Se continui a rimuginare sui tuoi problemi e sul passato in questo articolo troverai una storia e tre strategie pratiche per liberarti da queste zavorre mentali.
“Svuota la tua mente. Sii senza forma. Senza limiti, come l’acqua. Se metti dell’acqua in una tazza, l’acqua diventa come la tazza, se la metti in una bottiglia, diventa come la bottiglia. In una teiera, diventa come la teiera. L’acqua può fluire o spezzare. Sii come l’acqua amico mio.”
Bruce Lee.
Immagina questa scena: stai affrontando uno di quei periodi di studio o di lavoro particolarmente intensi; in quei giorni non fai altro che pensare al weekend o alle ferie, ma quando è finalmente il tempo di staccare la spina, la tua mente non ne vuole sapere e continua a dimenarsi come una scimmia impazzita.
Rimuginare: il significato
Se questa scena ti suona familiare, ti do ufficialmente il benvenuto nell’AIR:
Associazione Italiana Rimuginatori
L’AIR, solo in Italia, conta milioni di tesserati (a loro insaputa), persone insospettabili che quotidianamente praticano con dedizione l’antica arte del… rimuginare:
Rimuginare /ri·mu·gi·nà·re/ – tornare insistentemente e in maniera quasi ossessiva sugli stessi pensieri, senza individuare un’utile soluzione.
Una delle motivazioni principali alla base del rimuginio è la convinzione che pensare per ore a un problema sia la via principale per trovare una soluzione.
In realtà, l’abitudine alla ruminazione rappresenta un’insidia per la tua salute mentale perché può prolungare o intensificare vissuti tristi e/o dolorosi, oltre a compromettere la capacità di pensare ed elaborare le emozioni. E tanto altro che vedremo più avanti.
Rimuginio, perché si fa?
Tutti (o almeno quasi tutti…) noi almeno una volta nella vita abbiamo rimuginato su un’esperienza, un episodio, una relazione o tanti altri momenti della nostra esistenza, chiedendoci cosa avremmo potuto fare o dire di diverso. Quello del rimuginare solitamente è un atteggiamento causato da diversi fattori.
A volte può essere desiderio di perfezionismo o al contrario di bassa autostima, oppure per un’abitudine ad iperanalizzare qualsiasi cosa accade.
A volte, però, la tendenza a rimuginare può essere causata da fattori esterni: eventi traumatici o negativi della propria vita accaduti da poco tempo oppure l’avvicinarsi di appuntamenti in cui dovremo affrontare una nostra paura o un evento stressante.
Quali sono gli effetti del rimuginare
Quando si tende a rimuginare, un primo effetto negativo è quello di far difficoltà a mantenere l’attenzione sul presente, in quanto il soggetto rimuginatore tende a pensare sempre di più a passato e futuro e questo comporta anche, inevitabilmente, una scarsa efficacia nelle azioni della quotidianità in ogni ambito.
Inoltre, colui che rimugina difficilmente dimostrerà qualità da problem solver o risolutezza nel prendere le decisioni, in quanto solitamente chi soffre di questo disturbo si rivela un individuo ansioso e/o indeciso.
Le conseguenze sulla salute della rimuginazione
Sì, gli studi della rivista inglese Personality and Social Psychology Bulletin ci dicono anche questo: rimuginare può avere effetti negativi anche sulla salute causando alterazioni del sonno, dell’appetito, disturbi di ansia e altro.
D’altronde, sono diverse le ricerche scientifiche che evidenziano come le emozioni sono strettamente connesse con il corpo perché comunicano in modo diretto con il sistema nervoso e immunitario.
Prendere consapevolezza di essere iscritti al famoso AIR è un primo passo, ma adesso che lo sai, probabilmente ti starai chiedendo: “Andrè… come smetto di rimuginare?!”
Lascia che ti racconti una storiella illuminante. Al termine dell’articolo, come al solito, troverai alcuni consigli pratici per mettere in pratica questi insegnamenti ;-)
I due monaci zen e l’antica arte di rimuginare sul passato
Forse avrai già letto la storia dei due monaci zen, ma riproportela non può che esserti di aiuto.
