Se pensi di avere ancora tempo per realizzare i tuoi sogni, stai prendendo in giro te stesso.
“Il problema è che tu pensi di avere ancora tempo.”
Buddha.
Forse un giorno, quando avrò più tempo, se tutto si sarà sistemato, i miei sogni si avvereranno.
Quante volte ti sei ripetuto frasi come questa? La verità è che le nostre vite sono piene di “forse“, “quando“, “se“. Siamo convinti che quella che stiamo vivendo oggi sia solo una (parentesi), che la grande occasione arriverà (prima o poi), che un giorno realizzeremo i nostri obiettivi più ambiziosi… forse… quando… se. Questa menzogna (perché è di una maledetta menzogna che si tratta), ci fa sopravvivere e rende sopportabile un’esistenza spesso piatta. Ma stiamo solo prendendo in giro noi stessi. Nel nostro intimo sappiamo che quel giorno non arriverà mai. Non c’è più tempo. Non hai più tempo. Tempo scaduto.
Questo è EfficaceMente e questo è il tuo servizio sveglia settimanale: puoi scegliere di ignorarlo, premere il pulsante “snooze” e girarti dall’altra parte; oppure… oppure puoi scegliere di continuare a leggere ;-)
La storia del giovane Stephen King
Stephen King è uno dei più prolifici (e ricchi) scrittori americani di letteratura fantastica, in particolare horror. Durante la sua carriera ha venduto quasi 400 milioni di copie, scrivendo più di 70 romanzi e decine di racconti, per non parlare delle sceneggiature di film e telefilm. Proverbiale la sua disciplina: per decenni, ogni giorno, ha lavorato ininterrottamente per quattro ore ogni mattina con l’obiettivo di scrivere 2500 parole.
Ma Stephen King non è stato sempre un autore di successo. Anzi. A ventiquattro anni il giovane King era sposato con figli, lavorava come insegnante per pagarsi le bollette e la sua carriera di scrittore era ad un vicolo cieco, dopo tre tentativi falliti di pubblicare il suo primo romanzo. Fu in questo periodo che lo scrittore ebbe la sua epifania. Voglio che tu legga con attenzione questo brano tratto dalla sua autobiografia “On Writing“:
“Mi vedevo lì a trent’anni, con le stesse brutte giacche di tweed con le toppe ai gomiti e la pancetta da birra sporgente sopra la cintura. Avrei sofferto di tosse cronica per i troppi pacchetti di Pall Mall, avrei portato gli occhiali con lenti più spesse, avrei avuto più forfora, e nel cassetto della scrivania avrei avuto sei o sette manoscritti incompiuti, da tirare fuori e con cui gingillarmi di tanto in tanto, di solito da sbronzo. A chi mi avesse chiesto che cosa facevo nel tempo libero, avrei risposto che stavo scrivendo un libro: come altro dovrebbe impiegare il suo tempo un qualsiasi insegnante di scrittura creativa che si rispetti? E naturalmente avrei mentito a me stesso, dicendomi che c’era ancora tempo, che non era troppo tardi, che c’erano romanzieri che non cominciavano prima dei cinquanta, anzi, che diamine, dei sessanta.”
Stephen King è stato abbastanza fortunato da capire a ventiquattro anni di non avere più tempo, che senza un profondo e radicale cambiamento, si sarebbe ritrovato a trent’anni a vivere la vita di un insegnante fallito. Il resto è leggenda. Appena ventisettenne, nel 1974 riesce finalmente a pubblicare il suo primo grande romanzo di successo, Carrie, che venderà più di 1 milione di copie e permetterà al giovane scrittore del Maine di dedicarsi a tempo pieno alla sua carriera letteraria.
Tu invece? Quanti “manoscritti incompiuti” hai nel cassetto? Pensi di avere ancora tempo per realizzare i tuoi sogni? Pensi che un giorno, magicamente, troverai la motivazione e l’energia per fare tutto quello che non hai fatto finora? La verità è che non hai più tempo. Il tuo tempo è ormai scaduto. Se continuerai a rimandare la tua vita, arriverà un giorno in cui ti sveglierai e non avrai più sogni nel cassetto, ma rimpianti allo specchio.
“Arriverà un giorno in cui ti sveglierai e non avrai più sogni nel cassetto, ma rimpianti allo specchio”
Giusto qualche settimana fa ti parlavo dei 20 rimpianti che avrai tra 20 anni. Oggi vorrei fare un passettino in più, vorrei affrontare quei rimpianti, vorrei vedere insieme a te delle azioni pratiche da mettere in atto, oggi stesso, per evitare che la tua vita sia una lunga sequela di sogni irrealizzati. La prima di queste strategie è racchiusa proprio nel titolo di questo post…
Tempo scaduto: 5 consigli pratici per non rimandare la tua vita
Spesso viviamo la nostra vita con un senso di intorpidimento. Ci svegliamo ogni mattina e ripetiamo all’infinito gli stessi gesti, neanche fossimo degli automi. La routine quotidiana ci inchioda al terreno come la forza di gravità: sfuggirle è dannatamente faticoso, ma se vogliamo librarci in volo, dobbiamo avere il coraggio e la determinazione per saltare. Ecco allora 5 strategie pratiche per compiere il tuo salto:
- Crea un senso di urgenza. Finché saremo convinti di avere ancora tempo per realizzare i nostri sogni ed i nostri progetti, ci ritroveremo inevitabilmente a procrastinare. Devi prendere consapevolezza, oggi stesso, che non hai più tempo, che il tuo tempo è scaduto. La tua vita è oggi, non in un ipotetico futuro. Per creare questo senso di urgenza, il mio consiglio è quello di applicare la Burning Platform Strategy.
