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L’importanza di un sano atteggiamento aggressivo per raggiungere obiettivi ambiziosi.

raggiungere un obiettivo

“Gioca in attacco, sii coraggioso, sii confidente, sii determinato e realizzerai appieno il tuo potenziale.”

Greg Norman.

Andre… ma non eri andato in ferie? Ti vedo un po’ nervosetto. Che è ‘sta storia dell’essere aggressivi?!? Che t’hanno dato in Ammmeriga?!?

No, tranquillo, tutto bene! Prometto che in questo articolo non ti suggerirò i “10 modi per picchiare le vecchine alla fermata del bus”.

In questo articolo parleremo di ciò che fa davvero la differenza tra l’ottenere risultati e fallire miseramente. In questo articolo scopriremo perché nonostante i tuoi sforzi ti ritrovi sempre al punto di partenza. In questo articolo sveleremo l’ingrediente segreto per raggiungere un obiettivo ambizioso.

Non sarai mica un frignone?

Al mondo esistono due tipi di persone: i frignoni e quelli che ottengono risultati.

Il frigno – frignonis è una specie molto diffusa nella società moderna, con ampie sacche di diffusione nella penisola italica. La modalità di comunicazione principale del frignone è il lamento ed è conosciuto nel regno animale per la sua proverbiale capacità nell’individuare le scuse più fantasiose per non perseguire i propri obiettivi.

Il frignone è un animale subdolo e tende ad attirare le sue vittime attraverso allettanti inviti o telefonate di cortesia, per poi inesorabilmente finirle senza pietà scartavetrandogli le palle a suon di lamenti, racconti di disgrazie e liste infinite di motivazioni che avvalorino la tesi secondo cui il frignone è l’essere vivente più sfortunato del pianeta.

Ognuno di noi è entrato in contatto almeno una volta nella propria vita con questa specie: i luoghi di avvistamento più consueti sono spesso gli specchi del bagno nelle prime ore del mattino :-D. Se hai ancora qualche dubbio al riguardo ti consiglio di fare il test del frignone.

Obiettivi e frignoni: incompatibili per natura

Si si, vabbé Andre, che sarà mai fare qualche frigna ogni tanto e poi che c’entra tutto questo discorso con il raggiungimento degli obiettivi e l’aggressività.

C’entra, c’entra…

C’è una caratteristica che rende il frignone assolutamente incompatibile con il raggiungimento di un obiettivo ambizioso. Sai qual è? Dai, prova ad indovinare:

  • un atteggiamento fondamentalmente negativo nei confronti della vita? Nah…
  • lamentarsi continuamente? Nah…
  • piangersi addosso invece di agire? Fuochino…
  • massacrare i cojones delle persone che gli stanno attorno? Quasi…

Ciò che rende un frignone assolutamente incompatibile rispetto al raggiungimento di obiettivi di una certa levatura è l’assoluta mancanza di resilienza.

Ti ho parlato del concetto di resilienza presentandoti il libro di Trabucchi “Resisto dunque sono“. La resilienza è la capacità di far fronte in maniera positiva agli eventi traumatici, in parole povere, la resilienza è la capacità di affrontare con il giusto atteggiamento gli inevitabili problemi che ci troveremo ad affrontare una volta che abbiamo deciso di perseguire un obiettivo ambizioso.

Ecco, quando il frignone subodora a distanza dei problemi, va subito nel panico: inizia a maledire l’universo, si piange addosso, si strappa le vesti. Insomma mette in atto un atteggiamento di debolezza, subisce gli eventi esterni, da cui si fa condizionare eccessivamente. Sounds familiar?

Come evitare dunque la trappola del frignone e raggiungere quell’obiettivo a cui tieni tanto?

L’importanza di essere aggressivi

L’aggressività è una costante fondamentale della natura.

Ho iniziato ad elaborare questo articolo ammirando i paesaggi selvaggi degli Stati Uniti Occidentali. Gli immensi meandri del Grand Canyon, le imponenti formazioni rocciose di Monument Valley, la potenza della lava nascosta nelle viscere del parco di Yellowstone. Nessuno di questi spettacoli naturali sarebbe stato possibile senza un’azione costante ed aggressiva degli agenti atmosferici e naturali.

