Essere costante è uno degli ingredienti chiave del successo. Non riesci ad esserlo? Scopri il perché e come allenare il tuo muscolo della costanza.
“Come raggiungere un traguardo? Senza fretta, ma senza sosta.”
J.W. Goethe.
Sempre la stessa storia. Fissi un obiettivo, lo insegui con tutte le tue forze, poi arriva il solito giorno di m#*da e molli la presa. Da quel momento non riesci più ad essere costante, e tempo qualche settimana e ti ritrovi inevitabilmente a ripartire dalla casella del via. Dio quanto è frustrante.
Ti è mai successo? Magari è stato quella volta con la dieta: la prima settimana sei stato ligio come un soldatino tedesco, la seconda ti sei concesso qualche sgarro e la terza hai sbracato completamente, neanche fossi un aspirapolvere al McDonald’s. O forse è stato con la palestra, il lavoro, la meditazione, lo studio (a proposito lo hai letto il post precedente su come ritrovare la voglia di studiare?); poco importa: quel che conta è che senza costanza non c’è obiettivo che possa essere davvero alla tua portata.
Nel post di oggi parleremo proprio della costanza.
Definizione di costanza e dell’essere costanti
La costanza è un tratto di carattere fondamentale che incide direttamente sulla nostra capacità di perseguire e raggiungere gli obiettivi che ci siamo prefissati.
Essere costanti implica un impegno continuo verso un determinato scopo, nonostante le sfide, le difficoltà e le eventuali deviazioni dal percorso previsto. Si tratta di una qualità che abbraccia la disciplina, la determinazione e la resilienza.
E non riguarda solamente l’agire in sé, ma anche (e soprattutto) la mentalità che sostiene il nostro impegno. Richiede la capacità di rimanere focalizzati sugli obiettivi a lungo termine, non lasciandoci distrarre dalle tentazioni del momento.
La costanza non è un attributo statico, ma un muscolo che può essere allenato e potenziato nel tempo, conducendo alla realizzazione dei nostri sogni e al conseguimento del successo.
Per approfondire l’argomento riguardante la costanza, oggi andiamo a vedere l’effetto “chissenefrega”, e di come, contrastandolo, possiamo accrescere la nostra costanza e raggiungere i nostri obiettivi più ambiziosi. Almeno questa volta non mollare: continua a leggere ;-)
Perché è importante essere costanti
Essere costanti è un fattore cruciale che distingue coloro che realizzano i propri obiettivi da chi resta intrappolato nell’inefficacia. La coerenza nelle azioni e nell’atteggiamento permette di superare le difficoltà che inevitabilmente si presentano lungo il cammino.
La vita è costellata di sfide, alti e bassi, ma è la costanza che ci consente di navigare attraverso questi momenti turbolenti con determinazione e fiducia. Costruisce, infatti, la struttura su cui si basa il successo duraturo, poiché ogni piccolo passo avanti, anche se apparentemente insignificante, contribuisce a creare un effetto cumulativo.
L’essere costanti ci insegna la pazienza, l’autocontrollo e la capacità di adattarci alle mutevoli circostanze. È la forza motrice dietro la realizzazione dei traguardi personali e professionali, e ci permette di superare le incertezze e le paure che potrebbero altrimenti ostacolare il nostro progresso.
Per approfondire l’argomento riguardante la costanza, oggi andiamo a vedere l’effetto “chissenefrega”, e di come, contrastandolo, possiamo accrescere la nostra costanza e raggiungere i nostri obiettivi più ambiziosi. Almeno questa volta non mollare: continua a leggere ;-)
L’esperimento del Dott. C. Peter Herman
Il Dott. C. Peter Herman è un ricercatore presso l’Università di Toronto e studia il comportamento umano in relazione all’appetito e al cibo. Beh, questo è quello che è scritto nel suo CV. Nella realtà, il Dott. Herman si diverte a “torturare” le persone che sono a dieta, con esperimenti piuttosto fantasiosi: è stato proprio grazie ad uno di questi esperimenti che il sadico Peter ha scoperto il cosiddetto effetto “chissenefrega”.
Nel corso di uno studio su cibo ed auto-controllo, il Dott. Herman invitò nel suo laboratorio un gruppo di partecipanti, a cui era stato chiesto di digiunare nelle ore precedenti l’esperimento. Arrivati in laboratorio, ad alcuni di essi fu dato un piccolo frappè, giusto per fermare la fame; ad altri furono dati due frappè giganti, in grado di saziare anche un elefante; ed infine all’ultimo gruppo (il più sfigato) non fu dato nulla. Obiettivo dichiarato dello studio: avere l’opinione dei partecipanti sul sapore di alcuni snack.
