Imparare ad accettare il disagio e ad allenare la resilienza per realizzare i tuoi obiettivi.
“If you risk nothing you gain nothing”
Bear Grylls.
Io odio il caldo. Eppure, questo fiume soffocante che sta inondando l’Italia da alcuni giorni, mi ha ricordato un’importante lezione sulla resilienza e la capacità di accettare il disagio.
Non preoccuparti: questo post non ti parlerà dei “7 modi efficaci per mangiare insetti vivi” o di “Come preparare una limonata con la tua pipì”; queste cose le lasciamo al nostro amico Bear Grylls. In questo articolo vedremo quanto importante sia sviluppare il proprio “muscolo della resilienza“, ma soprattutto vedremo perché rifuggire il disagio ti sta letteralmente rovinando la vita.
La fuga dal disagio
Già solo a sentir parlare della parola disagio, siamo, come dire… a disagio.
La nostra società si è sviluppata ed è cresciuta con il culto del comfort: paghiamo profumatamente optional aggiuntivi per avere auto più confortevoli, riempiamo le nostre case di gingilli che le rendano più confortevoli, pretendiamo che i nostri viaggi ed i nostri spostamenti siano sempre… più confortevoli.
Ma il disagio non è qualcosa da temere, il disagio, in realtà, non è altro che la stella polare che ci indica la giusta direzione per raggiungere i nostri obiettivi.
Andre’, senti a me: fatti una bella doccia fresca, beviti 7-8 litri d’acqua e smettila di sparare queste minchiatine di crescita personale “sado-maso”!
Non fraintendermi, non sono un fachiro indiano che dorme su un letto di chiodi e mangia uova di serpente (accompagnate con limonata al gusto di pipì). Amo anche io concedermi qualche lusso, soprattutto per premiarmi dopo aver raggiunto un obiettivo. Rimango tuttavia convinto che rifuggire il disagio e non allenare la propria resilienza sia un grave errore.
Pensa alle difficoltà che hai vissuto o stai vivendo in questi mesi: magari si tratta di risultati universitari insoddisfacenti, forse vorresti tornare in forma, ma non riesci ad essere regolare con la dieta e l’esercizio fisico, no aspetta, ci sono: stai lottando con quella bestia nera chiamata procrastinazione!
Tutti questi problemi hanno una radice comune: la fuga dal disagio.
Smettila di fare il pulcino di allevamento!
Quando ero più piccolino e per qualche motivo mi ritrovavo ad evitare una qualche forma di disagio (tradotto: frignavo), mio padre mi riprendeva con questa frase:
“Smettila di fare il pulcino di allevamento!”
Ho sempre ammirato la tempra di mio padre. Nato durante la seconda guerra mondiale, lui e la sua generazione hanno affrontato difficoltà e disagi di cui oggi sentiamo parlare distrattamente solo nei telegiornali. Non sorprende che ai loro occhi, quando ci lamentiamo per qualche piccolo disagio, non siamo altro che tanti piccoli pulcini di allevamento.
Fa caldo? Vogliamo l’aria condizionata. Dobbiamo studiare? Meglio cazzeggiare su Facebook. Siamo fuori forma? Perché rinunciare al divano e qualche junk food?!
Eppure, meno alleniamo la nostra resilienza e meno sopportiamo qualsiasi piccolo contrattempo, sconfitta o rinuncia. Non li tolleriamo proprio e se siamo costretti ad affrontarli, inevitabilmente sentiamo la frustrazione crescere.
Ma basta André con tutte queste rinunce! Voglio godermi la vita! YOLO: You Only Live Once!
Il grande inganno
La nostra è una generazione che ha confuso il piacere morboso con la felicità (se non ti è chiara la differenza, leggiti questo post). Siamo come tossici alla continua ricerca di una dose di piacere immediato: che si tratti di un messaggino, di un “mi piace” o di una schifezza alimentare, fa poca differenza, l’importante è non sentirci mai a disagio, non affrontare mai la minima difficoltà, ma soprattutto rintanarci sempre nel nostro orticello chiamato zona di comfort.