Monument Valley

Una sana attitudine aggressiva è il vero segreto per raggiungere un obiettivo ambizioso. Devi imparare a tirar fuori la tua aggressività naturale…

  • quando stai per mollare e sei pronto a farti circondare dal dolce abbraccio della procrastinazione.
  • quando pensi di non aver più la forza di andare avanti.
  • quando hai tutti contro, ma in fondo al cuore sai di essere sulla strada giusta per te.
  • quando non vedi ancora i risultati, ma sai che stai andando nella giusta direzione.
  • quando vorresti piangerti addosso ed iniziare a frignare come un moccioso.

Parliamoci chiaramente, l’aggressività di cui parlo non è cieca violenza, nulla di più lontano, ma piuttosto la “positive aggressive attitude” di cui parla il dott. Maltz nel suo capolavoro Psicocibernetica.

Sono certo che intuitivamente hai capito di cosa sto parlando: magari ti è capitato di provare questa sensazione durante una competizione sportiva, magari in un confronto accesso (ma costruttivo) con altre persone, o ancora quando hai portato a casa un risultato importante al lavoro (magari una grossa vendita) o all’università (superando un esame “tosto”).

Come esseri umani non siamo destinati ad essere sottomessi, da niente e da nessuno, siamo piuttosto chiamati ad esprimere al 100% il nostro potenziale e a farlo in modo proattivo, mettendoci una sana aggressività.

Forse sei ancora in ferie e tutto quello che vuoi è semplicemente rilassarti, ma quando ritornerai nel “campo di battaglia”, ripensa a questo semplice articolo, tira fuori le tue unghie, tira fuori la tua grinta, tira fuori la tua aggressività e quando incontrerai degli ostacoli (perché li incontrerai) non cercare un modo per evitarli, ma piuttosto scagliatici contro con forza e spazzali via.

Buona settimana.

Ps. Ho visto che anche nel mese di agosto molti lettori hanno scelto di portarsi sotto l’ombrellone Vivere EfficaceMente. Allora, ti è piaciuto? Com’è leggere gli articoli del blog in questo nuovo formato? Sei riuscito ad avere un quadro più completo sulla crescita personale? La guida ti ha aiutato ad organizzare meglio il tuo percorso di sviluppo? Fammelo sapere nei commenti.

Foto tratta da internet.

Avatar di Andrea Giuliodori
Sono un Ingegnere, nato e cresciuto tra le ridenti colline marchigiane ed oggi vivo e lavoro a Londra. Ho lavorato a Milano come Manager per una multinazionale della Consulenza Direzionale per 7 anni. Da inizi 2015 ho deciso di dedicarmi a tempo p...

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Alex L. Herciu

Ottimo articolo, Andrea! Complimenti.

Secondo me è meraviglioso essere “agressivi” nel modo in cui hai spiegato tu. Credo che faccia parte della nostra natura di “conquistare nuove terre” e che ognuno di noi la ha dentro, ma per via di come va la società quell aggressività è stata un po’ soppressa.

Più non la si usa e più la si sopprime più aumentano le probabilità di perderla, ma più la si usa piú ci viene naturale “combattere”.

Andrea

Ciao Alex,
collegandomi al tuo commento mi viene da dire che oggi troppo spesso l’aggressività è mal indirizzata (mi viene da pensare ad una certa categoria di tifosi da stadio) o peggio ancora repressa, dando origine a frustrazione e non solo.

A presto,
Andrea.

Wj difesa master

Sono un assertivo non che un maestro di 3 tipi di artimarziali,nonche ideadore di un artemarziale per la difesa psicologica. Usare termini come ” frignone” denota un atteggiamento mentale di superiorita verso il prossimo quindi si vedono gli altri come “sterco”. Invito alla riflessione perche in giro vi sono individui addestrati contro individui cosi arroganti e fanno passare molto facilmente le fantasie di superiorita o onnipotenza

Andrea Giuliodori

Ciao Roberto, la tua interpretazione di certi termini dice molto di più su quello che è il TUO atteggiamento mentale, piuttosto che su quello che è il messaggio dell’articolo. Da ex-judoka poi, che ha avuto modo di conoscere veri maestri di arti marziali, trovo vergognoso il tuo atteggiamento da bullo: un vero maestro di arti marziali non userebbe mai e poi mai la violenza, se non come ultima ratio e per la propria difesa. Per il resto, occhio alle minacce, anche velate, che rovinarsi la vita è un attimo…

Alexander

Non solo, come dici tu Andrea, serve della sana aggressività per raggiungere obiettivi importanti, ma io aggiungo che non ho mai provato vera soddisfazione per il raggiungimento di un obiettivo, se non ho dovuto tirare fuori in un qualche modo le palle.

