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Ciao, buon lunedì.

L’altro giorno abbiamo condiviso sulla pagina Instagram di EfficaceMente un reel con 6 abitudini semplici ed efficaci per dare una reale svolta nella propria vita:

Tra i commenti ce n’è stato uno che mi ha fatto sorridere (ma anche riflettere).

Una follower, infatti, ha scritto:

“Sto masochismo non fa per me…”

Questo specifico commento era chiaramente scherzoso, ma come detto, mi ha fatto pensare.

Ormai abitudini come la sveglia all’alba o le docce fredde sono state talmente abusate nella comunicazione di guru e para-guru, che si è creato una sorta di rigetto in molte persone.

Ma dietro questo rigetto c’è anche dell’altro…

In vent’anni di passione per la crescita personale amiciparenti o commentatori occasionali hanno utilizzato più di una volta il termine “masochismo” in relazione a scelte o pratiche di miglioramento mie o di altri lettori:

  • Svegliarsi all’alba per andare a correre al parco?! Masochismo!
  • Lavorare al mio progetto imprenditoriale prima di prendere la metro per un’intensa giornata in ufficio?! Masochismo!
  • Lasciare una festa universitaria alle 22:30 per avere una buona giornata di studio l’indomani e preparare a mente fresca quell’esame di Ingegneria?! Masochismo!
  • Allenarsi con costanza o fare qualche rinuncia a tavola per rimanere in forma e sentirsi pieni di energia? Masochismo!

Insomma nella Società del Piacere immediato e della Comodità (Michael Easter docet) qualsiasi sacrificiorinuncia o sforzo nel breve termine, volto ad un miglioramento futuro, è considerato…

MASOCHISMO.

Curioso.

Curioso, perché più mi guardo attorno e più ho l’impressione che forse i veri masochisti non siamo noi…

In fin dei conti, un masochista D.O.C. è colui che…

prova piacere nella sofferenza, nell’umiliazione, e nell’essere in balia di qualcuno che possa fare di lui ciò che vuole.

Wikipedia.

Ecco, forse il vero masochismo è…

  • Zombificare il proprio cervello fino a notte fonda passando da uno schermo all’altro; in un circolo vizioso fatto di balletti su TikTok, video demenziali su YouTube, chat interminabili su Whatsapp e serie di Netflix guardate distrattamente.
  • Abbuffarsi continuamente a tavola, avvelenando lentamente il proprio corpo con prodotti industriali e iper-calorici, nel tentativo di riempire con il cibo un vuoto esistenziale.
  • Intossicare i propri polmoni e il proprio fegato con sigarette e alcolici in cambio di un effimero piacere nel breve termine e la promessa di non dover fare i conti con emozioni spiacevoli.
  • Trascinarsi ogni singola mattina in un posto di lavoro che si odia, ma a cui non si sa (o non si vuole) rinunciare, perché acquisire nuove competenze e sacrificare il proprio tempo libero nel periodo di transizione richiederebbe un prezzo che non si è disposti a pagare.

…ma ancor più masochistica è la convinzione di molte persone che la ricerca ossessiva di queste scariche dopaminiche a basso prezzo e il continuo evitamento di qualsiasi sforzo possa in qualche modo renderle felici.

No, non credo che siamo noi i veri masochisti

Da anni ormai, c’è una frase che mi guida nelle mie scelte quotidiane e che è incisa anche sul retro del mio vecchio iPod:

Scelte facili. Vita dura. Scelte dure. Vita facile.”

Jerzy Gregorek.

Non rinunciare ad esprimere te stesso e a coltivare ciò che è giusto per te, facendoti influenzare da chi critica i tuoi comportamenti per placare l’inadeguatezza che prova a causa delle proprie scelte.

Buona settimana.

Andrea Giuliodori.

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