In questo articolo scopriremo insieme le 4 principali cause della procrastinazione e le 4 soluzioni più efficaci per sconfiggerla definitivamente.
Ti capita spesso di rimandare i tuoi impegni? Lo studio, quel progetto di lavoro, un buon proposito per l’anno nuovo? Magari stai procrastinando qualcosa di importante proprio in questo momento, leggendo questo articolo.
La procrastinazione può essere un vero problema: ore o addirittura giorni interi sprecati a non concludere nulla, senza portare a termine un compito, per non parlare della frustrazione e dello stress per le scadenze che si avvicinano inesorabili.
Prima di mostrarti le principali cause di questo fenomeno, diamole una definizione in lingua italiana che dal punto di vista della psicologia.
In questo modo la inquadreremo meglio e riusciremo in maniera più consapevole a “sconfiggere il nostro nemico”.
Significato “Procrastinare” nel dizionario italiano
Citando testualmente dal dizionario Treccani [1], significa:
“differire, rinviare da un giorno all’altro, dall’oggi al domani, allo scopo di guadagnare tempo o addirittura con l’intenzione di non fare quello che si dovrebbe.”
Già da questa definizione si evince la pericolosità insita nella procrastinazione, soprattutto in quell’ultima parte “con l’intenzione di non fare quello che si dovrebbe“, che racchiude in sé la conseguenza più atroce della procrastinazione, ossia quella di non portare più a termine un compito che ci eravamo prefissati di fare.
Procrastinazione in psicologia
Citando invece il portale di psicologia State of Mind [2], la procrastinazione è:
quel comportamento che ci spinge a ritardare volontariamente un’azione nonostante la consapevolezza delle future conseguenze negative. In questo frangente si tende a sostituire attività prioritarie con altre molto meno rilevanti e più piacevoli.
Interessante in questo caso è la parte relativa alla sostituzione delle attività. Essa infatti innesca un blocco psicologico e mentale nei confronti dei compiti più importanti che inizialmente coinvolge un singolo aspetto della nostra vita (come lo studio o il lavoro) per poi toccare vaste aree della nostra vita e del nostro atteggiamento sociale, fino a diventare un’abitudine consolidata.
Il risultato finale di questo mix esplosivo è una diffusa incapacità di reagire che abbassa l’autostima in sé stessi e la fiducia nelle proprie capacità.
Procrastinatori, l’identikit delle persone abituate a rimandare
Tutti di tanto in tanto possiamo assumere i tratti del procrastinatore. Sarà capitato a (quasi) chiunque di rimandare occasionalmente qualcosa.
Ben diverso, però, è quando rimandare/posticipare a chissà quando un’azione diventa una (spiacevole) abitudine.
Perché se nel primo caso si può parlare di semplice pigrizia, nel secondo siamo davanti a un vero e proprio atteggiamento da procrastinatore seriale. Evitare per sfuggire dalle proprie insicurezze e paure, rimandare per non avere problemi e preoccupazioni.
Il modo di agire del procrastinatore cronico nasconde una serie di problemi nella nostra vita quotidiana che devono essere individuati e risolti nel minor tempo possibile.
Cosa fare per non procrastinare
E allora? Che fare?
Per i procrastinatori più incalliti ho realizzato una guida pratica con interventi mirati che illustra passo passo delle tecniche su come liberarsi definitivamente della procrastinazione. La puoi avere andando su questa pagina.
Se invece la procrastinazione per te è semplicemente un problema momentaneo, ho qualche piccolo consiglio per te che potrebbe aiutarti a superare questo periodo complicato e far sì che tu non ti riconosca nell’identikit del procrastinatore seriale.
Le cause della procrastinazione e come smettere
Ecco le 4 principali cause della procrastinazione ed altrettante soluzioni per smettere di rimandare i tuoi impegni:
Stai lavorando troppo e male:
La procrastinazione potrebbe essere il sintomo di una cattiva abitudine nella gestione del tuo tempo: insomma, stai lavorando troppo e male.
Se continui a lavorare/studiare fino a tardi la sera o durante i weekend, che tu lo voglia o meno, il tuo cervello si prenderà delle pause, creando così un circolo vizioso in cui più lavori e più il lavoro si accumula.
Non è un caso che proprio nei periodi più intensi di studio/lavoro ci troviamo a vagare tra Facebook, Youtube ed il nostro sito di news preferite.
Soluzione: ricomincia a piccoli passi. Utilizza la legge di Parkinson per completare sessioni di lavoro/studio ben definite nel tempo ed efficaci. Allo stesso tempo crea ogni giorno il tempo per le tue passioni e per ciò che ti fa star bene.
Quello che fai non ti entusiasma
Se odi il tuo lavoro o senti di aver completamente sbagliato il tuo corso di studi, non c’è tecnica di crescita personale che tenga: continuerai a procrastinare i tuoi impegni sempre e comunque.
Soluzione: è arrivato il momento di ripensare a cosa vuoi fare da grande; fai un elenco delle tue passioni, di ciò che ti emoziona, di ciò che faresti anche senza uno stipendio. Nel frattempo, per risolvere il problema nel breve periodo, prova ad utilizzare una di queste 7 tecniche per smettere di procrastinare.
Achtung! Troppo facile abbandonare un obiettivo al primo ostacolo, credendo che non sia la strada giusta per noi: prima di convincerti del fatto che il corso di studio o il lavoro che stai facendo non fanno per te, chiediti se hai veramente perso interesse per l’obiettivo finale o se a farti procrastinare è soltanto un ostacolo passeggero (un esame particolarmente complicato, un progetto terribilmente noioso, etc.).