Io stesso ne avevo sentito parlare diversi anni fa, eppure rileggerla dopo un periodo di lavoro particolarmente intenso, mi ha aiutato a mettere uno stop al continuo rimuginare.
Chissà… magari ha lo stesso effetto anche su di te ;-)
Due monaci zen, Tanzan ed Ekido, camminano lungo una strada fangosa. Arrivati nei pressi di un villaggio incontrano una ragazza con uno splendido kimono dorato, che cerca di attraversare una pozzanghera particolarmente estesa.
La ragazza è incapace di muoversi, temendo che il proprio kimono, bagnandosi, possa subire danni irreparabili. Senza esitare Tanzan offre il suo aiuto alla ragazza e caricandosela in spalle la trasporta dall’altra parte della pozzanghera.
Dopo questo curioso episodio, i due monaci proseguono il proprio cammino.
Arrivati al monastero, Ekido, che era stato inquieto per tutto il resto del viaggio, sbotta e con tono di rimprovero si rivolge a Tanzan con queste dure parole: “Perché hai portato quella ragazza sulle spalle? Sai bene che i nostri voti ce lo proibiscono!”
Tanzan, per nulla turbato, guarda il suo compagno di viaggio e con un sorriso risponde con queste sagge parole:
“Io ho portato la ragazza qualche ora fa, tu invece la stai ancora portando sulle tue spalle.”
Allora, ti è piaciuta? Quanto spesso ti comporti come Ekido e quando invece riesci a seguire il buon senso di Tanzan? Se continui a rimuginare sul passato, mi auguro che questa semplice storiella abbia iniziato a mettere in moto gli ingranaggi necessari per sviluppare un nuovo atteggiamento mentale. Vediamo comunque di dar loro una bella spinta con alcuni consigli pratici anti-rimuginamento ;-)
Smettere di Rimuginare: le tre tecniche di EfficaceMente
Tentare di controllare la mente è un’impresa vana (e spesso inutile). Molto più efficace assecondarla e lentamente indirizzarla verso percorsi più costruttivi. Per intenderci: difficilmente riusciremo a sviluppare il distacco zen di Tanzan, ma tutti noi possiamo iniziare a mettere in pratica questi 3 semplici stratagemmi:
1. Sostituisci i “Perché”
Il “perché” è una parolina molto potente. Chi ha letto Start! La guida anti-procrastinazione, conosce bene l’esercizio dei 10 perché. Ma questa parolina è anche molto pericolosa.
Quando i nostri “perché” sono rivolti al futuro e ai nostri obiettivi generano in noi motivazione, ma se sono rivolti al passato e ai nostri problemi generano in noi frustrazione.
Quante volte ti sei chiesto: “perché è capitato proprio a me?”, “perché mi sono comportato in quel modo?”, “perché gli altri si sono comportati in quel modo?”… “perché, perché, perché?”.
Una mente intenta a rimuginare è alla continua ricerca di spiegazioni per accadimenti passati che a volte sono privi di una motivazione razionale e che semplicemente dobbiamo imparare ad accettare.
Ogni volta che senti arrivare uno di questi inutili “perché”, prova a ripetere nel silenzio della tua mente questo pensiero di Marco Aurelio, filosofo stoico, scrittore ed imperatore romano:
“Niente capita a nessuno, che questi non sia per natura in grado di reggere.”
Marco Aurelio.
Ps. se vuoi approfondire il pensiero stoico ti consiglio la lettura della raccolta “Pensieri” dello stesso Marco Aurelio.
2. Utilizza un “albero dei guai”
Rimuginare sui propri problemi significa non essere in grado di lasciarli andare: usciamo dall’ufficio, usciamo dalle aule universitarie, eppure la nostra mente rimane lì, come imprigionata in una cella dalle sbarre invisibili, ma impenetrabili.
L’albero dei guai è uno dei metodi più efficaci per imparare a lasciarsi alle spalle problemi e preoccupazioni che non dovrebbero intossicare la nostra vita.
