Alzi la mano chi ha desiderato almeno una volta nella vita diventare milionario! Nell’industria della formazione sembra che tutti abbiano la ricetta magica per farci diventare ricchi in 5 semplici passi. Io te ne propongo 5… difficili, ma decisamente più efficaci.
“Se vuoi diventare milionario, parti con un miliardo e lancia una nuova linea aerea.”
Richard Branson.
L’altro giorno ero in treno (sì, quello delle “seghe mentali al rallentatore“) e, come capita spesso quando sono in viaggio, ne ho approfittato per smaltire la mia ciclopica lista di letture: articoli, saggi, ricerche scientifiche e chi più ne ha, più ne metta.
Ad un certo punto, all’incirca all’altezza di Casalpusterlengo, mi ritrovo a leggere questo articolo di Entrepreneur: “8 Slow, Difficult Steps to Become a Millionaire“.
Il titolo mi ha incuriosito subito ed è facile indovinare anche il perché…
Il segreto per diventare milionario in 2 mesi e 7 giorni (senza lavorare)
Quando si parla di soldi e crescita finanziaria, si leggono spesso titoloni come: “Milionari in 2 mesi e 7 giorni” (no, forse erano 2 anni), “I segreti della mente milionaria“, o peggio ancora… “Come fare soldi senza lavorare” (se becco quello che l’ha scritto… :-D).
Poi ti ritrovi in treno a leggere un articolo che invece ti parla di azioni lente e difficili per diventare milionario e cavoli, ti senti spiazzato: ma come, nessun segreto gelosamente custodito dall’1% dei ricconi?! Niente “5 semplici passi per fare gli sghèi”?! Com’è possibile?!
Beh, io in quelle azioni lente e difficili ci ho rivisto molte delle scelte che hanno fatto la differenza nella mia crescita finanziaria. Scelte che non hanno nulla di misterioso, ma che richiedono un cambio di mentalità profondo e la costanza di portarle avanti, giorno dopo giorno.
Se sei alla ricerca dell’ennesimo metodo facile ed immediato per diventare ricco, mi spiace: gli infomercial della para-guru-shopping li trovi in fondo, al secondo sito a destra. Se al contrario vuoi costruire qualcosa di valore nella tua vita (e diventare milionario nel processo), tra quegli 8 passi lenti e difficili di cui si parla nell’articolo di Entrepreneur, questi sono i 5 che avrei voluto leggere all’inizio del mio percorso:
1. Non essere ossessionato dai soldi
Qualsiasi persona di successo ti dirà che se vuoi davvero raggiungere un obiettivo devi essere super-focalizzato, devi essere quasi ossessionato da quell’obiettivo, insomma… devi desiderarlo come desidereresti respirare un attimo prima di soffocare.
Eppure con i soldi non funziona. Anzi, più li desideri e più sembrano mancarti, generando in te infinite frustrazioni (ci sono andato vicino?!).
Perché? La spiegazione è molto semplice: i soldi non sono reali, sono pezzi di carta (o pezzi di bit) con appiccicato un valore convenzionalmente accettato. Se sei ossessionato dal numerino, sarai distratto da quelle azioni concrete che generano ricchezza.
Impara a guardare i soldi non come il fine, ma come il risultato, la naturale conseguenza di una successione di azioni corrette compiute giorno dopo giorno, mese dopo mese, anno dopo anno.
Un esempio? Puoi alzarti ogni mattina per i prossimi 90 giorni ed immaginare una pila di soldi sopra il tuo materasso (Napoleon Hill docet), oppure, negli stessi 90 giorni, puoi sviluppare concretamente un tuo progetto di guadagno alternativo attraverso una #sfida90901. A te la scelta.
2. Focalizzati su quanto e quante persone puoi aiutare
Il TUO successo dipende esclusivamente da QUANTO e a QUANTI sarai di aiuto attraverso il tuo lavoro, i tuoi servizi e i tuoi prodotti. Ti consiglio di rileggere la frase che ho appena scritto, perché non esistono altri segreti per diventare ricchi:
“Il TUO successo dipende esclusivamente da QUANTO e a QUANTI sarai di aiuto.”