Non ami il lavoro sporco
“Procrastinare è una trappola. Troverai sempre delle scuse per procrastinare. Ma la verità è che esistono soltanto 2 cose nella vita: le scuse ed i risultati, e con le scuse non si va da nessuna parte.”
Robert Anthony
Nonostante tu adori il tuo lavoro, ti capita spesso di rimandare attività noiose e routinarie: nulla di grave.
Spesso ci capita di dover completare attività che crediamo inutili, superflue e frutto di una mente burocraticamente deviata. Anche il lavoro più bello del mondo avrà qualcuna di queste attività; sono come i pollini primaverili: inevitabili, fastidiosi, ma necessari (alla sopravvivenza delle piante, perlomeno!).
Soluzione: non concentrarti sulla singola attività, inquadrala in un contesto allargato, ma soprattutto pensa a come ti sentirai una volta che ti sarai liberato di questa noiosissima incombenza.
Sei spaventato:
Paura e procrastinazione vanno spesso a braccetto. In un recente articolo ti ho suggerito 5 azioni pratiche per quando sei preoccupato, ma cosa fare quando si continua a rimandare per paura?
Che si tratti di cercare un nuovo lavoro, conoscere la ragazza dei tuoi sogni, o avviare una tua impresa quando sei spaventato (anche se non hai il coraggio di ammetterlo) troverai sempre decine di scuse plausibili per rimandare ciò che vorresti e dovresti fare.
La procrastinazione dettata dalla paura è ciò che di peggiore può capitare ad un individuo: invece di rincorrere i tuoi sogni ti ritrovi immobilizzato, incapace di reagire.
Soluzione: diventa consapevole che sei in grado di agire nonostante la paura, anzi agire a dispetto delle nostre paure è l’unica via per farle svanire.
Conclusioni sulla procrastinazione
Dunque, abbiamo capito come la procrastinazione, a seconda di chi ‘la mette in pratica’ può avere diverse cause. Ricorda, però, che hai tutti gli strumenti per individuarle e passare dall’attesa all’azione: basta volerlo! E questa guida spero che ti possa aiutare.
Tu perché stai procrastinando?
Andrea Giuliodori.
Fonti articolo
[1] Dizionario Treccani: “Procrastinare in Vocabolario
[2] State of Mind: “Procrastinazione: cause e caratteristiche del rimandare a domani.
La continua procrastinazione è un grande segnale di insoddisfazione, come dici al punto 2: quello che stiamo facendo e, soprattutto, il modo in cui stiamo vivendo non ci piace, non ci sta permettendo di essere noi stessi a pieno.
Nel caso in cui ci si trovasse in questa situazione è utile porsi domande come: sto facendo questa cosa per ottenere quale obiettivo? E’ un obiettivo che mi interessa davvero e che rispecchia appieno i miei desideri e le mie ambizioni? Sono proprio sicuro/a che è la cosa che mi fa stare davvero bene?
Il punto 4, la paura, l’essere spaventati è qualcosa – come accenni anche tu – di molto comune soprattutto nell’ambito delle relazioni uomo-donna. Tra i miei clienti che desiderano attrarre la persona giusta, spesso mi ritrovo ad avere a che fare con alcuni – soprattutto uomini – che rimandano di continuo il momento in cui “concludere” con una donna, anche quando i segnali di gradimento dall’altra parte sono forti, espliciti e inequivocabili.
Con questo modo di fare distruggono rapporti che hanno eccellenti possibilità di riuscita, spesso causano delusioni cocenti nell’interlocutore/interlocutrice e danno un’immagine di sé che non corrisponde alla realtà.
E tutto cio’ ha il deleterio effetto collaterale di minare ulteriormente la loro autostima.
Ciao Ilaria,hai ragione,quando si finisce in situazioni simili (e ci si finisce presto o tardi!!) la cosa migliore è porsi domande. Le domande,quelle costruttive ovviamente,sono la nostra grandissima arma segreta per uscire da brutti momenti o per cambiare qualcosa che non ci va a genio; tutti abbiamo la capacità di pensare e di conseguenza possiamo usare quest’incredibile arma a nostro favore, ma purtroppo, per qualche motivo, solo pochi lo fanno. Tu di cosa ti occupi precisamente? Gestisci un’agenzia matrimoniale o qualcosa del genere? Te lo chiedo perché l’unico campo della mia vita nel quale fatico enormemente ad emergere è proprio quello relativo alle relazioni,specialmente nei rapporti con il gentil sesso; effettivamente di paure su questo argomento ne ho parecchie,tutte assurde e tutte difficili da superare nonostante io sia ben cosciente che sono assurde. E così facendo mi rendo conto di danneggiare solo ed esclusivamente una persona, me stesso. Quindi se hai qualche consiglio sono tutt’occhi e tutt’orecchi.
potresti fare concorrenza ad andrea complimenti :) si riesce ad imparare qualcs anche solo dai tuoi commenti
Ti seguo da alcuni giorni e volevo farti i miei piu’ sentiti e sinceri complimenti per il lavoro che fai…oggi giorno è difficile trovare persone che danno un consiglio o un aiuto a persone in difficoltà senza volere in cambio denaro,le persone come te sono gli eroi della nostra epoca.
