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Ti sei dato degli obiettivi ambiziosi ma fatichi a raggiungerli? EvidenteMente non stai rispettando le 5 regole fondamentali del frisbee.

frisbee

“Il frisbee unisce il più grande strumento dell’uomo, la mano, con il suo più grande sogno, volare.”

S. Johnson.

Spesso i lettori mi chiedono come trovi l’ispirazione per scrivere ogni settimana un nuovo articolo di crescita personale. Senza dubbio leggere 52 libri all’anno aiuta, ma se mi limitassi a rigurgitare parole lette da qualche altra parte dubito che mi dedicheresti il tuo tempo.

Nella stragrande maggioranza dei casi i post sono il frutto di semplici episodi della mia vita quotidiana: una discussione stimolante, una sfida lavorativa… o una tranquilla giornata trascorsa al mare. Una parola, un gesto, un’intuizione e all’improvviso teoria e pratica si cristallizzano in un tutt’uno, assumendo le sembianze di un principio, una regola, una strategia pratica da condividere con te.

Stai leggendo EfficaceMente, il blog italiano dedicato alla crescita personale: se sono mesi che stai rincorrendo un obiettivo ambizioso che continua a sfuggirti di mano, questo post è dedicato a te. Allacciati le cinture e continua a leggere ;-)

Il frisbee e il gioco della vita

L’altro giorno ero in spiaggia e mi sono ritrovato a giocare con il frisbee, quel disco di plastica che ho fatto volare non so quante volte quando ero ragazzino. Tra un lancio e l’altro mi sono accorto che quel frisbee, oltre a galleggiare in aria, aveva iniziato a “galleggiare” anche tra i miei pensieri: ogni presa, ogni tiro, ogni passaggio mi ha ricordato che la vita è un gioco e se vogliamo vincere la nostra partita, dobbiamo conoscerne le regole. Ecco le 5 regole del frisbee:

1. Il talento è sopravvalutato

C’è un interessante libro di Geoff Colvin intitolato “Talent Is Overrated, in cui l’autore spiega, papale papale, perché dobbiamo liberarci dall’idea che il talento sia l’unico modo per avere successo nella vita.

Il frisbee è il classico esempio di attività in cui il talento vale come il due di picche: sì certo, esistono addirittura giocatori professionisti, ma dopo qualche tiro anche la zia Pina sarebbe in grado di fare dei lanci decenti. Se ti chiedessi allora di fare il maggior numero di passaggi senza far cadere il frisbee, quale credi che sarebbe il fattore più importante? Culo?! Beh, quello non guasta mai ;-) Condizioni climatiche ideali?! Anche queste aiutano, troppo vento renderebbe impossibile qualsiasi lancio. C’è però un altro elemento ancor più importante: la tigna

Essere tignosi significa avere una determinazione incrollabile. Essere tignosi significa voler riprovare con lo stesso entusiasmo dopo ogni errore. Essere tignosi significa che faremo tutto ciò che è in nostro potere per non far cadere quel maledetto disco di plastica. Lo stesso principio si applica nella vita quotidiana: alla persona di talento tutto riesce facile, finché non incontra un ostacolo degno di questo nome. Mr. “nato con la camicia” molla la presa quasi subito: non è abituato, non ha sviluppato i “muscoli” giusti per affrontare le difficoltà. Fa*?%lo al talento, devi essere tignoso!

Non hai ancora le abilità per realizzare il tuo obiettivo? Chissenfrega: inizia. Non farti prendere dall’ossessione di trovare da subito la strada migliore, quando parti da zero ogni passo è un passo in avanti: sbaglia, ricomincia, sbaglia ancora, sbatti la testa, rialzati, riparti, non mollare. Mai.

2. Attento agli obiettivi che ti dai

Giocando a frisbee mi sono ricordato quanto gli obiettivi possano influire sui nostri risultati. Se non ti dai obiettivi o, ancor peggio, se te ne dai di sbagliati, potresti compromettere irrimediabilmente le tue possibilità di successo. 

