Hai mai sentito parlare di sindrome dell’impostore? È un fenomeno psicologico che colpisce paradossalmente le persone più in gamba e rischia di metterne in pericolo i futuri successi. Se la conosci la eviti.
“Più è grande il tuo potenziale, più sarà grande la tua insicurezza. La presunzione è il premio di consolazione dei mediocri.”
Robert Hughes.
Ti è mai capitato di centrare un obiettivo, magari un obiettivo anche importante, ma continuare a sminuirlo o, cosa ancora peggiore, continuare a sminuirti?
Sto parlando di tutte quelle volte in cui hai ottenuto un successo e hai subito pensato:
- “Ok, ‘sta volta mi è andata di c*lo: speriamo non se ne accorga nessuno!”
- “No, non me lo merito proprio.”
- “Se solo gli altri sapessero…”
La Sindrome dell’Impostore: cos’è
La sindrome dell’impostore è una condizione psicologica in cui le persone hanno la profonda convinzione di non meritare i successi e i riconoscimenti ottenuti. Spesso attribuiscono i loro risultati positivi a circostanze fortunate, all’aiuto ricevuto da altri o alla pura casualità, svalutando costantemente il proprio talento e le proprie capacità.
Questa espressione è stata utilizzata per la prima volta alla fine degli anni ’70 dalle psicologhe Pauline Clance e Suzanne Imes proprio per sottolineare questi sentimenti di sfiducia verso sé stessi e la sottostima delle proprie capacità e conoscenza, nonostante quanto raggiunto di soddisfacente nella propria vita.
Per l’impostore, infatti, ogni successo ottenuto è attribuibile unicamente a fattore esterni, oppure a episodi fortunosi che hanno causato questo risultato positivo. Oppure, addirittura, al fatto che le altre persone sovrastimano le capacità della persona.
Le caratteristiche di chi si sente impostore
Tra i sintomi più comuni ci sono:
- Paura costante di essere smascherati come “impostori” e che gli altri scoprano che in realtà non sono così competenti come sembrano.
- Perfezionismo eccessivo nel tentativo di evitare errori che potrebbero rivelare la presunta incompetenza.
- Evitamento di situazioni sfidanti che potrebbero mettere alla prova le proprie capacità per paura di fallire.
- Difficoltà ad accettare complimenti e riconoscimenti, convinti di non meritarli realmente.
- Stress e ansia legati al timore di non essere all’altezza delle aspettative altrui.
- Sentimenti di inadeguatezza e isolamento.
Le cause alla base di questa sindrome
La sindrome dell’impostore origina da una combinazione di fattori psicologici, sociali ed educativi.
Dal punto di vista psicologico, tratti come perfezionismo, pessimismo e sensibilità alle critiche possono predisporre a questo tipo di insicurezza. Anche esperienze infantili di critiche eccessive o punizioni severe per errori possono minare l’autostima.
Importanti sono anche i fattori sociali e culturali. Crescere in contesti molto competitivi e orientati alla performance può generare continue pressioni e timore di non essere abbastanza bravi. Anche gli stereotipi legati a genere, etnia o classe sociale finiscono per influenzare le aspettative e la fiducia in se stessi.
Infine, il tipo di educazione ricevuta gioca un ruolo chiave. Troppa enfasi sui risultati piuttosto che sullo sforzo personale può creare una percezione distorta del successo e alimentare l’insicurezza. Mancanza di adeguati feedback positivi e modelli a cui ispirarsi sono altri fattori determinanti. E solo prendendo coscienza, quindi, di origini e sintomi di questo fenomeno che si possono affrontare i primi passi per sconfiggerlo davvero.
Soffri di Sindrome dell’Impostore? Oggi ti spiego come liberartene
Se ti ritrovi in questo identikit devi sapere che questo continuo autosabotaggio può essere deleterio e può mettere in serio pericolo il tuo successo a lungo termine.
Fortunatamente esistono strategie pratiche per smetterla di darti la famosa “zappa sui piedi”. Te ne parlerò nel dettaglio in questo articolo, spiegandoti anche le cause di questo fenomeno. Nello specifico vedremo:
- Come anche i premi Oscar soffrano di questa strana sindrome.
- Quali sono le cause della sindrome dell’impostore.
- Cinque strategie pratiche per liberarti da questa “malattia”.
Prima però, voglio condividere con te le frasi pronunciate da alcune insospettabili vittime della sindrome dell’impostore…
Anche i premi Oscar soffrono della sindrome dell’impostore
“Se nei 5 minuti che precedono la prima di un tuo film non inizi a pensare tra te e te ‘che diavolo ci faccio io qui?!‘, è arrivato il momento di ritirarti dalla scena.”
“Perché mai qualcuno vorrebbe rivedermi in un altro film? Io non so recitare, perché continuo a fare questa cosa?”
“Pensavo fosse uno scherzo e che tutti lo sapessero, tranne me. Ero convinta che sarebbero venuti a casa mia, avrebbero bussato e mi avrebbero detto ‘Ci scusi, abbiamo scherzato, l’Oscar che le abbiamo dato in realtà è per Meryl Streep.”
“Ci sono mattine in cui mi sveglio e prima di iniziare le riprese penso ‘Non posso farlo‘, sono solo un’imbrogliona”.
Prova ad indovinare chi ha pronunciato queste frasi durante delle interviste ufficiali.
Ti do alcuni indizi: sono tutti attori che hanno vinto un premio Oscar. Tra di loro c’è addirittura chi ne ha vinti più di uno!
Hai indovinato? ;-)
Eccoli nell’ordine di apparizione delle rispettive citazioni (da sinistra a destra):
Insomma, se soffri della sindrome dell’impostore non sei solo: ogni giorno, attori del calibro di Denzel Washington, Meryl Streep, Jodie Foster e Kate Winslet mettono in dubbio le loro reali capacità e vivono nella convinzione che, prima o poi, qualcuno li smaschererà!
…in realtà siamo in parecchi a non sentirci all’altezza: numeri e caratteristiche di questo problema
A quanto pare questo problema non colpisce solo te e qualche premio Oscar ;-)
Secondo uno studio condotto dalla Dott.ssa Pauline Clance, ricercatrice che per prima ha coniato l’espressione “sindrome dell’impostore”, quasi il 70% della popolazione ha sperimentato almeno una volta nella propria vita questo fenomeno psicologico.
Questa sensazione di non sentirci all’altezza, di essere degli imbroglioni che si trovano nel posto sbagliato, spesso emerge quando ci troviamo ad apprendere nuove competenze o a ricoprire un nuovo ruolo di responsabilità.
Oppure, solitamente, si trova in chi ha una bassa autostima (Snyder; 1972), la propensione alla vergogna (Khout; 1984); e a esperienze familiari conflittuali e di scarso supporto emotivo (Busotti; 1990).
La diffusione di questa “sindrome” lascia poi pensare che sia la stessa società iper-competitiva in cui viviamo a farci sentire inadeguati.
Come ti ripeto sempre però, è inutile frignare e prendersela con la società brutta e cattiva.
È comunque nostra responsabilità prenderci cura del nostro percorso di crescita personale.
Ecco perché dopo averti spiegato cos’è la sindrome dell’impostore (passo 1) e averti dimostrato che non sei il solo ad avere certi pensieri (passo 2), è tempo di capire perché mai la nostra mente ci giochi questi brutti scherzi (passo 3).
Chissà, magari non tutti i mali vengono per nuocere…
Soffri di sindrome dell’impostore anche per un senso di umiltà
“La vera umiltà non è pensare che tu valga meno degli altri; è pensare meno a te stesso e più agli altri.”
C.S. Lewis.
Parte della sindrome dell’impostore deriva da un senso di umiltà nei confronti delle nostre capacità.
Questo atteggiamento è sano e può spingerci ogni giorno a migliorarci.
Il problema nasce nel momento in cui iniziamo ad essere troppo umili, di fatto diventando dei perenni insicuri (se vuoi approfondire il tema insicurezza, leggi questo articolo).
E indovina chi cade più spesso in questa trappola?
A soffrire maggiormente di questo “fenomeno psicologico” sono quelle persone che tendono ad essere molto critiche nei propri confronti, vuoi perché sono state educate in questo modo o semplicemente per un innato senso del pudore.
Queste stesse persone hanno quasi sempre uno spiccato senso del dovere e se non riescono ad essere all’altezza delle aspettative degli altri, sono terrorizzate da come potrebbero esser giudicate.
Sbaglio o questo è l’autoritratto di qualcuno che conosci bene (mooolto bene)?! ;-)
Vediamo allora come sbarazzarci finalmente di questo inutile “freno a mano” (passo 4).
Cinque strategie per liberarti della Sindrome dell’Impostore
Esistono strategie molto efficaci per liberarsi dalla sindrome dell’impostore (l’ultima è forse la più impegnativa, ma anche la più efficace):
1. Stai pollege!
Hai mai sentito l’espressione “polleggiati” o “stai pollege”?
La utilizzavano spesso i miei compagni di università bolognesi per invitare qualcuno a rilassarsi, a non essere sempre teso e stressato.
Chi soffre della sindrome dell’impostore è convinto infatti di dover competere giorno e notte con un ideale di perfezione irraggiungibile.
E questa continua lotta con sé stessi non fa altro che logorare mente e corpo.
Impara a non prenderti troppo sul serio.
…e se hai delle serie manie perfezionistiche, liberatene con queste 3 strategie.
2. Riconosci i tuoi meriti
Chi si sente un impostore è incapace di interiorizzare i propri successi: è sempre merito della fortuna, di sfide troppo facili, di condizioni di partenza agevolate, etc.
Naturalmente questi aspetti hanno un ruolo nei nostri successi ed è utile riconoscerlo.
Devi però imparare a riconoscere anche il tuo di ruolo: sei tu che hai preso determinate decisioni, sei tu che ti sei fatto il mazzo quadro e quindi sei tu a meritarti certi risultati.
3. Concediti la possibilità di sbagliare
“Non ho fallito. Ho solamente provato 10.000 metodi che non hanno funzionato.”
Thomas Edison.
Nell’Archivio di EfficaceMente puoi trovare quasi 450 articoli. Ogni singolo articolo mi ha richiesto interminabili ore di ricerche, approfondimenti, revisioni, etc. Questo significa che abbia realizzato sempre dei capolavori?
Magari…
Anzi, probabilmente è vero il contrario: solo una manciata di questi articoli meritano davvero 5 stelle.
Eppure non sarei mai riuscito a scrivere questi articoli “top”, se non avessi scritto anche gli altri.
Gli errori, i passi falsi e le bozze imperfette, fanno parte del nostro percorso di miglioramento: se ci facciamo paralizzare dall’idea di dover sempre superare le aspettative degli altri, finiremo col non realizzare nulla.
Paradossale, non trovi?
A forza di rimandare per essere certi del nostro successo, l’unica cosa certa che otteniamo è un insuccesso.
4. Metti la tua sindrome per iscritto
Hai notato che i nostri pensieri, soprattutto quelli negativi, una volta che sono catturati dall’inchiostro di una penna, tendono a diventare più “piccoli“?
Finché permettiamo ad un pensiero negativo di vagare liberamente nella nostra mente, questo proietterà ombre che lo rendono più “grande” e spaventoso, ma nel momento in cui lo mettiamo per iscritto, quello stesso pensiero perderà molta della sua virulenza.
Ecco perché se soffri della sindrome dell’impostore dovresti subito prendere carta e penna ed iniziare a scrivere tutto ciò che pensi: non dovresti meritarti i tuoi successi? Scrivilo. I risultati che hai ottenuto sono stati solo merito della tua fortuna sfacciata? Scrivilo. Gli altri sono molto migliori di te e presto scopriranno che sei solo un imbroglione? Scrivilo.
Se necessario ingigantisci queste tue paure. Chissà, magari vedendo questi pensieri grotteschi nero su bianco, ti verrà anche da sorridere…
5. Ricordati che morirai (e probabilmente lo farai pieno di rimpianti)
Ho creato EfficaceMente quando avevo 25 anni e nelle settimane che hanno preceduto la pubblicazione del primo articolo pensavo di continuo:
“ma perché qualcuno dovrebbe leggere i consigli di ‘crescita personale’ di uno sbarbatello?”
Se non avessi zittito quella voce, probabilmente me ne sarei pentito per il resto della mia vita.
Beh, scommetto che in questo momento c’è una vocina anche nella tua testa e questa vocina sembra avere ottime motivazioni sul perché non dovresti intraprendere un certo progetto.
Prima che questa vocina prenda il sopravvento, lascia che ti ricordi una semplice verità: tu morirai e se le dai ascolto, morirai pieno di rimpianti.
C’è però una cosina che puoi fare già adesso per iniziare a cambiare atteggiamento (e tenere a bada la tua sindrome dell’impostore)…
Conclusioni
Spero che avrai compreso che sentirti un impostore, essere convinto di non meritare i tuoi successi, sta mettendo in serio pericolo il tuo futuro.
Se continuerai a credere a queste menzogne, presto arriverà il giorno in cui, davanti ad una sfida decisiva, sceglierai di abbassare la testa e non affrontarla per paura di non esserne all’altezza.
Chissà che quel giorno non sia già arrivato:
- magari devi affrontare un esame universitario per il quale ti prepari da settimane e stai già pensando di rimandarlo.
- magari hai una brillante idea imprenditoriale, ma non pensi di essere in grado di realizzarla.
- magari si è liberata una posizione prestigiosa nella tua azienda, ma sei convinto di non avere le carte in regola per essere promosso.
- magari sono mesi che vorresti conoscere quel ragazzo/ragazza, ma non hai mai avuto il coraggio di presentarti.
Qualsiasi cosa tu stia rimandando, nella convinzione di non meritarti il successo, voglio che tu la scriva nei commenti di questo articolo e voglio che tu scriva anche un’azione che compirai oggi stesso per cambiare il corso degli eventi.
Prendere questo impegno in pubblico può essere estremamente potente.
Se non te la senti, puoi lasciare un commento privato: è meno efficace, ma pur sempre meglio del finire di leggere distrattamente questo articolo e magari tornare a cazzeggiare su Facebook.
Ogni giorno abbiamo la possibilità di cambiare la direzione della nostra vita. Tu cosa scegli oggi?
A proposito di scelte…
Una delle strategie più efficaci in assoluto per vincere definitivamente questo problema è senza dubbio quella di fare un profondo lavoro su noi stessi, tornando (o iniziando) a credere in NOI e nelle nostre potenzialità.
Hai mai sentito parlare di autostima? 😎
Se posso darti un consiglio, la prima scelta che farei al tuo posto e proprio quella di svilupparne una a prova di bomba.
Per guidare i miei lettori in questo percorso ho scritto un intero manuale, si chiama APP (Autostima passo passo).
Puoi scaricarne l’estratto gratuito compilando il form qui sotto. Lo riceverai in pochi minuti direttamente sulla tua casella di posta elettronica.
Buona settimana.
Andrea Giuliodori.
Raccolgo la sfida: ho un fumetto in sospeso da mesi, che non continuo a disegnare proprio a causa di ciò che si legge in questo articolo (bello, veramente). Beh, direi che da ora si ricomincia!
Non riesco ad iniziare nessun progetto sia semplicemente per svago sia per migliorare la mia salute, nella mia mente sembra inutile iniziare perché tanto non lo porterò a fine e sarà solo tempo perso. Sono come pietrificata non muovo un passo verso niente
La sfida è conoscere una persona che guardo da tempo con insicurezza e timidezza e con cui avrei voluto parlare apertamente talmente tante volte. Grazie Andrea del lavoro che fai! Ti auguro tutto il meglio:)
La mia sfida: non sentirmi in grado di affrontare un nuovo ruolo lavorativo per il quale ho sostenuto un colloquio (che a c**o è andato molto bene)
Grazie per questo bellissimo articolo.
In bocca al lupo Fede!
Sono un musicista, e scrivo brani, e nonostante, l’interesse di qualche etichetta discografica, reputo i miei lavori non all’altezza
Ciao sono Marco e non ho la forza di continuare il video di un mio progetto, leggendo questo articolo mi sono reso conto di quanto sia stupido a pensarla così. Grazie Andrea! Mi sa che ho avuto l’ispirazione ;)
Accetto la sfida: riprendo a scrivere e creare nuove canzoni
Ciao sono Christian la mia sfida è non riuscire a applicarmi in ciò che richiede un impegno costante come la scuola e lo sport(Muay Thai) a livello agonistico. Sono in gamba e sono sveglio, ma mi perdo in cazzate..oggi mi impegnerò a finire un compito di scuola importante e a pensare che la fatica è solo un ostacolo mentale per il successo(una passeggiata proprio?). Grazie Andrea per avermi dato la motivazione per non poltrire su instagram!! Fai un lavoro sincero grazie ancora ????
Ciao, sono Michele
Congratularmi per i piccoli successi.
E poi l’hai conosciuta?
La mia sfida è quella di continuare a fare dei concorsi per avere il posto fisso nel lavoro dei miei sogni e che sto già svolgendo grazie ad un concorso andato abbastanza bene. Ma ogni volta che mi capita di fallire penso di non essere all’altezza di tale lavoro, penso di non meritarmi di essere dove sono, e penso che io sia qui solo grazie ad un colpo di c**o. Penso addirittura di non essere abbastanza intelligente. Quanto mi ritrovo in questo articolo!