“Considera ogni giorno come una vita a sé.”
Seneca.
- Immagina il tuo peggior futuro. Non c’è para-guru che non ti consigli di praticare la visualizzazione positiva: “immagina il tuo obiettivo come se lo avessi già raggiunto“, “attiva le vibrazioni cosmiche per realizzare i tuoi sogni“, “visualizza te stesso mentre compri il mio prossimo seminario da 10k€“. Bullshit. Ti ho già spiegato quali sono le uniche tecniche di visualizzazione testate scientificamente. Non solo. Se vuoi davvero dare una scossa alla tua vita, il pensiero positivo può essere addirittura nocivo. Ti propongo un approccio contro-intuitivo: immagina il tuo peggior futuro, immagina come ti sentirai dopo aver fallito tutti i tuoi obiettivi, immagina dove sarai tra 5 anni, continuando su questa strada fatta di pigrizia, indolenza e procrastinazione. E adesso prova a non fare nulla per cambiare (se ti riesce).
- Affronta il disagio. In un recente post ho scritto: “spesso preferiamo un comodo inferno, ad un paradiso impegnativo“. Non è forse vero? Siamo perfettamente consapevoli che così non possiamo andare avanti. Sappiamo che la strada su cui ci troviamo è un vicolo cieco. Ci accorgiamo che il tempo sta passando e non ci stiamo avvicinando ai nostri obiettivi. Eppure continuiamo a ripetere gli stessi errori. Perché?! Perché le abitudini che abbiamo, seppur errate, sono tremendamente comode. La felicità invece è faticosa. Se vuoi essere felice devi uscire dalla tua zona di comfort e ti assicuro che là fuori sarai a disagio, farai di tutto per tornare sotto le “calde coperte” delle tue cattive abitudini ed il tuo corpo e la tua mente lotteranno per riportarti sulla vecchia strada. Affronta il disagio e vivi la tua vita.
- Elimina la spazzatura. Viviamo in un mondo che richiede costantemente la nostra attenzione. Le continue distrazioni sono come granelli di sabbia che bloccano gli ingranaggi della nostra vita. La nostra energia, la nostra attenzione ed il nostro tempo sono risorse limitate. Se vuoi smettere di rimandare la tua vita, devi essere estremamente selettivo e focalizzarti solo sull’essenziale. Fai una breve lista delle attività, delle informazioni, delle persone e delle abitudini che non possono mancare nella tua vita ed elimina tutta la restante spazzatura senza la minima esitazione.
- Inizia. Se al termine di questo post continuerai a rimandare i tuoi sogni, nell’illusione di avere ancora tempo, la storiella del giovane Stephen King, le strategie altisonanti e le belle frasi ad effetto saranno state solo chiacchiere al vento. Time out. Il tempo è scaduto. Oggi vale una sola parola: inizia.
Mi auguro che anche questa settimana il “servizio sveglia” di EfficaceMente faccia il suo lavoro. Se così fosse, fammelo sapere nei commenti o con quei bei pulsantini social. Buona settimana. Andrea.
Foto di dkshots
“Stephen King è stato abbastanza fortunato da capire a ventiquattro anni di non avere più tempo, che senza un profondo e radicale cambiamento, si sarebbe ritrovato a trent’anni a vivere la vita di un insegnate fallito.”
Cos’è che ha fatto? Qual’è stato nel suo caso il profondo e radicale cambiamento?
Dimenticavo: leggo il tuo blog da molto tempo, ma per me questo è il migliore post in assoluto che hai scritto. Bravo e grazie per pubblicarlo.
Spero di essere anche io abbastanza fortunata da aver capito, grazie a questo post, di non aver più tempo, anche se di anni ne ho 32 e questo dato oggettivo spesso mi scoraggia, al punto che al senso di urgenza si sostituisce un senso di aver ormai “perso il treno”…
scrivere 2500 caratteri al giorno.
Ha continuato a credere in se stesso e nei romanzi che scriveva, finché finalmente “Carrie” ha avuto successo. A proposito di Carrie, se è stato pubblicato il merito è in realtà di Tabitha, la moglie di King….lui aveva iniziato a scrivere il libro, poi ha stracciato la pagina perché non gli sembrava un granché e l’ha buttata nel cestino….la moglie, incuriosita, l’ha raccolta, l’ha letta, e poi ha detto a Stephen: “Voglio sapere cosa succede dopo!” ;)
Il mio primo commento era la risposta a Silvia, pensavo uscisse sotto il suo :)
Se non erro cmq lasciò la sua zona di confort solo dopo un bel contratto per Carrie.