Grazie
Livio hai detto una grandissima verità. Di persone come Andrea ce ne sono poche ma per fortuna esistono e sono proprio queste persone i veri eroi della nostra epoca. E lo sono anche tutti quelli che prendono ad esempio queste persone, cercando nel loro piccolo di emularle, usando il loro unico stile e la loro unica personalità.
Ciao Andrea,
penso che procastinare sia uno delle prime cause di fallimento di un progetto!
Io come rimedio faccio cosi:
1) Mi fisso un obiettivo che voglio veramente raggiungere;
2) Di questo obiettivo mi chiedo il perchè voglio raggiungerlo, cioè mi do le giuste motivazione e quando procastino o sono un pò deluso dai mancati successi mi riguardo il perchè volevo raggiungerlo!
3) Quando ho paura di fare un qualcosa è il momento che mi dico alberto devi agire, cosi esco dalla mia zona di confort e cresco!
A presto
Alberto
Ottima strategia di attacco alla procrastinazione Alberto, i miei complimenti anche a te. Riguardo al punto 3 mi fai venire in mente uno slogan di Roberto Re….IF YOU CAN’T, THAN YOU MUST. Ovvero SE NON PUOI, ALLORA DEVI.
Ciao, mi sono veramente mancati i tuoi post.
In questo momento Sto proprio procrastando il mio lavoro,
una cosa che faccio spesso, molte volte ho pensato di cambiare, ma sono veramente troppo confuso!!
Tra le cattive abitudini la procrastinazione è una delle peggiori. Tuttavia si può rimediare attraverso l’azione: quando si comincia a fare qualcosa di concreto (qualunque cosa) la situazione comincia subito a migliorare.
“L’azione non sempre porta alla felicità; ma non c’è nessuna felicità senza l’AZIONE” Benjamin Disraeli
“AGIRO’ ADESSO. D’ora innanzi ricorderò la lezione della lucciola, che emana la sua luce soltanto quando è in volo, soltanto quando è in azione. Diventerò una lucciola ed anche di giorno, nonostante il sole, sarà visibile il mio fulgore.
E che gli altri si accontentino pure di essere come farfalle che sfoggiano le loro ali ma che per vivere dipendono dalla carità di un fiore. Io sarò come la lucciola e la mia luce illuminerà il mondo”
Og Mandino, dal libro “”Il più grande venditore del mondo”
Stupenda la massima di Disraeli e molto bella anche la metafora della lucciola che vive di luce propria, non la conoscevo ed ora la conosco :-) c’è sempre da imparare. Agite gente, agite!! Bravo Raffaele.
Grazie
Io ho agito leggendo qui e scrivendo questo commento.
Ciao Andrea, veramente tanti complimenti per questo blog, l’ho trovato da poco tempo ma mi ritrovo in molti dei tuoi post, in particolare questo, purtroppo vivo nell’incertezza(e nella procastinazione!), come posso a fare a capire veramente ciò che mi entusiasma? Avrei un milione di scuse per non seguire le mie passioni, tu come hai fatto a superare questo masso insormontabile?
Grazie
Vittorio se posso ti do un piccolissimo consiglio anch’io, nel mio piccolo. Prima cosa smetti di pensare che sia un masso insormontabile, perché non lo è e perché pensare che lo sia ti mette nelle condizioni svantaggiate di superare qualcosa che non si può superare; è un controsenso,ti pare? Seconda cosa comincia con il porti domande potenzianti e motivanti, la risposta arriverà da sola, come per magia :-) . Terza cosa ascolta quello che ti suggerisce il cuore più di quello che ti dice la gente,me e Andrea compresi; il cuore non sbaglia mai.
(Ex?) studente modello, io procrastino, ormai da diversi mesi, i pochi esami che mi separano dalla laurea in Medicina.
Le cause? Demotivazione, generata dalla disillusione. Quando ho iniziato gli studi mi aspettavo sicuramente un mondo lavorativo difficile. Difficile ma non disonesto, talora squallido, e sempre culturalmente tedioso come quello che ho trovato e che mi si para innanzi. In più, ho sempre lavorato sodo, e meticolosamente.
Così ho vissuto i punti 1, 2 e 3 dell’articolo di Andrea. Punti che hanno automaticamente generato in me il quarto, la paura di un futuro non corrispondente alle mie aspettative, e pertanto fallimentare. Tutto questo mi ha bloccato.
Poi, non senza sforzi, ho preso coscienza di ciò che mi accadeva e ho cominciato a rimuovere i vincoli che mi tenevano imprigionato. Mi sono detto che rimanere fermo non mi avrebbe certo portato beneficio: in un modo o nell’altro, per trovare la fine del tunnel bisogna farsi forza, incamminarsi, e cercarla.
20 giorni fa ho dato il primo degli ultimi esami, ho già in cantiere il secondo, e sono fiero di me per il solo fatto di essermi rialzato contando sulle mie sole forze. Certo, mi accorgo con una certa amarezza di aver perduto tempo prezioso senza un motivo veramente “valido”. Provo la sgradevole sensazione del pilota in prima linea che si ferma per un guasto e viene superato dagli altri finendo in coda e arrivando ultimo.
Ma forse non tutto è stato inutile: ho imparato tanto sul mondo, sugli altri, e soprattutto su me stesso, e ora mi sento nuovo e cresciuto, non più preda degli eventi ma artefice del mio destino.
Scusa Andrea per il commento prolisso e complimenti per l’articolo.
