliori 23 risposte delle star su Twitter” (no, niente link: se hai l’impulso di cercarlo su Google, ho una brutta notizia per te…).
Mi sono fatto prendere da questo titolo acchiappa-click e ho odiato me stesso per averlo letto fino alla fine.
Pensaci: questo articolo semplicemente non serve a nulla. Leggerlo o scriverlo è una mera perdita di tempo. Gli articoli più condivisi sui social media sono l’equivalente giornalistico dei panini del McDonald’s. Consumarli ci dà una gratificazione istantanea, ma ci rende persone peggiori.
In un’altra occasione ho perso addirittura 20 minuti della mia vita a guardare una compilation di video virali. Ci ho messo un po’ per realizzare quanto fosse inutile.
Il mondo sarebbe davvero un posto migliore se tutta questa spazzatura digitale semplicemente sparisse.
Cosa può venirne di buono dal consumare in maniera compulsiva questi contenuti virali?
Non ci rendono più felici, non ci rendono più soddisfatti: fanno semplicemente leva sui nostri istinti più bassi.
(D) Fai un passo indietro
Ora fai un passo indietro e pensa a tutte le ore che hai buttato nel cesso davanti ad uno schermo, convincendo te stesso che avresti visto solo un altro video ancora, solo un’altra immagine ancora, solo una… e ricorda che questa è la tua vita.
Il modo in cui spendi le tue giornate è il modo in cui spendi la tua vita.
È tutto qui, questo è tutto quello che abbiamo: siamo la somma delle nostre esperienze.
Vuoi davvero che la tua vita sia una lista interminabile di articoli spazzatura, video virali e qualche tentativo fallito di migliorare te stesso?
Conclusioni: come uscire dalla dipendenza da internet
Hai sentito la botta o serve che rincari la dose anche io?! :-D
Scherzi a parte, pur condividendo il 95% di quanto scritto da Evan, in realtà ho una visione un pelino più ottimistica su Internet, Social Network & Co.
Non si spiegherebbe altrimenti perché da 8 anni insisto nel condividere qui nel blog e sugli altri canali social di EfficaceMente consigli pratici di crescita personale.
Credo infatti che se anche la stragrande maggioranza delle persone continuerà a lobotomizzarsi il cervello davanti uno schermo (e presto, davanti ad un visore di realtà virtuale), esisterà sempre una minoranza di… “efficaci“, che non si accontenterà, che sceglierà con cura come investire il proprio tempo e con altrettanta cura selezionerà gli “ingredienti” della propria dieta mediatica.
Il mio compito è essere presente per questo piccolo gruppo di ribelli, con sempre nuovi contenuti stimolanti e di qualità, magari anche su quei campi di battaglia dove spesso hanno la meglio i contenuti spazzatura (Facebook & Co.)
Ho bisogno però del tuo aiuto.
Se questo articolo ti ha fatto riflettere, magari anche incazzare con te stesso in qualche passaggio, ma soprattutto se ti ha fatto venire voglia di migliorarti… condividilo.
Aiutami a trovare altri ribelli come noi, proprio all’interno dei “Templi della Distrazione”. Puoi farlo cliccando su uno dei pulsanti che trovi in fondo al post. Grazie.
Buona settimana,
Andrea Giuliodori.
Uno specchio che riflette ciò che siamo… Deluso da freedom: anche la libertà si paga…
Dovrebbe esserci anche la versione gratuita Giuseppe. Comunque esistono decine di alternative. Io personalmente ho scelto Freedom perché è la migliore e cross-piattaforma :)
Grazie Andrea.
Andrea che tempismo stavo leggendo in questi giorni un libro sulla digital detox e debole dire che mai articolo possa calzare più a pennello. Hai perfettamente ragione il problema non sono i modi o i contenuti di quello che guardiamo ma le persone che decidono di sperare il proprio tempo così…..
Mi fa piacere sia capitato al momento giusto Federico. A presto.
Ottimo articolo Andrea! ;)
Un altro consiglio è quello di fare in modo che nei feed Facebook e Instagram e Twitter si bilancino bene i contenuti-ca**ata degli amici con i contenuti-qualità.
Su Facebook, per esempio: nascondete (freccetta in alto->nascondi post) ogni tanto post di video di gattini/candid camera/calciatori brutti eccetera eccetera. Smettete di seguire pagine di ca**ate e iniziate a seguire gruppi facebook interessanti e stimolanti, pagine come Efficacemente (o Grafigata, se interessa la grafica) e soprattutto la pagina di Quora.