Ciao Silvia, vedo che ti hanno riposto in molti :-)
La risposta che ho preferito è stata quella di Gino: routine quotidiane ripetute con costanza rappresentano il segreto del successo per molti.
Andrea.
Ps. grazie per i complimenti :-)
In sostanza a 24 anni ha anticipato nel pensiero la sua disfatta futura(“Mi vedevo lì a trent’anni, con le stesse brutte giacche di tweed con le toppe ai gomiti e la pancetta da birra sporgente sopra la cintura. Avrei sofferto di tosse cronica per i troppi pacchetti di Pall Mall, avrei portato gli occhiali con lenti più spesse, avrei avuto più forfora, e nel cassetto della scrivania avrei avuto sei o sette manoscritti incompiuti, da tirare fuori e con cui gingillarmi di tanto in tanto, di solito da sbronzo..”) e questo gli ha dato la grinta per negare quella terribile profezia sul suo futuro, agendo qui e ora. Lo stesso effetto si può ottenere visualizzando nella mente la propria fine futura: cosa dira la gente? che cosa avrò fatto nel tempo a mia disposizione? ma , soprattutto, cosa non avrò fatto? Se si è molto realistici nei particolari della visualizzazione (funerale, lapide, fiori ecc), si sentirà il cuore battere più forte e una forza incredibile si impadronirà di noi. Bisognerebbe ripetere questa visualizzazione ogni mattina.
Bisognerebbe ripetere questa visualizzazione non solo la mattina ma sopratutto nei momenti in cui la tua giornata sta dirigendosi alla fine e i tuoi buoni propositi sono andati……
Ciao Andrea! concordo con Silvia: anch’io leggo il tuo blog da molto tempo e questo per me è stato il miglio post finora pubblicato.
E poi …. Mi serviva PROPRIO!!! Sembra scritto per me, eh eh eh
grazie !
Mi fa molto piacere Elena,
a presto.
Andrea.
Grazie André, non mi resta che iniziare a studiare!
Buono studio Lucia ;-)
Grazie Andrea mi ha svegliato al momento giusto!!!
Ottimo :-)
Perdincibacco… doccia fredda del lunedì… Grazie :)
Le docce fredde non sempre fanno piacere, ma… fortificano ;-)
Andrea.
Le doccie fredde al mattino riscaldano! …provare per credere ;-)
Quel che ci vuole per cominciare un lunedì mattina di studio intenso! Perfetto!
Mi auguro che lo stimolo basti per arrivare a venerdì ;-)
Eh … stica! Buongiorno Andre!
Il servizio sveglia ha reso l’idea …
Buona settimana!
:)
Ottimo… era quello l’obiettivo ;-)
uscire dalla tua zona di comfort e ti assicuro che là fuori sarai a disagio.
Non sono d’accordo :) io l’ho lasciata, ho lasciato il lavoro e ho fatto quello che ho sempre voluto fare: viaggiare, in tre hanni ho imparato l’inglese, unbuon livello di spagnolo, un pò di Cinese, innumerevoli esperienze ed avventure, imparato un nuovo fantastico lavoro (insegnante di inglese all’asilo). Conosciuto incredibili persone. Non ho mai, mai pensato per un momento di tornare indietro.
Fuori dalla zona di comfort la vita è molto molto più bella, è Vita.
eemm … ci vogliono SOLDI però per smettere di lavorare e inizare a viaggiare.
Oppure bisogna trovarsi un lavoro che ti lasci il tempo per viaggiare.
Grazie per aver condiviso la tua esperienza Walter ;-)
Andrea.
Hai ragione, ci accorgiamo dell’importanza del tempo solo quando é ormai perduto. Grazie per questo post Andrea,anche per me é il migliore in assoluto. Ora non resta che iniziare a mettere in pratica il tutto.. Un saluto
Mi fa piacere ti sia piaciuto Bea :-)
Il fatto che scrivete mi avete svegliato al momento giusto è giustificabile col fatto che probabilmente se avete letto questo articolo è perchè non state inseguendo il vostro sogno come me ;) Grazie Andrea.
Confermo ciò che ti hanno già scritto altri fino ad ora: il miglior post che abbia letto sul tuo blog (e trovarne uno da definire migliore degli altri è un’impresa dato che sono scritti tutti molto bene). Trovo che sia davvero motivante. Stupendo il riferimento a Stephen King e la tecnica di visualizzazione del proprio futuro al negativo, Anthony Robbins nel suo seminario UPW la utilizzava per motivare le persone al cambiamento (e da qui si denota che rispetto a tanti altri “guru” del semplice pensiero positivo, lui vale davvero). Grande Andrea, non come sempre ma più di sempre, proprio oggi ci voleva questa svegliata. Grazie infinitamente per questo articolo.