Francesco hai presente la scena del “Signore degli anelli” quando Sam illumina Frodo con un discorso memorabile?! Se non te la ricordi o non hai mai visto il film ti scrivo soltanto la frase che riassume tutto il discorso. “C’E’ DEL BUONO NEL MONDO, E’ GIUSTO COMBATTERE PER QUESTO”. L’ho sottolineata anche nel mio blog questa frase perché penso che sia incredibilmente illuminante e potenziante. Lo so che è difficile andare avanti in un progetto quando alla fine si rivela diverso da come te lo eri immaginato; ma ne vale la pena portarlo a termine, per il semplice fatto che tu ci credi. E se hai studiato tanto e ti sei dato parecchio da fare per raggiungere il tuo obiettivo è ovvio che tu ci credi. Smettere di inseguire un sogno o un obiettivo perché qualcuno ce lo vuole impedire o perché qualcosa non va come vorremmo, è tanto comune quanto inutile. Ma se stai scrivendo su questo meraviglioso blog, come me, evidentemente non fai parte della grande massa e di conseguenza sei una persona speciale, che cercherà e proverà fino all’ultimo di migliorare il mondo, in primis raggiungendo i tuoi obiettivi. Dico bene Francesco? E poi credo sia normale che alcune cose non vadano come le avevamo calcolate inizialmente; la soluzione è semplice, basta usare la necessaria flessibilità per modificare il nostro percorso. D’altronde se devi andare da Milano a Roma non hai soltanto la macchina da usare…..e se anche così fosse, non hai soltanto l’autostrada da prendere. L’importante è arrivare a Roma. Chiara la metafora? Comunque complimenti per aver superato i tuoi ostacoli e aver ripreso gli studi.
Bentrovato Andrea. Procrastinare è anche un segnale che ti manca qualcosa. Energia, coraggio o riposo come dici tu. Saper leggere i segnali riduce l’effetto e permette di anticipare una situazione che potrebbe diventare di difficile soluzione e potrebbe far nascere appunto la volgia di procrastinare.
Ciao :-)
p.s. mò ti sei riposato non ci “procratinare” più…
mi ritrovo al punto 1 al 100%, in minima parte 2 e 3… 4 direi di no.
ottima guida, la seguirò per fare bene e meglio la prossima volta.
forse dovreste aggiungere anche un link che spieghi il significato di “procrastinare”…
Il tempo è uno dei beni più preziosi che ciascuno di noi ha a disposizione.
Soffermarsi un attimo per ponderare il perchè si decide di procrastinare impegni, attività, scelte,… può rivelarsi molto vantaggioso per diversi aspetti inerenti la propria esistenza.
A me alle volte capita quando ho troppe cose da fare: mi avvilisco e non faccio niente.
La soluzione che ho trovato è molto semplice: scrivere tutto quello che ho da fare, dal comprare il pane all’aggiungere la nuova icona sul sito. Poi scorro e riscorro la lista cancellando quel che man mano faccio fino a quando in men che non si dica l’ho finita ed ho fatto tutto quel che dovevo fare senza dire “lo faccio poi”.
Soluzione tanto semplice quanto geniale e soprattutto efficace. Spesso le cose più semplici sono anche le migliori.
Mi capita perché a volte penso di non riuscire a farcela. Ho paura del risultato finale.. Così passo il tempo a dimenticare.
Quando mi riprendo sono sfinita e non ho più voglia di studiare.
Quello che funziona con me è il senso di colpa.
So che quello che sto facendo è per uno scopo ben preciso e so che è molto importante per me affrontare questo primo passo.
Mi sento in colpa dunque per aver perso tempo e mi organizzo la settimana senza problemi.
Ciao My,
grazie per il commento!
Andrea.
Andrea sei veramente uno degli eroi della nostra epoca. Non smettere mai di fare quello che fai. Cercherò di seguirti, di partecipare, di apprendere e di consigliare il più possibile da oggi in poi. Come puoi vedere ho risposto a più risposte in questo post e l’argomento GESTIONE DEL TEMPO mi affascina tantissimo. Ho creato un blog che però è in fase embrionale e di ristrutturazione; quando e se vorrai darci un’occhiata aiutandomi ad arricchirlo ti ringrazio infinitamente. Questo è il link:
http://www.investireneltempolibero.com/
Non esiste competizione, esiste solo collaborazione :-)
Secondo la mia personale esperienza il rimandare un qualcosa esprime una forma di autodifesa del nostro Ego dettata dalla paura di fallire e dal conseguente dolore interiore che cio comporta .
La nostra educazione ,i principi che ci sono stati insegnati a scuola in famiglia ,la stessa societa’consumistica nella quale viviamo si basano sul principio del successo.Se hai successo professionale,sentimentale,sportivo o di qualsiasi altro genere,non importa di che dimensione , sarai stimato e rispettato.
Se invece fallisci o commetti errori vieni considerato un perdente ,indegno di considerazione.
Il paradosso e’ che il metro del successo nella societa’ moderna e’ la quantita’ di denaro di cui puoi disporre.Che Tu sia intelligente o meno ,corretto o truffaldino, avaro o generoso.
Se hai denaro puoi permetterti l’acquisto di beni e servizi ( auto di lusso,bella casa ,vacanze,etc) tali da crearti un’immagine di persona di successo, individuo che ha fatto le cose giuste nella vita ,esempio da imitare ed osannare.
