Dentro ognuno di noi si celano forze misteriose e potenti. Sviluppare l’archetipo dell’amante significa riuscire ad accedervi e utilizzarle a nostro vantaggio.
“Sono un amante straordinario. Faccio molta pratica da solo.”
Woody Allen.
Questo è il terzo post di una miniserie di articoli dedicati agli archetipi dell’essere umano adulto. Se non lo hai ancora fatto, ti consiglio caldamente di leggere l’articolo introduttivo in cui è spiegato il modello degli archetipi, le origini e la sua importanza per il tuo processo di maturazione. Dopo aver letto l’intera mini-serie non dimenticare di fare il test per scoprire il tuo archetipo dominante.
Dopo una breve pausa dedicata alla meditazione, ritorniamo oggi a parlare di archetipi e lo facciamo con l’archetipo dell’Amante. Secondo Moore, l’autore del libro a cui questi post sono ispirati (King, Warrior, Magician, Lover), ogni archetipo tende a manifestarsi in diverse fasi della vita di un essere umano. L’archetipo dell’Amante è particolarmente importante perché è il primo archetipo adulto che maturiamo. Tale archetipo (come vedremo tra un po’) incarna infatti l’idealismo, lo spirito rivoluzionario ed il tipico entusiasmo dei giovani uomini e delle giovani donne.
Ma prima di parlare dell’archetipo dell’Amante nella sua piena e completa espressione, vediamone l’archetipo bambino: passaggio chiave nel nostro processo di maturazione.
L’archetipo bambino: Edipo
100 euri che appena hai letto la parola “Edipo”, hai subito pensato al complesso di Edipo, ed al suo analogo femminile: il complesso di Elettra. Questi due comportamenti furono studiati ed analizzati, prima da Freud e successivamente da Jung, ed indicano i desideri sessuali repressi degli adolescenti nei confronti dei genitori del sesso opposto.
Ecco, questi “complessi” non c’entrano una mazza con l’archetipo di Edipo, o meglio, non gli rendono appieno giustizia. L’archetipo bambino dell’Amante ha sì un desiderio sfrenato, ma non per la propria madre biologica, quanto piuttosto per il concetto più esteso di “Madre”: Madre Natura, Pangea, Gaia, Afrodite, Maria. Nel corso della storia, numerose culture hanno avuto una figura sacra femminile di riferimento, che simboleggiava concetti quali: fertilità, creazione, intuizione, armonia con la natura. Arrivando ai giorni nostri, film come Avatar sono pieni zeppi di questi concetti (il pianeta Pandora, il legame tra il popolo indigeno e la natura, etc.).
Insomma, il nostro amante bambino è un idealista che difende strenuamente la propria libertà di espressione, è un ecologista che ricerca l’armonia con Madre Natura, ed infine, è un artista che celebra il potere dell’immaginazione e dell’intuizione. Ma sopra ogni altra cosa, l’amante bambino cerca continuamente di relazionarsi: a sé stesso, per conoscersi meglio; al mondo che lo circonda, per essere un tutt’uno con l’universo; ma soprattutto cerca di relazionarsi con gli altri.
Tuttavia, anche queste pulsioni positive, se non correttamente indirizzate, possono tramutarsi in ombre…
L’archetipo bambino dell’Amante ha due ombre:
- Ad un estremo abbiamo il Mammone. Il Mammone invece di indirizzare la sua energia verso l’archetipo universale della “Madre”, lo indirizza verso la propria madre biologica, e, nel corso degli anni, verso altre donne che man mano si sostituiranno alla mamma biologica. Il Mammone cerca continuamente l’approvazione della mamma prescelta, non la vuole mai deludere e rinuncia ai propri obiettivi e alle proprie ambizioni pur di non ferire la sensibilità della “mamma”. Lo stesso discorso vale per le donne, che negano sé stesse per sottostare al volere della “famiglia di origine”. Quest’ombra è particolarmente diffusa nel nostro Paese: per necessità, ma troppo spesso per comodità, i mammoni rinunciano alla propria indipendenza e alla propria maturazione, senza mai staccare il cordone ombelicale che li lega al genitore.
- All’altro estremo abbiamo invece il Sognatore. Il Sognatore potrebbe apparire un archetipo “positivo”, ma il suo idealismo estremo lo porta ad isolarsi dalla realtà (e dalle altre persone), facendolo rifugiare continuamente tra le sue fantasie. Il Sognatore vive in un mondo tutto suo, dove non c’è spazio per il confronto con le altre persone: egli non matura mai quelle abilità sociali necessarie per renderlo un essere umano maturo.