Mentre giocavamo, ad un certo punto abbiamo deciso di raggiungere i 20 passaggi, niente di che, solo una piccola sfida per rendere il gioco più divertente. Dopo qualche tentativo andato a vuoto, abbiamo superato il nostro “ambizioso” target. A questo punto però è successo qualcosa di interessante: riuscivamo a raggiungere (e superare) i 20 passaggi senza far cadere il disco, ma regolarmente ci fermavamo a 22, 23, 24 scambi. L’obiettivo che ci eravamo dati era diventato anche il nostro limite. Abbiamo allora provato con un traguardo più stimolante: 50 passaggi. Dopo un po’ di pratica, ho osservato la stessa identica dinamica: il frisbee cadeva sempre o qualche passaggio prima o qualche passaggio dopo i 50 lanci.

Se vuoi raggiungere l’eccellenza devi imparare a darti “obiettivi dinamici“: ogni traguardo che ti poni deve sempre essere un centimetro più in là di quello che consideri il tuo attuale limite e una volta raggiunto, non accontentarti, goditi ogni singolo “passaggio”, ma sposta l’asticella sempre più in alto. Spesso gli obiettivi che ci diamo non sono la rappresentazione dei nostri sogni, ma la traduzione scritta dei nostri limiti. Pensa in grande.

“Solo chi è disposto a fallire in modo clamoroso, potrà raggiungere un clamoroso successo.”

R.F.Kennedy.

3. Concentrati sul singolo tiro

Nel momento in cui ci diamo un obiettivo ambizioso, il nostro cervello inizia inevitabilmente a pensare a tutte le attività che dovremo realizzare per raggiungerlo. Il problema è che nella nostra mente non esiste una chiara linea temporale e così siamo inconsciamente convinti che quelle attività le dobbiamo compiere… tutte insieme e tutte in questo preciso istante! Risultato? Stress, ansia e… procrastinazione. Già in passato ti ho fornito una strategia molto efficace per rimediare a questo nostro bug mentale: il pensiero tridimensionale.

Giocando in spiaggia però non ho potuto fare a meno di pensare ad un altro atteggiamento vincente: la filosofia del singolo tiro.

Qualsiasi obiettivo, anche il più grandioso, presuppone una successione (più o meno chiara) di migliaia di piccoli passi, attività quotidiane a cui diamo scarsa importanza, attività tanto semplici da fare, quanto semplici da… non fare. E cascasse il mondo… noi non le facciamo ;-) Lascia perdere i massimi sistemi, le teorie iper-complesse, focalizzati su queste semplici attività, focalizzati sul prossimo “tiro”, poni tutta la tua attenzione e la tua energia sulla prossima mezz’ora di studio, il prossimo cliente, la prossima attività. Considera ogni lancio come un’opportunità per migliorarti e se il “frisbee” cade, amen: si riparte, un tiro alla volta.

“La vita è ciò che ti accade mentre sei occupato a fare altri progetti.”

John Lennon.

4. Liberati dalle manie di controllo

Non esistono obiettivi su cui puoi avere il 100% del controllo. Possiamo impegnarci al massimo, fare tutte le mosse giuste e fallire comunque: è giusto? No che non lo è, ma questa è la realtà e cercare di modificarla significa lottare contro i mulini a vento. Tanto vale arrenderci? Scordatelo! Sai bene come la penso a proposito della sfiga: spetta comunque a noi creare tutte le condizioni per il successo.

Questo punto mi è sembrato particolarmente evidente ad ogni passaggio del famoso frisbee: io non potevo controllare la persona dall’altra parte, non potevo sapere se avrebbe preso il mio prossimo lancio e non potevo sapere dove avrebbe mandato il disco di plastica. Potevo però intervenire per creare le condizioni giuste: era mia responsabilità lanciare il frisbee dritto e alla giusta velocità, era mia responsabilità prevedere dove sarebbe andato un lancio ed era mia responsabilità tuffarmi per rimediare ad un lancio “sfortunato”.

Molti credono che assumersi le proprie responsabilità significhi semplicemente addossarsi le colpe di un fallimento: molto onorevole, peccato che quasi tutti lo facciano per avere un briciolo di approvazione da parte degli altri. No, no, la responsabilità te la devi assumere prima di schiantarti, non dopo: come spiegato in Autostima Passo Passo, essere responsabili significa avere la capacità di rispondere agli imprevisti della vita. I martiri non servono a nulla, serve gente con gli attributi che faccia di tutto per creare le condizioni per il successo.

5. Divertiti

Sendi un po’ André, ma tu al mare non potresti semplicemente rilassarti e farti du tiri con ‘sto cacchio di frisbee senza massacrarti (e massacrarci) di seghe mentali?!