Grande Andrea. Fantastico come sempre. Io abito in India e la mia sfida ora è riuscire a rientrare in Italia dando la possibilità alla mia azienda di “usarmi” anche in altri modi per poter continuare ad essere utile sia in India che magari anche altre parti del mondo. Next step: parlare in azienda dando soluzioni, ma tutto quello che hai scritto è il mio Everest e… mannaggia se è dura!!
Ho necessitá di coltivare i miei contatti lavorativi al fine di raggiungere il mio obiettivo di fatturato e rimando sempre quelle chiamate pensando di non essere all’altezza e di non essere interessante ai miei clienti. Oggi dedicherò due pomodori a chiamarli!
Succede anche a me
la tecnica del pomodoro è fantastica per chi temporeggia o procrastina!! La uso spesso, grazie di avermela ricordata :) Oggi i serve :)
Sfida: presentarmi all’esame e superarlo.
Ho sempre la sensazione di fare poco e niente nel privato e nel lavoro… In questo momento di difficoltà generale una persona però ha pensato di consigliare me per un colloquio in un’azienda… Prima mi sono stupita e poi mi sono agitata… Adesso voglio veramente riuscire ad avere quel posto ma ho l’incubo di non riuscire e laddove riuscissi di non essere all’altezza… Voglio farcela
Io sono un insegnante di lingue e tutti mi ritengono molto brava ma io non mi sento mai abbastanza preparata pronta. Mi sono scritta alla specialistica e ho il terrore di affrontare nuovi esami. Eppure gli supero egregiamente …ma per me … non è mai abbastanza … da oggi scriverò i miei pensieri negativi per superare la “sindrome”
Grazie Andrea
Ogni tuo scritto è una sferzata alla mia anima,
Sono anni che mi dico quanto sono inadeguato che ormai ne è divenuto una consapevolezza.
Ogni volta dico: da domani …
Oggi dico: da adesso …
Ne va della mia vita
Grazie
Nicola
Diventare una maestra!
diventare un architetto, finire la seconda laurea e fare l esame di stato.. sto in stand by da troppo tempo perché non mi sento all altezza del mestiere, anche se mi piace..
Essere un uomo di successo ,guadagnare tipo 10 000 euro al mese creando e progettando cose innovative che migliorino la vita alle persone durante il corso della loro vita !
Fare valere la mia laurea e il mio master, affrontando alla mia età il terzo concorso della mia vita, avendo fatto una gavetta lunghissima senza scorciatoie né aiuti. Imparare a farmi avanti e a farmi valere per quel che sono nel bene e nel male. Mi rimetto sui libri e pagina dopo pagina raggiungeró la meta
Ciao Andrea, sono anni che ti seguo e questa è la prima volta che ho il coraggio di scrivere…la mia sfida è finire di scrivere la tesi. Questo articolo mi ha fatto riflettere: studio Giurisprudenza (per imposizione paterna, io volevo diventare ingegnere chimico) e sono ad un passo dalla laurea ma sento di trovarmi sempre nello stesso circolo vizioso. Ti spiego. Ho 29 anni, una figlia, e sono chiaramente fuori corso. Ho impiegato tanto tempo per finire gli esami perché “non ero mai abbastanza preparata, non ricordavo mai alla perfezione le migliaia di pagine da studiare” e quindi mi ritrovavo a rimandare. Sempre. Poi arriva il momento della tesi e – in maniera evidentemente autolesionista – la chiedo al Professore più esigente del mio corso che, con mio grande stupore, non solo mi accorda immediatamente la tesi, ma ne è anche entusiasta (è una tesi sperimentale in diritto amministrativo che nella mia facoltà mai nessuno ha scritto). Da subito sento di non meritare tutto questo, dopo tutto sono fuori corso! Poi arriva mia figlia e ovviamente i tempi di realizzazione si prolungano notevolmente…fino ad 1 ora fa sentivo di non meritare le note positive del mio Professore, di non meritare la laurea perché “sono fuori corso”, perché il mio percorso universitario è stato lento e imperfetto…ma ora ho capito che sto di nuovo “sabotando” me stessa e sono felice di raccogliere la tua sfida…Grazie Andrè!
Buongiorno Marianna, scusa se mi permetto ma vorrei farti i complimenti perché non solo stai per laurearti ma hai pure una figlia hai raggiunto due dei traguardi più belli della vita! Non importa del fuoricorso, non importa se le cose non vanno come volevamo(non credo succeda mai):dall’inesperienza dei miei 19 anni vorrei solo rassicurarti che, almeno io, non ti vedo affatto negativamente!Pensa a chi ha costretto la vita ad andare come programmato e magari ha ottenuto la laurea ma ha perso 5 o più anni di “vita privata” ritrovandosi poi solo alla fine del percorso. ps: Io ho appena iniziato Giurisprudenza, per mia scelta, e probabilmente finirò tra chi ha seppellito la vita privata pur di riuscire.
Grazie Gioia, il tuo commento mi ha decisamente risollevato la giornata. Hai scelto un percorso difficile ma sono sicura che lo affronterai nel migliore dei modi. Concentrati sullo studio e, visto che ti piace, goditi tutto ciò che il diritto ti insegna…ti accorgerai che, man mano che superi gli esami e acquisisci sempre più nozioni, il tuo modo di pensare cambierà e sarai un cittadino migliore. Allo stesso tempo spero che non seppellirai la tua vita privata..anzi non lo fare. Goditi la tua “beata gioventù” ;-) ti auguro ogni bene e ti abbraccio virtualmente
Ciao André, ti seguo da una po’ di tempo, ma non ho mai scritto alcun commento. L’articolo di oggi mi spinge a farlo. La mia sfida è non arrendermi. Ho iniziato da poco un lavoro che non so ancora se mi piaccia. Si tratta del mestiere dell’insegnante. Io sono molto giovane, ho 29 anni, e dal nulla devo essere all’altezza della burocrazia, delle tre materie che la mia classe di concorso mi impone e della sicurezza per gestire diverse classi. È un’impresa che avevo sottovalutato. Un’impresa resa ancora più ardua dalla sindrome dell’impostore che spesso mi spinge ad autosabotarmi. Ad ogni modo ho scelto questa strada e non voglio arrendermi prima di capire se non fa per me o se ho solamente paura. Mi invito, inoltre, a non trascurare la mia anima artistica e a riprendere a scrivere. Ho scritto una drammaturgia per il teatro e non ho mai avuto il coraggio di insistere per metterla in scena. Colgo l’occasione di questo esercizio per dirmi: “cara me scrivi, insegna e non rompere la palle. Vedrai che ce la farai perché sei testarda come un mulo e te lo devi”. Grazie André, buona giornata
ciao marianna :) mi sa che giurisprudenza crea questi brutti scherzetti a tanta gente… ho 29 anni (30 a feb) mi mancano ancora 8 materie 7 delle quali i “mattonacci tremendi”… sono fidanzata da sei anni e mezzo.. vorrei sposarmi, farmi una mia famiglia.. adoro i bambini.. e invece niente… non ho una laurea, nè un marito e nemmeno dei figli… e ovviamente nemmeno un lavoro.. è dura.. davvero dura.. non vedo la fine… ogni giorno sembra uguale e finisco per cazzeggiare o mettermi a cucinare o leggere libri… vedo tutti gli altri amici e colleghi andare avanti nelle loro vite e mi sento sempre più indietro e inadeguata… e quindi la voglia di mettermi sui libri ogni giorno è sempre meno… e dire che ho anche ottenuto voti buoni in alcuni esami.. ma è come se ormai tutto quello fosse lontanissimo… chissà se passerà questa fase :) cmq ti “invidio” un pò hai una bambina e sei a un passo dalla laurea se ormai non l’hai già presa :) vai fiera dei risultati raggiuti e goditi la tua vita che sinceramente mi sembra davvero bella <3
Ciao Molli, ciao Marianna,
Grazie per la vostra testimonianza.
Partendo dal principio che tutto è “perfetto”, cioè l’errore non esiste, ma esistono solo esperienze che fanno crescere, vi siete mai chieste se quello che fate vi piace veramente? Spesso facciamo determinate scelte perché non osiamo farne altre, non osiamo pensare a noi per non deludere le aspettative di chi c’ha dato la vita. Quando una cosa ci piace vermente ne diventiamo devoti e ossessionati, il tempo non basta mai e ci si dimentica di mangiare. La devozione ci spinge all’eccellenza, non alla ricerca dell’estenuante perfezione. Cercate la “perfezione” perchè è l’arma più efficace per disubbidire agli ordini e ribellarvi alla volontà imposta da chi “amate”. Senza la sindrome dell’impostore come fate ad accorgervi che non vi state ascoltando? Che siete infelici? Che non state seguendo i vostri veri sogni?
Ma quanto ci ascoltiamo veramente?… ma cosa significa ascoltarsi veramente? Personalmente credo che se a 26 e passa anni uno fatica a laurearsi è perchè non ama l’indirizzo che ha scelto e ogni sindrome è un amico pronto a ricordarglielo, per svegliarlo, per incitarloi a DISUBBIDIRE.
Si può abbandonare un percorso a metà strada o a pochi metri dall’arrivo?
Dipende se il traguardo è la tua missione di vita. Se scopri durante la corsa che vuoi diventare tennista quanto t’interessa arrivare al traguardo? In ogni caso cambiare non significa gettare al vento tutti gli sforzi fatti, la vita non getta via niente, ogni esperienza è utile, anzi indispensabile. Per esempio, per chi vuole diventare tennista la corsa glia ha già spianato la strada perché sarà decisamente resistente, sa come gestire la respirazione, lo stress fisico ed emozionale).
Vi auguro di scoprire la differenza tra la sindrome dell’impostore che sabota i vostri veri sogni (nemico) e la sindrome dell’impostore che sabota i sogni degli altri (amico).
Ne approfitto per salutare Andrea e ringraziarlo per i meravigliosi suggerimenti, ne sto facendo tesoro :-)
Basta col pensare di non essere all’altezza, basta col pensare che ciò che sto vivendo sia in grado di schiacciarmi.
La mia sfida è iscrivermi a quel corso che voglio fare da tempo.
Posso farcela e lo farò!!!
Dopo tanti anni da venditore professionista che sta alla “finestra” a guardare i successi e gli insuccessi degli altri, sogno di aprire uno o più negozi di ottica cazzuti e spregiudicati.
Purtroppo i fallimenti degli altri si insinuano come pensieri negativi e demotivanti. E i successi? Nooo quelli non sono alla mia portata….rientro nella casistica xcaso?
Ciao!
in effetti conosco anche io qualcuno che ha questo problema … ;)
Vorrei intraprendere una strada diversa da quella lavorativa che sto facendo ma penso di non essere all’altezza. Ogni volta che deve fare un colloquio aime’ e’ uno stress immenso, perche’ penso di non meritarmi il posto e continuo ad accontentarmi di situazioni mediocri. Ho continue dimostrazioni (lavorative e vita privata) che valgo e che riesco sempre a portare e termine delle attivita’ con successo ma non mi sento rassicurata da questo. Ho avuto il coraggio di lasciare il mio lavoro, amici e famiglia e trasferirmi all’estero dove ho un nuovo lavoro e nuovi amici e lo sminuisco come se fosse niente. Mi sono stufata di avere paura. Invece di godermi il viaggio verso le cose ed i cambiamenti, mi blocco per analizzare tutti i possibili problemi…sono stanca di vedere solo il lato no. Sono stanca di non credere in me stessa! Perche’ io valgo e posso avere tutto quello che voglio!!
In bocca al lupo a tutti noi per il nostro cambiamento!
Finire la laurea
Grazie Andrea! Hai colto nel segno!
Ho in testa un progetto che si chiama “il ponte”…..é ora di iniziare a costruire il primo mattoncino…Oggi carta e penna x buttare giu una bozza da condividere con le persone da coinvolgere :-)
Ho iniziato da poco l’università, me la son sempre cavata in matematica, tuttavia se nella vita non sono mai stato fermo fra sport, associazioni e varie, nello studio cerco sempre di massimizzare i tempi e tendo sempre a dare per scontato il tutto. Bene cosi sono passato da sembrare un narcisista arrogante a….non passare il test di ammissione di ingegneria per presunzione poiché reputavo non aver bisogno di studiare la matematica del terzo e quarto anno. Da quando è successo (2 settimane) sono in preda alla sensazione di non potercela fare, il 4 novembre ho il recupero eppure faccio fatica a concentrarmi, questa volta non per presunzione ma per l’umiliazione ricevuta che mi blocca nello studio, mi chiedo se mai ce la farò, dico a me stesso che i miei genitori non meritano di mantenere uno come me fuori sede con tutti i sacrifici che fanno. L’ho esposto anche a mia madre e mi ha aiutato molto, del resto un 96 al Montani di Fermo non è da tutti però ho il morale un po giu. Ho deciso anche di prendermi una settimana di stop in palestra cosi da avere piu tempo per concentrarmi. Spero tu possa spendere due parole Andrea per darmi la botta finale, l’input finale per risollevarmi che già con questo articolo sono molto avanti nel riprendermi.
Dici di scrivere anche come voglio iniziare a cambiare….da stamattina. Unico giorno della settimana con la mattinata libera!
Se ci prendiamo i meriti cresce l’ego, e quindi la paura di essere giudicati. Quando non ci prendiamo i meriti ci sentiamo forse più liberi di agire, trasportati dalla nostra vera natura. La partita secondo me è proprio questa, far crescere la fiducia in noi senza aumentare l’ego, il nostro falso io. La mia sfida è quella di portare a termine la revisione del mio romanzo.
Eccomi.
Laureato con 110 e lode in 5 anni. Mai fatto ripetizioni, imparato sempre softwafe e cose da solo. Non chiedo aiuto a nessuno e sono ancora qua. E purtroppo questo fantasma lo sento fortemente mio, soprattutto la paura di perdere tutto, di fallire, di sbagliare e che io non sia in grado di rispettare ciò che prometto a me stesso
Ottieni un successo e poi per paura di dover dimostrare ancora il tuo talento e di non esserne davvero all’altezza…abbandoni. Mi succedeva spesso, con conseguenza di darla vinta a chi non aspettava altro per denigrarmi e farla passare per “botta di culo”. Ora ho cambiato prospettiva, e magari mi fustigo di meno e godendomi serenamente qualche piccola e piacevole soddisfazione. Tutto questo grazie a Efficacemente, perché a volte abbiamo solo bisogno di stimoli giusti da chi quelle sensazioni le ha già vissute e superate, ecco perché mi sento di dirti grazie Andrea, buona settimana.
Ciao Andrea, grazie per il tuo articolo! Devo preparare un concorso piuttosto complesso ma anche molto importante e la paura di non esserne all’altezza mi ha quasi paralizzata. L’obiettivo adesso é mettercela tutta e fare del mio meglio con la preparazione e lo studio. Inizio subito! Grazie!
Buongiorno a tutti!! Sono Simone ed e’ la prima volta che scrivo,ho 46 anni,2 figli,ed ho sempre vissuto cercando di soddisfare le esigenze di tutti (soprattutto dei miei genitori).Risultato; non sono soddisfatto io!! La mia sfida e’: ora inizio a dare forma ai miei sogni,sono stanco di accontentarmi. Grazie Andrea.
Ho un’idea imprenditoriale, la sto curando e portando avanti ma troppo spesso dico che rimarrà un hobby, perché sotto sotto non credo forse di poterla realizzare, oggi mi impengerò di più nel corso che sto facendo per realizzarla e fisserò un tempo per porare a termine il primo info-prodotto.
Ci sono di nuovo dentro. Ho iniziato unpercorso per cui ho deciso di cambiare la mia università in Italia e di continuarla in Spagna, perché ne sono stata troppa affascinata, tanto da ritrovare una passione e una curiosità per lo studio incredibili…nell’altra peró mancava solo un anno per terminarla…la paura di essere giudicati, di non sentirsi adeguati, di credere di non essere in grado di organizzarsi, la necessità di cercare un lavoro (prima esperienza), il mancato supporto esterno mi rendono insicura nel mio agire…Sto facendo la scelta giusta? Perché non percorrere la strada piú semplice? Stessa cosa nello sport…ho deciso di inpegnarmi maggiormente in palestra e di seguire un’alimentazione sana, passo difficile perché sempre procrastrino e me la prendo con me stessa per gli errori fatti…sentendomi ancora piú insicura e incapace…l’impegno di oggi? Resistere e decidere con decisione la persone che voglio diventare, affrontando le insocurezze, non lasciandomi influenzare dalla vocina interiore e ritrovare una maggiore volontà…
Andrea, mi hai per caso spiata per scrivere questo ritratto così ben dettagliato di me?! ;)
Sindrome dell’impostore, presente! Sono la prima a pensare di aver sempre avuto vita facile in ogni sfida che ho affrontato, magari fortuna, e se mi chiedi di elencarti qualche mio successo, non me ne viene in mente uno. Eppure, sono una persona totalmente diversa rispetto a 5 anni fa, nel corpo e nella mente.
Ma direi che ho già iniziato, forse inconsciamente, a lavorare su questa cosa qualche settimana fa, inserendo nel mio diario “la rubrica dei traguardi”, ovvero mettere per iscritto anche i più piccoli successi quotidiani, scrivendoli in rosso in modo che siano facilmente rintracciabili sfogliando il diario :)
Ma basta ciance: ho un progetto imprenditoriale da realizzare e oggi inizierò a scrivere un nuovo articolo per il blog.
