3+1 strategie pratiche ed efficaci per affrontare il tuo prossimo colloquio di lavoro.
“Il successo è l’abilità di passare da un fallimento all’altro senza perdere l’entusiasmo”
W. Churchill.
Nel post precedente abbiamo visto i migliori rimedi per superare l’ansia da esame. Sai qual è un’altra situazione da “panico, pa, panico, pa, panico, paura“?! Il colloquio di lavoro.
Perché il colloquio di lavoro è così importante
Può sembrare banale, ma in realtà non tutti hanno ben chiara l’importanza di essere preparati a svolgere questo appuntamento nel modo giusto. Il colloquio di lavoro, infatti, è un passo fondamentale nella carriera di ognuno di noi e ha un ruolo decisivo per il nostro futuro.
Per questo, è importante saperlo affrontare con serenità e il giusto grado di preparazione, gestirlo con consapevolezza sfruttando tutte le tue potenzialità per fare una buona impressione ai selezionatori e distinguerti da qualsiasi altro papabile al ruolo che vuoi conquistare.
È arrivato il momento del colloquio di lavoro…
Immagina questa scena:
Sei in un ufficio freddo ed asettico, la cravatta ti stringe un po’ sul collo (non ci sei abituato), non fai altro che fissare il muro bianco della sala d’attesa. Nell’altra stanza senti il rumore incessante della fotocopiatrice ed accanto a te siede una varietà di tipi umani: il secchioncello “so tutto io“, quello che non smette un secondo di parlare, la ragazza timida e nervosa, e così via. Si apre la porta, entra la segretaria. Un brivido ti sale lungo la schiena quando pronuncia il tuo nome seguito da un cordiale, ma distaccato “prego, si accomodi“. Ti alzi, hai le ascelle che sembrano le cascate del Niagara, entri in una stanza con un grosso tavolo rotondo: ci sono due personaggi arcigni che sono seduti al lato opposto. Stanno leggendo un foglio: è il tuo curriculum. Passa qualche secondo ed arriva un’altra di quelle frasi cordiali, ma distaccate: “si sieda“. Ha inizio il tuo colloquio di lavoro.
Nel post di oggi vorrei raccontarti brevemente la mia esperienza con i colloqui di lavoro (insomma, chi sono io per darti lezioni?!) e condividere con te 3 delle migliori strategie per affrontare il tuo prossimo colloquio… EfficaceMente.
Ps. in realtà le strategie sono 4: l’ultima è una sorpresa che ho preparato insieme a qualcuno che queste tematiche le ha approfondite per benino. Non perderla ;-) (Guarda che ti ho visto! Non barare! Prima leggi il resto del post!).
La mia esperienza con i colloqui di lavoro
Da inizio 2014 ho deciso di lasciare il mondo del lavoro per dedicarmi full-time ad EfficaceMente e ad altri miei progetti. Ho maturato questa scelta perché, tra i 6 modi per fare soldi, ritengo il lavoro dipendente quello che offre le minori opportunità. Ma senza un posto fisso non avrei mai avuto la serenità economica per sviluppare qualcosa di mio; per questo ritengo fondamentale un’esperienza nel mondo del lavoro… il problema è che oggi è sempre più difficile entrarci ed il colloquio rappresenta spesso un cancello invalicabile.
Negli ultimi 7 anni ho partecipato a decine di colloqui e ho avuto l’opportunità di sedermi da entrambi i lati del famoso tavolo rotondo:
- Come candidato ho sostenuto colloqui di lavoro per imprese italiane, importanti multinazionali e società di consulenza strategica. Ho partecipato a colloqui di gruppo, colloqui telefonici e colloqui in lingua inglese. Ho superato test, quiz ed altre prove strambe. Sono stato intervistato da imprenditori, esperti di risorse umane ed headhunters. Insomma, ho avuto la mia dose di muri bianchi, fotocopiatrici e “prego, si accomodi“.
- Come intervistatore ho rivisto me stesso nei ragazzi e nelle ragazze che avevo di fronte ed ho capito quanti errori avessi commesso: risposte ingenue, un pizzico di arroganza, scarsa attenzione alle reali esigenze del datore di lavoro.
In fondo un colloquio di lavoro è come un esame universitario: se non hai un metodo per affrontarlo, difficilmente lo superi.
C’è una struttura dei colloqui di lavoro?
In tanti, proprio qui sul fantastico mondo del web, cercano ‘modelli di colloquio’, domande frequenti e tutto ciò che può in qualche modo prevedere ciò che succederà nell’ora X. Bisogna ricordarsi, però, quando ci si lancia in questo tipo di ricerche, che ogni colloquio di lavoro è diverso.
Ovviamente ci sono alcuni elementi ‘standard’, rintracciabili in buona parte del colloquio, ma le domande variano in base al settore di riferimento e al tipo di posizione che si andrà a ricoprire e l’andamento dipenderà molto da come TU reagirai agli input che arrivano dai recruiter.
Per questo, invece che fornirti un modello, penso che la cosa più utile da fare in queste circostanze sia quello di darti alcune strategie per uscire nel miglior modo possibile da un importante colloquio di lavoro.
Le strategie per affrontare al meglio un colloquio di lavoro
L’esperienza che ho maturato, anche grazie ai tanti errori commessi, mi ha permesso di sviluppare negli anni un approccio per affrontare al meglio queste prove. Nello specifico, ci sono state 3 strategie che hanno fatto per me la differenza.
1. Impara a leggere nel pensiero del tuo intervistatore
Ricordi quando ti ho parlato di quella tecnica utilizzata dai mentalisti per leggere il pensiero? A meno che tu non abbia anni di esperienza alle spalle, eviterei quel trucchetto durante un colloquio di lavoro. Esiste però un altro metodo per capire cosa passi nella mente del tuo intervistatore; o meglio, esistono 4 domande a cui un datore di lavoro vuole dare risposta prima di assumerti. Sbaglia una sola risposta e non sarai più richiamato. Curioso eh?! Ecco i 4 interrogativi che si pone ogni intervistatore quando ti ha di fronte:
- Come puoi aiutarmi a guadagnare (o risparmiare) soldi? Inutile essere naive: il tuo colloquio di lavoro serve a far capire a chi ti sta davanti se puoi fargli guadagnare o risparmiare soldi. Di conseguenza, tutto quello che dirai dovrà in qualche modo rispondere a questa domanda basilare. Prima ancora di proferire parola, fermati un secondo e chiediti: farà capire al mio interlocutore in che modo posso fargli guadagnare o risparmiare soldi? Se la risposta è no: stai zitto. Comunque non preoccuparti, nella strategia #2 ti darò altri consigli utili per rispondere a questa domanda, mettendo in evidenza i tuoi punti di forza.