Evitando chirurgicamente qualsiasi disagio, ci ritroviamo confinati in questa gabbia dorata. Siamo intrappolati in un circolo vizioso in cui la ricerca ossessiva del piacere ci porta ad essere infelici e l’infelicità a sua volta ci porta a ricercare ancora più piacere, più comfort, più distrazioni.
La verità è che la felicità, il successo ed i migliori frutti che la vita può riservarci si trovano esattamente nella riva opposta del fiume del disagio, subito dopo la collinetta delle nostre paure.
Imparare ad accettare il disagio
Nella mia esperienza, accettare il disagio a piccole dosi, rafforzare gradualmente la resilienza ed allenare con costanza la forza di volontà (trovi spunti utili a riguardo qui), sono stati passaggi essenziali per il raggiungimento di alcuni obiettivi a cui tenevo particolarmente. Se stai avendo difficoltà a realizzare i tuoi sogni, se ti senti bloccato, senza via di uscita, prova a sperimentare questa strategia:
- Pensa ad un obiettivo per te molto importante. Magari è quell’esame universitario che non riesci proprio a superare, quei chili di troppo da eliminare, o quel progetto per crearti un reddito passivo.
- Focalizzati sulle poche azioni essenziali per il raggiungimento del tuo obiettivo: applicare i principi base per fare soldi, adottare un programma di allenamento semplice ed immediato, studiare con un metodo di studio efficace. Alcune di queste azioni, molto probabilmente, ti metteranno a disagio. In altre occasioni sono certo tu abbia rifuggito questo disagio, andandoti a consolare con qualche distrazione o piacere (Whatsapp, Facebook, o un bel dolce sono degli ottimi esempi di piaceri rifugio).
- Oggi ti chiedo di fare una scelta diversa. Osserva il disagio, accettalo, non nasconderti in qualche “piacere rifugio” come un pulcino di allevamento.
Osserva il disagio. Accettalo. Agisci.
That’s it. Riconosci il disagio come tappa necessaria del tuo percorso verso il successo. I nostri muscoli crescono e si rafforzano attraverso micro-lacerazioni dei tessuti: lo stesso principio si applica a qualsiasi percorso di crescita personale. Se imparerai a convivere con quei piccoli disagi che contraddistinguono la via verso i tuoi sogni, non ci sarà sogno che non sarà alla tua portata.
Ti auguro una buona settimana. Andrea.
Foto tratta da Google Immagini.
Alla fine è un po’ come ritornare sulla storia della farfalla!
Sì, bravissimo Antonio. Un punto di vista diverso, ma un messaggio coerente alla storia della farfalla.
Sei mitico …..prendere in giro Bear Grylls ..cosa che faccio regolarmente !!!
Ahaha, in realtà a me non dispiace Bear Grylls, anche se alcuni aspetti mi sembrano un po’ esagerati, per non parlare di fiction ;-)
Andrea.
Vorrei ringraziarti. Giusto lo faccia. Lo faccio portandoti la mia testimonianza: quest’anno le mie vacanze le sto facendo a Liverpool, starò un mese qui per cercare di migliorare un po il mio scarso inglese; mi son affittato una stanza in un appartamento in condivisione, ho contattato un co-working space dove passo la parte diurna della giornata continuando a fare le cose che facevo nella mia città, vivendo la “normalità” ma con la lingua inglese. Mi crea disagio? certo. Sto facendo fatica? si. Però è grazie ai tuoi preziosi consigli, di questi mesi, che mi hanno aiutato a prendere questa decisione, ho agito e non sono rimasto fermo alle parole o ai pensieri di volerlo fare. Per molti può essere nulla di chè, per me che ho 45 anni è molto. ;-)
Ciao Piers,
complimenti davvero per ciò che stai facendo.
Andrea.
“Odi il caldo”, ok, mai provato condizionatori moderni??
Non è che lavori in campagna (oppure in barca a pescare pesce ) e quindi devi stare sotto il sole cocente tutto il giorno!!
Domanda:
Odi pure i condizionatori? Oppure ti fanno male?
