Se vuoi arrivare all’agognata laurea devi avere un metodo di studio universitario, se però il tuo attuale “metodo” prevede questa attività, stai commettendo un errore fatale.
Guarda attentamente la foto all’inizio di questo articolo. Ad uno sguardo superficiale potresti vedere un semplice studente intento a scegliere un libro da uno scaffale della biblioteca.
Ora osservalo meglio.
Io già me lo immagino questo poveraccio: è una matricola e dopo aver preso mazzate alle prime sessioni d’esame, si è rifugiato in questa biblioteca di periferia e continua a far finta di leggere copertine di libri ripetendo tra sé e sé “non ho un metodo di studio, è noioso leggere e ripetere“, pur di non dover tornare nelle aule universitarie! :-D
Naturalmente sto scherzando! Eppure per molti studenti il primo impatto con l’università è spesso traumatico: abituati infatti agli standard delle scuole superiori, la maggior parte di loro varca le aule della propria facoltà senza avere uno straccio di metodo di studio universitario.
Chi un minimo di metodo per studiare all’università ce l’ha invece, spesso commette un errore fatale che lo condannerà inevitabilmente a sessioni di studio estenuanti e risultati spesso mediocri, trovandosi nella condizione di non voler chiedere neanche aiuto per il suo studio universitario perché molto orgoglioso e poco avvezzo a modificare il suo metodo di studio.
Continua a leggere.
Nei prossimi minuti ti spiegherò esattamente qual è questo errore fatale e cosa fare in alternativa per sviluppare un metodo di studio universitario davvero efficace.
Nello specifico vedremo:
- Come studiano gli universitari mediocri (quello che NON devi fare)
- Qual è un metodo di studio davvero efficace (quello che devi fare)
- Come comportarti nella fase di LETTURA
- Cosa fare durante la RIELABORAZIONE
- Come fare la RIPETIZIONE
Come studiano gli universitari mediocri
“Non amo studiare. Odio studiare. Amo apprendere. Apprendere è meraviglioso.”
Natalie Portman.
Se ti ritrovi nel “metodo di studio” che descriverò nei prossimi paragrafi, inizia a preoccuparti… :-D
Economia, Medicina, Ingegneria, Giurisprudenza, poco importa quale sia la Facoltà, la maggior parte degli studenti, quando si tratta di preparare un esame universitario, commette immancabilmente lo stesso maledetto errore.
Recuperano appunti, slides, testi di riferimento, le risposte al test a risposta multipla dell’ultima sessione, e poi iniziano a leggere e rileggere questo materiale fino allo sfinimento. Stop.
Ecco, questo è il geniale metodo di studio adottato dal 97,2% degli studenti universitari (dati ISTATgram): mettersi davanti ad un libro e sfogliarlo svogliatamente più e più volte nella speranza che qualcosa rimanga attaccato ai propri neuroni annoiati.
Se questo è anche il TUO metodo di studio universitario, lascia che te lo dica chiaramente: scordati di laurearti in tempo e scordati il 110 e lode.
Sperare di apprendere le nozioni di un esame in questo modo è come sperare che una pallina da tennis rimanga attaccata ad una parete a forza di tiracela addosso.
Ok Andre’, mi hai sgamato! Ma quale sarebbe questa alternativa così efficace?!
Un metodo di studio universitario efficace
“La conoscenza è ciò che rimane quando dimentichi ciò che hai studiato.”
B. F. Skinner.
Ti ho già introdotto al tema metodo di studio in questo famoso articolo di EfficaceMente, cavoli, a questo argomento ho dedicato un intero manuale utilizzato da quasi 13.000 studenti, provenienti da ogni facoltà!
Non è certo immaginabile trattare tutti gli aspetti di un metodo di studio completo in un post da 1.500-2.000 parole.
Quello che farò nei prossimi paragrafi però sarà darti finalmente un’alternativa efficace al metodo “pallina da tennis contro il muro” ;-)
Vediamo allora nel dettaglio cosa non funziona nel metodo d’esame che hai utilizzato finora e cosa dovresti iniziare a fare da oggi stesso.
Fase di LETTURA
DA NON FARE: rileggere fino alla nausea quel maledetto materiale d’esame!