- Sai fare il lavoro? Ma certo che sai fare il lavoro! Hai una laurea in scienze delle merendine, la patente europea per l’uso di Facebook, l’attestato di programmatore delle macchinette del caffè: cavoli, hai più titoli tu della prima pagina di un giornale. Peccato che ci sono altri 100 candidati con titoli migliori dei tuoi. Competere esclusivamente sulle conoscenze tecniche può funzionare in alcuni ambiti, ma la stragrande maggioranza delle aziende non cerca l’ennesimo saputello: vuole gente sveglia, umile, onesta, che sia disposta ad imparare e che sia in grado di scrivere un’email o tenere una presentazione con un cliente. Se ti dimostri arrogante o non riesci a mettere due parole in fila, credi davvero che il tuo super-master farà la differenza? Se vuoi dimostrare di saper fare il lavoro, parla sicuramente delle tue conoscenze tecniche, ma non dimenticare di avere un atteggiamento assertivo.
- Vuoi fare il lavoro? Immagina di essere dall’altra parte del tavolo e di avere di fronte a te due candidati: uno ha un curriculum spettacolare, ma sembra essere venuto al colloquio per farti un piacere; l’altro non ha tantissima esperienza, ma farebbe i salti mortali per avere il posto. Tu chi assumeresti? Se ti presenti ad un colloquio di lavoro, come minimo devi dimostrare di conoscere l’azienda, la sua storia, i suoi prodotti/servizi, ma soprattutto devi dimostrare entusiasmo.
- Farai il lavoro? Hai tutte le competenze tecniche (e non solo). Hai l’entusiasmo necessario. La domanda è: sarai in grado di raggiungere i tuoi obiettivi nonostante le difficoltà? Insomma, devi dimostrare di sapere portare a casa il risultato; per farlo preparati a rispondere a domande di questo tipo: “mi parli del suo più grande fallimento e di come ha reagito“, “mi racconti di una situazione in cui ha fatto più di quanto le era stato richiesto“, “mi dica come ha affrontato e superato delle difficoltà in campo lavorativo“.
Tutto quello che dirai durante il colloquio dovrà in qualche modo rispondere ad una di queste 4 domande: tienilo a mente. A proposito delle ultime due domande, guardati questo spezzone tratto dal film “La ricerca della felicità” con Will Smith. Che dici, ha dato risposte convincenti?
Ps. evita di presentarti al tuo prossimo colloquio vestito da imbianchino: il dress code conta. Sempre meglio un pochino più eleganti, che casual.
2. Crea il tuo elevator pitch
“Ci parli di lei“
Questa è una delle classiche domande con cui si iniziano i colloqui di lavoro. Sembra una domanda semplice, banale, eppure molti candidati affogano letteralmente in un bicchier d’acqua. Per non farti cogliere impreparato, crea il tuo elevator pitch. L’elevator pitch non è altro che un breve riassunto delle tue principali competenze. Utilizzalo per rispondere alla fatidica domanda “ci parli di lei“. Se lo avrai pensato bene, ti permetterà di fare il resto del colloquio in discesa. Per aiutarti ti ho elencato gli elementi chiave di un elevator pitch efficace:
- Sii breve e sintetico. Sai qual è l’origine del termine elevator pitch? Indica un discorso che si fa per convincere qualcuno avendo a disposizione il tempo di un corsa in ascensore. Il tuo elevator pitch deve essere dunque breve (30-60 secondi) e ficcante. Vai dritto al punto ed evita giri di parole.
- I primi secondi sono i più importanti. Anche se l’intero pitch dura poco, i primi 5-10 secondi sono quelli che fanno la differenza. Definisci subito chi sei e quali sono le tue competenze principali, poi espandile nel tempo che ti rimane.
“Non avrai mai una seconda occasione per fare una buona prima impressione.”
Anonimo.
- Presenta te stesso, ma senza esagerare. Troppi candidati hanno l’ansia da prestazione durante un colloquio e spesso finiscono con l’apparire dei palloni gonfiati. Promuovi le tue competenze, ma non atteggiarti come un venditore d’auto usate. Ti svelo un segreto: accompagna ogni tua affermazione usando numeri ed esempi pratici.
- Esercitati. Il tuo primo elevator pitch farà ca*?#e: tranquillo, è naturale. Affinalo e studialo quanto più possibile. Allenati con i tuoi amici o ripetilo ad alta voce davanti ad uno specchio; se poi non riesci proprio a ricordarlo, usa la formula segreta per memorizzare.
- Adatta il tuo elevator pitch ai diversi colloqui. Ogni colloquio è una storia a sé: fai delle piccole variazioni al tuo pitch, in modo da mettere in risalto gli aspetti più rilevanti per la posizione a cui ambisci.
Se può esserti utile, qui di seguito trovi l’elevator pitch che ho utilizzato per un colloquio in una società di consulenza svizzera specializzata nel settore farmaceutico:
Sono un ingegnere e attualmente ricopro la posizione di manager in una delle Big Four della consulenza direzionale. Negli ultimi 6 anni ho lavorato per primarie realtà nazionali ed internazionali nei settori del farmaceutico e della sanità pubblica e privata. Nello specifico ho partecipato e gestito in prima persona progetti di market access, business development e performance improvement.
Ps. non sono un amante degli inglesismi, eppure il mio elevator pitch ne riporta molti. Questo è un altro elemento che devi tenere in considerazione: usa il linguaggio del tuo interlocutore.
3. Fai domande intelligenti
Tipicamente molti colloqui si chiudono con “Ha domande da farci?”. La stragrande maggioranza dei candidati non vede l’ora di andarsene e risponde con uno sbrigativo “No, no, tutto chiaro, grazie” viaaaaa! Il mio consiglio è di non sprecare questa occasione: se saprai porre (poche) domande intelligenti riuscirai a dimostrare quell’interesse e quella motivazione che molti datori di lavoro cercano in un candidato. Te ne propongo 3 di sicuro effetto:
- Mi può descrivere una giornata tipo per il ruolo che abbiamo discusso? Il datore percepisce il tuo interesse, inoltre sarà “costretto” a visualizzarti come già assunto, un potente incentivo inconscio.
