C’è un tratto della nostra mentalità che può condizionare profondamente la nostra vita: dallo studio alla carriera, passando dallo sport fino alle relazioni. In questo articolo vedremo nel dettaglio di cosa si tratta e come può aiutarci a sviluppare una mentalità vincente.
“La vita è per il 10% ciò che ti accade e per il 90% come reagisci.”
Anonimo.
Vorrei farti una domanda.
Non c’è una risposta giusta o sbagliata. Esiste solo la tua risposta. Quindi rispondi in modo istintivo, senza pensarci troppo.
Intelligenti si nasce o si diventa?
Hai pensato alla tua risposta? Bene, riprenderemo il discorso più avanti…
Oggi infatti voglio parlarti di mentalità e di come cambiando anche solo una delle nostre convinzioni, possiamo essere in grado di stravolgere letteralmente la nostra vita.
Cambia convinzioni. Cambia vita
Hai mai sentito parlare della storiella dell’elefante e della catena?
È sicuramente una delle più usate nei libri di self-help e serve a dimostrare quanto le nostre convinzioni limitanti possano essere dannose.
Onestamente, quando te la raccontano per la diciottesima volta in qualche seminario di crescita personale, a te ‘sto elefante inizia pure a stare un po’ sulle balle (poverino).
Detto questo, è indubbio che l’insieme delle nostre convinzioni più profonde plasmino profondamente la nostra esistenza.
Tra queste convinzioni ce n’è però una che più delle altre condiziona i nostri risultati accademici, la nostra carriera, le nostre relazioni e in generale la nostra vita…
“Che tu creda di farcela o no, avrai comunque ragione.”
Henry Ford.
Le due mentalità che plasmano la nostra esistenza
Nel corso della sua carriera ventennale, la docente di psicologia della Stanford University, Carol Dweck, ha scoperto che una delle nostre convinzioni più radicate riguarda il modo in cui vediamo le abilità.
Nello specifico, durante i suoi studi, la Dweck ha individuato due tipologie di mentalità:
- La mentalità statica (“fixed mindset”).
- La mentalità dinamica (“growth mindset”).
Queste due mentalità hanno raggiunto la notorietà planetaria grazie al best-seller della Prof.ssa Dweck intitolato “Mindset“.
Ma cosa significa avere una mentalità statica o dinamica, e perché è così importante per noi saperlo?
Hai una mentalità statica (“fixed mindset”) se…
Chi ha una mentalità statica è convinto che abilità come l’intelligenza, la creatività o la forza di volontà, siano distribuite col misurino dal Creatore al momento della nascita e che tali quantità rimangano immutate fino alla nostra morte.
Insomma, chi ha una mentalità statica è un fervente sostenitore del “predominio del talento” e considera il successo come la naturale conseguenza delle abilità ereditate quando siamo stati concepiti.
Questo significa anche che un “fixed mindset” rifugge ad ogni costo qualsiasi forma di fallimento, perché considera la sconfitta la prova provata di uno scarso talento, il marchio a fuoco del mediocre.
La sua controparte invece…
Hai una mentalità dinamica (“growth mindset”) se…
Chi ha un mentalità dinamica è convinto che non esistano abilità innate e che una costante pratica deliberata sia l’unica strada per far fiorire il nostro reale potenziale.
Insomma, chi ha una mentalità dinamica crede nella “filosofia del duro lavoro” (della “tigna“) e considera il successo come la naturale conseguenza del proprio impegno.
Non solo, un “growth mindset” accetta gli inevitabili fallimenti e li utilizza come sprone per raddoppiare gli sforzi e come guida per correggere il tiro e provare nuove strategie e nuove strade.
“Non ho fallito. Ho solamente provato 10.000 metodi che non hanno funzionato.”
Thomas Edison.
So bene qual è la domanda che sta ronzando ora nella tua testolina: di chi è la colpa?! Perché mi ritrovo con una sfigata mentalità statica e non con una sfavillante mentalità dinamica?! Chi devo accusare!
Tutta colpa dei nostri genitori (o forse no?!)
La nostra mentalità e in generale l’insieme delle nostre convinzioni sono profondamente influenzate, nei primi anni di infanzia, da quelle che sono le nostre figure di riferimento.