Questa è l’unica formula di “fisica QUANTIstica” che troverai su EfficaceMente ;-) Smettila di chiederti come guadagnare più soldi ed inizia a pensare a come poter aiutare di più, più persone.
3. Pensa ai soldi come alla materia prima dei tuoi sogni
“Non facciamo film per fare soldi. Facciamo soldi per fare altri film.”
Walt Disney.
Esistono due tipologie di persone: chi crea prodotti e servizi “un tanto al kilo” con l’unico obiettivo di fare più soldi e chi desidera fare più soldi per avere le risorse necessarie per creare prodotti e servizi sempre migliori.
Puoi raggiungere il successo finanziario attraverso il primo approccio? Ci puoi scommettere! Ma è un successo “fragile” e spesso svanisce con la stessa rapidità con cui è nato. Il secondo approccio è decisamente più lento, richiede una visione a lungo termine e la lucidità di reinvestire i propri guadagni per continuare a crescere e a migliorare.
Nel primo caso i soldi sono il prodotto finale, nel secondo i soldi sono la materia prima per costruire un sogno (o una “vita da sogno!” come direbbe Crozza-Briatore :-D).
Occhio però perché di imprenditori sognatori sono pieni i centri per l’impiego. Non basta avere un sogno (o una passione) per diventare milionario. Devi avere la lucidità e la concretezza di capire quando il tuo sogno può davvero rivoluzionare un mercato e quando invece è solo il capriccio di un bambino troppo cresciuto.
Per non fare la fine del “wantrepreneur” alla cassa del McDonald’s, ti consiglio di verificare che la tua super-mega-geniale idea imprenditoriale rispetti i 3 pilastri del modello diamante.
4. Fai almeno una cosa meglio di chiunque altro
Nella ricerca spasmodica del successo “fast-food” ci siamo dimenticati di una parolina fondamentale: l’eccellenza. Vorremmo ottenere risultati straordinari, limitandoci però a compiere azioni ordinarie (possibilmente tra le 9 e le 17, weekend e festivi esclusi).
Mi spiace, non funziona così. Risultati economici straordinari, richiedono azioni altrettanto straordinarie, richiedono… eccellenza. Se vuoi diventare milionario, devi essere in grado di fare almeno una cosa un milione di volte meglio di chiunque ti stia attorno, e possibilmente deve essere una cosa per cui gli altri siano disposti a pagarti.
Pensaci, in cosa vieni già riconosciuto come “bravino”? Su cosa potresti focalizzarti al 101% per passare dall’essere “bravino” all’essere il riferimento assoluto nel tuo mercato? Cosa ti appassiona a tal punto da pensare che potresti dedicartici un’intera vita?
Se in testa hai più nebbia di quella che c’è in un pomeriggio di novembre in pianura padana, ti consiglio di dare un’occhiata a questo articolo.
5. Individua le 10 migliori persone nel tuo campo
Se ti chiedessi quali sono le 10 persone migliori nel tuo campo, a chi penseresti? Perché hai pensato proprio a queste 10 persone e non ad altre? Sulla base di quali criteri hai definito la tua classifica?
Devi imparare ad usare questi stessi criteri (critical success factor) per guidare ogni tua singola scelta, ogni tuo singolo obiettivo.
Se ad esempio sei un libero professionista e i 10 migliori nel tuo campo sono quelli che hanno i clienti di maggiori dimensioni, per quale masochistica ragione stai continuando a perdere tempo ed energie nervose dietro ai pesci piccoli? Sono gli unici che ti filano? Cosa devi fare per iniziare a pescare balene?
Di fronte alle persone di successo tutti noi abbiamo due reazioni tipiche: 1) le idolatriamo nella speranza di ottenere la loro approvazione, o 2) ci spaliamo m**da sopra per placare il nostro complesso di inferiorità. In realtà esiste una terza via ed è l’unica davvero efficace per diventare una di quelle persone di successo: studiarle.
Individua le 10 persone che stanno ottenendo risultati straordinari nel tuo campo, metti da parte idolatria o invidia, e cerca di capire cosa stanno facendo di diverso (di meglio) rispetto a te.