Caro Giancarlo,
questo tuo post mi ha fatto davvero piacere :-)
Andrea.
E’ come svegliarsi con un secchio d’acqua gelata.
E’ che sono bastardo dentro :-)
Attenzione agli scenari catastrofici, i quali possono condurre ad un freezing dell’azione…
Ciao Teresa,
grazie del contributo :-)
Sugli “scenari catastrofici” aggiungerei che vengono utilizzati anche come tecnica per il trattamento di attacchi di panico, ad esempio nella Terapia Breve Strategica di Nardone. Naturalmente questo non ha nulla a che fare con il riferimento messo in questo post. Qui l’idea era quella di dare uno stimolo forte grazie alla visualizzazione negativa; molti studi infatti (citati nell’articolo sulle tecniche di visualizzazione) suggeriscono come la visualizzazione positiva possa creare un senso di appagamento e quindi inazione.
A presto,
Andrea.
Ciao Andrea. Non conosco dettagliatamente la Terapia Strategica, ma, ad esempio, nella terapia cognitivo comportamentale, che è quella che personalmente adotto, è presente l’esposizione -prima in immaginazione e poi in vivo- agli scenari temuti, per lo sviluppo delle cosiddette “strategie di coping” o di affrontamento (infatti nel tuo articolo sulle tecniche di visualizzazione parli proprio di immaginazione del processo, anziché dell’obiettivo). Quindi concordo sul fatto che esso sia utile in tal senso. L’attenzione che io intendevo porre, invece, è su quello scenario catastrofico che ad ogni nostra imperfezione dovrebbe stare come una lama fra capo e collo, del tipo: “Attento tu, che se continui così finirai a dormire sotto a un ponte” (con voce grossa :P ), magari per una volta che si vuole “rompere” gli schemi. Questo, infatti, è un perfezionismo che spesso porta i pazienti in terapia, perché finiscono proprio per non fare più nulla
Concordo assolutamente Teresa.
Indovina di cosa parla il post della prossima settimana? Perfezionismo ;-)
A presto,
Andrea.
Ciao Andrea!
Leggo il tuo blog da circa un anno e ti faccio, prima di tutto, i miei complimenti. Ho, però, una domanda: non ho mai avuto problemi a raggiungere i miei obiettivi, ma adesso che la laurea è raggiunta da un pezzo e per fortuna ho un lavoro che mi piace (anche se non è “quello della mia vita”) mi chiedo cosa c’è dopo? Provo a spiegarmi: credo di aver pianificato, nella mia vita, buoni obiettivi a medio termine (la laurea ad esempio), ma ora mi ritrovo nella situazione in cui non so effettivamente in che direzione voglio mandare la mia esistenza… suggerimenti per capirlo? Grazie!
Ciao Piero,
a me ha aiutato molto applicare le strategie descritte in questo post:
Come trovare la scopo della tua vita
Spero di esserti stato utile,
Andrea.
“meglio un paradiso impegnativo che un comodo inferno” da oggi ho deciso che tutte le volte che sono sopraffatto dalla pigrizia sarà una delle frasi che userò per darmi la motivazione ad agire! grandioso Andrea! ho cominciato da poco il mio periodo di crescita personale ed è leggendo articoli come questi che l’impulso ad agire scatta immediatamente! grazie infinite :D
Ciao Giacomo,
grazie a te del commento.
Per la frase… ottima scelta: è una frase in cui credo fermamente.
Andrea.
Ciao Andrea! Ottimo articolo :D
Ho un dubbio.. nel suo libro ”Think and grow rich” quel mattacchione di Napoleon Hill parla del principio di Autosuggestione, esso consiste nel immaginarci come se avessimo già raggiunto il nostro obiettivo e di immaginare noi che compiamo azioni al fine di raggiungerlo. Attraverso questo procedimento è possibile stimolare il nostro subconscio, il quale ci risponderà attraverso piani da applicare, idee e intuizioni.
Mi piacerebbe sapere una tua opinione a riguardo di tale principio e soprattutto capire cosa ne pensi della filosofia di Napoleon, dato che lui stesso dice che è importante evitare ogni pensiero negativo.
Grazie mille André trovo questo blog interessantissimo e molto utile :)
Ciao Riccardo,
il libro di Napoleon Hill è uno dei pilastri della crescita personale, l’ho letto e ne ho parlato in questo post.
Alcune teorie però sono stato del tutto smentite da approfonditi studi scientifici. Ne è un esempio la tecnica di visualizzazione suggerita da Hill. E’ stato infatti dimostrato che visualizzare un obiettivo come già raggiunto (tecnica tra l’altro suggerita in testi come The Secret) in realtà limita le nostre possibilità di raggiungere realmente quell’obiettivo. La visualizzazione è così potente infatti che immaginare un obiettivo come già raggiunto porta la nostra mente ad avere un senso di appagamento, a rilassarsi, a… mollare la presa.
Molto più efficace è visualizzare noi stessi nel processo di realizzare il nostro obiettivo.