Come funziona?
L’idea di base è molto semplice e consiste nel creare una sorta di appuntamento o rituale anti-preoccupazioni. Se vuoi approfondire questa strategia ti rimando all’articolo in cui ne ho parlato nel dettaglio: Come liberarti dalle preoccupazioni: l’albero dei guai.
3. Rifugiati nel tuo “monastero”
Visto che abbiamo parlato di monaci zen che fanno ritorno al proprio monastero, la terza ed ultima strategia che voglio proporti prende spunto proprio da questo luogo di ritiro e silenzio.
Prova a rifletterci: quando la tua mente si ritrova a rimuginare spesso lo fa su pensieri che in realtà neanche ti appartengono! Le parole del tuo capo, dei tuoi colleghi, del tuo partner si trasformano in dischi rotti che riecheggiano senza sosta nel tuo cervello.
In questi casi, utilizza questa semplice tecnica di visualizzazione:
immagina che nascosto tra le pieghe della tua mente ci sia un luogo sacro, un monastero. Ogni volta che lo desideri potrai rifugiarti nel tuo monastero e lasciare fuori tutto quel vociare petulante che intasa i tuoi pensieri.
Un consiglio: per rendere questa visualizzazione efficace, ritagliati ogni giorno qualche minuto ed immagina nei minimi dettagli di avvicinarti a questo monastero e di entrare nella “stanza del silenzio” dedicata a te e a te soltanto.
- Dove sei: in montagna, in collina, vicino al mare?
- Di che forma è la struttura del monastero?
- Senti degli odori particolari?
- Che ora del giorno è?
- C’è il sole o è nuvoloso?
- Com’è la tua stanza del silenzio: spaziosa, luminosa, vedi altri dettagli?
- Cosa fai una volta entrato: ti siedi (se sì, dove?), ti stendi, ti affacci alla finestra per ammirare il paesaggio circostante?
Maggiori saranno i dettagli che riuscirai a visualizzare e più efficace sarà l’esercizio.
Ps. Come detto, spesso le parole che intasano la nostra mente non ci appartengono: indagare su queste “voci mentali” può svelarci molto sulla loro origine e su come possiamo zittirle. Se può esserti utile, ho approfondito le 5 principali tipologie di dialogo interiore all’interno dell’estratto gratuito di APP – Autostima Passo Passo.
Se sei già iscritto alla newsletter, ti ho messo il link direttamente nell’email di questo post, altrimenti lo puoi ricevere iscrivendoti dalla pagina di presentazione del manuale (la trovi cliccando qui).
Conclusioni
Prova una ed una sola delle tre strategie proposte: se ti accorgi di continuare a rimuginare, prova la successiva, finché non avrai trovato quella che più si adatta a te e alla tua situazione.
Pensare in modo ossessivo al passato non fa altro che risucchiare quelle energie indispensabili per costruire il nostro futuro. Non lo permettere.
Per salutarti ti dedico questa scena interpretata da Bruce Lee, da cui è tratta la citazione ad inizio articolo: “sii come l’acqua amico mio” :-)
Ti è piaciuto quest’ultimo articolo? Fammelo sapere attraverso i pulsanti social e i commenti qui sotto. Ci tengo ;-)
Buona settimana.
Andrea Giuliodori.
Foto tratta da Google Immagini.
Rimuginare però non è anche una strategia del nostro cervello per capire quello che ci è successo e aiutarci a interpretare la realtà e magari trovare nuove soluzioni?
spesso in realtà il.rimuginio è sempre identico a se stesso e non porta da nessuna parte, diventando deleterio…però mi domando se una piccola parte non sia in realtà utile..
Se non sbaglio e se ricordo bene solo l’8% delle nostre preoccupazioni sono vere o dipendono da noi, il restante 92% sono esterne a noi, non si realizzeranno mai o fanno parte del passato.