Ciao Andre, grazie per questo bellissimo articolo!
Ciao a tutti! Ecco la mia descrizione:avrei dovuto immaginare che il mio comportamento avesse un nome preciso; insicura da sempre, ho iniziato il primo anno di giurisprudenza dopo aver superato la maturità con 100, eppure mi sembra che quel cento porti con sé aspettative troppo alte e temo che prima o poi qualcuno si accorga che non sono intelligente come tutti ormai danno per scontato. Quante volte ho rimandato per essere certa di riuscire! Sfida:fidarmi dei miei sforzi e impegnarmi al massimo ma con serenità, non per paura di essere “smascherata pubblicamente”
Ciao Andrea tra 2 settimane e mezzo ho l’esame più importante di tutto il mio corso di laurea (medicina), parlo di anatomia 2, e più di una volta ho sentito questo “impulso” di non meritare di studiare in questa facoltà o non essere “degno” di ricordare tutto, beh voglio dire una cosa a tutti: a prescindere dal risultato che otterrò e da quanto effettivamente ricorderò all’esame non mi tirerò indietro e farò tutto il possibile per passarlo col voto più alto. Grazie per questo articolo, era quello di cui avevo bisogno!!!
Sono io! Più realizzo i miei obiettivi e più gli altri me li riconoscono e mi dicono che sono in gamba, più io non ci credo!
Adesso sto cercando un tirocinio, quindi la mia sfida è: fare tantissime domande senza pensare on partenza che non mi prenderanno, vale sempre la pena provare, no?
Grazie Andrea!
Sono esattamente in quella situazione che hai descritto: un primo piccolo step per fare ciò che ho sempre sognato. Una settimana fa, di fronte alle prime difficoltà, volevo mollare perché non credevo di meritarmi questo posto e di non essere all’altezza di queste sfide. Pensavo che tanto mi sarebbe capitata un’altra occasione, in situazioni migliori. Ma non è così.
Oggi come primo passo metterò ordine ai miei pensieri (per iscritto) per capire dove mi blocca la mia insicurezza e imparare a fregarmene del giudizio di chi non conta.
Eccomi! Io oggi studierò per un esame importante… Appena prenotato ?
Buongiorno Andrea! Articolo molto bello! Il mio sogno è finire di studiare e lavorare all’estero e diciamo mancano solo pochi mesi per realizzarlo ma sto avendo paura, proprio quella dannata paura che abbiamo quando stiamo per realizzare importanti obiettivi della nostra vita. Mi rivedo molto nel post per questo accetto la sfida! Oggi manderò un email all’università Svedese per poter continuare il mio percorso di studio e creerò un piano chiaro sul mio trasferimento! Grazie e buona giornata!
Molto interessante Andrea :)
Sono stato anch’io vittima della sindrome dell’impostore in passato, e devo dire che hai colto davvero nel segno con questo articolo.
Per fortuna ormai l’ho superata (e ho intrapreso diversi progetti personali senza premure), soprattutto dopo aver approfondito alcuni concetti chiave come le condizioni facilitanti e aver costruito una autostima seria.
Certo che se avessi avuto a disposizione i tuoi consigli sarebbe stato molto più facile :)
Ormai quest’anno ho iniziato il mio terzo anno fuori corso all’università, ho pensato molte volte di ritirarmi perché in fondo e molto spesso questa università non la sento “mia”. In questi anni ho sempre lavorato partime, mi sono sempre dedicata alle mie passioni, certi periodi di più altri meno, e non mi pento delle scelte prese ma non capisco neanche se questi percorsi extra (ho frequentato corsi di formazione sportivi e non) mi abbiamo portato via la visione del mio obbiettivo principale. Sono consapevole del fatto che se potessi tornare indietro sceglierei un altro percorso di studi. Ma se penso di lasciar perdere tutto e cominciare un altro percorso iniziano a venirmi i sensi di colpa, uno verso i miei genitori che insieme a me stanno pagando i miei studi, credono in me, e vorrebbero questa piccola soddisfazione, due verso me stessa perché mi sembra che così facendo starei buttando tempo e sacrifici.
È diventata una sfida ormai, mi sono data un ultimatum, laurearmi entro il 2017 e poi dedicarmi al 100% a me stessa.
stesso obiettivo universitario ;) fuori corso sia per i tuoi motivi che per altri.. e i genitori che pagano… 2017 we are coming
2017 we are coming mi è piaciuto molto ?
Buongiorno!!! La sfida è fare quelle chiamate di lavoro che rimando da tempo per paura di non essere all’altezza della mia figura professionale!
Grazie andrea!!
Ultimo esame alla laurea magistrale, tirocinio per tesi in una multinazionale. Quest’ultimo esame mi spaventa molto, è il più difficile dei due anni, volevo darlo a dicembre ma da un paio di settimane nella testa mi partono solo pensieri negativi sul fatto che non ci riuscirò a prepararlo per tempo e questo mi porta a procrastinare. Obiettivo di oggi: finire questo dannato primo capitolo ed iniziare seriamente a studiare la materia.
Ciao a tutti è la prima volta che scrivo ma sono sempre stata come hai descritto. Ho preso il diploma a giugno con un voto decisamente basso per questo e anche per motivi economici ho deciso di non iniziare l’Università. Mi sarebbe piaciuto trovare un piccolo lavoretto così da aiutare i miei ma non ne sono ancora stata capace. Forse per colpa della mia incapacità nel relazionarmi con le persone. Ora però ho pensato che potrebbe essere una bella opportunità fare un anno come ragazza alla pari. Sto cercando una famiglia ma non mi sento affatto sicura di questa scelta. Ho paura di sbagliare e di deludere chi mi sta intorno. Devo contattare via Skype queste persone per discuterne e dopo aver letto questo articolo credo che lo farò. Grazie mille !!!
io, invece, non mi sento impostore di me stessa; sono consapevole della mia preparazione prima di un esame (almeno penso) e che, talvolta, Dio mi ha aiutata a superarli, anche brillantemente, nonostante una preparazione appena sufficiente e che, altre volte son stata io a farmi il mazzo.
Sono una persona che non si sente inadeguata, se c’è una nuova sfida, una situazione che non conosco, una nuova avventura di vita, per crescere personalmente, mi butto!
Il mio problema nasce con l’università, non mi riconosco, divento insicura, perennemente impreparata, continuo a procrastinare, pensando che il giorno dopo improvvisamente diventi una wonderwoman e le centinaia di pagine, che ho rimandato di continuo per settimane, potrò farmele in un giorno…
…e così, dal continuo procrastinare pagine e capitoli, mi ritrovo a pochi giorni dagli esami a non sentirmi mai, abbastanza, sufficientemente preparata, MAI!!!
O mi manca la ripetizione, o mi mancano capitoli da imparare e successiva ripetizione… e così… gli appelli, i mesi, le sessioni passano, inesorabilmente divento anche un po’ vittima di me stessa e del circolo vizioso in cui mi costringo a stare…
E così, persone che non reputo certo migliori e più preparate di me (anzi) si laureano ed io resto qui, ancora all’università!
In balia di prof e sessioni che diventano sempre più pesanti e pressanti.
Penso di aver capito quale sia il mestiere da intraprendere in linea con le mie inclinazioni e capacità. Ma c’è molto da studiare e bisogna mettersi in gioco rischiando di apparire impreparato. Così quella vocina mi dice che non fa per me, che non ne sono capace, che non sarò mai come l’esperto dello stesso campo così sicuro di sé ed efficace nel lavoro. Così la strategia che ho scelto di adottare è di comportarmi, parlare, e perfino pensare come se questo sia già il mio mestiere anche se ho appena cominciato a studiarlo. Devo pormi come se lo fosse da un pezzo e ragionare come se fosse parte di me. In parole povere: fingo. E fingendo poi diventa vero. Che non significa non approfondire e non essere coscienti del proprio limite reale ma semplicemente comportarsi come se quel limite fosse già stato superato : proietto me stesso oltre il limite e così senza troppi sforzi la realtà proiettata sostituisce la realtà attuale è ti ritrovi esattamente dove “fingevi” di essere già.
Si, penso costantemente che siano tutti migliori di me, nonostante i tanti attestati di stima che ricevo io non mi sento mai all’altezza e ora che ho deciso di rimettermi in gioco e lo sto facendo, visto che ho dato le dimissioni dall’azienda in cui sono stata 12 anni facendomi il classico “mazzo quadro” senza mai il giusto riconoscimento,nè mai gratificazione alcuna, ho paura. Ci sono momenti in cui mi sento paralizzata, oppressa dall’ansia, penso al fatto che si, ho un cv di rispetto, ma ho pure 47 anni e ci sono tanti giovani “uomini” con cv più brillanti del mio in un settore che é ancora tanto tanto maschilista… Così mi blocco e non mi attivo, mentre avrei già dovuto farlo, rimando a domani e cerco tempo, so che non mi fermerò, ma ho così tanta paura… ok…oggi aggiornerò il mio CV su LinKedin. Iniziamo….
La sfida è laurearmi e nel frattempo lavorare nel mio campo. Il traguardo è più difficile da raggiungere, ma la soddisfazione sarà doppia.
Oggi ho scoperto di soffrire della sindrome dell’impostore, due settimane fa ho raggiunto un obiettivo lavorativo senza accorgermene, perchè è nella mia indole fare determinate azioni. Mi sentivo inadeguata e cercavo comunque di dare il mio massimo, e cosa ho risposto ai successivi complimenti dei miei capi? “Ma io non ho fatto niente…!”. Doh.
Anche se non ho terminato gli studi, ho deciso di buttarmi a capofitto in un lavoro che mi stimola continuamente e mi sono sentita quasi una ladra nel volerlo fare. Sono inesperta, certo, ma perchè questa sensazione di essere inferiore agli altri? Posso imparare ogni giorno cose nuove che mi fanno crescere, e posso altrettanto fare mille sbagli che mi porteranno al mio obiettivo.
Buona crescita.
Penso così degli ultimi 6-7 esami che ho passato.. studiando poco-niente rispetto ad altri..
E dato che uno dei prossimi due penso di rimandarlo.. direi che la sfida è farli entrambi, 8 e 15 novembre, gli ultimi due esami!
io sono un casino: so di essere in gamba ma sono insicura al contempo. Io sono ipercritica su di me e sul mio lavoro ma al contempo so che lo faccio benissimo. Che rompicapo!
Ciao, è la prima volta che scrivo ma sono anni che ti seguo… e ammetto che da quando ho scoperto dell’esistenza della sindrome dell’impostore mi sono chiesta “ma perché Andrea non ne ha ancora scritto?” :D
La scoprii per caso circa due anni fa grazie a un podcast, e rimasi scioccata perché mi descriveva perfettamente! Sono sempre stata una studentessa brillante, ‘hard-working’, ho passato test d’ingresso in università iper-selettive con una carriera universitaria invidiabile, e ora sto per iniziare un nuovo lavoro in cui la concorrenza è spietata e solo i migliori arrivano… eppure ho sempre avuto la sensazione di aver ingannato gli altri, ad ogni prova importante ho sempre pensato “ecco, oggi sarà il giorno in cui tutti mi smaschereranno e si renderanno conto che non valgo nulla”. Quindi sono una veterana di questa sindrome… ho sempre attribuito i miei successi al caso, alla fortuna, certa che prima o poi sarebbero crollati come un castello di carte.
Per fortuna però non mi ha mai impedito di raggiungere i miei risultati e non mi ha mai dissuaso dall’affrontare le sfide cui mi trovato di fronte. Da quando ho acquisito maggiore consapevolezza è diventata una forza positiva, che mi spinge all’azione: la mia vocina interna ora mi dice “non sei un impostore, hai talento, ma per continuare ad avere successo devi continuare a lavorare sodo come hai sempre fatto”.
Grazie per averne parlato!
Proprio l’articolo di cui avevo bisogno, grazie Andrea.
6 anni fa lascia l’università per intraprendere la carriera dei miei sogni. Nessuno ci credeva. E anche io ero tremendamente inzicuro… ma alla fine ho raggiunto ottimi livelli, l’indipendenza economica e ho anche comprato casa. Ma comunque ogni successo mi sembrava (e mi sembra) che sia dovuto al fatto che io riesca in qualche modo a fregare la gente facendo credere di essere qualcosa che non sono. Quindi la sindrome dell impostore con me ci azzecca alla grande.
Adesso sto intraprendendo una seconda attività che mi potrà permettere non solo di avere più soldi, ma anche più tempo. Che è ciò a cui aspiro. So di essere portato per questa attività, eppure da qualche giorno sto dibitando terribilmente di me, nonostante i miei collaboratori più anziani mi facciano capire che posso farlo e arrivare ad alti livelli.
Siccome lavoro su roma e milano, mi pongo questo come limite e problematica quando invece nel medio-lungo termine questo si rivelerà un grande vantaggio.
Penso di non potercela fare
Penso di essere giudicato male
Penso che mi vedano come uno stupido
Ho paura di perdere l’entusiasmo.
So già quello che devo fare. So quando incontrarmi con i miei collaboratori e apprendere nuove competenze sui prodotti.
So che le persone sono interessate ai prodotti che vendo, quindi è semplice.
Sono solo io che devo semplificare tutto, perchè tendo a renderlo complicato anche quando non lo è
Sarà un caso ma: è da una settimana che mi martella “Non c’è niente che sia per sempre perciò se è da un pò che stai così male, il tuo diploma in fallimento è una laurea per reagire…puoi finger bene ma so che hai fame!” (cit.Afterhours); stamattina scrivo sul mio diario “gente insignificante e priva di spessore che si spaccia per figona e riesce a vendersi benissimo, io che davvero valgo mi nascondo, perchè? E’ ora di finirla”; poi questa mattina arriva la tua newsletter, Giulio, con questo post…beh, “in mezzo a tutta questa casualità…” il caso mi sembra un eufemismo. Allora basta, ecco il mio progetto: devo iniziare a scrivere “seriamente” perchè sono brava e ne ho tutte le capacità, perchè scrivere è tutto ciò che desidero fare ed è ora di partire. E ovviamente mi vergogno per tutte le lodi che mi sono intessuta da sola, altrimenti non soffrirei della sindrome dell’impostore :D Grazie Giulio! :*
PS: pensavo di essere da sola…mi si allarga il cuore vedere in quanti siamo. Anche per questo, grazie Giulio :)
Si Andrea, mi hai convinto ne soffro…soprattutto ho il terrore di essere giudicata e di non essere all’altezza delle aspettative degli altri.
Quindi ultimamente ho cominciato a evitare di intraprendere seriamente il percorso che mi dovrebbe portare a realizzare un sogno solo perché penso che non sono e non sarò mai all’altezza (perché in fin dei conti non sono così brava e intelligente come dicono): andare PRONTA al concorso per diventare magistrato, fare del mio meglio e consegnare. Il mio impegno e’ questo: da oggi e per due anni studierò con serenità e vivendo una vita normale (niente ansie e procrastinazione) per prepararmi a questa prova, andrò al concorso e consegnerò e poi vada come vada. Purtroppo la prospettiva è molto a lungo a termine,ma lavorare a studiare allunga i tempi…
Ciao Andrea! Grazie!
Ho perso 2 anni frequentando l’università perchè sono pigro. Ne sto perdendo altri da quando ho iniziato a perdere la convinzione in me stesso. Sono costantemente condizionato da ciò che gli altri pensano di me, avvolto nella paura di fallire e deludere le persone che mi stanno intorno e deludere anche me stesso. Dopo vari fallimenti, ora mi trovo perfettamente nella situazione descritta nell’articolo. Non riesco ad intraprendere un’attività che vorrei fare, sono pervaso da dubbi e incertezze e sono un inguaribile perfezionista.
Spero che questo articolo, e ciò che sto per iniziare tra qualche minuto grazie a ciò che ho letto, possa essermi d’aiuto per affrontare il tutto con più serenità.
Grazie :)
Andrea, sono così colpito da questo articolo che penso che non sia adatto a me che sono un impostore vero!
Complimenti! Sempre originale.
Ah già la sfida! Voglio mettere su un progetto imprenditoriale da qualche settimana ma siccome non sono mai stato imprenditore, non sono mai sceso in campo con vendite e marketing, non credo che funzionerà. Ma ci tengo tantissimo anche per fare un errore e sentirmi vivo.
Ciao Andrea! soffro di agorafobia da due anni e da un po’ di mesi ho iniziato a stare meglio, ho intrapreso una terapia che mi fa raggiungere in più step vari obiettivi( dall’uscita in pubblico, dalla cena in ristorante, dal tragitto in autobus ecc.) e ad ogni successo penso “tutti lo fanno, non sono stata brava, non ho fatto nulla di speciale” e per colpa di questa SINDROME DELL’IMPOSTORE non riesco a godermi del tutto i miei (apparentemente) banali successi, mortificandomi ancora di più.
Grazie Andrea di avermi resa consapevole di questo strambo meccanismo mentale, da adesso ad ogni uscita in autobus, passeggiata, lezione all’università… mi premierò cercando di non vedere quella azione come premio ma congratulandomi con me stessa e godendomi ancora di più il successo dato dallo sforzo di affrontare le mie paure (che non è per niente facile!!)
