Una tecnica semplice e pratica per essere più sicuri di sé.
“La rinuncia è un suicidio quotidiano.”
H. de Balzac.
Nota dell’autore: ti ho già parlato in passato di come accrescere la tua autostima e di alcune tecniche per essere più sicuro di te stesso. Essere sicuri di se stessi è condizione necessaria per raggiungere il successo personale: paradossalmente, potresti avere tutte le caratteristiche utili per realizzare i tuoi obiettivi, ma senza un pizzico di autostima, ti ritroveresti continuamente bloccato in un limbo.
Oggi lascio la parola ad un vero e proprio esperto dell’argomento: Marco alias Reborn. Marco gestisce uno dei blog di maggior successo sulla seduzione e in questo articolo ci parlerà di una tecnica semplice e pratica per diventare più sicuri di se stessi… in modo efficace.
L’autostima è una tua responsabilità
Quando si parla di sicurezza, di come diventare più sicuro di te, spesso ci si dimentica un concetto chiave: ci si dimentica la responsabilità che ognuno di noi ha nei confronti di se stesso.
Sai che hai la possibilità di cambiare il “come ti senti”, quindi la tua reazione emotiva, rispetto a determinate situazioni? Sei conscio del fatto che puoi aumentare la tua sicurezza a 360° senza per forza diventare un “bulletto strafottente”? Sai che se ti senti in gabbia, quella gabbia l’hai creata tu stesso?
Cosa intendo dire? Continua a leggere, prometto di spiegarti tutto.
Come creiamo le nostre catene
Ogni volta che non provi a fare qualche cosa che potrebbe metterti un po’ a disagio, ogni volta che non esci dalla tua zona di comfort, ogni volta che non fai qualche cosa per timore, in quel momento stai creando la tua prigione, una sbarra alla volta.
La maggior parte di noi ha arredato la sua prigione così bene che ormai si è convinto di essere in un bell’appartamento. Un tocco di autoinganno di là, un divano di scuse di qua, e un bel parquet di beni inutili per coprire i sogni mai realizzati.
Ma ogni tanto può capitare che il sole riesca a farsi spazio tra le tende illuminando la stanza e mostrandola per quello che è: una prigione e nulla più.
E con quel raggio di sole, la voglia di uscire ti stuzzica, la voglia di provare cose nuove, la voglia di sperimentare e di essere un po’ più padrone del tuo destino.
Ma il timore ricomincia a farsi sentire, vorresti uscire dalla tua zona di comfort ma hai paura di quello che potrebbe accadere.
Cosa fare?
Cosa rende un uomo sicuro di se stesso
Cosa rende un uomo sicuro di sé? Te lo sei mai chiesto? È una questione di genetica? È fortuna?
No: sono le esperienze.
Una persona è più sicura di sé rispetto ad un’altra perché ha fatto una serie di esperienze che hanno plasmato il suo modo di vedere il mondo, il suo modo di percepire se stesso e gli altri.
Il meccanismo sottile è quindi un moto perpetuo e circolare: più una persona ha fatto esperienze che la rendono sicura di se stessa, più si sente sicura di sé, più proverà cose nuove uscendo costantemente dalla propria zona di comfort e farà esperienze positive.
È un circolo, un circolo virtuoso che si autoalimenta.
La stessa cosa vale al contrario: una persona poco sicura di se stessa si muoverà su di un circolo vizioso che lo porterà sempre più giù, sempre più in basso, fino al fondo del pozzo.
Questo vale per ogni ambito della vita: dal lavoro, alla seduzione, allo sport, al rapporto con gli altri.
Ok ok Marco, mi è chiaro il tuo punto, ma cosa mi suggerisci di fare in pratica?!
Come aumentare la tua sicurezza in modo efficace
Ottenere il massimo del risultato con il minimo sforzo: questa è la definizione di efficacia. L’azione in ogni caso non deve mancare, l’azione è la chiave di volta di ogni processo di miglioramento.
Per aumentare la sicurezza in te stesso (e/o vincere la timidezza) nel modo più efficace devi compiere una serie di azioni specifiche che genereranno il tuo personale circolo virtuoso.
La tecnica che preferisco è quella del “come se”. Ma vediamo come funziona nella pratica questa tecnica.
Appena alzato alla mattina fai un breve brainstorming personale chiedendoti: “Cosa farei oggi se fossi già più sicuro di me stesso?”.
Fai un elenco mentale di azioni che potresti compiere, evita di pensare a cosa sanno o non sanno fare le altre persone, focalizzati su te stesso, o meglio, su ciò che faresti se fossi ancora più sicuro di te stesso.
Ad esempio potrebbero uscirti idee come:
- “Se fossi più sicuro di me chiederei il numero di telefono alla mia collega.”
- “Se fossi più sicuro di me andrei a proporre la mia nuova idea al mio capo.”
- “… inizierei quel nuovo progetto.”
- “… canticchierei per una strada affollata.”
- “… mi farei quel taglio di capelli.”
- “… inizierei a leggere quel libro così difficile.”
Questi sono solo esempi, ti invito a scegliere autonomamente le tue azioni.
Come scegliere?
Tra quelle che avrai elencato, scegli la più piccola e realizzabile, mettendola in atto durante la giornata. Il giorno dopo fai la stessa cosa, scegliendo però un’azione diversa. Questo per almeno due settimane.
Perché non ti ho detto: “scegli la più difficile e mettila in atto”? Perché probabilmente sarebbe un passo troppo grande (magari hai scelto “scalare l’Everest in solitaria…”) e rischieresti di bloccarti.
Vogliamo invece che il tuo miglioramento avvenga in modo esponenziale, inizi con le piccole cose che ti danno fiducia in te stesso e sulla base di queste aumenti la difficoltà.
Ma io non voglio sembrare un pallone gonfiato!
Questa è una delle argomentazioni che mi vengono fatte dai miei studenti: in molti pensano che essere sicuri di se stessi significhi, nell’ordine: “fare i grossi”, “fare gli sbruffoni”, “fare gli snob” e “tirarsela”.
Ciò è molto divertente perché, al contrario, assumere questi atteggiamenti denota una mancanza di sicurezza: sono certo tu abbia già in mente qualche esempio.
Se ti senti veramente sicuro di te stesso, se hai fiducia nelle tue capacità, hai veramente bisogno di fare lo sbruffone per comunicare agli altri in ogni secondo “quanto ti senti figo”?
O forse, proprio perché sei sicuro di te stesso, hai la giusta umiltà che ti consente di ascoltare veramente le altre persone e imparare da loro?
Cosa ne pensi?
Prima di salutarti, vediamo una sintesi dei punti più importanti di questo articolo.
Come essere sicuri di sé
In questo articolo abbiamo visto molte strategie concrete per aumentare la propria autostima. Ecco i consigli chiave per essere più sicuri di sé stessi:
- Ricorda che l’autostima è una tua responsabilità. Iniziamo a diventare più sicuri di noi stessi solo nel momento in cui ci assumiamo il 100% della responsabilità del nostro cambiamento. Basta incolpare i genitori o i compagni di classe delle medie. Possiamo essere più sicuri e spetta a noi diventarlo.