La maturazione corretta dell’archetipo di Edipo nasce innanzitutto da un rapporto equilibrato con la propria famiglia, un rapporto che non è né di dipendenza, né di sottomissione. Tale passaggio si realizza concretamente attraverso l’abbandono del “nido familiare“. Tradotto in parole povere: se hai 35 anni e stai ancora a casa dei tuoi, ti devi schiodare!!! Sì è vero, c’è la crisi e la mamma che ti cucina pranzo e cena è una gran comodità, ma la libertà ha sempre un costo e finché non impari ad accettarlo non potrai mai considerarti un adulto.
L’altro elemento essenziale per maturare l’archetipo di Edipo ed Elettra, e successivamente quello dell’amante, risiede nell’opportunità di esprimere appieno le proprie pulsioni (artistiche, ecologiste, idealiste). Non negare le tue passioni, dai respiro alla tua vena artistica, coltiva i tuoi talenti. Ma sopra ogni altra cosa impara ad esprimere te stesso con gli altri, insomma: impara a relazionarti con gli altri. Nella pratica questo si traduce nella capacità di coltivare quelle abilità sociali che faranno di te un essere umano completo. In uno dei primissimi articoli di EfficaceMente ho affrontato proprio le le 6 abilità sociali chiave.
Ma vediamo ora l’archetipo dell’Amante nella sua piena e completa espressione.
L’archetipo adulto: l’Amante
La parola amante richiama subito nella nostra mente concetti come romanticismo, seduzione e passione amorosa. In realtà, questo archetipo incarna valori ben più profondi: il suo amore non è legato esclusivamente ad una persona, l’amante ama la vita ed i suoi piaceri, l’amante ama vivere in mezzo alla gente, l’amante ama sé stesso. Vediamo dunque quali sono le caratteristiche chiave di questo archetipo:
- Autostima. Come visto, l’Amante ama innanzitutto sé stesso. Ciò non significa che sia un egoista, tutt’altro. Amare sé stessi significa conoscere i propri punti di forza ed accettare, nella consapevolezza di poterli migliorare, i propri punti di debolezza. Amare sé stessi è la condizione necessaria per amare gli altri ed apprezzare appieno la vita. Amare sé stessi è il primo passo per sviluppare l’autostima di un supereroe.
- Ricerca del piacere. L’Amante gode appieno dei piaceri della vita: la buona cucina, l’arte, la musica, i piaceri dell’amore. La ricerca del piacere è la bussola che guida l’Amante in tutte le sue scelte. Questo non significa che egli si limiti a dar sfogo esclusivamente ai suoi istinti. L’Amante desidera dare significato e vivere con intensità ogni istante della propria esistenza.
- Sensualità. Nell’uso comune, il termine sensualità viene collegato esclusivamente alla seduzione e all’attrazione. Studiandone l’etimologia scopriamo che sensuale è ciò che è relativo ai sensi. La sensualità può essere dunque interpretata come la capacità di sperimentare la vita in tutte le sue sfumature, attraverso i 5 sensi. L’Amante è alla continua ricerca di nuove esperienze e questa pulsione verso il nuovo crea attorno a lui (e a lei) un’aura di fascino a cui in pochi possono resistere.
“La sensualità è la possibilità permanente di riscattare il mondo dalla prigionia della sua insignificanza.”
N.G.Dávila.
- Idealismo. Vivere appieno la propria vita spinge l’Amante a sposare cause per cui valga la pena lottare. Non di rado chi si identifica con l’archetipo dell’Amante si impegna in politica, nel volontariato o nel sociale.
- Creatività. I grandi artisti sono per definizione degli amanti: solo chi ama incondizionatamente l’oggetto della propria arte può definirsi un vero artista. Ciò significa che coltivare nella propria vita l’archetipo dell’amante ci porta ad avere sempre più frequentemente momenti di pura ispirazione e creatività.
- Capacità relazionali. L’Amante ha sviluppato negli anni la capacità di entrare subito in “contatto“ con gli altri. Questo si traduce nella pratica in un insieme di caratteristiche proprie dell’archetipo dell’Amante: la capacità di ascolto, l’empatia e la naturale leadership.
Interessante questo Amante, vero? Eppure, anche questo archetipo non è tutto rose e fiori e se non opportunamente sviluppato, può dare origini a delle ombre…
le ombre dell’Amante
La ricerca del piacere è uno dei tratti salienti dell’archetipo dell’Amante, ma il piacere è un’arma a doppio taglio. In questo articolo ho riportato alcune riflessioni a riguardo che potrebbero interessarti: “La differenza tra piacere e felicità“.