Bacii
La mia sfida è sostenere l’esame di ammissione alla Scuola di Specializzazione che vorrei seguire. I consigli di mia sorella sulla difficoltà di dover viaggiare per seguirla mi avevano frenato fino ad oggi, però non posso farmi frenare sul futuro che sogno solo da una leggera difficoltà, come essere una pendolare. La mia azione di oggi sarà pagare il bollettino di iscrizione all’esame e studiare 3 capitoli del libro che sto utilizzando per prepararmi.
Ieri, a notte fonda ho agito di impulso, ho acquistato l’hosting e il dominio per un mio progetto di scrittura con il quale voglio farmi le ossa e iniziare “veramente” a scrivere per me stessa!
Lo rimando da quasi un anno … e oggi questo bell’articolo dove la frase:
《Chi soffre della sindrome dell’impostore è convinto infatti di dover competere giorno e notte
con un ideale di perfezione irraggiungibile.》
Mi ha fatto venire i brividi … è proprio così!
Sono in costante lotta con la perfezione ed è davvero estenuante.
Ora mi vado a (ri)leggere per l’ennesima volta l’articolo su come liberarmi dalla perfezione …
Come azione risolutiva, oggi voglio installare il cms sull’host!
Così in settimana inizio a lavorare sul template! :)
Grazie per il tuo articolo!
Sara.
Purtroppo mi è capitato in diverse situazioni di percepire di non meritare il successo e di non impegnarmi al massimo per raggiungerlo proprio per evitare che arrivasse; ad esempio in riferimento alla preparazione degli esami universitari, in un paio di situazioni, dopo aver preso un bellissimo voto in due esami importanti, una persona adulta mi ha fatto delle battute sgradevoli che mi hanno fatto stare veramente male e tutto ciò mi ha fatto sentire in colpa e non mi ha consentito di dare il massimo nell’esame successivo per paura che mi vengano riproposte queste “battute”.
oggi voglio veramente studiare per bene, per concretizzare la mia responsabilità nella preparazione dell’esame!! grazie
Sindrome dell’impostore: ne soffro…è impensabile per me arrivare “prima” ma è certo che arrivo, questo si…seconda semmai…(ma seconda a chi?)…Ci lavorerò.
Grazie Andrea
Ciao Andrea! Quest’articolo stamattina è come un raggio di sole in una giornata grigia, mi sono sempre definita una persona inetta, pigra e incapace di raggiungere qualsiasi risultato. Quando raggiungo un successo la gioia del momento finisce per svanire quasi subito perché penso di non meritarmi nulla, quindi sì, grazie a te ora posso dare un nome a questo mio continuo senso di inadeguatezza, sono anch’io una delle vittime della sindrome dell’impostore. Questo mi ha portato a restare indietro con gli esami all’università, per paura di fallire ho continuato per mesi a saltare gli appelli quando arrivavo alle scadenze. L’obbiettivo che voglio darmi è proprio questo: credere di più in me stessa, essere più organizzata e non fuggire più da ciò che mi fa paura affrontare. Grazie per le pillole di autostima che mi dai ogni volta :)
Sto evitando di pubblicare un contenuto riguardante i miei interessi. Oggi pubblicherò almeno 3 frasi sull’argomento sui social network.
La sfida è cominciare a scrivere almeno uno degli articoli professionali che avrei dovuto scrivere anni fa, subito dopo le esperienze di docenza positive.
Inizio oggi.
Davvero efficace mettere nero su bianco: sto finendo di buttare giù la bozza del primo articolo. Il primo passo è fatto. Mi sento molto bene e fiduciosa. Grazie
Quante volte il giorno di un esame mi sono fermata ad un metro dalla porta e sono tornata a casa per paura di non essere abbastanza preparata!! Anche adesso che sono passati 10 anni dalla laurea ed ho un buon lavoro, sono ancora qui…che posticipo la risposta agli annunci di lavoro e non invio il CV per paura di non “corrispondere” esattamente a tutti i requisiti richiesti… E così rinuncio già in partenza a migliorare ed a crescere. Oggi voglio aggiornare il mio CV.
…nuovo inizio cercare un lavoro piú sensato, piu´che cercare propormi perche´per quello che faccio cercando non si trova nulla…l´articolo calza a pennello anche se ci lavoro gia da un po´non e´una sorpresa….ok mi impegno!
Io voglio iniziare un progetto e anche se non mi sono mai sentita all’altezza, oggi inizierò documentandomi
Presente! Tante volte ho sminuito quello che facevo, e continuo a farlo, fin troppo spesso.
Oggi devo procedere col render che ho già rimandato troppe volte!
Ciao Andrea!! Ho letto l’articolo mentre stavo aspettando di essere chiamata per un orale.. 10 minuti dopo è stato il mio turno. Stavo implodendo dalla paura e la sfida è stata: tirare fuori le palle.
Ho preso 28!
(Merito anche di sm2!)
Grazie di cuore!!
Grazie Andrea per questo tuo articolo davvero motivante and uplifting ;) Solo leggendolo la prima volta mi ha fatto ragionare e pensare a quante opportunità (imprenditoriali e non) mi sia lasciato sfuggire proprio dovuto alla sindrome dell’impostore che in sordina mi ha sempre tenuto molta compagnia. Oggi voglio fare un passo verso l’organizzazione di un progetto, che per paura di non essere all’altezza, ho sempre rimandato. Grazie e buona settimana a tutti
Beccata! Sindrome dell’impostore seriale! Leggere questo articolo mi ha davvero illuminato una giornata piuttosto down…
Quale azione intraprendere però per cambiare?
Prima di tutto apprezzare la mia voglia di mettermi in gioco e iniziare a considerare in maniera positiva le mie insicurezze, vederle come ottime possibilità di crescita, una sorta di spinta verso il cambiamento! Ecco, questa mi sembra la prima azione possibile!
Per il resto credo che smettere di paragonarsi agli altri sia decisamente utile! :)))
Grazie per queste intuizioni!
Buon lavoro a tutti!
Ciao Andrea, questo è il mio commento e già sento la “potenza” dell’effetto che ha su di me il fatto di esternare una debolezza. I sintomi della mia sindrome si manifestano nella fobia di cercare un lavoro… Sono laureata già da diversi mesi e questo dovrebbe essere il momento di massima energia per la ricerca di un lavoro, invece… leggo molti annunci e non mi sento mai all’altezza di ciò che leggo… Il risultato di tutto ciò è che SONO FERMA. Penso che il problema derivi dall’università, in quanto pur essendomi laureata con il massimo dei voti ho sempre pensato che i risultati ottenuti siano arrivati per una “congiunzione di eventi fortunati” piuttosto che per le mie doti personali.
La mia sfida sarà quella di candidarmi a quelle posizioni e soprattutto di essere meno dura con me stessa…
Interessante articolo e interessante coincidenza: proprio stamane dovevo promuovere me stesso e la mia nuova attività di consulente e stavo mentalmente preparandomi, ma al solito avrei cercato di sminuirmi Ma dopo aver letto l’articolo mi ci sono riconosciuto e ho cambiato strategia: un successo!
Ho iniziato un nuovo lavoro e anche se non mi sento all’altezza oggi concluderò il mio lavoro assegnato
So che sono un paio d’anni che sto lavorando bene e sto portando anche dei bei risultati, di sicuro al di sopra della media dell’azienda. Non ho mai dato colpa alla crisi dei risultati poco brillanti che ho in passato ottenuto, ma mi sono sempre rimboccato le maniche e agito nella mia sfera d’influenza.
Tutto questo il mio capo lo sa e io so di avere la sua stima.
Oggi comincio a preparare una presentazione efficace con i risultati dei miei ultimi anni, ed entro la fine di novembre gli chiederò un aumento
Sono sul treno per andare a lezione all’università, devo concludere il mio percorso di studi della triennale!
Articolo perfetto, in vista del meeting col mio capo. Dopo mesi di duro lavoro su un progetto ambizioso, ho ottenuto degli ottimi risultati, ma anche alcuni deludenti. E su cosa mi arrovello il cervello? Solo sui risultati negativi, tanto che questo weekend pensavo di cambiare lavoro, perché non mi sento abbastanza adeguata :p ma ora cambio strategia, mi concentro sui risultati positivi! E per quelli negativi beh…alla fine ho mirato molto in alto ed il fallimento ci poteva stare!
Buona settimana:)
….iscrivermi all’universtià….a 40 anni….e poi…mi sono iscritto…6 esami in 3 mesi…tutti passati..voti non altissimi ma passati..ora inizia il secondo anno chissa se si ripeterà questa successione di eventi positivi.. dai che ce la posso fare…
Sono una sportiva professionista, questa è sicuramente la “mia” sindrome! Sono ai massimi livelli nel mio sport, ho sempre militato in ottime squadre ottenendo buoni risultati, ma io mi sono messa e continuo a mettermi in seconda fila, come se non avessi merito di vittorie o se non mi meritassi di giocare titolare perché non ne sono all’altezza, e mille altri c***i…oggi faró un ottimo allenamento! Tifate per meeee :)
Sto per finire un’ altra triennale: prima in scienze politiche ed ora in architettura, non so spiegare come sia arrivata di nuovo alla fine, sono stati entrambi percorsi assai impegnativi, soprattuto perchè ho sempre creduto troppo poco in me, di non esser così in gamba e di non saper studiare…
Sono diversi anni che vorrei scrivere articoli che trattino di sostenibilità su internet, e finora ho continuato a ripetermi di non esser abbastanza brava, dandomi la scusa che prima è meglio devo finire quella cosa, poi quell’altra… e blablabla, il tempo è volato! Oggi. Ora voglio preparare una descrizione di me per attivare il mio profilo su un sito. Basta con le scuse!
Fatto!!! Prendersi questo impegno pubblico funziona! Grazie Andrea
Sto per aprire il mio ristorante , ho 25 anni e tutte le persone che mi circondano cercano di scoraggiarmi , anche i più cari, sono certo che un giorno potrò guardarli tutti , a uno a uno, dritti negli occhi dicendo loro che si sono sempre sbagliate sul mio conto. L età è solo una questione anagrafica. Se sono arrivato a questo grado di consapevolezza è sicuramente merito di Andrea e a articoli come questo. Grazie
Lorenzo
Ciao
ho 45 anni suonati, un pò di cose me ne sono capitate, ho fatto tante scelte ma le uniche di cui davvero mi pento sistematicamente sono quando ho dato retta a chi mi stava intorno, non è che io non sbaglio mai, ma per amor nostro non curiamici di chi parla e giudica, non importa se amici o parenti, chiediti se sei attore o spettatore della tua vita!!
la soluzione è proprio lì.
Grazie Andrea, grazie a tutti.
Non dirlo a me…per via di alcune amicizie che ingenuamente stimavo ho dato retta a consigli lavorativi sballati. Insabbiandomi di brutto in un vicolo cieco. Eppure una certa vocina me lo diceva…purtroppo me ne sono accorto tardi.
Penso che conti moltissimo anche l’autostima e quindi la sicurezza in sé.
Devo andare avanti ! e perseguire i miei obiettivi !
Penso di non meritare di essere amata…e perchè no dopotutto? Perchè non amo me stessa. Da adesso scelgo di farmi almeno un complimento al giorno! E chissà che non entrino persone speciali nella mia vita
Voglio terminare il mio percorso di studi grazie a start! e la tecnica del pomodoro!!!
Sono un po’ in ritardo, comunque…
Io ho iniziato da un mese a frequentare psicologia in inglese. Mi sento proprio come hai detto tu nell’articolo: mi sembra di occupare un posto che non mi spetta in quel corso, perché il mio livello di inglese è, a mio parere, molto al di sotto di quello degli altri. Eppure abbiamo tutti dovuto sostenere un esame di ammissione per essere lì. Mi sento così colpevole che tento il più possibile di parlare con italiani in italiano; non alzo neppure la mano se ho una domanda. Oltretutto vado in paranoia, perché ho paura che i miei compagni, già vendendo che parlo poco, mi considerino stupida.
Il mio impegno sarebbe riuscire a parlare con qualche ragazza straniera e riuscire finalmente a porre le domande che mi ronzano in testa.
scusa se mi intrometto ma se hai passato il test è un oggettivo criterio di merito: credici!
io ad esempio non ero sicura di avere le carte in regola per fare medicina, ma quando al test sono arrivata qualcosa tipo 35esima su 400 persone che ci avevano provato ho iniziato a dirmi che forse, dopotutto, ero più brava di quello che pensavo e che avrei potuto farcela.
E ti dirò che adesso non mi sento di sicuro la più brava del mondo, ma penso di essere un medico discreto (anche migliore di alcuni colleghi, sebbene peggiore di molti altri) e da cui le persone possono andare volentieri perchè trovano qualcuni disposto ad scoltarli, perchè ho delle doti umane che non vengono valutate negli studi ma che non tutti i miei colleghi possiedono. E sono sicura che sia lo stessso anche per te ;-)
p.s. le persone insicure e inconsapevoli del proprio valore sono le mie preferite
Praticamente ogni volta che faccio o dovrei fare qualcosa sono tormentata dalla paura di non essere all’altezza, convinta di non meritare un successo. Sono al primo anno fuori corso e da poco ho concluso gli esami solo perché ho sempre rimandato a causa della mia insicurezza e ogni volta che ho passato un esame con un voto alto, ai complimenti dei miei compagni, amici e familiari ho sempre risposto “vabbe mi è andata di c**o, mi ha fatto domande che sapevo” oppure “era facile”. L’ultimo esame sono andata a farlo con la convinzione di non passarlo, ho preso 26 e addirittura ho chiesto al prof perché un voto così alto se non lo merito? (Figuriamoci dove voglio arrivare se addirittura dico ai prof di non meritare i voti) Adesso sto scrivendo la tesi ma ho già in mente come posso organizzarmi se non mi laureo nemmeno stavolta, dato che sono convinta di non essere in grado di finire in tempo la tesi. Sono terrorizzata dal fatto di dover affrontare dei colloqui di lavoro, convinta che nessuno mi prenderà a lavorare. Per non parlare di quando ricevo un complimento in più dai miei amici o da mia mamma, mi sento sempre presa in giro, cosa che mi porto da quando ero bambina. Cosa farò oggi per cambiare il corso degli eventi? Mi darò da fare senza pensare a cosa potrebbe accadere di negativo e scriverò ogni giorno cosa ho fatto per raggiungere il mio obiettivo, così una volta raggiunto il successo lo rileggerò per ricordarmi che non è stata la fortuna ma che effettivamente ho lavorato sodo.
Penso di non meritarmi di laureami con la mia tesi che è fatto di copia incolla scritta, non benissimo anche se mi sforzo non riuscirei a scrivere meglio di quella della scritta da una mia amica che ha lo stesso relatore, dove lei ha già finito e io ancora a combattere con la struttura della tesi…scusatemi ora mi sento meglio….
La mia paura riguarda la musica: faccio parte di una band e ho sempre paura che io sia un’incompetente rispetto agli altri e che gli stia solo facendo perdere tempo quando potrebbero trovare qualcuno migliore di me. Un’azione concreta da fare? Esercitarmi di più!
Ciao Andrea, grazie mille per tutti i tuoi articoli! Che dire li adoro :) meno male che quando hai deciso di aprire questo blog non hai ascoltato quella fastidiosa vocina che ti diceva di non farlo! Come faremmo altrimenti senza i tuoi preziosi consigli oggi? Comunque anche io soffro della sindrome dell’impostore! Ogni volta che faccio qualcosa, ho paura di sbagliare, ho paura che non sia fatta bene e se vedo che va bene e sì penso di non meritarmela. A 19 anni, ho aperto un ristorante, e nel frattempo mi sono laureata, bé alla fine presa dallo stress ho pensato che non fossi in grado di gestire appieno la mia attività è l’ho venduta. Certo, da una parte sono felice, perché mi ha permesso di chiedere a me stessa ( che sono una a cui piace fare tutto, ma pensa di non eccellere in niente), che cosa volessi fare veramente! Bé ho passato mesi a pensarci, fino a quando non ho detto che dovevo inseguire i miei sogni e così ho capito che il mio più grande sogno era scrivere. Pensavo di non essere brava ne di esserne all’altezza e dopo mesi di incertezze, ho iniziato a scrivere online, gratuitamente, poi mi sono innamorata sempre più di questo lavoro e oggi faccio la copywriter a tempo pieno. Oggi, ho 25 anni e sto pensando di aprire un blog, ma ogni volta che cerco di lavorarci, inizio a dire:”Ma siamo sicuri che io sia veramente in grado di scrivere?” “Chissà se i miei clienti apprezzano davvero i miei articoli” ecc…insomma mi faccio mille seghe mentali, pensando che nessuno avrà interesse a leggere i miei articoli se aprissi il mio blog. Spero di riuscire a superare questa sindrome, come anche di riuscire a non procrastinare più! Ancora grazie perché come sempre i tuoi articoli mi danno l’input a migliorare :D
Non rimanderò più gli esami, rispetterò le mie scadenze! Io posso farcela e lo voglio dimostrare! (A me stesso ;-] )
Farò il colloquio al Career Day con tutte le aziende in cui mi piacerebbe lavorare, chi lo sa che almeno una di loro non veda in me quello che sta cercando?