Ci sono aule studio universitarie che sembrano monasteri post-moderni pieni di studenti-monaci che borbottano a bassa voce le loro litanie davanti ad un libro-sacro di testo.
Lascia che te lo ripeta: leggere (e rileggere) in silenzio un libro di testo è il modo più inefficiente che tu possa utilizzare per preparare un esame. Questo è legato a due fattori:
- Leggere in silenzio attiva unicamente la nostra memoria visiva a breve termine. Tradotto: se ti limiti a leggere e lo fai solo con gli “occhi”, dopo mezz’ora avrai dimenticato già l’80% di quanto visto.
- Studiare e memorizzare sono due cose completamente diverse! Studi davvero solo nel momento in cui rielabori il materiale letto. La memorizzazione è solo l’ultima fase dell’apprendimento e neanche la più importante.
Ecco cosa dovresti fare in alternativa.
DA FARE: alternare lettura veloce e lettura ad alta voce
Fermi tutti! Mi starai mica suggerendo di leggere ad alta voce?! André, ma che ti sei fumato oggi?! Mi hai sempre detto che pronunciare le parole che leggiamo rallenta terribilmente la nostra lettura!
In uno studio del 2010 pubblicato sul Journal of Experimental Psychology è stato dimostrato che leggere ad alta voce alcune parti di un testo migliora la nostra memoria.
Prima di saltare a conclusioni sbagliate, rileggi bene quanto ho scritto:
“Leggere ad alta voce alcune parti di un testo ne migliora la memorizzazione.”
Nell’esperimento sono stati messi a confronto tre gruppi di persone, a cui è stata fornita una lista da memorizzare:
- Il primo gruppo doveva memorizzare la lista leggendo i singoli punti a bassa voce.
- Il secondo gruppo doveva memorizzarla leggendola ad alta voce.
- Il terzo gruppo doveva memorizzarla leggendone metà a bassa voce e metà ad alta voce.
I primi due gruppi hanno ottenuto risultati molto simili (e piuttosto scarsi), mentre il terzo gruppo ha battuto di gran lunga tutti gli altri.
Leggere ad alta voce, di per sé, non migliora le tue prestazioni, anzi, come ti ho spiegato per anni rallenta la tua lettura.
Quindi, continua pure ad allenarti con le tecniche di lettura veloce che ti ho sempre suggerito.
Quello che puoi fare in più, è soffermarti sui passaggi chiave del tuo materiale di testo e ripeterli ad alta voce.
BONUS: adotta la tecnica sniper
Se vuoi diventare un ninja dell’apprendimento, non solo dovresti leggere alternando lettura veloce e lettura ad alta voce, ma dovresti leggere come se avessi un’unica possibilità per visionare quel materiale.
Questo trucchetto prende il nome di tecnica sniper.
Se desideri approfondire questo punto, trovi tutti i dettagli nella nostra guida su come studiare bene e velocemente.
Chiusa la disputa sulla lettura, vediamo cosa conta davvero per iniziare a migliorare il tuo metodo di studio universitario…
Fase di RIELABORAZIONE
Come abbiamo visto, limitarsi a leggere e rileggere il materiale di studio è l’errore fatale commesso dagli studenti mediocri. Se infatti vuoi far davvero tua una materia devi necessariamente rielaborare le informazioni che stai acquisendo.
Ecco come farlo rapidamente:
1. Individua i punti chiave e poi…
La sintesi è uno degli strumenti di rielaborazione più efficaci a disposizione del nostro cervello.
Ogni volta che leggi un capitolo di un libro, i tuoi appunti o delle slides, chiediti: “ok, quali sono i 3-5 punti chiave che devo assolutamente ricordare?“
Scrivili su un foglio lasciando dello spazio vuoto tra un punto e l’altro.
2. … scrivi un “tweet” per ogni punto chiave.
Utilizza lo spazio vuoto per mettere una breve descrizione del punto chiave, e quando dico breve, intendo… breve, diciamo non più di 140 caratteri, insomma la lunghezza di un tweet.
Crea queste liste di punti chiave o nelle 24 ore successive alla lezione o subito dopo aver completato un capitolo.
Nel prossimo paragrafo ti spiegherò come utilizzarle in fase di ripasso.