Comunque la Svezia, l’Olanda, la Danimarca con le loro svedesi, olandesine e danesi, ti aspettano a braccia aperte!!!
Ciao!
Fab
Fab sei un po’ frustrato?
E che ci azzecca?????
1)Ho semplicemente fatto una domanda all’Ing. Andrea Giuliodori.
2) Nell’occasione,gli ho rivolto anche un sincero incoraggiamento ad emigrare verso posti molto più consoni alle sue sensibilità metereologiche e dove comu bonus si troverebbe anche donne bone e frizzanti!!
Ciao!
Fab
PS mondo ideale – realtà = frustrazioni !
Congratulazioni per aver realizzato il tuo mondo ideale, in genere, sono davvero pochi quelli che ci riescono!!
Ciao Fab,
indovina un po’?! Questo articolo è nato proprio durante la settimana di afa africana, quando ho discusso con mio padre dell’opportunità di mettere un condizionatore nel casolare che abbiamo ristrutturato nella campagna marchigiana.
L’impianto di condizionamento alla fine lo abbiamo messo, ma la discussione con mio padre mi ha fatto riflette su quanto spesso non siamo disposti a supportare il minimo disagio. Crisi o non crisi siamo una generazione di pulcini d’allevamento ;-)
Certo se il caldo da proprio fastidio e allora è più che giusto sfruttare la tecnologia, ovviamente in modo saggio ed efficace:
usare il condizionatore lo stretto necessario e non abusarne!!
E quindi magari sei stato troppo severo con te stesso anche perchè facendo un lavoro intellettuale non è che il tuo corpo e il tuo cervello sono abituati alle bizze metereologiche!!
Ciao!
Fab
Io durante l’estate se posso evito di usarlo, lo uso quando proprio non se ne può fare a meno e per pochissimo tempo!!
E comunque amo il caldo!! E detesto il freddo!!
Fa strano vedere pubblicato l’articolo di martedi!! Molte grazie per averlo pubblicato nonostante fossi in vacanza!! Forse l’aver dovuto scrivere l’articolo anzichè oziare(meritatamente, ci mancherebbe) ti ha messo a DISAGIO?? Tutto allenamento!!:)
Buona settimana
Ciao Samuele,
in questi giorni ho deciso di rivedere un pochino il mio impegno con EfficaceMente, soprattutto quando mi sono ritrovato a rispondere a commenti ed email di lettori in vacanza sotto le occhiatacce della mia ragazza. Sono 5 anni che dedico mattine, sere e weekend al blog, credo sia arrivato il momento di renderlo o la mia attività principale o un semplice hobby.
Vedremo, dipende molto anche dai lettori ;-)
un pò per prenderti in giro :-))) se veramente Bear conosce un modo per ricavare limonata dalla pipi. io avrei una idea per aprire una attività economica di sicuro successo. la materia prima non costa niente. :-))))
Ahahah… ci puoi scommettere Sal!
Di fronte ai disagi spesso dico fra me e me: “E così non ti va di fare questa cosa? Beh, fottiti, la faremo ugualmente”.
Direi che funziona!
Ottimo atteggiamento Andrea ;-)
Credo che con questo caldo che ci sfianca tutti, l’articolo sia azzeccato! Per sconfiggere i quotidiani 35°C mi serviva proprio un pò di incoraggiamento! ;-)
Grazie Andrea e buona settimana!
Fortunatamente è arrivato un caldo più mediterraneo in questi giorni ;)
Dimenticavo!
L’articolo è fatto bene come al solito! Congratulations!
Il titolo un pò meno perchè Bear Grylls è un uomo d’avventure fisiche che ha rischiato molto in vita sua:
“Nel 1996 è vittima di un incidente paracadutistico in Sud Africa[2]. Il suo paracadute, strappato a 500 metri di altezza e parzialmente aperto, lo ha fatto cadere a terra sulla schiena, causando la frattura di tre vertebre T8, T10 e T12[3]. Grylls ha trascorso i diciotto mesi successivi in riabilitazione prima di dirigere i suoi sforzi nel tentativo di realizzare il suo sogno d’infanzia: scalare il Monte Everest….
http://it.wikipedia.org/wiki/Bear_Grylls
Se la poteva spaccare definitivamente, gli è andata di lusso…!!