Vorrei tanto arrivare al mio benessere fisico e mentale, vedermi bene, mangiare bene ma soprattutto volermi bene…penso peró che tutto sia troppo difficile è che tutte siano migliori di me .
studiare costantemente e stare al passo con gli esami, ho procrastinato per troppo tempo….è il momento di cambiare!
parlerò a quella meraviglia della natura che vedo in palestra, le dirò quello che sento ogni volta che la vedo e incrocio il suo sguardo, senza aspettarmi nulla, senza pensare alle conseguenze e senza inventare scuse. La mia vittoria sarà riuscire a dirle quello che ho in mente
Ciao André. Ho letto questo articolo e che dire..sono rimasta nuovamente sorpresa di queste tue doti innate. Si perché secondo me tu hai delle doti, non è facile parlare dei propri disagi e delle difficoltà che una persona vive quotidianamente, perché nessuno lo fa, e allo stesso tempo diffondere le proprie tecniche e miglioramenti. Ti voglio ringraziare,perché da quando leggo il tuo blog mi sto impegnando per migliorare, i tuoi metodi di studio mi stanno aiutando molto e la prossima settimana darò 2 esami.. chissà! A volte penso di non meritarmi questa laurea..che idiota no?! Beh il mio obiettivo da oggi sarà di sfatare questo “falso mito”. Prometto a me stessa di potercela fare! Ciao André,buona giornata anche a te.
Ciao! Ho cominciato un nuovo percorso lavorativo che mi mette alla prova ogni giorno… e ogni giorno vorrei mollare… oggi uscirò e farò qualcosa che mi spaventa da morire, perchè non penso di essere brava abbastanza… vediamo se funziona…
Io oggi scelgo di meritarmi di essere felice
bella questa tua scelta!
Grazie Mer, c’è lo meritiamo no ? :-)
Ammappa quanti siete! Voglio leggere i singoli commenti uno ad uno. Non riuscirò a rispondere a tutti, ma credo che leggervi con attenzione sia il minimo per ringraziarvi di tutti questi commenti.
Ciao Andrea! Grazie per questo articolo…ci voleva e ci voleva proprio in questa settimana in cui devo decidere se iscrivermi all’esame per l’ammissione al master dei miei sogni oppure lasciar perdere per i costi elevati e per non aver cominciato ancora a studiare niente… Sono in crisi forte perchè le persone che si sono iscritte sono anni che lavorano ed hanno più esperienza di me oppure sono compagni di università che si sono laureati con voti brillanti e nei tempi perfetti senza anni di fuori corso…
Dall’altra parte il mio prof di tesi e la mia correlatrice mi hanno ricordato ancora la settimana scorsa di iscrivermi…
Penso che questo voglia dire che anche io posso farcela e sono indicata per il master e per il tipo di lavoro che mi permetterà di fare…cioè quello dei miei sogni!
Mi impegno a compilare la domanda per il master, a cercare un lavoro serale aggiuntivo e a parlare con il mio capo attuale per un aumento di turni.
Forza e coraggio….a tutti!!!!
ps: meno male Andrea che quella vocina non l’hai ascoltata!!!!!
ciao andrea! come al solito sei grande! il mio “rimandare” rigurda l’ultimo tuo punto, e sai che ti dico, al posto di cazzeggiare su facebook, le vado a scrivere, chissà!
Io penso sempre di non essere abbastanza intelligente, di non avere un quoziente intellettivo nella media, bensi piu basso.
(Eppure parlo 7 lingue, alcuna piu e alcuna meno fluentemente, e un paio da autodidatta.)
Penso di non meritarmi la famiglia che ho e tutto l’Amoreche mi danno.
E ho sempre paura di deludere i miei genitori, di non essere all altezza delle loro aspettative.
(eppure ogni giorno si congratulano con me e la vita che conduco all’ estero da quando avevo 20 anni)
Grazie Andrea,
Avanti tutta !!!!
Ma che diavolo ci faccio qui? è la frase che uso più spesso!
Scusa Andrea,ma che cavolo ci faccio su efficacemente?
Ho spesso questa sensazione… Ce l’ho avuta quando ho preso 100 alla maturità, ce l’ho spesso da quando frequento ingegneria, ritenendo di non essere abbastanza intelligente, ce l’ho quando sogno di diventare una cantante pensando che non sono poi così brava (mi sento “presuntuosa”), e ce l’ho in ambito sociale pensando che a nessuno interesserebbe passare del tempo con me e che risulterei ridicola nel tentare qualche approccio (ma qui è più una questione di autostima). E poi mi capita anche per altre piccole cose, ma direi che queste sono quelle più importanti.
L’articolo mi è stato molto utile e di supporto! Leggere altri punti di vista può essere illuminante. Soprattutto quando non ci pensi al fatto che un certo atteggiamento non è giusto, non te ne rendi conto. La consapevolezza è un bel passo avanti!
Grazie!
Ah, naturalmente, per cambiare, prima di tutto cercherò di mutare il mio atteggiamento MENTALE, e poi continuerò ad impegnarmi in quelle strade che mi sembra di non meritare, quando invece ne sono in grado (e devo convincermi di ciò!).
Ciao Andrea, grande come sempre.
Da tempo mi definisco un “impostore” perché ho preso una laurea triennale in Chitarra Jazz al conservatorio di Reggio Calabria con 110 ma non mi sento assolutamente all’altezza di questo voto, per me è un macigno! È il massimo, ma so che devo e posso suonare molto meglio di come faccio attualmente.. non giudico mai gli altri, ma temo di essere giudicato. Teoricamente mi piace il confronto, ma poi in molte situazioni musicali mi tiro indietro. Insomma, non ci sto bene.
Sai cosa farò per risolvere la questione?
Dato che amo Bologna è da anni che penso di trasferirmi lì ed entrare al (difficilissimo!) biennio. Basta, è giunto il momento, non rimando più!!!! Mollo tutti i gruppi qui nella mia zona e comincio una nuova vita lì. Avrò difficoltà. Vedrò ogni giorno gente più brava. Mi deprimerò, forse. Ma temporaneamente, per poi rinascere. Proprio oggi ho iniziato a contattare gente per trovare casa!!!!
DAJEEEEE!!!! ?
Ciao Andrea,
da bolognese volevo solo dirti che “pollegg” si scrive pollegg :D o al massimo con una g sola, polleg! Certamente non alla francese, altrimenti suonerebbe pollége
Grazie Debra,
per evitare di scrivere minchiate ho controllato qui: http://www.bruttastoria.it/dictionary/Polleggio.html :)
Articolo interessante, ma la sfida finale non mi fa impazzire. I motivi sono:
1) Sentirti un impostore non sempre ti impedisce di andare avanti: Denzel Washington continua a recitare. Spesso ti fa andare avanti meno felice e sicuro, ma a mio parere non è un blocco completo;
2) Dire una sfida qui nei commenti serve a poco: su 103 commenti nessuno legge oltre il primo o il secondo… e anche chi li legge, in fondo… chi cavolo è? Non lo conosco, amen. Dirlo a qualcuno che si conosce, per via dello spu**anamento, è molto più potente (e infatti lo consigli in tanti articoli).
Cmq voglio farti felice e lo dico lo stesso: chi cavolo vorrebbe mai leggere il mio blog di realtà virtuale? http://skarredghost.wordpress.com/ :D :D :D
Che dire Andrea. Questa volta mi hai praticamente costretto a commentare. E di solito sono molto difficile da convincere! Sentirmi un impostore? Praticamente tutte le volte che mi dicono che sono bravo a cucinare: è come se considerassi tutti quelli che me lo dicono o troppo buoni, o troppo affamati.
La tua sfida è tanto interessante quanto difficile da mettere in pratica; ma ti dico subito cosa farò, a partire da oggi. Oggi io venderò qualcosa di costoso, costoso ma ovviamente utile, e raggiungerò l’obiettivo senza dire nemmeno una mezza verità, tutto limpido e cristallino. Ci riuscirò?
Se riuscirò scriverò un altro commento in futuro, magari nel brevissimo futuro!
Grazie
Allora aspettiamo il tuo nuovo commento Francesco ;-)
Incredibile, sono nella tua stessa situazione!
Ciao andrea, prima volta che commento dopo tanto tempo che ti seguo, forte. Non me lo aspettavo ma mi sono ritrovato perfettamente in ció che te descrivi. In questo momento sto decidendo se continuare a cercare di sedurre una ragazza molto bella (anche se già fidanzata). Credo di potercela fare ma c’è qualcosa di potente che mi blocca. È una bella sfida e spero di affrontarla senza pensarco due volte…
Ho utilizzato le strategie che hai mostarto andrè, cavolo mi sento già più fiero di me stesso e più degno di essere felice, mi prendevo sul serio come credo pochi e tendevo a non riconoscere i miei meriti che adesso só che non sono per niente pochi !
Grazie andre, grande
Io e la scuola. Nel 2010 mi sono diplomata a fatica perche il mio liceo gli ultimi due anni e stato un incubo non si faceva niente e tutti i prof mi presero di mira. Dalla media del 8 mi sono ritrovata la media abbassata e alla fine diplomata con 68 da questo mi sono per anni preclusa l università, volevo fare ingegneria meccanica, ma mi dicevo no non sono all altezza ( e io amo la matematica mi diverto proprio a farla , e anche qui penso magari se lo dico le persone pensano menta per vantarmi) iniziai economia mollato dopo poco perche non riuscivo a fare gli esami. C era l esame di storia mi sono ritrovata tre volte la stessa domanda e per tre volte sono rimasta zitta . Ora dopo tanto tempo giusto quest anno mi sono detta stop e mi sono iscritta a ingegneria meccanica studio giorno dopo giorno ho molte energie e credo di star facendo bene gli studi, ma l ansia la paura degli esami o magari guardo il prof e penso no vabbè magari il 30 non me lo merito 29nemmeno 25 neanche. E che cacchio quanto e brutto!!!!!
Ciao Andrea scrivo questo commento perché sono in un momento di forte confusione ma vorrei trovare la forza di andare avanti nel mio corso di studi. Purtroppo ho cambiato 3 facoltà universitarie negli ultimi 3 anni ed ora mi trovo con dei profondi dubbi anche su quella che sto facendo adesso. Tuttavia voglio laurearmi e dimostrare a me stesso ed ai miei genitori, che credono tanto in me, che sono in grado di farcela a portare a termine l’università, magari non studio proprio quello che vorrei ma non posso più permettermi di cambiare, è il momento di lottare per ottenere una laurea. Negli ultimi giorni ho avuto dei forti dubbi che mi hanno fatto vivere molto male e non sono riuscito a studiare ma ora è il momento di rimettersi sui binari e continuare sulla strada che ho scelto, quindi oggi si studia!!!!!
E’ dal 2011 che ho messo in piedi un progetto web, si tratta di formazione professionale (in inglese) dove è possibile studiare teoria e fare pratica direttamente dal sito. Ho terminato un anno fa e ancora non sono partito. La mia scusa è che investire in questo momento non mi è possibile (sto per avere un figlio ma lo dicevo anche prima)…ma in realtà so benissimo che si tratta “solo” della sindrome dell’impostore (chi sono io per insegnare? E se gli studenti ne sanno più di me? Che faccio se non riesco a comunicare bene in inglese? Il mio materiale è davvero utile? E se ho solo sprecato tempo e sprecherò anche soldi?) . Ecco….Grazie a questo articolo penso che sia il momento di darsi una mossa! Certo, “bene che ti vada dalla vita non ne uscirai vivo” :) ma almeno cerchiamo di assaporarne ogni dettaglio!!!!! Grazie Andrea come sempre!
Non mi aspetto una risposta, ma ho deciso di commentare per la prima volta dopo tanti anni che ti seguo. Se oggi ho deciso di scrivere, è per me stesso. Perché me lo merito e in fondo cosa ho da perdere? Comunque vada, come mi hai ricordato, è inutile prendere la vita troppo sul serio… nessuno ne esce vivo. Ho avuto una brillante idea imprenditoriale, una delle varie diavolerie che mi gironzolano per la mente saltuariamente. Le metto per iscritto, abbozzo un progetto e poi lo abbandono. Mi dico che non è in linea con i miei studi universitari (ormai volti quasi al termine) che non ho i fondi e che il mercato italiano non lo consente. Oggi farò qualcosa più forte di una semplice azione, decido che andrò fino in fondo. Mi impegno a finire entrambe le cose, l’università e il mio progetto imprenditoriale. E non appena ci sarà anche solo un primo sviluppo, tornerò ad aggiornarvi.
Mi sento un impostore ogni giorno, mi sono iscritta in informatica con 12 anni di ritardo perché lo volevo a tutti i costi, volevo darmi una possibilità di migliorare, di mollare il solito lavoro tra bar e pizzerie perché non lo sopporto più, so che mi merito di meglio, ma predico bene e razzolo male… comunque mi manca un esame e la tesi, sono ad un passo dalla fine ma temo ora l’arrivo di un possibile lavoro a cui auspico tanto… mi sento un impostore perché non so fare niente, ma vero vero non è se ora sono a questo punto… ma non ci credo…
Scelgo oggi di iniziare a crederci e non mollare più fino alla fine, ho fatto tanto: studiato, viaggiato, speso un patrimonio, pianto e pensato ogni giorno di mollare e cosa ci facessi li, in un mondo che non mi apparteneva… Oggi decido che questo è il mondo che mi appartiene e che ho scelto, ci credo.
Più è grande il tuo potenziale, più sarà grande la tua insicurezza…
Caspita se è vera questa frase…
Domani mi “attacco al telefono” fino a quando non riuscirò ad ottenere un incontro col direttore, non posso rischiare di vedere sfumare (anche) quella posizione vacante senza nemmeno provare a concorrere!
(per la paura di un rifiuto oggi, frignerei di rimpianti per il prossimo decennio)
Una sensazione strana dopo ogni righa di questo articolo mi ha invasa. Sembra la storia della mia vita dove ogni cosa positiva era solo forfuna (chi sa perchè in ogni esame che avevo avuto fortuna avevo anche studiato molto)… mi ci sono trovata in tutto e per tutto… Ho in gran progetto nel cuore, quello della ricerca di un lavoro adatto ai miei studi ma ogni giorno non mi sembra quello giusto. La verità è che ho davvero troppo paura di non trovarlo e di deludere i miei familiari… eppure ho ottenuto così tanti risultati in questi 36 anni di vita… ma mentre gli altri mi fanno i complimenti per una cosa o un’altra io non riesci mai ad accettarli senza aggiungere che il merito non è mio, ecc
Sono sempre stato troppo riflessivo, troppo bravo a capire come gira il mondo e sempre troppo poco bravo a mettere in pratica quello che pensavo e predicavo. Ormai sono un adulto, ho 23 anni e questo è il momento giusto di decidere che tipo di uomo sarò: un uomo che si alza e che va o un uomo che si siede e aspetta. Tra le domande e i dilemmi che speso mi ritornano alla mente ci sono l’università, riuscirò a completarla e dirigermi verso il futuro che desidero?, trovare un lavoro, uno in cui non mi pedini la paura di non essere all’altezza delle aspettative del mio capo e, infine, la più difficile, essere l’uomo che tanto desidero diventare, un uomo che, come ho già scritto, si alza e che va, che guarda in faccia i problemi della vita senza spaventarsi e che percorre il suo futuro. Qui mi impegno a combattere per il mio futuro, qui mi impegno a mettere in pratica me stesso.
Non conoscevo questa sindrome ma mi ci rivedo tanto. Sento di valere poco, di non essere mail all’altezza sopratutto nei momenti in cui mi raffronto con determinate persone. Sebbene abbia inanellato certi successi (massimi voti, un lavoro che seppur precario è invidiato), io mi sento incapace, inadatta, fuori luogo; una perfetta collezionista di brutte figure. molte volte mi definisco un flop. una persona dall’apparenza molto carismatica e con le idee chiare…ma ne profondo-togliendo maschere e occhielli- fragile, insicura e piena di paure. è da anni che va cosi e adesso che sto vivendo un periodo molto pensante della mia vita, tutti mi sembrano migliori rispetto a me e tutti realizzeranno i propri obiettivi tranne me.
E’ vero, il mondo fuori è il primo contro cui lottiamo per ritrovare il nostro valore… Grazie per questo articolo in cui mi sono rivisto molto, anche se a volte ancora mi reputo un “caxxaro”.. Pare che qualcuno lassù abbia deciso che il 2017 è l’anno del grande passo verso la completa indipendenza, anche se imposta dall’azienda causa tagli. Meno male che ad aprile sono partito con una partnership con un imprenditore che mi sta dando molta fiducia per avviare un’attività di vendita online, e proprio perché lottando contro me stesso per liberarmi dalla paura di essere un “caxxaro”, in questi mesi, oltre ad aver quasi rilasciato la piattaforma di vendita (stiamo correndo per aprire al pubblico entro la fine dell’anno) ho iniziato a studiare per certificare le mie conoscenze ed acquisirne di nuove su adwords, dando già due esami e con la previsione di dare gli altri entro fine gennaio. La mia azione da fare entro oggi è stato di mettere nero su bianco il piano di attacco per il 2017 elencando progetti, scopi, obiettivi, strategie…
Mi ritrovo in questa sindrome.
Ma ora basta, da oggi si cambia. Ho un’idea imprenditoriale, che ho scritto nero su bianco per #365. E con la pillola di oggi ho scritto anche l’azione concreta da compiere ogni giorno.