- Quali sono le opportunità di carriera per la mia posizione? Ti dimostri ambizioso, una caratteristica ricercata da alcuni datori. Se stai applicando per un ruolo operativo, evitala.
- L’azienda fa dei corsi di aggiornamento professionale? Molti dipendenti odiano i corsi di aggiornamento, perché imposti dalla dirigenza fuori dall’orario d’ufficio. Se chiedi attivamente di queste iniziative, dimostri di voler partire con il piede giusto.
Occhio, non tempestare il tuo interlocutore di domande, ma soprattutto non chiedere mai quale sarà il tuo stipendio al primo o al secondo colloquio: è ‘na cafonata pazzesca!
Bonus (strategia #4): come arrivare al colloquio di lavoro
Leggere il pensiero dell’intervistatore, elevator pitch, domande ad effetto, sono tutte strategie molto efficaci, ma c’è un piccolo problemino: per farle funzionare, devi arrivarci a questo maledetto colloquio! Questo significa che devi imparare a scrivere un curriculum vitae (CV) efficace.
Se non hai mai scritto un CV o se utilizzi il modello Europass, hai il 90% di probabilità che la tua candidatura venga cestinata. Presentando un CV efficace, non solo supererai indenne la prima scrematura dell’azienda, ma partirai avvantaggiato al colloquio: insomma, non tutti i candidati nascono uguali, chi ha fatto colpo con il proprio CV sarà in pole position per avere il posto. Visto che su CV e colloqui di lavoro ci sarebbe ancora molto da dire (ad esempio sul dress code o sul come entrare in rapport con l’intervistatore) ho deciso di collaborare con Stefano Mini di Mindcheats.net per fornirti delle risorse gratuite di approfondimento.
Negli ultimi anni Stefano ha studiato e sperimentato decine di tecniche per scrivere CV efficaci, affrontare colloqui di lavoro ostici ed ottenere offerte di lavoro (anche all’estero). Nelle prossime settimane pubblicherà un corso in cui ha raccolto tutte le sue esperienze a riguardo: ho avuto modo di leggerlo in anteprima, l’ho trovato ben fatto e gli ho chiesto di poter condividere a gratise alcuni di questi contenuti con i lettori di EfficaceMente. Per accedere ai contenuti gratuiti non devi fare altro che utilizzare il form qui sotto per iscriverti ad una lista creata ad hoc da Stefano. Appena iscritto riceverai subito la prima email che contiene:
- Il mio Curriculum Vitae in formato .pdf. Questo può servirti come esempio se hai già diversi anni di esperienza lavorativa alle spalle e vuoi cambiare lavoro.
- Il modello di Curriculum Vitae in formato .doc ideato da Stefano. Questo modello è stato ottimizzato nel corso di decine di candidature e ha permesso a Stefano di ottenere un’offerta da 45.000€ anche senza una particolare esperienza lavorativa.
- Le istruzioni in cui Stefano analizza, punto per punto, tutti gli elementi critici per compilare il modello e scrivere un CV veramente efficace.
Inserisci la tua email qui sotto:
Fammi sapere se ti è piaciuto questo articolo (magari in futuro ti racconterò qualche altra mia esperienza sull’argomento). Se ti va poi, parlami nei commenti delle tue esperienze con i colloqui. Grazie davvero. Alla prossima settimana. Andrea.
Foto tratta da Google Immagini.
Andrè i tuoi post cadono sempre a pennello, o quasi!
Ti volevo raccontare via Skype ma non resisto…ti scrivo quì.
Mi ritrovo in tutte e 4 le tecniche che hai utilizzato e che ho dovuto utilizzare circa 2 settimane fa.
Ero in america latina quando ricevo un msg da un amico che mi dice:
“il direttore della sede USA di una nota azienda italiana sta cercando un ragazzo per una posizione. Ti può interessare?”
Essendo gli States (ed in particolare NYC) un pallino che ho sempre avuto dico ovviamente di si.
Faccio il CV (per la prima volta) e mando il tutto. Il giorno dopo mi arriva una email dal direttore USA per un’intervista Skype per il giorno dopo.
Ora ti premetto che in vita mia non ho mai fatto un colloquio di lavoro, così mi sono messo a cercare tutto quello che potevo su internet (Andrè cazzo lo potevi pubblicà un mese fa!).
Mi preparo (compreso il pitch e la spiegazione del CV) e faccio questa bendetta intervista Skype (premetto che lui è italiano ma un pezzo dell’intervista l’abbiamo fatta in inglese, per valutare il mio livello).
Dopo un ora e mezza l’intervista è finita (e a pelle credevo fosse andata anche bene).
Il giorno dopo mi chiede se in qualche modo potevo volare a NY per l’intervista di persona e gli dico no-problem.
Due giorni dopo ero nel suo ufficio, per la seconda intervista sia con lui che con l’altro con cui lavorerò.
Mi faccio due giorni in ufficio ed il terzo, mentre aspettavo il pulman per andare a trovare amici a Washington DC mi chiama per dirmi che mi prendono.
Bene la storia finisce quì, ora stiamo facendo la procedura per il visto.
Quello che credo sia stato decisivo per ottenere il lavoro è:
-ho fatto capire quanto volevo questa posizione, soprattutto presentandomi due giorni dopo in ufficio a New York (ed investendo i miei soldi per questa opportunità).
-sono stato onesto sulle mie capacità, ho fatto capire che non so tutto ma sono prontissimo ad imparare e dare il 100%.
-mi sono preparato moooltissimo sull’azienda, quasì che la descrizione del business l’ho fatta io a lui.
-“How to win friends and influence people” di Dale Carangie è un must, è molto importante piacere alla persona e fare un’ottima prima impressione.
A presto,
Leo
Grande Leo!
Sono davvero felice per questa nuova opportunità.
Dai che poi mi racconti meglio.
Grazie anche per aver condiviso le tue strategie.
Andrea.