Andrea

Grazie Alex, concordo appieno su questa osservazione: senza dedizione difficilmente c’è soddisfazione.

Pier Paolo

Trovo più importante la flessibilità: ovverossia quella dote, facente parte di una “intelligente” resilienza, che ci permette di aggirare gli ostacoli in maniera produttiva senza farci perdere di vista lo scopo principale.

Se ci si concentra sull’aggressività si rischia di perdere di vista la razionalità: a volte è MOLTO meglio lasciar perdere un obiettivo che ci fa sprecare inutilmente energie per avere in cambio nulla o poco più (al massimo solo una gratificazione momentanea).

Ricordo il mio ex datore di lavoro: mi rompeva in continuazione per, secondo lui, farmi tirar fuori gli “attributi”, in realtà quella era la SUA normale (e malata) modalità di interagire con gli altri -infatti rapporti reali con il prossimo = 0!

Per lui era incomprensibile che io, con la mia apparente flemmatica calma (in realtà avrei voluto mollargli una craniata in fronte un giorno sì e l’altro pure!), raggiungessi determinati obiettivi, ed allora con la scusa del “motivarmi” per raggiungere standard più elevati, mi stava sempre con il fiato sul collo.

Il giorno che mi sono rotto le palle delle sue modalità “motivazionali” e gli ho risposto a tono sulla sua stessa lunghezza d’onda, lì per lì ho ottenuto la sua “ammirazione” ed il suo plauso, ma passata qualche settimana è ricominciata daccapo la tortura.

Questo mi ha fatto capire che con certe persone l’aggressività non conta nulla poiché loro stessi si nutrono di aggressività e tutto ciò rimane dunque un ciclo chiuso fine a se stesso; nel momento in cui invece nei confronti del mio ex datore di lavoro ho usato un sano e “disinteressato” paraculismo gliel’ho messo in quel posto senza neanche che se ne accorgesse!

E quello sì che è stato un momento memorabile: l’apparente “non sforzo” è un macigno insopportabile per quelli che pensano che la vita sia sempre e comunque una continua lotta con il coltello fra i denti!

Domenico

Ciao Andrea, ho comprato proprio un paio di giorni fa la raccolta Vivere Efficacemente. Complimenti! É davvero esaustiva e ben strutturata.

Adesso ti chiedo di tenerla aggiornata anche per quelli che l’hanno già acquistata! :P

Quest’ultimo post é decisamente “aggressivo”!!! :)
Ben tornato!

Sei in gamba, continua così. Il tuo blog é davvero molto ben fatto e aggiornato!

Andrea

Ciao Domenico,
grazie per l’acquisto, in merito all’aggiornamento, si direi di si: pensavo di pubblicare una versione aggiornata con cadenza annuale, naturalmente gratuita per chi ha già effettuato l’acquisto. Su questo ultimo punto ho però fatto una ca**ata: non mi piace essere invasivo nei confronti dei miei lettori, quindi non ho “costretto” gli acquirenti ad iscriversi ad una mailing list. In questo modo mi riesce difficile inviare automaticamente a tutti gli acquirenti la versione aggiornata, quindi potrò inviare l’aggiornamento solo su richiesta.

Comunque, grazie per il commento, un metodo lo escogitiamo ;-)

daniele

mio padre me lo ripete sempre…e credo che questo articolo si può tradurre anche con un semplice “chi la dura la vince”.
mai piangersi addosso, serve solo a creare il vuoto sotto i piedi.

Andrea

Come non essere d’accordo con tuo padre Daniele ;-)

Lila

ispirato proprio dala natura eh?
mi piace l’idea di ricordarne la forza, e riscoprire la nostra. COme se ci si legasse alla terra.
Dev’essere stata un bella vacanza :)

Andrea

Ciao Lila, eh si: i paesaggi del far west americano indubbiamente ispirano un senso di immensità e “potenza”. ;-)

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