Un approccio efficace e non convenzionale alla gestione del tempo.
“Il tempo è come un fiocco di neve, scompare mentre cerchiamo di decidere che cosa farne.”
Romano Battaglia.
In Italia, chi si avvicina alla crescita personale, generalmente lo fa in 3 modi:
1) studiando tecniche di memorizzazione ed apprendimento rapido; per intenderci, trucchi mnemonici come questi, che ogni tanto provano a rifilarti in corsi da 1.000€.
2) diventando un discepolo della PNL (la Programmazione Neuro Linguistica).
3) seguendo un corso di gestione del tempo.
Oggi voglio parlarti di quest’ultima tematica, la gestione del tempo. Scordati però to-do list, agende e calendari: in questo post voglio confrontarmi con te sull’essenza del tempo e come puoi imparare a gestirlo EfficaceMente prendendo consapevolezza di una semplice verità.
Sei con me? Partiamo.
Come puoi gestire qualcosa che non esiste?
Pssst… avvicinati, voglio svelarti un segreto. Sì, però non così vicino! Avrai mica mangiato agli marci inzuppati in latte di capra andato a male questa mattina a colazione?! Comunque… non distraiamoci: ti avevo promesso un segreto. Eccolo:
Il tempo non esiste.
Sì, vabbé: te la sei spassata questo weekend André, eh?! Lo sanno tutti che il tempo… esiste! Cavoli è… il tempo! Hai presente? La sveglia che suona al mattino, gli eventi che si susseguono, gli anni che passano. Ah, volevo ricordarti che tra qualche giorno compi 30 anni: così, tanto per spargere un po’ di sale sulla ferita aperta.
Il concetto di tempo è talmente radicato nella nostra mente e nella nostra società che solo un pazzo potrebbe pensare che il tempo non esista. Ma a quanto pare i pazzi sono parecchi ed hanno tutti dei curricula “pesanti”.
Il tempo secondo la fisica moderna
Tutto è iniziato con Albert Einstein.
La teoria speciale e generale della relatività, elaborata dal fisico tedesco nel 1905, ha demolito definitivamente l’idea newtoniana di tempo come costante universale. Il tempo (e lo spazio), nella teoria di Einstein, diventano relativi. Ma non finisce qui.
La teoria della relatività di Einstein è sicuramente uno dei pilastri della fisica moderna e dà conto della struttura e del funzionamento dell’universo su larga scala. L’altro grande pilastro della fisica è la meccanica quantistica, che sembra descrivere molto accuratamente il funzionamento dell’universo su scala atomica.
Ma c’è un problemino: le due teorie appaiono incompatibili. O forse no…
I fisici americani John Wheeler e Bryce DeWitt, circa 40 anni fa, hanno ideato una straordinaria equazione (l’equazione di Wheeler-DeWitt) che sembra unificare teoria della relatività e meccanica quantistica. L’equazione è tutt’oggi fonte di dibattito tra i fisici moderni, soprattutto per un “piccolo” particolare: in questa equazione il tempo sparisce.
Secondo un gruppo sempre più numeroso di fisici moderni, il tempo, semplicemente, non esiste… o perlomeno non è essenziale per spiegare il funzionamento dell’universo in cui viviamo. Ma i fisici non sono i soli ad avere un’idea del tempo diversa dal pensare comune…
Il tempo secondo la psicologia
Molti psicologi e neuroscienziati hanno dimostrato inequivocabilmente la soggettività della percezione temporale. Il tempo oggettivo è una pura illusione, una convezione sociale. Ma sono certo che questa affermazione non ti sia del tutto aliena…
Quante volte ti è capitato di assistere ad una noiosissima lezione universitaria ed avere la percezione che il tempo fosse immobile? Quante volte invece hai pensato che durante le tue vacanze estive il tempo fosse letteralmente volato via?
Alcuni scienziati si spingono ancora più in là: non solo il tempo è relativo, esso non è altro che un’illusione, uno strumento ideato dal nostro cervello per interpretare la realtà e che assolve a numerose funzioni che vanno dal ritmo circadiano, al funzionamento della nostra memoria.