Ed è proprio un rapporto squilibrato con il piacere ad alimentare le ombre dell’Amante:
- Da una parte abbiamo l’Edonista, che come un tossicodipendente è alla continua ricerca di nuove esperienze, di esperienze di piacere sempre più estreme, di esperienze che siano in grado di placare la fiamma che lo brucia da dentro. Ottimo esempio di Edonista è il protagonista de “Il Grande Gatsby“, libro che ti consiglio caldamente di leggere.
- Dall’altra parte abbiamo l’eterno Insoddisfatto, ovvero colui che ha perso qualsiasi entusiasmo per la vita, colui che non trova più soddisfazione in nulla e oscilla continuamente tra depressione e noia.
Come evitare queste ombre e sviluppare appieno l’archetipo dell’Amante? Ecco alcuni suggerimenti pratici.
Azioni pratiche per diventare un Amante
Come visto per l’archetipo del Guerriero, parlare di regolette per “assorbire” questi modelli di pensiero è errato. Questo non significa che non esistano azioni, abitudini e comportamenti per sviluppare questi archetipi nella propria vita.
Detto questo, non tutti potrebbero essere affascinati dall’archetipo dell’Amante. In fondo la nostra società ci ha insegnato a non esprimere le nostre emozioni e a reprimere vene artistiche che non siano in linea con le necessità della società stessa. Eppure, fin dall’antichità, i grandi uomini e le grandi donne della storia hanno saputo far leva sulle emozioni per raggiungere il successo. In definitiva non potrai mai aspirare a realizzare obiettivi ambiziosi se non impari a far bruciare nel tuo petto il fuoco dell’emozione. Ecco alcuni spunti pratici da cui partire:
- Trova il tempo per goderti i piaceri della vita. Che si tratti di buon cibo, della musica che adori o di una qualsiasi altra cosa in grado di darti piacere, trova sempre, nell’arco della giornata, il tempo per dedicarti ai piccoli piaceri della vita. In questo post ho riportato alcuni dei miei preferiti, se ti va continua la lista aggiungendo i tuoi: anche solo scriverne ha effetti benefici sulla nostra mente.
- Impara ad assaporare la vita. Godere dei piccoli piaceri della vita non basta. Impara a farlo con tutto te stesso, con tutti i tuoi sensi. Se ami bere il caffè al mattino, non berlo di corsa mentre scrivi un messaggio su What’s Up: assapora ogni singolo sorso, respira l’aroma, senti il calore scendere nel tuo corpo e l’energia affiorare fin sulla tua pelle. Impara a vivere appieno ogni singola esperienza: meno esperienze, ma più profonde.
- Sviluppa le tue passioni. Che si tratti di un hobby o di un’attività artistica, non metterle da parte nella tua vita etichettandole come perdite di tempo. Questo è quello che ti ha indotto a pensare una società che ci vorrebbe come tanti soldatini che svolgono diligentemente il loro lavoro: ma non è questo il nostro destino. Io amo scrivere e amo il miglioramento personale. Questo “hobby” mi ha permesso di creare delle vere e proprie fonti di reddito passivo. Mai sottovalutare le nostre passioni: nascondono sempre le migliori sorprese.
- Lasciati ispirare. Questo vale per tutti gli archetipi: il modellamento tanto caro ai PNLioni funziona. Lasciati ispirare dai grandi seduttori ed artisti della storia, leggi le loro biografie, le loro opere: Hemingway potrebbe essere un buon punto di partenza.
- Immergiti nella natura. La natura è il luogo ideale per entrare in contatto con la nostra creatività ed i nostri istinti più antichi. Se non puoi farlo ogni giorno, approfittane nel fine settimana. Diamine, stare in mezzo alla natura ti aiuta anche ad aumentare la memoria!
- Impara l’arte della seduzione. Come visto, l’Amante non è solo romanticismo e sensualità, ma questi elementi sono senza dubbio parte integrante dell’archetipo. Personalmente non ritengo la seduzione un insieme di regolettte per conquistare chi desideriamo. No. La seduzione parte da un importante lavoro su noi stessi. Il nostro fascino traspira naturalmente nel momento in cui diventiamo persone migliori, persone più centrate, persone sicure di sé. Non mi considero comunque un esperto della materia. Se vuoi approfondire il tema seduzione ti consiglio queste 2 risorse: il guest post di Ilaria Cardani “Come sedurre un uomo” e la guida di Marco alias Reborn dedicata alla seduzione maschile “Attrazione Immediata“.
