I suoni binaurali sono una bufala clamorosa o c’è qualcosa di vero? In questo articolo vediamo nel dettaglio cosa sono e se possono realmente avere degli effetti sulla nostra mente.
“La natura è in cima alla lista dei potenti tranquillizzanti e dei riduttori di stress. È stato accertato che il semplice suono dell’acqua che scorre riduce la pressione arteriosa.”
Patch Adams.
Nel corso degli anni i suoni binaurali hanno acquisito una crescente popolarità tra tutti coloro che ritengono – a torto o ragione – che si possa influenzare positivamente il cervello, l’umore e il proprio stato d’animo mediante musiche e rumori trasmesse attraverso specifiche pulsazioni.
Ma è davvero così? I suoni binaurali possono effettivamente essere utili o sono una nociva perdita di tempo?
Cosa sono i suoni binaurali
Per far chiarezza iniziamo col dire che i suoni binaurali sono delle particolari frequenze musicali che, stimolando l’ascolto, possono influenzare il nostro cervello portandolo in uno stato di apertura e di coscienza tale da favorire la concentrazione, il rilassamento e l’apprendimento.
Chi sostiene la bontà di tale tecnica afferma che i suoni binaurali devono essere ascoltati necessariamente con cuffie e auricolari, poiché solo in questo modo è possibile stimolare con diverse pulsazioni il cervello e stimolare lo stesso a riequilibrare il differenziale in termini di Hz.
Come funzionano i suoni binaurali
Come funzionano i suoni binaurali?
Andando dritti al punto, i toni binaurali sono suoni che vengono “pulsati” a diverse frequenze: nel momento in cui facciamo risuonare nelle nostre orecchie due suoni caratterizzati da una pulsazione diversa tra loro, il nostro cervello cerca di compensare tale differenza modificando la frequenza cerebrale. Una frequenza che è diversa a seconda delle attività che svolgiamo e che è caratterizzata dall’attività elettrica che i neuroni riproducono nel nostro cervello.
Ti sembra complicato? In realtà… lo è, e per una maggiore chiarezza i più esperti ci concederanno qualche eccessivo esercizio di sintesi.
Un esempio
Per esempio, immaginiamo che nell’orecchio destro venga fatto pulsare un suono a 195 Hz, mentre nell’orecchio sinistro un suono a 190 Hz. Il nostro cervello cercherà automaticamente di compensare la differenza portando la propria frequenza cerebrale a 5 Hz, in una condizione di predominanza di onde Theta, ovvero quelle onde tipiche dello stato di meditazione profonda, del sonno accompagnato da sogno in fase REM.
Dunque, basta ascoltare in cuffia dei suoni binaurali per addormentarsi? Evidentemente no!
Ribadiamolo in modo chiaro: non è sufficiente riprodurre toni con questa differenza di pulsazione per ottenere questi risultati. Possiamo tuttavia utilizzarli per stimolare alcuni specifici stati di coscienza, fermo restando che non sono condizione né necessaria, né tanto meno sufficiente.
Che effetto hanno i suoni binaurali
Ma quali sono gli effetti reali che i suoni binaurali possono indurre in chi li ascolta? Sebbene lo spettro degli effetti sia evidentemente ampio (la maggior parte delle persone afferma di non provare alcun cambiamento, altre invece sono molto positive sulla loro fruizione), chi sostiene l’efficacia dei suoni binaurali ritiene che possano portare benefici sul riposo, sul relax, sull’abbandono di condizioni di paura, ansia e stress.
Ma siamo sicuri che sia così?
In linea di massima, i suoni binaurali NON possono permetterti di migliorare “direttamente” le tue competenze e il tuo stato d’animo.
Sono dunque sostanzialmente inutili se stai cercando di migliorare il tuo stato di benessere, le tue capacità di apprendimento o di meditazione semplicemente ascoltando nei tuoi auricolari i tanti file con i toni binaurali che circolano sul web!
Questo non significa, però, che i suoni binaurali siano completamente inutili.
Un recente studio scientifico pubblicato sull’European Journal of Neuroscience ha affermato che la stimolazione uditiva mediante i toni binaurali può effettivamente essere un approccio non invasivo utile per influenzare l’attività elettrica del cervello.
Anche se non è ancora chiaro quali siti cerebrali siano effettivamente influenzati, il loro impatto potrebbe fornire nuove opzioni per migliorare la memoria.
Insomma, come spesso accade la verità… sta nel mezzo: i suoni binaurali non sono dei contenuti multimediali straordinariamente efficaci, ma non sono nemmeno una vana illusione.
Come provare i suoni binaurali
Se vuoi toccare con mano quali siano gli effetti dell’ascolto dei suoni binaurali, posso anticiparti due conclusioni:
- non avrai alcuna difficoltà a trovare file audio con dei suoni binaurali da ascoltare;
- probabilmente non ti saranno utili, li troverai fastidiosi e ti sembrerà di aver perso tempo.