- Approfitta delle situazioni che ti mettono a disagio. Se rimaniamo costantemente dentro la nostra zona di comfort non accresceremo mai la nostra sicurezza. Per essere più sicuri di sé stessi è necessario affrontare le proprie paure e quelle situazioni che vorremmo evitare.
- Ripeti esperienze che ti fanno sentire sicuro di te. Più esperienze farai che ti porteranno a vedere il mondo e te stesso con occhi nuovi, più sarai sicuro di te.
- Applica la tecnica del “come se”. Questa è in assoluto una delle tecniche più efficaci per tornare a credere in te stesso e nelle tue potenzialità.
- Non comportarti come un pallone gonfiato. Per concludere, ricorda che autostima e arroganza sono due concetti completamente opposti. Impara ad emanare sicurezza, ma non comportarti mai come un pallone gonfiato.
Ti è stato utile l’articolo? Fammelo sapere nei commenti.
Marco.
Ps. Marco parla spesso dell’autostima nell’ambito della seduzione (al maschile). Personalmente credo che l’autostima non serva esclusivamente in ambito relazionale e di certo non solo per i maschietti. Per questo motivo ho deciso di realizzare un (per)corso digitale dedicato a questa tematica. L’ho chiamato APP – Autostima Passo Passo. Se vuoi esprimere finalmente il tuo potenziale ed affrontare la tua vita a testa alta, puoi scoprire di cosa parla APP cliccando qui.
Andrea Giuliodori
Dici cose sagge Marco.
Meravigliosa la metafora della prigione e di come noi l’arrediamo a nostro piacimento.
Le esperienze in effetti rappresentano il muro portante – per continuare la tua metafora – della nuova casa che andremo a costruire con le nostre mani.
Come qualsiasi costruzione che si rispetti però, prima di passare alla muratura bisogna pensare alle fondamenta, perchè senza fondamenta salde e forti anche la migliore costruzione del mondo crolla.
E non c’è fondamenta migliore dell’incrollabile fiducia in sè stessi.
Credere in noi, nei nostri sogni e in quello che facciamo è la chiave, è un punto di partenza e non di arrivo.
Se mettiamo questa credenza al primo posto, le esperienze diventano una diretta conseguenza che possono aumentare o diminuire la credenza iniziale a seconda del risultato ottenuto.
Ed è qui che si vede la vera forza di una convinzione: è inutile dire a sè stessi di essere 1 asso di cuori, se poi dopo i primi 2 di picche si rinuncia ritornando nella propria prigione.
Azione e perseveranza sono due ingredienti fondamentali per la buona riuscita dell’operazione “sicurezza”.
Grazie Umberto. Sì, non so perchè, ero in vena di metafore :-)
Grazie mille marco
Grazie molto interessante
mmm….ti seguo da un pò, ma fino ad ora non riesco a mettere in pratica un tubo….oggi proverò con questi nuovi consigli, anche perchè adoro le liste! fosse la volta buona?
Ciao Andrea
guarda qui
;)
Ciao Salvatore,
nei commenti di questo articolo ho già espresso il mio parere sulla vicenda. Occhio a pensare che Striscia la Notizia sia l’oracolo: preferisco costruirmi le mie opinioni su fatti ed esperienze personali. A mio avviso le tecniche suggerite da Golfera (es. memoria emotiva) sono e rimangono efficaci; se poi il personaggio Golfera ha cercato di strafare per crearsi l’alone del fenomeno per vendere più corsi… beh, a quanto pare non ha pagato e sapete come la penso dei guru! ;-)
..esattamente….l’aver “paura” di sbagliare genera insicurezza… ci sono errori di poco conto ma anche errori di rilevanza notevole, i primi generano disappunto, dispiacere, i secondi possono creare reale disperazione e tutto quanto ne consegue (depressione inclusa). Faccio un esempio….un conto e’ superare il limite di velocità in auto e beccarsi una bella multa con sospensione della patente, ben altro e’ investire una persona e mandarla al creatore ! Seguo da tempo e provo a attuare le prezione informazioni fornite…..con risultato alterni per la verità……per ora non mollo.
Un saluto a tutti, Andrea in particolare
Complimenti per la scelta dell’ospite, Andrea, che ha fornito preziose indicazioni pratiche da mettere in atto da subito. Infatti, finisco di scrivere e vado alla lezione di body balance delle 11, quella dove l’istruttrice si muove in sequenze rapidissime e non dà nemmeno indicazioni, dato che tutti la seguono con sincronia perfetta. Tutti tranne me… :).
E complimenti, Marco, per le efficaci metafore e la “filosofia di fondo”. Marco Reborn, l’inventore della seduzione filosofica :) ;)
Grazie Andrea, Marco
formidabile articolo,
se la mia crescita personale nn e’ illusoria (e non ne dubito),
e’ grazie ai vostri consigli.
Aspettavo la promessa dell’articolo da parte tua Andrea,
ma di certo non mi aspettavo la sorpresa della concomitanza di due persone che ho “conosciuto” in due modi diffrenti, e da cui attingo i conoscigli per la mia crescita personale.
Che dire emerge ancora un aspetto molto importante, che giustamente Marco enfatizza con la frase “ci si dimentica la responsabilità che ognuno di noi ha nei confronti di se stesso”, ovvero la giusta importanza che ognuno di noi deve a se stesso.
Grazie Mille del vostro tempo che ci dedicate.
P.S. questo post è un capolavoro :D
Ciao Andrea e Marco,
sono un frquentatore di entrambi i vostri blog dato che li reputo i più “veri” nel magico mondo di internet, anche se pure voi cadete ogni tanto nella tentazione di fare gli “imprenditori” con argomenti socialmente/eticamente importanti dei quali parlate. Ma siete giustificabili ogni tanto dai :)
Comunque apparte questa premessa vorrei chiedere a Marco:
te parli di circolo virtuoso giustamente; ma se io ti dicessi che una persona, per quanta buona volontà ci metta possa fare una sequenza di esperienze negative che la portino in un circolo vizioso? E ti potrei dire anche che l’umiltà e l’autocritica, che sono due apetti fondamentali per la crescita di un individuo, purtroppo sono i primi fautori di una decadenza dell’autostima se non ben gestiti.
vorrei sapere il tuo punto di vista.
un abbraccio ad entrambi da Alessandro
Ciao Alessandro, perdonami non ho capito bene cosa vuoi dire sul discorso “imprenditori”.
Parlo per me: io sono un imprenditore e spero di esserlo sempre di più, ho una stima infinita per gli imprenditori “vecchio stampo” (gli Olivetti, per capirci) che hanno creato valore e dato lavoro a centinaia e centinaia di famiglie, nonché creato valore per i propri clienti. Questo è il mio modello di imprenditoria.