Sia la Fisica, sia la Psicologia concordano dunque sulla relatività del tempo. Addirittura, secondo alcuni scienziati il tempo non esiste, se non nella nostra mente. Che senso ha quindi parlare di… gestione del tempo? Come puoi gestire qualcosa che non esiste?
Non è del tempo che ti devi preoccupare…
Se il tempo è relativo, o addirittura una mera illusione… cosa ci rimane?! A cosa ci possiamo aggrappare per dare un senso alle nostre giornate, per continuare a perseguire i nostri obiettivi, insomma: per vivere EfficaceMente?
Possiamo aggrapparci a quella che è l’essenza del tempo: Il momento presente. Il qui ed ora, o come mi piace definirla: la quiedora.
Le antiche filosofie orientali lo affermano da millenni, gli scienziati occidentali ci si stanno avvicinando in questi anni: non esiste nulla al di fuori del momento presente. Passato e futuro sono creazioni dalla nostra mente. Il momento presente è l’unica realtà della nostra esistenza, è l’unico istante in cui possiamo davvero dare concretezza ai nostri obiettivi, in cui possiamo affrontare le nostre sfide, in cui possiamo… vivere.
Azz… dopo il pippone scientifico, anche quello filosofico-spirituale?! Ma non dovevamo parlare di gestione del tempo?!
Un approccio non convenzionale alla gestione del tempo
Fammi capire André: in questi anni mi hai fatto una testa tanta con le to-do list, le “scatole” di tempo e la tecnica del pomodoro e oggi mi vieni a dire che sono tutte scemenze e che non devo fare altro che applicare qualche principio pseudo-zen?!
Le To-do list e gli altri stratagemmi di produttività personale (ti ho linkato una carrellata dei miei preferiti) sono eccezionali strumenti per la gestione del tempo, ma, per l’appunto, sono semplici… strumenti.
Tentare di gestire il proprio tempo concentrandosi esclusivamente su questi strumenti è come voler dimagrire comprando l’ultimo modello di scarpe da running: non serve a niente.
Solo nel momento in cui prendi consapevolezza di questa semplice verità (ovvero che non esiste nulla al di là del momento presente), inizi a vedere la gestione del tempo per ciò che è realmente. Così, quasi per magia…
- La to-do list, da interminabile sequenza di azioni future che ti creano ansia, si trasforma in un’alleata. Nel momento presente infatti non esiste alcun interminabile elenco, ma solo un catalogo da cui puoi scegliere quell’unica azione da compiere qui ed ora.
- Lo stress e le false preoccupazioni per un futuro, che esiste solo nella tua mente, svaniscono. Nel momento presente non c’è spazio per le preoccupazioni, ma solo per ciò che puoi fare e ciò che non puoi fare.
- La procrastinazione diventa un concetto per te incomprensibile: se non esiste alcun momento al di là del qui ed ora, che senso ha sprecarlo in futili attività, rimandando ad un impalpabile futuro ciò che conta veramente?
Smettila dunque di affannarti nel tentativo di gestire il tempo: è un’illusione. Focalizzati esclusivamente sul momento presente. Impara a gestire te stesso nel qui ed ora e non sarai più lo schiavo del tempo tiranno, ma ti trasformerai nell’impassibile osservatore in grado di dominarlo.
Buona settimana.
Foto di Βethan
Da amante di scienza e da amante di oriente e arti marziali non posso che dirti altro che questo post è davvero un concentrato del mio pensiero.
Complimenti!
Ciao Marco, scusami se ti rispondo solo ora ma… non ho avuto tempo.
Scherzi a parte, grazie del commento.
A presto,
Andrea.