Il vostro feed migliorerà subito e vi renderà più produttivi
A proposito di Quora: è probabilmente il sito più utile che esista ma, anche lì bisogna seguire le giuste aree tematiche ;)
Ottimo spunto Lorenzo!
Ottimo articolo…come tutte le cose dipende dall’uso che ne fai. Mi rendo conto che alle volte mi ritrovo a vagare su internet senza una meta precisa eppure all’inizio della navigazione avevo le idee ben chiare…
Altro problema è il nuovo cellulare con la connessione a “portata di mano”… Questa si che è una vera distrazione…grazie Andrea! Andrò a scoprire Quora!
Amo il mio smartphone, ma è indubbio che social e cellulare abbiano avuto un impatto molto negativo sulla nostra capacità di concentrazione.
Ho da poco uno smartphone degno del suo nome e solo ora capisco cosa vuol dire avere a portata di mano in ogni momento internet…mentre prima dovevo accendere il pc, aspettare, mettere tutti i pin del caso….
Quello che mi stimola è imparare ad utilizzarlo come se fosse la mia agenda…e non solo più un telefono.
Grazie Andrea per la risposta!
Grande Andrea!!! Devo dire che sul punto 1 mi sento un alieno. Non sono iscritto a nessun social, solo a Linkedin ed a 26 anni le persone mi vedono come un mostro (o apprezzano). Per il resto purtroppo anche io perdo valanghe di tempo, sul pc, in generale a leggere news… che nervoso
Ti confesso un segreto Leonardo. Se il mio lavoro non fosse legato ad attività online, probabilmente mi cancellerei da qualsiasi social…
Non che siano il male assoluto: ci sono profili e pagine interessanti da seguire, ma per chi non ne ha una necessità, di tipo lavorativo, cancellarsi può essere una scelta forse drastica, ma auspicabile.
Eh quanto avete ragione tutti e due. Per fortuna faccio un uso abbastanza saggio di internet limitandomi a seguire le pagine relative a miei maggiori interessi, tuttavia casco spesso in quel momento di noia in cuI apro facebook e inizio a sfogliare l’inutile. E non sevono studi per capire che i social ci rendono più tristi e infelici…lo vedo già su di me e sulla mia produttività!
Ora provo a sotituire la app di facebook con quella di Ted Talk :D
Buona giornata a tutti!!
Grande Ambra!
Come al solito, articolo SUPER! Concordo su tutto e descrivi, insieme a De Filippis , le stesse riflessioni e i percorsi mentali che ho fatto anche io, cercando di ridurre le ore perse dietro i social a cazzeggiare.
Lo condivido subito!
Grazie Lavale!
Ottimo articolo Andrea, l’ho trovato molto interessante dal punto di vista soprattutto perchè va a braccetto con un tipo di pensiero che avevo in testa ultimamente: ma che cavolo sto a fare qui su Facebook? A cosa mi serve? Migliorerà la mia giornata? Il tempo che sto dedicando a questa cosa è ben investito? Nel libro Autostrada per la Ricchezza parla del tempo e del suo valore, in quanto è la risorsa primaria alla quale investire nel miglior modo possibile. E sono d’accordo.
Unendo queste due cose ho trovato, seguendo un corso online un’estensione per Chrome e Firefox per eliminare completamente la News Feed, News Feed Eradicator. Me la rimpiazza con una citazione motivante. Unendo poi a questo un click consapevole (grazie alla meditazione) mi rendo conto che quando clicco o digito per andare su Facebook cosa devo andare a fare. Se devo gestire le fan page è un conto, se devo andarci solo per cazzeggiare… bè allora non mi serve :)
Già con quella estensione ho ridotto moltissimo quando sto sul PC, per il cellulare invece ho messo Quality Time, per controllare e seguire quanto uso l’aggeggio.
Lo condividerò subito, nella speranza di andare a smuovere qualcosa a quelli che compulsivamente cliccano qui e là senza capire perchè lo stanno facendo…
Ottimi spunti Daniele,
grazie!
Bell’articolo e sono d’accordo su tutto, ma… voglio fare il bastian contrario.
Santi subito i video ignoranti (“apple pen pineapple pen” ne è un esempio), i meme e tutte le cavolate di internet :) . Vedi, io rispetto molto la vision di questo sito… tanto mi sta insegnando e tanto sto applicando. Ma se io dovessi immaginarmi la mia vita con solo meditazione, lettura, lavoro e scacchi, preferirei spararmi. Cioè… che p**le!