Rispondo alla seconda domanda (anche se ci si potrebbe scrivere un libro): è ovvio che nessuno avrà mai la completa responsabilità su ciò che gli accade, si può impegnare molto ma le cose negative capitano a tutti.
La differenza sta in come ogni persona si rialza quando riceve i colpi della vita.
Banale? Banalissimo.
Vero? Verissimo :-)
Spero di averti risposto, ripeto, ci si potrebbe scrivere un libro :-)
Gran bel post.
Quante verità in così poche righe ;)
Sono anni che contemplo la filosofia del “fare esperienza” e vederla scritta in un articolo mi rende contentissimo ;)
E ora andiamo tutti a cantaricchiare in mezzo alla strada eheh
Ciao Marco e Andrea,
la parola “imprenditore” lo usata non riferendomi alla filosofia imprenditoriale che mi hai ben citato, ma bensì al fatto che molti “blogger” sfruttano un incipit retorico per poi vendere.
Con questo non voglio dire che te sia un finto ed ipocrita, anzi se sono qui a scriverti è perché nel tuo blog ho trovato tante cose interessanti su cui rifletto e che applico nella vita di tutti i giorni (compreso il fatto che ho comprato il tuo e-book – Attrazione immediata) , e lo reputo fatto veramente bene; soprattutto la parte degli esercizi.
te starai pensando… ma questo se la canta e se la suona?
un pò hai ragione :)
Il fatto è che all’inizio ho creduto che te, come Andrea, scriveste delle cose così sincere e profonde solo per il gusto di farlo, per stare bene con voi stessi; insomma credevo (credo) che voi foste persone che avessero raggiunto un equilibrio tale da riuscire a coesistere e dominare il fatto che si può far qualcosa senza per forza doverla vendere.
La mia criitica sta nel vostro “modus operandi”; ossia, dare degli assaggini (concreti) finalizzati quasi unicamente a vender il vostro prodotto.
Concludo ringraziandovi per i vostri consigli sia teorici che pratici e desidero dirvi che continuerò ad essere un frequentatore dei vostri blog.
vi ringrazio per lo spazio (commento) e mi scuso se qualche frase può suonare un pò dura, ma come sapete meglio di me, scrivere non è come dialogare.
credo che voi siate brave persone e vi porgo un saluto con tutto il cuore,
a presto
Alessandro
Ciao Alessandro, ok ora ho capito grazie.
Sai, nella rete, in internet, si trova tantissimo contenuto gratuito, veramente tanto. E’ stata una rivoluzione epocale, e io non avrei scelto epoca migliore per nascere :-) .
Da qui giustamente molte persone si aspettano di trovare tutto gratis, e io lo capisco, ma in realtà così non può essere. Sai quanto lavoro c’è dietro a ciò che leggi su un semplice articolo? Dietro a un semplice sito? Tantissimo, veramente tanto, e io credo si debba essere ripagati per quel lavoro.
Su internet è bello e utile dare dei contenuti gratuitamente, ho scritto più di 400 articoli gratuiti!
E ovviamente la gente quando trova molte cose gratuite si aspetta che TUTTO sia gratis, così:
– l’idraulico che non dà nulla di gratis non gli dice nulla nessuno
– il bloggere che da l’80% del materiale gratuito si becca le critiche :-)
E’ un po’ strano non trovi? :-)
Sembra quasi che internet non possa essere un lavoro, invece lo è, lo è eccome. E l’equlibrio personale di cui parli non può esistere, dietro a seduzioneattrazione c’è una piccola struttura con persone che lavorano, io compreso, è un LAVORO VERO E PROPRIO. Perché il nostro tempo e impegno non dovrebbe essere ripagato? :-)
Ti lascio con un’ultima considerazione che a mio parere blocca lo sviluppo del nostro paese: qualcuno ci ha infilato in testa una serie di credenze del tipo:
soldi = male
soldi = sporchi
uomo di successo = stronzo
imprenditore = ladro
Razionalmente magari non lo diresti, ma pensa un po’ intorno a te o dentro di te, un po’ queste cose ce le abbiamo. Vediamo un signore su una Ferrari e pensiamo “Cavolo che fortuna che ha” mai “Cavolo che bravo che deve essere stato sul lavoro”.
In realtà c’è un capitalismo etico, il capitalismo del “dare valore” a cui io credo molto, il capitalismo dei modelli imprenditoriali che ti ho citato.
Prima ci liberaremo da credenze assurde sul denaro prima nel nostro paese nasceranno nuove aziende e nuovi posti di lavoro.
[nota: non sto dicendo che siano le tue credenze, stavo facendo un discorso generale :-) ]
Concludo dicendo che io scrivo cose sincere e profonde per il gusto di farlo, le scriverei anche gratis! :-) Ma se vuoi che continu a scriverle beh… c’è bisogno di essere ripagati, tutto qui :-)
Ciao Ale,
grazie del commento. Questo tema deve essere particolarmente sentito: è già la seconda volta che se ne parla nel giro di un paio di articoli.
Concordo appieno con Marco sulla necessità di sfatare alcuni miti, aggiungo inoltre che noi italiani siamo un popolo curioso: siamo pronti a giustificare, se non addirittura osannare, chi si è fatto fortuna grazie alla furbizia (per non dire peggio), e poi facciamo la morale a chi prova a fare l’imprenditore creando valore per gli altri.
Detto questo, Ale, ci tengo a precisare una cosina: altrimenti ci resto cornuto e mazziato! Ho creato il Blog EfficaceMente nell’ottobre del 2008; negli ultimi 2 anni e mezzo ho pubblicato gratuitamente quasi 140.000 parole in articoli originali (e spero di qualità) di crescita personale… senza voler vendere a nessuno un mio e-book, un corso o una sessione di coaching. I miei articoli non sono specchietti per le allodole: sono i racconti completi delle mie esperienze di crescita personale.
Questo significa che disprezzo il vil denaro? No, affatto, io e i soldi abbiamo un ottimo rapporto ;-) Negli ultimi mesi il blog ha iniziato a generare qualche buona entrata e per questo anno ho in progetto di pubblicare il mio primo ebook.
L’idea di poter guadagnare dalla mia passione, creando valore per gli altri, non solo non mi fa sentire in colpa, ma mi entusiasma. Nel mio mondo ideale vorrei che fosse questo l’unico modo per guadagnare soldi: coltivando il proprio talento a servizio degli altri.
A presto.
Ciao Marco e Andrea,
sono contento della sincerità con cui mi avete risposto..
Ho chiaro il vostro punto di vista ed ho imparato nuove cose dai vostri ragionamenti.
Non sono mai stato imprenditore e forse hai ragione te Marco, dicendo che la società tenta direttamente/indirettamente di infonderci delle false credenze. Credo che tutto questo sia un meccanismo di protezione; chi sta in alto tenta di preservare se stesso rendendo più difficile la vita a chi vuol salire… ma questo è un altro discorso, e penso di non possedere un esperienza tale da giustificarlo.