Andrea ho scaricato il CV e mi sono accorta che siamo nati lo stesso giorno dello stesso mese, solo che io sono nata nel 92′.
Sarà il destino che mi sta dicendo che faccio bene a leggere sempre ciò che scrivi ;)
PS: Articolo interessantissimo!
Ciao Veronica,
eh… sta’ a guarda’ il capello: 10 anni più, 10 anni meno, cosa vuoi che siano! ;-)
Grazie del commento e alla prossima.
Andrea.
Ciao Andrea, il codice di youtube è errato!
Ciao Giovanni, grazie del feedback: in realtà però ho appena verificato e mi risulta che funziona tutto. Che tipo di errore hai avuto?
Andrea.
Effettivamente è stranissimo, perché il codice di incorporazione sembra corretto, eppure nella pagina si vede solo lo spazio bianco, non riesco a capire :-(
Potrebbe essere un problema legato all’impostazione “responsive”. Il nuovo tema dovrebbe scalare in automatico i video, ma forse da qualche problema per alcuni lettori. Provo a farlo verificare nei prossimi giorni. Grazie ancora per i commenti.
Andrea.
Ciao Andrea, Ne anche a me funziona il video :(
Oggi pomeriggio ho un colloquio e il tuo post mi è caduto dal cielo! Grazie!
Oh mannaggia la pupazza: mi dovreste dare qualche informazione in più.
Da dove state visualizzando il post (computer, tablet, smartphone)?
L’ho provato su diverse piattaforme e diversi browser: il video funziona.
Deve essere un problema legato ai vostri dispositivi. Mi spiace.
Andrea.
Complimenti Andrea per questo articolo. Ne ho letti diversi sull’argomento (ritrovando troppo spesso la stessa accozzaglia di banalità) e sostenuto vari colloqui. Devo dire che le tue esperienze dirette di lavoro si riconoscono in ciò che hai scritto e anche fra le righe, dando un taglio davvero utile e una visione molto realistica di ciò che rappresenta un colloquio di lavoro.
P.s. Complimenti anche per il tuo CV. Sono impressionata dal tuo percorso sin qui considerata la tua giovane età. Ma non ne sbagli una? XD
[anche a me il video funziona bene sia da smartphone che da pc]
Ciao Francesca,
grazie molte per questo commento. Mi ha fatto davvero piacere :-)
Eh… se ne sbaglio! Diciamo che mi vendo bene!
A presto,
Andrea.
Ciao, ai lettori a cui non funzionava il video… se vi capita di ripassare, fatemi sapere se adesso lo visualizzate.
Grazie :-)
Buongiorno e buona nuova settimana, freddino ma sole spettacolo … l’umore migliora!
Grazie anche per questo post, utilissimo davvero pratico ed esaustivo, mi pare. Conto di metterlo in pratica molto presto!
Scaricata ovviamente anche la guida di Stefano – che già seguo.
:)
PS: da pc il video funziona.
Grazie Andrea, sicuramente rispolvererò questo post tra qualche anno!
Ottimo, mi auguro ti sarà utile ;-)
Ciao Andrea!
il colloquio?? eheheh, bella storia se quando ti alzi un lunedi mattina e trovi nella casella mail l’ennesimo “Il suo profilo è molto interessante MA…” in ogni caso prima o poi questo benedetto colloquio ci sarà e quindi tanto meglio prepararsi ;-)
Per quanto riguarda il discorso stipendio concordo assolutamente sul fatto che sia terribbbbile chiederlo cosi al primo colloquio. Puo’ pero’ capitare il contrario, e cioé che sia l’intervistatore a chiedere se si ha già un’idea o una proposta… anche qui meglio essere preparati per evitare un imbarazzante “ehmmm, mahhh, bohh… veda Lei!!!” :D
Buona settimana!!
Sara
Ciao Sara,
grazie del commento. Bravissima: sempre con la risposta pronta.
In merito alla domanda che hai suggerito, mai arroganza, ma sempre buona autostima ;-)
Andrea.
Da pc, con firefox il video non si vede c’è solo uno spazio bianco. Ho provato ad usare internet explorer e all’inizio si vedeva ma quando ho provato a cliccarci su la pagina si è aggiornata ed è comparso di nuovo lo spazio bianco.
Comunque bel post ;)
Ciao Angelo,
grazie anche a te: faccio verificare dallo sviluppatore del tema.
Andrea.
C’è un problema nel codice css: l’altezza del video è impostata a 0 (height: 0), se togli quel pezzo di codice dovrebbe vedersi.
Federica assunta! ;-)
In realtà ad alcuni funziona e ad altri no: ci faccio mettere le mani quanto prima.
Grazie per l’indicazione puntuale.
Andrea.
Anch’io non vedo niente ne` con Chrome ne` con Explorer. Tutto bianco. Anche visualizzando il source code di mincheats.net sembrerebbe essere una pagina completamente vuota…
Il problema è riuscire ad arrivare al colloquio!
Avrei una domanda: ho scaricato il modello di curriculum per prenderlo come esempio e mi chiedevo se stesse male presentarlo colorato e con un design un po’ più carino (dando priorità alla leggibilità ovviamente!)
Essendo una grafica e, dato che sto cercando questo tipo di lavoro, ho pensato fosse una buona idea presentare qualcosa che mostra le proprie capacità.
Spero sia ben visto, ho cambiato il curriculum varie volte ma non è che sia servito a molto…
Assolutamente Federica,
questo è un aspetto di cui non ho parlato nel post, ma che deve essere chiaro nel momento in cui si visualizza il mio CV o quello di Stefano.
Così come il dress code, anche il CV deve adattarsi all’interlocutore. Il mio è un CV da ingegnere: pulito, senza tanti fronzoli (quasi noioso!). Se applichi per una posizione da grafica, non puoi presentare un CV del genere, devi impostare un template diverso. Eviterei però troppi “effetti speciali”.
Spero di esserti stato utile,
Andrea.
Velocissimo a rispondere, grazie :)
Sì, lo capisco, infatti rispetto al passato è diventato un po’ più sobrio! Forse il problema più grande è non poterci scrivere così tante esperienze.
Ciao Federica, sono Stefano, il tizio che ha creato il modello del CV.