Questo articolo è scioccante Andrea: sono curiosa di leggere i commenti. Molti sono “schiavi” del tempo, nel senso che lo subiscono e non lo vivono “quiedorando”. Lo scrivo perché anch’io sono stata e talvolta sono ancora “schiava” del tempo, eh! Il fatto è che molto spesso le stesse persone che lo “subiscono” lo usano come fantastica scusa e fantastica stampella. Come del resto spesso accade anche per altri ambiti della vita (per esempio il denaro, le condizioni esterne etc.). Suona la sveglia? E’ il momento di iniziare la giornnata. Sono una persona che agisce. Ho timbrato il cartellino? Mi siedo alla scrivania convinto di “fare il mio dovere”. Sono le 18 e sono 8 ore che sono in ufficio? Ho fatto il mio dovere, mi sono guadagnato la pagnotta, posso cazzeggiare fino a domani… Stare nel quiedora significa essere padroni di se stessi. E possedere davvero qualcosa significa farsi il mulo per gestirla al meglio. Buona settimana anche a te.
Ciao Ilaria,
vivere nel quiedora sembra la cosa più banale che possa esserci, eppure è la più difficile da mettere in pratica. Inesorabilmente la nostra mente si perde nel passato e nel futuro.
Sì, concordo: il momento presente è l’unica cosa che possediamo davvero, ed è l’unico momento in cui possiamo… agire.
Ciao Andrea,
quella del quiedora è un argomento che sto seguendo da un po’, da un punto di vista spirituale e pratico. Che poi non ci riesca… è un altra questione! :)
Ho visto diversi filmati, su questo argomento, di persone “illuminate”, Papaji, Eckart Tolle, Adyashanti, Salvatore Brizzi ed ho letto anche diverse cose. La domanda è sempre la stessa: di che cosa state parlando? :)
In un momento di notevole concentrazione (o forse di completa assenza di essa) mi sono ritrovato ad essere testimone del momento presente, a viverlo nella sia pienzezza ed intierezza. Mi sono riscoperto come avvolto da uno strato di felicità che non provavo da non so quanto tempo e, tutto questo, solo per essermi soffermato a godermi il presente.
Il “momento presente” è poi svanito e non sono più riuscito a recuperarlo, ma ho capito che c’è ed esiste.
In un contesto di vita molto ozioso e procrastinante, come il mio, faccio fatica a percepire il momento presrente come tale, mentre tendo, il più delle volte, a subire il tempo e le conseguenze di questa sottomissione mentale. Ilaria ha spiegato esattamente che cosa NON sono io, io sono l’esatto contrario di quello che lei descrive. Per me la sveglia è il momento più basso della giornata, da lì in poi vivo tutto come un peso, come una sofferenza intrinseca che non mi abbandona lungo tutta la mia giornata. Vivo come se la mia vita pesasse delle tonnellate e non riesco a fare un passo in avanti, a migliorare la percezione della mia vita che, tutto sommato, schifo non fa. Saperlo è un conto, esserne convinto un altro.
Vivere il momento presente, quiedora, smettere di procrastinare, fare una cosa alla volta, tecnica del pomodoro… tutte cose che conosco. Ma perché poi, mi capita, che me ne dimentico completamente e trasformo la mia esistenza in un travaglio giornaliero?
Che fatica :p
Fatti una “to do list” giornagliera, a me ha aiutato a NON DIMENTICARE le cose da fare …
Se hai anche dei dubbi su COSA fare, rifletti riguardo a come vuoi cambiare la tua vita e scegli le attività più efficaci e CONCRETE per attuare il cambiamento, infine agissci ogni giorno.
Capire cosa vuoi dalla vita e casa bisogna fare concretamente per ottenere ciò che si vuole mette ORDINE nella propria testa e spazza via le distrazioni
Ciao Francesco,
piacere Alessandro.
Se mi posso permettere di rispondere al tuo post con una mia riflessione sull’argomento.