Un osservazione: io credo che se nella vita una persona decidesse di diventare maestro (in qualunque discplina) e volesse insegnare “gratis” sempre, forse avrebbe molte più difficoltà dellla sua controparte, la quale “giustamente” come dici te fa pagare le sue conoscenze.
Questo accade spesso nella nostra società. Non trovo un perché valido al momento.
Ritengo però che la risposta più bella per la nostra discussione sia : E’ una scelta di vita!
Credo inoltre che i blog che voi avete creato abbiano una funzione del tutto positiva se vengono letti con criticità.
Nel mio caso, se può interesarvi, ho condiviso quasi la totalità dei vostri ragionamenti e perseguo praticamente molti vostri suggerimenti, soprattutto confrontandoli con lla mia eperienza.
Chissà se un giorno anche voi possiate trovare qualcosa di utile nelle mie idee e nei miei ragionamenti.
un abbraccio grande ad entrambi,
a presto,
Alessandro
Vedi alessandro il lato buffo è proprio questo a mio avviso, il far combaciare imprenditoria al fatto di trattare argomenti seri come l’autostima di un individuo o la crescita personale.
Certo tu dirai, ci sono anche i medici che vengono pagati per curare la gente ecc… ma in questo caso stiamo parlando soltanto di alcuni articoli su un blog che nella migliore delle ipotesi verranno letti come cultura personale ed appresi a livello nozionistico nulla di più e molto di meno purtroppo.
In altre parole voglio dire che questi articoli sono efficaci come sana lettura che può darti la carica e farti stare meglio alle volte ma mettere in pratica certe cose che insegna l’amico di seduzione attrazione è moooolto complesso e non privo di rischi vari.
Non è questione di pessimismo come mi si addita spesso ma è questione di capire che purtroppo nessuno ti regala nulla in questa vita e che tutto ha un prezzo un rischio e soprattutto delle RICADUTE sulla sua autostima, e non si può certo pensare che un blog risolva quello che, uno come me ad esempio, non ha risolto in 30 anni di schifosa vita dal punto di vista sentimentale.
Il bello di tutto questo è che moltissime volte si sono traditi anche loro dicendo che alla fin fine sono le esperienze positive che fanno innescare il circolo virtuoso che porta all’autostima.
ED INFATTI CREDIMI AMICO SONO SOLO QUELLE.
Il resto sono chiacchere e chi non è in grado di fare certe cose non dovrebbe neppure provarci se non vuole correre rischi inutili.
Caro Umberto,
sono completamente d’accordo con te sul fatto che, anche se negli articoli dei blog risiedono consigli di vita validi e profondi sembra che essi siano nulla se studiati solo in maniera nozionistica.
Giustamente te dici che solo l’esperienza ti può far assimilare realmente ciò che c’è scritto.
Te però affermi che “Il resto sono chiacchere e chi non è in grado di fare certe cose non dovrebbe neppure provarci se non vuole correre rischi inutili.”
Non sono d’accordo.
1) La mia esperienza personale mi ha insegnato che quando s’intrapende un cammino “nuovo” oppure si cerca di mutare qualcosa che è già radicato in te, si corrono dei rischi. E’ come il bambino che fa il primo sforzo per camminare, cade, ricade, finche si rialza e per lui cmaminare non sarà più rischioso.
2) perchè pensi che non ttutti abbiano le stesse potenzialità? certo sono daccordo con te che esistano individui straordinari o più comunemente quelli portati verso determinati ambiti, ma credo feramamente che se qualcosa si desidera in un modo o nell’altro si riesce ad ottenerla.
3) Il circolo virtuoso lo si ottiiene si rischiando, ma anche acquisendo un abitudine verso le cose nuove che hai intrapreso. I grandi atleti non sono grandi perche nascono cosi, ma perche giorno per giorno, anche quando hanno il morale a pezzi, si allenano, e continuano ad allenarsi anche in condizioni non adatte.
Certo te mi dici se questi prendono un sacco di sconfitte coime si sentiranno? Beh… li è una questione di quanto te desideri quella cosa, del carattere e dell’educazione che hai di base.
Concludo dicendoti il mio piunto di vista.
Io desidero fermemente essere un uomo a tutto tondo; nella vita non bisogna accontentarsi, ma mirare verso ciò che desideriamo dentro. Personalmente ho fatto grandi passi avanti, anche grazie ai blog; premettendo il fatto che ho riflettutto e applicato più volte i suggerimenti letti prima di acccetterli completamente.
spero di sentire presto il tuo parere e chiedo scusa ad Andrea se stiamo usufruendo di uno spazio di discussione forse non troppo consono a questi discorsi.
buona giornata
Alessandro
funziona!
Grande Reb!!Non ho molto da commentare, perchè io sono un veterano oramai del tuo sito :-D, pero’ volevo dirti…oh ma l’intervista con Genna?!??Sei un po’ sparito ultimamente sul “web”, rispetto a prima, lo sai che ci manchi!! ;-)
Ciao Andrea, sì sono un po’ sparito perché ci sono grandi progetti all’orizzonte, mooolto grandi, ma cerco di farmi vedere il più possibile.
L’intervista entro questo mese dovrebbe uscire, spero :-)
Ottimo!!!Anche perchè Gennaro lo stimo molto nell’ambito formativo e della Pnl, e non lo sapevo foste amici!
Immaginavo che avessi qualche “business plan” in mente!
Comunque, colgo l’occasione per ringraziarti, per questo semplice motivo: al di là del discorso “seduzione” (ovviamente straordinario, testato personalmente), il tuo sito ha fatto molto di più: mi ha aperto le porte allo sviluppo personale, campo che ho conosciuto proprio grazie a quel giorno che ho digitato su Google: “Conquistare Donna fidanzata” e ho cuzzato un tuo articolo!! :-D
Da quel giorno ho iniziato il mio percorso e sono diventato più “esperto” di questo meraviglioso mondo della formazione e..mi ha cambiato la vita?Decisamente!Decisamente.
Grazie Reb, ci tenevo a dirtelo!
Non è sempre così semplice e lampante , infatti l’ autostima , il suo grado ,non è talvolta imputabile alla responsabilità personale come fosse una debolezza o una inadeguatezza , a priori , in qualche modo colpevolizzata , talvolta essa può venir minata da parole e/o comportamenti scorretti magari prolungati da parte di altri , anche questo crea un esperienza… in chi la vive , ed una “stima” ad essa associata .
Probabilmente mi stacco un po’ dal contesto , forse , ma non poi troppo… Tuttavia tenevo a comunicare questa cosa .
Nel senso che volentieri ma a torto ci si dimentica o si sottostima che abbiamo delle responsabilità anche verso gli altri in relazione a quel che comunichiamo ed a come ci relazioniamo con essi . Questo lo dico in senso generico .