Conclusioni (e un piccolo regalo)
Se il successo finanziario è uno degli obiettivi che abbiamo in comune, mi auguro che questo articolo ti aiuti a focalizzare le tue energie nella giusta direzione, così come il post di Entrepreneur ha aiutato me a rimettere in fila alcune mie priorità in ambito lavorativo.
Considerato inoltre che erano diversi mesi che non trattavo il tema soldi, ho pensato di farti un piccolo omaggio. All’interno del gruppo Facebook di EfficaceMente si parla spesso di un libro intitolato: “The Millionaire Fastlane” di MJ DeMarco (esiste anche la versione in italiano intitolata “Autostrada per la Ricchezza”, che trovi sul Giardino dei Libri). E’ un ottimo testo di crescita finanziaria.
Ho letto il libro circa 3 anni fa, ma sull’argomento “soldi” lo considero uno dei migliori di sempre (nonostante alcune lacune). Ho pensato allora di condividere con te le parti chiave del testo, quelle che ho evidenziato direttamente sul mio Kindle. Che ne dici, potrebbero interessarti? :-)
Piccola nota: gli highlights sono in lingua inglese. Ho scelto di riportarti quelli originali per 2 motivi:
- Sono felice che certi testi stiano arrivando in Italia, ma per quanto buone possano essere le traduzioni, certe frasi in italiano nun se possono vede’.
- Se vuoi diventare milionario e non fai neanche lo sforzo di imparare l’inglese, fosse anche quel tanto che basta per leggere testi in lingua originale: lascia stare, dai.
Come scaricare gli highlights di The Millionaire Fastlane
Se sei già iscritto alla newsletter di EfficaceMente, trovi il link per scaricare gratuitamente questo “bignami finanziario” nell’email che ti ho inviato il 09.03.2015 (NON serve una nuova iscrizione!). Se al contrario non sei ancora iscritto, puoi scaricare il file degli highlights cliccando sul bel pulsantone arancione qui sotto.
Fammi sapere se ti è stato utile nei commenti del post ;-) Questa settimana ti auguro di fare passi da gigante verso i tuoi obiettivi finanziari (e non solo). A lunedì prossimo. Andrea.
Foto tratta da Google Immagini.
Penso di aver beccato al volo la pubblicazione dell’articolo un’attimo prima di staccare tutto e andare a dormire. Un bel modo per addormentarmi ben focalizzato e scremare la mente da tutte le pippe inutili.
L’Articolo mi è piaciuto tantissimo, nonostante l’abbia letto in preda al sonno. I consigli che dai sono sicuramente efficaci, anzi, lo sarebbero se applicati con costanza.
Mi è piaciuto molto il libro “Autostrada per la Ricchezza” e soprattutto un concetto. ” La ricchezza è un processo no un evento”.
Premesso che ho letto la prima traduzione del libro di Mj in Italiano, mi è arrivata l’altra riveduta e corretta inviatami gratuitamente da Frank Merenda.
Piccola nota. Napoleon Hill nel suo “Pensa e Arricchisci te stesso” ha sempre lasciato intendere che il successo non sia nulla di cosi facile e magico come pensare intensamente ad una cosa e quella come per magia appare. Infatti il suo è stato il testo tra i più copiati dai fuffa guru che, a parole diverse, hanno ribadito i suoi principi che nulla hanno a che vedere con quella cagata pazzesca della Legge di Attrazione.
Ora vado ninna. Ciao Andrea ;)
Ciao Giuseppe,
grazie del commento.
Mi fa piacere ti sia piaciuto l’articolo.
Per quanto riguarda la traduzione italiana, non ho avuto modo di leggerla, ma ho saputo del disguido che c’è stato con la prima versione. In generale preferisco sempre leggere questi testi in lingua originale: per quanto curata possa essere una traduzione, purtroppo in italiano certi concetti perdono un po’. Non so tu, ma qui in Italia se leggo “Autostrada per la ricchezza” più che ad un percorso veloce verso la crescita finanziaria, penso in automatico alle file e ai lavori lungo la Salerno-Reggio Calabria :-D
Diciamo poi che voler leggere certi testi in lingua originale è stata una grande spinta per imparare bene l’inglese.