I curriculum artistici possono funzionare, ma sono un rischio: a volte hanno risultati migliori, altre sono una condanna. Ho letto un esperimento fatto da un ragazzo che, come te, cercava lavoro nel graphic design: il curriculum artistico e colorato è stato ignorato dai datori, quello sobrio “da ingegnere” gli ha fatto trovare lavoro. Ho cercato l’articolo ma non l’ho trovato, mi dispiace.
Ricorda che un curriculum non deve essere bello, ma efficace: se è brutto ma ti fa ottenere più colloqui, allora va preferito. Fai pure gli esperimenti che vuoi per migliorare l’estetica, ma con attenzione. ;)
Ciao Stefano, grazie per la risposta.
Allora credo proprio che lo semplificherò ancora di più.
Pensavo fosse un’idea carina per mostrare cosa so fare e per distinguermi dagli altri cv, a quanto pare mi sbagliavo.
Certo, non credo che la colpa sia totalmente del curriculum visto che mi sento dire sempre che non cercano nessuno, ma è meglio migliorarlo comunque :)
Grazie per i tuoi insegnamenti, volevo giusto condividere un paio di mie esperienze.
Ho fatto anch’io molti colloqui dove l’unica mia preoccupazio era quella di non gesticolare in modo sbagliato e quindi usavo il metodo dello specchio ma sicurame la mia voce non nascondeva niente.
Due colloqui efficaci che mi hanno permesso di ottenere un lavoro.
Il primo mi sono offerto di non ricevere nessun compenso per dimostrare le mie capacità e per valutare se quello che avevo studiato era quello che volevo fare nella vita; il principale rimase sorpreso perché molti neo diplomati o laureati pretendevano senza avere nessuna esperienza, mentre io mi offrivo a gratis, mi prese ma dandomi un compenso che aumento dopo 4 mesi. Dopo aver imparato molte cose cambiai posto di lavoro piu vicino a casa e pagato meglio. Coloquio passato con i massimi voti perché nel cv c’era scritto i miei hobby che colpirono il mio capo reparto, mi fece due domandedi chimica e poi mi chiese cosa avevo studiato per ddiventare attore di teatro ;-)
Ciao Alessandro,
grazie per aver condiviso le tue esperienze a riguardo.
Indubbiamente gli intervistatori non sono automi: se riesci a fare colpo… è andata ;-)
Strainteressantissimo!! Ho scaricato anche i doc di Stefano, sono molto utili in particolare per me che ancora non ho sperimentato il mondo del lavoro..
Grazie Andrea, buona settimana!
Di nulla,
alla prossima.
Stefano mi diceva che nei prossimi giorni invierà nuovi contenuti gratuiti agli iscritti a questa “lista speciale”: credo che il prossimo sia un modello di lettera di presentazione ed arriverà venerdì per chi si iscrive oggi o domani.
Andrea.
Caro Andrea,
una domanda. Come comportarsi dopo più di un anno (16 mesi) che non si lavora? Oltre al cv, che adesso mi pare avere una voragine (anche se sto seguendo dei corsi open da internet, ma paiono valere poco), quelle poche volte che mi contattano e mi chiedono “perchè non lavora da così tanto?” entro davvero in crisi. Considera che sono donna, sopra i 30 anni, con dottorato e master, ma nessuno mi dà una concreta occasione. Il Cv l’ho fatto vedere pure ad un’amica delle risorse umane e dice che è fatto bene. Non so se abbia senso scrivere come lavoro attuale che dò ripetizioni private, o segnarlo a parte. Ho paura che mi scartino per sesso ed età. Suggerimenti? Grazie!
Ciao Andrea,
per chi come me ha finito la scuola da poco, e non ha nessuna esperienza, come si deve comportare? Ho scaricato il cv, ma comunque mi troverei a lasciare tanti spazi bianchi, lo trovo quasi inutile compilarne uno per esempio
Ciao Andre,
ottimo post, davvero interessante.
Vorrei proporti uno spunto: ok il CV, ma la lettera motivazionale!? credo sia un argomento ancora più ostico e sul quale c’è molta confusione.. se fossi così gentile… ;)
grazie,
Stefano
Ciao Stefano,
ti confermo che tra i contenuti gratuiti che abbiamo pensato con Stefano Mini c’è anche la lettera motivazionale. Chi si iscrive alla lista riceve subito il modello di CV e dopo qualche giorno il modello per la lettera motivazionale (se non sbaglio dovrebbe essere il secondo contenuto). Ce ne sarà poi un terzo con nuovi spunti per affrontare il colloquio.
Andrea.
ok, grazie!
mi sono iscritto stamane e non avendo letto nulla al riguardo pensavo non fosse un tema trattato..
cmq, complienti per la tua carriera professionale!
Stefano
Grazie Stefano :-)
Ciao Andrea, intanto, complimenti per lo splendido blog e i post!
Qualche giorno fa, ad un incontro con la Confindustria, ho ricevuto una guida pratica per affrontare, proprio, la preparazione del CV e il colloquio di lavoro. Sarei molto felice di poterla condividere con gli altri utenti del tuo blog. Se sei interessato te ne posso mandare una copia scannerizzata.
Ciao,
Davide
P.S.: Sono quello del Tweet sul “Marchigiano DOC” ;-)
Cosa c’è di sbagliato nel modello Europass?
Ciao Laura. L’Europass è un modello molto dispersivo, lungo e poco flessibile. Non mette in luce le tue competenze chiave, che si perdono in un mare di informazioni inutili. Il datore, per trovare quello che cerca, deve prendere secchiate di pazienza e spulciare 3-4 pagine di curriculum: in pochi sono disposti a farlo, tutti gli altri buttano l’Europass nella “pila della procrastinazione.”
In più, visto che è il formato più usato, non ti differenzi dagli altri: sei solo uno dei tanti, e verrai ignorato da molti.
Per questo la percentuale di successo degli Europass è così bassa. :)
(scusate se mi intrometto)
E pensare che molte persone invece osannano l’Europass. Io l’ho sempre tollerato poco, preferendo di gran lunga quello sullo stile di Andrea… che infatti utilizzo per i miei curriculum.
Quando andai allo sportello del lavoro in città, mi dissero l’esatto contrario, e cioè che se non presenti il modello Europass non ti prendono più in considerazione… Bah… l’esperienza mi ha insegnato che non è proprio vero e adesso lo confermi tu ;-)
Ciao e complimenti ad Andrea per l’ottimo curriculum e l’articolo molto utile e completo, si differenzia tra la massa di post tutti uguali sull’argomento!