In altre parole, coloro che vengono incolpati da tutti gli psicologi del mondo in caso di problemi: i nostri genitori.
Battute a parte, mamma e papà hanno sicuramente un impatto sullo sviluppo della nostra mentalità.
Ogni bambino, infatti quando viene al mondo ha una naturale predisposizione verso la “growth mindset”. I neonati sono come delle “spugne” e ogni nuovo giorno è per loro una nuova possibilità per crescere ed apprendere.
I genitori che hanno una mentalità dinamica incentivano questa naturale predisposizione. Al contrario, i genitori con una mentalità statica spesso giudicano i propri bambini, dicendo loro cos’è giusto o sbagliato, buono o cattivo.
Insomma, come al solito, tutte le sfighe della nostra vita sono da attribuire a quei disgraziati dei nostri genitori, giusto?! :-D
Ni.
Ognuno di noi può sviluppare una mentalità dinamica
Come dimostrato inequivocabilmente dalla Prof.ssa Dweck, ognuno di noi può sviluppare una mentalità dinamica. Siamo adulti e vaccinati e farlo adesso è una nostra responsabilità.
Sì Andre’ tutto molto bello, ma come la sviluppo ‘sta growth mindset se sono cresciuto con una mentalità statica?!
Il primo punto che deve esserti chiaro è che il mondo non è bianco o nero. La nostra mentalità è sempre un mix della componente statica e di quella dinamica.
Insomma, anche il più dinamico dei dinamici ha tratti statici e anche il più statico degli statici ha in sé il seme della “growth mindset”.
Il mio obiettivo, nell’ultima parte di questo articolo, è aiutarti a trovare questo seme, imparare a curarlo giorno dopo giorno e lasciarlo fiorire in te.
Ecco come procederemo: ti mostrerò innanzitutto cosa significa avere una mentalità dinamica in tre precisi ambiti della nostra vita (1. Studio, 2. Sport e 3. Relazioni).
Al termine dell’articolo ti presenterò poi un quiz per misurare quale delle due mentalità prevale in questo momento nella tua vita e ti fornirò consigli mirati per la tua situazione specifica.
Pronto? Partiamo!
STUDIO: pensa come questa bambina di 7 anni
Ti ricordi la domanda che ti ho fatto all’inizio dell’articolo?
Intelligenti si nasce o si diventa?
Ecco se pensi che intelligenti si nasca, c’è un passaggio del libro “Mindset” che voglio tu legga con molta attenzione:
“Penso che l’intelligenza sia qualcosa per cui bisogna lavorare, non qualcosa che ti viene semplicemente dato. Molti bambini, se non sono sicuri della risposta, non alzano la mano. Io invece la alzo quasi sempre, perché anche se la mia risposta è sbagliata, la maestra mi dirà come correggerla. Spesso poi alzo la mano per chiedere come sia possibile risolvere un problema o farmi spiegare un passaggio che non ho capito bene. Facendo così, la mia intelligenza aumenta.”
Queste parole non sono state scritte dalla ricercatrice di Stanford, né da qualche suo collega. No. Sono state pronunciate durante uno studio condotto dalla Dweck da una bambina di 7 anni.
Sì, hai letto bene: una bambina di 7 anni.
Ora, se anche una bambina di seconda elementare è riuscita a capire che nessuno di noi è “nato imparato” e che per eccellere nello studio non dobbiamo aver paura di sbagliare o di chiedere aiuto, mi spieghi perché noi siamo così timorosi, perché siamo intimamente convinti che a scuola o all’università… bisogna essere portati?
Chi ha letto la nuova edizione di “Studia meno, Studia meglio” sa bene, grazie al test del Professore e dell’Ultras, che esiste uno stretto legame tra autostima e studio, e come una semplice parolina possa aiutarci a ritrovare la nostra sicurezza all’università.
Quello che però devi stamparti a fuoco dopo aver letto questo articolo è che:
- Intelligenti si diventa, giorno dopo giorno.
- Non esistono materie per cui siamo portati o meno, ma solo materie su cui dobbiamo impegnarci.
- Un passaggio complicato, un problema irrisolto, una prova cannata, non sono mai la conferma di una nostra presunta inferiorità intellettiva, ma un’opportunità per “aumentare la nostra intelligenza“.