In merito a Napoleon Hill, certi passaggi del libro oggi fanno sorridere, ma è stato (ed è ancora) uno dei libri di riferimento per chiunque sia appassionato di crescita personale e finanziaria.
In questo articolo del 2011 ne ho fatto una mia recensione.
A presto,
Andrea.
Ore 6.45, per una volta sono il primo (a parte l’onnipresente Giuseppe) a commentare. Articolo molto interessante, che tratta un argomento che volente o nolente coinvolge tutti noi e la nostra crescita personale. Sono fortunato ad essere ancora tra le fila dello “studente squattrinato”, così avrò modo fin da subito di applicare i preziosi consigli che come sempre dai. E chi ben comincia, si sa….
Buona giornata Andrea!
Ciao Matteo.
La crescita finanziaria può o non può interessare, ma è indubbio che se la ricchezza è tra i propri obiettivi, è indispensabile modificare la propria mentalità riguardo ai soldi.
Alla prossima ;-)
Andrea.
Penso che la ricchezza non debba essere il fine ultimo, anche se può essere un ottimo terreno dove mettersi alla prova e migliorarsi. Diciamo che credo sia più utile vederla come un mezzo per raggiungere altri obiettivi più nobili. Ricordo bene la citazione, oltretutto presente nella tua guida CitAzioni, che recita: “i soldi sono un ottimo servitore, ma un pessimo padrone” di Francis Bacon. Rende bene l’idea di come andrebbe vista, a mio avviso, la ricchezza.
Ciao
Proprio interessante il post di oggi. Da libero professionista lo considero un apri-mente piuttosto diretto e indirizzato al suo obiettivo di far capire l’importanza di modificare la propria mentalità. Grazie sempre Andrea
Ciao Fabrizio,
quando tratto il tema soldi spesso mi viene rivolta una critica: “sì, ma in concreto cosa devo fare per diventare ricco?!”
Le persone vogliono il sistemino, le istruzioni passo passo per fare i soldi (facili).
Lo so, perché io stesso per anni ho cercato la stessa cosa. Beh, è una perdita di tempo.
I sistemini per fare soldi facili te ne vendono quanti ne vuoi: basta digitare “come fare soldi” su Google. Il punto è che molti non comprendono che i sistemi facili ed immediati per diventare ricchi sono facilmente replicabili e perdono di efficacia in brevissimo tempo (se non l’hanno già persa).
E’ matematico: se un sistema lo puoi facilmente replicare (basse barriere all’entrata), i margini di guadagno spariscono.
Ecco perché quando parlo di soldi e crescita finanziaria mi focalizzo sui principi chiave per diventare ricchi. Nella mia esperienza, solo dopo aver fatto scattare certi meccanismi mentali nella mia testa sono riuscito a passare al livello successivo di guadagno.
Insomma, puoi studiare tutti i “sistemini” che vuoi, ma se hai ancora una mentalità da “1.000€” al mese, continuerai a guadagnare 1.000€ al mese.
A presto,
Andrea.
Grazie per la integrazione al mio post. Cosi facendo mi hai fatto capire in maniera piu diretta il percorso che occorre affrontare.
Del post di stamattina un’altra cosa mi ha colpito: la ricchezza dipende da quanto e a quanti saprai aiutare ed anche studiare le persone di successo.
Ottime indicazioni sulle quali non avevo mai troppo pensato.
Grazie mille
Grande Andrea! Un bellissimo articolo che finalmente tratta l’argomento della crescita finanziaria da punti di vista pratici e realistici. Purtroppo la maggior parte dei libri sull’argomento sono in effetti delle mega marchette ai corsi dei para-guru e quindi, oggi più che mai, c’è bisogno di informazioni vere e non “para-gure” :)
Il libro di MJ DeMarco invece spazza via una serie di dannosi e pericolosi luoghi comuni che purtroppo sono stati e vengono tutt’ora insegnati nel mondo della formazione. Non posso che farti i complimenti per questo nuovo super post!