Perchè vedi, quello che voi non considerate mai è la funzione sociale di queste idiozie. E’ vero che ogni minuto passato a vedere una gif di gattini è perso rispetto ad un minuto passato a vedere Alberto Angela… ma la differenza è che io di quel video di gattini magari ne posso parlare il sabato sera con gli amici, farglielo vedere e ridere tutti assieme, mentre se dico solo la parola “Alberto Angela” in un pub, evacuano il locale.
Quello che ci vuole è un compromesso. Si dedicano delle sorte di compartimenti stagni per ca**eggiare su internet in modo anche becero (altrimenti si resta fuori dal mondo) e poi il resto del tempo a lavorare o a fare attività più furbe :)
Sono d’accordo, magari una stupidata ogni tanto anche per ricaricarsi ci sta, considerando soprattutto che tante persone stanno ore e ore a vedere i ‘grandissimi’ programmi di Maria de Filippi!
Così come guardare un film, una serie tv, non la vedo come una perdita di tempo, assolutamente. D’altronde non possiamo essere produttivi al 100% e la nostra capacità di ‘focus’ non è infinita se non ci ricarichiamo con cosette più semplici, secondo me
Ciao TonyVT! Grazie davvero per il commento: tocca un punto che credo sia importante spiegare e che va ben oltre i video dei gattini, la dipendenza da internet, etc. ;-)
La stragrande maggioranza delle persone crede che nella vita esistano SOLO 2 COSE: quelle ci piacciono, ma ci fanno male e quelle che NON ci piacciono, ma ci fanno bene.
Avendo questa convinzione è naturale pensare e scrivere commenti del tipo: “sì sì, tutto bello quello che scrivi, ma che due palle! Ogni tanto voglio pure “divertirmi”, spassarmela, etc.”
Lo capisco, davvero :)
Negli anni però ho cercato di proporvi una prospettiva diversa da quella di “medioman” :-D
Ti è mai capitato di vedere in uno dei miei articoli questo grafico? http://www.efficacemente.com/wp-content/uploads/matrice_abitudini.png
Le tipologie di abitudini che caratterizzano la nostra vita non sono 2, ma 4:
– Abitudini di Classe 1: ti fanno bene e ti fanno sentire bene.
– Abitudini di Classe 2: ti fanno bene ma non sono particolarmente gradevoli.
– Abitudini di Classe 3: ti fanno male ma ti piacciono da matti.
– Abitudini di Classe 4: ti fanno male e non ti piace neanche farle.
Indovina a quale classe appartengono abitudini come: “guardare i video di gattini”, sfondarsi di panini McDonald’s, bere fino al coma etilico, etc.?
(hint: Abitudini di Classe 3)
Il punto quindi non è quello di diventare dei cazzo di monaci in penitenza, la cui vita è caratterizzata solo da dovere, sofferenza e sacrificio (Abitudini di Classe 2).
NO.
Non è mai stata la mia filosofia e sarei un pazzo a sposarla.
La mia convinzione profonda è che maturando, diventando persone migliori, impariamo gradualmente a liberarci dalla dipendenza delle Abitudini di Classe 3, per scoprire finalmente quanto siano rigeneranti e piacevoli le Abitudini di Classe 1.
E chissà, magari tra qualche anno ti ritroverai con i tuoi amici a ridere per un video di Louis CK invece che per l’ennesima cagata stile “apple pen pineapple pen” :-D
A presto.
Sì certo che quel grafico lo ho già visto… mica sono un lettore smemorato io! :D Cmq concordo appieno con quello che dici in questo commento… il problema è che leggere quello che diceva il tipo su Quora suonava invece molto come un “fate solo cose che vi facciano bene e vi facciano crescere” e ci voleva un paladino dell’ignoranza che portasse alla luce l’importanza delle cose futili :)
Questa è l’unica risposta che va contro corrente e con cui mi ci rivedo: Secondo l’articolo dovremmo passare il 100% del tempo a fare/leggere cose utili, e a tralasciare il superfluo, le distrazioni come gattini, giochini, tv, aperitivi. Però comportarci come da articolo ci allontana dagli amici, in quanto è difficile parlare di scienza, crescita mentale, produttività al bar con gli amici. Essi stessi sono una distrazione, un modo per svuotare la mente dagli amici. Io mi rendo conto che più elimino social, serie tv, giochini sul cel e PIU’ mi allontano da loro in termini di interesse. Si risulta essere i noiosi del gruppo, i seriosi, quelli che non si lasciano andare, perfettini. Ragionando come voi si finisce per non avere più amici. E dico: è giusto anche questo? Io non ho gli interessi dei miei amici, a molte loro proposte rispondo con “no” perchè ritengo superflue e perdita di tempo. E si finisce che il fine settimana non ho neanche voglia di vederli, in quanto mi sembra di perdere tempo a stare con loro. Tutto bello, ma la domanda è: ha senso vivere così?