Quando ci troviamo di fronte alla sfida che ci pone una qualsiasi attivita’quotidiana (lavorativa,di studio ,la realizzazione di romanzo nel cassetto come nel mio caso) scatta la paura di sbagliare ,di non fare la cosa giusta.Il nostro Ego si difende e ci comunica di desistere dall’affrontere quell’impegno perche ‘ i fattori in gioco sono molti e le probabilita’ di successo sono inferiori a quelle di fallimento.Nel caso di una persona che si accinga a scrivere un romanzo il rischio e’ che tale scritto non venga pubblicato o se pubblicato venda poco , non piaccia al grande pubblico.Ebbene la passione ci ha sospinto e sostenuto nel pianificare in ogni dettaglio l’attivita’ che vorremmo compiere ,
ma l’Ego tira il freno a mano e dopo aver valutato il rapporto fra energia che spenderemmo per compiere l’attivita’ stabilita e le probabilita’ di successo ,ci mette in stasi.Pensiamo per giorni settimane ,anni a tutti gli aspetti e le problematiche dell’attivita’ che vorremmo accingerci a compiere,ma non riusciamo a darci un vero inizio sul campo.
Ora Vi chiedo ,ma quali attivita’ di una certa importanza nella vita di ognuno possiamo veramente affrontare sicuri di avere il 100% di possibilita’ di successo.
Nessuna o quasi .Nella vita dell’uomo non esiste sicurezza matematica in nessun ambito.
Una soluzione pero’ ci dovra’ pur essere!
Se persone come come Gagarin il primo cosmonauta ha avuto il coraggio e la decisione di entrare in un rudimentale veicolo spaziale e volare in orbita .Tanti sono stati i fallimenti prima di Lui ,numerosi cosmonauti sono morti nel tentativo di compiere quella impresa .Eppure Lui ce l’ha fatta.Quale motivazione doveva avere per affrontare un’azione che aveva meno dell’1% di possibilita’ di successo????
Di esempi come questi e’ piena la storia dell’umanita’.
Le piu grandi scoperte, in tutti gli ambiti, sono state fatte da uomini che affrontarono un compito difficile e spesso con scarsissime possibilita’ di successo.Riflettete.
Se un compito e’ facile (90% possibilita’ di successo) allora tanti saranno in grado di ultimarlo ,ma avra’ una proporzionale scarsa risultanza economica e sociale.
Tutti possono col minimo impegno conseguire ad esempio la patente di guida.
La miglior soluzione allora e’ fottersene con la leggerezza di un bimbo.Il bambino quando deve affrontare un qualsiasi impegno non ha la capacita’ di valutarne tutti gli aspetti,ma tende ad imparare in corso d’opera.E poi sopratutto il bambino non si pone problematiche
riguardanti la riuscita o meno di quello che fa’.Fa’ e basta!
A seguito del risultato che ottiene positivo o negativo si crea l’esperienza che lo aiutera’ ad affrontare una situazione simile in futuro.
Facciamo ,affrontimo a cuor leggero quello che ci siamo prefissati
senza pensare al risultato finale.Sara’ in ogni caso un’esperienza positiva.
Bellissima risposta. Grazie Paolo per la tua condivisione.
Ciao a tutti,
in questo momento sto procrastinando una cosa importantissima. Ho una scadenza fra 43 minuti.
Io mi cibo di sogni. Quando devo fare qualcosa, tipo adesso, mi invento le cose piu’ assurde. Credo di essere molto emotivo. Ho paura di fare il salto di qualita’. E passo piu’ tempo a sognare che a perseguire i miei sogni. E mi auto alimento di adrenalina solo per poi risolvere le situazioni all’ultimo secondo.
In quale categoria delle quattro sto? :)
Grazie Andrea per le tue riflessioni.
Giuseppe
Sono una procastinatrice senza rimedio. Ormai sono adulta e vorrei laurearmi, ma libri mi osservano e io preferisco guardarmi un film o dormire fino a tardi, dicendo sempre “questa è l’ultima volta”. Voglio cambiare, lo voglio davvero. Molte volte ho provato a cominciare una nuova abitudine (dieta/palestra/sveglia mattutina) ma duro pochi giorni, poi prendo una scusa per ricominciare il vecchio stile di vita e il ciclo ricomincia. Cerco di appassionarmi alle materie, provo con la dieta mediatica (in realtà questa sta funzionando), tento di pormi dei limiti e di darmi delle regole rigide, di farmi delle tabelle, ma poi ci sono sempre un mucchio di eccezioni e si ricomincia d’accapo. E’ un vortice vizioso e temo di essere davvero un caso pietoso senza via di guarigione.
Basta!!! Oggi inizio ad agire , si comincia ….
Citazione: “Dai cazzo Gianluca!!!”
Ciao Andrea,
innanzitutto mi aggiungo all’ampio gruppo di quelli che hanno trovato nel tuo blog un validissimo aiuto e ti faccio davvero molti complimenti!
È proprio vero che quando l’allievo è pronto, il maestro arriva. Nel senso che quando prendiamo pienamente coscienza di un problema e del volerlo risolvere, siamo già nell’atteggiamento mentale giusto per accogliere il cambiamento e ricevere gli “strumenti” per attuarlo.
Nel mio caso specifico ho vissuto una crisi profonda e piuttosto duratura. Non senza poche sofferenze interiori sono arrivata a realizzare che stavo vedendo le cose da una prospettiva “distorta”: ansie, crucci, paure stavano annichilendo le mie capacità decisionali. Preso atto di ciò, le opzioni erano due: o continuare a procrastinare e lentamente uccidere mé stessa, o provare a cambiare. E così mi sono imbattuta in questo Blog.