Ps. sì, questo metodo si applica anche alle materie scientifiche. Smettiamola con questa storiella che per studiare Analisi serva un metodo astruso: se non sei in grado di capire quali sono i passaggi chiave della dimostrazione del Teorema di Lagrange e non sei in grado di descriverne il significato in 140 caratteri, da ingegnere a studente di ingegneria, posso dirti che non c’hai capito una sega :-D
Pps. Le “liste di punti chiave” sono una tecnica che suggerisco ai principianti, ovvero a chi non ha mai adottato un buon metodo di studio. Naturalmente c’è poi un livello avanzato di rielaborazione, che prevede tecniche più sofisticate, tra cui le mappe concettuali.
Fase di RIPETIZIONE
Ok, abbiamo imparato a leggere il nostro materiale di studio, abbiamo imparato a rielaborarlo e adesso dobbiamo essere in grado di affrontare l’ultima fase del nostro metodo di studio universitario: la ripetizione.
È in questa fase che fai davvero tua una materia: ecco come affrontarla EfficaceMente.
Prima di dirmi “non riesco a ripetere ad alta voce, odio farlo!“, leggi i miei suggerimenti:
1. Spiega le “liste di punti chiave”
Riprendi in mano le liste di punti chiave o le mappe mentali che hai preparato per il tuo esame, leggi i punti chiave e i relativi “tweet” di un capitolo e poi metti via gli appunti ed inizia a spiegare a voce alta tutto ciò che hai capito e che ricordi di questo capitolo, come se dovessi tenere una lezione davanti ad un’aula.
Se la prima lista riesci a padroneggiarla bene, passa alla successiva, se invece sei esitante, metti un puntino rosso su questo foglio e passa a quello successivo.
2. Rivedi le liste “problematiche”
Rivedi rapidamente il materiale delle liste “problematiche” (quelle col puntino rosso) e poi prova a ripetere nuovamente tutto ciò che hai capito/memorizzato dalle mappe mentali.
Ripeti ciclicamente il punto 1 e 2 finché non sarà rimasto alcun foglio di liste di punti chiave da ripetere. That’s it!
Conclusioni e… un regalo per te
Questo naturalmente è solo un embrione di metodo di studio universitario, ma ti assicuro che se finora hai utilizzato il metodo “pallina da tennis contro il muro”, sarà per te una vera e propria rivoluzione, soprattutto studiare senza ripetere eccessivamente nozioni per te vuote.
Come ti accennavo qualche riga fa, un metodo di studio universitario che si rispetti è composto da tutta una serie di elementi che vanno oltre la semplice lettura o ripetizione del materiale di studio.
Devi saper prendere appunti, devi poter sfruttare le più avanzate strategie di apprendimento, devi padroneggiare le tecniche di memorizzazione, devi riuscire a ritrovare rapidamente la concentrazione e… devi conoscere il tuo stile cognitivo!
“Come Andrea? Cosa centra il metodo di studio con lo stile cognitivo?”
In verità i due elementi sono estremamente correlati tra loro, lascia che ti spieghi meglio.
Ci hanno sempre insegnato a vedere lo studio come un processo standard e che, in quanto tale, dovesse essere approcciato da tutti nello stesso identico modo.
Ti garantisco che non è affatto cosi. Ognuno di noi dovrebbe avere la possibilità di trovare un proprio metodo di studio. Tutti noi infatti abbiamo caratteristiche, predisposizioni e uno stile cognitivo specifico che rendono le modalità di studio diverse per ognuno.
Sulla base di questo ti sarà facile capire che il tuo metodo di studio non può essere generale ma, deve essere calibrato proprio su queste tue attitudini personali.
Individuare il tuo stile cognitivo dunque ti sarà estremamente utile a individuare quelle tecniche e strategie di studio più adatte ai tuoi schemi di apprendimento e sulle quali dovrai impostare il tuo personale metodo di studio.
Se vuoi individuare il tuo stile cognitivo, le tecniche di studio più adatte a te e capire come sviluppare il tuo personale piano di apprendimento, ho preparato un test gratuito. Lo puoi completare in meno di 5 minuti cliccando il pulsante arancione qui sotto.
Ti auguro un buon test!