Concludiamo così questo secondo articolo di approfondimento sugli archetipi dell’essere umano adulto. Nella prossima puntata parleremo del Mago, un archetipo a cui sono molto legato insieme all’archetipo del Guerriero.
Un’ultima cosa prima di salutarti: è naturale che ognuno di noi si identifichi con un archetipo piuttosto che un altro, ma sviluppare appieno la propria maturazione significa assorbire i tratti positivi di tutti e 4 gli archetipi. Questo aspetto è di fondamentale importanza. Buona settimana. Andrea.
Clicca e leggi gli altri articoli di questa mini-serie
- Guerriero, Amante, Mago e Re: scopri il tuo archetipo
- L’archetipo del Guerriero
- L’archetipo del Mago
- L’archetipo del Re
- Test: scopri il tuo archetipo dominante
Foto tratte da google immagini.
Mi ritrovo in alcuni punti, ma non tutti. Specialmente per quanto riguarda il relazionarsi con gli altri… non ho problemi a farmi amici, il fatto è che poi non voglio uscire con loro. Uscendoci non farei altro che soffocare la mia intelligenza per stare con un gruppo di persone incredibilmente più stupide, di amici come me ne ho, solo che abitano molto lontano e neanche nella stessa città… mentre io sono in un paesello pieno di gente senza ispirazioni, buoni per farsi due risate ogni tanto, ma restando con loro per me sarebbe impossibile “spiccare il volo”. Purtroppo nel mio paesino non riesco a trovare nessuno con cui si possa parlare di cose serie…
Ti capisco perfettamente Simone.
Ciao Simone, grazie del commento.
Anche io sono nato in un piccolo paesino di 10.000 anime.
Posso comprendere il tuo punto di vista.
Fino ai 18 anni il mio unico desiderio è stato quello di andarmene, scoprire il mondo, incontrare e confrontarmi con persone diverse.
E l’ho fatto, prima con gli studi fuori sede e poi con un lavoro che mi porta a viaggiare molto. Eppure, proprio dopo essermi allontanato ho apprezzato ancor di più il mio paese di origine e le persone che ci ho lasciato.
Inoltre ho preso consapevolezza di un’altra cosa: le persone non sempre sono così come le immaginiamo. Come noi, anche gli altri indossano maschere. Spetta a noi scavare a fondo, andare oltre la maschera e tirar fuori il meglio dagli altri.
Questa consapevolezza l’ho acquisita parlando con una persona con cui per anni avevo scambiato giusto qualche battuta da bar, ma quando si è presentata l’occasione si è dimostrata molto diversa (e più profonda) di quanto avessi mai immaginato.
Intelligenza non è essere snob, ma piuttosto la capacità di cogliere il meglio in tutti quelli che incontriamo.
A presto,
Andrea.
Non credo sia una questione di snobismo, almeno, per quanto mi riguarda mi sono trovata nella situazione di Simone, ma anche in quella da te appena descritta. Ho riscoperto il piacere di cogliere la profondità in persone della mia città che apparentemente potevano sembrare più frivole… ma questo lo trovo normale, voglio dire, ogni individuo custodisce dentro se’ il proprio mondo interiore e mi riesce difficile credere che possa esistere davvero qualcuno all’interno del quale regni il vuoto totale, anche se molti sono bravissimi a mostrare questo lato come caratteristica predominante. No, l’insofferenza, almeno la mia, nasce dal disinteresse, dall’accontentarsi, dal farsi bastare quelle serate al bar piene di chiacchiere che, per carità, ci stanno pure ogni tanto, ma pensare che la vita sia tutta lì e non chiedere altro provoca in me un disagio pazzesco. E’ facile scoprire la profondità in una persona affrontando una conversazione a tu per tu, ed è bello, è piacevole. I problemi nascono in gruppo, in particolare in quei gruppi che si divertono a passar le serate parlando del nulla, ridendo per battute ripetute all’infinito magari scopiazzate da trasmissioni televisive o riciclate e consolidate nei decenni ma trovate divertenti come se ascoltate sempre per la prima volta, oppure prendendo di mira lo “sfigato di turno”, o, ancora peggio, facendo dei vari status symbol la propria ragione di vita e non ambire ad altro che a quella “prestigiosa” meta. Ecco, questo mi danneggia, mi logora, mi distrugge. Ma non è colpa loro. Se io non fossi uscita dal quelle quattro mura forse adesso sarei come loro. Non la vivo con superbia, lo trovo piuttosto un disagio evidente e doloroso. Sono felice del percorso che sto facendo, mi voglio bene, ma in quelle situazioni ci si sente soli e questo provoca tanta malinconia.