Spero di averti risposto,
Andrea.
Leggo il tuo blog ed ho acquistato la tua guida ma proprio io non riesco a schematizzare un bel niente…tanto per essere gentili….e poi stamattina l’articolo Tempo Scaduto sembra proprio fatto apposta per me eppure almeno nello sviluppo del mio reddito alternativo mi sto impegnando molto più di quanto abbia fatto con lo studio eppure fa fatica a decollare di certo sbaglio qualcosa ma cosa?
Bella domanda eh Andre’
Ciao Michela,
mi spiace leggere il tuo commento. Contattami in privato e cercherò di aiutarti per quanto mi è possibile.
Andrea.
Caro Andrea, io purtroppo devo solo aspettare. Sono un poveraccio che ha meno di vent’anni, che aspetta solo di realizzare il proprio grande sogno. Devo ancora aspettare un bel po’ e ciò mi distrugge perché odio questa attesa, in cui io gioco solo il ruolo dell impotente e di quello che deve tenere per forza le mani in mano, e che potrò finalmente fare qualcosa solo quando potrò iscrivermi all università. Ora dimmi, che posso fare se non aspettare impotente il mio lontano futuro?
Goditi gli anni più belli della tua vita! ;)
Caro Nelson, mi sento di condividere il commento di Samuele.
La nostra vita è adesso, non in un ipotetico futuro.
Andrea.
Gli sciocchi aspettano il giorno fortunato, ma ogni giorno è fortunato per chi sa darsi da fare.
— Buddha
Con questo post Andrè ” ci metti le ali” come quella pubblicità ……… ;)
Grazie della citazione Max ;-)
Ciao Andrea! Gran cosa il servizio sveglia del lunedì!
È proprio quello che ci vuole. In questi giorni ho intenzione di dare una svolta di produttività alla mia esistenza ormai aggrovigliata dalle troppe informazioni!
Devo eliminare la spazzatura e focalizzarmi sull’essenziale.
Ma anche ritornare ad avere quel senso di urgenza, come quando si hanno gli esami.
Grazie, a presto!
Matteo
Ciao Matteo,
sì, dei suggerimenti dati, quello sull’essenzialità è quello che sento maggiormente anche io in questo periodo.
Andrea.
Gli articoli come questo mi piacciono perchè aiutano a risvegliarsi dal TORPORE. Aiutano a prendere consapevolezza e spronano ad AGIRE!
.
Un altro articolo che mi ha aiutato molto in questo senso è quello in cui spiegavi che ogni giorno per decine di volte ci troviamo di fronte ad un BIVIO e dobbiamo scegliere:
1) se avvicinarci o no ai nostri OBIETTIVI
2) se restare tali e quali oppure se diventare MIGLIORI
.
La consapevolezza di questa SCELTA mi aiuta molto nei momenti in cui sono svogliato.
Ciao Sabner,
eh sì se metti insieme il fatto che il tempo a nostra disposizione sia limitato e che abbiamo il potere di decidere cosa vogliamo fare delle nostre giornate, il mix è piuttosto esplosivo.
Andrea.
…purché questo senso d’urgenza non determini ansia o, peggio, insofferenza nei confronti delle responsabilità, piacevoli o meno che siano.
Concordo (in parte).
per quel poco che ne sto capendo, nella vita conta sempre trovare un giusto equilibrio tra gli estremi e conciliare le tendenze opposte.
In questo caso, credo sia fondamentale vivere con la consapevolezza che abbiamo a disposizione un tempo limitato e per questo motivo, è altrettanto fondamentale, assaporare senza ansia ogni singolo istante.
Andrea.
La cosa peggiore, almeno per quanto mi riguarda, è che la sensazione che il tempo sia scaduto ce l’ho già da almeno 6 o 7 anni, o meglio sento di essere in una condizione di ritardo cronico.
Speriamo che questa “frustata” contribuisca a svegliarmi un po’.
Certo che ci sei andato giù pesante, talmente tanto che viene il dubbio che il principale destinatario sia proprio tu. O mi sbaglio?
Ciao e grazie
Non sbagli affatto Stefano,
fin dalla sua creazione io mi ritengo il primo lettore del blog.
Non sono un guru o un professorino che può permettersi di dare lezioni agli altri.
Sbaglio, forse anche più degli altri, e scrivere mi aiuta a ricordarmi cos’è che voglio davvero dalla vita.
Riuscire poi a rcordarlo anche a chi mi legge è un onore.
A presto,
Andrea.
Andrea è da giorni che volevo dirtelo, il tuo lavoro è magnifico! Ho comprato la guida sm2 e continuo a seguirti sulla tua newsletter! continua così! Abbiamo bisogno in Italia di persone come te!
un abbraccio
Caro Giovanni, commenti come il tuo mi convincono sempre più della scelta che ho fatto da qualche settimana e di cui parlerò più avanti qui sul blog.
Grazie davvero,
Andrea.