La frase “Pensa ai soldi come alla materia prima dei tuoi sogni” è veramente una perla.
Ciao Matte!
Guarda, se devo pensare al para-guru per eccellenza nell’ambito della crescita finanziaria, mi viene da pensare proprio a T. Harv Eker. Dopo aver letto il suo libro “I segreti della mente milionario”, ho subito pensato: “vabbé, praticamente gli sto finanziando la campagna marketing per il suo corso!”.
Quello di DeMarco è su un altro livello, anche se è deboluccio sul discorso investimenti: liquida il tutto con un “investi in modo sicuro al 5% all’anno”.
Alla prossima,
Andrea.
Ciao Andrea che consigli tu invece proprio in merito alla parte più deboluccia del testo, quindi sul discorso investimenti? Grazie
Ciao Roberto, sugli investimenti potresti partire da questi ottimi testi:
– The Four Pillars of Investing di William J. Bernstein.
– When Markets Collide di Mohamed El-Erian.
– The Little Book of Common Sense Investing di John C. Bogle.
– The Intelligent Investor di Benjamin Graham.
appreciated. thanks
Bellissimo articolo!!!!!
Leggo sempre con grande interesse i tuoi articoli e ormai da qualche settimana il lunedì è una giornata migliore. Grazie
Grazie a te del commento Nabil.
Alla prossima,
Andrea.
scusa il complimento un po’ insolito… ma mi fai ”schiattare” dalle risate……. e’ troppo bello leggerti, soprattutto al mattino prima dell’ufficio. Oltre ad essere utili ed interessanti i tuoi articoli mi mettono di buon umore! ciao grazie
grazie per l’articolo Andrea! sono sempre stata la tipica sgobbona, che si fa il mazzo più degli altri, ne sa il doppio, ma raccoglie le briciole. E aspetta. Mi sa che sia ora di cambiare mentalità!
Thanks for your precious highlights!
è così senza ombra di dubbio, la regola fondamentale è che comunque devi “servire”
Veramente interessante l’estratto di “The Millionaire Fastlane”.
Grazie Andrea, Ciao
Mi fa piacere ;-)
Grazie per gli highlights. Idea davvero carina. Spero che lo farai ancora :)
Ho letto questo articolo pensando che mi riguardasse poco, visto che diventare milionaria non sta nell’elenco nei miei obiettivi.
Invece poi leggendolo con attenzione mi sono accorta che mi riguarda, eccome. Infatti il mio desiderio più grande in questo momento è di riuscire a guadagnarmi da vivere facendo qualcosa che sia per soddisfacente e ricco di significato. E alla fine tutti i consigli di questo articolo mi pare che si applichino benissimo anche a questo caso.
Certo diventare milionari pressuppone raggiungere un traguardo monetario ben preciso, ma essere ricchi di tempo, di emozioni, di vita, e perché no, anche di soldi è qualcosa che va ben oltre il conto in banca.
Bravo Andrea,
come ho scritto la settimana scorsa per L’uomo allo
specchio, (anche se poi non sono riuscito a caricare il commento :/ ) i
tuoi articoli sono come un colpo all’anima.
Non credo che riuscirò a
diventare ricco, però posso provare a essere uno dei più bravi nel
lavoro che faccio, o per lo meno mi piacerebbe fare con più continuità,
visto che ora non si lavora.
Anch’io cmq credo di avere lo stesso problema di Valentina (commenti del, L’uomo allo specchio) delle volte, soprattutto quando manca un poco di fiducia in myself…
Beh ti saluto, grazie e sei un grande!!
Renzo
Altro consiglio per diventare milionari: sposare un milionario! :-) Vale per uomini e donne. Scherzi a parte, mentre seguivo il mio tennista preferito pensavo alla sua fidanzata, laureata in letteratura inglese, non ha mai lavorato un giorno in vita sua, adesso se lo sposa ed è milionaria a vita… non so, è un’idea!