Bene, ora parliamo di sport: la patria dei talenti innati…
SPORT: impara da Michael Jordan
Domandina facile facile: pensi che il giocatore di pallacanestro Michael Jordan sia o non sia un talento nato?
Hai pensato alla tua risposta?!
Ok, allora adesso guardati questo spot anni ’90 di 30 secondi, di cui è stato protagonista proprio il mitico Air Jordan:
Ok, è un maledetto spot, nulla di più, ma l’intera carriera sportiva di Jordan è un vero e proprio monumento alla mentalità dinamica.
Ogni volta che Jordan sbagliava un tiro decisivo durante una partita, non trovava scuse come molti suoi colleghi sportivi, ma tornava in palestra e riprovava quello stesso tiro centinaia di volte. Punto.
Se pratichi una qualsiasi forma di sport, a livello agonistico o per pura passione, sai meglio di me come ci siano giornate perfette e altre… meno perfette, in cui tutto sembra andare storto.
In queste giornate, lo sportivo con una mentalità statica inizia subito a cercare scuse: è colpa del meteo, è colpa dell’arbitro, è colpa dei compagni di squadra, è colpa dell’attrezzatura, è colpa dello spread!
Lo sportivo con una mentalità dinamica invece fa l’unica cosa davvero saggia: torna ad allenarsi, lavora sui propri punti di debolezza, fa pratica, pratica, pratica.
E tu cosa farai la prossima volta che sbaglierai il tiro decisivo?
RELAZIONI: il falso mito dell’anima gemella
Veniamo al terzo ed ultimo ambito in cui la nostra mentalità può influenzare pesantemente la nostra vita: le relazioni.
Indossa le protezioni di gommapiuma, perché questa parte farà male…
Chi ha un mentalità statica ha bisogno di credere con tutto il suo cuore al falso mito dell’anima gemella, alla leggenda del principe azzurro e di Cenerentola, al “…e vissero felici e contenti“, come se una relazione dovesse essere perfetta dal primo istante fino all’ultimo respiro.
Non solo, i “fixed mindset” considerano ogni problema di coppia come l’inconfutabile prova che il proprio partner non sia la persona giusta, che là fuori c’è qualcuno di davvero speciale ed unico che ci sta aspettando.
Certo, cartoni animati e film hollywoodiani non hanno fatto altro che confermare questo stereotipo.
Ma la realtà probabilmente si avvicina molto di più a quella che è la concezione delle relazioni che hanno i “growth mindset”.
Per chi ha una mentalità dinamica, non esistono relazioni, vere relazioni, senza problemi e ostacoli da affrontare (insieme).
Anzi, le relazioni acquisiscono valore e profondità quanto più si è lavorato su di esse.
Si cresce insieme. Si matura insieme. Si impara a trasformare l’innamoramento in amore, insieme.
Anche nelle relazioni dunque nulla è inamovibile, scolpito nella pietra, innato: tutto può essere plasmato con l’impegno, la determinazione e la voglia di migliorare e migliorarsi ogni giorno.
E tu, hai una mentalità statica o dinamica?
Sviluppare una mentalità dinamica può significare rivoluzionare letteralmente la propria vita. Mi auguro che questo messaggio ti sia arrivato forte e chiaro leggendo questo articolo.
Scommetto anche che arrivato a questo punto ti sarai fatto una vaga idea di quale sia la tua mentalità dominante, ma magari vuoi saperlo con certezza e soprattutto vuoi sapere cosa fare per migliorare.
Ho pensato per questo di tradurre in italiano uno dei questionari utilizzati dalla Prof. Dweck nelle sue ricerche. Rispondendo alle domande del questionario scoprirai se si nasconde in te un “fixed mindset” o un “growth mindset”.
Ti indicherò inoltre alcuni consigli pratici per sviluppare una mentalità dinamica o per mantenerla e accrescerla.
Bene, per iniziare il quiz clicca il pulsante arancione qui sotto:
Buona settimana! E grazie come sempre per aver letto questo articolo. Noi ci risentiamo lunedì prossimo con gli iscritti alla newsletter.
Andrea Giuliodori.