Andrea mi fa veramente molto piacere che da inizio anno ti dedichi full time al blog, te lo sei meritato! Leggo tutto quello che scrivi e percepisco la passione che ci metti e l’impegno nel migliorarsi giorno dopo giorno! Grande! Complimentoni! e soprattutto grazie di tutti i consigli che elargisci!
Grazie Giuliano,
sì, è una sfida che ho intrapreso con me stesso. Vediamo a che punto siamo a Dicembre 2014.
Andrea.
Grazie Andrea, i tuoi consigli sono molto preziosi per me che da poco sono in disoccupazione, ma finalmente sono libera di cercare e trovare il lavoro che so già e che cerco da una vita….quindi schiaccio l’acceleratore!!!!
Ciao Andrea, e grazie ancora…
Cris
A leggerlo prima.
Ho fatto 2 colloqui, uno sembrava fosse andato bene, anche se pensandoci bene ho la figura della imbranata “cosa sai dirci di te” io “niente, non voglio dire cose belle di me senza che siano vere, preferisco siano gli altri a dirlo” e una serie di altre incertezze, anche se ho comunque detto che avrei voluto imparare e lavorare.
Il secondo colloquio era un test psico-attitudinale, mi sono fatta prendere dal panico e dall’ansia, non ho atto quasi nulla (uscita fuori mi sono detta “che stupida erano semplici”) e in più ho fatto un errore gravissimo nei dati personali. ahahha va beh. Comunque i tuoi articoli sono sempre utili e interessanti e nonostante io sia pigra li leggo volentieri :) Ciao.
Ciao Andrea, all’ inizio pensavo fosse un articolo solo per il colloquio invece mi sono proprio sbagliata. Un grazie di cuore perché anche una studentessa fuori sede come me impegnata a finire questa triennale in architettura… prima o poi dovrà pur scriverlo questo CV!!!!
quando si dice: la concretezza!
Bello ed utile.
Tra te e Stefano ormai la motivazione per trovare lavoro è alle stelle! Speriamo che però il lavoro non sia alle stalle (non perché lo disprezzi, è che non ho esperienze nel campo ;-) ).
Grazie delle informazioni Andrea!
Innanzitutto complimenti ad Andrea per il suo curriculum ed un ringraziamento anche a Stefano per le sue interessantissime precisazioni!
Spunti utili, non solo per scrivere il proprio curriculum od affrontare un colloquio, ce ne sono parecchi…..infatti in particolare ho apprezzato (ed utilizzato) il fare ricorso a valori numerici per evidenziare il proprio “valore” (ad es. “ho incrementato di un x% quell’attività”, etc)….nei commenti che ho finora letto non ho ancora visto nessun accenno a ciò che invece nell’articolo di Andrea si SOTTOLINEA molto bene (e concordo che è quello che sicuramente preme di più a chi vi ha davanti in fase di colloquio) e cioè al fatto che il datore di lavoro deve conoscere il prima possibile cosa può ASPETTARSI da chi si trova a dover assumere.
Dare un valore numerico, che possa fornire già da subito un parametro “valutativo” in questo senso, evidenzia a mio avviso anche almeno due altri fattori: 1. che siete una persona precisa, concreta e che va diritta al sodo e 2. che usate parametri oggettivi e non soggettivi per valutarvi – il massimo della professionalità e dell’autostima, e non della sbruffonaggine ;-) -….se fossi un reclutatore sarei sicuramente colpito da chi mi si approccia in questo modo!
Ciao Andrea, ti seguo da molto tempo visto che io sono molto appassionato di crescita personale. Ho letto che hai lasciato il tuo lavoro per dedicarti sia per questo blog sia per altro. Anche io il 24 marzo ho dato le dimissioni per dedicarmi ad altro. Vorrei chiederti alcune cose:
1)Ho scaricato il file che contiene il modello del CV e ho visto che il tuo CV ha un formato diverso da quello che è proposto sia in formato .doc sia nel formato .odt. Quale è quello “giusto”?
2)Non è necessario mettere una foto?
3)Il CV deve avere una lunghezza massima di una pagina?
Anche io ho un blog che parla di programmazione neuro lingustica e finanza e ne vorrei fare un lavoro a tempo pieno, volevo chiederti alcuni consigli da te su come migliorarlo.
Ho notato che anche te hai studiato ingegneria e sei appassionato di trading. Ho notato che molti trader sono ingegneri, io stesso ho grequentao ingneria informatica e sono apssionato di derivati.
Con stima.
Massimiliano
Ciao Massimiliano,
non esiste il CV perfetto in assoluto e anche il formato va adattato di volta in volta. Nei 2 esempi che trovi nel “pacchetto” preparato da Stefano ce n’è uno (il mio) che è più indicato per chi ha già un po’ di anni di esperienza lavorativa alle spalle. L’altro invece è più indicato per chi è agli inizi.
Per quanto riguarda la foto, a me non che tu non debba fare un provino per il Grande Fratello è sconsigliabile.
Infine, se riesci a concentrare il tutto in 1 pagina questo è molto apprezzato dai selezionatori. Candidati che inviano CV da 37 pagine in cui inseriscono esperienze fatte ai tempi delle elementari e che nulla hanno a che fare che la posizione per cui applicano, ti assicuro che vengono scartati che è una meraviglia.
Andrea.
Ps. per il blog ci sarebbe da scrivere un manuale da 300 pagine. Il consiglio che mi sento di darmi in questo commento è di scrivere articoli che siano dannatamente utili ai tuoi potenziali lettori; sembra banale, ma la stragrande maggioranza dei blogger alle prime armi scrive articoli banali, su argomenti già trattati mille volte e soprattutto senza far emergere la propria unicità e personalità.
A presto,
Andrea.
Grazie per i numerosi consigli. Effettivamente il CV sintetico impaginato in un sol foglio sembra più Efficace.
Mi piace anche la soluzione simmetrica per elencare le esperienze lavorative (sinistra) e quelle relative all’istruzione (destra) proposta da Mindcheats.