Articolo interessante Andrea.. a me però piu che i soldi interessa la professionalità… voglio crescere al massimo nella mia professione però non so da dove partire.. Ho una laurea ma non so come usarla nel modo piu produttivo ed efficace possibile e mi ritrovo a battere strade e sentieri gia percorsi da altri 100.000 prima di me e contemporaneamente a me. L’università ti da tante informazioni nozionistiche ma non si riesce ad imparare come ad usarle per farne un mestiere..Si fa tanta formazione nozionistica ma poca applicabilità e il tuo blog a me piace invece perchè dai i concetti ma dai anche il modo di applicarli… Non credo che sia l università a dovermi garantire un posto di lavoro…penso sia mio compito sviluppare l’abilità di crearmi la professione… ilproblema è che non so da dove partire…
Sono davvero ammirato dal tuo modo di scrivere. Da anni ti seguo e la maggior parte dei tuoi articoli è stata fonte di ispirazione per i miei cambiamenti. Ti stimo molto!
Grazie ;-)
Grazie per l’allegato di Demarco. Il libro deve essere interessante, lo reperirò.
Ho letto con curiosità questo articolo anche se divenire milionario non rientra sicuramente nei miei pensieri.
Effettivamente neppure Napoleon Hill ha mai incoraggiato il porsi come obbiettivo l’arricchimento fine a se stesso. Nel primo volume de “La Legge del Successo” nel capitolo del “preciso Obiettivo Principale” a pag.126 Hill scrive: “In un senso molto vago, tutti hanno uno scopo nella vita, cioè i soldi! Questo però non corrisponde al preciso obiettivo principale così come è specificato in questa lezione.”, a pag.131 pone alcuni esempi :” Qualora desideriate vagamente un’auto, essa non vi si materializzerà davanti agli occhi, ma se covate un desiderio ardente, esso vi indurrà a compiere le azioni giuste che vi permetteranno di comprarla. Il vago e indefinito desiderio della libertà non la farà mai recuperare a un recluso, che invece deve volerla ardentemente, tanto da fare qualcosa che lo autorizzi a richiederela.” Sempre a pag. 126 afferma anche che il solo desiderio di “essere il più possibile utile agli altri e guadagnare tanto da vivere bene” è un obiettivo che rivela scarsa precisione, pertanto inattuabile. Bensì, è essenziale per avere successo “concentrazione ed abitudine a lavorare per un obiettivo preciso”.
Napoleon Hill insegnava a guardare i soldi non come il fine, ma come il risultato dell’obiettivo preciso da coltivare.
Un saluto, Max
Grazie per l’allegato di Demarco. Il libro deve essere interessante, lo reperirò.
Ho letto con curiosità questo articolo anche se divenire milionario non rientra sicuramente nei miei pensieri.
Effettivamente neppure Napoleon Hill ha mai incoraggiato il porsi come obbiettivo l’arricchimento fine a se stesso. Nel primo volume de “La Legge del Successo” nel capitolo del “preciso Obiettivo Principale” a pag.126 Hill scrive: “In un senso molto vago, tutti hanno uno scopo nella vita, cioè i soldi! Questo però non corrisponde al preciso obiettivo principale così come è specificato in questa lezione.”, a pag.131 pone alcuni esempi :” Qualora desideriate vagamente un’auto, essa non vi si materializzerà davanti agli occhi, ma se covate un desiderio ardente, esso vi indurrà a compiere le azioni giuste che vi permetteranno di comprarla. Il vago e indefinito desiderio della libertà non la farà mai recuperare a un recluso, che invece deve volerla ardentemente, tanto da fare qualcosa che lo autorizzi a richiederela.” Sempre a pag. 126 afferma anche che il solo desiderio di “essere il più possibile utile agli altri e guadagnare tanto da vivere bene” è un obiettivo che rivela scarsa precisione, pertanto inattuabile. Bensì, è essenziale per avere successo “concentrazione ed abitudine a lavorare per un obiettivo preciso”.
Napoleon Hill insegnava a guardare i soldi non come il fine, ma come il risultato dell’obiettivo preciso da coltivare.
Un saluto, Max
Ciao Andrea, ho apprezzato molto l’articolo, ma ancora di più il piccolo omaggio, anche se per avere una visione completa dovrei leggere il libro. Provvederò appena possibile.