Senza dubbio fra i migliori articoli che tu abbia scritto! Ho giusto iniziato il nuovo anno svegliandomi da un letargo che ormai durava da troppo tempo… Come si suol dire… Articolo giusto al momento giusto! :) Continua così! Ciao Andrea!
Alex
Grande Alex,
ne sono felice.
A presto,
Andrea.
Post molto motivante! Ho letto On writing anni fa e lo consiglio a tutti! Buona settimana
Buona settimana anche a te Samuele,
Andrea.
Ultimamente posto poco ma ogni lunedi sono qui a leggere… e riflettere!!!
Grazie per aver lasciato il tuo commento Angela.
Andrea.
ho guardato la televisione e mi è venuta come l’impressione che mi stessero rubando il tempo.
Grazie per queste docce fredde del lunedì.
Speriamo di diventare tutti degli Stephen King
Anche qualche Moravia o Pirandello non guasterebbe ;-)
Grazie
:-)
complimenti bellissimo articolo grazie
Mi fa piacere Marisa.
Ti prego continua ancora, con il “servizio sveglia” forse è la cosa più utile in assoluto, abbiamo tutti bisogno di presenza, consapevolezza, coraggio di agire senza paure, senza ansie e paranoie; “ogni giorno è una piccola vita”. grazie
Non intendo smettere ;-)
Grazie Andrea,
Come sempre l’articolo é ottimo
Da quando ho letto la strategia Stanlio e Ollio ho preso in mano un progetto da tanto “bloccato” nel cassetto. Non so se ce la farò ma cosa mi costa provare? Non voglio non avere più tempo e tanti rimpianti…
Cara Vania,
mi fa davvero piacere che un mio post ti abbia spinto a riprendere in mano questo tuo progetto.
Daje!!! XD
Andrea.
Si deve uscire dalla propria zona di comfort ed iniziare a fare ciò che non si è mai fatto, per raggiungere risultati che non avremmo mai nemmeno potuto immaginare.
Un saluto.
STEFANO MANZOTTI
… confermo !
Ma la difficoltà spesso, oltre ad uscire dalla propria “zona di comfort” (già difficile !!), sta nel fatto che non si sa dove andare e cosa fare.
Uscire (dalla zona di comfort) e basta, senza riferimenti e mete, può essere più pericoloso che restare nel proprio guscio: si possono prendere “cantonate” molto pericolose e dolorose !!
Il problema infatti è che molte volte sappiamo cosa vogliamo raggiungere, ma non sappiamo come si possa fare.
… e qui lascio la parola agli esperti !
un saluto
Massimo
beh allora bisogna trovare riferimenti/mete e poi uscire, non ASPETTARE troppo però altrimenti la mancanza di riferimenti/mete diventa una SCUSA mentre la realtà è che manca volontà e/o coraggio
Nella mia esperienza, le proprie paure ed i propri limiti sono ottimi riferimenti per capire verso che direzione… “uscire”.
Andrea.
Ciao. Uscire dalla propria zona di confort apre ad un nuovo mondo….anche se è dietro l’angolo di casa.
Ottimo Andrea
Grazie mille
Concordo :-)
Bellissimo articolo come gli altri del resto.
Sei molto bravo a incoraggiare e dare la carica alle persone.
i tuoi articoli mi servono a migliorare giorno per giorno.
Ne sono molto felice Andrea :-)
Ciao! Ho apprezzato tantissimo questo articolo e non solo per gli ottimi consigli, ma anche perché viene usato come esempio King. È uno scrittore che adoro e ho letto anche il libro da cui è stato tratto il brano. Grazie mille!
Si si, ma va benissimo
dicevo solo che in un nodo o nell’altro è salutare USCIRE senza aspettare in eterno
Ti faccio i complimemti per il tuo blog e ti ringrazio perché tutte le volte che mi sento giù vengo qui a leggere i tuoi articoli e mi di nuovo la carica.
Mi fa davvero piacere ,-)
Andrea.
Ciao! Sono nuova e gironzolando per il blog ho trovato tante risposte che cercavo da tempo. Ti ringrazio. Riguardo a questo post, la consapevolezza di non avere più tempo c’è e pur essendo una pigra cronica so darmi da fare… Quando so cosa fare però! Se il mio obiettivo non è fattibile in questo momento a causa di responsabilità che non posso evitare di prendermi e che ricadrebbero su altre persone, come si fa a proseguire in qualche modo nel raggiungere l’obiettivo? La vita di tutti i giorni diventa un’interminabile attesa senza poterla vivere appieno e il tempo passa inesorabile…
Ciao Andrea, bell’articolo! Di certo dà una bella spinta… però non è facile lo stesso…uscire dalla zona comfort, a volte ci vuole coraggio! Comunque grazie!!!! Anna
Ciao Andrea,è da poco che ti seguo ma i tuoi articoli mi piacciono molto! complimenti! comunque ai primi tre punti del tuo articolo ci ero già arrivata, fermandomi lì però. Il quarto punto lo posso realizzare, ma l’ultimo…è una parola! sono una ragazza che si autodice le cose, consapevole di quello che stà facendo e consapevole anche del fatto di sprecare ogni giornate senza far nulla di concreto… vorrei avere quella stanchezza a fine giornata che mi dimostra quanto essa sia stata produttiva e faticosa. Ma come posso svegliarmi veramente? come faccio ad agire?