La risposta potrebbe essere molto più semplice Ci Key: cambi amici.
Se i tuoi attuali amici non hanno i tuoi stessi interessi, nessuno ti costringe a coltivare queste amicizie. Puoi coltivarne altre e tranquillo che le persone davvero intelligenti parlo di Kant come cazzate. Il problema è quando ti relazioni solo con persone che parlano di cazzate.
Grande Andrea, questo è un argomento molto importante (e come al solito hai scritto ottimi consigli).
Io ho eliminato qualsiasi forma di dipendenza da Internet grazie al valore che do al mio tempo.
Ho sempre ben chiaro in testa che se uso 10 minuti della mia vita a guardare dei gattini che giocano, poi avrò 10 minuti in meno per dedicarmi alle mie vere passioni.
Complimenti Alessandro.
D’accordo…
Ma:
Moltissimi spunti interessanti li trovo proprio cazzeggiando a caso su FB. Ho amici interessanti che postano cose interessanti.. Se non avessi quel cazzeggio, non avrei letto/visto molte cose che mi hanno dato qualcosa. Forse pure efficacemente l’ho trovato così secoli fa (scusa non volevo darti del vecchio ??)
Insomma: la noia sa essere anche proficua.
Per essere infine “efficaci”, ecco la domanda:
Cosa leggo in quel tempo che vorrei avere input interessanti da internet? Come seleziono gli input se non dal vagare in attesa di essere sorpresa?
Forse pure io ci perdo troppo tempo su internet e davvero certi momenti della giornata potrei trascorrerli meglio ma onestly quando cazzeggiando su internet trovò un TED figherrimo per caso, bhe li vale la pena..
limitare l’uso ok. Farsi sorprendere anche.. Non ripetiamo noi stessi se andiamo sempre incontro a ciò che già conosciamo?
Ciao Mersia, molto interessante la tua riflessione sulla… serendipità: vagare a caso per lasciarsi sorprendere :)
La trovo un’ottima idea, a patto di selezionare a monte le proprie “piattaforme”.
Prova ad esempio a vagare a caso su Quora piuttosto che su Facebook. Oppure a rivedere completamente il tuo feed Facebook, selezionando con molta cura le pagine e gli amici che decidi di seguire :)
Io cazzeggiando su TED che uso per allenarmi nell’ascolto dell’inglese ho trovato il discorso di Sal Khan, che ho notato che è citato in questo articolo.
Illuminante, ha detto alcune cose che in un certo senso pensavo ma non avevo ‘inquadrato’ bene, ed altre secondo me geniali. La similitudine del metodo scolastico (e le basi della materia) con la costruzione di una abitazione è fantastica.
Una curiosità: oltre a TED e Quora, segui altri siti di questo tipo/gruppi nei momenti di ‘ozio’?
QUora, lo trova fantastico. Quora vs Facebook: 10 a 0
Davvero un articolo interessante! Grazie Andrea per i tuoi preziosi consigli!! :-)
:)
Concordo con questo articolo e approfitto Andrea per avermi fatto scoprire il sito Quora. :)
Parliamo della seconda parte.. Se uno studente fa 10 pomodori, mi sembra un po’ assurdo che anche nelle pause faccia una attività mentale come giocare a scacchi o guardare un Ted talk. Ok, ci sono persone che si rilassano in questo modo però stanno usando comunque energia “mentale”. Non ha piú senso fare qualcosa completamente diverso? Come fare una passeggiata, chiamare un persone che si vuole bene o perché no, guardare video comici. Esempio: studio per un esame di medicina dove vedo tutto il giorno foto di batteri o parti del corpo colpite da batteri e, per riprendermi, mi guardo 3 video con gattini… di certo non mi carico il cervello con un Ted Talk sulla fisica meccanica. Poi il Talk lo posso guardare mentre preparo la cena. Tutto questo per dire che non bisogna riempire ogni secondo della propria vita con cose utili, altrimenti si scoppia. Voi cosa ne pensate?
Ciao Alexandra, ti rimando alla riposta che ho dato a Tony: http://disq.us/p/1cgwg5f
Il punto NON è eliminare le attività piacevoli e rilassanti dalla nostra vita.