È interessante tuttavia come sia necessario delle volte vivere un momento di crisi per poter passare all’azione. Come dire, “the first step… shall be to lose the way”(Galway Kinnell, poeta statunitense).
Voglio condividere un video che secondo me è illuminante rispetto all’importanza del “de-cidere”.
È una conferenza tenuta da Dan Gilbert, psicologo all’Università di Harvard. Il titolo è stuzzicante “Why are we happy?”. Ecco il link:
http://www.ted.com/talks/dan_gilbert_asks_why_are_we_happy.html
Per il momento ti saluto ma tornerò spesso a leggerti!
Grazie del prezioso commento Sara.
Andrea.
..mi aggiungo ai molti complimenti, SEI UN MITO ! non solo per i concetti espressi (bene o male son tecniche/frasi/metodi più o meno noti)ma per la giusta sequenza, la sintassi e la forma con cui li esprimi !! …questa tua abilità mi ha fatto venir voglia di ascoltarti.
Io ho iniziato da ieri a darti retta, il risultato è stato: spazzatura buttata, sigaretta tragitto casa-lavoro eliminata, sveglia mezz’ora prima per addominali, flessioni e 5 riti tibetani. ..
YEAHHHHHHHHHHHH
Ciao Marco,
beh, innanzitutto ti do il benvenuto ufficiale ;-)
Mi fa molto piacere che i miei articoli ti stiano portando a compiere azioni diverse: continua così e tienimi aggiornato.
Si, conosco i 5 riti tibetani, ma non li ho mai approfonditi.
Andrea.
Complimenti, davvero un bell’articolo :)
Mi è piaciuto così tanto che l’ho ribbloggato sul mio blog (naturalmente con tanto di fonte;) )
http://psicologitaliani.wordpress.com/2012/10/28/procrastinare-perche-lo-facciamo-e-come-smettere/
complimenti per il blog, mi piace un sacco!
E non hai ancora letto la guida che ho scritto sulla procrastinazione ;-)
Grazie del commento e del “reblog”.
Buona domenica,
Andrea.
Ciao Andrea, cercando su google “procrastinare” mi è saltata fuori questa pagina…molto interessante come tutto il blog tra l’altro…
io sono un gran grand procrastinatore…uno dei peggiori…ti porto un esempio…ho finito gli esami da luglio per la laurea…agosto passato a “cazzeggio” e settembre per la “ricerca di tesi”…e ora son 3 mesi (ottobre, novembre, dicembre) che devo scrivere la tesi ma per ora sono a 40 pagine…continuo a rimandare e rimandare, intanto il tempo si accorcia sempre più (dovrei finirla per febbraio in teoria, ma vorrei finirla per fine gennaio) e ancora butto le mie giornate senza concludere nulla…e non è che ho fatto molto altro nel frattempo, tranne appunto buttare via il tempo…il problema è che conosco bene questi miei problemi di “procrastinatura”, però ogni volta ci ricasco completamente…conosco anche i metodi per farvi fronte, ma niente si ripete sempre la stessa storia…
non cerco soluzioni, volevo solo portare un esempio del mio problema di procrastinatore cronico…
però se hai qualche consiglio è sempre ben accetto!
grazie e complimenti per il sito!
Ciao Al,
benvenuto.
Ah… conosco la procrastinazione molto bene: sono stato un procrastinatore seriale anche io.
Il procrastinatore conosce molto bene il suo problema… ma non è detto che ne abbia piena consapevolezza.
Ho dedicato la mia prima guida digitale alla procrastinazione. Il mio consiglio è quello di seguire questo percorso:
– prendi consapevolezza del problema. Non basta conoscerlo, devi renderti conto fino in fondo di quelle che sono le conseguenze del tuo rimandare sempre a domani.
– ritrova la motivazione. Quel qualcosa che stai rimandando lo devi fare per un motivo ben preciso: qual è questo motivo? Perché hai deciso di laurearti in primo luogo?
– mettiti in azione. Agisci quando non ne hai voglia, agisci quando sei stanco, agisci quando vorresti fare altro.
A presto,
Andrea.
grazie della risposta Andrea!
ah guarda consapevolezza ne ho fin troppa…so dei problemi che porta il rimandare a domani purtroppo, ma ogni volta che cerco di fare le cose prima mi ritrovo sempre all’ultimo…
motivazione…il motivo è che devo concludere un percorso di studi per poi dedicarmi interamente a dei progetti più “miei”…ho deciso perchè mi piace quello che studio e perchè ho sentito che laurearsi fosse una cosa “naturale” per me. purtroppo nel tempo si perdono gli stimoli e la voglia e guardando all’utilità della laurea, almeno la mia, non ne trovo nessuno di “razionale”…cioè non troverò lavoro, non nell’ambito dei miei studi, il che è abbastanza chiaro.
mettersi in azione: è una parola! cioè ogni giorno sembra quello buono, ma vado avanti da 3 mesi così e alla fine non lo è mai. ogni volta mi ripeto: domani lo sarà. ma è la stessa storia ogni giorno!
piangersi addosso non serve a niente, lo so…però questa attitudine è un gran fastidio…
io so che questa tesi la farò, magari mi ritroverò ad impazzire le ultime settimane, ma la farò…mi piacerebbe evitare tutto quello che c’è in mezzo…cioè contando il tempo che ho buttato, ne potevo fare 2 di tesi! hehe
@Al
scusa ma se con la tua laurea già sai in partenza che non troverai un lavoro che si rifa al percorso di studio che hai fatto, che senso ha impegnarti più di tanto nella tesi???