Ciao Andrea,
innanzitutto grazie per questo tuo blog pieno di consigli preziosi e gratuiti!!!
Leggendo questo articolo mi sono resa conto del fatto che il mio tempo sia scaduto già da un pezzo..cioè non è che l’ho scoperto solo oggi, ma ne sono consapevole già da un po’!!!
Ho provato a mettere in pratica i tuoi consigli, ma non riesco a metterne in pratica praticamente nessuno..neppure il più banale (quello di svegliarsi presto al mattino..da dove posso ricominciare (ancora una volta)?..anche con i tuoi articoli, c’è un punto da cui poter ricominciare seriamente questo “cammino”?!?
Ecco Vedi.. Se facevo la dieta mediatica.. Non avrei mai visto quest articolo su FB!! E probabilmente avrei rimandato anche domani..
Ogni tanto trasgredire fa bene ^_^
Ciao Andrea,
cosa intendi dire quando scrivi :
Nella mia esperienza, le proprie paure ed i propri limiti sono ottimi riferimenti per capire verso che direzione… “uscire”
Come fare ? una volta che ho preso coscienza dei miei limiti devo ascoltarli ?
Ad esempio se uno è geneticamente disordinato è inutile che impieghi il suo tempo per diventare un modello di ordine, ed è meglio che impari a “sfruttare” il proprio essere disordinato ?
Grazie
grazie Andrea
Andrea grazie x esserci. Il tuo lavoro è “manna dal cielo” in questo momento ombroso.
Leggendo questo articolo posso dire. è tutto vero! Negli ultimi mesi mi sono buttato in un progetto che è risultato essere QUASI più grande di me. E ho semplicemente organizzato un gruppo mascherato per carnevale! Ma i primi 3 punti sono importanti più che mai.
1. Se non avessi avuto una scadenza non avrei passato tutte le sere e i weekend a lavorarci su nonostante non avessi quasi più forze.Sicuramente il punto più importante.
2. La paura di non riuscire a far quadrare tutto, fare una figuraccia con gli amici e rischiare dei soldi mi ha sempre dato la forza di continuare.
3. Ogni giorno si presentavano nuovi problemi, ma visualizzare l’obiettivo aiutava a superare anche i momenti di stress peggiori!
Beh, ora per fortuna si avvicina il secondo weekend di festeggiamenti! Complimenti per l’articolo!
ciao,
nella guida start! nella parte della pratica c’è un punto che dice che in caso stessimo nel punto di rimandare all’io futuro il nostro compito dobbiamo scrivere “grande giove!” su un foglio, cosa intendi dire? cosa vorrebbe dire questa affermazione?
Ciao Ram, l’espressione in sé è tratta dal film Ritorno al Futuro, ma non mi soffermerei troppo sul suo significato.
Se preferisci puoi usarne un’altra di tuo gradimento. Lo scopo dell’esercizio è quello di riportare la tua attenzione nel momento presente: spesso, per smettere di procrastinare, tutto ciò di cui abbiamo bisogno è un’istante di consapevolezza che ci ricordi che rimandare a domani non ha alcun beneficio.
Andrea.
Io invece vivo sempre con la sensazione che manchi poco tempo per tutto, per tutte le cose che voglio fare e vedere. Mi sembra che sia sempre troppo tardi. E’ brutto vivere con la credenza che ci sia tempo per tutto, rimandando così tante cose finchè davvero non è scaduto, ma è brutto allo stesso modo convivere con l’acqua alla gola perchè non avrai mai il tempo che vorresti. E ho “solo” 21 anni :)
Sei arrivato al bersaglio con la forza di un machete nello stomaco !!! Grazie
E se il tempo per i sogni che uno aveva è davvero terminato causa età avanzata e non se ne hanno di nuovi?
(smetto di leggere il tuo blog? :) )
Andrea, ti ringrazio per aver scritto questo articolo ! Il problema più grande è che leggendo queste parole mi viene una carica incredibile, ma poi subito ricasco nell’oblio. Ho iniziato l’università l’anno scorso, ora sono al secondo anno di ingegneria meccanica, non sto male con gli esami, ma potrei stare meglio ! La verità è che al liceo andavo benissimo e sono uscita con 100 e lode, ma non vedere questi risultati una volta fuori, mi ha demoralizzata! La verità è che le delusioni mi divorano, non so farmi scivolare le cose addosso come vorrei fare…
Vorrei qualche consiglio per diventare più menefreghista per arrivare al “successo” ..
il problema non me lo pongo proprio : OGNI mattina (spesso dopo la solita notte tormentata) mi sveglio con i miei rimpianti, sempre presenti lì fuori dal letto che mi scrutano. Come demoni mi avvolgono sghignazzando per le occasioni mancate, l’inerzia, le parole non dette a chi mi manifestava cura e interesse. Finito, i treni son partiti tutti senza di me e io sono uscito dalla stazione senza sapere più cosa fare. Patetico ? Oh no, solo che la mezza età è una merda quando non si è concluso nulla. Bruciato, tutto il tempo più prezioso (quello della gioventù) sperperato rincorrendo tentativi, ripieghi, strade sbagliate e consigli privi di fondamento.