Concludo nel dire che pure la “fortuna” a volte se pur inconsciamente
in realtà poi influisce su tutto il blocco .
Insomma chi l’ ha avuta e forse non l’ ha capita , chi ancora avrà ad averla e forse la capirà meglio , chi forse la perderà , così almeno si capirà… che non sempre la “fortuna” aiuta gli audaci… spesso ma non sempre… Questo è quanto . Stima e saluti :-D
Obiezione vostro onore…..
Io non ho mai e dico mai visto nessuno che sia sicuro di se senza che ciò comporti il fatto di SOPPIANTARE del tutto chi sicuro di se non lo è come me ad esempio.
La trovo una cosa formidabile quanto paradossale ed ipocrita, scrivere un articolo su come diventare più sicuri di se, salvo poi farsi beffa ed approfittare NELLA VITA REALE di chi non lo è ed in ogni caso una persona sicura di se esiste solo perchè ne esistono altre che non lo sono e su questo penso che non ci siano dubbi.
Ognuno è quello che è punto e basta non deve cercare di diventare quello che non sarà mai al solo ed unico scopo di frustrarsi di più o di farsi anche del male quando, giustamente, realizzerà che gli obbiettivi che si è prefissato (o che gli prefissi tu qui come sempre) non riuscirà mai a realizzarli.
Ma non vi siete mai chiesti ad esempio, e sarebbe anche lecito farlo, che gli psicologi campano solo ed esclusivamente di questo pane quotidiano? Gente sicura gente insicura gente che opprime l’altra gente soppressa che si sente a disagio praticamente perchè ha scopoerto l’acqua calda ossia che ESISTONO persone migliori di te ci saranno sempre e tu non puoi farci nulla figuariamoci leggendo un articolo.
Ora veniamo un momento alla famosa AZIONE di cui tanto ti vanti come soluzione finale e definitiva al problema di apparire sicuro.
Se io esco una sera, anche senza aspettative come dici tu ma soltanto con piccoli obbiettivi “realizzabili” che cosa mi rimane fra le mani? nulla assolutamente nulla, in giro ci saranno sempre coloro che hanno successo che puntualmente ti fanno tornare a casa sconsolato e depresso e quindi sarai ancora li a prendere psicofarmaci ecc… se la cosa ti fa così stare male.
Io ho deliberatamente sfidato un mio amico tutto sicuro di se ma non l’ho fatto certo migliorando me stesso a piccoli passi con obbiettivi minimi e realizzabili( queste sono solo fandonie per riempire i blog.) l’ho fatto sfidandolo l’ho fatto mettendo in discussione la sua (falsa) sicurezza l’ho fatto deridendolo ed alla fine ridicolizzandolo una volta per tutte tanto che alla fine sono stato costretto a litigarci ed a mollare lui e la sua comitiva.
Non sto inneggiando alla violenza, anche perchè è stato solo un diverbio acceso ma se non incominci a mettere seriamente in discussione il fatto che gli altri ti opprimano sempre con la loro sicurezza se inizi sempre a mostrarti debole con queste persone, allora hai letteralemente finito di vivere perchè la vita è una terribile giungla dove quelli sicuri di se, giustamente hanno sempre la meglio in amore nel lavoro in tutto.
Se non li sfidi non sarai mai nessuno ma per farlo non ti serve una pillola di qua oppure realizzare che la tua vita è uno schifo per cambiarla. Ti serve sapere quanto vali oppure sapere, ad esempio, che quello che credevi sicuro di se è un perfetto idiota e che magari lo è anche la ragazza stupenda che sta con lui, perchè sovente la società ci mette nelle condizioni di considerare sempre gli altri migliori di noi ed è questo il punto.
ciao a tutti,
Penso di non afferrato il concetto dell’articolo.
Ad ogni modo che differenza c’e tra il coraggio ed esseri sicuri di se stessi?
Per me … l’essere sicuri di se stessi a volte e rischioso quanto essere coraggioso. Perché una persona sicura di se può diventare egocentrica e non vedere nient’altro intorno a se. Questi sono i soliti casi che si diventa anche egoisti … poi c’e da dire che la sicurezza ha mille aree .
Poi per chi ne ha di coraggio , beh , è sempre pronto all’azione quindi questo vuol dire di accettare sfide , cose che altri non farebbero mai … quindi anche rovinarsi la vita in certi casi… come spesso succede ai casino per chi ha il coraggio di andare avanti sfidando il rischio!
Forse mi sbaglio io ma non ho ancora ben chiara qual’e la differenza..
Ciao Cratos, io sono ferammente convinto che un egocentrico / bullo non sia sicuro di se, anzi,egli maschera la sua insicurezza dietro una maschera di finta sicurezza.
Hai presente quando un uomo “fa il grosso”? E’ come un piccolo cagnolino che abbaia in continuazione. Perché abbaia, perché è spaventato! Quindi crea un maschera da duro.
Spero di aver reso l’idea…
Per la seconda questione beh, è ovvio che la virtù sta nel mezzo e una cosa è la sicurezza in sé stessi una cosa è la pazzia :-) .
Be’ Cratos, per come la vedo andare al casino’ non ha a che vedere ne’ con la sicurezza di se interiore ne tantomeno col coraggio…e’ solo incoscienza!!
Il rischio previsto e contenuto e’ un conto, giocare d’azzardo…tutt’altro.
Il coraggio deve essere intelligente, senno’ sarebbe come dire che se un individuo si diverte a camminare su un cornicione al 10 piano, puo’ essere considerato coraggioso…per me, con tutta probabilita’ e’ solo un pirla! :D
Ciao a tutti,
anche questo è un articolo stupendo!!
Conoscevo la tecnica già da tempo, l’ho appresa da Giorgio Nardone.
Posso aggiungere che la struttura del “come se….” può essere applicata a qualsiasi cosa.
Porsi la domanda, stilare una lista di azioni che faremmo a cambiamento avvenuto, e prendere l’azione più piccola e semplice e metterla in pratica.
Notate come a differenza di altre tecniche di sviluppo personale, che partono mettendoti in uno stato di sicurezza, questa crea le azioni che naturalmente avvengono in uno stato di sicurezza, si diventa più sicuri senza accorgersene.
Avendola applicata molto alla mia vita questa tecnica, posso dirvi che i risultati sono strabilianti !!!
Oltretutto mantiene bassa la resistenza al cambiamento che è in ognuno di noi !!!
Grazie
Giovanni
Il tuo articolo è davvero interessante e sono d’accordo. Posso aggiungere che superiamo certe paure, certi ostacoli apparentemente insormontabili solo quando nasce la necessità di farlo.