A presto, Sergio
Ciao Andrea. In seguito al nostro scambio sulla pagina facebook ho letto l’articolo e devo dire che sono d’ accordo con te. Anche io penso che per fare soldi ci voglia impegno e chi promette milioni in pochi giorni mi sa che non la racconta proprio giusta … su fb mi dicevi che potevo farti qualche domanda sulla crescita finanziaria …io quello su cui sto riscontrando piu’ difficoltà è proprio iniziare o meglio da dove iniziare. Quando si cercano modi per migliorare la propria condizione economica si parla di investimenti, mercato immobiliare o aprire attività tutte cose che per me sono davvero fuori portata per questo vorrei provare a cimentarmi con il web e le sue possibilità che forse è quello più alla mia portata…ma anche in questo so poco o nulla.. tu conosci qualche libro/blog da cui potrei attingere qualche info utile …anche di base perchè nel mio caso partirei proprio dall’inizio.
Grazie, adesso mi rileggo i tuoi post sui soldi e affini li avevo già letti ma non fa male riprenderli. :-)
Ciao andrea, molto bello quest’articolo…. ma volevo dirti che io abito a casalpusterlengo…. viaggi spesso su questa linea? no perchè se ne avrei l’opportunitá vorrei scambiare due parole con te.
Grande Andrea ! Come sempre un bellissimo post .Efficace, pragmatico e concreto.
Ciao Andrea, bell’articolo ! In quali passaggi pensi che il libro di De Marco presenti delle lacune ? Ti ringrazio
La realtà è molto più complessa di un articolo e cinque punti, ahimè.
Penso al caso di una persona che è riconosciuta come eccellenza in un campo, ma, purtroppo, si tratta di un campo che non produce ricchezza. Concretamente, per fare un esempio, una persona può essere il migliore decifratore di documenti del XIII secolo o il miglior genealogista documentario a livello provinciale, ma ciò non gli permetterà mai di diventare milionario per numerose ragioni. In secondo luogo, è facile annunciare un cambio di mentalità nella direzione del “pensare da milionario/miliardario”, ben più difficile, purtroppo, è riuscire a tramutare tale mentalità in una reale e autentica crescita della ricchezza. Anche qui, occorre fare un esempio concreto: se prendo 1300 euro al mese e vivo in affitto nell’anno 2022, sarà difficile, una volta accantonato il 20% in risparmi (che , per definizione, non possono essere toccati se non per le emergenze), accantonare anche denaro per gli investimenti, specialmente per investimenti diversificati. Eh, sì, ahimè, perché tolto quel 20%, il resto viene tutto speso per sopravvivere. Posso rinunciare a tutto, ma non a scaldarmi, avere un tetto sopra la testa, nutrirmi e lavarmi. Tutto ciò prosciuga ciò che resta dello stipendio.
La verità è una sola: ci sono pochi milionari sul totale della popolazione perché il libero mercato premia le idee e solo le idee creano l’imprenditore di successo. Mi dispiace per gli strenui difensori della cultura e dell’istruzione, ma una laurea serve quasi sempre a creare operai specializzati, non a caso i maggiori miliardari non hanno una istruzione universitaria… come dire che non hanno perso tempo a studiare per diventare dipendenti specializzati e tecnicamente preparati di altri. In un sistema economico come il nostro l’imprenditore è l’unico vincitore e un imprenditore è tale perché ha idee che altri non hanno. Posso impegnarmi quanto voglio, ma, se non riesco a pensare a qualcosa che possa essere venduta e che, soprattutto, gli altri acquistino, non mi rimarrà che accontentarmi della mentalità 1000 euro di cui si parla nell’articolo. E tale mentalità, per la cronaca, a parte casi neppure tanto rari di persone a cui va bene, è diffusa non tanto perché le persone vogliano vivere con 1000 euro al mese, ma perché siamo in maggioranza dei perdenti nel gioco del libero mercato.
Falso.