Il punto è alzare i nostri standard e scoprire nuove attività che siano al contempo piacevoli e rigeneranti, senza accontentarci di abitudini “spazzatura” progettate negli Headquarters di qualche azienda della Silicon Valley, con l’unico scopo di attirare la nostra attenzione e rivenderla ad inserzionisti pubblicitari.
So che come lettori di EfficaceMente potete pretendere di meglio per la vostra vita :)
Spesso mi è capitato di iniziare una ricerca importante per poi ritrovarmi a fare un’altra cosa che non centrava nulla, tipo andare con Google map in territori inesplorati.
Ci vuole disciplina pure in quello, anzi direi soprattutto perché internet ti da tutto e nulla.
Articolo come al solito efficace. Chissà, magari un giorno tu Andrea terrai conferenze sull’auto-efficacia :)
Chissà… ;-)
Indubbiamente, se dovessi fare dei corsi offline, il tema che mi piacerebbe esplorare di più in assoluto riguarda proprio la nostra efficacia in un mondo lavorativo che sta cambiando radicalmente e in cui la capacità di gestire il nostro tempo e noi stessi sono qualità il cui valore sta crescendo a dismisura.
Io ho una strana dipendenza da internet, credo di essere una delle poche se non l’unica. I particolare due tipi di dipendende: dall’informazione e dal giudizio esterno. Il mio problema non sono i social, ma sono appunto le ricerche “importanti”. E’ come se avessi una dipendenza dall’informazione, devo essere sempre aggiornata su tutto quello che succede nel mondo, dalla tromba d’aria in sud africa alla politica di casa nostra. Prima di internet non avevo questo tipo di dipendenza, mi guardavo il mio tg quotidiano alla tele ed ero a posto, ora invece uso ogni minuto a disposizione per cercare le ultime news. Giusto per darti un esempio, hai dato il link di Quora? Bene, ho appena passato un ora a leggermi le risposte alle domande più disparate. Inoltre confesso di essere una di quelle che purtroppo nella vita ci tiene all’opinione altrui. Fino a che non c’era internet la cosa rimaneva nell’ambito personale (esempio la scuola, il lavoro etc etc) adesso invece con internet è diventata non solo un’ “ansia da giudizio esterno” limitato a me stessa, ma anche al mio essere italiana. Su internet è pieno di gente che giudica, ho scoperto anche tanto razzismo nei confronti degli italiani che non pensavo esistesse e ogni volta che su internet leggo cattivi stereotipi o commenti mi viene l’istinto di replicare o così perdo un sacco di tempo. Ad esempio, se guardo un video su youtube dal titolo “L’impero romano” (quindi qualcosa di culturale alla piero angela per intenderci”) poi mi vengono fuori tutti i video correlati all’italia e in molti casi mi sono ritrovata a guardare video tipo “cose che non sai sull’italia” e a leggermi sotto una caterva di commenti correlati, anche con account fake come “theItaliansAreMorons”, “TheItaliansAreFuckingNiggers”, “NoItalyInEurope” “italiansAreLazyCunt” e cose del genere. Insomma nel sottobosco di internet ho scoperto un sacco di “odio” nei nostri confronti”. Uno dice ” ma te sei fuori di testa, cazzo te ne frega di stare a replicare a dei trolls o comunque a gente che pensa in un modo che tanto non puoi cambiare neanche con mille commenti di risposta”, ma tutto questo si rifà alla paura del giudizio degli altri (o almeno credo, i realtà non lo so il vero motivo, è l’unica spiegazione che sono riuscita a darmi). Lo so, ho un problema.
Quello che mi porto via da questo articolo è l’idea di innalzare la qualità anche degli svaghi e dei passatempi. Mi sembra una grande idea!
Sì, ogni volta che ne parlo cerco di essere sempre molto cauto, perché alcune persone potrebbero sentirsi “soffocare” dall’idea di dover controllare anche il proprio tempo libero.
In realtà, quando inizi a porre più attenzione a come investi il tuo tempo (anche quello non lavorativo), la qualità della tua vita aumenta.
Buongiorno Andre, articolo al top come sempre, anche se oggi mi tocca particolarmente.
io NON USO FACEBOOK, ed è circa un anno che, grazie a te, mi sono liberato da questo mostro riuscchiavita, sviluppando una vera e propria intolleranza.