Ciao Crystal,
grazie davvero di questo commento… sì, mi sono ritrovato in molti punti ;-)
Rileggendo il mio commento a Simone ho notato che il termine snob era fuori luogo. Diciamo che non ho molto apprezzato la frase:
Uscendoci non farei altro che soffocare la mia intelligenza
Andrea.
I termini da lui usati non sono sinonimo di grande umiltà, ti do perfettamente ragione, per questo ho preferito condividere sì il suo pensiero, ma con parole mie riportendole a quella che è la mia esperienza, sia sociele che interiore. A tal proposito Andrea, sarebbe davvero interessante approfondire quest’argomento dato che, tu in prima persona e noi tramite questo blog, abbiamo iniziato un percorso di crescita personale che pone le sue fondamenta sulla consapevolezza. Sono sicura che tutti noi abbiamo lo stesso problema. Molto dipende anche dalla realtà in cui ci si trova, ma conoscendo e guardando quella che è oggi la nostra società (e i programmi televisivi di maggior successo ne sono lo specchio e questo non è incoraggiante) siamo sicuramente delle voci fuori dal coro. Un futuro articolo potrebbe trattare proprio questo aspetto, il disagio sociale durante un percorso di crescita personale? Sai Andrea, proprio nei giorni scorsi riflettevo su questo (che casualità… o forse no?) ovvero, questo blog ha così successo perchè l’ideatore è una persona intelligente ma allo stesso tempo semplice, umile ma non servile, consapevole ma senza grilli per la testa. Di riflesso il tuo blog fa presa su persone della “stessa specie”. Pochi qui si lasciano incantare dal luccichio delle promesse facili… perchè sei tu per primo a non farle. Chi cerca quelle ed entra qui, dopo poco gira a largo per correre dietro a qualche guru (e avrà l’imbarazzo della scelta). Leggo spesso i commenti agli articoli e quello che vedo è gente “bella”.
Mi è molto piaciuto questo ultimo commento Crystal,
come dice il vecchio adagio marchigiano: “chi se somiglia, se piglia”.
Inoltre, sono anni che metto paletti, filtri, etc. per “scremare” i lettori del blog. Perdona il termine orribile, ma spero renda l’idea. Il mio obiettivo non è avere milioni di lettori che leggano i miei contenuti in modo disinteressato, senza applicare minimamente quanto suggerisco. No, preferisco avere molti meno lettori, ma che siano lettori davvero coinvolti: lettori che commentino, lettori che condividano i miei contenuti, ma soprattutto lettori che sperimentino continuamente. Molti segnali mi dicono che stiamo andando verso questa direzione e ne sono felice :-)
Dal mio canto cercherò di coltivare con attenzione il rapporto di fiducia che si sta instaurando con questi lettori, felice di mandare tutti gli altri al para-guru di turno ;-)
Il termine, oltre a rendere perfettamente l’idea, non è affatto orribile e lo condivido pienamente insieme a tutto il concetto a seguire che rispecchia in todo il mio pensiero. Avanti così! :-)
… concludo con una battuta: generalmente si vive con impazienza l’arrivo del weekend. Solo i lettori di “EfficaceMente” non vedono l’ora che arrivi…. il lunedì! :D
Grazie Andrea, un altro articolo potente! efficacemente ed efficaceCUORE!
leggendo i 6 punti mi rendo conto che sono tutte attivita che creano benessere, ma benessere anche chimico-fisico perche queste attività ci fanno produrre endorfine, che sono dei neurotrasmettitori che noi produciamo naturalmente e che i chimici producono dagli oppiacei…
mi colpisce ciò che dice Simone, anche io vivo in un piccolo paese, ma frequentando corsi che mi appassionano (meditazione, crescita personale, eccetera) finisco per incontrare persone a me affini, anche se non proprio nel io paesino… ma ci esco lo stesso, magari con meno frequenza di come farei se abitassero qui, il resto lo faccio col telefono.
Sono un poco schivo di carattere ma mi induco a alimentare questo lato relazionale che è, ta tutti, il più soddisfacente e nutriente sia per la mente che per il cuore
Ciao Claudio,
grazie del commento.
Credo che tu abbia sottolineato un punto molto importante: le persone a noi affini sono laddove si svolgono e praticano interessi a noi affini ;-)
Questa serie di articoli dedicata agli archetipi è veramente interessante ed è potentemente ispiratrice: rinnovo il mio apprezzamento e la considerazione che i contenuti del blog di Andrea sono unici nel panorama della crecita personale in Italia. Grazie e buon lavoro.