Andrea Giuliodori.
Ultimo aggiornamento il 21 Ottobre 2021
Ma dov’eri tu quando ero all’Università ? Mannaggia. Mi sarei laureato in meno tempo e con voti migliori :(
Va be, comunque nella mia formazione di Architetto non smettendo mai di studiare c’è sempre tempo e modo di affinare le tecniche di apprendimento.
Ahahaha, e prenditi ‘sta seconda laurea Giuseppe! :-D
Scherzi a parte, come dicevo in qualche altro commento, io certe tecniche le uso più oggi che ai tempi dell’università! :-)
Ottima la mini guida!!! :D
Ottimi consigli, in parte già applicati regolarmente inconsciamente… E grazie per la mini-guida!
Grazie Andrea,
cercherò di applicare questi preziosi consigli nello studio del materiale per la mia professione.
Sono due anni che mi dico “ora inizio a studiare bene i sacri testi riguardanti la mia professione, così divento bravo e competente e le aziende mi cercano per essere seguite”. All’atto pratico mi ripeto questa litania senza aver mai iniziato.
Ti saprò dire come la mia conoscenza si espande seguendo i tuoi consigli!
Ciao Andrea, mi fa piacere leggere commenti di professionisti anche in questo articolo.
Quando parlo di efficacia nello studio lo faccio con un focus ben preciso: gli studenti universitari.
Di fatto però, pur avendo approfondito e sviluppato molte delle strategie di studio durante i miei anni universitari, di fatto, anche io le utilizzo quasi più ora che devo tenermi continuamente aggiornato sulle tematiche inerenti EfficaceMente e non solo ;-)
Da ex studente di ingegneria civile ricordo bene la fatica a superare gli “esamoni” come scienza delle costruzioni, ecc. Allora mi applicavo, con scarsi risultati in termini di efficacia, per il dovere di dover finire un percorso che non sapevo dove mi avrebbe portato.
Ora che sono un professionista nell’ambito della sicurezza sul lavoro ho una motivazione molto più forte a tenermi aggiornato, perché i frutti della mia competenza li vivo giorno per giorno. Ed aumentare il mio bagaglio conoscitivo in maniera “efficace” col tempo limitato a disposizione per lo studio, è uno dei miei “obiettivi” che ci hai insegnato a visualizzare.
A presto ;-)
Miniguida illuminante e articolo davvero ben fatto, breve ma chiaro e conciso!
Anche se mi mancano pochi esami alla triennale farò tesoro di questa e di Sm2 per poter preparare efficacemente gli esami della specialistica…peccato non averti scoperto prima Andre, avrei avuto un voto laurea della triennale ben più alto! E mi sarei stressato molto meno ! :)
Ciao Alessandro,
grazie del commento ;-)
Io da anni uso il solito metodo, e ci sono arrivata alla magistrale (100 alla triennale). Rielaborazione, riassunti, mappe concettuali…oggi ho toppato per la prima volta prendendo un 22. Non so cosa sia andato storto onestamente…ma in qualche modo devo riprendermi :(
Onestamente non ho mai avuto molta fiducia verso e book che suggeriscono metodi di studio, ma voglio provare almeno una volta per vedere se qualcosa può funzionare anche per me. Inizio a essere stanco dell’Università, spero di riuscire a darmi una smossa. Farò sapere un mio parere su questa guida.
Grazie della fiducia Niccolò, capisco bene a cosa sia dovuto il sospetto verso queste risorse. Con EfficaceMente da 11 sto cercando di portare qualità, competenza e serietà in un mondo della formazione e della crescita personale dominato da fuffaroli, para-guru e incompetenti. Fammi sapere che te ne sarà sembrato di Sm2 e che risultati avrai ottenuto.
Grazie Andrea. Volevo chiederti: sei sicuro che non vi sia differenza nel metodo di apprendimento tra una facoltà scientifica ed una umanistica? Nel trattare gli argomenti di un capitolo di storia occorre ricordarli in ordine prettamente cronologico, e non logico. Poichè non è detto che vi sia una correlazione logica tra gli argomenti da trattare. Mentre nel ricordare una dimostrazione di un teorema, non c’è da ricordare nessun ordine cronologico, ma basta seguire logica e ragionamento. Magari occorre ricordare qualche “trucco” matematico, ma nulla di più. Almeno questa è la mia opinione. :) Ciao e grazie.