Secondo me, effettivamente è utile, perchè tramite esso dovremmo, in teoria, trovare delle spiegazioni logiche a ciò che è successo, e quindi trovare di conseguenza delle soluzioni che evitino di farci cadere in quella spiacevole esperienza che ha causato il dolore e il conseguente rimuginio.
Il fatto è che è a mio parere un meccanismo ancora tarato sulle dinamiche pre-industriali o addirittura preistoriche, dove l’esistenza era infinitamente più “lenta” di oggi.
Oggi ci capitano talmente tante cose che non abbiamo tempo di esaminarle tutte per trovarne una soluzione e così ci portiamo dietro un sacco di pensieri che ci logorano inutilmente.
Bisognerebbe, al limite, selezionare il più pressante e dedicarcisi, ma sul serio, al 100%, stile monaco eremita, e accontentarsi della prima cosa utile che salta fuori.
Secondo me la differenza sta tra “analizzare” e “rimuginare”. Se ci capita un episodio spiacevole, o un fallimento, allora è giusto analizzarlo per capire dove e cosa abbiamo sbagliato, se la colpa è nostra, se c’erano componenti esterne che non potevamo controllare e via dicendo. Ma una volta terminata l’analisi, si fa tesoro dell’esperienza e si riparte cercando di imparare dagli errori. Se invece si continua a pensare e ripensare a quell’episodio, continuando a ripeterci che “avremmo fatto meglio se…” oppure “non avremmo dovuto dire quella cosa” o peggio ancora “chissà adesso cosa penserà tizio di me” ma senza poi imparare nulla dall’esperienza, ecco che finiamo per rimuginare inutilmente. E questo è tutt’altro che Efficace. Ovviamente questo è solo il mio punto di vista ;)
No no hai ragione.
Quindi alla fine bisognerebbe analizzare di più e rimuginare di meno o meglio mai.
Le convinzioni positive riguarda all’utilità della rimuginazione come strategia di coping ( per esempio ” preoccuparmi mi serve a trovare una soluzione ai problemi”) portano l’ individuo ad affidarsi eccessivamente alla rimurginazione e a usarla come modo di fronteggiare i problemi della vita quotidiana, questo eccessivo affidamento alla rimurginazione a parer mio, aumenta la possibilità di sperimentare conseguenze negative proprio per il suo carattere di incontrollabilità!!
Ci voleva proprio questo articolo questa mattina. Adesso la giornata può iniziare con il piede giusto. Grazie Andrea.
Andrè sei davvero eccezionale, riesci a colpire ogni punto debole della mia persona. Alcuni articolo trattano nel dettaglio di problemi che riscontro in me e che cerco di affrontare ogni giorno.
Con i tuoi articoli riesco ad affrontare meglio le giornate e trovo ricchi suggerimenti che mi aiutano a capire come trarre il meglio dalle mie azioni quotidiane. Ahimè ancora ho problemi seri di procrastinazione specialmente in determinati periodi della giornata, ma conto di lavorarci sodo al fine di abbattere queste barriere e raggiungere i miei obiettivi. Grazie mille e Buona Giornata!
Ciao andrea
ti volevo chiedere , dato che dai sempre 1000 consigli pratici e funzionali , come faccio a programmare la mia giornata con i tuoi consigli ?
sono tanti , è davvero complicato poterne fare anche metà …
Personalmente poi, ti volevo ringraziare , perchè grazie a te sto portando a termine una cosa …
ti parlo della patente B , ora sono nella fase delle guide, quella più “semplice” , mi hai saputo dare la carica grazie all’articolo su Emil Zatopek , non è mai troppo tardi per rincorrere i propri sogni , ma devi iniziare a correre …
Sei un grande , quando avrò qualche spicciolo messo da parte grazie alla tecnica di “Costruire un capitale in 4 mosse ” i miei soldi del CdC un terzo saranno spessi nei tuoi libri … ;-) ;-)
Sto sito mi sta ridando speranza, tu mi stai ridando gli occhiali da vista per vedere il mondo quando è bello …
Ti vorrei vedere di presenza per abbracciarti , grazie andrè …
:) Bell’articolo come sempre!