Anche io ho capito che esiste questo momento di “assoluta” felicità quando si vive il presente nella sua completezza; che non vuole dire, come ho visto fare a New York, fare 1000 cose alla volta, e credere così di essere più “efficenti” ed anche più fighi :)
Ho notato che questa “felicità” viene da sola la maggior parte delle volte che facciamo qualcosa che veramente ci piace, o qualcosa di nuovoò. E quindi la curiosità spienge tutto il nostro essere a stare concentrato e sgomberare la testa da pensieri non adatti al momenti.
Te chiedi, e vorresti, trovare il modo per raggiungere questo stato quando più deisderi vero?
Anche io.
Però una cosa che credo è che “La vita sia semplice, ma in questa sua semplicità, si nasconde veramente la sua complessità”.
Quindi non abbattiamoci e cerchiamo di seguire ciò che è importante nella nostra vita, volendo bene a noi stessi ma anche agli altri, e non giudicar male coloro che sbagliano, tutti noi sbagliamo.
Ciao Francesco
Conoscerle a livello intellettivo non basta, bisogna sperimentarle. Non fraintendermi: non è affatto facile. Anzi, è forse la cosa più difficile, ma il premio è davvero prezioso.
Personalmente non ho una risposta al tuo quesito, ma provo a darti questo input:
“Perché poi trasformo la mia esistenza in un travaglio giornaliero?”
E’ la tua mente a trasformare la tua esistenza in un travaglia giornaliero e tu NON sei la tua mente. Prendere consapevolezza dell’illusione del tempo e smettere di identificarsi con quella vocina incessante nella nostra testolina è il primo passo per vivere appieno il momento presente.
A presto,
Andrea.
Andrea, ottimo articolo! Qualcosa l’avevo già intuito e il tutto si può condensare in: “se il tempo è una finzione strutturale della mente, la nostra vita si dovrebbe risolve nel gestire noi stessi nel modo migliore QUIEDORA per eseguire le azioni in vista di ciò che per noi è importante”.
Ovviamente il fatto di percepire il tempo come un flusso costante che scorre dal futuro e va verso il passato, passando (scusate il gioco di parole) necessariamente attraverso noi-quiedora, è ineliminabile, perché altrimenti sarebbe impossibile dare non solo forma ai nostri desideri-obiettivi, ma nemmeno progettare i passi necessari per raggiungerli. Quindi, fissati obiettivi e pianificati i passi, bisogna solo concentrarsi sull’eseguire le azioni quotidiane necessarie, tralasciando la pianificazione dei passi successivi (futuri) come uno sfondo sfumato della giornata. Purtroppo, alla chiara e semplice consapovolezza di quanto detto, si oppone un disordine di natura pulsionale-emotivo che porta a rimuginare sul presente, sulle cose da fare, nel mettere constantemente in discussione gli obiettivi già fissati, spostando continuamente il focus della nostra mente dalla azioni da compiere quiedora (l’unica cosa in nostro potere) al teatrino inconcludente della nostra mente: “la ruota del criceto”. Buona giornata a tutti
Gran bel commento Fabio: hai centrato appieno il problema.
Il mio articolo non voleva essere nichilista: io credo fermamente nella definizione degli obiettivi e negli strumenti di produttività personale. Ma credo anche che siano del tutto inutili fintantoché non ci si distacca dal quel disordine di natura pulsionale-emotivo di cui parli.
Nelle filosofie orientali la mente viene paragonata ad una scimmia in gabbia: la metafora rende molto bene l’idea. La scimmia sbatte contro la gabbia con veemenza. Se continuiamo ad immedesimarci con quella scimmia, possiamo definire tutti gli obiettivi del mondo ed utilizzare gli ultimi ritrovati della produttività personale: non servirà a nulla. Se invece ci immedesimiamo nell’osservatore al di là della gabbia, che sorride di quella scimmia irrequieta, qualsiasi traguardo è possibile.
Andrea.
Trattini il respiro per 10 seconti! bravo! ora trattieni il respiro per un giorno … non ci riesci? Why? Che differenza c’è se il tempo non esiste?