Buon weekend e buon Natale a tutti
Commento con grande vigore questo articolo perché leggendo ogni singola riga mi sono riconosciuto nel mio percorso di vita. Ho 30 anni. Una laurea breve, due master e un lavoro. Studiavo e quando finivo un percorso mi dicevo che per questo mondo non bastava, dovevo fare di più e sono arrivato a fare due master e non avere lavoro. Ho aperto la p.iva e vissuto anni di merda (anche per seri problemi famigliari). In tutto questo mi sentivo sempre inadeguato / non abbastanza. É da due anni che lavoro come dipendente e anche tramite questa esperienza ho capito che merito di più. Che valgo di più e ho sempre vissuto con il freno a mano tirato. Anche nei miei rapporti sentimentali. Scrivo nero su bianco che non voglio più fare a meno di me stesso o meglio voglio vivere la mia unica vita senza più sindrome dell’impostore o del codardo. Perché chi fa a meno di esprimere se stesso (in tutti gli amibiti della propria vita) é prima di tutto un codardo! Liberarsi da questa sindrome nei mesi e anni futuri é ciò che voglio!
Mi ritrovo in ogni singola parola di questo articolo. E anche se se devo affrontare tra una settimana il mio primo esame universitario mi ritrovo costantemente in questo loop da tutta la vita. Un senso di perfezione è sempre stato parte del mio carattere, certo, ma solo ora ho compreso che è sempre stato il solo modo mio per sentirmi apprezzata dagli altri: fai bene il tuo dovere e gli altri ti apprezzeranno, non farlo e il mondo ti cadrà addosso. Studiare tanto è l’unico modo per essere sopra gli altri, fare di più è sempre il modo per sentirti più utile rispetto agli altri. Ma tutto ciò sta solo peggiorando, non è più funzionale, perché non c’è più un limite a nulla. Non so pormi più un limite e voglio sempre di più, ma quel di più sarà sempre più in alto di ciò che riuscirò a fare. Per questo mi sento costantemente abbattuta di fronte ad un obbiettivo che ho davanti e voglio raggiungere, ripetendomi che non ne sono in grado anche se nemmeno l’ho iniziato e spesso anche se quella cosa mi piace, la prendo troppo seriamente, come un dovere. Appena non riesco a fare qualcosa come la vorrei mi abbatto ingigantendo la cosa più del dovuto e sono in grado di cadere in periodi di depressione che durano anche per giorni e che mi rendono di umore instabile. Tutto ciò ha il risultato di farmi ottenere proprio ciò che non vorrei e questa cosa non fa altro che logorarmi ancora di più, facendomi sentire eternamente infelice. E tutto ciò si ripercuote anche sulla mia vita famigliare, relazionale e sentimentale, facendomi sentire sempre insicura e bloccando tutte le cose che vorrei fare. Sono consapevole che tutto ciò si ripercuoterà seriamente sui miei obbiettivi futuri se non faccio qualcosa ora per cambiare, perchè sta logorando anche la mia personalità creativa e perchè non riesco più ad esprimere me stessa siccome sono bloccata da questa sindrome. Ma liberarmi di questa sindrome dell’impostore è tutto ciò che voglio, perchè sono consapevole di avere tutti gli strumenti adatti per farlo. Voglio essere libera di fare le cose in maniera imperfetta senza rimpianti.
Ciao andrea, io ti seguo da molto ma non ho mai avuto bisogno di commentare, beh… c’è sempre una prima volta… comunque io continuo a rimandare lo studio anche se è una cosa che adoro. Per esempio un giorno a scuola presi 8 e mezzo in fisica e questa cosa mi rendeva triste come se non me la meritassi (io a scuola non vado bene, mi limito al 6 anche se vorrei di più). Da oggi voglio iniziare a studiare come si deve… ;) Sei un grande andrea continua così. :)
Ciao Andrea, grazie per i tuoi articoli sempre molto stimolanti. Io ho 38 anni e rientro in pieno nella categoria di chi ha avuto una vita brillante, con ottimi risultati e, almeno finora, ho sempre pensato di poter fare di più o di non essere mai abbastanza per quello che gli altri mi riconoscevano. Da qualche mese ho iniziato a rallentare la corsa, cercando un punto di equilibrio tra la mia salute mentale e fisica (troppo stress = troppa salute trascurata). Il risultato, fino ad ora, è stato sì di recupero, ma anche sensi di colpa. A questo punto me li spiego con la sindrome di cui parli: lavoro di meno rispetto a quando ho iniziato, mi merito quello che sto ottenendo? La mia risposta è sempre sì – per motivarmi penso alla pubblicità della macchina – e penso sempre a qualcos’altro che mi dimostri che posso rallentare senza rimetterci nei risultati: curare meglio l’espressione di quello che ho già prodotto, abbandonare abitudini non utili in favore di un potenziamento di quelle utili, cercare reti di persone simili con cui confrontarmi, selezionare le cose con cui voglio nutrire la mia mente, il mio spirito e il mio corpo. Direi che la lettura di questo articolo e questo post vanno, anche oggi, in quella direzione :-)
Ciao Andrea, sono uno studente universitario di 25 anni in scienze motorie, faccio la specialistica. Il corso di studi che frequento è un corso in attività fisica per la salute, completamente in inglese. Sono uno studente fuori sede, con dei seri problemi famigliari, che hanno sicuramente influito sulla mia capacità di visualizzare ciò che è meglio per me. Leggo da un po’ il tuo blog e ti ringrazio che l’hai aperto e continui a curarlo con così tanta motivazione e passione. Adesso sono alla fine del mio corso di studi, ho scelto di fare la tesi in biomeccanica, ma sono indietro con il progetto. Sembra che non sia consapevole del fatto che posso raggiungere questo traguardo. Mi sento col freno a mano tirato, sotto stress nel confronto con i miei compagni di corso e umiliato dal fatto che se rallento troppo continuerò a fare il “mantenuto” per altro tempo ancora. Un saluto! =)
Ciao Andrea, la sindrome dell’impostore la conosco molto bene. Da circa due anni ho cambiato vita. Da impiegato dipendente per mia scelta di vita ho intrapreso un percorso diverso, avviando una’attività tutta mia. Come dici tu, si tende a sminuire i risultati ottenuti, pensando che sia stato un caso. E il pericolo di mollare è sempre dietro l’angolo. Si dimentica che i risultati non vengono mai per caso!
Grazie ai consigli tuoi e di altri professionisti come te, sono sempre stato consapevole dell’importanza di credere in me stesso e in quello che faccio.
Grazie per questo articolo!
Prego!
Sai cosa Andre. Io merito di più. Ne sono certo perché mi sono sempre fatto il mazzo, perché cado e mi rialzo. Sono troppo orgoglioso…
Hanno fatto fuori alcuni dirigenti in azienda e molto probabilmente non li rimpiazzeranno. Ma si aprono spiragli di crescita per gente capace, caparbia e volenterosa. Una cosa è certa, darò il meglio!
Buon weekend.
Mi rivedo in queste parole.
È stato proprio questo il momento in cui ho pensato che non fossi all’altezza nemmeno di sognare di poter raggiungere un traguardo cosí ambizioso che mi sono prefissata nella vita e poi mi é capitato davanti il tuo articolo, perché sebbene dia il massimo non potrò mai raggiungere certi livelli. Si i piccoli risultati li ho ottenuti, ma non trovo siano questa gran cosa , sono solo frutto di fatica estrema,ma con poche potenzialità e capacità alla base. Sono questi i pensieri che mi attanagliano e questo spesso influisce anche nell’ ambito universitario, ahimé. Ma per realizzare il mio sogno questa storia deve finire e forse devo smettere di pensare che io sia così insicura e farmi bloccare addirittura dalla paura dell’ insicurezza stessa e inoziare a fare pian piano in modo tranquillo e rilassato. Spero di riuscirci.
Grazie per l’articolo.
Inoltre vorrei provare a racimolare qualcosa per comprare il tuo libro sul metodo di studio.
Purtroppo ti capisco molto bene. Avendo letto tutti i manuali di Andrea, forse mi sento di consigliarti App piuttosto che Sm2 :)
che differenza c’é tra i due?
APP – Autostima Passo Passo è un percorso di 5 settimane pensato per ritrovare la propria autostima.
Sm2 – Studia meno, Studia meglio è un corso pensato per sviluppare un metodo di studio efficace.
Dalila eccomi :)
Un’altra Come te. Hai scritto tutto quello che mi accade.
Ciao Andrea, secondo me soffro della sindrome dell’impostore… io studio seduzione, crescita personale. Ho aumentato la mia autostima a dismisura… E con le donne ho risultati strabilianti… maogni volta che ottengo un risultato penso che ci sia sempre qualcuno più qualificato di me e che io non merito tutto questo, sono fidanzato con questa ragazza da tre mesi, a volte mi chiedo se è veramente felice esoddisfatta di me… anche se sono consapevole dei miei risultati e del mio “saperci fare” ma mi faccio spesso sti pensieri… mi ritrovo con questa sindrome?
Mi hai convinto! Da oggi prendo quest’impegno!Poi ti faccio sapere!
“Anzi, probabilmente è vero il contrario: solo una manciata di questi articoli meritano davvero 5 stelle” .. sindrome dell’impostore? ☺️
Ho deciso di mettere per iscritto la “sfida”… Re-impegnarmi in una delle passioni che mi ha accompagnato per l’adolescenza, ma che ho tenuto al guinzaglio per sta roba brutta di cui hai scritto… il tutto nel mentre che studio! (Cazzeggio: preparati a soccombere!)
Affrontare questo viaggio – che mi terrorizza – con coraggio e a testa alta e cercare di trarre tutto il meglio da questa esperienza. In particolare: allaragare e consolidare le relazioni costruite negli ultimi 7 anni, concludere un articolo e avviarne almeno altri 4, ipotizzare almeno un nuovo progetto per il prossimi 3 anni. !!!
Posso definirmi “colpita” dalla sindrome dell’impostore se penso che non sarò mai in grado di fare qualcosa e per non illudermi non la faccio proprio?
Io continuo a dirmi che non riesco a portare a termine un libro in poco tempo…leggendo qualche tuo post ho capito l’importanza di leggere a nastro e adesso m’impegneró per farlo.
Bel blog,complimenti :-)
Continuo a dire ogni giorno che da domani sarò migliore, in tutto e per tutto, nello studio, nelle relazioni, nello sport, ma ogni risveglio essere poi la fotocopia del risveglio prima. Sono stufo di questa situazione e voglio cambiare, a cominciare dallo studio che è purtroppo da tanto tempo, a causa di brutte vicende, bloccato in un angolino della mia vita.
Sono settimane che comincio a studiare per un esame che dovrei dare a breve Dopodiché mi interrompo per poi reiniziare qualche giorno dopo per la paura di non farcela.
Mi impegnerò veramente a cambiare perché è quello che voglio.
È un bell’articolo. Io ho avuto un’ottima offerta di lavoro da un’azienda concorrente, che però mi richiedeva un cambio di città, un cambio di vita insomma. L’ho accettata e sono in attesa di partire. Ma non smetto di pensare al fatto che il tutto sia frutto del caso, o comunque io non abbia meritato questa cosa. Che si accorgeranno di quanto io non sia all’altezza delle aspettative. Insomma, che ho fatto una scelta sbagliata.
Io sono campionessa nel non ritenermi all’altezza. Di qualunque cosa si tratti vivo nell’incubo che la gente si renda conto che in realtà non sono ingrado. Proprio oggi ho fatto un esame di certificazione linguistica e mi sono dovuta forzare perchè ero convinta di non essere in grado. Ora, non so i risultati ma almeno ci ho provato. Questa insicurezza si verifica ogni volta che do un esame o devo fare qualcosa in cui non mi sento brava (leggi: qualunque cosa). Voglio smettere di vivere con questo terrore che mi rende la vita impossibile.
Buona sera, complimenti per l’articolo davvero molto interessante. Volevo chiederti se hai delle strategie per il problema inverso. Mi spiego. Io ho fatto il contrario. Credevo dì essere in gamba di poter affrontare tante sfide e di cavarmela sempre. Ora dopo un fallimento commerciale e svariati debiti e dopo due anni di lotta per andare avanti sono indebbitaro con lo stato per due vite, ho un mutuo da pagare e sono disoccupato. Scusate lo sfogo ma in situazioni estreme come quella che sto vivendo e dove il suicidio non è nella lista delle soluzioni avete qualche strategie per ricominciare? Grazie per il tempo che vorrai dedicarmi.
Bell’articolo!!! La mia sfida è discutere la tesi e vincere la paura di fare una figuraccia davanti a amici e parenti!!!
Inizierò il tirocinio come una nuova sfida in cui dare il massimo e non più con la paura che saró un totale fallimento.
Grazie
Amy
Ho spesso seguito i tuoi consigli, ma oggi è la prima volta che commento perchè…beh, perchè questo articolo sembra scritto per me!
Ho sempre pensato che tutto ciò che ho avuto in vita mia altri non fosse che immeritato; dagli affetti ai piccoli riconoscimenti, passando ovviamente per i bei voti durante gli esami.
Vuoi perchè figlia unica (quindi sobbarcata di aspettative da parte dei miei genitori) o vuoi perchè son proprio fatta così, ad ogni cosa conquistata è sempre seguito un “non me lo merito” (in realtà la frase che spesso ripeto è “ma com’è possibile se valgo quanto il due di coppe se la briscola è a mazze?!”).
E questo purtroppo sta peggiorando proprio a pochi passi dalla laurea, una laurea voluta e sofferta in quanto frutto di una mia scelta e non di una scelta imposta (i miei mi volevan medico, ma io ho sempre voluto fare il chimico pur non conoscendo nulla della materia). Ma da oggi, grazie al tuo articolo, metterò nero su bianco non solo le mie paure, ma anche i motivi per i quali ho meritato e merito i traguardi raggiunti; perchè non ho mai mollato, perchè ho fatto tante rinunce e perchè amo quello che faccio nonostante le difficoltà.
Certo, il cammino è lungo ed incerto, ma un castello si costruisce un mattone alla volta, no?
Questa è la mia sfida: credere di più in me stessa, combattere per la laurea e, soprattutto, ascoltare meno tutti coloro i quali fomentano la mia sindrome dell’impostore (perchè credo che tale sindrome sia in parte dovuta anche all’ambiente, ovvero a tutti coloro i quali non perdono tempo con critiche, paragoni e consigli mal richiesti).
Ciao Andrea, innanzitutto grazie per questo articolo!
Ok, bella sfida: il mio problema è che ho diverse nuove idee imprenditoriali, ma mi mancano le risorse per portarle avanti…
Allora restano lì, in un cassetto della mente, in attesa di un “qualcosa”.
Oggi dedicherò un po’ di tempo ad uno dei progetti
Ho finalmente capito qual è il mio problema. Ti leggo dai primi articoli e proprio questo mi era sfuggito. Io merito il mio successo! Questo è quello che rimando da anni, un pensiero e convinzione su quanto io sia in gamba! Grazie Andrea ??
Si avvicina sempre di più la data del concorso “della mia vita”. L’ho definito così perché sogno quel lavoro da quando avevo 7 anni, se non anche prima. Ero molto diligente e sicura di me, ma continuo a svalutarmi e ora sono convinta di non farcela. Non so il perché. Voglio zittire quella voce dentro me che mi suggerisce di lasciar perdere. Ecco la mia azione: zittire la voce e andare avanti nel mio percorso!
Anche io ho lo stesso problema e anche a scuola i miei insegnanti continuavano a ripetermi che continuavo a svalutarmi e a non rendermi conto di quanto valessi. Diversi mesi fa ho pensato che non ce l’avrei fatta a superare un esame e ho deciso di provare ad analizzare il problema dato che non era la prima volta che mi capitava di pensarlo, ho deciso di mettere tutto su carta e a ogni mia risposta chiedermi perchè, e alla fine sono arrivata alla conclusione che penso di non essere abbastanza e di non meritare il successo e quando mi sono chiesta “perchè non penso di essere abbastanza?” non ho saputo rispondermi e tutt’ora non ci riesco.
Purtroppo questa paura di non essere abbastanza e il mio credere fortemente di non esserlo è molto radicata ed è una cosa che mi porto da anni e anni, infatti penso che oramai non mi resti che andare da uno specialista anche perchè questa mia idea mi limita molto nella vita, nelle relazioni, nello studio e l’idea di non potercela fare perchè io non credo in me stessa mi fa arrendere in partenza.
Quello che farò sarà proprio rivolgermi ad uno specialista per risolvere il mio problema perchè non so davvero come fare per convincermi che i risultati che ottengo li ottengo perchè li merito.
Doppia sfida per me, la prima è l’ultima degli esempi: ho un esame tra tre giorni che stavo già rimandando alla prossima sessione senza neanche provare a darlo; ho conosciuto un ragazzo fantastico ma sono spaventata dalle insicurezze accumulate dall’ultima frequentazione, per cui non penso di meritare di stare cosi tanto bene come mi fa invece sentire questo ragazzo. Proverò a dare l’esame (al massimo rifiuterò il voto) e darò fiducia a questa nuova avventura.
Ho intrapreso un difficile percorso universitario alle soglie dei 30 anni e dopo 3 anni non mi sento più all’altezza di ciò che ho scelto. In questa avventura ho conosciuto una ragazza per la quale provo dei forti sentimenti ma non ho il coraggio di esternarli e non so come gestirli.