Non sono mai stato un accanito utente di FB, ma il senso di liberazione che si prova non utilizzandolo è ‘na bomba.
tuttavia…
ho sempre avuto il timore di “buttar via il bambino con l’acqua sporca”, ad esempio: io scrivo per alcuni giornali e faccio parte di diverse associazioni, quindi la visibilità è necessaria, va da se che la visibilità passi per il web e il web passi TASSATIVAMENTE da FB.
Non utilizzando i social, penso che stia rinunciando ad una fetta di competenze importanti.
Quindi ho un dubbio, cosa mi converrebbe?
1- Sono sulla strada giusto, tutto ciò che si può comunicare su fb si può comunicare anche in altri modi! Non vale la pena bere oceani di acqua putrida.
2- Dovrei imporre a me stesso di fare una capatina, almeno una volta alla settimana, su facebook.
Scusami se sono stato così prolisso, ma l’argomento mi tocca particolarmente.
P.s. Duolingo è una figata assurda, anche se il gradino successivo non può che essere YES :)
Ciao Fabio,
leggiti “Deep Work”: Cal Newport riporta molti esempi di scrittori e altri professionisti che stanno avendo molto successo anche senza una presenza sui social.
L’idea che Facebook sia TASSATIVO è una convinzione che dovrebbe essere messa in discussione più spesso: io ci sto riflettendo a fondo da diverso tempo, per il momento ho scelto di essere presente massivamente sui social per cercare di condividere la mia filosofia di crescita personale e controbilanciare i tanti contenuti spazzatura.
Chissà che non cambi idea in futuro.
Andrea.
Ti voglio bene :)
Non potrei essere più d’accordo: il problema non sono i social network che rovinano le relazioni umane o Internet che ti mangia la vita con contenuti fuffa o, estendendo il discorso al mercato in generale, l’e-commerce che annienta i negozi fisici. Queste considerazioni non sono diverse da quelle che devono aver fatto i produttori di carrozze, quando è uscita la prima Ford. Il problema è come si sfruttano le infinite possibilità che offrono le nuove (mica tanto) tecnologie e come ci si trasforma e si risponde a queste possibilità (e qui mi riferisco a quelli che stanno cercando di integrare commercio fisico e commercio via web). Certo è che oggi è molto più difficile restare focalizzati sui propri obiettivi personali e professionali, con tutte le distrazioni, la fuffa e i gattini. Ed ecco perché seguo Efficacemente ;) … che ruffiana!! ?
Tra le cose di internet che rovinano la vita, oltre ai social network dovresti citare giochi ONLINE famosi come “Clash of Clans” (di cui io sono dipendente e tengo 2 profili). Evidenzio la parola ONLINE perché è proprio questa caratteristica che obbliga i giocatori a giocare quando il gioco li chiama, invece di essere il contrario… e il gioco ti avvisa che c’è qualcosa di “importante” da fare praticamente TUTTO IL GIORNO, per raggiungere quegli obiettivi giornalieri del gioco che danno tanta “soddisfazione”.
“condividere” un articolo del genere è piuttosto emblematico
Sì, per questo ho cercato di spiegarne la motivazione nell’ultima parte del post :)
a me la dipendenza da internet ha fatto buttare nel cesso degli anni. Ora uso un programma (a pagamento) chiamato cold turkey, con cui si possono bloccare determinati siti in determinati orari, con la bella opzione di non poter tornare indietro (che e’ una gran bella liberazione a livello mentale). Ho bloccato tutti i siti di cazzeggiamento (facebook, youtube, twitter e tanti altri) lasciando una finestra per loro per un’ora dopo il solito orario di cena. Uso poi la tecnica pomodoro durante il giorno, lasciando i 5 minuti di pausa per leggere aricoli un po piu’ costruttivi (come questo). La mia vita ha completamente svoltato
Sono contento di leggere questo commento ;-)
Anche se il “condividere ” finale non è molto coerente con l’articolo in se, si, lo ammetto. Anche io ho buttato via tanto tempo , fortunatamente sono ancora molto giovane e posso recuperare. Il mio unico problema, che rende più difficile questa missione, è che attualmente faccio la social media manager. Per cui eliminare completamente i social non mi è possibile per motivi lavorativi. Ma lo prometto (cosa che faccio moooolto raramente), mi impegnerò a limitare l’utilizzo dei social solo per il mio lavoro. La vita ci passa davanti e noi neanche la vediamo, perché abbiamo la testa abbassata su uno schermo che ci illumina la faccia.