Naturalmente si trattava di una balla clamorosa: ma se racconti ad una persona che monitorerai attentamente tutto ciò che mangerà, difficilmente otterrai risultati oggettivi. Con la scusa degli “assaggiatori di snack”, il dott. Herman iniziò a testare attentamente il comportamento dei partecipanti di fronte ad un enorme contenitore pieno di deliziosi snack (sì, questo ricercatore è bastardo dentro). I partecipanti che non stavano seguendo nessuna dieta particolare si comportarono esattamente come ci si poteva aspettare: chi non aveva mangiato nulla, divorò decine di snack; chi aveva avuto il frappè piccolo, mangiò una quantità moderata di snack; e chi aveva ingurgitato i due frappè giganti, si limitò ad annusare qualche snack e scrivere le proprie opinioni a riguardo. Ma la sorpresa arrivò con i partecipanti che in quel periodo stavano seguendo una dieta alimentare…
In questo caso la reazione fu opposta: paradossalmente le persone a dieta, che avevano bevuto due frappè, mangiarono mediamente una quantità maggiore di snack, rispetto agli altri partecipanti. Insomma si comportarono senza ritegno.
Herman si domandò a lungo quale fosse il significato di questi risultati e condusse numerosi altri esperimenti per accertarsi di quanto aveva osservato. Ogni volta le persone a dieta, che avevano avuto i due frappè giganti, si sfondavano di snack. Fu a questo punto che il dott. Herman ed i suoi collaboratori compresero che cosa stesse avvenendo e chiamarono questo curioso comportamento umano, l’effetto “chissenefrega”.
L’effetto “chissenefrega”
Le persone a dieta, ed in generale tutti coloro che fissano un obiettivo, hanno in mente un certo comportamento giornaliero ottimale. Nel momento in cui, per un qualsiasi motivo (magari un ricercatore bastardo che ti rifila due mega frappè per il bene della scienza), deragliano da questo comportamento, considerano la giornata andata, irrecuperabile, irrimediabilmente fo#*uta.
A questo punto i freni inibitori rallentano la loro presa e nella mente del malcapitato si materializza un solo pensiero: “a questo punto… chissenefrega“. Questo è l’inizio della fine. Qualsiasi buon proposito va a farsi benedire e addio diete, palestre, studio e chi più ne ha, più ne metta.
Cos’è quel sorrisetto? Sbaglio o ti sei ritrovato nei panni delle povere cavie da laboratorio del Dott. Herman? ;-)
Se anche tu hai vissuto le nefaste conseguenze dell’effetto “chissenefrega” e ti sei ritrovato a mollare i tuoi obiettivi, ho raccolto per te le migliori strategie per imparare ad essere più costante ed inseguire i tuoi obiettivi senza continui stop & go.
Consigli pratici per essere costante
Prendere consapevolezza dell’effetto “chissenefrega” è di per sé uno strumento molto potente nel nostro arsenale. Sono certo che da oggi in poi, ogni volta che starai per mollare la presa, ripenserai ai frappè di quel simpaticone del Dott. Herman. Ma esistono altre strategie pratiche, che puoi mettere in atto da subito, per avere maggiore costanza.
- Dai il giusto ritmo alla tua giornata. “Il mattino ha l’oro in bocca”. I detti popolari racchiudono sempre una profonda saggezza. Se vuoi evitare di incappare nell’effetto “chissenefrega”, impara a dare il giusto ritmo alle tue giornate sin dalle prime ore del mattino. Come farlo? Utilizza il segreto della prima ora.
- Rifai il letto. Rifare il letto?! André mi sembri Mrs. Doubtfire: io la mattina ho giusto il tempo per strozzarmi un caffè e una brioches; non esiste che perda 22,7 secondi per rifarmi il letto! Tu prova: questa settimana, ogni mattina, prima di uscire di casa, rifai il letto. Sono questi gesti banali che ti aiutano a rimettere ordine nella tua vita.
- Rifuggi la perfezione. Spesso, chi si appassiona di crescita personale sviluppa un’insana tendenza al perfezionismo. Se le condizioni non sono perfette, se si è sgarrato anche di una sola virgola, buttiamo via il bambino con l’acqua sporca (è un modo di dire, non sono impazzito!). Sforzati di rifuggire la perfezione: se riesci a rispettare i tuoi buoni propositi solo all’80% è ok, ed è sempre meglio che buttare l’intera giornata nel cesso.
- Perdi il controllo. Non puoi avere il controllo su tutto: ci saranno sempre giornate storte, eventi che non avevi previsto, ricercatori cornuti che ti offrono due frappè giganti. Accettalo e vai avanti. Il percorso verso il successo non è mai lineare: a volte fai un passo avanti e tre indietro, l’importante è non fermarsi.
“If you’re going through hell, keep going.”
Winston Churchill.
- Tieni traccia dei tuoi progressi. André mi stai a confonde! Prima devo perdere il controllo, poi devo tenere traccia… e deciditi! L’effetto “chissenefrega” scatta quando ci convinciamo che un singolo sgarro abbia mandato tutto a belle signorine. Non è così, ma se non tieni traccia di tutti i progressi che hai fatto finora, non potrai mai raggiungere questa consapevolezza. Utilizza app come Lift per tenere traccia dei tuoi progressi; o ancora meglio, applica la strategia della scalata di cui parlo nella mia guida Start!