“Tentare di controllare la mente è un’impresa vana (e spesso inutile). Molto più efficace assecondarla e lentamente indirizzarla verso percorsi più costruttivi.”
Ti sono particolarmente grata per questa affermazione :)
Bell’articolo (come sempre).
Anche se questa frase mi fa venire a galla una brutta sensazione…quella di subire gli eventi invece di esserne padrone
Infatti è così, nessuno di noi è padrone degli eventi… non siamo neanche del tutto padroni di noi stessi :) Ma non vuo dire subire. Tra avere il pieno controllo e subire ci sono altre strade: comprendere, accettare, governare, assecondare e guidare dolcemente.
Ecco tanti spunti di riflessione, grazie mille!
Ma che bello ogni tanto leggere un articolo che…non mi serve! :) Nonostante ciò, se sarò ancora vittima del rimuginare, mi butterò a capofitto sulla tecnica n.3: già la adoro!
ho apprezzato molto la citazione di Bruce Lee e Marco Aurelio, penso che siano preziosi consigli che ci possona permettere di essere persone migliori partendo da questi presupposti: ciò che ci accade è alla nostra portata, l’uomo può essere come l’acqua che si adatta a ciò che lo circonda per trarne il meglio.
perciò, vivere serenamente senza essere ossessionati dai pensieri o comportamenti degli altri è possibile!! grazie andrea per proporre sempre degli spunti di riflessione interessanti
Ne ho letta una bella:
“la vita non ha il telecomando, quindi se vuoi cambiarla alza il culo dal divano!”
..ooops… potevo scrivere “culo”???
…ooops… così l’ho scritto due volte!!!
Andrea,
tu hai qualche cosa di diabolico, ne sono abbastanza convinto! ^__^
In un periodo in cui sono piuttosto sereno e felice, capita che un sabato sera abbia acceso una discussione che è sfociata in una litigata che è proseguita per quasi 3 giorni…
Ergo, sono devastato, è come se avessi fatto 200Km di corsa e fossi arrivato ultimo, fuori tempo massimo: sono stanchissimo e non ho messo a frutto nulla con la litigata, anzi! Mi ritrovo a rimuginare e sono senza energie.
Il tuo articolo, perciò, è cascato a fagiolo! Adesso scendo a pranzo ed al primo albero che trovo darò le mie preoccupazioni e rimuginamenti.
Come diceva il buon Guido Angeli, provare per credere!
Ciao Andrea! Mi è piaciuto eccome questo post!
La strategia 3 è qualcosa a cui avrei difficilmente pensato e che sono certo mi aiuterà a non rimuginare. Sono già alla ricerca di qualche immagine di monastero per trarre ispirazione ;)
Grazie per i tuoi articoli, sempre preziosi e buona settimana
Ciao Andrea,
da un po’ ho intrapreso un percorso di crescita personale e il tuo Blog mi è di immenso supporto. Sono convinta che le persone che ci circondano ci influenzino molto e che sarebbe quindi bene circondarsi di persone che condividano i nostri propositi di miglioramento. Sfortunatamente in questo mio percorso sono sola e quando provo a parlare a qualcuno dei miei propositi e delle mie convinzioni, vengo considerata una persona bizzarra e poco realista. Sono convinta che on line si possa trovare di tutto, quindi speravo in questo modo di mettermi in contatto con persone coi miei stessi obiettivi, ma non sono riuscita a trovare nulla. Che tu sappia esistono risorse on line di questo tipo? Hai qualcosa da suggerire?
Guarda caso io mi trovo nella stessa o quasi identica situazione. Hai detto bene sulle persone che ci circondano ci influenzino. Caso vuole vuole che la maggioranza delle persone siano negative, rassegnate, pessimiste e che non vedono al di là del proprio naso. Credi in qualcosa e sei visto come un alieno venuto da chissà dove. “Bisogna fare così perché è sempre stato fatto così”, “Bisogna fare così perchè lo fanno tutti”, “Se funzionasse questo lo farebbero tutti”, queste sono alcune frasi tipo che mi capita di sentire. A volte è dura andare controcorrente e spesso accade che non hai appoggi. Fortuna che, facendo come te un percorso di crescita personale, sono diventato un po’ più refrattario e menefreghista (in senso buono). L’opinione altrui è una cosa che mi sempre frenato e adesso è arrivato il momento di cambiare!