Ciao Daniele,
ho scritto qualcosa di diverso :-)
Ho scritto che il metodo dei punti chiave + tweets si applica anche alle materie scientifiche. E’ evidente che ogni singolo esame abbia delle peculiarità, ma un buon metodo di studio deve potersi adattare ad ogni esame. Se devi cambiare metodo per ogni esame, NON hai un metodo di studio.
Ciao Andrea! Mini-guida e articolo davvero interessanti.
Su molte cose mi ci rivedo, altre proverò ad applicarle; però una cosa mi sembra controproducente, quella di fare totale pausa per un giorno ogni settimana.
Durante i miei studi in ingegneria ho sempre studiato almeno due ore ogni giorno per arrivare preparato e con poca ansia.
È davvero possibile fare un giorno di stop totale senza avere poi ripercussioni sui risultati?
Ciao Francesco,
ricordi quando ho parlato di stress-recovery routine: nello studio, come nel lavoro le pause sono fondamentali. Quando lavoriamo in modo indefinito la nostra produttività inevitabilmente cala: è molto più efficace alternare periodi di lavoro/studio intenso a periodi di pausa totale.
“Come ti accennavo qualche riga fa, un metodo di studio che si rispetti è composto da tutta una serie di elementi che vanno oltre la semplice lettura o ripetizione del materiale di studio. Devi saper prendere appunti, devi poter sfruttare le più avanzate strategie di apprendimento, devi padroneggiare le tecniche di memorizzazione, devi riuscire a ritrovare rapidamente la concentrazione e… devi sapere pianificare i tuoi esami universitari.”
mi mette un po’ l’ansia tutto ciò. io devo iniziare l’università quest’anno e vorrei applicare i tuoi consigli fin da subito, ma mi sembra che ci voglia una grande esperienza per potere applicare tutto ciò che dici tu.
Uno alla volta Laury… l’eccellenza è un percorso fatto di piccoli passi, non farti ansiare da manie di perfezionismo :-)
Davvero ottima guida per chi inizia l’università! Un grazie enorme!
Un saluto ;)
Alex
Grazie a te Alex ;-)
grazie andrè! leggendo questi articoli non posso che avere un eccellente inizio di università :). Efficacemente in questo è un ottimo compagno di viaggio!
In bocca al lupo Emanuele ;-)
Quest’articolo capita proprio a pennello, dopo un difficile e deludente primo anno universitario.
Beh, tempo di averne un secondo… diverso ;-)
Fantastico l’articolo di oggi e fantastica la guida!! Ho letto sm2 ed ogni tanto vado a ripescare nell’archivio gli articoli passati sull’argomento, ma fa sempre bene ripassare ed approfondire! Ed ogni volta ritrovo ancor di più la carica giusta per continuare a migliorarmi! Oltre ai contenuti, sempre chiari, e allo stile, sempre coinvolgente, mi piacciono pure l’impaginazione e la grafica, trovi sempre immagini adatte; belle pure le citazioni, per cui ho sviluppato una passione anch’io, sto sempre a sottolinearle ed appuntarle (e, per la cronaca, 99citAzioni è geniale: ancora devo terminarla, ma è utilissima e ben fatta!). E poi le varie tabelle ed extra che ogni tanto ci fornisci…ottimo lavoro Andrea!! Grazie ?
Grazie Rita! ;-)
Ciao andrea! Ieri ho affrontato con successo un altro esame grazie alla tua guida Sm2. Ormai è da 1 anno che uso i metodi che consigli ma mi stupisco ancora ogni volta pensando: “funziona davvero”. Studio 3-4 ore al giorno e con le mappe concettuali riesco a fare miracoli :-) e mi riferisco a materie come chimica, fisiologia, anatomia ecc che non sono proprio una passeggiata. Grazie davvero per aver scritto questa guida e per tutti i tuoi articoli.
Una studentessa efficace
Grande! Camelia,
mi ha fatto particolarmente piacere leggere il tuo commento!