Ciao Efficacemente, so perfettamente di cosa parli in questo articolo: vivo al Sud e odio i pregiudizi, sia quelli sulla mia persona che quelli contro la mia terra. Sono nato che ero un ragazzo forte e bello, come dice sempre mia madre, intelligente e amavo la vita, ma col tempo ho dovuto ridimensionare sempre più la mia innata apertura al mondo, tanto che da una decina di anni a questa parte il mio temperamento è completamente mutato, e di me si dice che sia un tipo chiuso, ma io so che è perchè sono depresso. Io lotto contro le mie convinzioni auto-limitanti, in primo luogo riconoscendo la loro esistenza e la loro provenienza (so che scaturiscono da ME, non sono cioè vittima di nessuna situazione esterna), e poi cercando di guardare sempre avanti, di non ristagnare nei bei ricordi del mio passato, ma nonostante questo, esse continuano a bloccarmi in ogni buon proposito che mi faccio, facendomi scivolare al gradino piu’ basso dell’autostima ogni volta che quella vocina nella mia testa pensa che abbia osato andare troppo in alto. Ho perduto occasioni, soldi, fidanzata e amici cari e continua a farmi allontanare da ogni speranza di cambiamento, anche in questo momento che sto scrivendo sto combattendo una piccola battaglia con essa, che mi dice di lasciar perdere, che è inutile tanto di lei non mi libererò mai. So che forse il mio problema “esula” dal contesto e che puo’ essere piu’ grave, ma da fuori faccio di tutto per non far in modo che gli altri lo notino, anche fingendo una spontaneità che non mi appartiene, col rischio di sembrare comunque strano e quando succede che mi confido con qualcuno sui miei pensieri e su quello che sto facendo per migliorarmi, passo settimane a fare incubi su queste persone che mi sputtanano e mi giudicano alle spalle, col risultato che io stesso mi allontano da queste persone per evitare di sentire qualsiasi cosa che potesse confermare i miei timori. E’ un meccanismo che si alimenta da solo: piu’ cerco di migliorare, di instaurare rapporti con le persone, di fare qualcosa di costruttivo, piu’ le mie fobie mi portano indietro, per evitare di subire altre umiliazioni. Scrivo queste righe non perchè pensi che qualcuno leggendole possa salvarmi, ma perchè come consigliato nell’articolo, cerco di limitare la forza dei pensieri dentro queste parole e anche perchè, se magari qualcuno coi miei stessi problemi un giorno leggerà, potrà rendersi conto che non è l’unico al mondo a combattere questa sfida.
Grazie Andrea,
Sono settimane che rimando il contatto con potenziali nuovi datori di lavoro in una città diversa da quella dove ora lavoro per avvicinarmi così al mio compagno.
Adesso ho deciso che mi attiverò del tutto e farò il possibile per riuscirci.
Simona
Voglio poter fare qualcosa per me interiormente e per gli altri, accettando la proposta di un possibile incarico. Questa volta alla richiesta, non mi tirerò indietro come le altre volte. Farò la mia scelta e la sosterrò anche quando quella vocina negativa si ripresenterà.
Realizzare la mia idea imprenditoriale. Ho paura di non essere all’altezza e di fallire per la giovane età ed inesperienza. Credo che oggi farò un passo per avvicinarmi a questo obiettivo senza tirarmi sempre indietro.
Grazie Andrea!
Raccolgo la sfida: caro Andrea, ottimo articolo come sempre, in realtà non credo di sentirmi un’imbrogliona, bensì penso però praticamente in ogni cosa che faccio che fallirò, e quindi spesso e volentieri non intraprendo neanche i piccoli sogni, come iniziare a recitare o ancora di più iniziare l’università. Spero di riuscire a fare miei i tuoi consigli e prendere coraggio e fiducia, a presto!
Buona fortuna a tutti?
Io prendo l’impegno di scrivere il romanzo che ho in mente da mesi; oggi pomeriggio mi dedicherò a stendere una bozza del primo capitolo.
MI hanno offerto un lavoro di cui non sono poi così esperto e chiaramente il dubbio mi è venuto….ma poi ho pensato a quello che dice Richard Branson e dopo aver letto il tuo articolo Andrea sono ancora più motivato! Grazie.
Grande Francesco!
Mi sto per laureare e ora che devo scrivere la mia tesi, anzi la sto quasi per concludere, ho come il magone che stia andando tutto male. Mi sembra che tutto quello che sto scrivendo siano parole prese da libri sparsi e messe tutte insieme nella mia tesi. Forse non è veramente così o forse si. E ora che sto per aggiungere l’intervento di una scrittrice che fortunatamente per me ha risposta alla mia email in qui le chiedo di spiegarmi alcuni aspetti sul libro e il lavoro che ci sta dietro mi sento ancora più sotto stress. Anche perché mi ha chiesto di inviarle una copia della mia tesi e ho paura che quando la leggera penserà che sia una sciocchezza. Tutto sommato credo di essere tutto ciò che hai descritto qui.e scrivo questo come se lo stesso facendo tra me e me quindi ti chiedo scusa per la mancanza di formalità e attenzione nella forma grammaticale delle mie frasi .
Oggi ho fatto un esame per cui ho studiato per due mesi, mi ha interrogata il mio relatore della tesi e per questo penso che il mio 30 e lode non sia meritato, che sia per il fatto che gli sto simpatica o che so io. Avrei preferito che mi interrogasse il suo assistente perché avrei avuto la certezza della sua oggettività. Vorrei andare a ricevimento e dirgli di abbassare il voto perché penso di non meritarlo
Non voglio rinunciare alla mia felicità più grande! Sto per sposare l’uomo della mia vita, la persona che mi conosce più di ogni altro e per la quale darei tutto ciò che possiedo. Non posso pensare di non farcela. Non ancora una volta. Non più. Io posso farcela.
Grande scoperta , mi impegno a lanciare sul mercato i miei prodotti
Sono stanca di rimandare le occasioni della mia vita. Per tutta la vita l’ho fatto e adesso che ho 45 anni e sono al top di tante situazioni importanti, non intendo più affidare al caso certi risultati, VOGLIO agire ed esseere certa di quanto posso ottenere. Ho solo necessità di supporto, una rete, un network efficace, amici, complici, coach…
Devo liberarmi della mia timidezza e provare il concorso per insegnanti che per troppo tempo non ho preso in considerazione per la paura di non essere adatto al ruolo.
La mia sfida è quella di salvare una vita sentimentale che a 24 anni può essere dichiarata un fallimento
In me è una cosa talmente connaturata (è cominciata ALMENO alle elementari) che non ho più la forza di affrontarla. Mi ci sono abbandonato e non cambierà più.
Articolo che arriva nel momento giusto! Chissà di saperlo sfruttare al meglio con tutta la forza possibile! Grazie!
Ho contattato uno importante studio di consulenza in cerca di corsi di formazione per aumentare le mie competenze e invece loro hanno chiesto a me di fare corsi per i loro clienti. Mi sto facendo tutte quelle domande che hai citato tu Andrea. Ma come? loro ne sanno a pacchi più di me. Come posso io dare di più? Sicuramente hanno valutato male le mie competenze. Insicurezza a mille. Cercherò di mettere in pratica i tuoi consigli.
Mi ritrovo pienamente nella sindrome dell’impostore sia per qualità fisiche che mentali.
Ad esempio dotato fisicamente in alcuni sport di gruppo mi limito per non essere “troppo forte” con amici.
In passato non mi vestivo “troppo bene” per non risultare troppo bello, addirittura cercavo di non risultare troppo alto per non mettere in soggezione i miei amici.
Sentirsi in colpa per qualità che si hanno dalla nascita, come risolvere?
Consciamente so che mi merito tutto, e devo onorare quello che ho, essendo un sacrilegio vivere una vita al disotto dei propri mezzi, ma inconsciamente a volte ritornano.
@Andrea hai qualche lettura che potrebbe aiutare?
Grazie e complimenti per l’articolo.
sentirmi all altezza del mio ruolo lavorativo, tornare a casa a testa alta e mettere tutta me stessa per crescere i miei figli. voglio dimostrare a tutti che si può essere una brava mamma anche con un lavoro impegnativo.
La mia sfida: domani ho un’importante presentazione di un mio progetto. Sono una coreografa e danzatrice e voglio realizzare uno spettacolo sull’ossessione per la bellezza. Vorrei che in futuro si trasformasse in una pubblicità progresso e combattere con esso anoressia, bulimia e dismorfofobia. Voglio che scelgano il mio lavoro. Il mio problema é che arrivata al momento cruciale non ci credo fino in fondo, sparisco, mi faccio piccola piccola. Già da ora voglio scacciare la mia sindrome dell’impostore e voglio iniziare a pensare che me lo merito. Grazie!!!
Raccolgo la sfida, superare un esame importante che mi farà cambiare lavoro
La mia sfida è imparare a volermi bene e a smettere di pensare che io non sia mai abbastanza o che non valga la pena fare qualcosa per me. Chi mi sta intorno mi riconosce meriti e capacità che io non penso di avere. Cerco sempre di passare inosservata, di non dare nell’occhio eppure le persone notano cose di me che io non pensavo neanche di aver tirato fuori… questo mi sconvolge sempre.
Ma da dove partire proprio non lo so…
La mia sfida è smetterla di pensare di non meritare niente. Di non meritare l’amore e l’interesse di qualcuno, di non meritare un lavoro soddisfacente, di non meritare la felicità. Ho così poca stima di me che anche quando qualcuno si mostra interessato a conoscermi io lo allontano, perché non mi sento alla sua altezza e mi pare impossibile che possa interessare qualcuno. Passo il tempo a pensare di non valere, di non essere abbastanza e di essere inferiore e così perdo le occasioni e gli altri si stancano, giustamente, di starmi dietro. Così loro vanno avanti mentre io resto sempre lì. Certe volte vorrei poter rimediare, alzare quel telefono e ricominciare tutto daccapo, ma ormai è tardi. L’unica è capire i propri errori e andare avanti.
Ti capisco.. Sei riuscita a trovare un modo per andare avanti?
La mia sfida è superare questo blocco che mi attanaglia da circa un anno. Pensavo di averlo superato, e invece, dopo tanto tempo sono ancora al punto di partenza, forse anche in condizioni peggiori. Sono stanca di non essere più in grado di impegnarmi in qualcosa. Vorrei che questa prima sessione all’università vada, passi, e che io mi senti all’altezza di diventare infermiera.
Ieri ho partecipato all’ultima selezione per un lavoro a cui tenevo molto e per cui mi sono candidata due volte in breve tempo. Quando gli altri candidati se ne sono accorti ho percepito un clima ostile. Era la giornata sul team work, mi sono sentita un’imbrogliona e nel colloquio individuale ero ossessionata da questo, dalle mie presunte difficoltà nel lavorare in gruppo, ho praticamente parlato solo di quello. Non mi hanno presa. Mi sento un’idiota. Ho lavorato moltissimo su di me per poter arrivare a quel punto, mi sembra di essere tornata al punto di partenza.
La mia sfida è sentirmi meno inadeguato di fronte ai miei colleghi universitari e professori, capire che non posso raggiungere la perfezione e non pensare alle aspettative che le persone possono avere su di me
La mia sfida: meritare di vivere e di fare tutte le cose piacevoli che qualsiasi persona fa lavoro compreso e smettere di rimuginare così tanto sul perchè non lo merito.
Mia mamma è l’imprenditrice più brava e preparata che ci sia e non lo dico perché è mia madre. Eppure soffre di questa sindrome che le impedisce di vedere le piccole sconfitte nella giusta misura.
Ciao sono Martina, ho una mia attività e seguo personalmente la realizzazione di abiti sartoriali.
La mia sfida, ho realizzato la mia attività imprenditoriale e voglio credere nelle mie capacità e nei miei valori.
Complimenti!
La mia sfida: ottenere una laurea. Ho cominciato nel 2013 e non l’ho ancora ottenuta, perché più mi ci avvicino e più penso di non meritarmela. Penso che siccome nessuno dei miei genitori l’ha mai fatta allora io non possa fare meglio di loro.
ho sempre pensato di non meritarmi una compagna di vita che condividesse con me il modo di vedere la vita…ho sempre pensato di non meritarmi una posizione di prestigio lavorativa o di non essere all’altezza… di non potermi permettere una bella auto e una bella casa… vacanze tutti gli anni… adesso ho capito che mi merito tutto questo e da stasera inizio ad essere la persona che mi merito di diventare e di essere!
Buongiorno , io penso di poter dare ancora molto …..
La mia sfida è finalmente mettere al primo posto gli esami universitari che da troppo tempo rimando,per tutto quello che c’è scritto in questo articolo bellissimo.
Sono anni oramai che faccio auto sabotaggio. Nonostante abbia superato un concorso importante, nonostante abbia avuto ruoli di responsabilità e nonostante mi sia laureata con il massimo dei voti cum laude, cominciato la specialistica e lasciata a metà con la media del 30 e lode pensando fosse solo culo… nonostante tutto questo penso sempre di non essere abbastanza… mentre tutti intorno a me mi riconoscono qualità che io stento ad apprezzare come dovrei. Ho cominciato un percorso di crescita personale ed anche dei progetti di business che da oggi in poi non rallenterò più, dolo per paura che possano non essere abbastanza. Da oggi comincio a vedermi anche io e ad apprezzarmi con amore! ?
In questo articolo mi rispecchio al 100 % oggi voglio dichiarare i miei veri sentimenti ad una persona molto importante non l’ho fatto prima per paura di perderla…
Salve. Ho trovato un lavoro per la giornata di domani e adesso mi sta venendo paura di non farcela. Mi è venuto mal di gola e di stomaco. Qualche consiglio? Grazie
Bellissimo articolo! Tanta verità, sento di vedere gli altri come fosse un film in cui tutti trovano la propria strada e io rimango dietro nel baratro.. ho un test per entrare alla magistrale e ho paura di fare una figuraccia nell andare senza essere riuscita a studiare abbastanza (dato che ho solo un mese scarso). Però voglio provarci!
La sfida è smettere di paura del primo esame della mia vita semplicemente perché ne sono sempre spaventati tutti.
So quello che devo fare, applicarmi in costanza e non farmi sopraffatte dalla paura ogni volta che prendo il libro.
Steph by steph
Questo è un pò un periodo di rinascita per me, ma alcune sfide mi sembrano non ancora alla mia portata, come trovare un lavoro degno di me e viceversa, trovare una fidanzata adeguata e smettere di fumare. Anche in passato ho sperimentato questa sindrome ed è stato terribile, sto provando ad uscirne con costanza…
Sono 5 anni che c’è una ragazza che vorrei conoscere ma non ho mai avuto il coraggio di presentarmi, per il timore di fare chissà quale brutta figura. Ma come hai giustamente detto tu Andrea, aspettando sempre il momento giusto, il momento in cui sarei stato finalmente pronto e sicuro di farcela, alla fine non ho combinato nulla (nel frattempo cmq mi sono laureato, ho lavorato ecc.). Ora non la vedo quasi più, ma quello che posso fare per superare questo rimpianto è provare a contattarla su Fb, che dico di voler fare da un po’, anche se non è la stessa cosa. Se non andrà, almeno c’avrò provato, senza rimpianti.
Grazie Andrea :)
Auguri Michele e sì, non rimandare più.
“Questa sensazione di non sentirci all’altezza, di essere degli imbroglioni che si trovano nel posto sbagliato, spesso emerge quando ci troviamo ad apprendere nuove competenze o a ricoprire un nuovo ruolo di responsabilità.” in questa frase mi ci sono ritrovata tantissimo. in quanti colloqui mi sono e mi autosaboto per paura di non essere all’altezza!!
48 anni.
Mille mestieri
Qualche attività da piccola imprenditrice
Un tumore
Un divorzio ancora in piedi
Un trasferimento in un’ altra regione congiunto ad un cambio di lavoro
Cambio Città, abitudini amicizie… Un nuovo amore..
Ultima sfida…. L’università per la specializzazione…
Sono stata ammessa contro ogni mia aspettativa… Ci credevano tutti tranne me!!! Adesso comincio un nuovo percorso e… Me la sro facendo sotto letteralmente… Sono troppo vecchia per questo… ???♀️
Da un po ho lasciato perdere l’allenamento e il muai thai dimenticando il mio corpo e da oggi prometto di essere più attivo fare quello che mi fa stare bene
La mia sfida sarà quella di iniziare al più presto la professione di counselor nello studio che mi hanno proposto ed iscrivermi all’Università.
Grazie per questo articolo.
Occupo un posto di lavoro che non penso di meritare, non ritengo di avere le conoscenze adeguate per avere un ruolo di così alta responsabilità e ho sempre paura di deludere tutte le persone che credono in me. Ogni errore commesso mi getta dello sconforto più totale.
Per motivi personali mi trovo a dover cambiare città e di conseguenza lavoro e l’unica cosa a cui riesco a pensare è che sono stata fortunata a trovare il mio attuale posto di lavoro, ed un’altra azienda non mi assumerà mai perché si renderà conto della mia impreparazione. Sono bloccata qui, infelice, e non riesco nemmeno a mandare un cv.
La mia sfida sarà iniziare a inviare qualche CV. Grazie per l’articolo.