Quando non abbiamo via d’uscita allora riusciamo facilmente a superare barriere e comportamenti che pensavamo immodificabili. La forza di volontà è fondamentale per cambiare ma spesso i veri cambiamenti sono frutto della necessità piuttosto che dai desideri di cambiare.
tentare è giusto. è una vita che lo faccio ed ammetto che per colpa dei risultati negativi sto smettendo anche di fare quello. A mio parere il problema sono i risultati più della paura. Certo è che se non si prova non c’è nemmeno possibilità di riuscita. Ma se il risultato continua ad essere negativo, se in altre parole pur tentando si continua a non avere buoni risultati ma, al contrario, si continua a sottolineare la nostra inadeguatezza? che fare?
Ciao GU. Credo che i risultati siano sopravvalutati. Rileggi il tuo commento: avrai ripetuto la parola risultati 150 volte!
Se sei troppo concentrato sui risultati, paradossalmente rischi di non ottenerli. Sospendi il tuo giudizio e la valutazione ossessiva dei risultati per almeno 3 settimane, focalizzandoti esclusivamente sui progressi, ovvero su qualcosa che rientra nella tua sfera di controllo.
I progressi sono quelle azioni che ripetute costantemente ci danno risultati. Un esempio? perdere 5 kg è un risultato, allenarsi costantemente e fare una dieta corretta è un progresso. Prova a concentrarti sui progressi, non pensando ai risultati per 3 settimane. Solo alla fine di questo periodo, valuta i risultati: se non li hai ottenuti, cambia strategia e ricomincia.
Ciao!
Bell’articolo !!! davvero.
grazie del consiglio lo metterò in pratica xro ho pensato se ormai la gabbia ke abbiamo creato e molto resistente e nn riusciamo a romperla cm si fa?
Consigli preziosissimi…grazie a nome di tutte le persone..ahime’…insicure…mettero subito in pratica i tuoi consigli…
Marco bel discorso seguirò le tue parole!
Ciao a tutti,
mi è piaciuto molto il post e sono convinto che continuerò a seguire le nuove discussioni
Abbandonato dalla mia partner per via della mia insicurezza, una persona a me cara mi ha detto che essere insicuri deriva dal latino “prendersi cura degli altri”.
Se nasciamo con questo dono vi invito a non cercare alternative per diventare diversi da come siamo, l’unico invito è quello di aprirsi alle esperienze e a non precludersi mai niente, proprio come segnato nel post.
Sono aperto a ogni discussione e critica. Un saluto affettuoso a tutti.
Max
nulla di piu vero anche io ho aiutato molto gli altri e poi x ringraziamento non ho ottenuto lo stesso!
non lo so ma io sono fatto cosi……….
@Stefax
dalle mie parti si dice “fai del bene e scordatene”. il bene è un circolo virtuoso non per questioni trascendentali ma perchè ciò che semini è ciò che raccogli!
rinfacciare di aver fatto del bene è come pentirsi di aver coltivato dei frutti buoni e genuini.
leggi bene il mio post: io sono stato lasciato da una ragazza alla quale sono stato accanto “nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia” e, come giusto che sia, l’amore (o bene) che una persona riceve gratuitamente non lo peserà mai in modo perfetto.
Inizialmente sono stato male e ti dirò che ho rasentato il suicidio, ma poi col passare del tempo ti rendi conto che è solo una virtù prendersi cura degli altri/essere insicuri.
Io ora sono felice e sto bene, non tanto perchè un giorno il bene che ho fatto ritornerà indietro, quanto perchè ho un dono come te e come poche altre persone.
Questo discorso dove vuole andare a parare?
Te lo spiego: prendersi cura degli altri/essere insicuri è un grande dono, questo ti da una “certezza”: cioè che un domani il tuo giardino darà buoni frutti!
Forza e coraggio Stefax
Veramente molto bella la parte “Cosa rende un uomo sicuro di se stesso”! complimenti
effettivamente e’ vero la sicurezza in se stessi e’ tutto sopratutto nel mondo di oggi…
la mia esperienza ne e’ un esempio.
da adolescente per via del mio caratteraccio ero rimasto praticamente solo……dopo un bel mea culpa cpi che ero io fatto male non gli altri con tanta umilta e sicurezza mi sono rimboccato le maniche e piano piano ho ottenuto tutto amici lavoro e amore…..
pero come si dice nulla e mai scontato…ora ho perso tutto un po per il riaffacciarsi dopo anni del mio caratteraccio un po x la crisi….
ora mi ritrovo a casa a 36 anni senza lavoro senza amore e senza amici…
ora le possibilita sono 2 o vado in dpressione e poi chissa come finira…..
o come in passato mi rimbocco le maniche credo in me stesso e mi rimetto in piedi! infondo se non crediamo noi in noi stessi come possono farlo gli altri?
si dice agliutati che dio ti aiuta e volere e’ potere
SEMBRANO CAZZATE MA NULLA E’ DI PIU’ VERO!
esperienza personale.
Ciao Marco, vedo ora per la prima volta il tuo articolo e mi è piaciuto moltissimo, io ho molta paura ad esprimere le mie opinioni per paura di dover affrontare discussioni di cui non sono sicura di essere all’altezza, ma nello stesso modo ho paura anche di far soffrire le persone non vogliono che soffrano per mie decisioni ( magari loro non soffrono e sono solo mie paranoie ) ma tutto questo mi blocca e mi fa subire molte umiliazioni e ogni giorno che passa mi rendo conto che non apprezzo neppure le belle cose giornaliere. Premetto come ultima cosa che le persone che mi stanno vicino ( ma non sanno il mio stato d’animo)dicono che sono una donna con le palle solo per il fatto di aver messo al mondo e gestito da nove anni a questa parte un figlio da sola…….
Cosa mi puoi consigliare, sono veramente in una prigione buia ora….
grazie in anticipo
il mio problema e che ogni volta che conosco un mio coetaneo e quindi un ragazzo della mia stessa eta mi agito, specialmente se vedo che e molto sicuro di se stesso e mi sento piu piccolo di lui chiedendomi in continuazione perche io sono cosi insicuro timido infelice.
non riesco a trovare la calma di spiegare anche solo delle cose banali, di cosa ho fatto oggi o la scorsa estate per esempio non mi spiego come vorrei non uso lo stesso entusiasmo che usano gli altri, e tutto questo che mi porto dietro lo porto con me in tutti i campi amici, ragazze,sport, non tanto nel lavoro. insomma quando devo estrarre i denti li estraggo non ho paura anzi sono anche fin troppo coraggioso in certe situazioni.
quando havevo dai 14 ai 17 anni ero piu sicuro di me poi gradualmente sono caduto nell insicurezza di me stesso ce stato un cambiamento molto strano nella mia mente e tutto questo e mutato in modo graduale fino ad oggi in cui mi ritrovo in questa situazione e mi chiedo cosa perche non riesco a trovare la risposta a questa domanda che mi perseguita giorno dopo giorno avvenimento dopo avvenimento, ho paura del mio futuro, il mio problema non e non saper ascoltare gli altri il mio problema e forse ascoltare troppo le altre persone i loro passati le loro storie e non riuscire a raccontare le mie storie forse anche piu interessanti delle loro.
