Nel 2001, i ricercatori dell’Università di Pavia hanno condotto uno studio molto particolare…
Hanno chiesto a 23 persone, credenti praticanti, di indossare tutta una serie di sensori durante le loro preghiere quotidiane per misurarne la frequenza cardiaca e l’attività del sistema nervoso / vascolare.
Dai dati analizzati è emerso che i partecipanti, recitando l’Ave Maria (la versione originale latina), iniziavano a respirare ad un ritmo costante di circa 5,5 respiri al minuto ed entravano in un particolare stato psico-fisico noto come stato di coerenza cardiaca.
In questo stato il nostro cuore, il nostro sistema nervoso e il nostro sistema circolatorio si “sincronizzano“.
Ne deriva un significativo impatto (positivo) su diversi parametri fisiologici, ma anche e soprattutto un generale senso di benessere e rilassamento.
La cosa più curiosa è stata che i ricercatori hanno notato questo fenomeno anche nelle pratiche di altri credi religiosi:
nella recitazione del mantra buddhista “Oṃ Maṇi Padme Hūṃ“; nella pratica delle antiche posizioni induiste note come Mudrā; ma anche in svariate tecniche e preghiere della tradizione Giapponese, Hawaiana, Africana, Taoista e dei Nativi americani.
Insomma, come spesso accade, le antiche religioni prescrivono da millenni pratiche di cui solo negli ultimi anni la scienza riesce a scoprire e apprezzare i benefici.
Dobbiamo dunque metterci una veste arancione e partire per un viaggio di riscoperta spirituale in India?!
Non necessariamente 😉
Per quanto mi riguarda, sono ormai diversi mesi che sto testando con soddisfazione una tecnica di respirazione per entrare nello stato di coerenza cardiaca.
Si tratta di una tecnica molto semplice per ritrovare e coltivare quotidianamente quei preziosi stati di rilassamento tanto utili al nostro corpo e alla nostra mente.
E da fottuto ingegnere, amante dei numeri, non posso che apprezzarne gli impatti concreti che ha su di me; impatti che posso misurare puntualmente con i miei wearables.
Qui sotto, ad esempio, ti ho messo lo screenshot di una mia recente sessione di respirazione di 15′ con l’Oura ring, in cui si nota come il mio HRV raggiunga picchi notevoli rispetto alla mia baseline e addirittura superiori ai valori della notte, quando il nostro stato di rilassamento è massimo.
Tra l’altro questa tecnica di respirazione è scevra di qualsiasi implicazione religiosa, motivo per cui mi sento di consigliarla a chi magari storce il naso di fronte alle pratiche meditative classiche.
Ok, ma in cosa consiste di preciso questa “respirazione coerente”?
L’esercizio è estremamente semplice:
– Ritagliati 10-15 minuti per te.
– Siediti con la schiena dritta.
– Inizia a respirare con calma, inalando per 5,5 secondi dal naso ed espirando per 5,5 secondi dalla bocca, senza pause.
That’s it.
Se poi inspiri o espiri per 5 secondi o 6 secondi, invece che esattamente per 5,5 secondi, non succede nulla.
Se ti può essere utile, puoi anche usare app per la respirazione guidata.
Io ad esempio uso “Awesome Breathing“, dove ho impostato un programma di respirazione personalizzato da 5,5 secondi per inspirazione ed espirazione.
Ha una grafica minimal (come piace a me), è gratis, e fa il suo sporco lavoro 😉
In generale, evita di stressarti anche quando devi praticare una tecnica anti-stress. Sarebbe il colmo!
L’obiettivo non è avere l’app, il wearable o i centesimi di secondo di respirazione perfetti.
Se in questo periodo ti senti sotto pressione per via dello studio, del lavoro o della tua vita in generale, semplicemente siediti per 10-15 minuti al giorno e respira, contando circa fino a 5 quando ispiri e lo stesso quando espiri.
Tutto qui. Fallo con costanza e diventerà la tua isola felice del rilassamento.
Ti auguro una settimana di soddisfazione e rigenerazione.
A lunedì prossimo.
Andrea Giuliodori.