Articolo illuminante. Grazie
:)
Non mi reputo all’altezza di diventare un vero e proprio imprenditore nell’attività che svolgo da anni poiché non riesco a sganciarmi dalla mia mentalità artigianale e accentratrice. Questo mi porta a non delegare come dovrei, a essere “schiavo” della mia attività e soprattutto a non espandermi come mi piacerebbe
La mia sfida è non rimandare più il mio primo esame all’università di psicologia. Ho affrontato il test d’ingresso a 40 anni, l’ho superato. Ma,da brava “impostora”,mi sono detta che è stata fortuna. Ho cominciato con la materia che più mi affascina,tra poco più di 10 giorni ho l’appello. Rinviato da oltre un mese. Lo andrò a fare ma mi sento così inadeguata.
Ora torno a studiare,con il mio ultimo pomodoro,in modo da terminare quanto meno il programma di oggi. Anche se sono in ritardo nella tabella di marcia. Pazienza……
Ciao, vorrei essere più intraprendente nel lavoro e saper mettere in luce le mie qualità’, ma la paura di sbagliare mi blocca anche nelle più piccole e banali azioni e ho un grande timore di essere giudicata dagli altri perché sono io stessa il mio giudice più intransigente e una critica altrui potrebbe solo che confermare la sentenza del giudice. Non sono mai abbastanza pronta, oggi non è la giornata buona, oggi non sono dell’umore giusto, forse sarebbe meglio non dire o non fare questa cosa.. queste sono le mie tipiche scuse e così ci ripenso, rimando, non agisco. Ma quello che ho imparato e’ che è inutile riempirmi la testa di mille pensieri che alla fine finiscono solo per scoraggiarmi e boicottarmi, e che è molto meglio utilizzare tempo e energie per passare all’azione!
Accetto anch’io la sfida…e forse questo sfogo del momento sarà un buon punto di partenza .
Sono Angela, 35 anni..vissuti così un po’ alla meglio…o alla meno peggio. L’intenzione era quella di raccontare la mia storia dal principio..ma la vocina stava già suggerendo il contrario: “perché tediare gli altri dilungandoti in inutili chiarimenti?” Le ho tappato la bocca con un “perché mi va,e perché forse chi non ti conosce ,di solito ,è chi meglio comprende.
Dicevo,35 anni e sento quasi che la mia vita inizi adesso..sono cresciuta in un piccolo paesino, abbandonata da mia madre a pochi mesi dalla mia nascita, mio padre, innamorato dell’alcol muore a 40 anni, io ne avevo 11,i miei nonni diventano i miei genitori..i miei supereroi con una mentalità molto all’antica , ma hanno fatto comunque del loro meglio con le possibilità e le competenze che avevano. Tante mancanze a livello culturale,emotivo e affettivo ma avevo un tetto sulla testa, andavo a scuola,studi terminati alle superiori e tanti sogni lasciati in un cassetto raccontandomi la storiella che ad altri va peggio.
A 31 anni suonati,4 anni fa muore mio nonno..mia nonna,la mia mamma era già andata via da 2 anni, decido per scelta ,per disperazione o forse per istinto di sopravvivenza di lasciare l’Italia e di rifugiarmi in Svizzera, luogo di origine della donna che con tanto garbo mi aveva messa al mondo e nulla più. Sono 3 anni duri,nuova lingua,nuove persone ,altra mentalità, altri costumi..tante cadute, e non proprio appagata ,avevo riposto troppe aspettative, non mettendo in gioco una semplice e banale logica..che i sogni si realizzano se lotti per essi, mio zio ,(fratello di mia madre) si offre per pagarmi gli studi…ora ,faccio praticantato in una scuola pedagogica, devo iscrivermi per iniziare gli studi ,ci sarà un test d’ingresso, volendo diventare un un’operatore sociopedagogico devi essere all’altezza a livello mentale ,fisico e psichico. Lavorare con i bambini ,aiutarli , anche attraverso il disegno,una mia passione è quello che più voglio..i bambini sono il domani, e se qualcuno avesse avuto con me la stessa premura ,la stessa attenzione oggi sarei forse una persona più sicura di sé, con più amore verso tutto quello che ho superato o che mi ha cambiata…sono arrivata dove sono non con poche lacrime..mischiate a sorrisi per non far preoccupare gli altri..e ora sono io quella preoccupata, preoccupata della mia scarsa fiducia, nel credere di non essere abbastanza intelligente…oggi piangendo pensavo di tirarmi indietro,lasciar perdere..convinta di non farcela,sempre molto crudele con me stessa.. questo,pensavo è un talento innato…distruggere ancor prima di costruire, ma a volte ci vuole più coraggio a lottare contro se stessi che non per i propri sogni..mi sento un po’ meglio…mi sento sempre un po’ idiota,ignorante..e bla bla…ma sono arrivata fin qui,e ci sarà un perché? Io non mollo. Grazie per l’articolo…è stato un regalo inaspettato.
Ciao Angela, la tua esperienza mi ha emozionata!
C’è molta forza in quello che racconti, ci vuole
Tanta forza per affrontare quello che hai affrontato … complimenti
Sn sul campo di grafica 3d da 5-6 anni, e vendo le mie creazioni 3d e sembrano molto apprezzate da molte persone, non ho studiato in scuole specifiche, ma in questi anni olltre a lavorare sul campo 3d studiavo cn video tutorial sia italiani e inglesi di continuo, una volta ho seguiro anche online un corso base di qualche mese, giusto per capire se avevo imparato o se mancava qualcosaltro. Ricevo sempre complimenti x qullo che creo, anche molte persone nel mio campo di lavoro diciamo mi conoscono e il mio lavoro mi ha portato a guadagnare molto,ma nonostante tutto….continuo a sentirmi non allatezza xke non ho un titolo apposta e quando collaboro ho paura di deludere e di fallire di non essere allatezza, cerco di cacciare via questo pensiero perchè se no arriva anche a bloccarmi , mi spaventa anche il confronto con magari una persona che ha un titolo apposta, si mi verrebbe da dirmi: sarò bravina ma lui o lei ha un titolo non sarò mai abbastanza brava, oppure si di sbagliare e sentire dire che magari non sono io a creare le cose e che le ha create un altra persona. Una volta un persona x fare due chiacchiere ha visto i miei lavori e mi ha detto che sn troppo belli per venderli in quella grid di vendita e mi ha chiesto se avevo comprato creazioni da altri e poi messe in vendira , io gli avevo risposto che le ho create io, questa persona non ci voleva credere e diceva che non ce nulla di male ad ammettere di avere preso il lavoro 3d degli altri e venderlo li, ci sono rimasta molto male perche a me non piace fare ste cose , a me piace il lavoro che faccio e vendere le mie creazioni, alinzio quando creavo le prime volte non volevo metterle in vendita mi ero ingelosita delle mie creazioni le volevo uniche , però dei miei amici mi hanno convinta alla fine. Quello che vorrei tanto è riuscite a credere di più in me stessa in quello che faccio e dico
La mia sfida è quella di iniziare un lavoro che mi è stato commissionato e che continuo a temporeggiare per paura che al termine il cliente possa non esser soddisfatto, quando in realtà mi ha scelto lui dopo aver visto cosa realizzo e finalmente terminare la mia nuova produzione, ogni volta che entro in studio temporeggio mettendomi mille dubbi su quello che sarà il risultato finale, se piacerà se verrà capito, quando invece dovrei lasciarmi andare e basta, guardando il mio percorso e prendendomi i giusti meriti, grazie per questo articolo, mi ha dato una grande spinta
Questo articolo è assurdo. Io sono un giocatore di tennis e ultimamente mi sono sentito cosi, non accettavo l’errore, mi sentivo insicuro di me stesso. Ma oggi voglio cambiare, basta.
Questo articolo mi ha fatto bene.
Grazie tanto
Ne sono molto felice Gabriele!
Avanti così!
Accetto la sfida: molto spesso trovo annunci di lavoro che mi stuzzicano ma per tutta una serie di motivi non vado mai oltre. Oggi rispolvero i miei annunci salvati su linkedin e provvederò ad inoltrare il CV!
Ho un libro scritto, che non pubblico perché penso di non meritarmelo..
Lanciare il nostro progetto Human Marketers
Accetto la sfida: sono mesi che sto parcheggiata in un appartamento che doveva essere temporaneo , volevo cercare una casa tutta mia ma mi sono fermata.
Voglio superare questa paura! oggi inizio sul serio!
Da diversi mesi lavoro e lavoro e lavoro sul lancio del mio Personal Branding come coach e formatrice perchè mi sembra di non essere ancora abbastanza….
(che sollievo scriverlo qui ahahah)
Accetto la sfida! Sono anni che cerco di seguire uno stile di vita salutare, quindi di perdere chili di troppo, e ogni volta nel bel mezzo dei miei risultati positivi, mi lascio abbandonare e tradire dalla vocina di cui parli tu Andrea, che mi dice lascia stare hai tante qualità che sai sfruttare benissimo, il fisico non conta nulla. E da lì ricomincio da capo e divento triste e con i sensi di colpa che mi porto avanti poi per mesi. E oggi dalla tua mail del lunedì, che non vedevo l ora di leggere, mi sono resa conto che effettivamente lascio il mio sogno sul più bello, perché mi fa paura il successo, cioè mi spaventa l essere troppo appariscente e l essere bella, questo mi spaventa!
Ti ringrazio dei tuoi articoli spettacolari, nutrienti per la personalità! Ogni tuo articolo e mail riescono a scavare in fondo alla nostra persona! Grazie Andrea davvero di cuore!
Riconoscermi di aver guadagnato sul campo il mio nuovo ruolo aziendale e che non sia solo una coincidenza ma frutto delle mie capacità
Ho sacrificato tutte le mie ferie per preparare due esami universitari. Una settimana fa ho deciso di rinunciare a darne uno dei due perché sono troppo stanca, e adesso che mancano 3 giorni all’esame a cui mi sto preparando da 6 mesi, non riesco a studiare e penso di rinunciare anche a questo. Devo riconoscere di aver studiato tanto, anche se forse non nel più efficiente dei modi, e voglio tirar fuori la grinta necessaria a passarlo e a prendere un voto che mi dia la giusta ricompensa.
Cara Flavia, se posso permettermi un consiglio, MAI rinunciare ad un esame, MAI. Se va male, puoi sempre ridarlo. Se invece va meglio del previsto, non hai sprecato energie e tempo inutilmente.
Io oggi preparerò il mio file, fermo da 10giorni, questo file mi dovrebbe aiutare a cambiare la mia vita a nivelo lavorativo è da due anni che per la mia insicurezza( che da oggi chiamerò la mia sindrome dell’impostore ) non faccio dei passi verso questo cambiamento per qui… Questo file sarà il primo passo.
Grazie per offrire questo spazio
Io merito la mia felicità e da domani me la riprendo . Sono un giocatore compulsivo si lo ammetto. Ho mentito tradito e rubato. E sono costanteme criticato . Ora basta pensavo di essere più forte ed invece non lo sono stato. Sono onesto e non voglio più essere arrabbiato o essere calpestato. Da Oggi io voglio la mia felicità sopra ad ogni altra cosa e non permetterò più a nessuno di dirmi cosa devo fare alla fine . Chi critica è solo perché non è soddisfatta della propria vita come ho fatto anche io. Mi perdono e perdono tutti coloro che mi hanno fatto del male
Non ho il coraggio di cominciare il progetto per il mio portfolio. Oggi prenderò la decisione sul tema.
Dai!
Parola di sarcastica: come al solito il problema è il solito “e il” tra dire e il fare. Non conoscevo questo modo di dire, tra l’altro non spieghi il significato della definizione impostore di codesta sindrome, cmq gli ostacoli, i blocchi, le titubanze, i limbi in cui ci troviamo dipendono da moltissimi fattori, in primis quello psicologico, poi quello del contesto familiare, poi quello culturale, poi la propria forma fisica (avete mai notato come una bella gnocca ha sempre più successo di una nana culona?) e ultimo ma non indifferente la situazione socioeconomica (strettamente legata al contesto culturale) il successo non dipende solo dal credere in sé stessi, anche se non darsi per falliti ha la sua importanza. E gli esempi dello star sistem che porti non hanno valore secondo me, primo perché il successo nel mondo dello spettacolo è culturalmente sopravvalutato capirai che eroismo fare l’attore o il regista, inoltre in quel mondo è una prassi fingere modestia anche se te la tiri come stanasso perché piace tanto alla gente sentire come sei modesto anche se sei un gran figo… ( Io faccio le pulizie nelle quinte di posti vip, a telecamere spente non sono così insicuri). Voi facilitatori, motivatori, lifecoach, dovreste considerare le difficoltà oggettive di chi non raggiunge i propri obiettivi. Dire basta crederci non basta. Oppure specificate che i vostri consigli sono s il o per persone con una condizione sociale di partenza già buona. Sinceramente considero i life coach degli impostori.
Ho un senso di colpa atroce perché ho commesso un errore con un`amica. Mi impegnerò a perdonarmi e ad accettare che si può sbagliare.
Ad un certo punto della mia vita avevo un piano: finire di pagare il mutuo della mia casa e cambiare lavoro: duemila idee…..
Agente di viaggi: 1) provare ad aprire un agenzia di viaggi mia.2) Fare un corso di segreteria di studio medico e trovare un lavoro che mi desse tempo libero per le mie passioni come la fotografia. Oppure fare un corso di accompagnatrice ciclo turistica x lavorare con la bici che è la mia passione. Ho cercato di fare pace con il cervello e ho scelto il corso di segreteria di studio medico.
Ho finito di pagare il mutuo 3 anni in anticipo….. Mentre lavoravo studiavo per il corso di segreteria di studio medico. Superato con 90/100.
Ho trovato un lavoro che mi dà molto tempo libero ma sono paralizzata dalla paura. Le colleghe vedono la mia insicurezza e più c’è questa pressione più sbaglio…. Non capisco se è il posto stressante x me o sono io (la mia psicologa che mi conosce da anni dice che il posto è troppo stressante per me). Ora sono a casa e sto mandando curriculum da altre parti.
Sono riuscita ad organizzare la mia mostra fotografica e in 4 persone vogliono comprare le mie foto. Devo dirli ancora il prezzo perché oscillo tra 25 e 50 € ma forse sarebbero disposti a pagarle molto di più. Ancora non sono riuscita a dirli il prezzo.
Dovrei essere felice e invece sono paralizzata dalla paura.
Penso alle foto, sono felice per il successo che ha avuto ma poi penso che sono solo botte di culo oppure che non riuscirò di nuovo a fare foto così belle…..
Penso al lavoro e mi sento inadeguata….. Sbaglio a volte è vero! Perché mi faccio prendere dal panico. … E vorrei non farlo….
Ho pagato tutta la mia casetta che è tutta mia senza l’aiuto di nessuno.
Eppure sento di avere la testa di una 15enne che si mette a piangere sul posto di lavoro. E la paura è che anche cambiando posto la situazione non cambi. Mi sento una fallita nonostante mi abbiano appena rinnovato il contratto per altri 6 mesi….
Per fortuna il mio moroso mi capisce anche se non gli spiego tutto questo ma siamo insieme da poco. Con lui mi sento libera di essere bambina, ma riesco ad essere anche una donna…. Lui mi dice che sono sia bella che brava…. Con lui mi sento bella … Ma non mi sento brava. Non gli dà fastidio il fatto che ho tutte le mie passioni anzi mi asseconda ma anche lì ho paura che se cambio posto di lavoro e non ci salto fuori manco lì capisca le mie fragilità e capisca che non è il posto di lavoro ma sono io……
Sto scrivendo con le lacrime agli occhi…. Vorrei uscire da questa mia poca autostima…. Vorrei solo vivere serena… A volte mi prenderei a schiaffi da sola…..
Uscire dalla tristezza, darmi la possibilità di essere felice e orgogliosa di me stessa, guardare con gratitudine a quello che ho ottenuto fino ad ora!
volevo fare il calciatore ma sono nato con due deformazioni al cuore, a quarant’anni
dopo 20 che scrivevo canzoni mi dissero che avevo imparato 3 mestieri nel mondo della musica nel mentre avevo fatto il falegname navale per 26.oggi ho 50 anni e ancora non riesco ad imboccare un percorso che mi faccia entrare nel mondo della musica come autore.
La mia sfida: scrivere la tesi.
Ho conseguito tutti gli esami universitari dopo un percorso lungo e tortuoso. Ho già una laurea triennale e risulto essere una “dottoressa” ma ogni singolo giorno sento di non meritarmi quel titolo.
Da cinque mesi ho finito di sostenere tutti gli esami ma sono bloccata e ho la costante sensazione di “girare a vuoto”.
Ho la media del 29 mi siederei con un totale di 105 punti e mi basterebbe davvero solo “compilare” quelle maledette pagine bianche per raggiungere il titolo con il massimo.
Negli ultimi giorni sono tentata a mollare tutto o a rimandare questa discussione di tesi e iscrivermi ad un ulteriore anno di fuoricorso.
Il mio perfezionismo mi ha spesso bloccata e ad oggi anche scrivere e commentare qui mi costa una fatica immensa. Quel senso di “non essere mai abbastanza” mi frena tantissimo anche se so che col conferimento del titolo avrei un sacco di possibilità in più per investirlo in ambito lavorativo.
Questa sfida vorrei portarmela dare.
La mia sfida è ‘Disegnare’ ho un’idea e devo renderla reale!