1) La “to do list” è uno strumento molto utile mi aiuta a ricordare cosa fare e a organizzarmi (se per esempio devo fare 3 cose nel giro di 1 ora decido l’ordine in cui eseguirò le 3 attività). Purtroppo a volte non gli sto dietro ma altre volte mi permette di gestire varie attività.
2) Riguardo lo “stress” non vi sono molto soggetto e comunque la “to do list” mi aiuta anche in questo
3) La “procastinazione” è proprio una brutta bestia, è soprattutto una questione di volontà piuttosto che gestione del tempo.
Ciao Sabner, i fisici che sostengono che il tempo non esista, vedono l’universo come una serie di diapositive tutte presenti nel medesimo istante: tali diapositive non sono altro che le possibili combinazioni della materia. Il tuo io che trattiene il respiro per 10 secondi ed il tuo io che lo fa per 1 giorno (schiattando), sono semplicemente differenti configurazioni di atomi dell’universo.
Detto questo, personalmente ho difficoltà ad immaginare un’esistenza senza tempo, ma se è vero che il tempo è uno strumento della nostra mente… tanto vale utilizzarlo a nostro vantaggio e non esserne schiavi… non trovi?
Per quanto ne dicano gli scienziati il TEMPO resta presente nella nostra vita. A mio avviso dobbiamo:
1) saperlo organizzare, quindi non sprecardo, decidere quando fare le varie attività (quindi progettare il futuro) e dare uno sguardo al futuro per riflettere sui nostri errori e suoi nostri successi
2) vivere nel presente, nel qui e ora, godersi il presente :D
Questo post è proprio ciò che mi ci voleva oggi.
È geniale.
Un saluto!
Grazie Angela,
a presto,
Andrea.
Ciao Andrea,
ti consiglio alcuni video di De Crescenzo eccezionali!
http://www.youtube.com/watch?v=5hetE8cTfOI
http://www.youtube.com/watch?v=0zRZxSpHlRg
http://www.youtube.com/watch?NR=1&v=LBmSHkjNj2w
Tutti tratti da un film dal titolo emblematico:”32 dicembre” !
Franco
Ciao Franco,
grazie davvero per gli approfondimenti: li ho molti apprezzati.
Andrea.
non è che l’articolo mi abbia sconvolto, chiunque abbia studiato un po’ di filosofia e abbia delle nozioni di fisica, queste cose le sa già. E visto che mi interesso anche un po’ di meditazione, ho ber chiaro il “qui ed ora”. Ciò nonostante, questo è uno dei miei articoli preferiti di efficacemente e, fidati, ne ho letti tanti.
Praticamente conoscevo già tutto dal punto di vista dei contenuti, ma l’ultimo paragrafo mi ha aperto comunque una nuova visione.
Grazie, ottimo articolo ;)
Ciao Ermalynda,
ti ringrazio: cerco sempre di dare il mio punto di vista originale commentando le mie esperienze di crescita personale. Non sempre mi riesce! ;-)
Bravissimo Andrea!
Ti voglio ringraziare, perchè mi hai aperto veramente un mondo nuovo. Spesso ci dimentichiamo che il presente è ora, e continuiamo a procrastinare pensando ad azione future dimenticandoci, che nel passato avevamo pensato ad agire nel futuro, cioè nel presente di adesso! Grazie ancora! :)
Ciao Giulio,
mi fa piacere: troppo spesso diamo per scontati concetti come presente e passato, considerandoli assoluti, ancor più spesso ci perdiamo in queste creazioni mentali, dimenticando che solo il momento presente è nella nostra sfera di influenza.
Ciao Andrea, innanzitutto auguri per i tuoi imminenti 30 anni. I tuoi articoli mi fanno sempre riflettere e di conseguenza mi fanno agire in maniera razionale. Ultimamente sono perseguitata dal tempo, dalle scadenze, ma devo solo sedermi fare un bel respiro e tentare di costruire giorno dopo giorno il mio obiettivo finale. Grazie!
Carla
Ciao Carla,
mi fa molto piacere che i miei articoli ti facciano riflettere, ma soprattutto agire.