“Sviluppare una mentalità dinamica può significare rivoluzionare letteralmente la propria vita”, avevo ascoltato questo libro in formato audio mentre dipingevo casa un paio d’anni fa e mi è servito molto per stimolare me stesso a continuare a migliorare e a reagire nel modo migliore possibile a determinate situazioni. Grazie per averne estratto il succo in questo articolo, Andrea. Un caro saluto
La sezione n. 3 non richiede solo protezioni in gommapiuma, ma anche giubbotto antiproiettile, tredici airbag e supporto tattico dei corpi speciali dell’esercito :) Condivido anche le virgole, purtroppo l’immaginario collettivo plasmato da prodotti dell’industria culturale d’oltreoceano (non solo film, ma anche canzoni, fiction etc) si nutre dell’illusione di amori idealtipici e stereotipati, mentre la realtà ci parla di relazioni sempre più “fluide” e “sportiveggianti”, divorzi, tradimenti, single in crescita esponenziale, etc.
Io comunque non penso che la mentalità “efficace” sia incompatibile con l’affrontare quotidianamente le gioie e i dolori di una sana storia d’amore, purché quest’ultima sia vissuta con gli stessi strumenti che conducono alla crescita personale, cioè tigna, pazienza, accettazione dei piccoli grandi fallimenti…
Grazie Andrea!
Totalmente d’accordo in ogni passaggio dell’articolo: mi ci sono ritrovato pienamente. Per me, ed è una mia forte convinzione, siamo sempre in evoluzione, in costante apprendimento. Pensare il contrario è qualcosa di inconcepibile. Tra l’altro se avessi letto queste righe 7 anni fa non avrei MAI creduto a quanto ho scritto :)
Per quanto riguarda il test infatti sono risultato con mentalità dinamica.
Sempre nel test ho notato c’è una domanda riguardo al fatto di credere se le persone cambiano o meno: in passato ebbi un grosso diverbio con alcuni amici che mi si scagliarono contro dicendo che le persone non cambiano.
Alchè ho pensato in base alla loro risposta e alla reazione emotiva connessa che le persone cambiano se ne sono consapevoli che possono cambiare e che non cambiano se non vogliono cambiare :)
Grazie Andrea ;)
Questa volta ho deciso di commentare e farti i complimenti per questo post!
Mi hai dato l’ispirazione per scrivere un post o creare un video per il mio sito sul risparmio e vivere meglio, in cui verrai ovviamente citato.
Questi punti possono avere un grande impatto anche sul modo in cui si gestiscono le proprie finanze, dopotutto è facile dare la colpa ai propri genitori oppure al governo perché si hanno entrate tutto sommato esigue per lo stile di vita desiderato. In realtà, molto dipende in prima istanza dalle uscite e da come gestirle. Occorre assumersi la responsabilità anche delle proprie finanze!
Mi sa che mi sono fatto prendere la mano!
Buona settimana,
Claudio
PS. Secondo il test ho una mentalità dinamica :)
Grande Claudio!
Ciao Andrea, nella lettura dell’articolo, e ancor di più nella compilazione del questionario, ho notato una carenza di fondo molto forte, determinata dal fatto che sto leggendo con profondissimo interesse e soddisfazione un classico di Daniel Goleman: “Intelligenza emotiva”. Un libro eccezionale, la cui tesi, rivoluzionaria quando il libro è stato scritto, è questa: Non esiste un solo tipo di intelligenza. Di solito si intende per intelligenza quella misurata con il Q.I. Esiste invece un altro tipo di intelligenza, che di fatto nella vita è molto più importante del Q.I.: l’intelligenza emotiva. È la capacità di riconosce le proprie emozioni e di controllarle; è la capacità di riconoscere le emozioni degli altri, l’empatia; è la capacità di intessere relazioni sociali soddisfacenti (a partire dalle altre due capacità); e altre cose di questo tipo. A differenza del Q.I., che può cambiare nel corso della vita ma di poco, l’intelligenza emotiva è molto più elastica e può essere appresa… e sicuramente avere una mentalità dinamica fa parte di un’intelligenza emotiva molto spiccata ;-)
Assolutamente Gibio.
Andrea.
Spero che prima o poi tratterai anche il tema dell’Intelligenza Emotiva ;-)
Ciao Andrea,
e niente, sei il migliore! Quando si avvicina il lunedì, ogni volta mi chiedo ma con cos’altro Andrea puo’ ancora sorprenderci e poi mi trovo articoli così!