6 anni fa senza saperlo ho messo in pratica i consigli descritti nel’articolo,il mio punto di partenza è stato un pò azzardato, ma sono riuscita a portare avanti il mio progetto, ogni giorno una paura, ogni volta l’adrenalina mi portava ai massimi livelli di efficacia, ogni momento una soddisfazione…sopratutto di aver affrontato la nuova prova, indipendentemente dal risultato ottenuto.
oggi in ambito lavorativo la sicurezza ottenuta sta portando i suoi frutti, ciò non significa non aver timore di sbagliare, quello c’è sempre, anzi forse è aumentato, ma il solo fatto di provarci dando il meglio di me rende emozionante il tutto.
Caro Marco,
mi chiamo Giulia, ho 18 anni e sono un’adolescente. Mi trovo ogni giorno a competere per un minimo di attenzione, da parte dei professori o chiunque mi ascolti, e ogni volta mi trovo sovrastata da chiunque altro si trovi intorno a me. Come faccio a far sentire la mia voce? E ad essere più sicura quando espongo le mie idee?
Grazie mille,
Giulia
Ciao Giulia,
mi permetto di risponderti al posto di Marco.
Esci dalla competizione: diventiamo sicuri quando sentiamo dentro di noi di esserlo, non quando qualcuno ce lo conferma dall’esterno
Se poi hai bisogno di qualche consiglio pratico ed immediato per accrescere la tua autostima, magari mentre parli, ti consiglio di dare una lettura a questo articolo che ho scritto qualche tempo fa: 5 azioni pratiche per sviluppare l’autostima di un supereroe
A presto,
Andrea.
Ciao
Stavo pensando di prendere la patente ma ho paura di dirlo ai miei per non essere in grado e non faccela anche perché non ho usato finora neanche il motorino solo una bici piccola e gradita una risposta al più presto grazie mille Marianna.
E come se non bastasse mia mamma ha scoperto quello che ho scritto facendo la ricerca su google già ero troppo nervosa di non poter uscire per andare al comune dal dottore mia mamma non ha intenzione di uscire…marianna
Per me conta molto la fortuna gente che non vale nulla ed ha tutto….
Ciao Andrea e Marco ,
non so chi dei due mi risponderà quindi faccio la domanda al plurale..allora, bell’articolo intanto ma ho un dilemma e cioè quando si dice che non fare una cosa che ci mette a disagio e restare così nella nostra zona di comfort equivale a non accrescere la nostra autostima perchè ci si crea una sorta di gabbia ,ci si riferisce solo ad azioni pratiche come che so,imparare a guidare ,provarci con una ragazza ,studiare una cosa difficile ecc..oppure è riferito anche a banalità come ad esempio non voler sapere cosa fa la propria ex e se sta con un ‘altra persona,non rischiare di controllare cosa ha fatto questo o quello su fb che a noi potrebbe non piacere …in sostanza uscire dalla gabbia si riferisce alle cose più serie oppure anche a certe scemenze che servono solo a corrodere la persona ?? grazie per la pazienza e ancora complimenti :)
se sei veramente sicuro di te non hai bisogno di fare lo sbruffone e di dimostrare sempre quello che sei o sai…no, non c’è bisogno. ma a volte lo cuoi comunicare perché a volte non sei capito e cerchi qln in grado di vedere quel che sei altrimenti a volte ti senti solo
E se io, sapendo che le cose che metto in lista pian pianino una x volta le dovrò fare, evito di metterle in lista? Autosabotaggio..sì, sono l’apoteosi dell’insicurezza.
Presente ! -.-“
Ciao,
il tuo articolo è interessante, tuttavia alcune persone (tragico riferimento a me stesso) hanno finito il tempo per provare e hanno bisogno di svoltare. Sono alla ricerca di lavoro da due anni (da laureato) e non trovando nulla vorrei andare a studiare l’inglese (che mi manca) all’estero. Ma quando la paura ti blocca, è tragica. Paura di spendere soldi, paura di fallire, paura di dover tornare sui propri passi. E passo le giornate a pensare se riuscirò a fare questo passo e a come farlo in un modo efficace.
Ciao Marco, nella vita non esistono garanzie.
Paradossalmente sono proprio i fallimenti e le scelte errate a darci le maggiori garanzie sulle nostre possibilità di successo.
Se rimani fermo, se procrastini, se non esci mai dalla tua zona di comfort hai perso in partenza.
Smollati! ;-)
Per me una risposta non c,e?
complimenti, mi è piaciuto molto il confronto con i due blogger..molto stimolante
Esistono anche le esperienze negative e se queste accadono molto di frequente, non si ha la possibilità di costruirsi un’autostima, per cui chiudersi è qualcosa di automatico.
How good can I stand it today?
Ciao,sapete dirmi cosa vuol dire questa frase?
Sto seguendo un corso di autostima,
e dice di ricordarla ogni giorno,ma con il traduttore di google non si capisce niente
grazie ciao :)
Ciao Andrea,
io ho un problema specialmente con una persona che trova gusto a infierire sulle persone e specialmente a umiliarle davanti agli altri.
Il problema è che questo individuo è molto abile nella cosa, specialmente nella dialettica, mentre io spesso lascio passare e non rispondo perchè non è nel mio carattere offendere le persone. La cosa buffa è che solitamente riesco poi ad allontanare questa persona, entro in un circolo virtuoso di esperienze che mi accrescono l’autostima e quando, sotto la doccia, mi dico: “son sicuro di me”..BAM ricompare come un’arpia..
Bellissimi consigli..io da “metrosessuale” ne avevo proprio bisogno
Lista fatta… Diciamo che la cosa più piccola sulla mia lista del “come se” è proprio “se fossi sicura di me, commenterei l’articolo, ringraziando Marco e Andrea per le dritte”.
Quindi, grazie :)
Siete un pozzo di suggerimenti meravigliosi… Mi rammarico solo di avervi scovato così tardi. Sto prendendo “appunti” su molte cose da voi suggerite, talmente tanti che il signore degli anelli sarà un bignami. La vostra bravura è nella semplicità nella quale comunicate le cose.
Grazie infinite.
Artico molto interessante anche se avrei aggiunto delle considerazioni extra, la prima sull’importanza del dialogo interno. Ad esempio una volta il grande Muhammed Ali disse: “è la ripetizioni delle frasi che ti porta a crederci, e quando ci credi, le cose iniziano a succedere.”… voglio dire, il dialogo interno (ciò che dici a te stesso) di una persona insicura sarà qualcosa del tipo:” e se poi non ce la faccio?” mentre il dialogo interno di una persona sicura è quasi l’opposto:”e se poi ce la faccio?/ e se poi è piu’ semplice di quanto pensassi?”…2) La sicurezza è associata ad una fisiologia da guerriero: petto in fuori, testa alzata, movimenti decisi; 3) in mancanza di sicurezza in se stessi si può tranquillamente “agire come se” e cioè se pensi, parli ed agisci come se già fossi una persona sicura lo diventi….per riassumere, trovo l’articolo molto interessante ma migliore con questi 3 accorgimenti:1- L’importanza del Dialogo interno, 2- l’importanza della Fisiologia 3- Agisci come se… :-)
Davvero interessanti le cose che scrivi e del tuutto vere… complimenti davvero tutto molto utile!