Considerato che sul primo punto c’è ben poco da aggiungere (basta aprire Google!), cerchiamo di comprendere per quale motivo è possibile che tu possa avvertire le sensazioni del secondo punto.
Come abbiamo già detto, non possiamo affermare che i suoni binaurali siano totalmente inutili, nello stesso modo in cui non è possibile dire che siano efficaci.
Molto dipende dal tuo approccio: ricorda che non si tratta della panacea di tutti i mali, né di un suono magico dagli effetti miracolosi sulla tua concentrazione e sulla tua memoria.
Prima di scaricare ore e ore di suoni binaurali con diverse onde di riferimento, tieni a mente che è essenziale comprendere che se non sei un meditatore esperto, ovvero se non hai un’abitudine a scendere in uno stato di coscienza utile per la meditazione, l’utilizzo delle pulsazioni binaurali sarà del tutto inutile.
Se invece hai già delle abilità di concentrazione e di meditazione particolarmente sviluppate, non è escluso che i suoni binaurali ti permettano di ottenere migliori risultati in tempi relativamente brevi.
Conclusione con due suggerimenti finali
Se nonostante ciò vuoi comunque provare i suoni binaurali, permettimi due suggerimenti finali.
Il primo è che sul web potrai trovare migliaia di file diversi: basterà collegarti su YouTube e digitare “suoni binaurali”, “toni binaurali” o “pulsazioni binaurali”, per trovare abbonante pane per i tuoi denti.
Cerca però di distinguere il materiale realmente valido.
Tecnicamente – qualsiasi cosa voglia dire! – potrai ascoltare suoni binaurali puri, ovvero delle pulsazioni “nude”, che ti risulteranno di non facile ascolto, o suoni binaurali con musica in background (spesso chiamati semplicemente “musica binaurale”): è questo il tipo di audio più diffuso e più utile alla meditazione, considerato che verranno mescolate pulsazioni binaurali con musica di sottofondo più facile e piacevole da ascoltare.
In secondo luogo, ricorda sempre di verificare quali siano i livelli di frequenza che le pulsazioni binaurali vorrebbero stimolare.
Ricordi cosa è stato detto nell’esempio precedente? Un differenziale di 5 Hz stimola frequenze che inducono onde Theta, tra le più usate e diffuse per la concentrazione e la meditazione. Non è questo, però, il livello di “ingresso” consigliato, soprattutto per chi vuole giungere gradualmente a tale stato: è anche per questo che i file audio più utilizzati dai “neofiti” sono quelli a frequenze miste, che accompagnano il cervello con pulsazioni iniziali vicine a Beta (la frequenza normalmente avvertita nell’attività elettrica cerebrale), per poi passare ad Alpha e, quindi, rallentare a Theta e Delta.
E tu che cosa ne pensi? Hai mai usato i suoni binaurali?
A presto, Roberto.
Complimenti, articolo molto interessante!
Sintetico ma esaustivo, grazie!. Ascolto questa musica quando correggo compiti, non con le cuffie, mi distrarrebbero. Come hai scritto come musica è rilassante, la mia memoria non è migliorata, ma correggendo certe cose….meglio dimenticare.
In realtá deve essere ascoltata con due cuffie affinché ci sia la possibilitá che I due differenti segnali vengano inviati distintamente. Non funzionano senza cuffie.
Con chi ha problemi di udito, quindi cambiano le frequenze di ascolto, come si fa?
non centra tanto la frequenza in sè ma la proporzione tra le frequenze sx/dx. Probabilmente nel caso in cui qualcuno abbia un problema di udito relativo alle frequenze basta cambiare il rapporto in proporzione al falso suono che l’individuo percepisce.
Essendo un musicista ho creato un file personale, devo dire che potrebbe funzionare, lo sto sperimentando.
Salve! Efficacia dei suoni binaural i andrebbe approfondita meglio, per esempio uno degli aspetti da considerare è la qualità dei suoni (o frequenze) che vengono riprodotti, la qualità di campionamento, mp3 o wave ecc…
Scaricare file mp3 non è la modalità migliore…
Vi porto come esempio per comprendere ciò che affermo: provare ad ascoltare due diapson equilibrati (in stereofonia) con una differenza di 5hz, come descritto nell’articolo, si percepisce una differenza notevole rispetto ad un ascolto in cuffia di un file digitale compresso, l’unica pecca è la non continuità nel tempo, del suono, proprio perché sono dei diapson. Uno dei fattori che può fare la differenza, sono la ricchezza degli armonici acustici riprodotti dalle due note fondamentali di partenza, sia udibili che non. Concludo e vi ringrazio per questa opportunità affermando che il nostro corpo è come uno strumento musicale, un orchestra che suona di continuo, pervaso da linguaggi sonori complessi e ancora del tutto sconosciuti, proprio come uno strumento musicale, risente anche dell’ambiente esterno, si scorda o ritorna a essere accordato o ad autoaccordarsi… Siamo immersi in un mondo di frequenze, risonanze, armonie, un mondo ancora inesplorato, Buona Armonia a Tutti!!!