Non sono solita commentare ma preferisco leggere e migliorami il più possibile, a gran fatica perchè ammetto sono una procrastinatrice cronica e recidiva, ma poi quando leggo questi articoli mi esplode una gioia dentro che devo assolutamente farti arrivare….
Grazie e buona settimana..
Grazie Antonietta!
A presto.
Interessante Andrea. Però, riprendendo l’esempio della bambina di 7 anni: la sua intelligenza, il suo intuito nel capire che può imparare attraverso le domande e i tentativi, non fanno forse parte del suo patrimonio genetico? Ovvero, della sua intelligenza statica? La giovane età, secondo me, riprova proprio che non è l’esperienza che le ha insegnato questo, ma faceva parte di una sua intelligenza naturale.
No Michele :) Come spiegato nel post, il nostro mindset è profondamente influenzato dalle figure di riferimento della nostra infanzia, fin dai primissimi anni di vita. La bambina dell’esempio ha avuto la fortuna evidentemente di avere dei genitori che hanno incentivato la naturale inclinazione dei bambini a voler apprendere.
Come spiegato nell’articolo poi, avere avuto dei genitori con “fixed mindset” non è comunque una scusa per non modificare il nostro atteggiamento mentale in età adulta.
Spero che prima o poi tratterai anche quel tema… se non l’hai già fatto ;-)
Che articolo! Grande. Mi fa pensare al “mito del talento” di Trabucchi e ad un passaggio di A.P.P. che ho letto proprio ieri e mi ha lasciata di stucco. :-) grazie!
Ciao Santa, grazie a te del commento :)
Io me la do come obiettivo la mentalità dinamica, per una serie di ragioni che non posso spiegare (sono private). Ma poi mi accorgo, vivendo, che ricasco nella mentalità statica. Devo dire che lo step più difficile sono le relazioni interpersonali. Troppo frequentemente mi viene da dire: “Queste persone non cambieranno mai!”. Ovvio che sono portato ad accusare gli altri di “staticità”. Ma io … Scusate buona giornata e grazie, come sempre, Andrea degli “efficacissimi” consigli.
Grazie della condivisione Giorgio :)
Molto interessante, vorrei solo commentare un punto: non é detto che avere una mentalitá statica significhi necessariamente essere statici. Io sono uno statico (lo sapevo anche prima del quiz :)), ma nel mio piccolo sento di essere riuscito a conquistare molti traguardi in ambiti che ho scoperto completamente da solo, senza essere “iniziato” in tenera etá dai familiari o altre figure di riferimento. Sono state mie scoperte personali che hanno creato dei percorsi importanti nella mia vita. Al tempo stesso peró credo che il talento esista, il genio esista, cosí come esiste la scarsa predisposizione verso questa o quella cosa. Certo , c’é un certo margine di miglioramento nel nostro quotidiano, peró non credo che facendo pratica al pianoforte12 ore al giorno ci trasformeremmo tutti necessariamente in Petrucciani! Se cosí non fosse potremmo tutti essere Picasso o Gauss, ma il problema é che non lo siamo, e se ci convinciamo che bastano la volontá e il lavoro rischieremmo di finire intrappolati nella rincorsa di un obiettivo che non é alla nostra portata. Poi d’altra parte, perché dovremmo essere capaci di fare tutto?
Ciao Giuseppe, grazie del commento.
Ci tengo a precisarlo: il talento e la predisposizione naturale esistono ASSOLUTAMENTE.
Quello su cui probabilmente un “fixed mindset” e un “growth mindset” non si troveranno d’accordo è su quanto questa componente (il talento) possa influenzare il successo.
Personalmente ritengo che la “tigna” batta il talento ogni singolo giorno della settimana, finché non si incontra un talento… tignoso :-D
Mi dispiace ma sul primo punto devo correggerti: numerosi studi sui gemelli omozigoti separati alla nascita hanno dimostrato come l’intelligenza non dipenda più di tanto dall’ambiente o dal training, ma sia invece quasi esclusivamente frutto dei geni. Stessa cosa per le cosiddette “predisposizioni”: esistono.