Dalla mia seppur non lunga esperienza ho capito che è fondamentale, e mi trovo d’accordo con l’articolo, di avere sempre l’umiltà e una gran voglia di imparare e di dimostrarsi interessati al lavoro per cui ci si è proposti. Non sempre chi viene assunto ha più capacità o competenze tecniche di te.
Ho una domanda sulla retribuzione: mi rendo conto che possa non essere elegante chiedere lumi a riguardo nei primi colloqui. Non sarebbe male però avere un’idea di quale sarà il nostro compenso prima di essere assunti, onde evitare spiacevoli inconvenienti. Quindi qual’è il momento giusto per porre questa domanda?
Ho letto il tuo CV. A parte le impressionanti esperienze che hai avuto per l’età che hai, ma questo polacco?? :-)
Ciao Enrico,
grazie del commento.
Il polacco? Mia mamma è originaria di Varsavia. Da piccolo c’è stato un momento in cui lo parlavo molto bene, ora l’ho perso un po’, anche se riesco sempre a capire cosa dicono le turiste, soprattutto se sono apprezzamenti ;-)
Tornando seri: il fatto che abbia spesso inserito la conoscenza del polacco nei miei CV non è certo un punto fondamentale. Di fatto come lingua è poco “vendibile”, eppure attira l’attenzione, come è successo nel tuo caso. Anche questi piccoli trucchetti possono servire per far emergere il proprio CV. Parliamoci chiaro: niente minchiate. Se becchi l’intervistatore che conosce davvero il polacco e tu hai scritto una falsità, ti cacciano a pedate ;-)
A presto,
Andrea.
Ciao Andrea,
ti seguo ormai da molto tempo, e non ti nascondo che aspetto sempre con ansia il tuo articolo settimanale!!Il tuo blog crea veramente un valore aggiunto a noi lettori che ti seguiamo.
Ti dirò ancor di più ho cominciato a raccogliere i tuoi articoli in un quadernetto, in cui conservo i tuoi articoli più belli o più interessanti per me.
Avevo letto tempo fa questo articolo e avevo subito aggiornato il mio curriculum, ci sono tornato proprio adesso perché essendo al primo anno della magistrale, al termine del primo anno vorrei subito mandare i curriculum, e frequentando economia non ti nascondo che il mio obiettivo è entrare in una delle big 4, sono ancora molto indeciso se cercare di entrare in revisione, consulenza o nel tax e legal….
vista la tua esperienza, posso chiederti se queste società preferiscono ricevere curriculum in formato sintetico o quello in formato europeo? perché spesso viene chiesto di allegarlo ma non viene ben specificato in che forma…
grazie mille e continua così!
ciao!
Ciao Andrea,
grazie del commento. Per quanto riguarda le big 4, il mio consiglio è evitare il curriculum europeo. Per quella che è la mia esperienza il curriculum europeo lo eviterei a prescindere :-) Puoi utilizzare come riferimento (intendo per la struttura) il mio CV. Lo puoi scaricare iscrivendoti utilizzando il form in questo post, se non lo hai già fatto.
Ti consiglierei inoltre di puntare sul Tax & Legal: negli ultimi anni è stata la Line of Service che è cresciuta di più in assoluto e che ha offerto le opportunità di carriera più rilevanti. Questo sopratutto nel mercato italiano.
Mi auguro di esserti stato utile.
In bocca al lupo,
Andrea.
che velocità di risposta! grazie mille, non sei stato utile, sei stato preziosissimo!
non sai quante difficoltà ho incontrato nel cercare persone che lavorano/hanno lavorato nelle big 4 e sono disposti a dare informazioni (forse lavorano troppo?!?!) e onestamente prima di fare qualcosa cerco sempre di reperire il maggior numero di informazioni possibili!
con questa risposta così veloce mi sa che ti commenterò tutti i tuoi nuovi articoli, soprattutto quelli che mi interessano di più!
grazie ancora e buonagiornata!
Ecco, un altro consiglio che posso darti è quello di far girare il tuo CV da qualcuno che è già dentro: non fraintendermi, non è che cambi tantissimo, ma sicuramente ha una corsia preferenziale.
Mi farà molto piacere Andrea leggere i tuoi commenti nei prossimi post.
A presto.
E vale anche per chi é alla sua prima esperienza lavorativa?
Ciao Andrea, e a tutti i lettori di EfficaceMente,
mi chiamo Nicola e sono nuovo del blog.
Mi sono laureato tre mesi fa in ingegneria elettronica, laurea triennale.
Il problema è che mi sono laureato molto tardi, a 30 anni!
Infatti, al terzo anno ho avuto una crisi è volevo mollare tutto. Ho fatto attività di volontariato nella parrocchia della mia città, ma non sono riuscito a colmare questo momento di crisi con una vera esperienza lavorativa.
Poi mi sono reso conto che non avevo molta esperienza che potesse tornare utile al mondo del lavoro, così mi sono reso conto che la cosa migliore da fare era terminare gli studi.
Riprendere non è stato facile, per questo ho finito tardi.
Sono consapevole dei miei errori, sarà difficile ormai che mi contattino per un colloquio da ingegnere.
Anche ammesso che ci sia questa remota possibilità, sinceramente la cosa che mi terrorizza è il dover motivare questo ritardo nel completamento della laurea triennale.
Alla eventuale domanda relativa alle aspirazioni a cui posso ambire sinceramente è un’altra domanda che mi preoccupa: io sinceramente risponderei che, essendo nuovo e consapevole dell’attività dell’azienda (mica posso andare a un colloquio senza sapere che cosa fanno) mi verrebbe da rispondere che vorrei essere messo alla prova per la posizione per cui mi sto candidando anche per capire se quello dell’ingegnere è il mio lavoro o meno. Mi sbaglierò ma questa è la risposta che darei.
Per ora non ho altro da scrivere: se avrò altro so dove scrivere.
Un saluto a tutti e complimenti per il blog.
Buongiorno Andrea,
ho letto il tuo articolo su come affrontare un colloquio di lavoro.
Inconsciamente, io ho sempre avuto un modo di fare simile a quello che tu descrivi, e, raramente ho avuto delle risposte negative dopo aver effettuato un colloquio.
Volevo dirti che è giusto dire di avere esperienza in un determinato campo ed avere la determinazione e la volontà di ampliare le proprie conoscenze e capacità.
Questo fa vedere ad un interlocutore che la persona non è stantia o soddisfatta del suo bagaglio di esperienza, ma che ha voglia di fare sempre meglio.