Conclusioni
Mi auguro davvero che l’effetto “chissenefrega” e le strategie rafforza-costanza di cui ti ho parlato in questo post ti aiutino ad affrontare la settimana con uno spirito diverso, ma soprattutto mi auguro che nei prossimi 7 giorni tu possa fare quei passettini necessari per realizzare i tuoi sogni. Keep going.
Buona settimana,
Andrea Giuliodori.
Ciao! Possibile che dalla mia ultima domanda del post precedente ti abbia dato lo spunto? In ogni caso grazie, farò tesoro di questo bel post.
Notte!
Ciao Mirko,
assolutamente.
Ho quasi 150 bozze di articoli, ma decido solo all’ultimo quale post sviluppare per la pubblicazione. Quello che mi hai scritto mi ha fatto pensare che sarebbe stato interessante completare il post sull’essere costanti.
Alla prossima,
Andrea.
L’effetto chissenefrega in realtà era già conosciuto in Sicilia da molto tempo, il relativo proverbio dice: “Iurnata rutta, rumpala tutta” [Giornata rotta, rompila tutta], cioè: se hai un progetto, un lavoro da svolgere e cominci male, allora lascia perdere tutto, e lo rinvii al domani…
P.S.: Il mio ex coinquilino a furia di ripetere sto proverbio alla fine si ritirò dall’università…. :)
Enrico, sulla tua scia…(sono appassionato di proverbi,soprattutto nostrani) A matinata fa iurnata(la mattina fa la giornata)= “Il mattino ha l’ oro in bocca”
e anche oggi abbiamo una marcia in piu’ :) Grazieee !!!
Grazie a te del commento Stefano,
alla prossima.
Andrea.
Ciao. Ottimo post per iniziare bene la giornata.E’ tutto vero ciò che scrivi.La soluzione migliore sarebbe quindi bere i due frappè (come nei fatti citati) ma poi tornare ad essere ligio e costante subito dopo anche nel corso della stessa giornata se si stà seguendo un obiettivo?
grazie mille
Fabrizio
Ciao Fabrizio, il messaggio chiave del post è questo: le giornate perfette non esistono, anche se sgarri, accetta l’errore e torna a focalizzarti sul tuo obiettivo, senza lasciare che quell’unico errore rovini irrimediabilmente tutto.
Andrea.
grande!
già i consigli della scorsa settimana sono stati molto utili (anche la risposta al mio commento, ho utilizzato una lista giornaliera e ne sonno stata molto soddisfatta!)e poi questo post sulla costanza! Farò tesoro soprattutto del “perdi il controllo”, se non va come volevo, accetto e vado avanti :)
Buona settimana!
Ciao Alessandra,
grazie!
Sì, il punto sul perdere il controllo è molto importante, insieme a quello sul perfezionismo: contano solo i progressi non le giornate senza sbavature ;-)
Andrea.
Proprio quello di cui avevo bisogno oggi! Mi sa che stampo l’articolo e me lo appendo sopra la scrivania…
Ciao Andrea, qualche giorno fa pensavo di scriverti per farti una domanda simile, mi chiedevo come mai ci sono periodi in cui si fanno grandi progressi e altri periodi di ricaduta in cui sembra di ritornare esattamente al via! Mi è capitato varie volte di avere delle ricadute nel mio percorso di crescita, seguite da un grande senso di sconforto! Ora grazie a questo articolo ho le idee più chiare, Grazie!
Raffaele
Ciao Raffaele,
sì, lo so che volevi scrivermi: ho scritto il post appositamente, in fondo ho sviluppato negli anni notevoli abilità di lettura del pensiero.
XD naturalmente sto scherzando: mi fa piacere che il post abbia fatto centro.
Andrea.
Io voglio solo ringraziarti per tutto quello che trasmetti. Ogni lunedi’ mattina apro con curiosita’ la mail per leggerti e non finisci ancora di sorprendermi. Pur essendo in la’ con gli anni (sono una giovane nonna), trovo assolutamente utili i tuoi consigli e spesso mi tornano alla mente. Grazie infinite ! ?
Elisa
Mi ci trovo alla grande. Più volte sono stato vittima (artefice!) dell’effetto chissenefrega, vanificando tutti gli sforzi precedenti.
A pensarci, fermarsi, rinunciare DEFINITIVAMENTE al proprio interesse/obiettivo per un SINGOLO fallimento è ASSURDO.
Spesso il perfezionismo, il voler controllare tutto, mi fa sprecare tempo prezioso che non tornerà più; anche inconsapevolmente e compulsivamente, un guaio.
Cerco di MANTENERMI VIGILE.
Grazie sempre, Andrea
Ottimo e inedito argomento. Fa davvero riflettere e capita anche al momento giusto. Grazie Andrea! Buona settimana a te!
Ciao Crystal, grazie del commento.
Buona settimana.
Andrea.
Ciao Andrea, ho scaricato l’app che ci hai consigliato, lift, ma mi sta rimanendo difficile capire il suo funzionamento e il perche’ tu ce l’abbia proposta. Spero mi risponderaii, grazie mille e complimenti per il blog!
Ciao Essevu,
Lift è una sorta di “social network motivazionale”.