E comunque il suo focus è sulla resilienza in attività fisiche alquanto estreme che lui fa per professione, un altro conto è la resilienza in attività intellettuali nel campo delle professioni intellettuali, attività imprenditoriali, progetti d’investimento!!
Insomma un conto è stare all’aria aperta a fare lo scavezzacollo e fare soldi facendolo e un altro conto è stare 12/14 ore davanti a un computer ( e nel frattempo fare telefonate,emails, meetings, ecc ) per sviluppare una professione intellettuale, attività imprenditoriale, progetto d’investimento!
My 2 cents!
Ciao!
Fab
PS comunque articolo fatto veramente bene anche perchè si vede che questa tematica ti sta a cuore!!
I miei preferiti comunque rimangono:
a) L’Essenziale
b) Devi Essere Tignoso.
c) AIDA
Lectio Magistralis da incorniciare, sembrano usciti dalla mente di un genio della motivazione umana!!
Grazie per la tua top 3 Fab,
per me è molto importante capire quali sono i post più azzeccati dal punto di vista dei lettori, perché spesso non corrispondono a quelli che reputo i meglio riusciti.
Andrea.
Ciao Andrea,
figurati!!
Per quanto riguarda:
“per me è molto importante capire quali sono i post più azzeccati dal punto di vista dei lettori, perché spesso non corrispondono a quelli che reputo i meglio riusciti.”
Siccome il tuo Blog si intitola “Efficacemente” e allora i post più apprezzati dovrebbe essere quelli più efficaci ossia quelli che in relazione al tema che si sta trattando riescono a esprimere in nmodo efficace principi e concetti importanti senza tanti giri di parole (focus sull’essenziale) e ovviamente che riescono a trasmettere nello stesso tempo
emozioni positive!!
Comunque a parte questo, per saperlo in modo più preciso potresti fare un piccolo sondaggio fra i lettori iscritti alla tua emailing list chidendo quali sono i tre/cinque articoli che gli sono piaciuti di più e poi come bonus per aver risposto estrazione a sorte fra chi risponde per ricevere gratuitamente una delle tue guide!!
Un utile tool in questo senso:
http://it.surveymonkey.com/
Ciao!
Fab
Grazie Andrea delle tue newsletter sono sempre molto, come dire: Efficaci! Sul mio blog spesso ti cito e ieri, sfruttando appieno le tue dritte, insegnamenti so che non ti sarebbe piaciuto, ho linkato il tuo sito. Spero non sia un problema
Assolutamente no Fausto, anzi grazie di cuore.
Andrea.
Che bravo sto’ “Andre” astuto,dritto,attento,micidiale,pare un guru ma non lo è,forse ha trovato un modo per far soldi o forse no,però se diventa “talvolta” un po’ piu umile,perlomeno mi diventa simpatico,ciao Andre.
Ciao Giorgio,
sicuramente un aspetto su cui devo lavorare.
Andrea.
No non sono d’accordo con Giorgio59, diciamo che per tenere un Blog del genere e rispondere educatamente e con un certo stile nel 95% dei casi ( che nel 5% dei casi ti scappa via l’embolo ci può stare!! Andrea è ancora un essere umano!! ), denota sicuramente l’esistenza di un’umiltà di fondo!!
( essendo un italiano, altri italiani al posto suo sarebbero dei mega palloni gonfiati!! )
Magari sarebbe più preciso dire che alcune volte si può notare una certa impazienza di fondo nei confronti di se stesso, delle persone e della vita in generale!
Ma ci può stare, visto che Andrea tiene ritmi molto alti!!
Piccolo, umile consiglio:
Ease up a bit and you’ll find your Eureka moment!!
My 2 cents!
Ciao!
Fab
Giorgio, ma stai parlando con colui che ti dice che far e ti da lo sprono. (:
Dimmi te se non è ottima come persona!