Grazie Ilaria, gentilissima :-)
Andrea.
Capisco Simone. La banalità dei discorsi di un certo proprio entourage “geografico” è mortificante. E’ giusto anche dire, come ha sottolineato Claudio, che il proprio “interlocutore ideale” sarà ben difficile aver la fortuna di trovarlo nel vicino di casa. Bisogna “viaggiare” fino nella piazza più consona al proprio essere e modo. A volte il viaggio è lungo ma, alla fine, ne vale sempre la pena. Eh, che so, un buon obiettivo nella vita può essere quello di trasferirsi a vivere vicino a quei luoghi dove si incontrano le persone che ti nutrono di più. ;-)
pier
Grazie Pier del commento.
Come hai ben detto, il viaggio è lungo, ma non per questo… distante ;-)
Ciao!
Dal mio punto di vista lo trovo un articolo molto molto interessante e per questo ti faccio i complimenti. Probabilmente mi ha colpita proprio perché dovrei progredire ancora molto su alcuni punti (es. empatia nelle relazioni e crescita perché mi rendo conto che a volte sono ancora nei meccanismi dell’archetipo bambino “sognatore”)!
Mi pare di capire che L’Amante sia focalizzato principalmente su un certo atteggiamento da assumere, e non tanto su “cose da fare”. Forse per questo motivo diventa tanto difficile metterlo in atto. A questo proposito mi permetto di segnalare un video che mi pare in sintonia con l’analisi dell’Amante.
Have a nice day!!!
Sempre sorridere alla cassiera ^_^
Ciao Silvia,
ma che carino il video!
Grazie!
Tornando invece al tuo commento, questo articolo non è stato semplice da scrivere per me: sicuramente l’archetipo dell’amante è uno di quelli in cui sono più carente, ma metterlo per iscritto, dare concretezza a determinati punti, mi ha aiutato, così come i commenti di chi lo sta leggendo.
Andrea.
Spettacolare …
Quanta strada ancora da fare! :)
Buona settimana,
Claire
Mi fa piacere ti sia piaciuto Claire,
Alla prossima.
Andrea.
Ciao Andrea,
inutile ripeterti che questi post sugli archetipi sono estremamente interessanti e istruttivi. Grazie.
Ho da fare un piccolo appunto all’autore del libro a proposito delle due ombre dell’amante.
Penso che i termini più appropriati per indicare le due ombre siano da un lato la vergine, che non si dà a nessuno, non sperimentando perciò alcuna gioia sessuale dalla vita, e la lussuriosa che eccede nel suo vizio.
La vergine (o il vergine), infatti, non solo si priva del piacere sessuale, ma di tutto, vivendo appunto una vita di insoddisfazioni e di tentazioni…
La lussuriosa (o il puttaniere) al contrario, gode al massimo di tutto ciò che si può pernmettere e la sua indole edonista lo porta a eccessi di ogni genere, proprio come fanno gli artisti.
A parte queste considerazioni, vi è da sottolineare ancora che l’Amante non sempre riesce a barcamenarsi nel modo migliore tra le sue ombre. A volte si dà alla pazza gioia, altre volte cade in letardo profondo, proprio come gli artisti che attraversano fasi di grandi creatività a fasi di negatività e di depressione. Ma la sua virtù sta nel fatto che a differenza del lussurioso e del vergine allo stato puro, riesce a regolarsi e a riequilibrarsi. Il che significa che un giorno di eccessi è consentito, anzi è salutare, ma dopo una abbuffata (di qualunque genere) è necessario digiunare, altrimenti finisce male.
Cari saluti
pasqualefoglia
Ciao Pasquale,
per carità non ce la prendiamo con l’autore del libro. La traduzione è mia e me ne assumo la responsabilità! Anzi, trovo molto azzeccati i termini da te proposti.
E’ anche vero però che la vergine e la lussuriosa hanno una connotazione puramente sessuale. Per l’archetipo dell’Amante la sfera sessuale è indubbiamente rilevante, ma non dimentichiamo tutto ciò che è legato all’arte e all’espressione dei propri talenti ;-)
Andrea.
Ciao Andrea,
è vero che la vergine e la lussuriosa hanno connotazioni puramente sessuali, e proprio per questo sono appropriati all’amante.