Una volta creato il tuo account, vai su Habits e clicca il tasto “+” in alto a destra: questo ti permetterà di creare l’abitudine che vuoi instaurare.
Seleziona una tra le abitudine suggerite o creane una a tuo piacimento. Se scegli abitudini come ad esempio “Exercise” scoprirai che ci sono altre +120k persone che stanno cercando di creare la tua stessa abitudine.
Una volta creata seleziona la tua abitudine nella schermata principale e clicca il grosso pulsante con il check ogni volta che la porti a termine.
Lift terrà traccia di tutti i tuoi progressi, ovvero di tutte le volte che hai messo in atto la tua abitudine. Inoltre pubblicherà un messaggio sulla bacheca pubblica di Lift dove le altre persone che stanno cercando di instaurare la tua stessa abitudine potranno spronarti a continuare con messaggi e “like”.
L’applicazione, di fatto, si basa su quella forza di volontà estesa di cui ho parlato in questo post.
Great tips! Consistency is one of the most important factors we see in success on Lift. Thanks for suggesting Lift in the post, too!
Complimenti Andrea per l’articolo, che tasto dolente che hai toccato! L’argomento della costanza credo sia legato a doppio filo con quello dell’auto-disciplina (uno dei tuoi articoli che vado spesso a rileggere).
E a proposito volevo farti i complimenti per la tua raccolta Vivere EfficaceMente. Le altre 2 guide le avevo prese subito, su questa ho indugiato un po’. Invece mi sta tornando utilissima, la leggo ovunque e in qualunque momento, e la ripartizione per argomenti mi aiuta molto a recuperare il focus su alcune aree quando sento di stare perdendolo.
In realtà volevo dirti che da quando l’ho presa penso che sarebbe bello se scrivessi un libro in vendita nelle librerie. Ti seguo da più di 3 anni, e credimi che se trovassi Vivere EfficaceMente in libreria (con una bella copertina raffigurante un’arancia) risolverei almeno 4-5 regali di Natale!
Buona settimana anche a te,
Chiara.
P.s. I tuoi interventi ironici nell’articolo questa volta mi hanno fatta particolarmente ridere.
Ciao Chiara,
grazie del commento e dei complimenti :-)
Per quanto riguarda Vivere EfficaceMente ti svelo un piccolo segreto: ma che rimanga tra di noi. Nei prossimi mesi ne farò una versione aggiornata con tutti gli articoli non ancora inclusi.
La versione aggiornata naturalmente avrà un prezzo maggiore, ma sarà gratuita per tutti quelli che hanno già acquistato la raccolta.
Sul discorso librerie, mi piacerebbe prima o poi scrivere un libro cartaceo, ma devo lavorarmi di fino qualche casa editrice ,-)
Se EfficaceMente continuerà a crescere sono certo che trovare un Editore non sarà un problema.
A presto,
Andrea.
Ciao Andrea!
Sono una nuova iscritta, seguo il tuo blog da un paio di mesi e lo trovo stupendo! La lettura dei tuoi articoli del lunedì ormai è diventato uno dei miei riti settimanali preferiti, e ogni volta trovo i tuoi post davvero stimolanti..aprono la mente e mostrano le cose da una prospettiva alternativa, che spesso non avevi mai considerato! Questo sulla costanza poi dice la pura verità!!
Ti ringrazio e ti auguro una buona settimana! ,)
Francesca
Ciao Francesca,
innanzitutto benvenuta.
Questa cosa del rito del lunedì mattina non sei la prima lettrice a dirmela: ne sono davvero felice.
Buona settimana e a presto,
Andrea.
Come al solito molto “efficaci” i tuoi interventi. Ultimamente mi trovo fino al collo nella situazione che hai descritto nel tuo post e ammetto che mi sento perso, privo degli stimoli che, fino a pochi mesi fa, mi facevano sentire meglio e soprattutto mi facevano vedere il tanto desiderato futuro in modo più chiaro e nitido. Ora mi trovo nella situazione opposta, ovvero combattere contro questa apatia che mi accompagna ogni giorno, sognando che succeda qualcosa che, pero’, non dipendendo da me non posso guidare come desidero.
Oggi sarà l’alba di un nuovo inizio, perché credo di meritare ed assere in grado di raggiungere qualcosa di più, qualcosa che mi permetterà di vivere ciò che desidero più di ogni altra cosa nella mia vita, ovvero vivere delle mie passioni (come penso gran parte delle persone che hanno il piacere di seguirti).
Tanto per iniziare vorrei chiedere se posso consigliare il mio blog in questa sede che parla di Stati Uniti, cosicché tramite voi possa arrivare a più persone con i miei post e magari raggiungere un buon numero di “follower”.
Devo ammettere che inizialmente avevo un pò di dubbi su questo blog che tu sei riuscito a fugare con ottimi post e consigli.
Grazie ancora.
Ciao Danilo,
ben ritrovato.
ti ringrazio del commento. Temo di non aver capito però la parte con la sede degli Stati Uniti etc.