Dalla sociologia alla psicologia avanzata ha sempre il “suo” metodo per far le cose.. (((:
e’ vero spesso ci dimentichiamo che ragiungere un obiettivo dobbiamop prima sopportare dei disagi e/o superare ostacoli. A volte tendiamo a dimenticarlo
… torno dalle ferie e così … pronti-partenza-via mi dai del pulcino di allevamento??? Dai, un po’ di pietà, sono state le ferie meno in salute della mia storia e ho appena bevuto uno sciroppo per la tosse che schiferebbe anche Bear Grylls … ma per allenarmi lo berrò 3 vv/die, ecco!
Sono state ferie difficili, ma la magnificenza della vista della “cima” appaga della fatica fatta per raggiungerla.
Sempre grazie, si riparte!
:)
E’ raro trovare gente come te. Il tuo modo di pensare e scrivere ricalca, quasi per intero, il mio. Probabilmente abbiamo gli stessi anni e tuo padre e mio padre sono ceotani. La tua storia del casale marchigiano ricorda la mia con il casale maremmano. Siamo fortunamente cresciuti bene e fortunatamente educati al sistema bucolico di genitori vissuti negli anni dell ultimo conflitto mondiale. Siamo comunque e doverosamente diversi dai nostri padri per tutte le ragioni che ogni generazioni porta con se”, e ci fa immensamente piacere aver avuto questo modo pedagogico di vivere la vita. Come riferimento potrei citarti Hillman, il quale rimane pienmente convinto che sono i figli che si scelgono i genitori( il codice dell anima ed. Adelphi),……
Ciao e buona continuazione e la mia profonda stima. Silvio.
Grazie per questo commento Silvio. Davvero.
Andrea.
Ciao Andrea! Fino ad ora questo e’ il mio articolo preferito! Ultimamente sto facendo un trasloco e quando ho pagato il primo fitto di questa casa ho pensato: “ho fatto una c…avolata ENORME, facendomi ingannare dal fatto che e’ economica!” Sono stato per settimane addosso all’agenzia immobiliare per avere pulizie, finestre nuove, modifiche in cucina etc etc senza ottenere granche’!MI sentivo FRUSTRATO! Poi, ho cominciato a capire che la RESPONSABILITA’ era per la maggior parte mia! ero io che ho scelto di abitare li’ e non potevo pretendere dopo di rimodernare l’intero appartamento! Ci siamo rimboccati le maniche io ed il mio coinquilino a montare mobili, letti, pulire ed e’ uscito effettivamente carina! Finalmente comincio a sentirmi di nuovo soddisfatto! stavo sprecando energie su cose che non producevano cambiamenti sostanziali ed ero entrato nel circolo vizioso della lamentela. Queste tre paroline mi hanno RIaperto gli occhi: “ABBRACCIA IL DISAGIO!!”
Ora torno al lavoro, non voglio PROCASTINARE, ciao e GRAZIE MILLE! :D
La zona di comfort… la mia rovina silenziosa. Come un topo nella tana, i problemi e la crisi arrivano quando necessariamente ne esci e ti immergi nella realtà e nelle relazioni. E con sgomento capisci di vivere in una bolla dove tutto è sotto controllo, ma in realtà non controllo un tubo : è solo una fuga da ciò che crea disagio, dolore e via dicendo (compreso il confronto con i coetanei, la loro situazione affettiva, relazionale, finanziaria, profess.le ecc.).
Maledizione.
Ho letto molti articoli di questo blog e la mia situazione personale l’ho accennata come commento ad uno di questi post. Posso confermarlo : la “comfort zone” non solo blocca, peggio : fa regredire, mi sembra di vivere come un 17enne mentre ormai mi avvicino alla 1/2 età.
Maledizione.
Sì sono un masochista inconsapevole o forse no.
Liberarsi dalle catene dei rimpianti e dei fallimenti passati, dal fatto di “non avere le carte in regola” ( = sentirsi “fuori tempo”, outsider, inadeguati rispetto al gruppo dei pari) rappresenta cmq un ideale. Faticosissimo dopo i 40 anni.
Ma del resto cos’altro resta da fare ? Andare alla deriva aspettando il peggio ?
Un saluto
Grazie