E’ un controsenso assoluto!!!!
Fai una tesi striminzita e insignificante e anche se te la valutano zero o meno dello zero, quanto meno ti sei tolto un peso!!
E comunque hai chiuso un capitolo della tua vita e se ne apre subito un altro!!
Tu dirai: “ma chi sei tu per dirmi ste robe? Cosa hai fatto nella pratica da questo punto di vista?”
Ti dirò che quando mi laureai in economia ( vecchio ordinamento. durata del corso di laurea: 4 anni ) siccome sapevo benissimo che anche con una tesi spaziale non sarei mai arrivato a 100/110, quindi ho fatto una tesi minimale ( ai tempi nella mia facoltà, minimale voleva dire tre mesi per 8 ore al giorno di studio ) e non me ne sono pentito affatto!!
Ciao!
Fab
PS nel caso tuo una soluzione ancora migliore potrebbe essere quella di pagare qualcuno per farti fare la tesi!!
E così tagli la testa al toro direttamente!!!!
Fab…la cosa assurda è…che lo so! e la cosa ancora più assurda è che, se ho fatto bene i calcoli, parto già da 105…son partito proprio con questi presupposti, anzi continuo ad avere questi presupposti…cioè che la tesi non deve essere l’opera magna della mia vita, che tanto non la leggono neanche, che infondo è solo un mezzo per laurearsi e via dicendo…
il punto non è tanto il farla o no, cosa che so che farò, il problema è il tempo che ho perso pensando di farla senza farla…
è vero il tempo non torna, inutile pensarci…però cavolo è un bel fastidio no?
volevo apportare il mio esempio di procrastinatore cronico, che conosce tutte le varie tecniche per non cascarci (dalla to do list, dalle scadenze, gli obiettivi giornalieri, dal costringersi a fare, etc) ma alla fine ci casca comunque!
non è che forse bisogna accettare solamente la propria indole e convinverci?
@Al
secondo me ti stai sbagliando a darti del procrastinatore cronico!!
Per quello che ho capito sei solo un perfezionista e come tutti i perfezionisti cadi poi nel procrastinare!!
La procrastinazione è solo la conseguenza!!
La radice del problema è essere perfezionista!!
E in questo caso è ancora peggio perchè il gioco non vale la candela neanche lontanamente!!
Perchè dico questo?
Ma se già parti con 105/110, sai già in partenza che non troverai un lavoro che si rifa al percorso di studio che hai fatto e allora:
1+1 = 2
Tu col tuo perfezionismo di voler fare la tesi decente ad ogni costo, vuoi far diventare l’equazione:
1 + 1 = 3 o 4 o 5!!
E quindi i conti non ti tornano e diventi procrastinatore!!
Ergo: qual’è la soluzione più semplice?
Nel precedente post già ti ho dato la risposta!!
Ciao!
Fab
PS
“La semplicità è l’estrema sofisticazione” by Leonardo Da Vinci.
“Se voglio guardare più in la, lo faccio stando in piedi sulle spalle dei giganti” by Isaac Newton
Diciamo che Leonardo Da Vinci è un gigante grandioso!!
Ci hai azzeccato in effetti…nonostante non lo lascio a vedere, un pò perfezionista tendo ad esserlo…
uno dei problemi che mi porta a non andare avanti è quello di “scopiazzare”…anche se poi mi accorgo, che bene o male, tutti copiano di qua e di là…e alla fine una tesi che verrà dimenticata negli scaffali o peggio buttata nel cestino, chi diavolo si accorgerà che è copiata o no? cioè non è che voglio prendere una tesi e appiccicarla alla mia, ma cavolo è impossibile non copiare in giro da qualche parte!
comunque procastinare o no, la tesi di laurea la ritengo un gran spreco di tempo, a meno che essa non rientri in una possibilità di lavoro futuro o dottorato…altrimenti, è puramente una ricerca personale, che in quanto tale, non dovrebbe neanche seguire delle regole precise, delle pagine o quel che sia…dicono che la tesi è il momento in cui si sfrutta ciò che si è imparato e si studia ciò che interessa…
ok a me l’argomento interessa, ma non interessa farci una tesi!
vabbè, oggi ho agito…ho seguito qualche consiglio presente nel sito (che già conoscevo, ma rileggerli mi ha fatto bene)…
sveglia presto, non schiacciare il tasto snooze, e imporsi un tempo e un numero di pagine giornaliere…
@Al
è stranoto che la stragrande maggioranza delle tesi sono scopiazzamento qua e là!!
A meno che uno fa una tesi sperimentale!!
Ma in quel caso per farsela valutare con punteggio massimo occorrono tre condizioni necessarie:
a) Che sei molto portato per la materia oggetto della tesi e che vuoi (e ovviamente puoi!! ) dimostrare qualcosa di originale in merito all’argomento su cui verte la tua tesi!!
b) Ti devi fare un mega mazzo per un anno!!
c) Vai molto d’accordo col professore e quindi alla fine premierà il tuo impegno!!
Al di fuori di questo particolare caso, le tesi sono solo scopiazzamento di qua e di là, utili solo a ingigantire l’ego dei professori universitari!!
Ergo: levati dalle balle sta stupida incombenza con una tesi minimale!!