Ho passato 2 settimane in montagna e in quella zona non c’era rete, per cui il mio telefono era tornato all’utilizzo pricipale delle telefonate e dei messaggi. In quelle due settimane ho scoperto di poter leggere un libro in due giorni, cominciarne un’altro e finirlo in 3 ore. Ho riscoperto passioni che non ricordavo nemmeno di avere. Ma soprattutto, ero rilassata e felice. Ed il pensiero che quella vacanza finisse, e che prima o poi sarei dovuta tornare nella “vita reale” in cui internet la fa da padrone, mi faceva ansia.
Perciò basta. Da Adesso anche a casa mia saró come quelle due settimane in montagna. E sarà così sempre.
Ah… grande Bianca!
Sulla coerenza o meno della richiesta di condivisione, penso di averne spiegate le ragioni :)
“Il mio compito è essere presente per questo piccolo gruppo di ribelli, con sempre nuovi contenuti stimolanti e di qualità, magari anche su quei campi di battaglia dove spesso hanno la meglio i contenuti spazzatura (Facebook & Co.)
Ho bisogno però del tuo aiuto.
Se questo articolo ti ha fatto riflettere, magari anche incazzare con te stesso in qualche passaggio, ma soprattutto se ti ha fatto venire voglia di migliorarti… condividilo.
Aiutami a trovare altri ribelli come noi, proprio all’interno dei “Templi della Distrazione”. Puoi farlo cliccando su uno dei pulsanti che trovi in fondo al post. Grazie.
Buona settimana, Andrea.”
Ciao Andrea, nell’articolo hai citato i corsi online gratuiti, mi potresti dire qualcosa di più? Indicarmente qualcuno? Perché effettivamente hai ragione, sono una di quelle che passa le giornate su internet a non fare assolutamente niente, quando sono da poco laureata e disoccupata e magari potrei fare qualche corso gratuito che mi aiuti a sviluppare competenze utili per il mondo del lavoro, cosa mi suggeristi? Ti ringrazio in anticipo ;) bene accetto chiunque voglia rispondermi
Ciao, te li ha indicati nell’articolo :) https://www.udacity.com/ https://www.coursera.org/ https://www.khanacademy.org/..aggiungo che se ti interessa la parte web puoi vedere https://www.codecademy.com/, poi http://www.udemy.com dove ne trovi gratis e non ma con molte offerte periodiche…………e spero tra qualche mese anche il mio XD http://www.ictskillsacademy.com (free e a pagamento)…;P.
Ciao Andrea e complimenti davvero. Non solo per l’articolo. Per quello che fai e, soprattutto, per come lo fai.
Sempre ottimi spunti, che permettono di diventare di volta in volta più efficaci!
Ora, quando mi soffermerò su qualcosa online, mi chiederò più spesso “Ha davvero importanza?” ;)
Grazie molte per questo commento Matteo!
Ho letto il tuo commento e mi sono chiesto: ha davvero importanza? ;)
Caro Andrea,
Ho letto molte volte il tuo post (come molti altri) e credo che sia fondamentale portare la mia esperienza diretta sull’argomento.
Fino a un anno fa circa ero davvero un “drogato” di internet. Non riuscivo a rimanere scollegato dalla Rete anche per poche
ore e FB era il mio luogo di aggregazione preferita. Un anno fa circa un esperienza familiare mi ha portato a riflettere su molte cose.
Una delle prime cose che mi sono balzate all’occhio erano le molte ore che passavo su Social & Simili.
Mi sono imposto una “dieta mediatica” ed ho disinstallato le app di FB e simili dal cellulare.
I primi giorni, per non dire le prime settimane, sono stati davvero drammatici. Ho poi scoperto che invece avevo riottenuto
molto del mio tempo ed ho potuto dedicarmi ad altre attività e a riscoprire affetti e compagnie che avevo perso e/o accantonato.
Ora sono felice di annunciare che FB per me non esiste quasi più e le poche volte che accedo mi rendo conto di quanto
i suoi contenuti siano vuoti di utilità almeno pir me. Certo l’idea del Social netWorking è ottima ma credo che sia stata mal
utilizzata.
Buona Giornata a tutti
Riccardo
Io, è dagli albori che ti seguo sul sito.
Andrea non parlarmi di social network e similia,perchè tanto non ci andrò.iO la spazzatura la lascio agli operatori ecologici,senza offesa.
Caro Andrea, grazie mille per il tuo lavoro.
Io, sul internet, leggo i tuoi articoli che non solo siano utili per cresita personale ma anche un modo bellisimo per imparare la lingua italiana. La mia madrelingua é russo, e sempre meglio leggere le cose del genere in una lingua straniera. Un saluto e buona giornata!