Avanti così ;-)
Apprezzo un sacco i tuoi consigli perché sono sempre chiari e soprattutto applicabili!! E poi mi danno una piccola dose settimanale di motivazione e determinazione che ogni tanto perdo quando mi scoraggio..
Volevo chiederti una cosa: questo metodo posso applicarlo anche studiando in inglese una materia? Perché diventa più complesso rielaborare un concetto sopratutto in una lingua straniera..
Grazie!!
Ciao Aliss, a maggior ragione dovresti applicare questo metodo se studi in inglese: studiare “a memoria” o in maniera meccanica una materia in una lingua straniera, può essere deleterio!
Se questo blog fosse esistito quando ho iniziato l’università la mia vita sarebbe cambiata
Non è il primo commento di questo tipo che leggo… :-D
Grazie Sabner!
Io vorrei chiedere aiuto per i miei dubbi sulle mappe concettuali.
Ho riletto più volte l’articolo a riguardo e ho fatto diverse prove, ma alla fine finisco sempre per fare una sorta di elenco puntato. Penso di essere capace ad individuare i concetti fondamentali di ogni argomento principale, svilupparli eventualmente in un elenco di concetti secondari, e mi sto sforzando per limitare la tentazione, per ogni punto, di scrivere con parole mie una rielaborazione più lunga della spiegazione del libro. Infatti mi è molto piaciuta l’idea del tweet, cercherò di impormi questo limite o, come stavo provando a fare, commentare ogni concetto principale o secondario con un disegno/poche parole/nulla. Basta stampelle mentali :D
Tuttavia, tornando al discorso delle mappe concettuali, mi rendo conto che quello che mi ritrovo tra le mani, alla fine dello studio, è un elenco puntato, con diversi livelli di concetti di importanza diversa, ma non una vera e propria mappa. Infatti, a parte casi particolari, spesso non vedo tanti collegamenti tra concetti diversi, ma vedo solo un argomento principale in cui individuo i concetti secondari in cui in genere il concetto n° 5 dipende dal 4, o addirittura non c’è nemmeno un collegamento diretto. (escluse poche eccezioni).
Intendiamoci, per me questo “elenco gerarchico” è comunque uno strumento prezioso, ovviamente noto le differenze rispetto al momento in cui non mi sforzavo neanche di distinguere concetti principali, secondari, rumore, ecc e buttavo tutto nel calderone sperando di riuscire a ripescare l’argomento giusto all’esame. Però se in questo articolo Andrea ne parla come livello base della rielaborazione, allora vorrei anche cercare un modo per migliorarmi e passare al livello successivo.
Grazie!
Secondo te la fase di rielaborazione e di ripetizione è da fare a libro aperto o a libro chiuso? Perché per esempio io quando devo imparare una dimostrazione, prima la riscrivo seguendo quello che ho scritto sul libro/appunti poi tento di riscriverla tenendo comunque il libro aperto e ci do un’occhiata quando mi blocco.
Io ho studiato sempre e solo per letture successive (ovvero: leggere e rileggere fino allo sfinimento da pagina 1 a pagina tot). Certo, l’ho fatto sempre capendo quello che leggevo, non recitando litanie prive di senso. E guarda un po’, mi sono laureata in tempo e con centodieci e lode.
Ciao Andrea,
ho acquistato la tua guida davvero ben fatta! Grazie ancora per il tuo contributo!
Volevo chiederti… Per il prossimo esame ho la necessità di integrare materiale di vari libri, sicuramente 2 o forse 3. Come mi consigli di procedere? Studiare e schematizzare prima il primo libro e poi il secondo oppure integrare direttamente capitolo per capitolo di entrambi i libri?
E ancora quanto tempo pensi sia giusto dedicare all’elaborazione di una mappa concettuale? Il mio libro ha 25 Capitoli quindi suppongo siano necessarie 25 mappe, anche se tu suggerisci di non crearne più di 15…
Aiutami tu!!
A presto!!!
Chiara
Ciao Andrea, ma per chi si è iscritto dopo il 21 settembre la miniguida è disponibile ugualmente? Grazie!
Sì, una volta iscritta ricevi un’email di benvenuto che ti rimanda all’area riservata agli iscritti in cui trovi tutti i contenuti, compreso il manuale per la pianificazione degli esami.