Generalmente non consento la pubblicazione di link nei commenti: ci sono molti spammer che non leggono neanche il post e iniziano a linkare i propri siti nei commenti. Questo comportamento lo trovo estremamente sgradevole.
Naturalmente il discorso è diverso per lettori assidui del blog. Linka pure il tuo blog: puoi anche inserirlo nell’apposito spazio nel momento in cui commenti.
Andrea.
Ciao Andrea,
intendevo se potevo usare il tuo blog(la sede :-)) per linkare il mio blog. Immagino ci siano persone assolutamente in mala fede, ma sentiti libero di cancellare qualunque mio commento non ritieni appropriato. Io amo gli Stati Uniti e ne parlo “in modo diverso” (o almeno ci provo) e quindi mi sarebbe piaciuto condividere con voi questa mia passione, sperando sia cosa gradita.
Grazie
Ciao Danilo,
ho visitato di fretta Deeply USA. Mi sembra davvero ben fatto.
In serata provo a leggerlo con maggiore attenzione: chissà, magari ci scappa un update sui social di EfficaceMente.
Andrea.
Ti ringrazio Andrea. Troverò il modo di ricambiare il favore.
Grazie
Ciao Andrea, fantastici i tuoi articoli! Ogni giorno materiale prezioso viene sfornato e messo a disposizione di tutti e il tuo stile li rendono molto piacevoli da leggere :)
avrei una piccola osservazione/domanda
l'”effetto chissenefrega” a me capitava spesso quando fumavo, lessi tempo fa una ricerca (non oserei dire ufficiale) che affermava indirettamente l’effetto sopra citato. Non saprei ritrovare quella ricerca, trovata quasi per caso, ma qualcuno è capitato in una situazione analoga?
ps. l’esperimento di questo articolo mi ha ricordato l’episodio di Fantozzi alle prese con le polpette di bavaria :D
Ciao Max,
grazie del commento.
Ne ho preso spunto per postare questo update su Facebook!
Alla prossima.
Andrea.
Andrè come sempre bell’articolo, ma menomale che hai scritto ” Almeno questa volta non mollare: continua a leggere ” perchè stavo già mollando la lettura! Vah, spero di riuscire ad essere un pochino più costante da oggi grazie ai tuoi consigli :P
Ciao Salvatore,
conoscendo il livello di attenzione medio di un lettore su internet, riuscire a far digerire articoli da 1.000 e passa parole non è facile. Per questo utilizzo anche “trucchetti” come quello che hai messo in evidenza. Mi fa piacere ne sia valsa la pena.
Andrea.
Grazie a te :)
Ciao Andrea,
grazie per questo post che capita proprio nel momento giusto!
Buona settimana
Buona settimana anche a te Elisa.
Andrea.
Ciao Andrea!
Questo articolo è proprio quello che ci voleva: mesi fa grazie ai tuoi articoli avevo instaurato buone abitudini che ho perso per l’effetto chissenefrega! ora mi sto rimettendo in riga e grazie a questo ultimo articolo sono sicura di mantenerle in futuro! :)
Ti auguro una splendida settimana!
Roberta
Ciao Roberta,
ottimo.
Splendida settimana anche a te ,-)
Andrea.
Ottimo post, mi ci ritrovo perfettamente in alcune aree della mia vita. Avrei concluso in modo motivazionale con una frase di Theodore Roosevelt: “Fai quello che puoi, nel posto in cui sei, con quello che hai”.
Grande Andrea!
Giancarlo
Ciao Giancarlo,
molto interessante la citazione di T. Roosevelt: sarà prontamente riutilizzata ;-)
Andrea.
A proposito di dieta:
Quando ero piccolo i miei mi “costringevano” a mangiare la frutta dopo i pasti e a me non andava proprio, così adottai la tecnica del ” dopo”.
Alla domanda mangia la frutta io rispondevo “dopo” è i miei non mi assillavano più( non era una negazione assoluta ma un allungare del tempo la loro affermazione)
Adesso questa tecnica la uso su me stesso e quando la sera ho fame mi ripeto ” dopo! domattina farai una buona colazione” è il languorino sparisce.
Cacchio ma questa è l’eccezione che conferma la regola della procrastinazione :))
Maledetto correttore automatico :))))
Ciao Max,
carina l’idea del dopo… somiglia molto alla tecnica di procrastinazione strutturata di cui ho parlato qualche anno fa.
Andrea.
Approfitto del tema che affronti in questo tuo nuovo articolo per porti una domanda che volevo farti da tempo =).
Non riesco ad essere costante nella meditazione, eppure quando la pratico i benefici che ottengo sono molti.
Allora mi chiedo e ti chiedo: come mai non lo faccio con costanza?!?
Sono consapevole del fatto che se 10 minuti prima di fare qualsiasi attività, chiudo gli occhi e respiro consapevolmente, l’attività che svolgerò andrà “quasi liscia come l’olio”, invece ultimamente “la mia mente preferisce” vivere tutto con l’ansia da prestazione!
Ho la sensazione di non saper applicare più le utili conoscenze di crescita personale che ho acquisito in questi ultimi anni (tra cui anche il tuo Start! ).