Come dare torto al mio raffinato alter ego. Che si tratti di un gioco da spiaggia o di rincorrere i tuoi obiettivi, se non farai altro che sudare, impegnarti e faticare ad un certo punto mollerai: è matematico. Motivazione e forza di volontà sono risorse limitate, quando il serbatoio è a secco, ti fermi, nonostante tutta la tigna e le belle parole lette finora. Più ambiziosi sono i nostri obiettivi e più dobbiamo divertirci nel rincorrerli. Non fraintendermi, la meta è importante, ma se durante il viaggio continui a tenere sotto controllo il navigatore senza goderti il paesaggio, che senso ha?

Rilassati, metti un bella canzone di sottofondo e goditi ogni singolo chilometro.

Clicca qui per visualizzare il video

Spero che questo post ti sia piaciuto, io di certo mi sono divertito a condividerlo :-) Non mi resta che augurarti una buona settimana. Goditi il viaggio. Andrea.

Foto di Aelle

Avatar di Andrea Giuliodori
Sono un Ingegnere, nato e cresciuto tra le ridenti colline marchigiane ed oggi vivo e lavoro a Londra. Ho lavorato a Milano come Manager per una multinazionale della Consulenza Direzionale per 7 anni. Da inizi 2015 ho deciso di dedicarmi a tempo p...

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Elisa

Buongiorno Andrea,
che dire… quale modo migliore che iniziare la giornata con questo post? Era proprio quello che mi ci voleva in questo momento!
Sei veggente?;-)
Grazie di cuore e buona settimana
Elisa

Andrea

Eh certo, io leggu lu pensieru! ;-)

Buona settimana anche a te.
Andrea.

Claudia

Tutto quello che dici è vero, a volte però il difficile è proprio riuscire a capire quali sono i singoli passettini da fare giorno per giorno per arrivare all’obbiettivo. Personalmente spesso evito di farli solo perché non ho ancora ben capito quali sono. Pian piano la strada è più chiara certo, ma anche per quanto riguarda mettere l’obbiettivo poco sopra quelli che considero i miei limiti non mi riesce molto, non ho una grande visione di quelli che sono o non sono i miei limiti nella sfera lavorativa.

L’articolo come sempre è stato molto utile, e devo dire che sono sempre stata negata con il frisbee, però se ci riesce pure la zia Pina ci devo riuscire assolutamente anch’io :-D :-D

Andrea

Ciao Claudia, ho visto che il tuo “problema” è stato ripetuto anche in altri commenti. Credo che questo passaggio del post sia molto importante:

“Non hai ancora le abilità per realizzare il tuo obiettivo? Chissenfrega: inizia. Non farti prendere dall’ossessione di trovare da subito la strada migliore, quando parti da zero ogni passo è un passo in avanti: sbaglia, ricomincia, sbaglia ancora, sbatti la testa, rialzati, riparti, non mollare. Mai.”

Nessuno nasce “imparato”, ma quasi tutti rimangono paralizzati nel timore di non partire subito con la strada giusta: eh, mica funziona così…

christian

ottimo articolo…
e ottimo pezzo dei Pearl Jam!!!!

Andrea

Bello è? ;-)

Grazie alla prossima.
Andrea.

cinzia

Articolo che fa riflettere… e canzone da brivido..pollice in su :)

Andrea

Grazie Cinzia :-)

Pier Paolo

“La resistenza trova limiti, la Resilienza è un atteggiamento evolutivo costante.” Luigi De Seneen

Ecco come la responsabilità te la assumi ANCHE prima di schiantarti e dove la tigna diviene funzionale a qualcosa di importante: la tua “evoluzione”.

Solo quando si riesce a comprendere che lo scopo della vita è metterti alla prova per farti scoprire chi sei realmente e farti evolvere attraverso le tue PERSONALI lezioni esistenziali, ogni obiettivo, per quanto ambizioso, potrà essere realmente e “facilmente” raggiunto.

Il “gioco” della vita è questo: prima ne saremo consapevoli e prima ci divertiremo nel giocarlo in maniera “vincente”. ;-)

Andrea

Grazie Pier Paolo per i tuoi contributi :-)
Ho letto velocemente il post che hai lasciato al precedente articolo: voglio risponderti con calma.

Andrea.

Pier Paolo

Ok: grazie!

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