Molti universitari si chiedono come laurearsi in anticipo, col massimo dei voti e magari senza rinchiudersi in casa a studiare come novelli Giacomo Leopardi. È possibile?! La risposta è “Sì” e per riuscirci serve un approccio a cui molti studenti spesso non pensano…
“Prima di imparare a fare le mappe mentali è meglio smettere di farsi le pippe mentali.”
Gian Mario Bisogno.
Lui è Gian Mario.
Gian Mario è uno dei lettori storici di EfficaceMente. Ha iniziato a seguirmi quando aveva appena 13 anni!
Qualche mese fa ha postato questa foto della sua laurea nel gruppo Facebook di EfficaceMente, raccontando la sua esperienza universitaria.
Gian Mario, in quel post, ha fornito una vagonata di consigli pratici su come laurearsi con 110 e lode, in anticipo, ma soprattutto godendosi il percorso universitario.
Ecco, questa è stata esattamente la mia filosofia di vita 10 anni fa, quando mi sono laureato alla Facoltà di Ingegneria… con 110 e lode, in anticipo, ma soprattutto godendomi il percorso universitario (noti delle somiglianze?!).
Ed è la filosofia di vita che da anni cerco di trasmettere con “Studia meno, Studia meglio (Sm2 2.0)” ai lettori di EfficaceMente che sono ancora all’Università.
Troppi studenti infatti vivono l’Università con ansia e frustrazione, quasi come se fosse una tortura da sopportare sacrificando il resto della propria vita.
Non è così. Non deve essere così.
La storia di Gian Mario e di tanti altri Studenti Efficaci ne è la dimostrazione (a proposito, non perderti la “chicca” a fine articolo).
Ma vediamo nel concreto le strategie utilizzate da Gian Mario per laurearsi e come puoi replicarle anche tu.
Lascio la parola a Gian…
Come laurearsi con 110 e lode senza doversi murare vivi in casa per studiare
Si può ottenere la lode in Economia, in 2 anni e 10 mesi, senza rinunciare a lavoro, sport e svago?
Sì, si può.
Non è una missione impossibile, anzi.
A dirla tutta, sarebbe molto più difficile fare il contrario: ovvero studiare come matti, senza fare alcuna attività extra!
Seguire il ritmo, alternare studio intenso a svago totale, allenare il tuo corpo e magari guadagnare anche qualche soldo, sono tutte attività che, se ben coordinate, ti permettono di innescare un circolo virtuoso che aumenterà il tuo rendimento universitario.
Se c’è una cosa infatti che ho scoperto in questi anni universitari è che lo studio è solo una piccola parte della nostra vita.
Forse è per questo che amo la frase:
“studiare per vivere, non vivere per studiare”.
Con questo non voglio certo dire che l’Università vada affrontata in maniera approssimativa, anzi.
Personalmente:
- non ho mai rifiutato un esame e…
- non ho mai saltato un appello che avevo deciso di fare.
Insomma, ho applicato la tecnica dello sniper al mio percorso accademico e ho considerato ogni esame come “one shot” (davo a me stesso un’unica possibilità per farlo).
Questo mi ha permesso di chiudere il mio percorso con una media del 29,4 (voto più basso: 27).
E posso assicurarti che è più semplice di quanto sembri.
Certo, si può obiettare che la Facoltà di Economia non sia come quella di Medicina o Ingegneria, ma conosco molti miei amici e colleghi che hanno applicato il mio stesso approccio e ottenuto questi stessi risultati anche in questi corsi di laurea.
“La verità è che nessun corso è difficile se lo si è scelto per passione e nessun corso è facile se non sappiamo per quale ragione siamo lì.”
Ma come detto, questi ultimi 3 anni per me non sono stati dedicati solo allo studio.
Durante la triennale, ho anche:
- Collaborato con uno studio di ingegneria (occupandomi di fatture, contabilità, email, etc.).
- Fatto ripetizioni private a una decina di ragazzi (delle scuole Medie, Superiori e dell’Università).
- Lavorato d’estate in un mercatino di libri usati (e indovina chi ho incontrato per caso mentre ci stavo lavorando?)
- Collaborato con un importante business online dedicato al tema finanziario.
- Trascorso il mese di settembre all’estero.
- Coperto la posizione di presidente dell’AIESEC Ancona.
- Fatto palestra e attività fisica regolare (perdendo 10 kg).
- Viaggiato in Europa low cost.
Mi piacerebbe condividere con te le strategie che ho utilizzato per incastrare tutti questi impegni senza intaccare il mio rendimento universitario.