Un in bocca al lupo per tutti coloro che devono “affrontare” un colloquio di lavoro.
Grazie per i consigli che dispensi…
Un Saluto,
Luca G.
Alla domanda: “come ti vedi fra 10 anni?” , io vorrei rispondere: <<non c'è lavoro, c'è crisi oggi, come posso dire come mi vedo fra 10 anni?", e soprattutto sn neodiplomata senza esperienza! si può rispondere così?
Ciao Andrea,
ti scrivo dopo un pò di conoscenza attraverso i tuoi articoli. Cosa dire? Complimenti e grazie! I miei complimenti derivano dal fatto che fai bene e con passione ciò che fai e lo si legge in ogni singola riga che scrivi: ragionata, soppesata e molto personalizzata. Il grazie te lo dico di cuore perché non a caso commento questo articolo. Mi hai dato un moto di fiducia in un periodo in cui ho perso un pò di smalto nella ricerca di un lavoro che possibilmente duri più di un battito di ciglia.
Continuerò a seguirti con “ardente sete di conoscenza” e a commentare da oggi in poi! Ti rompo subito: ho scaricato i template dei CV però non c’è il tuo: ci sono solo quelli di Stefano (molto utili!) e la sua audio guida. Come posso rimediare? Grazie mille ed in bocca al lupo per questo tuo blog: è un progetto che sta a cuore anche a tutti coloro che ne traggono ispirazione ;)
Ciao Andrea,
ti scrivo dopo aver letto molto i tuoi articoli negli anni, specialmente quelli riguardanti l’autostima, che purtroppo spesso scarseggia. Ho sempre cercato di assimilare tutto quello che dici ma purtroppo anche io, alla prima occasione, ho fallito. Sono ingegnere chimico, ho 23 anni e frequento il primo anno di magistrale, e poco tempo fa ho fatto un assessment day per una multinazionale del tabacco per uno stage di 3 mesi che sarebbe partito a settembre. Mi hanno chiamata ieri per dirmi che le prove attitudinali non sono andate benissimo e che quindi non ho ottenuto lo stage, ma allo stesso tempo dicono che il mio profilo non è male e che ho mostrato entusiasmo ed interesse al di fuori delle prove, e per questo, su segnalazione di un project manager con cui ho parlato molto durante la giornata di prove, vorrebbero offrirmi un tirocinio di 6 mesi, in ambito molto più tecnico, a partire da subito. Ora, premesso che tutto ciò che ho detto al famoso project manager che mi ha segnalato è frutto della mia più ingenua personalità, visto che mi sono rivolta a lui a prove concluse, facendo semplicemente domande dettate da curiosità personale e senza pensare più a “far colpo”, a questo punto non so più come comportarmi. Mi hanno detto che ovviamente per accedere al tirocinio devo superare anche un colloquio tecnico, la prossima settimana, e francamente non ho idea di cosa significhi. Devo studiare? Cosa si aspettano da me, che sono ancora iscritta al primo anno di magistrale? E questa offerta è positiva secondo te?
Spero che te abbia il tempo e la pazienza di leggere questo papiro e darmi un consiglio, altrimenti, in ogni caso, grazie mille e in bocca al lupo per il futuro!
Laura
Laura, perché non contatti il project manager via LinkedIn e non chiedi direttamente a lui in cosa consiste di specifico il colloquio tecnico?
Per il resto direi che quanto accaduto è più che positivo. In bocca al lupo ;-)
Non mi aspettavo una risposta così veloce, grazie! Beh ho un po’ paura perché,anche se non mi farà il colloquio, a quanto pare il tirocinio sarebbe presso il suo settore, quindi in caso diventerebbe il mio capo, o almeno questo mi hanno detto. Comunque ho deciso di parlarne domani con il recruiter che mi ha chiamato, e in effetti penso di seguire il tuo consiglio! A meno che quanto ti ho appena detto non cambi tutto!
In ogni caso grazie ancora, dopo tutto questo tempo del tuo consiglio mi fido ciecamente :)
Ciao Andrea,
l’articolo è davvero interessante, il problema è che credo che questi consigli siano più adatti a chi cerca un lavoro da manager, agente di vendita o similari (loro si che hanno da raccontare di un successo o di un fallimento); nel mio caso, che sono un’impiegata amministrativa, che cosa posso rispondere a domande come queste? o cosa posso dire delle mie competenza (che riguardano principalmente le registrazioni contabili e gli adempimenti fiscali….) mi aiuti a parlare di me? Che domande posso fare al selezionatore? Ho un colloquio fra 3 giorni (sarebbe per un cambio lavoro); poi altra domanda a cui non so mai cosa è giusto rispondere è “perchè vuole cambiare lavoro?”. La realtà è che ho voglia di un cambiamento e di affrontare nuove sfide, nuovi scenari, rimettermi in gioco…. ma sembra che non vada mai bene! Se puoi aiutami! Grazie mille
Ciao Andrea,
Ti seguo da circa un anno, molto interessante il corso “eppi”;
sono un artigiano tecnico elettronico; ho analizzato un pò la mia situazione, mi concentro sui problemi tecnici e trascuro quelli commerciali…… i lamentoni mi toccano emotivamente e via di sconti comprensivi… ma poi lavoro tante ore e porto a casa una media di circa 1000€/mese netti….
No Good !!!
Ho partecipato ad una selezione di una azienda con 2000 dipendenti, test a risposta multipla per la selezione di 10 unità, su 400 candidati sono arrivato alla posizione 8;
le valutazioni del colloquio saranno 20/45 valutazione tecnica e 25/45 motivazionale;
Mi sto preparando; devo articolare una risposta motivante e convincente alla domanda perchè cambi lavoro?
Non vorrei argomentare in modo errato.
Mi riesci a dare un suppotro?
Questo lavoro lo voglio!!
Grazie Andè
Ho compilato la mail per scaricare il modello. Il link inviato per seguire le istruzioni per la compilazione è purtroppo inaccessibile (403). grazie
Grazie della segnalazione Maria Luisa, putroppo si tratta di un vecchio articolo di un nostro ospite. Lo sistemeremo. Nel frattempo, per approfondire il tema carriera ti rimando all’ottimo sito: donnaincarriera.com