Perfetto, grazie mille!
Eccomi! Ieri ho affrontato il mio primo esame universitario da quando ho iniziato a seguire i tuoi consigli! Che dire? Ho affrontato l’esame con più sicurezza rispetto a prima, ero consapevole di essere preparata “efficacemente” e di essere in grado di SPIEGARE cosa mi veniva chiesto! All’inizio ero confusa (ho seguito la guida Sm2 e non sapevo quale metodo adottare prima), ma andando avanti con lo studio ho iniziato a focalizzare meglio e poi è stato tutto molto più veloce! Ti devo infiniti GRAZIE, Andrea! GRAZIE per avermi fornito gli strumenti per rendere di più, GRAZIE perchè automaticamente si acquista più fiducia in se stessi, GRAZIE per avermi fatto scoprire una nuova e stimolante motivazione in ogni minuto “investito” nello studio, GRAZIE per aver contribuito senz’altro a questo bel 28 sul libretto! :D Adesso che ho scoperto cosa vuol dire davvero apprendere, non credo abbandonerò mai questa strada!
Ci terrei, comunque, a precisare che ci vuole molto impegno, dedizione e volontà per raggiungere i traguardi. Leggere senza applicare le guide o i consigli di Andrea, purtroppo, non basta!
Ciao Valeria,
grazie davvero per questo commento: sono sempre felice di vedere gli studenti “efficaci” portare a casa questi bei risultati ;-)
Avanti così.
Ps. sottoscrivo, firmo e condivido ogni lettera della tua ultima frase. Qui su EfficaceMente e nei miei manuali io condivido le strategie che reputo più efficaci in assoluto, ma se poi non le si praticano e non le si applicano, è dura ottenere risultati. Sembra qualcosa che non dovrebbe essere neanche sottolineato, ma è bene ricordarlo ;-)
Con gli anni ho perfezionato un metodo di studio molto simile a questo.
Quando conosco qualcuno che sta iniziando l’Uni consiglio sempre di leggere e ripetere ad alta voce almeno i passaggi piu’ difficili, soprattutto un sistema a mio avviso utile per affrontare testi molto complessi e’ quello di scomporre i paragrafi in unita’ piccolissime leggendo anche solo tre o quattro righe per volta, una volta che si e’ afferrato il senso di quelle si procede oltre, e nel giro di poco tempo quel paragrafo di cinque pagine che a una prima lettura d’insieme mi sembrava terrificante e astruso, era nella mia mente. :)
Ciao Andre! Come consigli di applicare questo metodo dei punti chiavi e dei “tweet” a una materia come biochimica? Ci sono un sacco di strutture molecolari e reazioni da imparare che non possono essere sintetizzate.
Buongiorno, ho un bambino che fa quinta elementare e già dalla sua terza elementare ho iniziato a farlo studiare con questo metodo che è quello che usavo io proprio all’università. Ora ho scoperto il tuo sito e mi piace molto e ti faccio i complimenti.
Vorrei chiederti: l’acquisto del tuo libro potrebbe permettermi di insegnare un metodo di studio migliore a mio figlio già da così piccolo oppure è prematuro?
Grazie e continuerò a seguirti
È prematura Dario: gli sarà sicuramente utile quando sarà più cresciuto ;-)
Non riesco ad applicare questo metodo con giurisprudenza. Le ho provate tutte.. schemi, riassunti a pc, niente da fare, ci metto sempre un secolo..
Hai qualche consiglio?
Confermo il tuo scetticismo in relazione all’efficacia di questo metodo con gli esami di diritto. Anche perché non esistono “punti chiave” del Codice Civile: 2969 articoli sono e 2969 restano. E tantomeno si può pretendere di passare un esame di privato ripetendo alcuni “tweet” tratti dal Torrente o dal Trimarchi.
Ciao Roberto, in questo articolo vengono spiegati gli errori chiave da evitare nel momento in cui si vuole acquisire un metodo di studio efficace e tali principi si applicano anche agli esami di giurisprudenza, per quanto ogni studente ami raccontarsi la scusa che i propri esami e i propri professori sono “speciali” :)
È evidente che il proprio metodo di studio debba essere adattato sia al proprio stile cognitivo, sia allo specifico esame che stiamo preparando: ho scritto un intero manuale su come costruirsi un metodo di studio cucito su misura.