Poi il successo dipende invece da tutta un’altra serie di fattori, perciò il senso dell’articolo non cambia molto ?
Hai un link alla ricerca Andrea? Perché mi risulta che i geni influenzino non più del 50% della nostra intelligenza e facciamo comunque riferimento all’intelligenza misurata nei test sul quoziente intellettivo, quindi un porzione delle nostre abilità cognitive.
Fonte: https://www.scientificamerican.com/article/is-intelligence-hereditary/
Fonte:https://books.google.it/books?id=vk3bPQAACAAJ&hl=it&source=gbs_similarbooks
(è un po’ generico ma non ricordo purtroppo il tipo dell’articolo, solo che era citato in questo volume).
Ovviamente mi riferisco all’intelligenza logico-matematica e verbale, le uniche misurate dai test psicometrici; quella generale sfugge ancora ad una definizione univoca, figurarsi riuscire a misurarla!
Grazie Andrea, approfondirò.
Te l’ho chiesto perché nell’articolo che ti ho linkato si fa riferimento proprio agli studi sui gemelli, per questo mi sembrava strano che i risultati fossero così diversi.
A presto e grazie del commento.
Sono d’accordo su ogni punto da te riportato.
Attenzione, comunque, a non sottovalutare la mentalità statica. Per natura l’essere umano è portato a risparmiare energie mentali e questo comporta un certo automatismo della mente. La mentalità statica serve ad avere dei punti fermi per potersi concentrare su altro.
Ecco il motivo per cui molti sono una via di mezzo tra fixed e growth mindset.
Sarebbe da fixed mindset dividere le persone in due categorie.
Come scritto nell’articolo ognuno di noi è caratterizzato da un mix delle due componenti (statica e dinamica).
Per il resto, punto di vista molto interessante Antonio :)
Credo anche io che intelligenti si diventi e non che ci si nasca e basta. Ho proprio avuto una discussione molto accesa da poco sul fatto che io credo poco nel talento e molto nell’impegno.
Però devo fare una piccola osservazione sull’articolo: mentre mi trovo estremamente d’accordo sul punto 1 e 2, ovvero studio e sport (perché dipendono in gran parte da noi), sul punto 3 non sono d’accordissimo..o meglio, lo ero in passato, ma ho parzialmente cambiato idea. Nelle relazioni è vero che l’impegno che ci mettiamo conta, ma non quanto dovrebbe. Se noi in una relazione ci mettiamo tutti noi stessi possiamo essere comunque lasciati, perché invece l’altra persona vuole la strada facile o si sta già annoiando e vuole passare a qualcosa di nuovo. Invece se io studio per un esame e non lo passo, può essere che devo impegnarmi di più e studiare meglio alcune parti, correggo l’errore e passo l’esame. Con le persone puoi aver fatto tutte le cose giuste e nonostante tutto può finire male, perché magari l’altra persona è più egoista di te.
Ciao Vala, indubbiamente. Il messaggio del punto 3 però è diverso ed è questo: una relazione, che meriti questo nome, richiede impegno e non ci si può aspettare che venga sempre tutto naturale o che addirittura debba essere così.
Andrea.
Grazie, bel articolo
Ciao Andrea, complimenti per l’articolo; veramente molto stimolante (come sempre). Vorrei un attimo capire qualcosa in più sul “quiz” che hai proposto. In molte domande è presente la parola “intelligenza”, ma cosa intendi per “intelligenza”? Mi spiego: sono assolutamente convinto (è una mia convinzione non supportata da nessuno studio specifico) che il nostro cervello è uno scatolone capace di contenere delle informazioni che poi è in grado di elaborare per rispondere alle situazioni che ci si presentano. Tutti abbiamo un cervello e questo ha, più o meno per tutti, le stesse capacità. Se intendiamo questa per intelligenza allora siamo d’accordo sul fatto che tutti abbiamo le stesse identiche possibilità di crescita. Di fatto quando andavo a scuola risolvevo i problemi di matematica prima dei miei compagni di classe o di università ma se mi chiedevi il passato remoto del verbo avere non avrei saputo rispondere neanche con il libro in mano. In soldoni; io mi sono laureato nella materia che mi piaceva con relativa serenità (ingegneria) ma se avessi tentato di studiare lettere, magari alla fine sarei riuscito ad ottenere il diploma di laurea, ma ritengo che ci sarei riuscito con molte più difficoltà. Tu stesso suggerisci di seguire quello che ci piace, cosa che finora ho interpretato come “quello che ritieni di saper fare”… ma se pensassi di saper fare una cosa per cui in realtà non sono portato?