Nello specifico sono 5 gli aspetti su cui ho dovuto lavorare: spero che migliorarli aiuti anche te!
1️⃣ Ho dovuto cambiare atteggiamento mentale
“Non sono portato per questo esame”
“Torno al prossimo appello”
“Questo Prof. li boccia tutti”
“Questo libro ha troppe pagine… è tutto da imparare a memoria”
Ti è mai capitato di ripetere queste frasi? Beh, non sei l’unico. Questi pensieri riecheggiano in ogni aula studio, di ogni università del mondo.
…e hanno spesso riecheggiato anche nella mia mente, per questo motivo, la prima regola che mi sono dato è stata: “basta inventarsi scuse e basta raccontarsi balle”.
Quando mi dicevano che un professore aveva bocciato una persona 7 volte e che quell’esame era l’incubo dell’intera Facoltà, ho sempre cercato di trattare quell’esame esattamente come tutti gli altri.
Il giorno della prova avevo la classica ansia da esame? Certo che sì, come è normale che sia, ma appena iniziavo a parlare o scrivere su un foglio, questa svaniva.
Se una persona è stata bocciata 7 volte non è detto che a te debba capitare lo stesso, ogni caso è particolare e molte leggende metropolitane sono semplicemente… leggende.
In estrema sintesi…
“Prima di imparare a fare le mappe mentali, meglio smettere di farsi le pippe mentali.”
2️⃣ Ho scelto di proposito di non studiare solamente
Se ti dedichi solo all’Università, rendi poco.
Sì, lo so, sembra un’affermazione contro-intuitiva, ma se investi tutte le tue speranze sull’università, rischi di essere in balia dei tuoi esami: se vanno bene, la tua vita è meravigliosa, se vanno male, la tua vita fa schifo.
Meglio diversificare.
- Magari un esame andrà male, ma un amico o un partner ti farà passare una serata piacevole.
- Magari un esame andrà male, ma se in quella stessa settimana sei riuscito a raddoppiare i km corsi all’aria aperta sarai soddisfatto di te stesso.
- Magari un esame andrà male, ma lavorando potrai ricevere i complimenti per quello che stai facendo.
Non solo. Curare il tuo corpo e prenderti qualche ora di riposo assoluto può farti raggiungere risultati incredibili.
3️⃣ Ho dovuto lavorare sulla mia disciplina e organizzazione
Lo ammetto: non ho mai seguito alla lettera i consigli sulla pianificazione degli esami che Andrea suggerisce all’interno di “Studia meno, Studia meglio 2.0 (Sm2)“.
O meglio, non l’ho mai fatto col bilancino.
Ho sempre preferito ragionare in termini di tempo di studio, applicando la tecnica del pomodoro o del melone.
Mi dicevo: “oggi studio due ore. E le studio, costi quel che costi.”
Non guardavo troppo a quante pagine terminavo in quelle ore. Non tutte le pagine sono uguali e non tutti i giorni avevo la stessa concentrazione.
Ma ho sempre cercato di rispettare i miei appuntamenti con lo studio.
Questo “approccio dell’output” l’ho imparato seguendo il (per)corso #365 – Un anno epico di Andrea (che vi straconsiglio).
Semplicemente, funziona. Fissate un output giornaliero e rispettatelo.
4️⃣ Ho sempre frequentato le lezioni
Le ore di lezione, se fatte bene, valgono oro. Per questo ho sempre frequentato le lezioni.
Puoi tranquillamente costruire un buon 50% del tuo esame già solo frequentando.
“Ah, ma quel Prof. spiega male!”
Vero, succede. Ma andare a lezione è utile anche in questo caso: se ascolti con attenzione riesci a capire cosa vuole davvero sapere il Professore e cosa ripete più spesso (anche se male).
Frequentare le lezioni ti aiuta anche a capire cosa NON sarà oggetto d’esame (e questo ti far risparmiare un sacco di ore di studio).
Inoltre: sei proprio sicuro che saltando la lezione delle 8:30 sarai così diligente da studiare da solo? Io quando saltavo lezione al mattino, al di là dei tanti proclami, rimanevo a dormire…
5️⃣ Ho imparato a ripetere in gruppo (un piccolo gruppo)
Studiare in gruppo non funziona: inutile prenderci in giro, ognuno ha tempi e metodi diversi.
Ripetere e rifinire la preparazione in gruppo invece funziona terribilmente bene.
Riesci infatti a sfruttare le competenze e le conoscenze di più persone.
Tante volte ripetendo insieme ai miei amici, mi è capitato che mi facessero domande che poi sono capitate all’esame!
Riuscire a confrontarsi su dubbi e punti oscuri ha un valore enorme.