Buongiorno Andrea e Marco, vorrei dare anche io il mio contributo alla discussione, intanto vi ringrazio per l’articolo e penso sia molto bello, devo però ancora provare la tecnica. Io sto vivendo da un pò di tempo una situazione un pò particolare, sono alcuni anni che non mi muovo molto da casa per via penso di alcuni miei timori legati alla sfera sociale, sono però ora sotto l’aiuto di alcuni dottori che mi stanno auitando a superare questa situazione e devo dire che trovo i consigli dell’articolo similari a quello che mi viene detto, infatti detto in altre parole più si evita e più le paure aumenteranno il loro peso, mentre più le si affronta e più diventeranno piccole. Bisogna però cercare di essere se stessi. Io ho 33 anni e fino ad ora non sarei mai riuscito a scrivere un commento, questo penso stia a significare che sto migliorando. Sono anche di bella presenza, attraggo molte ragazze, ma per via del mio carattere non ho mai ottenuto molti risultati, spero che le cose cambieranno e diventare libero di vivere la mia vita. Penso che verrò ancora nel sito a leggere altri consigli, vi saluto e spero che il mio comento sia gradito, anche perchè mi ha fatto piacere condividere con voi alcuni aspetti della mia vita.
Nicola
Commento più che gradito (sperando che intendessi in generale e non solo dagli autori) :) anch’io ho il timore di uscire di casa, spesso scherzo dicendo che sono asociale ma in realtà a me piace stare in compagnia, quando c’è la compagnia giusta.. Ma ho cominciato a rimandare le uscite da non so quanto ormai, e ora ho una gran fifa di stare a contatto con le persone fuori di casa.. Trovo sempre scuse.. Non so neanche come e quando è nata questa paura sinceramente..
Ora vedo cosa suggerisce il nostro Andrea con la sua APP, magari mi può servire a qualcosa :)
Comunque per quanto possa valere un commento scritto due anni dopo e soprattutto da una totale sconosciuta, ti faccio i miei complimenti per i progressi fatti :) e, anche se non so chi tu sia, spero che sei riuscito a essere libero di vivere la tua vita :)
Proprio oggi mi è balenata in testa questa frase facendo le stesse considerazioni: l’unico modo per essere sicuri è mettere in dubbio ;)
Ti consiglio di chiudere il blog amico , stai creando un esercito di adepti del pensiero positivo. Sono sicuro al 100% che le persone leggono questo blog soltanto in cerca della pillolina magica che non esiste ed in parole povere le illudi. La felicità è un qualcosa che appartiene alla soggettività di ognuno di noi ed ognuno di noi ha i propri valori da seguire. Quello che proponi in questo blogghetto da 4 soldi sono soltanto tue personali visioni che non riflettono completamente nessuna delle persone che leggono qui. La gente legge il blog ed automaticamente cerca un parallelo nella propria vita dicendo “mmm in effetti è così mi capita spesso anche a me” . Mi spiace ma la gente non merita di essere presa in giro in questo modo, questo è un lurido e meschino trucchetto inventato quando è stato inventato l’oroscopo ossia prendere varie descrizioni che la gente inconsciamente riesce a sovrapporre alla propria vita , ed uno studio molto noto(cercatelo non lo ricordo bene per ora) lo ha smascherato subito. Chiudete immediatamente questo blog e vivete la vostra vita che è comunque meravigliosa in quanto voi siete unici , intelligenti e nel profondo sapete cosa è meglio per voi. Non avete bisogno di costui che si crede meglio di voi e addirittura può permettersi di dirvi come comportarvi e come si raggiunge la felicità con tecnicucce da asilo nido (proprio per abbassare il vostro valore ai suoi occhi). Ricordate che ognuno di voi è una persona valida che quando vuole può spazzare via tutti questi guru in qualunque momento , come?? iniziando a non leggerli e a muoversi con le sue gambe, questo vale come cento mille articoli letti qui…. buona vita gente e abbasso i guru del pensiero positivo responsabili di almeno il 50% dei mali dell’umanità laddove l’altro 50% lo hanno causato le guerre….
devo provare!
“Ogni giorno fai qualcosa che ti spaventa”
Eleonor Roosevelt!
È facile chiacchierare. Ho 62 anni e non.mi sono mai tirato indietro dal farde esperienze. Mi sono sempre buttato . Ed è stata una continua Caporetto. Che ho collezionato una quantità enorme di risposte negative. Fino a farmi sentire male. Io credo che la vita non è semplice. Però parlare scrivere dire è facile molto facile.
Ciao Luigi, sarebbe sbagliato confondere i tuoi fallimenti personali con delle regole universali.
André, come si dice .. lifevest inside!!
(Io non ho questo accento ma i tuoi articoli stimolano anche questo ?)
Me stài a salvà la vita…
Ciao Marco
Io ho fatto tanta esperienza in tutto il mondo dove ho acquistato parecchia sicurezza rispetto a prima ma dopo ritornato a casa mi sento nuovamente povero di esperienza e di sicurezza..a cosa è dovuto tutto quanto? Grazie per il vostro link credo sia di parecchio utile a molte persone.
Forse trovo utili solo l’esercizio “come se”, almeno per quanto riguarda me. A me le esperienze mi hanno reso parzialmente sicura di me, ho 41 diciamo che di esperienza qualcosina ho avuto ,ma la maggior parte tutte negative, o per lo meno sono proprio quelle negative di cui ho tenuto tesoro e sono sempre le stesse che mi fanno ancora più mettere le mani avanti.pertanto non vado oltre perché so’ già come va a finire,ovvero male. Ecco questo unito al mio pessimismo ,realismo e negatività non mi fa andare avanti se non rarissime volte.
Non so che altro dire.
Grazie Andrea, la tua vita ha il ritmo giusto, un ritmo che cerco di ottenere anch’io.
Grazie a questo articolo, letto per la prima volta un paio di anni fa, ho iniziato a mettere in discussione le mie zone di confort. Da allora, cerco di farlo ogni giorno. Oggi, mentre leggevo un articolo sulla rivista National Geographic, ho notato una simpatica analogia tra la tecnica del “come se” e il comportamento delle rane di vetro. I giovani, inesperti maschi di questa piccola specie di anfibi imitano i comportamenti dei maschi più maturi, già genitori. In questo modo, comportandosi “come se” fossero genitori, inspirano fiducia nelle femmine, ottenendo così l’occasione per diventarlo davvero.
Interessantissimo. Grazie della condivisione Matteo :)