Pensa che diversi anni fa facevo lo stesso per imparare l’inglese! Buona lettura ;-)
wow………… che sberla!
Mi ritenevo migliore di molti miei conoscenti che spendono ore e ore a guardare cortometraggi idiotissimi, vignette no-sense, video di gente che si fa male nei modi più disparati e ne PARLA per altrettante ore
Ma io, che quando mi imbatto in post di pseudo-scienza mi metto a discutere per ore con sconosciuti che non vogliono capire, non son tanto migliore. Quel tempo potrei impiegarlo per studiare di più (o per allenarmi a battere il mio record di corsa o imparare a meditare o …..) e non sprecarlo inutilmente
Ciao Andrea,
qualche mese fa mi ero proprio chiesta quanto tempo spendessi mediamente sul telefono ogni giorno in una giornata tipo. Non avevo assolutamente idea dato che non ci avevo mai fatto caso, così decisi di installare un’app (timeused, la consiglio a tutti) che mi potesse dare una mano.
Inutile dire che il risultato finale era sconcertante, avevo sbloccato il telefono 100 volte e ci avevo passato 6 ore e mezza! Ero spiazzata dal risultato e mi ero sempre considerata una di quelle persone che facevano un uso limitato dello smartphone, soprattutto rispetto ai miei coetanei. Stavo buttando nel cesso 1/4 della mia giornata (perchè perdevo veramente tempo su whatsapp, facebook, youtube,…) e non me ne ero nemmeno resa conto.
Così decisi di limitare il mio tempo sul telefono ad un massimo di 3 ore al giorno e ogni volta che avevo in mano lo smartphone avrei dovuto chiedere ‘ma mi serve veramente?non hai proprio nient’altro da fare?’. Con questo metodo la mia vita è cambiata totalmente, non passo praticamente più tempo su facebook, su articoli inutili e su video di gattini come dice l’articolo, al contrario sfrutto il poco tempo a disposizione per migliorare me stessa, documentandomi sulla crescita personale(così ho trovato il tuo blog :D), guardandomi le ted talk, insomma ho estirpato tutte le erbacce nel mio orticello per far spazio a delle belle piante.
Questo articolo è veramente rincuorante per me perchè parlando delle mie scelte con i miei amici e coetanei, non li avevo visti entusiasti come me benchè avessero davanti a propri occhi la prova contraria. Cosa si può fare in queste situazioni?A me spiace vedere le persone a me più vicine completamente assorbite dal telefono, ma se provo a farlo notare mi guardano anche come dei fumatori quando gli ‘rubi’ le sigarette.
Condivido pienamente l’intero articolo…ma…..il perché di tutto questo?? Perché alla gente, non solo alla persona “media”, piace vedere i video dei gattini?
Sì, facebook così come il resto dei social network rovina, nel vero senso della parola, la persona ma perché si arriva a questo punto? La prima risposta che mi viene in mente è :perché la vita reale non offre di meglio.
Vorrei un tuo parere.
Grazie :D
Complimenti sinceri per questo pezzo e per l’intero sito! ;)
Grazie Annachiara!
Freedom è fantastica, non c’è niente del genere in giro, fantastica l’opzione che ti impedisce di togliere il blocco finché non termina l’orario prestabilito. Grazie per avermela fatta scoprire
Per mac, segnalo Selfcontrol.
Questo è il mio articolo preferito insieme a quello con la lettera di Seneca a Lucilio. Ti ringrazio Andrea, il lavoro che hai fatto e che fai è tanto, tanto utile, soprattutto perché se messi a frutto questi consigli possono veramente donare la felicità. Spero tu sia sempre felice!
Ah: mi sono messa in lista d’attesa per Quora… mannaggia a te! XD
Ne farò buon uso, promesso!
ARTICOLO molto interessante, tutte cose che sappiamo bene se abbiamo letto tuo libro ed articoli. Diverso discorso per You Tube dove tuoi video o di bravi professionisti e creatori di contenuti come luca mazzucchelli, Filippo Ongaro, Raffaele Gaito, Andrea bottoni e molti altri aiutano tantissimo in ogni direzione, e , dove semplicemente se non lo fai da tempo puoi ripassare come si sostituisce una gomma o si potano le rose quando serve.
MI è piaciuta la tua chiusa finale dove hai preso un po’ le distanze da chi predica bene ma razzola male esecrando i social ed internet ma guadagnando di brutto con quelli.