Nel caso specifico degli esami di diritto privato, ad esempio, è chiaro che la memorizzazione di specifici passaggi giochi un ruolo importante, ma la mera memorizzazione è un approccio del tutto inefficace. La giurisprudenza ha una sua logica: comprenderla, comprendere quali sono ad esempio i principi chiave che regolano il Codice Civile velocizza in maniera esponenziale la relativa memorizzazione dei singoli articoli. Se hai appreso i concetti chiave per ricordarti un articolo ti basta leggerlo un paio di volte, se invece per te è tutto piatto, se non c’è una gerarchia che possa aiutare il tuo cervello ad organizzare le informazioni, per preparare lo stesso esame rischi di impiegarci 10 volte tanto.
Non capire questo errore chiave, significa darsi la zappa sui piedi.
purtroppo è difficile applicare un qualunque metodo quando troviamo certi docenti a dir poco ridicoli, ovvero quelli che basano i loro esami sull’apprendimento “a memoria”, in realtà sono una Erasmus e sinceramente ho trovato ridicolo imparare immagini, concetti e anche le virgole del libri indicato dal docente. Un nome o un disegno fatto male e vai con la bocciatura. L’esame non è proprio difficile, trattasi di genetica, però tutto questo imparare a memoria toglie tempo e energia e poi uno non si dedica al ragionamento e al vero apprendimento. Esame superato ma da dimenticare anche perché inutile!
Hai perfettamente ragione. Ti capisco. Purtroppo a volte devi per forza imparare quello che vuole sentirsi dire un professore. Almeno per gli orali.
Scusa Andre, ma questo metodo può essere utilizzato anche al liceo?
Buonasera!
Mi scusi ma devo contraddire un po quello che dice.
Va bene applicare queste “tecniche” su un unico testo, ma quando uno non sa dove studiare non e’ possibile. I professori non spiegano tutto, le sbobine sono incomplete, le slides sono infinite e non ti chiederanno mai cio’ che e’ scritto sui libri.
Ci metta anche che l’argomento x venga trattato in 3 modi diversi da 3 diverse sbobine.
Credo che mi rispondera’ di sceglierne uno e sperare di passare.
Grazie per l’attenzione
Questo metodo personalmente non mi convince molto: ritengo che porti ad una eccessiva riduzione del materiale di studio, cosa poco gradita ai docenti universitari. Quali possono essere i “punti chiave” di un testo di diritto privato considerando che verte sui 2969 articoli del Codice Civile? Com’è possibile effettuare una scrematura in tale senso? E come potrà essere valutata una preparazione basata sui “tweet” dei “punti chiave” di un testo di più di 1400 pagine come il Torrente-Schlesinger?
Salve Andrea Giuliodori, sono uno studente di ingegneria. Vorrei sapere cosa pensa del metodo di studio di cui tanto si sente parlare sul web.
Intendi il tizio che non è neanche laureato e l’altro che dopo aver acquistato il nostro metodo “Studia meno, Studia meglio”, con tanto di testimonianza entusiasta, poi ne ha creato una versione copiata per gli studenti di giurisprudenza, che si è poi evoluta nel loro attuale prodotto? Dai, mi sembrano persone affidabili :-D
Dunque secondo lei è tutta una menzogna il fatto che si sia laureato entro i 3 anni a scienze della formazione e della psicologia all’università di Bologna? (È ciò che scrive sul suo blog)
Ah, quindi si è laureato alla fine o hanno cambiato il marketing? Perché prima continuava a dire con sprezzo di non essere neanche laureato perché si era dedicato ad altro. Conoscendo i personaggi non mi sorprenderei se avessero sparato minchiate anche su questo…
Qui trovi la testimonianza dell’altro tizio di cui ti parlavo: testimonianza Sm2 Giuseppe Moriello
Articolo interessante! Purtroppo, molto spesso, non siamo frenati dalle nostre capacità intellettive nel rielaborare un testo, ma dalla scarsa fiducia che riponiamo in quelle capacità e vediamo l’apprendimento mnemonico come un’ancora di salvezza che, in realtà, non è.