Le idee non valgono nulla, conta l’esecuzione. Posso regalarti 100 idee di business seduta stante e altrettante ne puoi generare in un pomeriggio riflettendo sulle problematiche e i disservizi che incontri ogni giorno. Ma è l’esecuzione e il processo di trial & error di queste idee che ti permetterà di generare ricchezza. E diciamoci la verità: la maggioranza delle persone NON è disposta a metterci tutto il lavoro che è necessario per trasformare un’idea in un business profittevole, anzi, preferisce di gran lunga uno stipendio misero, ma garantito e che gli permetta di non pensare a nulla nel fine settimana o durante le ferie di agosto.
In merito al libero mercato e al capitalismo, è il sistema economico che più di ogni altro ha generato ricchezza per l’intera società, ed è il sistema economico che permette a CHIUNQUE di emergere, a patto che tu sia disposto a fare i necessari sacrifici.
Qualsiasi altro sistema economico che è stato testato nella storia ha generato MOLTI più perdenti e molta più sofferenza: a partire dal comunismo in cui TUTTI perdevano, tranne le elite politiche, e non c’era nessuna possibilità di progressione sociale basata sull’impegno e la meritocrazia.
La ringrazio per il riscontro,
certamente ha ragione: l’esecuzione è essenziale. Tuttavia, non credo sia neppure tanto scontato il parto di numerose idee imprenditoriali con potenziale di successo.
Non comprendo cosa c’entri la questione che ha posto sul tavolo tra economia di mercato vs economia pianificata (in soldoni, capitalismo vs comunismo): non ho mai parlato di sistema economico comunista e neppure ho mai avuto in mente di sottintenderlo. Semplicemente, ho espresso un giudizio sul sistema economico odierno e corrente (per noi che viviamo in occidente… intorno ad altre economie di tipo pianificato non so esprimermi per il semplice fatto che non ne ho esperienza diretta). Che esistano perdenti e vincenti è un dato di fatto che costella la storia umana dal Paleolitico superiore, ma che venga evitato al perdente di cadere rovinosamente per terra o che si creino troppi perdenti è dato dall’esistenza dello stato sociale, non dall’osservanza stretta del sistema economico (del resto, lo stesso concetto di welfare è stato messo in crisi più volte, anche dal neoliberismo).
Per quanto riguarda la tranquillità data da uno stipendio fisso, potrei anche essere d’accordo, ma non credo che sia così numerosa tale tipologia di persone innamorate della sicurezza. Anche perché, con tutta franchezza: quale sicurezza potrebbe mai dare uno stipendio molto basso, seppur fisso, ad una persona? Posso credere che molti possano permettersi tale pensiero se e solo se sono calati in una situazione socio-economica diversificata (per esempio, una coppia in cui un membro è un medico e l’altro è un impiegato in pubblica amministrazione, oppure un membro è un dipendente con stipendio mensile ben sopra la media nazionale e l’altro è ancora uno stagista, oppure quando si può contare su eredità, ricchezza familiare, ecc…). Io stesso vivo quella situazione: sono solo, con stipendio molto basso e, purtroppo, anche con stupide idee di business (probabilmente, non avrò le carte in regola per diventare un imprenditore… ahimè, avrei anche voluto nascere sosia di Brad Pitt, ma non si può avere quasi mai ciò che si desidera)… ma non mi sono mai sentito in una situazione di sicurezza e le ferie di agosto le trascorro a casa perché non posso permettermi le vacanze. Ah, il fine settimana lavoro comunque (perché in certe professioni di dipendenza mal pagate esiste anche il lavoro sommerso) e me ne vado a dormire col pensiero del giorno successivo perché mi devo portare il lavoro a casa… sempre che riesca a dormire, visto che nella mia professione si può incorrere in rischi penali per una virgola o una parola fuori posto o fraintese dall’uditorio.
Un’ultima cosa che, ahimè, non comprendo, probabilmente perché sono limitato e, nonostante le ripetizioni continue durante il corso degli anni, non sono ancora riuscito a decifrarla: cosa significa sacrificio? La prego di non fraintendermi, lo chiedo non tanto perché io sia poco avvezzo al sacrificio, bensì perché vedo ogni professione dotata della propria buona dose di sacrificio. A meno che non esista un sacrificio giustamente diretto vs un sacrificio inutile e mal diretto.