Che dire ? AMEN ! Occorre considerare anche il principio di realtà in relazione agli anni e alla situazione che si vive. Chiariamo : mica frigno, constato e basta.
Buonanotte
Anche se le cose non sono andate come avremmo voluto si ritenta sempre fino alla fine ….
Certo, ma l’energia necessaria ha anche un suo limite, non ho più 20-25 anni ! Tenta e ritenta anche la motivazione è scemata del tutto…e ci si lascia andare
Certo capisco benissimo, in fondo sto attraversando un situazione simile, ti assicuro che perdere il lavoro a 50 anni ti lascia in un deserto sterminato dove nessuno ti indica la direzione per uscirne.
puoi solo scegliere da che lato vedere il problema, laciarsi andare penso che possa portare se tutto va bene a una stagnazione, se non ad un peggioramento della situazione, con conseguente aumento della sofferenza, la paura di questo puo essere già una grande motivazione a nessuno piace soffrire,
per quanto riguarda l’energia a volte la trovo frequentanto nuovi posti o conoscendo nuove persone certo non succede tutti i giorni, e non è quella dei vent’anni ma tentiamo di usare quella poca energia che riusciamo ad accumulare per tentare di fare qualcosa a volte basta una giornata in cui capita una piccola cosa positiva per ripartire,… non basta ripartire una volta si riparte ogni volta che riusciamo a trovarne la forza, piu e piu volte…
.non cadiamo nella trappola mentale della vocina che ci dice ormai è sempre andata così e sempre andrà cosi…..certo è molto potente in certi momenti, ma non arrendimoci ad essa .non siamo sempre gli stessi, non siamo la stessa persona che eravamo dieci anni fà….
Riproviamoci ogni giorno a volte il goal della partita si segna nell ultimo minuto…..e se non arriva che importa ….è comunque piu appagante passare il tempo che ci rimane lottando che non aspettando di morire…
Ti saluto e ti ringrazio rispondendo a
te mi hai fatto riflettere anche sulla mia vita…
Avanti tutta..!!!!
Dici bene e ti ringrazio.. in fondo le alternative che mi restano quali sono ? Un pessimista risponderebbe “il suicidio” !
Vivere di rimpianti in realtà crea un’amarezza paurosa, paralizzante, disperata..oltre a renderti uno straccio : ti spossa nell’anima svuotandoti. Come un barcone abbandonato poco a poco si affonda in silenzio. E come ha scritto acutamente qualcuno “..l’unica mano che puoi ricevere è quella attaccata in fondo al tuo braccio”.
Il primo passo penso sia rendersi conto dei passi falsi, degli errori madornali e delle conseguenze. Per poi agire, questa volta in modo migliore e senza fette di salame sugli occhi, compatibilmente con i propri limiti (anche anagrafici) e con la realtà attuale circostante.
Un caro saluto Valerio
Andrea è matta uno che a 40 anni non si frega nulla della età e punto a obiettivi considerati impossibili a livello atletico o performativo lavorando duramente quasi tutti i giorni per molte ore? Daccordo pienamente che funziona meglio il pensiero negativo del positivo e che sia bene non darsi tempo ma se uno apprende è elastico e impara e si accorge , non so a 30 anni di voler fare il ballerino e di voler iniziare a studiare danza da zero per dieci anni? Magari non lo prenderà a 40, finiti gli studi, una compagnia di danza classica che dispone limiti di età ma potrebbe diventare un grande ballerino o un bravo danzatore professionista free lance, e se facendo free lance non si campa troverà una idea originale qualcosa nel danzare o nel creare coreografie con cui si distingua e guadagni? Io rifiuto di fare i conti con una realtà eterodiretta, con limiti di età assurdi, piuttosto rinuncerei al successo e vivrei con i sussidi se a causa di stupidi paletti dovessi rinunciare a svolgere da professionista una attività che mi appassiona e posso imparare a svolgere ad alto livello. Vi sono casi in cui io che vuoi non si interseca con le esigenze del mondo. Io me ne fregherei e non demorderei e mi impegnerei il triplo.
Ciao Allegra, non credo che tu abbia bisogno di una mia conferma: ti sei bella che risposta ;-)
Caro Andrea, ti conosco da poco eppure ormai sei già una di quelle sane e positive abitudini! ispirazione e puro esempio.Keep on. un profondo grazie.
Grazie Margherita!
No no, funziona eccome questa sveglia.
Inizia ora, o taci per sempre.
In parole povere: smettila di lamentarti adesso oppure non lamentarti con chi vuole farsi da fare.
Facile.