Ciao Giorgia, conosci l’EfficaceMente Book Club? E’ il gruppo FB legato al blog. Ci sono migliaia di lettori che si confrontano quotidianamente sulle tematiche discusse qui su EfficaceMente.
Ammappala quanti commenti! :-)
Grazie davvero a tutti: sono felice che questo post vi sia piaciuto. Credo che il “rimuginamento” sia una pratica alquanto diffusa… fatemi sapere come vi siete trovati applicando una delle 3 strategie suggerite.
Ci rileggiamo al prossimo post!
Ciao Andrè, puntuali arrivano le tue news letter e guarda caso l’argomento che arriva è quello che serve a me in quel momento. Rimuginare: dette anche seghe mentali? Si può? Ho letto un libro sull’argomento e l’ho trovato molto interessante. Di seghe mentali si tratta, mille perchè che non avranno mai risposta ne soddisfazione ma appunto frustrazione e ti condizioneranno a crearti delle gabbie mentali nelle quali cerchi, tenti che non ti succeda nulla, ma così non funziona!! Cercare di seguire il tuo istinto, lasciarsi andare, agire di più e pensare di meno. In tutte queste belle parole ci sto lavorando ancora sopra ma il lavoro è lungo ma non c’è altra scelta, mica è un tram che dici scusate scendo. Rimuginare…frustrazioni….grazie Andrea. Un buon ferragosto e grazie per il tuo lavoro
Ciao Andrea, vengo da un periodo di studio intenso, grazie a sm2 ho passato 3 esami in 2 settimane brillantemente, tuttavia ieri ho dato un esame dal quale mi sono ritirata perché mi sono resa conto di non essere preparata. Ora mi ritrovo a rimuginare su cosa mi ha chiesto il prof e su cosa avrei potuto fare, ma la verità è che mi mancavano delle lezioni che ho recuperato da una persona sbagliata e che quindi avevano delle carenze che mi sono portata a tale esame. Questo vuol dire che ho fatto tutto quello che potevo e che la prossima volta andrà meglio, però non riesco a smettere di rimuginare. Ora proverò la tecnica del monastero e sono sicura che dopo staró meglio. Tutto questo papiro per dirti anche grazie, perché ogni volta che mi sento giù di morale e persa, vengo qui nel tuo blog e grazie a un articolo già mi sento meglio!
Il monastero mi ha ricordato molto il palazzo della memoria che utilizzava Hannibal Lecter :D … comunque un altro grande articolo!
Arrivi sempre puntuale a mettere una pezza in situazioni comuni a tanti, è proprio questa la tua forza e il valore aggiunto. Grazie!
Grazie Andrea! Ottimi consigli su come iniziare bene le vacanze e ricaricarsi alla grande. Buone feste!
LA terza tecnica mi ha compito parecchio?
Vorrei segnalare l’assenza di molte virgolette di chiusura, sostiyuite da virgolette di apertura, nella parte iniziale dell’articolo, prima della strategia numero 2 relativa allutilizzo di un “albero dei guai”. Gli errori di battitura sono insopportabili per un correttore di bozze, specie se contaminano i contenuti di alta qualità di questo blog superlativo ?
Grazie Luigi, dovremmo averli sistemati tutti.
A presto.
Complimenti bellissimo articolo, di grande aiuto. Grazie infinite
Ps bella la storia dei monaci zen e dell’albero
Grazie Marika!
Rimuginare mi fa star male e voglio seguire i tuoi consigli. Lo so che sono esterni a me, ma è più forte di me.. Aiutami.
Bell’articolo, ho provato ad utilizzarla nei 5 minuti di pausa (tecnica del pomodoro). Ho notato che mi mantiene calmo
Ottimo così Emanuele!