Per non parlare dell’importanza di spiegare agli altri. Chiarire i dubbi dei tuoi amici ti permetterà di memorizzare ancor meglio la materia: solo quando lo sai spiegare lo hai capito veramente.
Bene, spero che questi consigli ti saranno utili.
Ho voluto scrivere questo articolo per condividere la mia esperienza, dare qualche dritta e, perché no, motivare chi in questo momento è un po’ sfiduciato verso l’Università.
Se hai domande o curiosità, scrivimi nei commenti!
Gian Mario.
Ps. Qualche settimana fa ho saputo che Gian Mario è stato selezionato tra i 30 partecipanti del MAIN, il Master in Innovation Management dell’Università di Trento, una delle eccellenze universitarie italiane. E per non farsi mancare nulla, è entrato anche come allievo ordinario alla Sant’Anna di Pisa.
Ho tenuto a precisarlo nel caso in cui qualche lettore volesse aggrapparsi alla flebile scusa del: “eh ma, il suo corso di laurea era facile!“. Sì, forse, ma non superi certe selezioni per la laurea magistrale se non hai sviluppato un approccio davvero efficace alla vita universitaria.
Prima di salutarti…
Mi auguro che questo intervento di Gian Mario ti sia piaciuto, ma soprattutto ti sia stato utile. Ci tenevo a condividerlo per due motivi:
- Trovo le dritte di Gian Mario semplici, ma mai banali. Come al solito la difficoltà sta poi nel saperle applicare con costanza.
- A volte più che una tecnica di studio ad ispirarci è l’esempio di un nostro “collega”.
Ecco, nella community di EfficaceMente di esempi che ispirano fortunatamente non mancano.
Per questo ho pensato di raccogliere le storie più belle degli Studenti Efficaci e condividerle con tutti gli altri lettori.
Abbiamo preparato una mini-serie di 3 email. In ogni messaggio condividerò con te la storia di uno studente o di una studentessa efficace. Sono storie davvero belle e di ispirazione. Mi auguro che leggerle ti spingerà a dare ancor di più nel tuo percorso universitario. Ecco un piccolo teaser della mini-serie:
- Email 1: La storia di Ambra: dal trapianto di cuore alla laurea in medicina.
- Email 2: la storia di Dario: dalla periferia di Napoli ad una delle più prestigiose università americane.
- Email 3: La storia di Anna Sara: 16 esami, tesi e laurea in 9 mesi (lavorando).
Puoi ricevere questa mini-serie iscrivendoti alla newsletter di EfficaceMente attraverso il form qui sotto:
Noi ci rileggiamo lunedì prossimo. Daje! Andrea Giuliodori.
Ma Gian Mario, è tuo figlio o tuo fratello? ahahaha
AHAHAHAH, il figlio che non ho mai avuto :-D
Grazie, Gian Mario! E grazie di cuore anche a te, Andrea! Avevo proprio bisogno di un articolo così. Anch’io ti leggo da quando avevo tredici anni e ora ti scrivo da matricola di Medicina… Grazie di tutto, davvero!
Grandiosa! Complimenti per aver superato il test di ammissione :)
Sono totalmente d’accordo sul punto no. 1: quando frequentavo l’università, spesso mi è capitato di sentire che “quell’esame è impossibile” o “nessuno è riuscito a superare tale prova d’esame al primo appello”.
E indovinate che è successo? L’esatto contrario, ovvero diversi esami superati senza morire studiando ahah ;-)
Gian Mario: bravo, bravo, bravo e ancora bravo! Concordo pienamente su tutto!! :)
Grazie :) non credo serva aggiungere altro
Ottimo articolo, mi è piaciuto moltissimo. Leggendo, però, non ho potuto non pensare alla mia situazione – e ahimè, sono studente fuoricorso e soltanto negli ultimi mesi sto vedendo enormi miglioramenti in termini di efficacia e di disciplina. Apprendendo le storie di questi studenti perfetti, che sono riusciti ad ottenere molto in poco tempo, non posso che restare amareggiato e fare il classico confronto con la mia situazione. A volte trovo storie del genere davvero d’ispirazione e altre, purtroppo, non posso che ritenermi un cretino ad aver perso anni dietro false piste e convinzioni sbagliate. Come fare, allora, quando il pensiero di essere “ormai troppo indietro” rispetto al resto del mondo prende il sopravvento? Sento che il traguardo è vicino, è vero. Ma vorrei capire in che modo cambiare il pensiero di avere ormai perso in partenza, perché fuoricorso.
Grande Andre, ti seguo sempre, i tuoi consigli sono davvero preziosi!