Del resto, se hai trovato anche tu i due termini molto azzeccati, è perché, come ho messo in risalto nel precedente commento, chi è vergine si priva di ogni genere di “soddisfazione”, e non solamente del piacere sessuale, mentre la lussuriosa e il lussurioso sono edonisti, ossia “esagerati” in tutto.
Sono ansioso di leggere gli archetipi restanti, ma sono sicuro che anch’essi rientrano nella teoria più generale e onnicomprensiva che la virtù è la via di mezzo tra il troppo e il poco.
In poche parole, per non sbagliare e trovarsi bene, ossia nin equilibrio, in tutte le aree della vita, non è necessario studiare sviluppo personale tutta la vita… o cammniare sui carboni ardenti… ma basta stare lontano dagli eccessi.
E questo principio che possiamo chimare di sano buon senso quotiddiano è valido persino per gli atleti, i quali per vincere le gare e battere i primati devono allenarsi gradualmente e a lungo, altrimenti cadono e non si rialzano più.
Complimenti Andri, post ben fatto come sempre!
Leggendo il punto 1) “Trova il tempo per goderti i piaceri della vita” mi viene in mente quello che ho fatto oggi e che faccio di solito quando stò via da casa per un pò di tempo.
Ieri sera sono ritornato dopo alcuni mesi e oggi ho preso il mio scooterone e verso le 2pm, quando per strada non c’era quasi nessuno, sono andato a fare un giro per la mia città.
Devo dire che è stato un piccolo piacere della vita ;)
_Leo
finalmente!era 2 settimane che aspettavo questo articolo e ne è valsa la pena…ma non ne avevo dubbi!! sono d’accordo col punto 3-sviluppa le tue passioni… grande verità!! Buona settimana
Grazie Samuele ;-)
Bell’articolo anche questo! Complimenti e grazie!!
Comunque per quanto riguarda il complesso di Edipo, è vero che non bisogna cercare nemmeno l’approvazione della nostra mamma, o di nessun altra persona, però ascoltarla e abbracciarla ogni giorno secondo me non significa non seguire questo archetipo. Nonostante sono convinto di ciò ho un dubbio: in quali e sole circostanze è meglio rinunciare a qualcosa per la propria mamma?
P.s. Questo articolo oltre a sembrarmi un ottima carrellata di buoni consigli, mi pare anche una carrellata di link di pubblicità per fare soldi xD
Ciao Miche,
io credo che nel momento in cui dobbiamo “rinunciare”, c’è qualcosa che non va. Una persona che vuole il nostro bene non ci costringerebbe mai a rinunciare a qualcosa, beh certo, a meno che questo qualcosa è un qualcosa che ci danneggia ;-)
In merito al “P.s.”, assolutamente sì. Come ho sempre detto, EfficaceMente per me è anche un progetto imprenditoriale e trovo che poter fare soldi condividendo le mie passioni e risorse che reputo di valore sia un privilegio ed un onore e mi auguro possa essere di esempio per chi decida di intraprendere una carriera lavorativa al di fuori dei percorsi tradizionali che si stanno dimostrando ogni giorno più fragili e alienanti.
Grazie del commento,
Andrea.
Ammetto di aver sottovalutato l’archetipo dell’amante… Mi ritrovo in diversi punti, come l’essere idealista, il relazionarsi con gli altri… Credo proprio che come dici tu, Andrea, solo sviluppando le principali caratteristiche dei quattro archetipi possiamo aspirare a trovare il nostro equilibrio. A questo punto non vedo l’ora del post sul mago.
Complimenti Andrea! ;-)
Io penso che queste siano le basi per poi imparare ad amare gli altri o la ragazza/donna che ti piace. =)
non penso che servano queste basi per innamorarsi
articolo molto interessante :)
mi ritrovo o riconosco di essermi ritrovata molte volte nei lati ombrosi di questo archetipo… principalmente è la parte relativa alle relazioni interpersonali e all’empatia che mi frega.
leggendo i tuoi articoli che buffo è pensare che il libro che ha “acceso” la tua passione per la crescita personale, Come trattare gli altri e farseli amici di Dale Carnegie, lo vidi un annetto fa a casa di un mio conoscente, ‘beffeggiandomi di lui alle sue spalle’ proprio per il titolo che sembrava essere scritto da uno dei para-guru ‘niu-eig’ di cui spesso diffidiamo. che superficialità. non mi resta che leggerlo.
daisy =)
Mi piace anche questo articolo ( come non potrebbe? ) Andrea!
E indovina cos’altro mi piace?
ecco:
1) sdraiarmi sul letto e nel silenzio ( senza tv o radio e ne musica ) ad ascoltare il rumore dei passerotti fuori finestra ( si lo so è un po strano).