Quando vi parlo di Talento vs. Tigna vorrei che vi fosse chiaro un aspetto: il talento e le predisposizioni naturali esistono, sarebbe sciocco negarlo.
Quello che cerco di fare con diversi miei articoli è farvi capire come l’impegno possa controbilanciare più che abbastanza il talento.
Se ti appassiona qualcosa per cui non sei portato, con l’impegno potrai comunque ottenere molti più risultati di chi ha una predisposizione naturale per quella attività, ma non ha la tua stessa passione.
Andrea.
Andrea sembra quasi che qualcosa nella tua vita amorosa non sia andato nel verso giusto ?Battute a parte, relativamente allo studio, forse più che di intelligenza io parlerei di cultura. L’intelligenza io la vedo più come una risorsa innata: la capacità di capire un argomento con più facilità, in meno tempo. C’è sempre una differenza di grado e velocità di comprensione tra un individuo e un altro, ma con la tigna tutti ci possono arrivare. Quindi con impegno e dedizione tutti possono capire le cose, apprenderle, farle proprie e diventare più colti. Più intelligenti si diventa davvero? Si possono aumentare le capacità mnemoniche, anche quelle logiche con l’esercizio. Ma si può davvero velocizzare la comprensione delle questioni?
Ahahah, no, tutto bene nella mia vita amorosa! Grazie del pensiero :-D
Il ragionamento che stai facendo Elena Sofia è un classico ragionamento da mentalità statica, sicuramente ci sono delle predisposizioni naturali che facilitano alcuni, ma non c’è dubbio alcuno sul fato che si possa velocizzare anche la compresione.
L’intera seconda sezione di “Studia meno, Studia meglio” è dedicata proprio alle tecniche di apprendimento rapido.
Non mettetevi limiti inutili :)
Bell’articolo, davvero
Grazie!
Vai, parto come al solito con le cose che non mi sono piaciute:
1) Il quiz… dalla domanda capisco già quale sia la risposta “esatta” per uscire fuori growth-mindset… alla fine non l’ho finito perchè non avrei riposto onestamente;
2) Come ti ho già detto in passato non sono pienamente d’accordo su intelligenza, talento, etc… . L’intelligenza si sviluppa soprattutto nei primi anni di vita, quando il cervello sviluppa legami tra i neuroni: se i miei genitori mi hanno tenuto per i miei primi 10 anni a guardare solo “Uomini e donne”, è impossibile che io diventi un genio, per quanto poi possa applicarmi in futuro. E a proposito dello sport: posso allenarmi quanto voglio, ma non andrò mai più veloce di Bolt. Perchè la velocità è genetica, dipende dalle fibre muscolari rosse che abbiamo. Questa cultura del “tutto si può acquisire” secondo me è sbagliata, perchè ci può portare ad essere frustrati se non raggiungiamo certi risultati che non è realistico pensare. La pratica ci porta sicuramente a diventare “bravi” in qualsiasi cosa, ma da “bravi” a “fenomenali” qualcosa di innato (per me) ci deve essere.
Per il resto sono d’accordo con te… sono il primo a non sopportare quelli che prendono la vita per “ah ma io sono fatto così” o “ah ma tanto non cambia niente per quanto ci possiamo impegnare”… il problema è che convincerli è difficilissimo! Meno male che ci sei te che provi a farlo… ;)
Ciao, guardo tutti i tuoi video e li trovo tutti super utili. Aiutano tantissimo per motivazione è altro. Potresti fare un video o dare un consiglio per chi ha scoperto troppo tardi i tuoi video? Per chi ha trent’anni sta finendo l’università e sente di non avere le possibilità che poteva avere se l’avesse finita a 24?grazie mille
buonasera, leggo da un po’ il sito e lo trovo di grande aiuto. Purtroppo mi ritrovo a laurearmi a trent’anni, quando i miei compagni di corso già lavorano da diversi anni, questo è per me motivo di demotivazione,penso sempre di recuperare facendo il meglio e il più veloce. Come si può recuperare il tempo perso ci sono esempi?anche esempi pratici di persone che nonostante il ritardo hanno raggiunto livelli eccellenti. Grazie
Ho recentemente visto il film The Founder: te lo consiglio ;-)
Ok grazie mille lo guarderò ☺
“Sbagliare il più possibile nel minor tempo possibile” (fdf)
Bravo Andrea, ti seguo da un po’ e devo dire che sei davvero in gamba!