Per quanto riguarda quello che scrivi nella seconda parte del commento, in situazioni simili, a me ha aiutato prendere consapevolezza che non era il tempo a perseguitarmi, ma soltanto la mia mente ed i fantasmi (preoccupazioni, speranze, paure) che la infestavano. Non c’è nulla al di fuori di te che possa davvero perseguitarti.
Andrea.
Credo e condivido ciò che esponi per la gestione del tempo, ma per la premessa che il tempo non esiste in questo caso Andrea mi sembra che spari un pò in alto.
Ammesse la fisica quantistica e la percezione temporale psicologica, che il tempo esista è un’evidenza (filosofica).
Molto sinteticamente:
1) Senza il tempo non ci sarebbe la successione nello spazio, tutto sarebbe per sempre immobile -> aporia di Parmenide
2)Facciamo esperienza del tempo interno (psicologico) nella successione di pensieri, il che significa che almeno per noi esiste -> forma della sensibilità interna [Kant]
3)Se ci fosse solo l’istante presente non potremmo mai godere della musica, che invece è una successione temporale di note (la singola nota non ci dice niente, è la sequenza nel tempo che sentiamo)
Ottimi gli spunti che nascono dal vivere qui ed ora, ma non dobbiamo correre il rischio di dimenticarci chi siamo stati (e ciò che il passato ci insegna) e dove abbiamo intenzione di andare/ dove ci stiamo dirigendo (la prospettiva futura)
Un saluto, Luciano
Ciao Luciano,
grazie del commento.
Io non sono nessuno per fare certe affermazioni, ma ho ritenuto interessante condividere un punto di vista differente sulla gestione del tempo.
Sul fatto poi che il tempo sia un’evidenza filosofica, un certo Parmenide avrebbe qualcosina da ridire.
“Mai è stato e mai sarà, perché è adesso tutto insieme”
L’obiettivo dell’articolo non è comunque dimostrare l’esistenza o meno del tempo, quanto piuttosto affermare la straordinaria importanza del momento presente, che da concetto filosofico e spirituale si può tradurre anche in uno strumento pratico di gestione del… tempo.
A presto,
Andrea.
Questo articolo mi è piaciuto moltissimo! Spero in qualche evoluzione/approfondimento dell’argomento poichè bisogna fare un passo oltre le parole per “vivere il momento” senza subirlo..(numble numble)
il passato non esite più.
il futuro non esite ancora.
il presente, come separazione fisica tra due cose che non esistono, come fa ad esistere?
Ciao Andrea,
la cosa curiosa è che torno e ritorno indietro, invece di andare avanti.
Mi sono ricordato che quest’estate ho comprato STart, il tuo ebook. Mi sono anche ricordato che ho messo in pratica subito quello che dicevi e mi sono detto “ca…volo, mi ha cambiato la vita”. Penso di averlo anche scritto qui su questo blog.
Poi…?!? Me ne sono dimenticato! Tutto è tornato indietro…
Allora stasera mi sono riletto Start, tutto d’un fiato.
Ci riprovo!
arghh, non volevo postarlo qui, ho sbagliato articolo, sorry
Non esiste il passato , non esiste il futuro
esiste solo l’interminabile presente.
ogni tanto mi torna in mente questa frase per scendere dalle nuvole e tornare con i piedi per terra, ma poi torno a sognare,
buonanotte
La domanda che mi pongo quando ho un momento di tempo da “gestire” è: cosa posso fare per utilizzare questo momento nel modo migliore? oppure, come posso sfruttare questo tempo nel modo più produttivo?
Ogni volta, la mente trova subuto una risposta adeguata.
In questo modo vivo il qui ed ora indirizzando le mie azioni per scolpire il futuro che vorrei.
Sono d’accordo anche io che gli strumenti sono utili, se usati correttamente nel momento presente.
Un saluto!
Ciao Andrea,
sei andato pesante con questo articolo, complimenti.