2) cucinare
3) spaparanzarmi sul divano con il libro in mano ( tv, radio etc SPENTI ) a leggere un intero pomeriggio nel silenzio.
4) riciclare nuovi oggetti dai vecchi ( come dare nuova vita =D )
5) creare cosmetici homemade. ho iniziato a studiare le formule ed ho acquistato le materie prime online. ho procrastinato per un anno sai… e ho perso tempo! non lo farò più! =D
prima di salutarti volevo farti un piccolo appunto e due domande =)
non mi spaparanzo e basta XD, ho smesso di utilizzare l’ ascensore e scendo e salgo solo a piedi, inoltre prendo il bus o mi faccio delle luuunghe passeggiate! ^_^ ( ci tenevo a dirtelo )
e la prima domanda riguarda invece l’ articolo:
non ho 35 anni ma 27 e al momento non posso seriamente permettermi di andare fuori casa. dunque non potrò mai crescere e maturare finché non mi schiodo dal nido ( che tanto nido il mio non è -.- )?
e seconda domanda… che cosa è PNL ( punto 4 ad AZIONI PRATICHE PER DIVENTARE AMANTE, scritto in PNLioni) ?
un bacio!
Cara Sandy ho 27 anni anche io e mi rivedo nel tuo post! E a breve (questione di dinero) comincerò anche io a creare cosmetici home made, cosa che sto rimandando da più di un anno.
Adoro ascoltare gli uccellini cinguettare!
Le onde del mare e il suono delle mie dita che sprofondano nella sabbia… la brezza sulla pelle al calar della sera…
Creare bijoux, gioielli, riciclare, riutilizzare, truccare ecc ecc…
E per via della famiglia di origine o meglio, della mia incapacità di impormi… mi spengo… o meglio, mi spegnevo!
Ho iniziato a sviluppare gli archetipi correttamente e ora che ho trovato queste dritte ho conferma e mezzi per continuare sulla buona strada.
Ma sai che ti dico?
Le passioni possono dare opportunità… più investi su te stessa e sulle tue capacità più si avvicinano le occasioni.
Perchè non apri un blog sui cosmetici home made? O magari lo hai già… chissà che oltre a divertirti non spunti qualcos’altro di bello!
Un abbraccio
SelvaggiaMente, è stato molto bello ricevere la tua risposta ( quanto ti ho capita quando hai parlato della tua incapacità di imposizione)! io sono per la pratica, ti va di scambiarci l’ indirizzo email? non ho un blog ancora avviato purtroppo, un amico sta lavorando alla grafica =) e sono appena autodidatta, ma a me piacerebbe conoscerti meglio, o quantomeno il pc ci consenta ^_^ dimmi tu, un abbraccio,
Sandy.
Ciao Andrea,
ho seguito la teleconferenza sull’autostima con te e Ilaria Cardani e ho deciso di leggere il tuo blog. Ci sono troppi articoli che mi interessano :/ spero di riuscire a leggerli tutti un po’ alla volta…
In questo articolo parli della maturazione e dell’indipendenza della persona che si concretizza attraverso l’abbandono del “nido”: ebbene ogni volta che si tira fuori questo punto mi sento “colpita nel segno”. Io ho 26 anni, vivo coi miei (come molti miei coetanei) e l’idea di abbandonare l’ambiente a cui sono abituata mi destabilizza parecchio. Vivo i distacchi in maniera quasi traumatica. Forse il problema è da ricercare altrove però, nella mia insicurezza, nella scarsa autostima, nella paura nera per i cambiamenti, e nell’aver perso un po’ di vista gli obiettivi della mia vita… Come risolvere casi come questo? Mi piacerebbe che scrivessi un articolo, o che almeno mi rispondessi qui :) Un saluto
Ciao Andrea,
ottimo argomento.Ho fatto il test,risultato:
50% amante,31,3% re il resto mago
Oltre alle caratteristiche del l’amante devo sviluppare quelle del re?
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Ieri ho scoperto il tuo blog, comprato la guida “Start”, letta in un paio d’ore e questo è il risultato.
Facebook è solo un brutto ricordo ormai haha
Grande Sam.
Ciao,ho fatto il test e mi è uscito il mago,ma mi sento più amante. Anche se a dirla tutta sto virando verso il mago,ho 55 anni e sono in una fase di grande cambiamento nella mia vita. Ha un senso il mio ragionamento? Splendido sito il tuo,zeppo di consigli e spunti di crescita anche per persone più grandicelle come me :))