Spero che questa mia domanda sia utile anche agli altri tuoi lettori. (non so perchè ma ho il vago sospetto che non sia il solo in questa situazione, e forse lo testimonia anche il tuo articolo).
Grazie, Andrea, per tutto. A presto
Christian.
Ciao Christian,
se hai letto Start! conoscerai sicuramente il ritmo del respiro: ecco, ci sono periodi in cui, nonostante i nostri sforzi non riusciamo a fare ciò che desideriamo. Va benissimo: non possiamo essere sempre “on”. Prima lo accettiamo e recuperiamo le giuste motivazione e meglio è.
Il segreto, in questi periodi, è di non sbracare completamente, ma continuare a fare piccoli progressi, anche piccolissimi.
Nel tuo caso, perché non provi a meditare per 1 solo minuto prima di svolgere le tue attività. 1 minuto è fattibile ;-)
Andrea.
Ps. non preoccuparti per gli altri commenti: ho sistemato tutto.
Andrea.
1 minuto è fattibile e “aumentabile” ;-) Grazie mille!!!
Quando ho scritto che quest’articolo capita a proposito non l’ho detto così per caso. Oggi avevo un esame, non ero sicurissima di andarci, non ero preparata su molti punti e in più non sto molto bene di salute (nulla di grave, mail i di stagione) quindi il rendimento non sarebbe stato al top, ne’ la concentrazione. Ma ‘chissene’ stavolta in positivo, sono andata e l’ho pure superato!! Posso dire che mi sono fatta un bel regalo di Natale! :-)) Grazie Andrea e grazie EfficaceMente!! :D
Grande Crystal!!!
Mi sono ritrovato subito nella situazione dell’articolo infatti proprio oggi è una di quelle giornate da “chissenefrega”, non avendo rispettato il piano di studio giornaliero (notte brava con conseguente sveglia tardi).
Dovrò rileggere la tua guida Start!, ogni tanto fa sempre bene :-P
Ciao Ciro,
ogni tanto “cedere” ci sta, il punto è proprio quello di non mandare tutto a belle signorine quando abbiamo una giornata storta (o non particolarmente produttiva).
Andrea.
Ciao andrea come altri hanno detto anche per me i tuoi post sono una piacevole abitudine del lunedì e questo e’ proprio calzante per me! Quante volte l’effetto chissene’mi ha giocato brutti scherzi e non c’erano neppure due frappe :-) scherzi a parte mi hai dato dei buoni consigli che sicuramente mi saranno utili … in attesa dell’aggiornamento di Vivere Efficacemente.. anche io preferirei una versione cartacea ma capisco le difficoltà .. mi sbaglio o il genere dell’auto formazione e un po una nicchia in Italia?
Ciao Angela,
sì, in un paese come l’Italia la crescita personale è necessariamente una nicchia, altrimenti non si spiegherebbero certi personaggi al timone del Paese ;-)
Ciao Andrea,
Ti scrivo perchè vorrei un tuo parere riguardo una cosettina: LA SVEGLIA LA MATTINA. Lo so sembra un str******a, e per molti sono sicuro lo sia….MA NO, te lo assicuro NO. È una storia lunga la mia ma,cerco di essere breve.
Tutto è partito leggendo un articolo (se ti interessa ti dico quale), cmq l’obiettivo era diventato 6 ore max di sonno per notte + sveglia tra le 5.20 e le 6. C’è anche stato un periodo di un paio di mesi con una % di realizzazione del 90%! OTTIMO! Anche i benefici non si sono fatti attendere (Per chi non lo sapesse ancora L’alba è uno spettacolo della natura)DAVVERO). Poi però (che balle!) il famoso effetto chissenefrega ha preso il sopravvento, un pó anche voluto e invocato da qualche invidiosetto che proprio non capisce chi te lo fa fare…e il resto è venuto da sè, normale routine……..MA INSOMMA uno cosa deve fare per ritrovare la motivazione giusta e rinsaldare le proprie convinzioni?
Ho già sbirciato un po’ tra i post, mi farebbe piacere approfondire la questione, se potessi condividere con me..con noi..un pó di materiale a riguardo te ne sarei grato.
PS Io ho un .number che testimonia il mio sforzo, se qualcuno ha dei consigli, suggerimenti o idee geniali si faccia avanti!! Sfondate una porta aperta :)
Adesso vado che è ora di dormire. A domani..
Ciao Leonardo,
sul tema sveglia mattutina e miglioramento del sonno mi riservo di parlare ampiamente nel 2014 (ho in cantiere una guida dedicata proprio a questo argomento, che ritengo cruciale per chiunque voglia intraprendere un percorso di crescita personale).
In generale quello che posso dirti è che per trasformare la sveglia mattutina in una reale abitudine ci devono essere 2 condizioni:
– una routine mattutina piacevole e che ti riempa di soddisfazione.
– un obbiettivo importante che ti faccia alzare ogni mattina con il desiderio di raggiungerlo.
Andrea.