Sarà che stavo ascoltando l’ultimo album dei Soundgarden, comunque sia l’articolo colpisce e stende (soprattuto se hai da poco acquistato ‘Get this done’….)
La gestione del tempo…
..se metti al primo posto cose come lo svago, sembrerà di non avere mai abbastanza tempo per le cose importanti della vita…
… se invece ci accertiamo di ciò che più conta ORA, scopriremo di avere tempo per entrambe le cose… piu’ tardi.
Ciao!
Mi è molto difficile comprendere ma la cosa mi affascina.
Compiere un’azione quiedora è fare un “passo” su di un “alcunché” in evoluzione o, meglio, su di un transitorio; è dunque iniziare, mantenere, incrementare, … concludere la trasformazione di un evento. Una modificazione istantanea di un risultato già raggiunto o un ritocco per un esito/un fine a cui tendere. Sono confuso.
Ti seguo da poco ed approfitto di questo primo commento per farti i complimenti per tutti gli spunti e argomenti che poni e per come li tratti.
Grazie,
Marino
sembra facile vivere il presente, ma sono i tempi illusori(passato e futuro) che invadono la mente e ti impediscono di impadronirti del tempo, di farlo tuo, di cogliere l’attimo, di distoglerti dal pensiero e agire..il tempo è sempre stato e lo sarà sempre un’argomento difficile da affrontare, e con presunzione si cerca di risolvere, non accorgendoci che è soltanto un ulteriore perdita di tempo:)
ciao,
volevo chiederti 1 cosa riguiardo al 2 punto(la PNL)ho iniziato oggi un libro “come ottenere il meglio da se edagli altri” ma nn ho capito molto su queste strategie di pnl.mi potresti dire cosa sono,come si attuano e se sn efficaci(penso di si)
grazie(:
Ciao Andrea intetessante il punto di vista sul concentrarsi sul ‘qui & ora’, ma devo dissentire almeno su un punto. Nessuno, e ripeto, nessuno ha mai ancora demolito la visione newtoniana del tempo ma 1) quelle che tu citi sono solo teorie (come tu stesso hai evidenziato) mai dimostrate scientificamente (tanto che, come tu stesso dici, sono tuttora oggetto di accesi dibattiti in seno alla conunità scientifica), e, 2) quella di Einstain e di altri non sono altro che teorie sulla “percezione” del tempo e non sulla sua essenza, sul fatto che esista o meno. Una cosa é il tempo, un’altra come viene percepito, uba cosa é la temperatura dell’acqua, altro é il mio petcepirla calda o fredda quando ci immergo la mia mano a seconda se prima di farlo l’avevo immersa in una bacinella di acqua gelata o calda, esperimento famosissimo facilmente replicabile a casa sotto la supervisione di un adulto (se poi ti ustioni non prendertela con me) :-)) . Che pochi siano in grado di capire il tempo é un dato di fatto e in parte la colpa può essere proprio di qualche ‘scienziato’ strampalato che non ha ben spiegato che la suà é solo una teoria e che ha a che fare con la percezione di qualcosa e non con la sua essenza. Detto ciò complimenti per il blig e per come esponi i vari argomenti
Ciao Antonello, grazie del commento e delle precisazioni :)
Ssi ma
Il fare qualcosa, implica la esistenza del tempo
tra il prima (quando non e’ stato fatto)
ed il dopo, (quanco e’ stato fatto)
In realtà secondo alcune teorie, tutti questi stati (il fatto e il non fatto come li chiami tu Francesco), sono coesistenti.
Secondo me, occorre valutare anche il significato che è stato al tempo. E’ il tempo scandito secondo il calendario che è una convenzione, 365 gg, 12 mesi, 24h ecc. Il tempo sono cicli; cicli e ritmi della Natura, di cui siamo parte, che ci piaccia e ci interessi o meno. Ne siamo coinvolti. Quando sei nel flusso, e così solo presente in QUESTO momento, il tempo si ferma, scompare, è un alleato.