Grazie Marco!
Ciao Andrea,
personalmente uso la mentalita statica per ottimizzare i doveri e quella dinamica per sperimentare il nuovo e approfondire cio che da nuovo diventa passione.
i complimenti non te li faccio più! :P
Buona giornata
Alberto
Grazie del commento Alberto!
Dopo un anno di lontananza, sono tornato a seguirti.Avevo smesso di seguirti perché gli articoli erano ripetitivi, ora con questo articolo,hai fatto bingo.
Mi fa piacere Andrea. A presto.
Articolo e libro molto interessanti anche in chiave Psicologica!
Ciao Andrea!
Seguo il EfficaceMente da diversi anni ormai e, essendo il mio primo commento, non posso che cominciare facendoti i complimenti per l’idea e per il servizio che fornisci a chi, come me, sente il bisogno di migliorare se stesso, prima di provare a migliorare il mondo che ci circonda. Perciò GRAZIE! :D
Detto questo, l’articolo mi trova d’accordo a metà perchè, a mio avviso, se è vero che il talento abbandonato a se stesso serve a poco e la pratica e l’impegno sono fondamentali per migliorarsi e raggiungere l’eccellenza in un campo, è vero anche (e ci sono articoli anche in EfficaceMente in cui se ne parla) ognuno è tendenzialmente più portato o votato verso qualcosa. Aldilà del talento, perciò, uno dovrebbe cercare di migliorare e raggiungere l’eccellenza nel campo che più lo soddisfa… E questa “vocazione” non credo cambi con la pratica o la forza di volontà.
Per scendere nel pratico, parlando di relazioni:
Sono felicemente fidanzato da 6 anni e mezzo [di cui diversi, tralaltro, passati a distanza] e, per quello che ho personalmente sperimentato, sono pienamente d’accordo sul fatto che senza forza di volontà e determinazione io e la mia ragazza non saremmo adesso ciò che siamo diventati l’uno per l’altra. Allo stesso tempo, però, so che tutta questa determinazione e forza di volontà non me li sono imposti, ma sono scaturiti da una spinta che ho sentito sin dalla prima volta che l’ho vista.. come una vocina che mi diceva “Lei è speciale! Non perderla!”
Ecco, credo che nelle relazioni, così come nello studio e nello sport, se uno non sente quella spinta iniziale, quella naturalezza nel provare, non abbia poi tanto senso incaponirsi.
Detto ciò, grazie di avermi ricordato che senza impegno non si va da nessuna parte. Fa sempre bene!
Grazie dell’opportunità di potermi confrontare con te :)
Ciao
Io ho fatto il test, ma non ho ricevuto nessuna email di risposta.
Ho visto negli spam ma non c’è nulla
Potete verificare?
Grazie
Ciao Flavio, sì ti confermo che c’è un problema con il test e lo stiamo sistemando. Ci scusiamo per il contrattempo.
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La matematica è molto più semplice da imparare se si è maschi o si proviene da una cultura che valorizza la matematica.Questo campo è obbligatorio *
qui io rispondere che sono d’accordo. perchè nella pratica così ovvero nelle statistiche risulta ciò, pero il motivo è proprio che i maschi vengono cresciuti con la convinzione di essere più bravi in matematica, più portati, e quindi le femmine ne vengono automaticamente escluse come non adatte, ma appunto si tratta di convinzioni sbagliate che vengono trasmesse e condizionano la nostra mentalità e quindi le nostre performance. Interessante anche lo studio australiano che mostra come le ragazze in scuole femminili ottengo risultati migliori in tutte le materie rispetto alle ragazze che frequentano scuole miste, proprio perchè non si sentono intimidite dalla convinzione che è normale per le ragazze avere risultati inferiori ai loro compagni.