Sottoscrivo in pieno quello che dici Andrea. Non è sempre facile, ma io, per esempio, ho la sveglia tutti i giorni alle 5, anche se vado al lavoro alle 8:30 e devo dire che un modo per farlo funzionare è che diventi un’abitudine. Il nostro corpo di impiega 21 giorni ad abituarsi (come dice Robin Sharma), poi diventa più “naturale”. Il vantaggio che ti da svegliarti “quando tutti gli altri dormono”, fa tutta la differenza del mondo tra coloro che raggiungono i propri obiettivi e quelli che non ce la faranno mai.
Ciao
Ciao, bella notizia
.
sono alle prese col problema del “svegliarmi presto” è una lotta durissima
.
se per l’anno prossimo non ho ancora risolto avrai un acquirente in più per la tua guida sulla sveglia mattutina :)
Ciao Andrea, interessante questo articolo. Ma come si spiega che certi giorni nonostante tutta la costanza del mondo, la buona volontà e il fatto che nessuno ti abbia offerto “due frappè” o insomma ti abbia fatto in qualche modo deragliare…non ce la fai a essere costante? Insieme ai frappè dovrebbero studiare l’effetto lunatismo umorale e per le donne gli sbalzi ormonali ;). In fondo l’effetto “chissenefrega” un giorno a settimana dovremmo provarlo tutti, anche chi come me è fissata con il perfezionismo anche se sono d’accordo con te, basta aver compiuto almeno l’80%.
Grazie!
Ciao Erica,
per far scattare l’effetto chissenefrega non necessariamente i frappè devono arrivare dall’esterno: ci sono giorni in cui ci alziamo male, siamo fiacchi, abbiamo dormito poco, siamo demotivati, etc. etc. potrei andare avanti all’infinito.
Il punto è proprio prendere consapevolezza che la vita è fatta di alti e bassi e che anche nei periodi “bassi” possiamo comunque fare dei piccoli progressi e che non dobbiamo necessariamente mollare la presa.
A presto,
Andrea.
Ciao Andrea, innanzitutto complimenti davvero per il blog. Sai essere concreto e positivo e trasmetti un sacco di carica :-)
Purtroppo tendo un po’ troppo spesso a procrastinare e di “chissenefrega” ne dico un po’ troppi. Per questo sarei intenzionata a comprare la tua guida, ma non avendo una carta di credito mi chiedevo se c’erano altri metodi di pagamento.
Grazie mille! :-)
Ciao Manu,
sì certo, puoi pagare anche con bonifico.
Mandami un email all’indirizzo da cui invio la newsletter (perché sei iscritta vero?! ;-). Ti invio le coordinate per il bonifico.
Andrea.
Procrastinare non sempre è una cosa negativa, infatti spesso bisogna “aspettare” il momento giusto per agire (come mi sembra abbia già consigliato Andrea in qualche altro post). Il problema è quando la procrastinare è solo la punta dell’iceberg, celando, invece, problemi di poca chiarezza negli obiettivi o, addirittura, non averne o non averne pianificato il raggiungimento.
Il chissenefrega, invece, è molto pericoloso, perché come ho accennato prima, rischia di vanificare tutti i progressi che hai fatto in precedenza e tornare più indietro di quando sei partito. Quindi, secondo me, in generale è sempre meglio non correre troppo (errore che io ho commesso), per poi ritrovarsi a cadere da più in alto.
Ciao
Danilo
Ahahahah è stato bellissimo il momento in cui leggendo avevo un sorrisone stampato in faccia e ad un certo punto: “cos’è quel sorrisetto?”. Mi hai ammutolito in un secondo ahahah Grazie per tutti i post, io ho 18 anni e ti seguo da qualche mese, trovo tutti i tuoi articoli fantastici! Auguri per il tuo blog, che continui così per ancora molto tempo! un saluto
Grazie Daniel!
Sì, mi piace un sacco giocare con i lettori ;-)
A presto,
Andrea.
Caro Andrea,
finora ho letto tutto quello che hai pubblicato, ma non ho mai commentato.In realtà voglio dirti grazie perchè riesci a trasmettere tanta carica. Ho trovato il tuo sito in un periodo in cui mi sentivo piuttosto giù per la prima volta nella mia vita, per via del lavoro. Mi sono appassionata ai tuoi post e mi sono resa conto che in realtà stavo sbagliando l’atteggiamento: indovina? Ora ho tanto lavoro,tutte cose che amo e per cui ho studiato. Ovviamente nulla è definitivo, sono come sempre solo progetti, però volevo ringraziarti per quanto è utile l’iniezione di fiducia che dai.
Ciao Mar,
grazie sinceramente di questo commento.
Sapere che ciò che scrivo può rappresentare una piccola scintilla di cambiamento per un lettore mi riempie di soddisfazione.
Avanti così!
A presto,
Andrea.
Hey Andrea, questo post ha descritto perfettamente la situazione in cui mi ritrovo in questo preciso istante, meno male ho deciso di leggere uno dei tuoi post per tirarmi su e andare avanti! Ti ringrazio tantissimo!
Buona giornata ;),
M.
Sono davvero felice ti sia stato di aiuto ;-)
Andrea.