Avrai tutto il tempo poi per approfondire per bene nel tempo libero quell’argomento!!
Magari poi ti ci apri un Blog, fai un ebook e ti fai anche qualche soldo a parte!!
In bocca al lupo e ciao!
Fab
Hai ragione Fab…hai proprio ragione…mi sto tirando la zappa sui piedi per niente! infondo una l’ho già fatta, alla triennale, e anche lì tra scopiazzamenti, alcune intuizioni e via dicendo alla fine mi ha dato il massimo…e tra l’altro si era ripresentata pressapoco la stessa situazione di ora…
bisogna agire e basta, non c’è altra scelta…il tempo perso non torna, ma almeno vediamo di non perderne ancora di più!
hai ragione te quando dici che poi mi interesserò dell’argomento più avanti…anzi ho intenzione proprio di fare una ricerca più intensa avanti (o meglio esperienza di vita) che scriverci una cosa forzata ora basata su un mesetto di esperienza…
quindi basta, scopiazzare di qua, metterci riflessioni di là, unire il tutto e via…
col senno di poi mi dirò: ma perchè diavolo ti sei “strippato” tanto? ma è così che va…
@Al
Bravissimo!!!
You’ll make it!!
Per quanto riguarda:
“col senno di poi mi dirò: ma perchè diavolo ti sei “strippato” tanto?”
La riposta già te la sei data quando nel mio penultimo post ti facevo notare che i conti non ti tornavano perchè 1 + 1 lo volevi fare diventare 3/4/5…, ossia il perfezionismo che ha come effetto collaterale la procrastinazione!!
Ciao e di nuovo in bocca in lupo!!
Fab
Esatto…non avendo proprio la testa per fare una tesi coi fiocchi, pur di non prendere spunto (va bè, copiare) da tesi o libri già fatti sull’argomento, procrastinavo aspettando l’illuminazione…non arriverà…
la tesi è un mezzo, non il fine…
grazie crepi!
Ciao Andrea,
condivido al 100% tutto quello che hai scritto è capitato molto spesso anche a me trovare cento motivi per non fare certe cose.
Voglio condividere con te e tutta la tua lista un articolo (in lingua Inglese) sulla strategia per non procrastinare usata dal più famoso, bravo e maggiormente pagato attore americano Jerry Seinfeld.
La strategia di Seinfeld per fare le cose è basata sul fatto che serve solo una calendario da parete.
La trovi qui sotto:
http://goo.gl/sl2LbS
Ciao Giuseppe,
conosco molto bene la “Seinfeld Strategy”. Nella mia guida Start! propongo una strategia simile, denominata “La Catena”.
A presto,
Andrea.
Procrastinare è forse uno dei più grandi limiti alla nostra soddisfazione personale. Sinceramente penso che sia anche una reazione ai troppi stimoli che ormai riceviamo nel nostro contesto storico e sociale. Davanti a troppe scelte da compiere il nostro cervello sceglie di non scegliere! Voi che ne pensate?!
Procrastinare fa parte dei poveri!
Sei sei povero procrastini, se sei ricco dai senso alla tua vita! Period!
Di fronte a novità, paure, cambiamenti, capita di indugiare, di rinviare, come a cercare certezze che sarebbe più semplice trovare dandosi da fare. Soprattutto, penso che una delle cose che portano a procrastinare sia la paura di cambiare insita in scelte e percorsi nuovi da intraprendere. Grazie dei suggerimenti.
Ciao, sto leggendo Start e, al terzo giorno, sono già intorno a metà manuale.
Questo è già un mezzo successo.
Però un moto di ribellione si fa strada dentro di me su due aspetti:
1 – tutta la “teoria” sulla CONSAPEVOLEZZA potrebbe sintetizzarsi con “Chi visse sperando morì non si può dire”. Ovvero, stringi stringi, è come se fosse un concetto già noto e quindi qualcosa che già so, come può darmi la soluzione? Un po’ come dire a uno che fuma che il fumo fa male non serve a farlo smettere, a meno che la comunicazione arrivi da una fonte con un grande “potenziale” simbolico, grande almeno tanto quanto il problema. E lo dico per esperienza perché io ho smesso istantaneamente di fumare proprio quando una persona ha detto una frase rivolta ad una platea nella quale c’ero anch’io.
2 – avendo anch’io fatto qualche percorso di crescita personale, mi viene da chiedermi se porre il FOCUS sulla procrastinazione, andando a sviscerarne tutti gli aspetti serva veramente ad uscirne o piuttosto a rafforzarla.
Grazie
Ciao!
Parlando di università e procrastinazione, se ad esempio si riesce a studiare solo 4/5 ore effettive al giorno anche quando non si hanno lezioni. E non si riesce proprio a studiare di più, quella è procrastinazione?
No, è normale dire, ma con 4-5 ore di studio FATTE BENE, ne prendi 2 di lauree.
Ciao Andrea,
sono un procrastinatore incallito (anche se a volte mi sorprendo nel dimenticarmelo e fare in poco tempo ciò che rimandavo da mesi o anni)
Il corso START sembra interessante, ma non è che corro il rischio di procrastinare anche la lettura e l’applicazione del corso?
Ho speso negli anni parecchi soldi in corsi iniziati e poi lasciati là.
Grazie x l’attenzione.
Ti dico solo questo: dopo aver letto la prima pagina arriverai fino alla fine entro una settimana (poi capirai perché).
Buona lettura.