Minkia André…che ridere…
Le cose che scrivi sono utili, ma la tua ironia le rende sagge : )
Quando ti fai l’alter ego da solo o interloquisci con chi legge con quei “Cos’è quel sorrisetto? Sbaglio o ti sei ritrovato nei panni delle povere cavie da laboratorio del Dott. Herman?” e scopro che avevo un sorriso ebete stampato in faccia…è bellissimo : ))
Riguardo all’articolo,sarà banale ma non pensavo di essere in così certificata compagnia! Quante volte mi sono strafogata per molto meno di due frappè!Magari per essere inciampata in un innocuo cioccolatino, diventavo Homer Simpson!
Comunque da un po’ di tempo,a intuito, stavo proprio provando a mettere in atto delle strategie di contrasto al mio perfezionismo.Quindi mi ritrovo in tutti i tuoi consigli. E se non è troppo esistenziale, ne aggiungerei un altro: vivere nel presente. Ogni momento è quello buono. I condizionamenti del passato, sono un disastro! (dai frappè ingurgitati un attimo fa, a cose più profonde)
E per quanto mi riguarda, anche riderne insieme a qualcuno (dei nostri inciampi e dei nostri “chissenefrega”) o anche davanti al computer leggendo i tuoi articoli, è un toccasana per liberarsene, prenderne consapevolezza, e riprovarci.
Grazie mille!
Buona giornata
Arianna
Ciao Andrea!
Leggevo il tuo blog durante la maturità e i tuoi consigli mi hanno incoraggiata molto!
Però ho riscoperto questo blog da poco… e insomma efficaceMente è utile anche all’università!
In particolare ho trovato fantastica la tecnica del pomodoro! Nel tempo di 4-5 pomodori faccio molto di più di quanto facessi prima in una giornata intera di studio-cellulare-pc-mp3-internet.
Inoltre riconosco che svegliarsi prima la mattina dà una spinta in più, anche se io sono sempre stata della serie “svegliarsi quando capita e eventualmente sfruttare le ore serali”.
Per quanto riguarda questo post (si, finalmente ci sono arrivata :D), l’ho trovato veritiero io sono sempre affetta dalla sindrome. Se sgarro una volta, mi lascio andare per tutta la giornata… tanto ormai chessenefrega!
Ad esempio oggi mi sono messa a leggere delle cose su internet e invece di studiare la mattina ho lasciato perdere. E poi dato che “ormai la giornata è andata” non ho fatto niente tutto il giorno. Se non sono perfetta mi lascio andare totalmente insomma.
Di solito inizio bene quando la mattina mi alzo senza andare su internet, mi prendo il tempo della colazione e poi inizio subito la tecnica del pomodoro (sempre che non debba andare ai corsi ovviamente).
Insomma continua così, io continuo a seguirti ;)
Ciao Andrea, ho scaricato l’app Lift, ma non mi aspettavo un social network. La trovo poco comprensibile e ho perso parecchio tempo solo per capire come funziona senza risolvere granché… sicuramente è un mio limite, puoi darmi qualche suggerimento? Ti ingrazio tanto!
Grazie per i consigli Andrea, spero possano essermi utili nel tempo
… e confermo anche io che leggi nel pensiero ;-) riesci ad inquadrare con molta precisione i problemi degli utenti che ti seguono. Questa sorta di empatia è molto gradevole!
Io non so perche’, ma ogni volta che ho un dubbio, un problema da risolvere, vengo qui, leggo l’articolo indicato e risolvo tutto. Sparisce l’ansia, torna la motivazione, la voglia di rimettermi in gioco.
Per questo Andre, ti voglio rapire!!! Questo blog e’ il tempio delle soluzioni per vivere bene ed essere felici!! ;-)
Ah, non ve lo avevo ancora detto?! A breve lancerò dei pupazzi in miniatura con le mie fattezze, da mettere sul comodino e che avranno pre-registrate delle frasi chiave tipo: “smettila di procrastinare”, “respira efficacemente”, “sei un frignone”.
Grazie del commento Angela.
Andrea.
Questo e’ lo stesso effetto per cui una squadra di calcio (per esempio) che sta giocando alla pari con un’altra squadra, quando subisce un goal si demoralizza e sembra non giocare piu’ come prima. E’ un effetto talvolte clamoroso ma reale.
Grazie
“Rifare il letto?! André mi sembri Mrs. Doubtfire: io la mattina ho giusto il tempo per strozzarmi un caffé e una brioches; non esiste che perda 22,7 secondi per rifarmi il letto!”
Non soltanto non fa ridere, ma la dice lunga sulla idea di persona con cui l’autore, Andrea Giuliodori, crede di avere a che fare, dispensando i suoi preziosi consigli pratici di crescita personale… evidentemente buoni per i rammolliti (cerebrali) con cui il Giuliodori reputa di interloquire.
Andrea ma l’app LIFT che indichi nell’articolo è ancora attiva?
Poi volevo chiederti se la prima ora può esser considerata anche la prima ora dal risveglio, non quella lavorativa.. cioè avrebbe lo stesso potere o spezzerebbe la routine mattutina prima del lavoro?